Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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VI
VOTO DI CASTITÀ

[50] Spero sia già stato determinato il tempo in cui tutte dovranno scrivere alla Maestra. Credo sia bene farlo due volte all'anno, un tantino a distanza dagli Esercizi. Questo è per voi non un semplice consiglio, ma un obbligo come quello di andare a confessarvi dallo straordinario alle quattro tempora.
Vi raccomando la segretezza. Vi mettete forse d'accordo per confessarvi? Ciascuna faccia per conto proprio! Dite tutto. È molto importante, però stare attenti a non vivere di sospetti.
Delle sorelle bisogna pensar sempre bene; temendo tuttavia che il diavolo ne faccia qualcuna da un momento all'altro.
Si santifica la mente, se si giudica male, si fanno raziocini non conformi alla carità? Pensar meglio, giudicare meglio!
È tanto facile quando si ha un difetto vederlo negli altri!
Non c'è niente di più comune dei difetti!
[51] Uno che ha gli occhiali verdi vede tutto verde ed uno che ha gli occhiali bianchi vede tutto bianco. Cerchiamo di pensar bene. Non vi può essere carità di opere e di parole se manca la carità della mente.
Un uomo diceva che per conservar la carità nella famiglia bisogna far così: quando arriva una donna in casa tagliarle la lingua. Se nasce una bambina, se entra una cognata, tagliarle la lingua!
Oh, quante volte questa lingua che il Signore ci ha dato, mette la rovina e la discordia! Se c'è da dire due, dice cinque, se cinque, dice dieci e via di seguito.
No, dominiamoci, piuttosto scusiamo.
Mi fece buona impressione una conversazione fra due persone. Una esagerava e l'altra, che sembrava il sale, cercava di coprire i difetti con tanta carità.
Mi vennero subito in mente le parole di S. Francesco di Sales: Noi siamo tre fratelli e andiamo bene a far l'insalata. Il fratello maggiore è tutto prudenza e può fare il sale, l'altro è
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tutto fuoco e va bene a far l'aceto, io mi contento di far l'olio e così tutti assieme formiamo una buona insalata1.
Dice la Scrittura che il discorso dell'uomo sapiente è sempre condito di sale2.
Ah sì, prudenza nel parlare e allora quante piccole sofferenze di meno!
Vi sono di quelle che rendono impossibile il comandare.
Gran prudenza, ripeto, nelle parole, tanto più con le persone estranee.

Questa sera parleremo del voto di castità.
[52] Riguardo alla povertà vi sarà fatta qualche conferenza dalla Maestra. Con lei potrete scendere a cose più pratiche.
La suora è una persona che non aspira ad avere una famiglia nel mondo; essa ha udito l'invito dello Sposo Gesù: «Esci dalla tua casa, lascia i tuoi»3, ha obbedito e si è consacrata a Dio venendo a far parte di una famiglia assai numerosa su questa terra ed in cielo. Facendovi suore voi avete infatti acquistato tante madri, tante sorelle, tante case. Il vostro cuore si è dilatato. Dopo morte farete parte di una famiglia celeste di cui Dio è il Padre, Maria santissima la Madre, S. Paolo il protettore affettuoso, gli angeli i fratelli carissimi con i santi che si uniranno a voi così intimamente da formare tutti insieme un solo corpo, il corpo mistico di Gesù Cristo.
L'anima religiosa dice: Non voglio niente di terreno, ma solo Gesù che eleggo per tutta la vita. Se sarà fedele alle promesse, essa avrà una ricompensa eterna. Ecco dunque che la castità può essere considerata non solo come virtù, ma anche come voto. Come virtù la castità santifica il trattamento che si usa al corpo e come voto rende il corpo proprietà di Gesù Cristo.
