Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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GIORNO XXI
ALCUNE FRA LE PRINCIPALI INDULGENZE


Grande è la larghezza della Chiesa nel soccorrere ai suoi figli; perciò ha creata una ricchissima quantità di mezzi per comunicarci le sante indulgenze. Sta sommamente a cuore a questa Madre che non cadiamo nelle fiamme del Purgatorio, o, se caduti, che ne siamo liberati al più presto.
Accenniamo brevissimamente ad alcuni. Vi è il libro Il celeste tesoro delle Sante Indulgenze del P. Giorgio da Riano.1 Si può consultarlo: è ottimo, popolare, chiaro. È pur uscito presso Pia Società S. Paolo, Alba, un libro Le indulgenze;2 è molto semplice e preciso.

* * *

Il Giubileo. È un’indulgenza plenaria e solenne, concessa in circostanze straordinarie, dal Sommo Pontefice. Venne la prima volta concessa nel 1300 da Bonifacio VIII; dapprima si concedeva una volta ogni 100 anni; poi ogni 50 anni; poi ogni 30 anni; e dal 1475 restò fissato ogni 25 anni. È però da notarsi che esso è di quattro specie:
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ordinario e straordinario, universale e particolare. Infatti oltre a quello ogni 25 anni, che si dice ordinario, vi è quello che il Papa può concedere per un fatto importante nella Chiesa; e oltre a quello concesso a tutta la Chiesa, vi è quello concesso ad una nazione o provincia ecclesiastica. L’indulgenza è sostanzialmente come un’altra indulgenza; ma per il modo solenne ed i privilegi che l’accompagnano, differisce accidentalmente. Ed anche differisce perché ne è più facile l’acquisto per il modo onde l’animo vi vien preparato.

Oltre le solite condizioni, dello stato di grazia e l’intenzione, si richiedono opere particolari: confessione, comunione, visita alle chiese.

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Indulgenze «toties quoties». Sono indulgenze plenarie che si possono lucrare tante volte, quante volte si mette una determinata opera o si usa di un determinato oggetto religioso per adempiere un atto di pietà.
La particolarità sta in questo: che dipende dalla nostra divozione il moltiplicare il numero delle indulgenze indeterminatamente; poiché sta da noi moltiplicare indeterminatamente le stesse opere di pietà.
Le condizioni per lucrarle sono pressoché comuni: intenzione, stato di grazia, confessione, comunione, visita a qualche chiesa con preghiere, cioè 6 Pater, 6 Ave, 6 Gloria.
L’indulgenza si può lucrare tante volte quante visite si fanno alle chiese fissate.
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Attualmente le indulgenze toties quoties concesse per le visite sono: Indulgenza della Porziuncola: tutto l’anno in Assisi; il 2 Agosto, nelle altre chiese francescane e in quante godono di questo favore. Da notarsi che il tempo utile per le visite comincia dalle ore 12 del 1° Agosto alle 24 del giorno 2.
L’indulgenza per le chiese dei Trinitari e dov’è eretta la confraternita della Trinità.
L’indulgenza per la festa del Corpus Domini; per la festa del Rosario; per la festa dell’Addolorata; di S. Mattia, di S. Francesco da Paola, di San Paolo della Croce, della Madonna Ausiliatrice, della Madonna del Carmine, di S. Vincenzo de’ Paoli, di S. Ignazio di Loyola, per la festa della Madonna della Consolazione, della Madonna della Mercede.
In queste feste si deve visitare qualche chiesa determinata, e pregare secondo l’intenzione del Pontefice.
Inoltre: il giorno dei Fedeli Defunti (2 Novembre) e la chiusura del Mese di Giugno, dove questo fu celebrato con determinate solennità.

Vi sono oggetti con indulgenze toties quoties, e sono: la medaglia giubilare di S. Benedetto; lo scapolare ceruleo dell’Immacolata Concezione, recitando 6 Pater, 6 Ave, 6 Gloria; la corona del Rosario, ogni volta, recitandolo innanzi al SS.mo Sacramento, esposto o chiuso nel tabernacolo, anche senza uscire di chiesa.
Inoltre: vi è il crocifisso con l’indulgenza plenaria,
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toties quoties. E cioè: chiunque bacia un crocifisso così indulgenziato, in punto di morte, lucra indulgenza plenaria; ma una volta sola ed i soli moribondi. Le condizioni sono: confessione, comunione o almeno contrizione; accettazione della morte con rassegnazione alla Divina Volontà; invocazione del SS. Nome di Gesù, almeno col cuore; bacio al crocifisso o, se non è possibile, almeno toccarlo.

