Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XXVI. INTRODUZIONE AGLI ESERCIZI(1)
Il nostro saluto è sempre uguale, ma un saluto santo: «Il Signore sia con voi». /Particolarmente/ (a) si adopera questo saluto nella messa. Ora, vi siete radunate qui, avete lavorato per un anno con generosità, con rettitudine, con buoni frutti. E allora: «Sia benedetto il Signore».
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Ringraziare il Signore [per] quello che ha fatto di bene e poi [per] quello che è stato fatto di bene personale. Personale. Allora, /ricordare/ (a) tutte le grazie nel corso di trecentosessantacinque giorni. Ringraziare il Signore! Molte cose son state fatte buone, e ci saranno anche delle deficienze, e allora considerare quello che è da meditarsi /in questo corso/ (b) di esercizi spirituali.
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Noi dobbiamo pensare che nel corso di /esercizi/ (a), come pensare? Eh, unirsi più strettamente al Signore, essere più illuminati dal Signore, e poi più fortificati dalla grazia del Signore, sì.
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Ora, per una breve introduzione, primo: una meditazione breve, e cioè quello che il Signore Gesù ha detto: Exivi a Patre [Gv 16,28], sono uscito dalle mani del Padre. Exivi a Patre et veni in mundum [Gv 16,28], sono il figlio incarnato nel mondo, per compiere la propria sua missione e poi allora: ormai lasciamo il mondo e ritorniamo al /Padre/ (a).
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Questa è la storia di ognuno di noi. Usciti dalle mani di Dio - la nostra anima - siamo usciti dalle mani del Padre celeste /che ci ha creati/ (a) - l'anima -, /et veni/ (b), e son venuto. Cioè ognuno di noi: sono venuto sulla terra per fare qualche cosa, come Gesù Cristo, il figlio di Dio incarnato. Egli è venuto a fare, che cosa? La santificazione di se stesso e poi la predicazione, /l'apostolato/ (c), il ministero, il sacrificio, /la morte in croce/ (d). Quindi sono venuto, e sono venuto nel mondo.
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E poi allora pensare: Relinquo mundum [Gv 16,28] e cioè lascio il mondo, cioè la vita presente. La vita presente. E allora, lasciando il mondo attuale, ritorniamo a Dio. Usciti dalle mani di Dio - la nostra anima -, /andiamo/ (a) nelle braccia del Padre celeste se la nostra vita è stata buona, corrispondente al pensiero, al desiderio del Padre celeste. /Siamo/ (b) usciti dalle mani del Padre celeste, siamo stati creati. Siamo stati creati, sì!
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Notando questo: nel mondo attualmente ci sono circa tre miliardi e mezzo di persone. Ora di questi tre miliardi e cinquecento circa, i cattolici quanti sono? Eh, saran cinquecento milioni. E poi, la nostra condizione, e quindi siamo stati preferiti. /Su tre miliardi/ (a) e mezzo, noi siamo stati preferiti. Tra i cinquecento [milioni di] figli di Dio, /siamo/ (b) stati battezzati e quindi fatti cristiani e la vita nostra, sì. Ecco il gran dono che abbiam ricevuto rispetto alle altre anime! Se si guarda il mondo intiero, noi siamo stati veramente privilegiati: exivi a Patre [Gv 16,28].
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Ora poi, il Signore ci ha dato una vocazione però, sì: la chiamata per voi, la chiamata per voi alla perfezione e cioè /nella vocazione/ (a). Siete chiamate alla perfezione. Alla perfezione. La vita della religiosa, la vita religiosa ha, diciamo così, un solo impegno, un solo impegno proprio.
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Vi sono gli altri impegni come persona, come cristiani. Ma /quello che vogliamo/ (a) dire della vita religiosa: quale è il dovere unico che dobbiamo seguire e nello stesso tempo osservare? E si è fatto quel che si deve fare nell'anno? Come si chiama? Il perfezionamento!
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La vita religiosa è per perfezionarsi, ecco. E se nell'anno si è lavorato per il perfezionamento, abbiamo corrisposto alla vocazione. Se invece si rimane così, senza impegno di camminare nella santità? Oh, il dovere religioso, sostanzialmente, è il dovere di perfezionamento. Così è nel primo articolo delle costituzioni; /se è/ (a) nelle costituzioni il primo articolo, quindi è la base, è la sostanza della vita religiosa.
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Poi dopo, oltre al perfezionamento, ci sono gli apostolati nelle nostre missioni. E quindi, dopo il primo articolo, vi è il secondo articolo che riguarda /la salvezza/ (a) delle anime: aiutare le anime, santificare le anime, sì. Quindi la sostanza della vita religiosa si riduce nel lavoro di perfezionamento.
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Vi sono molte persone, che facendo la professione, si impegnano a perfezionarsi di più, e vi sono persone le quali rimangono nella tiepidezza e non fanno altro progresso ed altro cammino. Allora non si fa quello che è il dovere religioso, il perfezionamento.
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Lavoro di perfezionamento, il quale poi si divide nelle sue tre parti, e cioè povertà e castità e obbedienza, sì. Quindi fissarsi per compiere bene gli esercizi. Dobbiamo fissarci sopra questa parola, il perfezionamento. E come è stata per me? Come è adesso? Come lo farò dopo? Ecco, la vita religiosa è per il perfezionamento. Ora, ci sia perfezionamento e poi seguire e continuare il perfezionamento nella vita religiosa. Nella vita religiosa.