Se la sua sposa è già matura per le eterne nozze, Gesù può anche assoggettarla a certe fatiche. Nessun ufficio essa potrà rifiutare e tutti i giorni della vita li spenderà per Gesù. Ho detto che la virtù santifica tutto quello che è tutela, garanzia. Quindi per la castità bisogna trattare il corpo come una pisside e custodirlo come un tesoro.
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Quando una suora porta con sé dei denari, | [53] come li custodisce bene, specialmente se è in viaggio!
Le insidie contro la bella virtù sono tante e perciò l'anima ha bisogno di essere molto vigilante: sugli occhi, sulla lingua, su tutti i sensi; deve vivere come una persona che porta seco un tesoro e di tutte le sue facoltà sa disporre, senza essere scrupolosa. Nelle stesse cartoline e immagini di suo uso si nota una grande delicatezza.
È attenta alle simpatie e alle antipatie, attentissima a non dissacrare i sacramenti rendendoli troppo umani (parlo specialmente della confessione). Le amicizie tra persone consacrate a Dio di diverso sesso sono contro natura e perciò illecite, cattive!
Vigilate tanto su questo punto! «Siate semplici come colombe, ma prudenti come serpenti»4. La bella virtù perfezionata dal voto rende doppiamente meritorio ogni atto di modestia e di cautela mentre con gli atti contrari si commette un duplice peccato.
Vigilate, vigilate! Le anime pure «erunt sicut Angeli Dei in coelo: saranno come gli angeli di Dio in cielo»5.
Il Papa, dopo aver visitato coi cardinali il convento ove trovavasi S. Bernardo coi suoi religiosi, disse: Chi siamo andati a visitare? Non uomini, ma angeli!. Tanto quei monaci erano mortificati, tanto assidui alla preghiera!
È importante la castità? La sua importanza si deduce dai seguenti motivi: 1) La rassomiglianza che hanno le anime caste con nostro Signor Gesù Cristo6 il quale fu vergine, volle il padre putativo vergine, e si circondò di Apostoli vergini ovvero post | [54] nuptias continentes7. Di qui possiamo comprendere quanto dev'essere pura l'anima che si accosta alla santa Comunione. Tutti quei che avvicinano Gesù devono essere assai mondi.
2) I grandi meriti della castità. Ogni anno ci ritroviamo agli Esercizi, ma con un po' più di esperienza e con nuove cognizioni
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acquistate. Quanti frutti, dalle prediche fatte, ho constatato ogni anno!
«Beati qui audiunt verbum Dei et custodiunt illud!»8. Beati coloro che ascoltano la parola paterna e materna e la mettono in pratica. In cielo i mondi di cuore avranno la stola dell'innocenza e canteranno un inno che agli altri non è dato di cantare9.
3) La gran pace che la castità apporta. Gesù aspetta in cielo le anime religiose per farle partecipi della sua gloria, ma qualche volta anche su questa terra egli infonde nel loro cuore una certa inesprimibile soavità. È impossibile star con Gesù e non provare un po' di quella gioia che da lui, Re del cielo, emana. Quando si possiede questa virtù si ha una pietà ed un tratto più buono, si vedono più chiare le cose spirituali, si capiscono meglio, si ha una maggior confidenza in Dio nelle pene ed una soavità più cara nella divozione alla Madonna.

Mezzi per acquistare la castità perfetta. I mezzi sono: la delicatezza e la preghiera. Bisogna essere delicate. Alcune confondono la delicatezza con lo scrupolo. La delicatezza è attenzione ad evitare tutto quel che può macchiare l'anima, come la colomba che posa i piedi sul fango senza imbrattarsi.
Lo scrupolo invece è star fermi per paura ed | [55] allora stando ferma, l'anima non agisce. Temer molto l'ozio, le simpatie, temere le relazioni non del tutto innocenti. Biglietti e immagini, lasciateli stare. A che valgono tanti ricordi?
