Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

XIII
IL DEMONIO

[110] Quest'oggi, nel ricordare i nemici della vita religiosa, abbiamo accennato al demonio, tuttavia non abbiamo parlato delle sue tentazioni. Il demonio è il gran nemico del genere umano. È il gran nemico di Dio, dei sacerdoti perché non | [111] vorrebbe che predicassero; delle religiose perché comprende che le loro orazioni sono quelle che lo allontanano; di Gesù Cristo, il quale fu da lui tentato. Per conseguenza stasera dobbiamo metterci in guardia contro le sue arti malefiche, dobbiamo dirgli: «Vade retro, satana!: Va' indietro, o satana!»1.
1) Quali sono le tentazioni del demonio. 2) Necessità di vincere le tentazioni. 3) Mezzi per vincerle.
Presto uscirà un libro intitolato: Il demonio2. In esso son descritte tutte le tentazioni, suggestioni, ossessioni, affinché le anime possano mettersi in guardia.
Il demonio fu universalmente adorato nei secoli che precedettero la venuta di Gesù Cristo e lo è tuttora nei luoghi ove non è stato ancora predicato il Vangelo. Tutti i templi alle divinità pagane sono monumenti innalzati al demonio. Egli è invidioso del regno di Gesù Cristo. Vede in esso la rovina del suo trono e si strugge di livore contro il Papa, i religiosi, i sacerdoti.

