Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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13. PURIFICAZIONE DEL CUORE*

Ognuno riceverà grazie dal Bambino, secondo la preparazione che avrà fatto al Natale. La preparazione consiste specialmente nel vuotare il cuore da ogni affetto umano, dal nostro amor proprio, dai desideri e sentimenti terreni.
Se il nostro cuore verrà vuotato da tutte queste cose, allora Gesù nascerà certamente in esso e si realizzerà nella nostra anima quello che si chiama l'avvento mistico. Ora bisogna fare quanto predicava S. Giovanni Battista: «Preparate la via al Signore»1. E questa preparazione farla con la Madonna, consegnare a lei le fibre del cuore che non sono ancora totalmente di Gesù, perché lei le purifichi, le indirizzi a lui.
Fa sempre molta impressione la morte di una persona della Famiglia paolina, come ha fatto impressione a voi ed a me la morte di quella suora avvenuta l'altro ieri2. In punto di morte si conoscono tanti torti che in vita non si riconoscono. Però chi prega, chi fa bene l'esame di coscienza a poco a poco conoscerà ciò di cui deve essere mondato e si purificherà da esso. Altrimenti in Paradiso non entrerà perché lassù non entra niente di impuro, di imperfetto; ciò che deve essere purificato passerà nel crogiuolo del Purgatorio da cui verrà tolto tutto ciò che non è puro amor di Dio.
Nella vita spesso si fanno le cose per fini secondari, per essere veduti, per soddisfare l'amor proprio, non solamente per il Signore; ma queste opere in punto di morte ci daranno rimorso, mentre saranno proprio solamente quelle cose fatte sotto lo sguardo di Dio, solo per lui, nel nascondimento, nell'umiliazione quelle che ci daranno conforto; quelle opere di cui
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nessuno ci ha lodato e con le quali non abbiamo cercato la stima delle persone.
Purifichiamo dunque il nostro cuore, in preparazione al Natale. Qualche volta questo lavoro di purificazione si fa con affanno, con scrupolo, ecc.; questo non va bene. Non occorrono tante parole: né nel confessarsi, né nel pregare; occorre riflettere molto sulla bontà di Dio, sulla nostra miseria e concepire un vero dolore dei peccati. Per avere questo dolore dei peccati occorre pregare molto la Madonna. Ella dopo l'Annunciazione si recò, secondo l'avviso dell'Angelo, da S. Elisabetta. Vi andò con coraggio e sollecitudine ed entrando nella casa di Elisabetta vi portò ogni sorta di benedizioni e di grazia. Con la Madonna anche noi potremo avere ogni benedizione e grazia in questi giorni di preparazione al Natale: ci otterrà un vero dolore dei peccati, un maggior fervore, ci aiuterà a vuotare il cuore affinché in esso si stabilisca Gesù. «Ad eum veniemus et mansionem apud eum faciemus»3.
Prepariamo dunque il nostro cuore a ricevere Gesù; vuotandolo di ogni amor proprio, di ogni affetto umano, cercando di scoprire di più le nostre mancanze e di pentirci sinceramente di esse.
Facciamo nel cuore un piccolo presepio. Non è mica la greppia o la paglia che dispiaccia a Gesù: è il peccato e il peccato deliberato.
Se abbiamo poco coraggio nel togliere la nostra superbia, nel mortificare il nostro amor proprio, nelle umiliazioni, nell'esercizio dell'apostolato, rivolgiamoci con tanta fiducia a Maria che è stata colei che ha preparato il primo presepio e diciamole di preparare un bel presepio anche nel nostro cuore in cui si possa trovare bene Gesù Bambino. Dunque: esame di coscienza, dolore dei peccati, senza affanno, ma con umiltà e con sincerità. Non aver paura di tagliare se è necessario, di sradicare per vuotare il nostro cuore da tutto ciò che vi è ancora di umano, di terreno, ed allora si adempirà la parola del profeta: «Ogni valle sarà riempita ed ogni uomo vedrà la salvezza di Dio»4.
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* Dattiloscritto, fogli 1, copia (21x30,8). Sull'originale il titolo è: “Meditazione (P. Sig. Maestro)”, tenuta il 20 dicembre 1939. I curatori dei dattiloscritti successivi hanno aggiunto a mano il titolo: “Purificazione del cuore”.

1 Mt 3,3.

2 Probabile riferimento a Suor M. Anselmina Conterno, morta ad Alba il 12 dicembre 1939.

3 Gv 14,23: «Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui».

4 Is 40,4.5.