Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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20. LA CHIESA MILITANTE - PURGANTE - TRIONFANTE*


Quest'oggi dobbiamo unire insieme tre pensieri, ricordare cioè la Chiesa nelle sue tre sezioni: la Chiesa di Gesù Cristo sulla terra o Chiesa militante; la Chiesa a cui appartengono i fedeli defunti non ancora giunti alla gloria o Chiesa purgante; e finalmente il Paradiso dei Beati o Chiesa trionfante. Quest'ultima è eterna, è lo stato definitivo; le altre due avranno termine perché sulla terra siamo di passaggio, e in Purgatorio passeremo per purificarci. Il Cielo è la nostra vera patria, ove andremo a ricevere la ricompensa, nel godere eternamente Gesù Cristo per cui avremo sempre vissuto. Sulla terra ci si prepara l'eternità.
Se avremo fatto bene sulla terra, andremo in Paradiso a ricevere il premio.
Oggi dunque leviamo gli occhi in alto per mirare la grande turba: «turbam magnam»1 da Abele sino all'ultimo giusto trapassato, gli apostoli, i martiri, i confessori ed i vergini, e persino gli infedeli che vissero nell'innocenza; essi appartennero non al corpo, ma all'anima della Chiesa.
Sì, lassù fra pochi anni saremo anche noi, se sulla terra avremo creduto e ci saremo attaccati unicamente a Dio.
Credere e pregare va bene, ma è necessario anche operare, e questo si fa se non tralasciamo mai l'esame di coscienza. In esso infatti noi vediamo se nella nostra condotta v'è qualcosa che non piace a Dio.
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Siamovi sempre molto fedeli, perché notiamolo bene, la fede vi può essere, ma imperfetta; l'opera pure, ma imperfetta; la preghiera lunga, ma imperfetta; e tutte le anime che fanno a meno dell'esame di coscienza ingannano se stesse.
La loro preghiera non è vera né efficace; tutte le anime invece che fanno l'esame di coscienza camminano di giorno in giorno e non si ingannano; sono nella via giusta.

Andiamo ora al Purgatorio. Ah, come vorrei essere la voce dei vostri cari, del babbo, della mamma, dei poveri vostri nonni defunti! Se ci guardiamo intorno vediamo continuamente dei vuoti farsi attorno a noi. Ieri c'era quella persona, oggi non c'è più; dove è andata? E la campana suonando l'agonia dà due rintocchi: il primo annunzia un prossimo trapasso, il secondo ci avverte onde ci teniamo preparati. Oggi, chi di noi si rifiuterà di dare una mano ai nostri cari perché si diano l'ultima spazzolata? Essi, i nostri defunti, chiamano dal Purgatorio: «Miseremini mei, miseremini mei, saltem vos, amici mei!»2. Nessuno faccia il sordo a queste voci supplichevoli, altrimenti a suo tempo troverà dei sordi. Da questo vespro sino a quello di domani, sebbene siamo nell'Anno santo, possiamo tutti acquistare l'indulgenza toties quoties3 in suffragio dei morti, poiché, sebbene nell'Anno santo siano4 sospese tutte le indulgenze per i vivi, eccetto quella del Giubileo, le medesime vi sono sempre per le anime del Purgatorio.
L'indulgenza toties quoties è quella per cui si acquista l'indulgenza plenaria ogni volta che, entrando in chiesa, si recitano i sei Pater con dolore dei peccati e pregando per le intenzioni del sommo Pontefice.

Oh, approfittiamo in questi giorni, preghiamo per i nostri morti e risolviamo! Due persone discorrevano, ed una diceva all'altra: Mia cara, non [si] vedrà mai un protestante contento in punto di morte, né un cattolico che prima di morire si penta di essersi fatto troppi meriti.
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Approfittiamo dunque della vita che il Signore ci vuole ancora concedere. Davanti al camposanto pensiamo: Oggi a voi, domani a noi. Pensate che tutti quei morti non possono più farsi il più piccolo merito. Disse un'anima del Purgatorio: Io vorrei tornare al mondo e soffrire daccapo mille pene, pur di acquistarmi ancora il merito di un'Ave Maria.