Consideriamo tre esempi di tentazioni: a) la tentazione di Adamo ed Eva; b) la tentazione degli angeli; c) Gesù tentato nel deserto.
Tentazione di Adamo ed Eva. Il diavolo presa la forma di serpente, il più grazioso di tutti gli animali, si avvicinò ad Eva che più facilmente poteva essere ingannata e fingendo premura disse: Perché Dio vi ha comandato di non mangiare del frutto di tutte le piante del paradiso? Ed Eva: Del frutto delle piante che sono nel paradiso ne mangiamo; ma del frutto dell'albero
~
che è nel mezzo del paradiso Dio ci ordinò di non mangiarne e di non toccarlo ché, forse, non | [112] s'abbia a morire. Ma il serpente disse alla donna: No, voi non morrete, anzi Dio sa bene che in qualunque giorno ne mangerete si apriranno i vostri occhi e sarete come dei, avendo la conoscenza del bene e del male. Ora la donna, vedendo che il frutto dell'albero era buono a mangiarsi e bello all'occhio e gradevole all'aspetto, lo colse e ne mangiò e ne diede al suo marito che ne mangiò pure. E così ambedue commisero3 un gran peccato di disobbedienza. Ecco come agisce il demonio. Bisogna star attenti al principio della tentazione, perché poi non si è più padroni di sé! Se Eva avesse cacciato subito il diavolo, questi non l'avrebbe ingannata; il suo torto fu di intrattenersi oziosamente con lui a ragionare e ad osservare il frutto senza allontanarsi. Osservando il frutto le viene l'acquolina in bocca, allunga la mano. Il demonio sembra dirle: Fra un momento tu conoscerai per esperienza il male.
Eva addenta il frutto e il diavolo si bea nel contemplarla, finché la vede porgere il frutto anche ad Adamo. Non si ragioni col demonio! «Chi ama il pericolo perirà in esso!»4.
Tanti amano quella fantasia e l'assecondano; sanno che non debbono leggere quel libro e ne leggiucchiano qualche frase; pensano che in certe cose è bene istruirsi e così, un passo dopo l'altro, si accorgono del male commesso e lo detestano per ricaderci tosto finché nello spazio di quattro o cinque anni il diavolo prende assoluto possesso dell'anima.
Talora si accarezza la tentazione, la si asseconda e così i desideri della carne e la superbia si fanno strada.
La persona comincia ad avvicinarsi al precipizio | [113] del peccato: in sul principio riesce a resistere ma poi arriva ad un punto in cui non è più libera di sé. Non bisogna far così, state lontane, lontane dal peccato, resistete fin dall'inizio, non lasciate conquistare terreno alla tentazione!
Anche una pietruzza che si stacca dalla montagna può essere causa di disastri: scendendo verso il basso essa raccoglie la
~
neve e s'ingrossa, si ingrossa fino a divenire una valanga che tutto travolge.
Caduta degli angeli. Il Signore, creati gli angeli belli e intelligenti, volle sottoporli ad una prova; solo i fedeli a Dio sarebbero restati in Paradiso per tutta l'eternità. Il più bello di tutti quegli spiriti celesti, Lucifero (apportatore di luce) invaghito di se stesso disse: Perché adorare Dio? Io innalzerò il mio trono accanto al suo!
La prova pare sia stata questa: l'Eterno Padre avrebbe rivelato agli angeli il mistero della incarnazione del suo divin Figliuolo perché lo adorassero; e si dice che Lucifero, invidioso che il Figlio di Dio avrebbe preso forma d'uomo e non d'angelo, si ribellò: Come, io che sono così bello, abbassarmi ad adorare un uomo quantunque Figlio di Dio? Innalzando allora la sua bandiera, Lucifero invitò i compagni a seguirlo. Molti si schierarono dalla sua parte. Ma S. Michele, seguito da innumerevoli altri angeli, impugnò il suo stendardo gridando: «Quis ut Deus?: Chi mai è come Dio?». «Factum est magnum proelium in coelo: Avvenne una terribile battaglia [in cielo]»5, e Lucifero precipitò | [114] all'Inferno mentre S. Michele restò glorioso in Cielo.
Dal principio dell'umanità Lucifero tenta gli uomini al male.
Imparate questo: non c'è mai nessuno sicuro nelle tentazioni, nemmeno gli angeli. Viviamo nel santo timore: questa è umiltà.
Invochiamo sempre la santa Madonna! Nessuno deve tenersi sicuro: né il Papa, né il religioso, né il sano, né il malato; nessuno!
Ma io sono già.... Eh, fossimo già angeli del cielo!...
Dice S. Agostino che vide cadere persone tanto grandi in santità da paragonarsi a S. Ambrogio. Bisogna temere ma non disperarsi. Confidiamo in Gesù e nella santa Madonna!
Ma io sono afflitta da ogni sorta di tentazioni.... Gesù è il rifugio sicuro, certissimo! Tuttavia viviamo sempre in un santo timore.
Quel santo, in punto di morte, ad un compagno che inavvertitamente lo toccò: Non toccarmi, disse, sono ancor vivo!.
~
Tentazione di Gesù. «Gesù, battezzato da Giovanni, fu condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal demonio»6. Sembra un'eresia che Gesù sia stato condotto dallo Spirito Santo per essere tentato. Eppure fu così; del resto non è impossibile, giacché le tentazioni non sono peccato.
Ma io sono molto tentata!. Ebbene da una parte sii vigilante e dall'altra confida nell'aiuto di Dio come t'insegna Gesù nel Vangelo.
[115] Se dico: Il diavolo tenta, voglio intendere che il diavolo cerca di farci cadere nel male. Se dico: Dio tenta, intendo che Dio vuol provare la fede dell'uomo. Ma mentre il diavolo ha sempre la perfida intenzione di farci cadere, Dio nel provarci ha tutte le buone intenzioni.
Le tentazioni non si debbono confidare; solo alcune volte è bene farlo per aver consiglio sul come vincerle.
«Et ne nos inducas in tentationem, sed libera nos a malo»7. Preghiamo Gesù che ci liberi dalle tentazioni.
Ma io ho pregato e la tentazione è continuata. Chiariamo le cose. Alcune persone amano le tentazioni perché facilmente si mettono nel pericolo. Ma generalmente le tentazioni non si amano. Quando una figliuola fa bene le Comunioni e al momento della tentazione si raccomanda a Dio, non pecca.
Ma io ho avuto dei disturbi. E se t'è uscito il sangue dal naso, vuoi dire che hai commesso peccato?
Lo Spirito Santo dice: «Godete perché siete nella tentazione»8, ossia: «Godete perché il Signore vi prova».
Vorreste che vi dicessi che il Paradiso è qui vicino? Sareste brave a scapparvi! Ma prima bisogna essere provati! «Beatus vir qui suffert tentationem, quia cum probatus fuerit accipiet coronam vitae»9.
Ma resta!.... E resti! Ci fai un bel sonno sopra.
Ma... ricomincia domani!.... | [116] Ebbene, dobbiamo noi pretendere di essere superiori a Gesù che fu tentato?
~
Ma non sarebbe meglio essere libere?. Lo sa il Signore. Non spaventatevi delle tentazioni. Il diavolo tenta con intenzioni cattive, Dio le permette con intenzioni buone; noi stiamo attaccati a Dio. In certi momenti solo la punta della nostra volontà aderisce a Dio, tutto il cuore è in tempesta. Basta così.
«Gesù fu trasportato dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo»10. Che parole! Proprio quando entrava nel deserto a far penitenza s'accostò il tentatore. Vedete? Generalmente si è più tentati quando si cerca di far meglio! Le peggiori tentazioni sono sovente riservate ai più buoni.
«E dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti finalmente ebbe fame»11. E si avvicinò il tentatore. (Il diavolo è così chiamato perché tentare è il suo mestiere).
«Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane!»12. Il diavolo voleva provare se Gesù era Dio, ma Gesù rispose: «Non di solo pane vive l'uomo, sibbene d'ogni parola che procede dalla bocca di Dio»13. Quasi volesse dire: È vero che ho digiunato, ma mi son cibato d'un cibo superiore che io preferisco a qualunque altro: la parola di Dio.
La prima tentazione è una tentazione di sensualità. Questa per noi ha diverse fasi: in principio (da bambini) si è più tentati di gola, poi di sensibilità, quindi di superbia, e finalmente di avarizia da vecchi.
[117] Seconda tentazione. Il demonio prende Gesù, lo porta sulla terrazza del tempio e lo tenta di presunzione: «Se tu sei Figlio di Dio, gettati di sotto poiché sta scritto che agli Angeli suoi ha commessa la cura di te ed essi ti porteranno nelle mani affinché non inciampi il tuo piede in qualche pietra. E Gesù a lui: Sta anche scritto: Non tenterai il Signore Dio tuo»14.
La superbia si fa sentire nella seconda età specialmente, quando cioè si è nel fiore delle forze, delle energie e dell'intelligenza.
Terza tentazione. «Di nuovo il diavolo lo menò sopra un monte altissimo e, mostrandogli tutti i regni del mondo e la loro
~
magnificenza, gli disse: Tutto questo io ti darò se, prostrandoti, mi adorerai»15. Il demonio chiede al Figlio di Dio che lo adori. Quale sfrontatezza! Egli, il diavolo, che nella prova data da Dio agli angeli non si era voluto abbassare ad adorare il Messia!
La terza tentazione è una tentazione di avarizia: «Ti darò tutti i regni della terra».

