Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXVI

SAN PAOLO
MAGGIO 1951
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

Una mortificazione obbligatoria per tutti

Carissimi,
«Si quis vult post me venire, abneget semetipsum
» (Lc. 9, 23).
«Qui sunt Christi, carnem suam crucifixerunt cum vitiis et concupiscentiis» (Gal. 5, 24).
«Tantum proficies, quantum tibi ipsi vim intuleris» (Imit. 1, I, cap. XXV). Questo vale per la santità e per l'apostolato.
«Frena gulam, et omnem aliam carnis inclinationem facilius frenabis» (Imit.).

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Già ho scritto ai cari Superiori in ordine al fumare, anche assecondando la Lettera Circolare della Sacra Congregazione, del 10 gennaio 1951, qui sotto riportata.
Già ho ricevuto, in buon numero, risposte non solo di consenso, ma di vivo ringraziamento.
Diversi Superiori, più della metà, da tempo, avevano invocato una simile disposizione.
Ora mi rivolgo a tutti, sapendo ch'è in voi vivo lo spirito religioso e il desiderio della perfezione. L'amor di Dio può solo accendersi in colui che rinnega i desideri del senso e sa dominare le sue passioni. D'altra parte: utilizziamo al massimo la vita per il bel Paradiso che ci attende; per la maggior gloria a Dio, per l'apostolato più efficace e consolante.
Spandere ovunque il «bonus odor Christi»; non di tabacco.

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Fin dall'inizio dell'Istituto, è sempre stata mia intenzione che non si introducesse l'uso di fumare.
E voi tutti conoscete come ripetutamente e molto fortemente, in diverse occasioni, a voce e per scritto, abbia esplicitamente proibito questo uso, che non ritengo affatto utile alla salute fisica, e tanto meno conveniente allo spirito religioso. Anzi, nella nostra Congregazione in particolare, considerate pure le necessarie e frequenti relazioni che, per ragioni di apostolato, dobbiamo avere con gli esterni, ritengo che l'uso di fumare sia molto dannoso, sotto ogni aspetto.
Se da qualche tempo, pubblicamente almeno, non ho insistito come prima nel condannare l'uso di fumare, ciò è dovuto ad una circostanza particolare, che ora però mi ha maggiormente confermato nella volontà decisa di una proibizione totale, assoluta; ed indistintamente per tutti i Membri della Congregazione.
Prego ora leggere attentamente la Lettera Circolare che la Sacra Congregazione dei Religiosi ha inviata a tutti i Superiori Generali.
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LITTERAE CIRCULARES
DE USU TABACI IN STATIBUS PERFECTIONIS
AD SUPREMOS MODERATORES DIRECTAE

