Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. CRESCERE NELL'AMORE *

Nel santo Vangelo si parla sovente di tre pie donne, di tre Marie, sempre fedeli a Gesù. Esse hanno servito il Signore, l'hanno accompagnato al Calvario, hanno assistito alla sua morte. Lo visitarono al santo Sepolcro per ungere il suo Corpo santissimo di unguenti preziosi. Esse ricevettero l'annunzio della Risurrezione; ad esse comparve Gesù Risorto. Nell'ultima Cena, quando Gesù istituì il Sacramento d'amore, erano presenti quattro donne: la santa Vergine, e le tre Marie.
Sarete voi, le tre Marie, fedeli a Gesù?
Le tre Marie sono spesso rappresentate con l'abito nero, in segno di lutto, ai piedi di Gesù Crocifisso. Le tre Marie amavano molto Gesù, furono forti e non l'abbandonarono, ancorché1 Gesù fosse svillaneggiato, percosso, flagellato, crocifisso; esse gli furono sempre vicine, rimasero ai piedi della sua Croce.
L'amore è più forte della morte2. Dovete amare il Signore.
Cresciamo nel suo amore con tre mezzi: 1) con la santa Comunione; 2) con la santa Messa; 3) con la Visita.
Quando un'anima, frequentando la santa Comunione è sempre la stessa, deve esaminarsi se vi si accosta colle dovute disposizioni. L'Eucaristia è Gesù, il Donatore. Egli dona certamente, se non si cresce è perché non si è ben disposti.
Il più gran tesoro è la santa Messa: la rinnovazione del Sacrificio della Croce. Gesù ci applica i suoi meriti.
La Visita è la divozione speciale delle Figlie di San Paolo, che consta dell'adorazione, dell'esame di coscienza.
Adoperiamo bene i tre mezzi; cresceremo nell'amore di
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Gesù come le tre Donne. Esse erano sempre nei primi posti3 a sentire la parola di Gesù, chiamavano gli altri: parenti, amici, conoscenti.
Istruitevi nelle cose della Religione. Studiate il Catechismo, il santo Vangelo. Catechismo e Vangelo meditati formino il vostro pane quotidiano.
Le pie Donne pregavano, ma operavano anche. Preparavano i cibi, gli abiti, quanto occorreva al Collegio Apostolico, che era come una piccola Comunità.
L'amore di Dio non consta tutto solo di preghiere, e meno di sospiri.
Chi geme solamente sulle mancanze altrui non migliora nulla, lascia l'errante nel suo errore, l'ignorante nella sua ignoranza, il peccatore nel suo peccato. Si deve lavorare per istruire.
Il demonio non deve trovarci mai oziosi. Occupatevi delle cose di Dio, delle anime, nei vostri uffici particolari.
La grande salvaguardia contro le tentazioni è l'attività; così quando il demonio viene a picchiare, gli risponderemo: Non ho tempo. È bene avere del lavoro in misura un po' abbondante; se non si avessero le preoccupazioni del lavoro, se ne avrebbero altre.
Le preoccupazioni, i pensieri del lavoro nella preghiera sono ispirazioni, non tentazioni. Beato colui che è solo disturbato da Gesù! Gesù picchia e vuole che gli rispondiamo. Siamo sempre pronti alla sua chiamata.
Avete cantato una bella lode: Maria, possa chiamarti e poi morir!4. Guardiamo di operare bene, seguiamo la nostra vocazione, compiamo bene i doveri del nostro stato. Chi avrà fatto il suo dovere, avrà seguito la volontà di Dio, guardando con confidenza Gesù Crocifisso, con S. Paolo, dirà: Ho fatto quello che ho potuto, [e] riceverà certamente da Dio il premio promesso ai suoi servi fedeli5.
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* Predica stampata in EC, 3[1934]4. Nella Circolare Interna il titolo è: “Le tre Marie”. La predica fu tenuta in occasione della vestizione di altre tre postulanti. La cronaca dice: «Il 25 febbraio, le Figlie esterne, finiti gli Esercizi, assistettero alla vestizione di tre postulanti» (p. 3). «Il Signor Primo Maestro […] fece questa predica» (Ibid. p. 4).

1 Originale: anche che.

2 Cf Ct 8,6b.

3 Originale: luoghi.

4 È l'ultimo verso del canto mariano Maria che dolci affetti. Lode popolare che più tardi sarà inserita nel libro delle preghiere (cf Le preghiere della Famiglia Paolina, ed. 1957, p. 326).

5 Cf 2Tm 4,7.