È necessario vincere il demonio?
Sì, è necessario. Il demonio turba la nostra mente, cerca di agitare il cuore, di mettere dubbi e scoraggiamenti; eccita l'orgoglio e di tutto si serve, anche dei libri. I libri sono il cosiddetto diavolo incartato mentre le persone cattive sono il diavolo incarnato.
Quanto dureranno le tentazioni? Tutta la vita! Noi non possiamo mai dire: adesso il demonio è vinto.
E come si vince il demonio? Con la preghiera, | [118] con la vigilanza. Preghiamo la Madonna la quale ha schiacciato la testa a Satana; vigiliamo continuamente. S. Pietro diceva: «Fratres, sobrii estote et vigilate quia adversarius vester diabolus tamquam leo rugiens circuit quaerens quem devoret, cui resistite fortes in fide: Fratelli, state vigilanti e siate sobrii perché il demonio, vostro avversario, vi circola intorno come un leone ruggente; resistetegli forti nella fede»16.
Le parole di S. Pietro sono sagge ed ammonitrici. Invochiamo Gesù che c'insegnò col suo esempio a vincere le tentazioni. Invochiamo S. Michele perché ci aiuti nella lotta. Ci liberi dal peccato il Signore e ci difenda nella tentazione.

~

1 Cf Mt 4,10.

2 Cf Costa D. SSP, Il Diavolo, Alba, Soc. San Paolo, 1936.

3 Originale: commissero.

4 Sir 3,25.

5 Ap 12,7 (Il nome Michele significa: Chi è come Dio?).

6 Cf Mt 4,1.

7 Mt 6,13: «E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male».

8 Cf Mt 5,12.

9 Gc 1,12: «Beato l'uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita».

10 Mt 4,1.

11 Mt 4,2.

12 Mt 4,3.

13 Mt 4,4.

14 Mt 4,5-7.

15 Mt 4,8-9.

16 Cf 1Pt 5,8-9.