Un pensiero adesso alla Chiesa militante: Chiesa militante, ossia di combattenti, di persone che lottano contro il male per acquistare la virtù. Combattiamo dunque contro lo spirito del mondo.
Questo è un passo che voi avete già fatto, una vittoria riportata. Vittoria di voi che avete abbandonato ogni cosa pur di raccogliervi in Dio e di sfuggire ai pericoli del mondo, e non per star meglio, giacché questa sarebbe pigrizia. Si attendano tali anime la parola consolante del divino Giudice: «Euge, serva bona et fidelis, intra in gaudium Domini tui!»5. Sia benedetto il Signore che ci ha prescelti, pensando a noi fin dall'eternità. Avevamo forse dei meriti speciali?
Aveva ragione quell'anima che, entrando la prima volta in monastero, ne baciava la soglia! S. Francesca di Chantal6, chiamata da S. Francesco di Sales, rinunziava al suo titolo di baronessa, a ricchezze e beni di ogni genere, passando persino sul corpo dei suoi bambini che si erano distesi all'ingresso per sbarrarle il passo. Ma S. Francesco glielo aveva dolcemente imposto. Il Signore gradì moltissimo questo atto e lo diede a vedere rivelandosi ad una figlia della Visitazione: S. Margherita Maria Alacoque7.
Combattiamo dunque coraggiosamente il demonio, il grande nemico della nostra felicità.
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Vi era una figliuola che s'incontrava per la prima volta con un sacerdote che stimava e si esprimeva con lui press'a poco così: Io voglio farmi suora per vincere le mie passioni. E poi, con una semplicità che mi fece persin ridere, continuò ad espormi tutte le sue difficoltà. Ma sì, le dissi, sei chiamata! La prova più bella me l'hai data un minuto fa, manifestandomi il fine della tua risoluzione. Chi ha dunque questi sentimenti vada pure avanti tranquillo, che è nella retta via.

La Chiesa trionfante. Oggi dal cielo i beati ci chiamano, e c'invitano, ci battono le mani dicendo: Venite, venite, v'attendiamo!
Ricordiamo che la Chiesa purgante ci chiede suffragi.
Avremmo avuto piacere di avere presto la chiesa per meglio suffragare i nostri morti, ma non ci è ancora permesso. Facciamolo con molti De profundis8. Teniamo presente poi che in questo mese di novembre ci sono molte grazie da chiedere e da ottenere. Pensiamo che le anime purganti ormai hanno il Paradiso assicurato; a noi invece resta ancora da combattere. Combattiamo da forti! Tutte le nostre preghiere ascendano in odore di soavità a Dio ed ottengano a lui gloria, a noi pace.
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* Predica stampata in EC, 11[1934]5-6 insieme ad altre tre prediche, tutte sotto il titolo: “Prediche del Sig. Primo Maestro”. In EC la data è indicata in apertura, a forma di titolo: “Giovedì, 1-11-34”. I curatori dei dattiloscritti successivi hanno messo come titolo: “Chiesa militante - purgante - trionfante”. La Cronaca del tempo così informa le comunità: «Solennità di Tutti i Santi. -L'abbiamo celebrata con la gioia propria di coloro che, militando nelle medesime file in cui essi già eroicamente militarono, riguardano i Santi come fratelli maggiori, santamente invidiando ed emulandone l'esempio. […] Oltremodo gradita ci fu l'Istruzione tenutaci dal Signor Primo Maestro in precedenza ai Vespri. Troppo bella perché voi la ignoriate. La riportiamo perciò, nei suoi particolari in questo stesso numero del Bollettino» (p. 2).

1 Cf Ap 7,9.

2 Cf Gb 19,21: «Pietà, pietà di me, almeno voi miei amici».

3 «Ogni volta che…».

4 Originale: sono.

5 Cf Mt 25,21: «Bene, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo padrone».

6 Giovanna Francesca Frémiot de Chantal (1572-1641), francese, sposa, vedova, madre esemplare. Collaborò con San Francesco di Sales nella fondazione dell'Ordine della Visitazione.

7 Margherita Maria Alacoque (1647-1690), francese. Entrò tra le Visitandine di Paray-le-Monial ove le furono concesse straordinarie grazie mistiche. Apostola della devozione del Sacro Cuore di Gesù.

8 Sal 130: «Dal profondo…».