Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ISTRUZIONE VI
GLI IMPEDIMENTI ALLA VITA DI GESÙ IN NOI

[62] Bisogna partire da un principio che è necessario tener sempre presente: Dio ha una gran voglia di unirci a lui, di farci sante; ci ha chiamate da tutte le parti del mondo e ci ha riunite qui a questo scopo: non abbiamo nient' altro da fare su questa terra.
Il Signore ci ha fatti per lui, per il Paradiso. Supponete che una debba venire a Roma per starci cinquant'anni: il viaggio da Bologna a Roma, per esempio, è ben poca cosa in confronto ai cinquant'anni. Ora molto di meno è la nostra vita in confronto all'eternità.
Dio chiamandoci allo stato religioso ha | [63] dimostrato di volerci più sante, più vicine a sé in Paradiso, quindi tutta la nostra vita, i nostri desideri, le nostre aspirazioni, devono essere per il Paradiso, per l'aumento della grazia e dei meriti. La santità sta nell'unirci a Dio: Dio con noi e noi con Dio.
Gesù vuol vivere in noi, vuol sostituire la sua mente alla nostra; il suo cuore al nostro; la sua vita alla nostra; ma quali sono gli impedimenti alla vita di Gesù Cristo in noi? 1) La mancanza di sottomissione. (È una mancanza che dipende dalla volontà). 2) Il disordine del cuore. 3) La mancanza di soprannaturalità (questo dipende dalla mente).
Il primo impedimento da parte della volontà è generale. Spesso noi impediamo che Gesù viva in noi per mancanza di sottomissione, non tanto di obbedienza, quanto di sottomissione generale alle disposizioni e alle permissioni di Dio. Per esempio: Dio ha permesso la guerra, la siccità, le indisposizioni fisiche, ecc.: bisogna che anche per queste cose siamo abbandonati in Dio, partendo da questo concetto: il Padre celeste è il migliore dei padri; egli ci conduce per mano; chi cammina sotto la sua guida non sbaglia mai. Invece | [64] noi spesso conserviamo tanti desideri: ci aggiustiamo, ordiniamo le cose come vogliamo noi e, se non lo possiamo fare, sopportiamo mal volentieri. Ci vuole un filiale abbandono in Dio, per cui ci lasciamo guidare da lui. Dobbiamo essere persuasi che il Signore ci vuole tutti santi1, ma come egli
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non ha fatto due volti uguali, due stelle di uguale grandezza e luce2, così ha fatto ogni anima con un timbro, una fisionomia propria, e vuole che ciascuna si faccia santa secondo la propria fisionomia: così ci sono i martiri, le vergini, i confessori, ecc. È Dio che conduce tutti e noi dobbiamo esser contenti di ciò che egli dispone; noi dobbiamo dire a Dio: Sono contento di ciò che voi disponete circa la mia salute, il mio stato; sono contento di ciò che voi disponete circa la mia vita, il tempo in cui vivo; se voi volete che io sia in mezzo a dispiaceri, incomprensioni, ecc., lo voglio anch'io. Voglio essere una palla nelle vostre mani: disponete come volete3. Siamo abbandonati in Dio, in una universale sottomissione.
Ma a me non piacerebbe diventare paralitica: non potrei più lavorare. Potrai ancora soffrire, non preoccuparti!
[65] E se ci sarà la persecuzione? In Spagna4 c'è stata ed ha preso di mira specialmente il clero e le suore. Ebbene? Vivete nel fervore, fate delle buone Confessioni, tanti atti di amor di Dio! In Paradiso poi, scommetto che sareste tutte contente di esser morte martiri! Sottomissione generale!
Non abbiate fastidi. Al mattino fate al Signore questa protesta: Signore, voglio ciò che voi volete, per la vostra gloria e per la pace degli uomini5. Potete mettermi in un angolo o farmi girare sulla giostra tutto il giorno, non importa. Universale sottomissione: guardiamo le cose dall'alto.
Universale sottomissione anche nelle cose spirituali, in tutto. Abbiamo avuto tante grazie! La grazia del Battesimo, della Cresima, l'Eucaristia, la vocazione religiosa, le guide per lo spirito, siamo state in quella o quell'altra casa, con queste o quelle persone, ecc.
Qui ci sarà da esercitare la pazienza, là più zelo; qui occorrerà maggiore attività, là meno, ma che ci sia sempre la sottomissione. «Sufficit diei malitia sua»6.
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Ma se domani avessi più da soffrire? Universale sottomissione. | [66] Quando non c'è questa sottomissione, non pensate che si possa progredire.
