Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV.
LA MADONNA E IL RELIGIOSO

Man mano che si vanno esponendo i doveri religiosi, la nostra anima resta alquanto aggravata e quasi spaventata dal peso che si vede porre sopra le nostre spalle. Ma noi sentiamo tutte le parole di Gesù, non una parte sola: «Jugum meum suave est et onus meum leve» (Mt 11,30). Gustate e vedete. Vogliate provare a fare bene: «Gustate et videte» (Sal 33,9). Voi stessi vi convincerete che il mio giogo è soave e il mio peso è leggero. E perché il giogo del Signore è soave e il suo peso è leggero? Forse che sia dolce la croce? Le croci sono croci! «Qui vult venire post me, abneget semetipsum, tollat crucem suam et sequatur me» (Mt 16,24). Sforzatevi
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per entrare nella via stretta, perché pochi la prendono; invece la via che conduce alla perdizione è larga e molti vi entrano, trovandola facile (Mt 7,13-14). Dunque il giogo del Signore ha dei pesi. E perché il Signore dice che è leggero questo peso? Perché vi son tanti aiuti: aiuti di grazie speciali, protezione della Santa Vergine, soddisfazioni e consolazioni interiori e specialmente il «thesaurum in coelo» (Mt 19,21), la speranza della ricompensa.
E man mano che uno va avanti, man mano che passano gli anni, si volta indietro e dice: un'altra stazione è superata. Quattordici sono le stazioni della Via Crucis, ma indeterminato è per noi il numero degli anni che vivremo, determinato solo nella mente di Dio. Intanto è certo che quest'anno un'altra stazione è passata, e chi ha portato volontariamente la sua croce tutti i giorni dietro Gesù ha un merito, e il merito lo segue per accompagnarlo al premio: non è vero? Passano gli anni e per alcuni molto fruttuosamente: i voti di studio quest'anno sono molto migliorati, ad es.; e per altri passano con responsabilità e con rendiconti gravi di grazie sprecate. Ma quando
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uno corrisponde generosamente dopo i voti, oh, anno per anno, come si sente sollevato! Son salito in su, son più vicino al cielo, il merito è fatto e più nessuno me lo toglie in eterno, perché le opere vanno gridando: «Opera tua sumus, non te deseremus»! Niente è più nostro di quello: tutto il resto si lascia. Domandate al mondani, domandate a quelli che si sono soddisfatti, che cosa hanno dopo: «Transierunt omnia illa tamquam umbra» (Sap 5,9); son passate come ombre, e hanno lasciato rimorsi e il vuoto nel cuore. Qui invece è rimasto il merito, il merito eterno. Questo è il gran conforto.
Questa mattina, mentre che ci ripromettiamo di voler tornare su tutti i conforti e i mezzi che devono rendere soave il giogo di Dio e lieve il suo peso, cominciamo da un grande aiuto, da un grande conforto: la Madonna. La Madonna Nostra Madre - Nostra Regina - Nostra Maestra nella vita religiosa.
I. - E partiamo prima da questo: Maria è nostro modello nella vita religiosa. Andare dietro alla Madre è sempre facile: ebbene, guardate i passi di questa
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Madre, su che strada si è incamminata, che via ha tenuto, dove ella ci invita, dove ella ci sostiene con le sue grazie e col profumo verginale della sua virtù. Allora sarà facile considerare la vita della Madonna ed esclamare: «Trahe nos, post te curremus, Virgo Immaculata, in odorem unguentorum tuorum» (Ct 1,3). La Madonna è modello di vita religiosa, prima contemplativa, poi attiva e poi mista.