Giaculatorie ed invocazioni più comuni


Ne ricordiamo alcune:

Il segno di croce ha 50 giorni di indulgenza; se fatto con l’acqua benedetta 100 giorni, ogni volta;

A Dio: «Mio Dio e mio tutto», 50 giorni ogni volta; «Dio sia benedetto», 50 giorni ogni volta che si ripete udendo bestemmie;

«Signore, Dio mio, accetto fin d’ora, dalle Vostre Mani, quella morte...», ecc. Indulgenza plenaria per il momento in cui si spirerà adempiendo le condizioni...

A Gesù:
«Signor mio e Dio mio!» detto durante l’Elevazione o durante l’Esposizione solenne: 7 anni e 7 quarantene, ecc. purché si guardi l’Ostia con fede, pietà e amore.
«Sia lodato e ringraziato ogni momento...», 300 giorni ogni volta.
«Eterno Divin Padre, io vi offro, ecc.», 100 giorni ogni volta.
L’offerta di tutte le Messe per
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gli agonizzanti, come concesse Pio X, ha l’Indulgenza di 300 giorni.
«Dolce cuor del mio Gesù...», 300 giorni di Indulgenza;
«Gesù mansueto ed umile...»; «Sacro Cuor di Gesù, confido in Voi»; «Cuore divino di Gesù, convertite i peccatori...»; «Cor Jesu Sacratissimum...» in fine della Messa, col Sacerdote, lucra 7 anni e 7 quarantene.
«Gesù mio, misericordia», «ut omnes errantes...» hanno rispettivamente 300 giorni di indulgenza.

Ad onore della S. Madonna:
Hanno 300 giorni di Indulgenza: «Dolce Cuore di Maria...», «Sia benedetta la santa...», «Maria speranza nostra...», «Nostra Signora di Lourdes...», «Nostra Signora del SS. Sacramento...».

Alla S. Famiglia:
«Gesù, Giuseppe, Maria...»: le tre giaculatorie han 300 giorni di indulgenza come le Litanie lauretane.

Confraternite - abitini
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Ne ricordiamo tre, come più spesso portati nei nostri luoghi: l’abitino del Carmine, dell’Immacolata, dell’Addolorata.
La Confraternita del Carmine dipende dai Religiosi Carmelitani. Due sono i privilegi: la salvezza eterna, cioè chi muore con tale abitino addosso non perirà nelle fiamme dell’inferno; e, secondo,
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la liberazione dal purgatorio, cioè, che se andrà nel purgatorio, ne sarà liberato il primo sabato dalla morte. Questo suol chiamarsi «privilegio sabatino». La prima tradizione si fonda su una visione di S. Simone Stock;4l’altra si fonda su una bolla di Giovanni XXII del 1322. Per il primo: bisogna portare l’abitino e vivere da buon cristiano; né si può pensare che basti l’abitino solo, che poi si possano commettere peccati. Per il secondo, oltre lo scapolare, bisogna osservare la castità nel proprio stato. Le indulgenze sono moltissime, tanto plenarie che parziali.


La Confraternita della Madonna Addolorata dipende dall’Ordine dei Serviti ed al P. Generale appartiene l’erigerla. Anche qui si richiede l’iscrizione in debita forma, l’imposizione dell’abitino, con alcune pratiche.
Essa mira in modo speciale a compatire ed imitare la S. Vergine nella pazienza in mezzo ai suoi dolori e pene intime. Leone XIII allargò ancora i privilegi, già ampi, che già godeva.

L’Abitino dell’Immacolata è favore ai PP. Teatini, presso
S. Andrea della Valle - Roma. Ha per fine l’onorare la S. Madonna Immacolata. Esso è uno dei più ricchi di indulgenze plenarie e parziali.

