Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE XII
LA VITA DI UNIONE CON GESÙ

[109] Oggi dovrebbe essere il giorno dei propositi, il giorno della preghiera per osservare i propositi, il giorno in cui si riassume in un programma tutto ciò che Dio ci ha fatto sentire, tenendo presente che, se Dio ci prolunga la vita, non è per il gusto di vedere più uomini sulla terra, ma perché lavoriamo per lui e ci facciamo più sante. Si deve arrivare a vivere intimamente unite a Gesù, tanto da essere identificate con lui.
La vita allora si semplifica. Chi è già atta a questa vita di unione con Dio? Ecco: per arrivare a questa vita unitiva, si richiedono tre condizioni:
I. Un abituale pensiero della presenza di Dio. L'anima opera no sotto lo sguardo di Dio in una semplicità che è tutta | [110] un'espressione di amor filiale.
II. Una grande padronanza di sé. Occorre che noi non ci lasciamo dominare dalle nostre vedute, dalle nostre passioni, dalle circostanze esterne, in modo che sia sempre il Signore che dirige la nostra vita.
S. Francesco di Sales aveva acquistato una tale padronanza di sé che anche udendo un rumore insolito o venendo chiamato all'improvviso si voltava lentamente.
Per acquistare la padronanza su noi stessi, bisogna dar morte all'uomo vecchio se noi facciamo ancora molte cose sotto l'impressione del nostro amor proprio, sotto il dominio delle nostre passioni, non possiamo ancora sperare di arrivare tanto presto alla vita di unione con Gesù.
III. Inoltre per attendere a questa vita unitiva, occorre che ci sia un desiderio unico: il desiderio della gloria di Dio a cui è unito il desiderio della nostra santificazione. Quest'affetto, questo desiderio unico, si può esprimere con una sola parola: amore. La vita unitiva consiste nel vivere d'amore per Gesù, in modo che tutto il nostro interno sia per Gesù, riproduca l'interno di Gesù. È cosa facile da un lato, ma è difficile da un altro.
Questa vita di unione con Gesù, noi la | [111] realizziamo se semplifichiamo tutto; anzi la semplicità è proprio la caratteristica di questa vita.
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Questa semplificazione significa:
1) Diventare semplici nei pensieri: che i pensieri siano divini. Chi non è più dominato da pensieri, da fantasie terrene, ma tutto il suo pensiero è dominato da Dio e dalle cose in ordine a Dio, come San Francesco di Sales, il quale diceva: «Io non ho che pochissimi desideri, e se nascessi un'altra volta vorrei averne uno solo: Dio», questi è semplice. Chi in tutto cerca veramente Dio, realizza la vita di unione.
2) Semplificazione della preghiera. L'anima che si unisce a Dio non ha che una voce: amare! E tutte le sue preghiere sono espressione dell'amor di Dio; anche se domanda grazie temporali, le domanda solo in quanto convengono alla gloria di Dio; in fondo a tutte le sue preghiere non c'è che una domanda: amore!
E se adora è per amore; se ringrazia è per amore; se chiede perdono dei peccati è per amore.
3) Semplificazione della vita: questo significa vivere in continua, universale, fervorosa comunione con Dio, sempre cercando ciò che piace di più a Dio. L'anima | [112] veramente semplice segue l'orario, perché nella comunità si deve seguire, e se deve scegliere, tutto dispone come piace di più a Gesù, senza alcuna preferenza personale.
Abbiamo quindi tutta una semplificazione nei pensieri, nella vita, nei sentimenti, nella preghiera.
Si deve aspirare tutte a questa vita di unione intima con Gesù? All'inizio della vita spirituale generalmente si deve badare di più alla correzione, alla lotta, ma questa lotta deve finire poi nell'unione, nella carità. Tutte le altre virtù sono comprese nella carità. Vi sono persone che fanno più propositi negativi e altre più propositi positivi; in generale giovano di più questi ultimi. Quando poi c'è l'unione con Gesù, l'anima è preparata alla vita beata del cielo.
L'amore è l'unica virtù dell'eternità; la vita nostra è preparazione all'eternità. Più presto un'anima arriva a questa unione con Gesù e più presto è preparata all'eternità. Vi sono anime che faticano tanto e sudano per arrivare alla cima della montagna in cui sta la vita di unione con Gesù; altre vi arrivano più facilmente: ciò dipende dall'umiltà che prepara il posto alla grazia, e | [113] dalla fede che determina l'afflusso della grazia.
Talvolta un'anima è portata in poco tempo dalla grazia di Dio a questa vita di unione, specialmente attraverso le malattie e le
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prove di spirito. Gesù vuole che l'anima gli dica finalmente un ti amo che emani da tutto il suo essere e la stacchi da tutto ciò che non è lui.
Talvolta Gesù conduce alla vita di unione per mezzo di una profonda umiliazione che butta a terra, come fu buttato a terra S. Paolo1. Questo arrendersi a tutto ciò che vuole Gesù è il grande segno della carità.
Per voi questo amore ha sempre tre parti: conoscere meglio Gesù, per imitarlo di più e per amarlo più intensamente.
Questa vita di unione con Dio, questa vita semplificata è la più grande grazia che possiamo ricevere: occorre perciò che la chiediamo insistentemente per noi e per tutte le persone che ci sono care.
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1 Cf At 9,4.