Modello di vita contemplativa. Dopo Gesù, chi ha contemplato, chi ha pregato meglio sulla terra? La Madonna. Discendevano gli Angeli dal cielo sopra la culla di quella Santa Bambina e venivano attorno a Lei e con Lei a pregare. Perché? Perché non vi fu chi abbia pregato così bene, mai. Ella è la Santa, l'Immacolata; è già nata Regina, come la figlia del re, che nasce regina. E Regina degli Angeli: e quindi poteva già meglio pregare degli Angeli stessi ed era già loro modello. Chi può dire come commuoveva il cuore di Dio quella celeste bambinetta, a un anno, a due anni, quando si inginocchiava e, piccolina, piccolina, congiungeva le sue manine, e i suoi occhi si fissavano verso il cielo... Avete messo sui
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giornali delle figure di Maria Bambina che, prega, che erano veramente commoventi! E se era commovente l'aspetto esterno, che cosa ci direbbe la nostra fede se indovinasse bene i sentimenti profondi di pietà, di adorazione, di amore di questa Bambina verso il suo Padre celeste di cui era la Figlia prediletta, verso il Divin Figliuolo di cui era destinata ad essere Madre, e verso lo Spirito Santo di cui era la Sposa intima di amore e di sentimento? Ci è bello rappresentarci la Madonna che nel tempio di Gerusalemme canta con le fanciulle ebree i Salmi della Scrittura. Chi avrà potuto conoscere il fervore della sua anima? Attorno all'Arca Santa cantavano gli Angeli e Maria li superava in fervore e in amore. Che bel canto, che bel canto quello di quella fanciulletta! Quando poi essa attendeva ad imparare e meditare la Sacra Scrittura, quando attendeva nel tempio alla pulizia e alla biancheria e al servizio, quando l'Angelo, dopo che era già tornata in famiglia, le apparve ad annunziarle la Divina Maternità e la trovò meditando la Scrittura... Ed Ella colle sue preghiere ferventi attirava dal cielo il Messia: la sua preghiera aveva già un potere sul cuore
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di Dio fin d'allora: «Quod Deus imperio, tu, virgo, praece potes». Sì, quelle profezie che noi cantiamo nella novena di Natale: Si aprano i cieli, discenda la salute del mondo, germini la terra e produca il Salvatore... «Emitte Agnum, Domine, Dominatorem terrae» (Is 16,1); «De petra deserti», ecc. Oh, come Maria le aveva ripetute queste invocazioni! E ci è bello rappresentarci Maria al Presepio, Maria nella fuga in Egitto, Maria a Nazareth ritirata, quando prega con Giuseppe e prega con Gesù, Maria che va al tempio, alla sinagoga ogni sabato, Maria che va a Gerusalemme. La sua vita di pietà ci è poi ben chiara ai piedi della croce. E dopo che Gesù era salito al cielo, Ella passava lunghe ore davanti al Tabernacolo, Ella andava in visita nei luoghi santificati dalla presenza e dalla passione del suo Divin Figliuolo, Ella sospirava in cielo, Ella morì di amore. Vita contemplativa la più alta: morì di puro amor divino. Il suo corpo era troppo debole per sostenere sulla terra gli impeti del suo amore, quindi la Santa Madonna spirò di amor di Dio.
E andando innanzi, la Madonna fece la vita contemplativa non solo per questo,
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ma anche perché esercitò le virtù, che formano la vita contemplativa del religioso.
L'obbedienza a tutte le disposizioni di Dio, anche quando Iddio le chiese i più grandi sacrifici, di offrire cioè la vita del suo Figliuolo, dispostissima alla volontà di Dio nell'accettare la Divina Maternità e nel portarne i pesi, e ai piedi della croce nell'accettare l'incarico di diventare la Madre degli uomini...: e tutto e sempre il suo cuore fu unito con Dio.
Vita di povertà: condivise la povertà estrema di Gesù. Discendente da famiglia nobile, ma ridotta in povertà, ecco, il suo cibo è poverissimo, il suo vestito fu quello delle donne comuni ebree e del popolo: la casetta che noi possiamo vedere a Loreto era una casa così povera e così fatta poveramente, che non ci vuole altro argomento per conoscere in che povertà sia vissuta Maria. Le regine stanno nei palazzi, ma la Regina del Cielo stava in un tugurio poverissimo, affumicato! E la sua scodella era di legno e il suo cucchiaio pure di legno, e la sua minestra era povera, il suo pane e la bevanda erano semplici... E se rimaneva qualche cosa di quello che Giuseppe aveva guadagnato
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era per i poveri, ed Ella stessa, nella fuga in Egitto, per tanto tempo visse di carità.
E terzo: non abbiamo bisogno di dirlo, ma tanto bisogna compir il quadro: carità verginale. Pensare a Maria ci viene in mente: Virgo Virginum, Virgo potens, Virgo clemens, Mater purissima, Mater castissima, Virgo inviolata; tutto quello che si può dire della Madonna di più bello e di più scelto per indicare il candore, noi possiamo prenderlo e adoperarlo: «Virginitate placuit, humilitate concepit».