Consecrazione della Famiglia al Sacro Cuore di Gesù


Questa pia pratica ai nostri giorni ha preso uno straordinario sviluppo. Ben a ragione! si tratta di fare Gesù Cristo Re delle case, delle Famiglie; e di farci tutti sudditi del dolcissimo e salutarissimo suo regno.
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Vi sono indulgenze concesse dal Papa Benedetto XV il 27-4-1915; confermate dalla Sacra Penitenzieria il 10-12-1923, e sono:
a) Sette anni e sette quarantene per tutti e singoli membri della famiglia che, con cuore contrito, sono presenti alla funzione di consecrazione,
b) Plenaria, se confessati e comunicati, e visiteranno poi una chiesa, pregando per il Papa;
c) di trecento giorni ogni anno, nel giorno in cui rinnoveranno la consecrazione; e plenaria se compiranno le solite condizioni.
È perciò molto bene che tutte le famiglie cattoliche, le famiglie religiose, gli istituti, le comunità facciano una così pia opera; onorino poi sempre, amino e riparino le offese fatte al Sacro Cuore.

Pontificia Opera per la Propagazione della Fede


D. Qual è il fine dell’Opera?
R. È di promuovere preghiere e raccogliere offerte per le missioni.

Indulgenze e favori spirituali

D. Quali sono le indulgenze plenarie ai fedeli che appartengono all’Opera?
R. 1. L’Indulgenza plenaria il giorno dell’aggregazione.
2. Nelle feste del Signore: Natale, Circoncisione, Santissimo Nome di Gesù, Epifania, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, SS. Trinità, Corpus Domini, S. Cuore di Gesù.
3. Nelle feste della Madonna: Immacolata, Natività, Presentazione, Annunciazione, Visitazione, Purificazione ed Assunzione.
4. Nelle feste degli Angeli: S. Michele Arcangelo (29 settembre) e Ss. Angeli Custodi (2 ottobre).
5. Nella festa dell’Invenzione (3 maggio) ed Esaltazione della S. Croce (14 settembre).
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6. Nelle feste dei Santi: S. Giovanni Battista, San Giuseppe (19 marzo) e Patrocinio (terzo mercoledì dopo Pasqua), nelle feste dei Santi Dodici Apostoli e degli Evangelisti, S. Francesco Saverio, patrono dell’Opera (3 dicembre) e S. Fedele da Sigmaringa, primo martire di Propaganda Fide (24 aprile), la Solennità di tutti i Santi (1° novembre).
7. Il 22 giugno, data della fondazione dell’Opera Propaganda Fide.
8. Tre volte il mese, in tre giorni a scelta dell’associato.
9. Nel giorno della Commemorazione generale di tutti gli associati defunti, ecc. ecc.

L’Opera della S. Infanzia

Indulgenze plenarie

D. Quali sono le indulgenze plenarie concesse agli associati?
R. Sono le seguenti:
1. Indulgenza plenaria a quegli associati che assisteranno ad una messa detta per gli associati, tra il Natale e la Purificazione.
2. A quegli associati che assisteranno ad una messa detta in suffragio degli associati, fra la seconda domenica dopo Pasqua e la fine del mese di Maggio.
3. Nelle feste della Presentazione, dei Ss. Angeli Custodi, di S. Giuseppe, di S. Francesco Saverio, di San Vincenzo de’ Paoli, patroni dell’Opera.
4. Indulgenza plenaria nel giorno anniversario del battesimo di tutti gli zelatori e zelatrici, collettori e collettrici, direttori e direttrici, nonché dei loro genitori, fratelli e sorelle, ecc. ecc.

Indulgenze per gli ascritti all’Azione Cattolica

Con rescritto del 7 Giugno 1932, sono state concesse
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agli ascritti dell’Azione Cattolica le seguenti indulgenze da lucrarsi alle consuete condizioni:
Plenaria: per gli Assistenti e Vice-assistenti Generali e Diocesani, per i Dirigenti e soci: al termine dei Santi Esercizi e corsi di cultura, di propaganda e di adunanze diocesane o di plaga, purché tali convegni si chiudano con un’opportuna cerimonia religiosa, con S. Messa e Comunione Generale;
per i Dirigenti e Propagandisti: due volte al mese, se svolgeranno e terranno istruzioni, adunanze in parrocchia e fuori, almeno due volte al mese, in favore degli ascritti all’Azione Cattolica;
per i Dirigenti e soci:
1° nel giorno dell’aggregazione o della rinnovazione della tessera;
2° una volta al mese: a) alla chiusura del ritiro mensile, se vi avranno preso parte; b) se rispettivamente, per l’intero mese, avranno atteso alla meditazione quotidiana almeno per un quarto d’ora, avranno frequentato regolarmente le adunanze dell’Organizzazione alla quale appartengono;
3° nelle seguenti feste: S. Natale, Epifania, Pasqua, Ascensione, Corpus Domini, Sacro Cuore di Gesù, Pentecoste, Immacolata Concezione, Annunciazione, Assunzione, S. Giuseppe Sposo di Maria Vergine, S. Pietro Ap., S. Francesco d’Assisi, Tutti i Santi, Ss. Patroni delle singole Organizzazioni Nazionali e S. Patrono di ciascuna Associazione Parrocchiale;
4° se prenderanno parte ai suffragi per le anime dei defunti Assistenti, Dirigenti e soci dell’Azione Cattolica, ecc. ecc.