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Abbiamo avuto dal Signore tante grazie. Oh, se siamo usciti dalle mani del Padre e siamo venuti - come per noi - a seguire la vita religiosa, eh, dopo bisogna guardare in avanti: relinquo mundum. La vita presente è breve: Relinquo mundum: così diceva [Gesù] di sé. La sua vita umana si è conclusa con i trentatre anni. E può essere che gli anni, invece di essere trentatre, /possono/ (a) essere anche sessantatre, /possono/ (b) essere anche di più, ma reliquo mundum. E cioè: o siano pochi gli anni o siano molti, lasciamo la vita presente. Lasciamo la vita presente.
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Siete nella vita religiosa, di perfezionamento, sì. E quando c'è questo lavoro di perfezionamento, allora in cielo; il passo è quello che è più alto. Più alto secondo la vita religiosa, secondo la vita [di] perfezionamento. E allora, una gloria maggiore, una felicità maggiore, /un amore/ (a) in Dio più profondo. Eh, sì, relinquo mundum, e quindi vado, come ha detto Gesù /di se stesso/ (b), vado, adesso parto, ecco.
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Ora per una riflessione. Ringraziare il Signore /perché/ (a) ci ha fatti cristiani. Ci ha fatti cristiani - bambino, portato alla chiesa, battezzato, fatto cristiano. - E' un grande passo, un grande passo rispetto ai miliardi di uomini che non hanno questo dono. Cristiani! Poi il Signore oltre alla vita cristiana, il Signore ha voluto darci la vita religiosa, questo dono sopra ancora alla vita cristiana, la vita religiosa.
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Ricordate la vocazione che avete avuto e come l'avete abbracciata e come l'avete seguita e come cercate /di/ (a) perfezionarla, sì. Gli esercizi /Sono appositamente/ (b), per compiere il dovere del perfezionamento. Però, oltre alla vita cristiana e /alla/ (c) vita religiosa, vi è l'apostolato. Il Signore vuole che non si segua in tutte le persone che si ritirano in [un] istituto in cui non c'è l'apostolato esterno, ma vi è la preghiera, sì. Ma qui noi, voi tutte siete dedicate all'apostolato. Tutte dedicate all'apostolato; o dedicate in una via, o dedicate in altra via, ma sempre apostolato. Apostolato.
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Quindi - siccome spiega san Tommaso /medesimo/ (a) - /è tanto prezioso ritirarsi/ (b) e condurre una vita di raccoglimento e ritirati magari, sì. Ora questo è tanto buono. Ma se - alla vita di santificazione, di perfezione - se si aggiunge anche la vita di apostolato, la vita allora rende doppiamente per l'eternità. Siete fortunate in questo. Fortunate!
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E ringraziare il Signore, perché vi ha chiamato alla vocazione religiosa e ha aggiunto la vocazione religiosa /apostolica/ (a). Apostolica, per lavorar le anime, sì. Per lavorar le anime. Se vi è un certo numero di suore, di religiosi che si ritirano e si dedicano ugualmente e soltanto alla /santificazione personale/ (b), /noi/ (c) aggiungiamo /quello/ (d) che è l'apostolato, la santificazione delle anime, la salvezza delle anime.
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Adesso ci facciamo la domanda: e l'anno è passato bene in questo senso? Ecco. Come è stato l'anno che è passato, dal precedente corso di esercizi ad oggi? L'esame che si ha da fare. E l'esame su quali punti? Se vi è la pietà, la preghiera. La pietà, sì. /Quindi/ (a), non soltanto fare quello che è nelle disposizioni e quotidianamente; possono [esserci] anche /altri/ (b) mezzi della santificazione. Come è stata la preghiera nel corso dell'anno? Come sei stata unita al Signore Gesù? Come hai fatto la meditazione? Come hai fatto l'adorazione? Come hai assistito la messa, hai partecipato alla messa? Come ti sei nutrita dell'eucaristia? Come le lezioni spirituali ? Come le adorazioni e tutte le altre pratiche? E l'unione? Quindi, in primo luogo, esaminarci sopra la pietà, la preghiera.
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La preghiera, sì, ma la preghiera è /un mezzo di santificazione/ (a), per lodare Iddio, sì, ma nello stesso tempo per fare ottenere a noi le grazie per santificarci. Quindi tutte le preghiere, sì. Tutte le preghiere! E /non si dimentichino/ (b)! Tutte le pratiche ci siano e ci possono essere delle occasioni di aggiungere, in certi bisogni particolari. Quindi, se dalla meditazione si è ricavato il frutto, se dalla messa e dalla comunione hai ricavato frutto... e poi le altre pratiche di pietà: quale è stato il risultato? Quindi, in primo luogo esaminarci sopra la pietà.
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Secondo: l'esame va sulla vita religiosa. Sulla vita religiosa. /La/ (a) vita religiosa è secondo le costituzioni. Le costituzioni che voi conoscete tutte. Ora le costituzioni, non soltanto si devono conoscere e studiare nel noviziato, anzi almeno una volta all'anno, le costituzioni /siano meditate/ (b). Ogni anno si rivedano, si rileggano - almeno in lettura spirituale - le costituzioni. E andare ai particolari e nelle applicazioni particolari, secondo ciascheduna /nel proprio ufficio/ (c), sì. Allora, vedere se noi abbiamo osservato le costituzioni.
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Purtroppo si pensa quasi che questo sia un po' secondario, come la vita religiosa, come l'osservanza delle costituzioni. Ma se questo è il dovere sostanziale della persona, della vita! Come puoi perfezionarti? Non c'è altro mezzo che /le costituzioni/ (a). Non c'è altro mezzo che osservare le costituzioni! Non c'è [altro] mezzo, perché è l'ufficio del proprio stato. E' l'ufficio e il dovere del proprio stato, sì!