Ed ora si può pure dire che la Madonna si sia data anche alla vita attiva, abbia praticata la vita religiosa attiva? Sembrerebbe di no, una donna, non è vero? Ma chi fu più apostola di Lei che è la Regina degli Apostoli? E difatti la Madonna ci diede non solo un apostolato, ma in Gesù Cristo tutti quanti gli apostolati: è la Regina di tutti gli apostolati. E l'apostolato che si riferisce alla gioventù: Ella fu educatrice di Gesù; e l'apostolato che si riferisce a tutte le missioni: Ella è la Madre degli Apostoli e li incoraggiò a portarsi nelle varie parti del mondo in missione per far conoscere Gesù. E la
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Madonna ci diede l'apostolo stesso Gesù: con Gesù Cristo diede al mondo tutti i beni: i Sacramenti, specialmente l'Eucarestia, la Chiesa, la Rivelazione, il Vangelo, la grazia dello Spirito Santo. Diede Gesù, lo presentò a Giuseppe, lo presentò ai pastori, lo presentò ai gentili rappresentati dai Magi, e in Egitto rappresentati da quegli abitanti, lo presentò al tempio offrendolo Sacerdote a Dio: «Tu es Sacerdos in aeternum secundum ordinem Melchisedech» (Sal 109,4), lo presentò agli Apostoli... E al principio della vita pubblica ottenne il miracolo per cui Gesù Cristo si rivelò, e se ancora non era venuta l'ora la fece venire, e fece mutare l'acqua in vino, e il Vangelo conchiude la narrazione dicendo: «Et crediderunt in eum discipuli eius» (Gv 2,11). Vita attiva: nessuno potrà mai fare l'apostolato di Maria, consigliera, madre, esortatrice, sostegno degli Apostoli.
E la vita mista? La vita di Maria SS. fu ugualmente contemplativa e attiva e nell'unione delle due vite abbiamo la vita mista. Ma se volete vederlo meglio, questo apparisce di più considerando la Pentecoste. Si tratta di incominciare la Chiesa: la Chiesa era istituita, ma doveva pure
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questa Chiesa istituita incominciare: gli Apostoli erano dispersi, scoraggiati, sconfortati. Perché la Chiesa potesse incominciare occorreva che lo Spirito Santo venisse sopra gli Apostoli. Dov'è la sua vita mista? Contemplativa: dieci giorni di orazione; attiva: ottiene lo Spirito Santo per cui di lì si incammina e principia ogni sorta di zelo apostolico. E alle prime prediche si convertono tremila, cinquemila, e gli Apostoli, rinvigoriti, illuminati, pieni di zelo sfidano gli avversari, perché incominciano a dire: «È più espediente che noi obbediamo a Dio che agli uomini» (At 5,29).
E contempliamola ancora sul letto del suo transito, unita in contemplazione continua, in attesa che gli Angeli accompagnino Gesù a venirle a dare il braccio per il viaggio al cielo. Ella è contenta e raccomanda a Gesù gli Apostoli, mentre insegna a loro l'apostolato, li santifica, li illumina, li esorta, ottiene loro le grazie per cui dopo andranno con coraggio a lavorare, perché sentiranno che la loro Madre se non li accompagna nei loro passi sulla terra, e con le sue parole, li accompagna ugualmente con la sua protezione e con la sua grazia dal Paradiso.
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Vita contemplativa, attiva e mista dunque.
II. - E veniamo al secondo punto: Maria è la Madre del religioso. È la Madre dei religiosi: Ella sta al principio delle istituzioni religiose come stette al principio della Chiesa prima della Pentecoste. Il Carmelo è istituzione di Maria. Cominciò là, sulla montagna del Carmelo, e in questi giorni è tornata solennemente la grande statua a prendere possesso del luogo ove l'aveva onorata per primo quel gruppo di anime che noi chiamiamo religiosi, perché conducevano una vita che imitava la vita religiosa: era giusto questo. E Maria protesse il Carmelo: e San Simone Stok, e Giovanni XXII, e mille favori, e l'abitino del Carmine... E i Carmelitani l'amano, la servono come loro Madre e Regina.
Ecco i Serviti, per continuare a parlare di quelle istituzioni che quest'anno si ricordano maggiormente. Chi sono i Serviti? Sono i Servi di Maria. La loro vita è per contemplare e imitare e pregare la Vergine Addolorata. Essi sono anche chiamati con altri nomi, ma tutti equivalgono e si riducono qui, ad essere i figli dell'Addolorata.
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Di conseguenza essi hanno amato, hanno predicato e meditato questa Madre Addolorata.
Guardate i Domenicani: alla loro sorgente, al loro principio è Maria: la Madonna del Rosario. È il Rosario che ha ottenuto loro sapienza, ha dato loro un Sant'Alberto Magno, un San Tommaso e tanti altri che si sono susseguiti in questa gloriosa famiglia.
Guardate i Francescani: voi trovate all'origine la Madonna degli Angeli, la Madonna della Porziuncola cioè, di San Francesco d'Assisi.
