Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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14. PREPARARSI SANTAMENTE A RICEVERE
LA LUCE DELLO SPIRITO SANTO
Domenica IV dopo Pasqua, Meditazione, Castel Gandolfo, 26 aprile 19591

«In quel tempo: Disse Gesù ai suoi discepoli: Vo da colui che mi ha mandato: e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? Invece, perché vi ho detto queste cose, la tristezza vi ha riempito il cuore. Ma io vi dico il vero: è meglio per voi che me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; e se me ne vado, lo manderò a voi. E, venendo, egli convincerà il mondo riguardo al peccato, alla giustizia, e al giudizio. Al peccato, per non aver creduto in me; alla giustizia, perché io vo al Padre e non mi vedrete più; al giudizio, perché il principe di questo mondo è già giudicato. Molte cose avrei ancora da dirvi; ma per ora non ne siete capaci. Quando invece sarà venuto quello Spirito di verità, egli vi ammaestrerà in tutte le verità, perché non vi parlerà da se stesso; ma dirà tutto quello che avrà udito, e v’annunzierà l’avvenire. Egli mi glorificherà, perché riceverà del mio e lo annunzierà a voi»2.

Certamente avete sentito bene tutte le parole che sono state lette. Il Signore annunzia la sua prossima dipartita, partenza per il Cielo, e dice agli apostoli: Perché neppure voi pensate a domandarvi dove vado? Invece vi siete rattristati. Ma poi soggiunge: Io vi dico: è meglio che vada, è meglio
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per voi, perché se io non vado, non verrà a voi il Consolatore - cioè lo Spirito Santo -, perché se io vado, lo manderò. Quindi, dopo l’Ascensione al Cielo, seguirà la discesa dello Spirito Santo, che noi celebriamo nella festa di Pentecoste.
E poi, [Gesù] dice in primo luogo come lo Spirito Santo arguirà, cioè condannerà il mondo, perché ha peccato il mondo, perché ha mancato alla giustizia, perché non ha considerato il giudizio. Perciò convincerà il mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio.
Se viene lo Spirito Santo, ci dà lume per l’anima nostra e allora noi sappiamo far bene gli esami di coscienza, e sappiamo condannare ciò che è da condannarsi e sappiamo invece confermarci nel bene che già vogliamo, e sappiamo comprenderne molto altro [di] bene che ancora non comprendiamo. Abbiamo ancora bisogno perciò di molta luce, ed ecco che Gesù dice: Molte cose avrei ancora da dirvi, ma per ora non siete capaci, non siete capaci a comprenderle. Quante cose ha ancora da dirci il Signore! E il Signore tarda perché non siamo capaci a capirle. E perché non siamo capaci? Perché, alle volte, manca l’umiltà [e] allora si impedisce che il Signore parli: quando c’è l’orgoglio, parla l’orgoglio in noi e non parla Dio. Non ne siete capaci e non avete abbastanza fede, e soprattutto non avete abbastanza decisione!". Perché è inutile, anzi è più che inutile, che noi capiamo le cose e che poi non le facciamo; perché chi le capisce e non le fa, fa doppia colpa, almeno sempre una colpa. E allora, ecco, il Signore ritarda la sua luce perché noi ci mettiamo in umiltà, che egli possa parlare: quando tace l’amor proprio, parla il Signore.
E, in secondo luogo, che ci mettiamo davvero a confidare in lui, voler sentire la sua sapienza, la sua Parola. Aver fede nelle ispirazioni, fede nelle istruzioni, fede nelle meditazioni, fede nei lumi che dà il Signore specialmente dal tabernacolo. Ho ancora molte cose da dire, ma per adesso non ne siete capaci: c’è bisogno di capire sempre più che cosa sia amare il Signore, che cosa voglia dire aver fede, cosa voglia dire speranza viva, chiara, certa; e bisogna ancora capire molte
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cose che riguardano la vocazione, riguardano proprio il vostro apostolato, sì.
Allora Gesù soggiunge: Quando però sia venuto quello Spirito di verità, egli vi ammaestrerà in ogni verità, perché non vi parlerà da sé, ma dirà tutto quello che voi avete udito e vi annunzierà l’avvenire. Quest’anno la Pentecoste deve rivestire una particolare importanza: vi mostrerà l’avvenire, vi annunzierà l’avvenire, l’avvenire della Congregazione, l’avvenire della santificazione, sì. Occorre allora che vi sia una grande luce da parte dello Spirito Santo e, per conseguenza, prepararsi santamente. Che vuol dire? Umiltà di non saperne ancora abbastanza, anzi di essere all’oscuro ancora di tante cose, che magari già dette e non sono state comprese fino al fondo, magari già sentite nella comunicazione con Gesù-Ostia, ma non comprese fino al fondo. Sì. La grazia di Dio, la luce di Dio penetra nelle anime gradatamente: se noi avremo più abbondanza di Spirito Santo, abbondanza dei suoi doni, capiremo meglio, capiremo meglio. Capiremo due cose: quel che riguarda la santificazione, la vita religiosa, e quello che riguarda l’apostolato. Due cose necessarie a capirsi: quello che riguarda la santificazione e quello che riguarda l’apostolato. Quando noi avremo raggiunto l’umiltà: Da me nulla posso3, allora verrà la grazia, si comprenderà tutto, lo Spirito Santo illuminerà.
E allora ecco che la luce di Dio si farà più chiara nella nostra anima e quello che riguarda l’apostolato proprio, vostro, diverrà sempre più compreso: si comprenderà la necessità dell’apostolato vocazionario, si comprenderanno le anime chiamate, si capiranno, si scopriranno... e si escluderanno quelle non chiamate - e bisogna sempre pregare il Signore che non entrino quelle non chiamate, perché guasterebbero tutto ed esse stesse poi non sarebbero felici: sempre pregare il Signore per questo -; ma nello stesso tempo che scopriamo le [persone] chiamate, e che preghiamo perché corrispondano
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e perché esse possano formarsi bene, formarsi bene, formarsi alla santità.
Questo Vangelo sembra proprio fatto per noi, per voi in particolare: Egli mi glorificherà perché riceverà da me e lo annunzierà a voi. Vuol dire: lo Spirito Santo glorifica Gesù Cristo in quanto che lo Spirito Santo riceve dal Figlio e dal Padre e comunica a noi, comunica la luce di Dio, comunica la grazia di Dio, comunica l’energia, la forza, tutti i doni, perché i doni dello Spirito Santo sono sette e le virtù che lo Spirito Santo ha infuso nell’anima nostra nel Battesimo sono la fede, la speranza e la carità... comunicherà tutti questi doni. La grazia l’ha acquistata Gesù Cristo morendo sulla croce, ed ecco che lo Spirito Santo la infonde nella nostra anima: Riceverà da me e darà a voi. Oh! I doni dello Spirito Santo! E sono i doni della sapienza, i doni della scienza, i doni del consiglio; e poi, ancora, quelli che riguardano la volontà e, cioè, la pietà, la fortezza, il timor di Dio, insieme al dono che noi tanto desideriamo, cioè l’intelletto, l’intelletto... il quale dono dell’intelletto ci fa conoscere meglio le verità cristiane, ci fa capire meglio quanto Gesù sia amabile, ci fa capire meglio che cosa sia la Provvidenza, ci fa capire meglio la preziosità dello stato religioso e della vita religiosa.
Ecco, quindi prepararsi con umiltà: Da me nulla posso; e prepararsi con fede: Con Dio posso tutto. Ma questa fede viva! Perché il Signore mette anche alla prova le anime. Le anime, a un certo punto, alle volte sembrano smarrirsi, perché sembra che le cose non riescano: ed è la prova che il Signore ci dà perché noi acquistiamo fede, mettiamo fede in lui. Se superiamo la prova, dopo verrà la grazia, dopo verrà la grazia che noi desideriamo.
Dunque, se abbiamo considerato la preparazione all’Ascensione, consideriamo anche la preparazione alla Pentecoste.
Vi è poi una cosa grande, importante. [La] prima domenica di maggio celebriamo la festa Regina Apostolorum - domenica prossima - perché la Santa Sede ha concesso questo: di celebrare la festa esteriore della Regina Apostolorum
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nella prima domenica di maggio, giacché la festa propria Regina Apostolorum secondo la liturgia è dopo l’Ascensione, tra l’Ascensione e la domenica seguente, tra l’Ascensione quindi e la Pentecoste. Quella è la festa liturgica, questa è la festa esteriore e, quindi, la Messa può essere cantata, la Messa Regina Apostolorum, la seconda Messa ad onore della Regina degli Apostoli4; e se vi preparate bene, certamente che la Regina Apostolorum ci otterrà lo Spirito Santo, i doni dello Spirito Santo.
Inoltre, questa settimana comincia maggio. Vedete un poco come vorrete passarlo il [mese di] maggio: istruirsi sulla Madonna, crescere nell’amore alla Madonna, nella fiducia, nella divozione; e poi zelare il culto per la nostra Madre, Maestra e Regina che è Maria.
Tempo prossimo tanto prezioso. Gli apostoli hanno fatto la novena della Pentecoste insieme a Maria: facciamo la novena della Pentecoste insieme a Maria, alla Regina degli Apostoli.
Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 9/57 (Nastro archivio 25b. Cassetta 20, lato 2. File audio AP 025b). Titolo Cassetta: “Lo Spirito Santo”.

