Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXXII. FINE D'ANNO(1)
E' buona cosa che siate liete /per presentarvi/ (a) al natale. Tre parole: primo è il presepio; secondo, il ringraziamento; e terzo, il Veni Creator Spiritus. E cioè la celebrazione del natale; e poi i giorni seguenti, dal natale al 31 dicembre, ringraziare il Signore di tutte le grazie che abbiamo ricevuto nell'anno, e poi il primo di gennaio /invocare/ (b) lo Spirito Santo perché l'anno successivo sia buono e santo.
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Primo posto quindi il presepio. Il presepio. Il Padre celeste, vedendo l'umanità così tanto disordinata e carica /di peccati/ (a), allora il Signore, il Padre celeste ha mandato il suo figlio a redimere, a salvare l'umanità. Ringraziare il Signore, sì.
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E allora il figlio di Dio, il Verbum caro factum est [Gv 1,14]. Recitare bene il Credo allora. Il Credo recitarlo bene. Allora il figlio di Dio si è incarnato /in Maria/ (a). E la nascita [è avvenuta] nella grotta e poi /lì/ (b) c'è stato un po' di giorni. E poi il pericolo perché Erode cercava /di uccidere/ (c) il bambino. E /quindi/ (d) arrivare a fuggire nell'Egitto, ritornare dall'Egitto e poi la vita privata. La vita privata a Nazaret. E fanciullo come è cresciuto e come si è già dedicato al lavoro, sì! E poi la vita pubblica; predicazione; e poi la sofferenza, la passione, la morte di Gesù Cristo in croce e /la risurrezione/ (e), sì. /Quindi ascese/ (f) alla destra del Padre celeste: è la gloria. Ecco, la redenzione è compiuta, sì. Sta all'umanità di farne profitto.
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Quindi in questi giorni avere dei pensieri molto larghi, ringraziando il Signore che ci ha mandato il /figlio suo/ (a) incarnato bambino. E poi pregare perché l'umanità segua e riceva la redenzione. Che riceva la redenzione. Oh, non è solamente un gaudio; eh, nel complesso del gaudio vi è tutta la preghiera.
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E che cosa domandare? Domandare le grazie per l'umanità. Se siamo /500 milioni di cattolici/ (a) più o meno, e /i tre miliardi/ (b) di persone...
il più è ancora disorientato! E quindi come siamo /state/ (c) privilegiate di nascere proprio in un centro della vita cristiana! E allora noi [dobbiamo] pregare perché tutta l'umanità /si rivolga/ (d) al presepio e si rivolga poi alla croce quando Gesù sarà crocifisso /e poi/ (e) la risurrezione.
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Quindi è vero che è utile fare gli auguri adesso, questo è buono; ma che nello stesso tempo si allarghi un po' la mente e /il pensiero/ (a), il sentimento [al]l'umanità. Qualche volta gioverebbe con una carta geografica - una carta grande - /considerare/ (b), come è divisa /la carta/ (c) geografica, quindi le varie zone, le varie /città/ (d), le varie nazioni. E quindi riflettendo un poco, sia benedetto il Signore che siamo stati privilegiati /e/ (e) supplichiamo perché la grazia di Dio si estende a tutta l'umanità.
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E quindi, il gaudio per la condizione /in cui siamo/ (a) e la supplica in cui noi dobbiamo pensare a tutta l'umanità. Il natale. Il natale, sì! E' il figlio di Dio [che si] è incarnato, [che] è venuto a vivere per gli uomini, con gli uomini.
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Poi, il secondo pensiero è il ringraziamento. Ringraziamento di tutto ciò che si è ricevuto nell'anno che sta [volgendo] verso la fine. Quindi, questi giorni per conchiudere /l'anno/ (a), soprattutto ringraziare. E' vero che sarebbe anche molto utile domandare il perdono /delle/ (b) mancanze che ci sono state nell'anno attuale, ma soprattutto ringraziare. Il Te Deum /si deve sempre/ (c) cantare alla fine dell'anno. Cioè lodare il Signore, ringraziare il Signore di averci contenuti in vita e poi di averci conservati e poi di tutto quello che abbiamo ricevuto /di spirituale/ (d) e poi di intellettuale e poi /la vita fisica/ (e) poi le relazioni sociali.
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Oh, ringraziare il Signore. Ringraziare il Signore di tutto, sì! Perché ogni respiro che abbiamo /è un bene/ (a) da Dio, un solo respiro. Bisogna ringraziare di tutto: «Vi ringrazio di averci creato, conservati» ecc. /fino ad aggiungere la/ (b) grazia di essere in questa congregazione, in questa casa. «E vi ringrazio specialmente per chi già si avvia verso la professione, oppure chi già ha emessa la professione». Oh, ringraziare il Signore.
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Eh, qualche volta ci infastidiamo di cose che non hanno molto valore; ma quello che ha un grande valore: lodare il Signore /e preferire/ (a) che tutto sia in grazia e in santificazione.
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Chiudere l'anno con una buona confessione: si tolga tutto ciò che potrebbe essere di non tanto buono. E [quello] che invece /si è raggiunto anno per anno, mese per mese, giorno per giorno, si è accumulato/ (a) cioè si è radunato il bene fatto nell'anno. E allora tutto questo è alla porta del cielo - che sarà poi il premio -: anno per anno, tutto /è/ (b) sulla porta del paradiso per chi vivrà bene e risponderà alla propria vocazione; e avrà un grande premio, sì.
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Quindi quel Te Deum si legga anche prima in italiano perché ciascheduno /lo capisca/ (a) un po'. Il Te Deum, sì. Quando si era ancora piccoli, allora /non capivamo/ (b) bene il senso del Te Deum, ma voi potete spiegarlo, sì.
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In terzo luogo, il Veni Creator dell'anno successivo. Qua, come si arriva in chiesa il primo di gennaio, il Veni Creator. Che tutte le grazie, sì, vengano sopra di noi. Questa grazia, queste - anzi - che sono più grazie, e cioè la cognizione, l'illuminazione dell'anima nostra e secondo le promesse, gli impegni, i propositi. E poi, mettere bene l'impegno /per/ (a) ogni giorno dell'anno seguente, in quanto ci conserva il Signore; allora saranno di nuovo una serie di meriti per tutta l'annata. Per tutta l'annata, sì.
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Quindi pensare che la grazia di Dio discenda sopra di noi col Veni Creator. Che dia forza e luce lo Spirito Santo. Sì, lo Spirito Santo! In umiltà ricevere questo dono, /questa/ (a) grazia di cominciar bene l'anno, sì, l'anno successivo, l'anno 1968 sì. Poi la giornata sia del tutto /per/ (b) avere le grazie dell'annata e anzi sarebbe bene fare una settimana di Veni Creator: /ogni giorno/ (c) recitare il Veni Creator /fino/ (d) all'epifania. Fino all'epifania, invocando le grazie necessarie per l'anno, sì.
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E terzo, ci sia dentro di noi la buona volontà. La buona volontà! Questa buona volontà la sentite e volete anche accrescerla e che sia costante - sì - per tutte. Oh.
Poi nel corso dell'anno ci sono i doni e le grazie di Dio. Nei 365 giorni il Signore, il Padre celeste sempre /ha/ (a) l'occhio sopra di noi, è il Padre, e accanto il Redentore, il figlio di Dio incarnato, morto sulla croce e glorioso in cielo accanto al Padre celeste.
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La base è il Credo. La base è il Credo. E allora è facile riflettere e nello stesso tempo /anche per/ (a) istruire le persone /che/ (b) non hanno ancora sufficiente cognizione, sì.
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Allora, tutte insieme pregate perché l'anno successivo con la divina grazia /sia/ (a) santificato «come in cielo così in terra», sì. Il gaudio in cielo quando noi facciamo bene e poi con consolazione e gioia in noi stessi di aver operato. Oggi operato bene, nella settimana si è operato bene, il mese è passato bene, e avanti nel corso dell'anno scolastico. Nell'anno scolastico e poi nell'anno civile, l'anno liturgico insieme. Bene.
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Ecco, adesso vi dò la benedizione perché vi rimangano bene i tre pensieri. E quindi il primo: Gesù nel presepio; secondo: la conclusione dell'anno col Te Deum; e terzo: il Veni Creator per l'anno successivo.
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Avrete molta grazia in questa semplicità e in questa innocenza e in questa grazia. Avanti /in questa via/ (a) che piace al Signore! E sarà anche utile di tanto in tanto, quando mandate lettere in famiglia specialmente oppure con persone che ci sono care, mettere un po' /in qualche lettera/ (b), in qualche scritto che tutti riflettano un poco, in qualche momento almeno, sì. E farete del bene alla vostra famiglia e alle persone care che conoscete.
La benedizione per voi! (1).