E passate tutti gli altri Ordini religiosi, voi trovate dappertutto l'eco di quello che abbiamo considerato adesso. Pensate ai religiosi della Mercede e cioè ai Figli di N. S. della Mercede per la redenzione degli schiavi. Pensate alla Compagnia di Gesù: Sant'Ignazio lasciò la sua vita e formò la nuova milizia appendendo all'altare della Madonna la divisa di cavaliere, perché Maria in quella notte prese fra le braccia quel suo figliuolo il quale doveva diventare capitano di una nuova soldatesca, una soldatesca che avrebbe fatto conquiste scientifiche, spirituali e soprannaturali per la Chiesa. Passò la notte in veglia
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e la chiamò: la veglia delle armi; passeggiò tutta la notte su e giù, come chi monta la guardia, davanti all'altare della Madonna... E al mattino la sua risoluzione era presa: egli era soldato di Maria, il buon soldato, il capitano anzi.
Così guardate il Beato Bosco, con la sua Ausiliatrice, così guardate il Beato Cottolengo, così guardate i Barnabiti con la Madonna della Provvidenza, e così fate passare la storia di tutti... La Madonna è la Madre di tutti i religiosi. Ella ha preso le istituzioni religiose in braccio, come si era preso in braccio e aveva allattato e nutrito il Bambino Gesù.
E non solo così in generale, ma specialmente dei religiosi che hanno fatto bene: San Luigi è un figliuolo di Maria. Maria ne comincia e conduce avanti la vocazione con grazie speciali, e Maria viene a prenderlo dalla terra per portarlo al cielo, perché allora la Compagnia di Gesù aveva più bisogno di preghiere che non di membri. Guardate un San Stanislao Kostka, chiamato in persona dalla Madonna, protetto dalla Madonna a seguire la sua strada. Guardate un San Giovanni Berchmans, guardate un San Bernardo a cui la Madonna stessa dà dettato, guardate
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un Sant'Alfonso, guardate i religiosi tutti... tutti sono stati figliuoli affezionati, tutti sono stati divoti della Madonna.
E in verità la devozione alla Madonna per il religioso che cosa fa? Ottiene tre effetti: sapienza, forza di volontà, pietà. La sapienza religiosa; le virtù religiose: pratica della castità, dell'obbedienza della povertà e della vita comune; e pietà religiosa: un amore grande alla vita comune religiosa e specialmente alle opere di pietà, portate dalla vita comune religiosa.
III. - La Madonna è la Regina del religioso.Come Regina noi dobbiamo ossequiarla. Tre sono gli ossequi da fare alla Santa Vergine. Primo: credere alle sue grandezze: «Magnalia eius credere». Leggete, vi istruite sulla Madonna? Non credo che uno possa avere lo spirito religioso senza la devozione alla Madonna, perché la dottrina di Sant'Alfonso, che insegna che la devozione alla Madonna è moralmente necessaria per salvarsi, vale molto più per il religioso. Per andare più avanti: la devozione alla Madonna è moralmente necessaria per praticare bene la vita religiosa, per farsi santi religiosi.
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Dobbiamo credere alla Madonna; ma per credere alla sua bontà, alla sua potenza, ai suoi privilegi, ai suoi titoli, bisogna che leggiamo. Leggete almeno la liturgia della Madonna, le trentanove o quaranta feste liturgiche che vi sono della Madonna, «Le Glorie di Maria», o il «Trattato della perfetta divozione»: istruiamoci sulla Madonna. Un figlio che non conoscesse sua madre che cosa farebbe? Cercherebbe in tutte le maniere di averne il ritratto, di vederla, se è possibile, questa madre.
Secondo: imitare la Madonna nelle virtù religiose: Ella visse nella vita comune a Nazareth. Amare questa vita comune, questi esercizi comuni, quest'orario comune, queste occupazioni comuni. Amare ed imitare la povertà come Maria; amare ed imitare l'obbedienza di Maria, docilissima; amare ed imitare la sua delicatezza e specialmente il suo amore al Signore, a Dio: il suo cuore era tutto di Dio, era un giglio immacolato. Imitare la Madonna.
Inoltre la Madonna dobbiamo pregarla. Dobbiamo pregare Maria: Ella è presso Dio così potente, ella ha un cuore tanto buono, ella conosce così i nostri bisogni...