Indulgenze per la SS. Eucaristia


Indulgenza plenaria, recitando una terza parte di Rosario innanzi a Gesù Sacramentato, sia esposto che chiuso nel tabernacolo (Settembre 1927).
Indulgenza plenaria (Ottobre 1929) per i Sacerdoti che recitano l’intero Ufficio Divino, anche se diviso in parti, innanzi al SS. Sacramento (esposto o chiuso).
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Indulgenza plenaria (Maggio 1921) per tutti i fedeli che fanno un’ora di adorazione a favore delle Vocazioni Sacerdotali.
Indulgenza plenaria per chi fa celebrare la Santa Messa in riparazione delle ingiurie fatte al SS.mo Sacramento, (Novembre 1907).
Indulgenza plenaria, una volta al mese, in giorno a scelta, per chi comunicandosi prega per le Missioni (Giugno 1923).

Indulgenze della Pia Società San Paolo


Il Santo Padre si è degnato concedere ai membri della Pia Società San Paolo ed a tutti i suoi Cooperatori numerose indulgenze, alle quali partecipano tutti gli zelatori e le zelatrici delle Duemila SS. Messe.
Indulgenza plenaria, alle solite condizioni (Confessione, Comunione, preghiera secondo l’intenzione del Papa) nelle seguenti feste od in uno dei sette giorni immediatamente successivi:
a) Nelle feste del Signore: Natale, Epifania, Pasqua, Ascensione, Corpus Domini, Giovedì e Sabato Santo.
b) Nella festa della Pentecoste.
c) Nelle feste della Madonna: Immacolata Concezione di Maria, Assunzione.
d) Nel giorno della festa di S. Giuseppe (19 marzo) e nella solennità del suo Patrocinio (terza domenica dopo Pasqua).

e) Nella festa di Ognissanti.
f) Nella festa della Conversione di S. Paolo (25 gennaio) e nella Commemorazione (30 giugno).
g) In tutte le feste degli Apostoli, ossia: 24 febbraio, S. Mattia Ap.; 25 aprile, S. Marco Ev.; 1 maggio, S. Filippo e S. Giacomo; 29 giugno, Ss. Pietro e Paolo; 24 agosto, S. Bartolomeo; 21 settembre, S. Matteo; 18 ottobre, S. Luca; 28 ottobre, Ss. Simone e Giuda;
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30 novembre, S. Andrea; 21 dicembre, S. Tommaso; 27 dicembre, San Giovanni.
h) Nella festa di S. Francesco di Sales (29 gennaio).
Una speciale Indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i membri o Cooperatori faranno un’ora di adorazione davanti al SS. Sacramento e pregheranno secondo i fini della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai membri e Cooperatori, che, confessati e comunicati od almeno contriti, diranno devotamente colle labbra o col cuore il nome di Gesù ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni, da lucrarsi dai membri e dai Cooperatori, ogni qualvolta diranno, col cuore contrito, qualche preghiera secondo il fine della Pia Società o presteranno un qualche aiuto (lavoro, elemosine, offerte, ecc.).

Confraternita del Santo Rosario


D. Qual è il fine della confraternita?

R. È di riunire il più gran numero possibile di uomini, di qualunque stato o condizione, con l’obbligo di recitare il Santo Rosario.
D. Quali sono gli obblighi dei fratelli?