Albano Laziale (Roma)
19 dicembre 1967

709

(1) Albano Laziale (Roma), 19 dicembre 1967.
691 (a) R: e presen per presentarsi.
(b) R: in invocare.

692 (a) R: di preca di peccati.

693 (a) R: in Ma in Maria.
(b) R: qui.
(c) R: di uccide di uccidere.
(d) R: quindi quindi.
(e) R: la risuscitaz la risu sazione la risurrezione (f) R: il quale discese oh discende.

694 (a) R: figlio di Dio.

695 (a) R: cinque mi 500 milioni di cristiani più di cattolici.
(b) R: i tre milioni cioè i tre milioni miliardi.
(c) R: stati.
(d) R: si rivolga si rivolga.
(e) R: e parso e poi.

696 (a) R: il pensi il pensiero.
(b) R: e poi considerare.
(c) R: la cart la carta.
(d) R: cit città!
(e) R: e vi e.

697 (a) R: in cui ci siamo.

698 (a) R: la l'an l'anno.
(b) R: delle delle.
(c) R: sempre deve si deve sempre.
(d) R: di mat[eriale] di spirituale.
(e) R: la vita mat[eriale] la vita fisica.

699 (a) R: è un be è un buo bene.
(b) R: fino aggiungendo la.

700 (a) R: e imprefe e preferire.

701 (a) R: raggiun aggiungendo anno per an[no] anno per mese per a per ogni giorno si è pro si è acco accu accumitato.
(b) R: che è.

702 (a) R: comprenda lo lo capisca.
(b) non comp[rendevamo] non capivano.

703 (a) R: che.

704 (a) R: questo questa.
(b) R: de consi per.
(c) R: ogni anno, cioè ogni giorno.
(d) R: compreso fino.

705 (a) R: ci ha.

706 (a) R: per anche.
(b) R: di cui.

707 (a) R: che sia.

709 (a) R: in questa via in questa via.
(b) R: in qualche pen[siero] in qualche lettera.
(1) Segue la preghiera «Cara e tenera mia madre Maria». (Cf. Preghiere, pag. 27) e subito dopo la benedizione e il saluto di commiato.