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E quali grazie chiedere alla Madonna? Le grazie della vita religiosa, di essere fedeli alla vita religiosa, di corrispondere agli impegni gravi della vita religiosa. Maria rende facile ciò che è difficile: ebbene è difficile ed ha dei pesi la vita religiosa: fatevi dare la mano dalla Madre quando il passo è malagevole. Ella fa con noi ciò che la Madre, fa col bambino: ognuno che grida e la chiama, ecco, sente subito che corre in soccorso; anzi la Madonna stessa fa con noi come la madre col bambino e cioè: gli sostiene le spalle, lo regge quasi, e lo porta di peso, e qualche volta addirittura lo prende tra le braccia e lo fa passare di là dai pericoli, e lo fa salire con grazie straordinarie durante il cammino nella via della perfezione. Ah, se sarete divoti della Madonna, non verrete a dirmi che trovate difficile! Proverete che «iugum meum suave est et onus meum leve» (Mt 11,30), perché è portato in grande parte dalla Madonna che sempre sorregge e guida, e qualche volta porta metà il peso, e qualche volta lo porta tutto, e qualche volta porta anche noi, secondo che il passo è difficile.
Amate la Madonna e vedrete come lo
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studio andrà bene: sarà solo questione di acquistare mezzo punto all'anno o un punto; ma prima della fine dei corsi, se siete chiamati, avrete quello che è necessario di scienza.
Amate la Madonna! amate la Madonna! Vedrete che si accrescerà la pietà e sarà facile farvi santi: ella li santifica tutti i suoi figliuoli. Con Maria non c'è il peccato, perché la Madonna schiaccia la testa del serpente, lo mette in fuga. «Infernum contremiscit cum dico: Ave, Maria». Anche nelle tentazioni, perché vi sono ancora di quelli che inciampano e cadono? Perché vi sono molti che non pregano la Madonna, non gridano abbastanza: «Mamma», quando si vedono in pericolo.
Amate la Madonna, siate divoti della Madonna! Vedrete che le virtù religiose verranno facili, vedrete che la pietà religiosa sarà saporosa, gustosa: che belle Comunioni farete! che bei esami di coscienza! che belle letture spirituali! che belle Visite!
Maria sarà guida in vita, conforto in morte. A molti religiosi venne addirittura incontro, sul letto di morte, come a San Luigi, a San Gabriele: Ella prende l'anima per portarla in cielo. Ah, noi abbiamo
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tanti peccati e debiti colla Divina Giustizia: confessiamoci bene e poi raccomandiamoci alla Madonna, se non abbiamo altra speranza, e diciamo di cuore: «Salve Regina, Madre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra!». La Madonna è speranza anche dei disperati, e quando ti trovi così, in questo mare burrascoso, «respice stellam, voca Mariam». Maria sarà la nostra speranza e la salvezza dell'anima nostra.
E basta.
Quasi che avrei la voglia di farvi l'esame di coscienza in pubblico. Ma amate la Madonna? Pregate la Madonna? Siete sinceramente divoti della Madonna? Il Rosario, la coroncina, la giaculatorie... Mettete tutte le vostre cose sotto la protezione della Madonna: pietà, studio, apostolato, povertà. Vi sono di quelli che trovano tanto difficile certi punti: chi più in un punto chi più in un altro. Andate dalla Madonna! Figuratevi un bambinetto che avesse due anni e non arrivasse a prendere il pane sulla tavola, cosa farebbe? Come facevate voi quando eravate piccoli, e non arrivavate a prendere il pane sulla tavola: «Mamma, mamma», e
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sempre: «Mamma» si gridava. Ebbene, è così che dobbiamo fare: chiamare la «Mamma». Io ho avuto dei figliuoli che hanno amato proprio molto la Madonna e li ho veduti crescere di giorno in giorno, Vi erano di quelli che per intelligenza stentavano a fare «sei» da principio, bisognava regalare ancora un mezzo punto... Dico «sei» dello studio; ma potevo dire «sei» della pietà e dell'apostolato. Ma non son mica gli splendidi soltanto che devono fare la bella riuscita: chi non ha, chiama a chi ha. Che responsabilità, che stoltezza nel non invocare la Madonna che vi prenda per mano: essere bambino e non volere ricevere le vesti, il pane, e tutto dalla Madonna è proprio essere povero e superbo: e cioè non pregare, che è lo stesso, e non rivolgersi abbastanza alla Madonna è proprio una grande stoltezza. Siamo così privi di doni e se non preghiamo la Madonna mi pare che diventiamo così ridicoli... e quasi odiosi davanti al Signore. Ma amiamo la Madonna, preghiamo la Madonna, ricorriamo alla Madonna!
Sia lodato Gesù Cristo.
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