Rev.me in Christo Pater,
Superioribus his annis, post ultimum absolutum bellum, non paucae consultationes, querimoniae atque etiam denuntiationes et formales accusationes circa usum tabaci apud sodales statuum perfectionis, a Moderatoribus et Capitulis Generalibus ipsisque religiosis observantiae studio actis atque etiam ab Ordinariis locorum pervenerunt.
In Religionibus ac Societatibus in quibus ex Constitutionibus seu ex legitimis receptis traditionibus praescriptisque Capitulorum ac Superiorum tabaci usus proscriptus est, interventus Sacrae Congregationis diverse invocatus fuit, ut efficaciter illicitus usus, occasione praecipue bellorum huc illuc introductus, reprimeretur atque extirparetur.
Quod spectat vero Religiones et Societates penes quas usus tabaci generatim illicitus non habetur, animadversum est ipsum saepe abusibus satis gravibus ansam atque occasionem dare. Hi abusus multimodis religiosam paupertatem, mortificationis spiritum ac modestiam etiam externam offendere ac labefactare solent.
Occasione recentissimi Statuum perfectionis Congressus, quaestio de tabaci usu et abusu pertractari potuisset, sed quod tunc diversis de causis factum non fuit, Sacra Congregatio officii sui esse ducit statim cum Rev.mis Supremis Moderatoribus dare et sincere pertractare, ut cum iisdem servanda recta criteria circa usum tabaci communicet et ipsorum zelum in coercendis tabaci abusibus, si qui in propriis Religionibus ac Societatibus suis existant, fortiter excitet. Nam sodales Statuum perfectionis hac in re exemplum fidelitatis et christianae religiosaeque paupertatis, temperantiae et modestiae omnibus esse debent.
His igitur generalibus normis Sacra Congregatio criteria quae circa tabaci usum retinenda sunt comprehendit:
I. In Religionibus, Societatibus, Institutis inquibus sive ex approbatis Constitutionibus, sive ex legitimis receptisque Capitulorum Superiorumque praescriptis tabaci usus vel proscribitur vel arcte limitatur, vel conditionibus striate subiicitur, haec legitima praescripta sancte servanda et urgenda sunt. S. Congregatio illa praescripta ut partem mortificationis observantiaeque regularis ac religiosae in illis Religionibus ac Societatibus Institutisque constituentia iure merito nec sine iustis rationibus, confirmat actuetur.
II. In Religionibus, Societatibus atque Institutis, in quibus moderatus tabaci usus receptus est et legitime viget, ita hic usus regulandus est ut religiosa paupertas salva prorsus sit cumquoad expensas, tum quoad dependentiam a Superioribus, Spiritus asceticae et religiosae mortificationis, quae Statuum perfectionis unum eximis fundamentis constituit, nullo modo detrimentum capiat, ac denique bono exemplo atque fidelium seu externorum aedificationi ratione loci, modi, temporis, tabaci usus nec noceat nec quomodolibet attentet.
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III. Ad haec pericula vitanda (n. II) et ad efficaciora reddenda Constitutionum Capitulorumque vigentia ac legitima praescripta (n. I), Superiores cum propriis Consiliis possunt ac debent peculiares, si opus sit, normas edere, quibus usus tabaci quoad modum, quantitatem, tempus, locumque moderentur.
IV. Generatim Sacra Congregatio tabaci introductioni, regularum derogationi in ipsius usum, disciplinae hac in re relaxationi, sive in Religionibus, sive in Societatibus, sive in Institutis, obsistit. Sane, hae relaxationes, derogationes, permissiones, fateri sincere debemus generatim spiritui religioso, experientia teste, non favent, immo faciliter ipsi non leviter nocent.
V. Si in dioecesibus aliquae normae pro tabaci usu, praesertim publico, ab Ordinariis locorum clericis datae fuerint, Superiores curare omnibus modis debent ut sancte ac fidelissime a religiosis, ceterisque qui evangelicam perfectionem sectantur, pro illorum publica professione sanctitatis, adamussim observentur. Si Ordinarii locorum harum normarum infractiones vel abusus tabaci a suis religiosis admissa, cum Superioribus communicent, hi efficaciter ac diligenter provideant.
Dum haec cum Paternitate Tua communico, Te oro ut ea quae de hac re in Tua Religione constituta iam sunt vel statim constituere cum Tuo Consilio decreveris, ad hanc Sacram Congregationem exhibere cures.
Sanctissimus Dominus Noster Pius divina Providentia Pp. XII in Audientia infrascripto Cardinali Praefecto die 8 ianuarii benigne concessa, has circulares Litteras approbare dignatus est.
Romae, die 10 ianuarii 1951

CLEMENS CARD. MICARA, Praefectus
P. Arcadius Larraona, C. M. F. Secretarius.