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Quindi si penseranno forse a certe pratiche, /a destra/ (a) e a sinistra, o si vede qualcheduno, [o] si vede qualche altro che vuole praticare cose sue particolari. Noi bisogna che facciamo essenzialmente la vita religiosa. Essenzialmente la vita religiosa, sì. Non passare né a destra, né a sinistra, ma /camminare dirittamente/ (b). Questo! E arrivano molti consigli e prediche e riflessioni, però queste possono essere di aiuto, ma quello che è essenziale, è proprio meditare, capire e vivere le costituzioni. Le costituzioni.
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Vi troverete sempre bene e siete sicure che progredite se c'è la osservanza sempre più perfetta delle costituzioni, delle costituzioni. E poi, anche farne l'oggetto di meditazione e di lettura spirituale. E se non c'è altro tempo, si può leggere un tratto delle costituzioni durante il tempo della adorazione, nel tempo della adorazione.
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Tendere piuttosto ad aumentare la preghiera /che non a ridurla/ (a). Adesso, dopo questo Concilio Vaticano, vi sono molti che si sono disorientati e [anche] quello che avevano già di avviato bene, /poi si è disorientato/ (b) Bisogna che si viva la vita religiosa com'è. E se si vuole poi capire precisamente tutta la vita religiosa e cristiana, vi sono i decreti delle comunicazioni sociali, sì.
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Ora questo: che si rimanga bene uniti nella congregazione, nel centro della congregazione, dove vi è chi deve guidare e chi /deve/ (a) illuminare e aiutare quanto è possibile. Quindi, in primo luogo, riflessione sulla pietà e [in secondo luogo] riflessione sopra l'osservanza delle costituzioni.
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In terzo luogo, l'esame /come/ (a) è stato l'apostolato? Terzo punto: l'esame sopra l'apostolato. Oh, l'apostolato che può essere coi piccini, piccoli, e può essere con persone già avanti e può essere /per le/ (b) funzioni della chiesa e può essere [nell']aiutare ammalati, ecc., e tutto l'apostolato che è segnato per ognuno /e che secondo la propria vocazione deve compiere/ (c). Allora, l'esame dell'apostolato.
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Quest'apostolato, se viene fatto con spirito cristiano - e che si potrebbe dire con l'apostolato cristiano si, - /deve/ (a) imitare Gesù Cristo come ha fatto. Leggere il Vangelo e capire quel che Gesù ha fatto. E così è stata la sua vita dell'apostolato, del suo ministero. E' così che noi dobbiamo imitarlo. L'apostolato non per ambizione, no, ma per [l]'intenzione di aiutare le anime e portare la salute a coloro che sono disorientati.
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Quindi, i tre esami particolari, sì: quello che è la parte pietà, quello che è l'osservanza delle costituzioni e quello che è l'apostolato. Tuttavia per ognuno ci sono dei punti particolari; o vi è una tendenza difficile, vi è /una tentazione che continua/ (a) e poi quello che è il peccato oppure il difetto principale... E quale punto dobbiamo noi considerare di più... Sì, ci vuole quindi anche un punto /nell'esame/ (b) di coscienza particolare, personale, sì. Pensare a noi, sì. E allora, per la nostra preparazione, perché gli esercizi procedano bene: preghiera. Preghiera. Ricevere la luce di Dio, la forza data dal Signore. Preghiera; bene, in questi giorni.
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Secondo: il silenzio con le persone umane; ma con la persona di Gesù Cristo: trattare con lui. Quindi la silenziosità e l'unione sempre più intima con Gesù. E poi preparare i propositi. Ma la parte degli esercizi in primo luogo è questa: meditare i «Novissimi» [in] questi due, tre giorni. Meditare la morte, il giudizio, il paradiso, il purgatorio, l'inferno e poi la risurrezione finale, ecco. Quindi meditare i «Novissimi».
Secondo: esaminare noi e vedere come si è fatto e come si deve fare e con quali mezzi. E allora c'è un periodo di esercizi, - due o tre giorni - per rivedere se tutto già cammina, oppure qualche cosa non cammina bene. E allora, rivedere - e non soltanto rivedere - ma cambiare, sì.
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E poi terzo: i propositi che rimangano per tutto l'anno /successivo/! (a). Quindi, il corso di esercizi che possa produrre. Produrre propositi buoni. Però ci vuole insieme la preghiera. La quale preghiera ci conceda, per la misericordia di Dio, la grazia di essere costanti, fermi. E se ognuno di noi facesse la domanda: l'anno scorso agli esercizi come mi trovavo? E ora come mi trovo? E come vorrei che fosse stato l'anno? Sì. Quindi, il perfezionamento, ecco! Quindi che veramente si viva la vita religiosa. La vita religiosa.
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Ora, fare un programma di questi giorni di esercizi spirituali; questi giorni con un programma di ciascheduna, e sviluppare. E dopo che sarà fatta la confessione particolarmente e le riflessioni sopra i punti che si devono esaminare e concludere, /la preghiera/ (a) per avere la grazia per rinnovare la nostra vita. Rinnovare la nostra vita.
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Il Signore vi benedica tanto. In letizia e ringraziamento al Signore di tutto. E tutt'assieme, siete tante! La forza della preghiera che avete, /ottiene/ (a) tante grazie per tutte assieme /e poi/ (b) particolarmente per ogni persona, sì.