Alcune vorrebbero avere questa o quella grazia, e sono invidiose, perché una parla meglio di cose spirituali, l'altra è stata messa a quell'ufficio, l'altra è stata messa a studiare, ecc. Se tu sei messa a far da piede, come pietra di base nel pilastro, perché vorresti essere nel fusto o nel capitello? Sta' dove il Signore ti ha messa; lascia fare a lui; egli fa le cose bene; facendo ciò che vuole lui, troverai la felicità. Sono poche le persone che hanno questa universale sottomissione, sia nell'ordine della natura come nell'ordine della grazia. E se non c'è questa universale sottomissione non c'è né pace né progresso, perché noi ci sostituiamo a Dio e vogliamo fare come vogliamo noi. Ne abbiamo tanta di nostra volontà!
In terzo luogo ci vuole sottomissione alle Costituzioni e alle disposizioni dell'Istituto, cioè agli usi che interpretano le Costituzioni. L'universale sottomissione naturalmente si estende agli uffici, agli orari, agli abiti, alle case, a quello che riguarda il vitto, il luogo, le persone che ci stanno attorno, le varie relazioni interne o esterne che si devono avere. Vediamo che non ci sia | [67] la nostra volontà, altrimenti Dio non può entrare in noi, vivere in noi. Viviamo volentieri nel secolo attuale e non vogliamo fare come quello studente che si rammaricava di non essere nato nel secondo secolo, per il motivo che non avrebbe avuto poi da studiare altri diciotto secoli di storia! Universale sottomissione!
Mettiamoci davanti a Dio e diciamogli: O mio Dio, tu sei il mio buon Padre, io sono tua figlia; non voglio essere più santa di quello che vuoi, ma neppure di meno; non voglio vivere un minuto di più di quello che tu vuoi; non voglio crearmi il nido dove tu non vuoi. Non fabbrichiamoci da noi la vita, neppure la vita spirituale, se no ci priviamo delle grazie di Dio.
Il secondo impedimento alla vita di Gesù Cristo in noi è la mancanza di pace interiore. Questa mancanza di pace impedisce alla mente di veder le cose giuste. Quando l'anima è sempre agitata: e il passato la turba, e il presente e l'avvenire l'angustiano, e sospetti e giudizi e mille timori, fantasie, giuochi di cuore... non è nella pace. Occorre un po' di semplicità!
Adesso con questi libri, con queste relazioni... son troppe suore che si disturbano. Ma non dovete farvi i meriti del 1930, bensì [68]
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quelli del 1945. E un altr'anno?... Non sappiamo: basta a ciascun giorno il suo affanno.
Vi sono anime che sembrano sempre in Purgatorio, dappertutto trovano motivo di affannarsi: pace! pace!
Ma io sono turbata circa il passato! Ebbene, il Signore ha dimostrato in te la sua misericordia, ed è glorificato tanto dalle anime innocenti, quanto dalle penitenti. Bisogna essere contenti, non dei peccati commessi, ma che Dio sia glorificato in noi in questa maniera.
Non siate sempre anime del Purgatorio, perché così non si progredisce: sempre in affanni, o lamenti, o bronci, o lunghe lettere, o interminabili conversazioni; e sono cose fritte e rifritte! Ma andate avanti in pace!
Ma io sono turbata circa il passato! Dillo una volta al confessore e poi sta' a quanto ti dice; è Gesù che parla. Ma io ho sempre quella pena! Tienila nel fondo del tuo cuore, come mezzo di umiliazione; sopportala come sopporteresti la deformità di un dito, ma senza agitarti. Non si può lavorare se non si è in pace.
Il terzo impedimento è dato dagli errori che possiamo avere 69 in testa circa la vita spirituale. Studiate sempre il catechismo. | [69] Guardatevi dall' introdurre altre idee, altri principi da quelli che avete ricevuto, specie nel noviziato. Curate l'istruzione religiosa. Sgombriamo la via affinché Gesù possa venire a noi e vivere in noi.
Viviamo sempre nella generale sottomissione e nella pace. Vi sono persone che non hanno perso la pace neppure nei momenti più terribili di questi anni di guerra. Così si progredisce!...
Sgombrata la via a Gesù, togliendo questi impedimenti dalla volontà, dal cuore, dalla mente, Gesù verrà a noi e vivrà in noi. Talvolta ci si affanna perché si è incomprese, perché non si ha un buon giudizio di noi; e se fosse anche così? Di Gesù hanno avuto un giusto giudizio? L'hanno fatto morire come un malfattore! Togliamo da noi questi impedimenti e allora verrà a vivere in noi il Dio della pace.
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1 Cf 1Tm 2,4.

2 Cf 1Cor 15,41.

3 Richiama l'espressione di S. Teresa di Gesù Bambino, Lettera 36 del 20 novembre 1887, in Opere complete, Libreria Editrice Vaticana - Ed. OCD, Roma 1997, pp. 322-323.

4 Riferimento alla guerra civile, 1936-1939.

5 Cf Lc 2,14. M. Tecla Merlo ha fatto di questo abbandono filiale il nucleo del suo itinerario spirituale.

6 Mt 6,34: «A ciascun giorno basta la propria pena».