Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL GIUDIZIO77
1. I primi giorni dei santi esercizi sono sempre più pesanti, perché noi ci ripieghiamo su noi stessi, per estirpare ciò che non piace a Gesù.
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2. E' morto un sacerdote in Cina, il più giovane, improvvisamente, in poche ore. Un altro sacerdote esclamò: Quanto lo invidio!.
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3. L'anima religiosa s'incontra dolcissimamente col suo Signore. Ha lavorato sempre per il suo Signore: la volontà di Dio, l'amor di Dio, la fede in Dio! Chi mi cerca, io non lo scaccerò (cf. Sap 6,12).
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4. L'operaio che ha lavorato tutta la settimana va lieto alla paga del sabato!
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5. Il giorno del giudizio di Dio è il più felice e desiderato. E' il giorno delle nozze, il giorno dell'unione, il giorno della massima felicità. Anche Maria santissima subì il giudizio di retribuzione. Voi direte: noi non siamo anime così sante! L'aspirazione a volere Dio solo, ad unirci con lui, è santa. Ma ci possono essere dei debiti per il passato. Giorno per giorno l'anima fervorosa e delicata paga con la sua osservanza. Ci sono poi molti difettacci: c'è la superbia, la curiosità, il nervoso. Chi dice: Io sono fatta così, sbaglia ed è tiepida. Chi lotta cerca di piacere a Dio e vive nell'amore. San Pietro ebbe tante imperfezioni, ma era generoso. Gesù lo sgridò, anche più volte, ma perché lo amava; e poi lo fece papa e gli diede le chiavi del cielo. Il giudizio di Dio è terribile per i tiepidi, i trascurati, gli ostinati e gli scandalosi. L'anima che fu sorda a tutte le grazie, fu un'ostinata e tradì la sua vocazione. Arrendiamoci all'amore di Dio che ci manda sempre avvertimenti, ispirazioni, che ci richiama continuamente perché siamo salvi. Finché l'anima non è distaccata dal corpo, c'è la misericordia!
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6. L'anima che odiò poco il peccato, che fu causa di peccati anche per gli altri, come si tormenterà nel dubbio e nell'oscurità; come se la vedrà davanti a Gesù che si presenterà severo, con cognizione piena di tutto! Gesù vede che si pecca anche in chiesa e tace. Ma allora egli farà conoscere tutte le grazie, una ad una, i progetti divini sull'anima, i peccati di pensieri, di sentimenti, di cuore, di opere e di parole; i peccati contro i diversi comandamenti.
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7. O Dio tu vedi come moltiplicandosi i miei giorni si moltiplicano i miei debiti: che dolorosa storia! Qualche volta noi commettiamo peccati e non ci pensiamo più, ma v'è un occhio che tutto vede, una mano che tutto scrive, una mente che tutto comprende. Che scuse potremo portare? Cesserà l'aiuto della Madonna e dei santi!
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8. Oh, sì, facciamoci santi! perché in quel giorno tutto verrà pagato, il piccolo merito come la piccola distrazione volontaria. Tremendo sarà il momento della resa dei conti: "Redde rationem villicationem tuam" (Lc 16,2).
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9. Corrispondiamo ai talenti che abbiamo ricevuto, altrimenti ci dirà: servo infedele. E sarà inutile la scusa che c'erano difficoltà, ecc.
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10. La sentenza può essere duplice, quella dell'anima fedele e quella dell'anima infedele. L'anima fedele sentirà la più dolce e felice parola che l'ammetterà fra gli angeli e i santi, l'anima infedele, che avrà seguito le insinuazioni del demonio, andrà col demonio. In cielo vanno le anime che hanno sempre cercato Dio!
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11. Signore, imprimi nel mio cuore il tuo santo timore! E la via sicura? Le costituzioni! Non c'è nessun dubbio.
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12. La trascuratezza dei mezzi di santificazione è tremenda per le conseguenze. Stabiliamo dopo la confessione un nuovo programma di lavoro spirituale. Seppellendo i nostri peccati con la confessione, rimane solo il bene che mandiamo alle porte dell'eternità. E se la vita è breve ci saranno dei bei meriti, se è lunga come quella di san Alfonso ce ne saranno tanti. Grande fiducia in Gesù buon Pastore!

dicembre 1948

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77 Dicembre 1948