2 Vangelo: Gv 16,5-14. Il brano viene letto da una Apostolina, e citato liberamente dal PM all’interno della meditazione. Dopo la lettura, si sente dire a bassa voce, probabilmente dal PM: “Grazie".

3 È la frase iniziale di un'invocazione molto cara a Don Alberione, attribuita a san Francesco di Sales, che egli cita qui anche dopo. Cf Preghiere, ed. 1960, p. 191; ed. 1985, p. 24. Cf anche Fil 4,13; GIACOMO ALBERIONE, Preghiere, op. cit., p. 54.

4 Cf GIOVANNI BATTISTA PEREGO, Il Santuario Basilica «Regina Apostolorum». Cenni storici e missione secondo il pensiero di Don Giacomo Alberione, II Edizione riveduta ed accresciuta (solo digitale: www.alberione.org), Edizioni dell’Archivio Storico Generale della Famiglia Paolina, Roma 2007, pp. 50-51: nel 1943 «la Sacra Congregazione dei Riti concedeva alla Società San Paolo di celebrare ogni anno, nel sabato fra l’ottava dell’Ascensione, la festa liturgica della B.V. Maria Regina degli Apostoli con Messa e Ufficio approvati secondo i Riti; inoltre, con un secondo Decreto dello stesso numero, concedeva di celebrare la festa esterna della Regina degli Apostoli la prima domenica di maggio, con una Messa solenne cantata e una Messa letta proprie».