Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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JMJP.

G.D.P.H.

6. PRAEDICATOR16

«Evangelium, in quo positus sum ego praedicator» (2Tim. I, 10)[.] «Sollicite cura teipsum... operarium inconfusibilem, recte tractantem verbum veritatis[» 2Tim. 2,15].
a) Praedica verbum; [«]insta opportune, importune; argue, obsecra, increpa in omni patientia et doctrina» [2Tim. 4,2].
./ Predicare, dovere ufficiale,
../ mezzo indispensabile ed efficacissimo,
.../ più urgente oggi: «Erit tempus cum sanam doctrinam non sustinebunt, sed ad suam doctrinam coacervabunt sibi magistros prurientes auribus, a veritate quidem auditum avertent, ad fabulas autem convertentur[»] (2Tim. IV, 3[-4]). Quindi, [«]necessitas mihi incumbit; vae autem mihi...[».] I cristiani, le vocazioni, la religiosa osservanza... sono frutti di predicazioni, per lo più.
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b) Recte tractantem verbum Dei:
./ predicare bene quantitativamente,
predicare bene17 qualitativamente.
../ Preparazione di studio, su la Scrittura, teologia, morale, liturgia. La predica sia sacra; non letteratura, politica ecc.
.../ Predicazione nostra: con preparazione immediata.
..../ Vi entri il dogma, la morale, la liturgia; ma non in ogni predica si esige il tutto.
...../ Sia moderna: entrando nelle idee degli uditori per farli uscire con le idee nostre.
Corrisponda ai bisogni degli uditori ed alla loro qualità.
Sia soprannaturale nel motivo, nella maniera, nel fine.
Sia una la predica: di unità architettonica (es. S. Tommaso), od organica, sviluppando un germe (figliuol prodigo[)], o psicologica (Segneri, le ceneri)[.]
Sia accettabile per lingua, esposizione, moderazione.
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c) S. Paolo: ricco di qualità oratorie naturali; ricolmato di doni; sempre uguale e sempre nuovo, e sempre vivificato da la carità di Cristo: [«]Si linguis hominum loquar et angelorum... quis nos separabit a caritate Christi?[»] [1Cor 13,1; Rom 8,35].
Senza rispetti umani: [«]An quaero hominibus placere? Si adhuc hominibus placerem. Christi servus non essem[»] (Gal. 1,10)[.]
Senza spargere fiori ed illudere spiriti; ma cercando il vero bene.
Senza irritazioni e senza scoraggiamenti: poiché molta parola di Dio cade senza frutto... ma vi è pur chi fa frutto.
È ministero faticoso: [«]Euntes ibant et flebant... venientes autem venient cum exultatione portantes...[» Sl 125,6.]
[«]Omnia sustineo propter electos; ut et ipsi salutem consequantur, quae est in Christo Jesu cum gloria coelesti[»] (2Tim. II, 10)[.]
Voglio migliorare sempre le mie prediche in qualità e quantità. Non fui un operaio inconfusibile18...
Preparare almeno in sunto, dopo preparate per molto tempo in disteso.
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A G[esù] Maestro

Avete insegnato una dottrina celeste; con fiducia, con semplicità, a tutti.
Mi avete mandato a predicare: sono sacerdote.
Mi avete dato protettore un grande predicatore: San Paolo.
Mi avete consegnate belle anime da istruire: giovani scelti.
Mi avete forniti mezzi varii e potenti: parola, stampa, cinema, radio.
Ho compiuto bene il vostro mandato? Non posso dire di sì, esteriormente. Interiormente: non sempre ho pregato a sufficienza; non sempre vi era tutta la carità; forse mancò qualche volta la costanza?
[«]Liber scriptus proferetur,
in quo totum continetur,
unde mundus judicetur[»]19.
Quando gli uditori mi staranno innanzi, nel giorno finale, potranno dire che non ho sempre preceduto con l'esempio: che non vi fu umiltà sufficiente; che è mancata la preghiera perché il seme gettato germogliasse: «Quid sum miser tunc dicturus?...».
Rosario. miserere.
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16 Questo capitolo subisce una variante nel modo di indicare il numero: mentre per i precedenti l'A. li indicava con i numeri romani, in questo e nei successivi adopera i numeri arabici e non più in alto ma a metà pagina.

17 Nell'originale la prima parte della frase è richiamata con le virgolette di riferimento.

18 Probabilmente l'A. vuol dire che non sempre fu chiaro nell'esposizione.

19 Sequenza del messale romano Dies irae, che si recitava nelle Messe dei defunti. L'A. aveva scritta totus anziché totum.