Albano Laziale (Roma)
24 agosto 1967

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(1) Albano Laziale (Roma), 24 agosto 1967.
539 (a) R: questo particolarmente.

540 (a) R: ri ricordare.
(b) R: in questo ot questo corso.

541 (a) R: esercizio.

542 (a) R: mondo.

543 (a) R: che ha crea ci ha creati.
(b) R: e vie et veni.
(c) R: il mani l'apostolato.
(d) R: la morte di Gesù in croce.

544 (a) R e allora andiamo.
(b) R: sono.

545 (a) R: su trecen[to] su tre miliardi.
(b) R: come siamo.

546 (a) R: nela voc nella vocazione.

547 (a) R: quello che v quello che vogliamo.

548 (a) ch'è.

549 (a) R: il la salvaz la salvazione.

552 (a) R: può.
(b) R: può.

553 (a) R: una am un amore.
(b) R: di sesso e di se stesso.

554 (a) per cui.

555 (a) R: per.
(b) R: sono a a a sono appositamente.
(c) R: altra.

556 (a) R: mede medesimo.
(b) R: è tanto per è tanto prezioso quindi ritirarsi.

557 (a) R: apostolico.
(b) R: alla vita personal alla santificazione personale.
(c) R: ma noi.
(d) R: a quello.

558 (a) R: se quindi.
(b) R: altre altri.

559 (a) R: un mezzo cioè della santificazione.
(b) R: non si racc. non si dimentichino.

560 (a) R: le la la.
(b) R: sono vissu[te] vi siano meditate.
(c) che ha proprio il suo ufficio.

561 (a) R: cost co costituzioni.

562 (a) R: a gue a a destra.
(b) R: camminare in dirit camminare dirittamente.

564 (a) R: che non che non a ridurla.
(b) R: e poi le cose si sono si sono state disorientare.

565 (a) R: deve e deve.

566 (a) R: quant come.
(b) R: pers per le.
(c) R: secondo la vocazione, ognuno deve fare quello che è secondo la propria vocazione deve compiere.

567 (a) R: cioè.

568 (a) R: vi è una vi è una tentazione o ci o e che si continua.
(b) R: nella medi nella esame.

570 (a) R: successivo successivo.

571 (a) R: e poi la preghiera.

572 (a) R: serv ottiene.
(b) R: e special[mente] e poi.