Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

JMJP.

G.D.P.H.

11. SEMPITERNUM HABET SACERDOTIUM

a) L'esistenza, la virtù ed il valore del nostro sacerdozio dipende dal Sacerdozio di Gesù Cristo.
Dovendo applicare nel tempo e nello spazio i frutti della sua oblazione G[esùl C[risto] si è eletto degli strumenti che gli prestano mani, lingua, intenzione: Egli li assume, li assorbe ed opera per mezzo di essi. Sono i sacerdoti celebranti che rendono presente ovunque il sacrificio, la dimora del Cristo fra gli uomini, e suggellano compiendola l'unione delle anime con Lui: come il procuratore che assiste il Battesimo, tratta un affare, sottoscrive a nome di chi lo ha mandato ed autorizzato e fa suo l'atto, con tutte le conseguenze che ne seguono. Chi compie degnamente ed è con lui buon sacerdote starà col gran Sacerdote in eterno: [«]volo Pater ut ubi ego sum, illic sit et minister meus[»].
47
b) I Sacerdoti si succedono; come si mutano le particole nel tabernacolo; ma il Sacerdote Cristo rimane in eterno. «Et alii quidem plures facti sunt Sacerdotes idcirco quod morte prohiberentur permanere; hic autem eo quod maneat in aeternum, sempiternum habet sacerdotium. Unde et salvare in perpetuum potest accedentes per semetipsum ad Deum: semper vivens ad interpellandum pro nobis» (Ebr. VII, 23[-25]). Od anche più chiaramente: «Hic autem unam pro peccatis efferens hostiam, in sempiternum sedet ad dexteram Dei: de cetero exspectans donec ponantur inimici eius scabellum32 pedum eius. Una enim oblatione, consummavit in aeternum sanctificatos» (Ebr. X, 12[-14])[.]
Il nostro essere sacerdotale è l'essere a lui uniti: tutta e sola la forza, il potere e la grazia sono nel Pontefice della nostra religione: che non ha altro sacrificio nè altro vero Pontefice.
Perciò impariamo le virtù sacerdotali, dovendo essere con Lui unico sacerdozio: timor di Dio, pentimento dei peccati, umiltà, e sopra[t]utto amor di Dio: «dilexit me et tradidit semetipsum pro me[»].
48
c) Il Crocifisso è pure la speranza ed il conforto del Sacerdote: «Omnis pontifex pro hominibus constituitur»; perciò tanto più per il sacerdote! «Ut offerat dona et sacrificia pro peccatis[»]; specialmente del Sacerdote. Dunque confido: [«]si enim sanguis hircorum et vitulorum... quanto magis sanguis Christi emundabit conscientiam nostram ah operibus nostris!»[.] La nostra indegnità all'altare ci atterrisce: ma il sangue di Gesù che si offre al Padre ci dà fiducia sicura. Egli stesso Lo offre nella Transustanziazione «qui pro vobis effundetur in remissionem peccatorum»: [«]emundabit conscientiam nostram ab operibus mortuis[»]: «Pro me Sacerdote!» [Ebr. IX, 13-14][.] Il peso sparisce con la Transustanziazione.
In ogni messa soddisfiamo: per i peccati nostri personali; per i peccati da altri commessi a causa nostra; per fermare le conseguenze degli scandali dati; per i peccati del popolo. Per ogni messa si placa la Divina Giustizia.
49
A G[esu] Maestro

Il vostro Sacerdozio e la mia sicurezza: io prego, opero in Voi, per Voi, con Voi. Tutto diviene efficace e fruttuoso perché trae forza da voi che «exauditus est pro sua reverentia».
Confido che mi comunichi spirito «ad serviendum Deo viventi» (Ebr. IX, 13), secondo il fine per cui vi siete immolato e vi immolate su gli altari: diventare sempre miglior servo del Padre: ricevere grazie personali e per la comunità.
So che voi Sacerdote sommo comprendete tutti i bisogni di questo povero sacerdote: «Non enim habemus Pontificem, qui non possit compati infirmitatibus nostris; tentatum autem per omnia pro similitudine absque peccato»[.] Da la croce comprese e compatì gli Apostoli, Pietro specialmente. «Adeamus ergo cum fiducia ad thronum gratiae: ut misericordiam consequamur, et gratiam inveniamus in auxilio opportuno» (Ebr. IV, 15[-16]).
Ed oltre la vita Voi, Gesù Sacerdote. mi mostrate il lieto fine di ogni fatica e pena: «Videmus Jesum propter passionem mortis, gloria et honore coronatum» (Ebr. II, 9).
«Pontifex in aeternum». «De cetero ex[s]pectans donec ponantur inimici eius scabellum pedum eius». «Habentes itaque, fratres. fiduciam in introitu sanctorum in sanguine Christi... quam initiavit nobis viam novam, et viventem per velamen, id est per carnem suam. Et Sacerdotem magnum super domum Dei... accedamus cum vero corde in plenitudine fidei» (Ebr. X, 19 [-22]).
Rosario, miserere.
50

32 L'originale riporta expectans anziché exspectans e sgabellum al posto di scabellum come è nelle forme corrette. Qualche riga più sopra l'A. invece dell'avverbio idcirco usa eo.