Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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7. LA TERZA PARTE DEL NOSTRO APOSTOLATO*

L'Apostolato della stampa ha tre parti: 1) lo scrivere; 2) la tecnica; 3) la propaganda.
Consideriamo questa terza parte, nel modo pratico.
La propaganda è quella parte dell'apostolato che fa giungere il libro o il periodico alle anime. Si fa in tre maniere: da casa, dalle librerie, a domicilio.

Propaganda da casa. La propaganda da casa è quella che si dovrebbe curare maggiormente, perché è la più efficace, se è fatta con sapienza, ed è quella che disturba di meno la vita religiosa.
È quella che si deve fare con l'organizzazione di depositi, colla diffusione di cataloghi, di foglietti-réclame, colle relazioni che si possono stringere con gli Istituti religiosi, il clero, con la corrispondenza ai Cooperatori, ecc. Riflettiamo molto su questo punto che è di capitale importanza e su cui bisogna proprio progredire molto.
Il governo della casa non si limita alle sole persone, ma si estende in modo particolare all'apostolato: la cura di esso vien subito dopo di quella che si riferisce alle anime. Difatti il fine particolare della nostra Congregazione è proprio l'apostolato, e questo fine bisogna attuarlo.
È vero che questo apostolato si compie anche attraverso la libreria e la spedizione dei libri a quelle che sono in propaganda, ma la prima propaganda è sempre quella che si fa da casa, nel modo suddetto.
Il permesso di far la propaganda a domicilio in alcune diocesi non si è ottenuto, e questo forse è provvidenziale, perché così si è indotti a curare di più il primo modo1.
Le varie librerie dovrebbero essere in relazione con le parrocchie della propria diocesi e regione, tenere una corrispondenza
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continua con chi può aiutare, conservare in ordine il registro degli abbonati. Nessun abbonamento dovrebbe cadere, se no si è sempre da capo. Vi è in tutte le librerie l'elenco di tutte le parrocchie, con le indicazioni riguardanti ciò che si è fatto e ciò che si può fare?
Le diocesi in cui non è permessa la propaganda a domicilio sono quelle che si devono curare maggiormente da casa, in modo che in esse si senta poi il desiderio della libreria: così noi non ci imponiamo, ma serviamo, il che è molto meglio.
Dove non si è ancora potuto far nulla occorre cercare altre vie, tentare qualche altro mezzo, senza mai perdersi di coraggio.
Ricordare sempre che noi non dobbiamo avere uno spirito di negoziazione, ma dobbiamo servire alle anime, far dell'apostolato, non del commercio.

Attraverso le librerie. Il secondo mezzo di propaganda è la libreria che per noi ha un nome più appropriato: centro di diffusione.
La libreria è il punto di contatto tra noi e i fedeli: è nella libreria che si opera direttamente alla salvezza delle anime. Noi non siamo dei rivenditori: noi abbiamo il nostro pensiero da diffondere. La nostra Congregazione deve innestarsi sulla Chiesa, far suo il pensiero della Chiesa e comunicarlo alle anime. Il sentirci dire dagli estranei: «Questo non va, questo non è adatto, non è chiesto», deve essere solo come un ammonimento da passare alla Casa Madre.
La libreria è come un tempio: la persona che vi è addetta faccia bene le sue comunioni, si purifichi da ogni colpa, procuri che tutto ciò che è in libreria ispiri riverenza.
La libreria non è un luogo di chiacchiere, ma, come abbiamo detto, è un tempio, dove si cerca di curare le anime, di far loro del bene, dove si conoscono e si curano i Cooperatori, dove si presentano le iniziative dell'Istituto, dove si trovano buone vocazioni.
È necessario che il clero e i fedeli trovino nelle nostre librerie ciò che occorre per i loro bisogni spirituali. Una volta in una libreria, la suora che vi era addetta esortava una persona a fare la lettura spirituale quotidiana: questo è pure apostolato. Quanti bei libri, infatti, ci sono che santificherebbero molte anime se fossero letti, ma questo è proprio il punto più difficile.
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A domicilio. Terzo mezzo di diffusione è la propaganda a domicilio.
La suora che deve compiere questa propaganda a domicilio procuri anzitutto che la propria anima non ne senta danno. Nel fare del bene agli altri non deve danneggiare se stessa, ma deve anzi crescere nell'amor di Dio, deve aumentare di molto i propri meriti. Usare quindi tutte quelle regole di prudenza che già si conoscono.
La seconda attenzione che deve usare la suora mandata in propaganda riguarda il bene da fare alle anime. Ci vuole, per questo, tanta sapienza, zelo e spirito di sacrificio. È necessario sapere che cosa contengono i libri che si hanno, per poterli dare alle anime, in modo conveniente, adattandoli ai bisogni di ciascuna. Si fa già molta attenzione, per questo, ma non è ancora sufficiente.
Nell'esercizio del nostro apostolato non dobbiamo scoraggiarci mai, ma cercare di progredire sempre più.
Dobbiamo dare ai fedeli le cognizioni necessarie per salvarsi, non le novità (questa è una malattia che bisogna curare radicalmente).
Un'altra malattia da cui bisogna guarire, è la facilità con cui si danno, nelle librerie, i libri di altre Case editrici. No, prima bisogna dare quelli della Congregazione, la quale deve: scrivere, stampare e diffondere il pensiero suo, che è quello della Chiesa.
Riassumendo: propaganda a domicilio e perfezionarla; propaganda attraverso le librerie, farla e con più sapienza; propaganda da casa, farla in primo luogo e riorganizzarla, anzi, impiantarla addirittura.
Nel fare l'esame di coscienza non domandarsi soltanto se si è atteso alla propria santificazione individuale, ma ancora se si è esercitato l'apostolato nel debito modo.
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* Istruzione stampata in CI, 6 [1940] 3. In calce è scritto: «Istruzione del Sig. Primo Maestro durante gli Esercizi del maggio 1940». E' verosimile che l'istruzione sia stata tenuta durante il corso del 22 aprile - 1° maggio. Il contenuto riflette la situazione del tempo e le circostanze particolari della Congregazione (cf Introduzione).

1 Allusione all'invito della Santa Sede di limitare la propaganda (cf Introduzione).