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1. Richiamo la vostra attenzione su due punti in particolare.
a) Come vedete, la Sacra Congregazione conferma e dà il suo pieno appoggio alle prescrizioni che proibiscono l'uso del fumare (n. 1). Perciò la proibizione del Superiore Generale vien fatta propria dalla Sacra Congregazione: alla quale fu rimessa copia della presente, come richiede la Circolare stessa, in fine.
b) Inoltre la Sacra Congregazione si dichiara esplicitamente contraria ad introdurre, sia pure entro certi limiti ben definiti, l'uso di fumare, ritenendolo in generale nocivo allo spirito religioso (n. IV).
2. Per assecondare le disposizioni così chiare ed anche tanto forti e decise della Sacra Congregazione, ed in base ad esse, intendo rinnovare e rinnovo la proibizione di fumare, in senso totale.
Si noti tuttavia: la circolare della S. Congregazione per noi è un richiamo sopra una disposizione che ha in se stessa tutto il suo valore. Facendo anche teoricamente la supposizione che la Santa Sede non avesse disposto quanto sopra, il Superiore, in forza del suo ufficio aveva ed ha, il potere di disporre quanto fu disposto; ed oggi viene richiamato e ripetuto. E questo anche se la proibizione non è contenuta esplicitamente nelle Costituzioni.
La proibizione si estende a tutti: Sacerdoti, Chierici, Discepoli, Novizi, Postulanti, Aspiranti; si estende a tutte le nazioni e a tutte le case. E questo sia in pubblico che in privato.
3. La presente disposizione, nella estensione di cui nel numero precedente (n. 2), intendo obblighi in coscienza, secondo la gravità della materia, non solo per la trasgressione del voto di povertà, ma pure come semplice proibizione, che importa astensione totale dal fumare.
4. Nessun Superiore è autorizzato a concedere dispense, parziali o totali, da questa disposizione.
5. Ogni Superiore sia invece sollecito nel precedere con l'esempio; sia attento nel vigilare che, per nessun motivo, si introducano abusi; e, se vi fossero, vengano stroncati decisamente.
Se qualche aspirante avesse contratto l'uso di fumare prima di entrare nella Congregazione, sia aiutato con carità e fermezza a togliere questa abitudine.
6. I Superiori non presentino per l'ammissione al noviziato, alla professione, agli Ordini, gli alunni che non avessero cessato dall'uso di fumare da almeno un anno. Meglio però se mai hanno fumato.
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7. Si dice: in circostanze particolari, ragioni di convenienza, di buona educazione, consigliano di non rifiutare l'offerta della sigaretta.
Rispondo: lo spirito religioso e sacerdotale, il contegno delicato, riservato che deve avere il Sacerdote e il Religioso, e quindi la nostra buona educazione, consigliano come cosa ancora più conveniente, di rispondere gentilmente che non fumiamo. Nessuno si offenderà di questa risposta, nessuno ci giudicherà scortesi o meno educati per questo: anzi si darà buon esempio.
8. Si dice: il fumare mi giova alla salute.
Rispondo: a testimonianza dei medici: «il fumare mai giova alla salute, mai è rimedio a qualche indisposizione fisica o malattia, mai è mezzo che preservi da malattie; spesso invece è nocivo alla salute».
Nutritevi non di fumo, ma di quello che irrobustisce l'organismo: carne, uova, abbonatevi a riviste formative, arricchite la biblioteca della Casa di opere importanti; procuratevi sussidi scolastici, ecc.
Questo anche per i giovani nel periodo di maggior sviluppo. La golosità del fumo porta poi, di conseguenza, tentazioni e debolezze in altre cose.
9. Si dice: le sigarette ce le regalano...
Rispondo: se così fosse, voi chiedete che vi diano pane per i fanciulli. Diversamente, regalatele o vendetele.

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In una nostra casa i Discepoli avevano fatta questa intesa; niente fumo! manderemo il denaro risparmiato alla Regina Apostolorum.

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Sarà bene elevarsi spesso con considerazioni ed aspirazioni alte:

Vivere in Christo Magistro.
Sequere me: Ego sum via, veritas et vita.
Sine via non itur; sine veritate non cognoscitur; sine vita non vivitur. Ego sum via quam sequi debes; veritas cui credere debes; vitam quam sperare debes.
Ego sum via inviolabilis, veritas infallibilis, vita interminabilis.
Ego sum via rectissima, veritas suprema, vita vera, vita beata, vita increata.
Si manseris in via mea, cognosces veritatem, et veritas liberabit te et apprehendes vitam aeternam.
Si vis ad vitam ingredi, serva mandata.
Si vis veritatem cognoscere, crede mihi
Si vis esse discipulus meus, abnega teipsum».

(Imit. l. III, cap. 56).


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Attendo assicurazione da tutte le case.
Spero di essere compreso da tutti.
Confido nella vostra buona volontà, nel vostro spirito di mortificazione, nel vostro amore alla Congregazione.
Con i più paterni saluti e ampia benedizione, su tutti e su tutte le vostre opere.

Aff.mo
SAC. ALBERIONE


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NOTIZIE

IN ITALIA ed in quasi tutte le nazioni vi è in ogni casa un intenso e consolantissimo movimento di nuove edizioni, nuove costruzioni, nuovo reclutamento di vocazioni.
Quest'anno si mira a dare un nuovo impulso agli studi; ed a costituire nelle case il reparto dei discepoli più numeroso, ben organizzato, possibilmente con proprii maestri ed insegnanti, secondo lo spirito delle Costituzioni. Fu scritto lo scorso anno su questo; ed ovunque si è operato ed in qualche casa superato il punto di arrivo.
Avanti! Formiamo una schiera di apostoli e diamo, per condottiera, Maria.
FILIPPINE - In Tipografia abbiamo terminata la stampa della Grande Promessa; è in corso il Gran Tesoro; si incomincia il Santo Vangelo in lingua inglese.
BRASILE - Il 19 maggio riceverà il presbiterato il diacono Marcos Vaz.
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