Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

5. PARADISO*

Dal tratto evangelico di stamane, volgiamo ancora il nostro pensiero al santo Paradiso. Nel cielo una stella differisce dall'altra1, così sarà del premio che a ciascuno sarà dato.
Nelle Lettere di S. Paolo leggiamo: «Ciascuno avrà la mercede, secondo la fatica»2. Da ciò deduciamo tre conseguenze, chiediamo tre cose:
I. Faticare molto per avere un grande Paradiso.
II. Faticare con merito, con vantaggio.
III. Mirare tutti i giorni ad un alto Paradiso.

[I.] Perché faticare molto? C'è in noi molta pigrizia, ci scusiamo facilmente: o per la salute, o per amor proprio, o per indolenza. Queste cose ci allontanano dal Paradiso, quindi la3 necessità di lottare, d'imporsi il dovere del lavoro, della fatica, perché a chi più opera sarà dato un miglior premio nell'eternità.
II. Faticare con utilità, con vantaggio, cioè lavorare con intenzioni rette, con intenzione santa, guadagnare meriti. Non conta la qualità del lavoro, conta davanti a Dio l'intenzione colla quale si è operato. Ogni più umile azione ha ugual valore davanti a Dio di quella dagli uomini riputata più grande: la santità con cui si opera è ciò che determina il valore.
[III.] Chiedere un alto Paradiso, chiedere molto, non pensare mai ad un arresto, non dire[:] basta. Solo chi mira ad un grande Paradiso riuscirà ad ottenere un premio, chi si limita e s'accontenta difficilmente lo raggiungerà.
~
Impariamo sempre nuove analisi nel nostro esame di coscienza, nuovi segreti per salire sempre; nel premio ci sarà certo differenza fra chi ha desiderato molto e chi si è accontentato di poco.
Riceviamo la santa Benedizione coll'intenzione di approfondirci in questi pensieri.
Il Signore ci premierà in misura delle difficoltà combattute. Rettifichiamo le nostre intenzioni, domandiamo sempre di più, umilmente di più, tanto di più.
~

* Predica stampata in EC, 3[1934]6. Dalle parole usate sembra trattarsi di un pensiero detto al Vespro, prima della benedizione eucaristica. Non è indicata la data precisa: il tema del paradiso però richiama il Vangelo della Trasfigurazione, letto nella seconda Domenica di Quaresima (25 febbraio 1934). Anche l'autore non è indicato, ma l'argomento e il linguaggio sono di Don Alberione.

1 Cf 1Cor 15,41.

2 Cf 1Cor 3,8.

3 Originale: ha necessità.