R. Unico obbligo, ma senza peccato, è di recitare il Rosario da 15 Misteri una volta per settimana. Detto Rosario può recitarsi a piacimento, in qualunque luogo e senza stare in ginocchio. Può recitarsi sia tutto assieme, sia 5 Misteri per volta, e in tre giorni distinti, e possono essere interrotti anche i misteri fra di loro, secondo la concessione di Pio X (14 ottobre 1906).
D. Quali sono le Indulgenze concesse ai fratelli?
R. Sono le seguenti:
1. Indulgenza plenaria il giorno dell’ammissione.
2. Per chi si confessa e comunica nella chiesa del Rosario, recitando due parti di Rosario, secondo le intenzioni
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del Sommo Pontefice. Queste due Indulgenze si possono lucrare sia il giorno dell’ammissione, sia la domenica seguente.
D. Quali sono le Indulgenze concesse ai fratelli per la recita del Rosario?
R. Sono le seguenti:
1. Indulgenza plenaria una volta in vita se ha recitato il Rosario tutte le settimane, secondo lo Statuto.
2. A chi recita la corona intera, tutte le Indulgenze accordate in Spagna a chi fa la stessa recita.
3. 50 anni una volta al giorno a chi recita una terza parte di Rosario nella chiesa o nella cappella della confraternita, o in qualunque chiesa, se è forestiero.
4. 10 anni e 10 quarantene ogni volta a chi recita per tre volte il Rosario nella settimana.
5. 7 anni e 7 quarantene ogni settimana a chi recita il Rosario intero.
6. 5 anni e 5 quarantene ogni volta che i fratelli, nel recitare il Rosario, nel dire l’Ave Maria, pronunziano il nome di Gesù.
7. 2 anni a chi recita il Rosario settimanale in tre giorni, una terza parte per giorno.

8. 300 giorni quando se ne recita una terza parte.
9. 100 giorni una volta a chi recita o canta il Rosario durante la processione della Madonna nella chiesa dei Domenicani.
10. Indulgenza plenaria il giorno dell’Annunziata, confessandosi, comunicandosi e recitando il Rosario.
11. 10 anni e 10 quarantene a chi recita il Rosario nella festa della Purificazione, dell’Assunzione e della Natività.
12. 10 anni e 10 quarantene a chi recita una terza parte il giorno di Pasqua, dell’Annunziata e dell’Assunzione.
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13. 7 anni e 7 quarantene nelle altre feste del Signore e della Madonna, dove si celebrano i Misteri del Rosario, cioè la Visitazione, il Natale, la Purificazione, l’Addolorata, l’Ascensione, la Pentecoste, Tutti i Santi, recitando 5 Misteri del Rosario.
14. 7 anni e 7 quarantene nella festa della Natività, dell’Annunziata e dell’Assunzione, se secondo lo statuto, si è recitato il Rosario intero settimanale.

PRATICA: Durante le tentazioni: «Dolce Cuore di Maria, siate la salvezza mia». (300 giorni di indulgenza).

GIACULATORIA: Innanzi al SS. Sacramento: «Nostra Signora del SS. Sacramento, pregate per noi» (Indulgenza 300 giorni).


FRUTTO

«Maria, speranza nostra, abbi di noi pietà».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 8 gennaio 1906).


«Sia benedetta la Santa ed Immacolata Concezione della Beatissima Vergine Maria Madre di Dio».

300 giorni ogni volta. (Leone XIII, 10 settembre 1878).


«Nostra Signore di Lourdes, pregate per noi».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 9 settembre 1907).


«Nostra Signora, Regina della Guardia (nella Liguria), pregate per noi che ricorriamo a Voi».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 10 aprile 1908).


«Maria Addolorata, Madre di tutti i cristiani, pregate per noi».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 2 giugno 1906).


«Madre di amore, di dolore e di misericordia, pregate per noi».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 2 giugno 1906).

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«O Maria, benedite questa casa, dove si benedice sempre il vostro nome. Viva sempre Maria, l’Immacolata, la sempre Vergine, la benedetta fra le donne, la Madre del Signor nostro Gesù Cristo, la Regina del Paradiso».

300 giorni ogni volta. (Pio X, 4 giugno 1906).

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1 Cit. L. 5,00 presso «Voce Serafica della Sardegna», Viale Fr. Ignazio, Cagliari.

2 Stefano Ballario, Delle sante indulgenze, Quarta edizione com pletamente riformata e molto ampliata, Alba-Roma, Pia Soc. San Paolo, 1932, pp. 236.

3 Don Alberione si iscrisse a queste confraternite, abitini, ecc., come egli stesso testimonia in Abundantes divitiae gratiae suae al n. 204.

4 Eremita inglese (1165-1265), diventato poi Priore generale dell’Ordine carmelitano, studiò a Roma, ma visse a lungo in Terra Santa, sul Carmelo.