Per la vestizione, per la professione si stampano sempre delle immagini. Un tale, sfogliando un libro trovato in giro, rinvenne un'immagine su cui era scritto: Ricordo della vestizione. Dinanzi al v quegli pose un s e così diventò: Ricordo della svestizione perché quella suora era andata a casa.
E dov'è il voto di povertà quando s'incomincia con tanto sfoggio? Voto di ricchezza è allora, non di povertà!
Se vi mettete a fare ciò che non va fatto, diceva il fondatore di una casa religiosa alle suore, io scendo dal cielo e adopero il bastone!10.
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Ed è davvero calato giù perché dopo la sua morte vennero mandate via cento novizie d'un colpo. Perché voler aggiungere un ricamo ad un lenzuolo? Ah, sapesse!... Qui ci fanno tanto caso!... È per un certo decoro...
Lo so, lo so prima di voi, ché son più vecchio. Ricordate però che tra missione e missione vi è qualche differenza. La vostra missione nella Chiesa è di essere osservantissime della povertà, e non temete!
Se avrete denari, farete delle belle edizioni, belle figure di Gesù, belle chiese, belle case!
«So, dice S. Paolo, che appena sarò partito vi saranno discordie e gare fra di voi, ma io incomincio col dirvi che non vi ho insegnato queste cose»11.
Quando le persone del mondo vi vedono | [56] veramente povere vi lasciano più in pace, e tutte hanno qualcosa da darvi.
Avete capito? Siate povere. Fatelo per virtù. Non lercie, ma povere! Voglio dire che la castità si veste di povertà.
Di ricordi di vestizioni, professioni, ecc., ne ho tanti che non so più dove metterli. Naturalmente non li metto più nel libro delle preghiere perché formerebbero un cuscino.
Bisogna tenerne soltanto qualcuno di ricordo. Attenti a non prendere le lettere di chi vi dice carissime. Fareste bene a rimandarle indietro!
Voi non fatelo. State secondo che Dio ha voluto foste formate e sarete riconosciute per sue figlie.
Mi è venuta sotto mano una lettera che era stata respinta su cui era scritto: Carissima figliuola.
Non van bene certe smancerie! Tra sorelle scrivete pure: buona sorella; buona serva di Dio...
Abbiate molta delicatezza12 nelle parole, negli sguardi, in tutto, specialmente in confessione dove ci vuol brevità, ad ogni costo!
Attenzione quando siete in propaganda! Le Regole qui sopra parlano abbastanza chiaro. Voi le avete lette e in questi giorni spero le rileggiate13.
Quanto alla preghiera, vi raccomando specialmente la divozione alla santa Famiglia ed alla Madonna. Il Rosario darà
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sempre frutti molto buoni. Particolarmente raccomandatevi alla santa Madonna nei momenti di pena.
Concludendo: il mondo osserva e pretende dalle suore riguardo, delicatezza. Se la suora si | [57] rivela troppo famigliare ed umana, il mondo non la scusa, ma facilmente si scandalizza perché il mondo non ha cuore.
Se una suora quando le muore la mamma piange, dimostra un animo buono, ma se si dispera, si abbassa, si degrada perché dimostra di essere senza fede.
Riguardo al riserbo che si richiede per conservare perfetta la bella virtù, quest'anno si sono commesse varie piccole imprudenze, non malizie, no, ma imprudenze! Generalmente esse furono frutto di troppa semplicità.
In alcune regioni d'Italia il parlare è molto aperto; voi siate sempre assai ritenute. Quando dovete trattare con secolari tenetevi a distanza e siate brevi. Vi diranno che siete rustiche, non importa.
Una condotta da religiose è anche necessaria per le care riunioni di famiglia. Ad alcune non si partecipi. Ma si fa festa perché mia sorella si sposa!. Non si vada! Gesù vietò a quel giovane di andare alla sepoltura del proprio padre14. Vi può essere opera più santa? Eppure il divin Maestro non volle.
Voi partecipate con la preghiera, con l'assistenza di una Messa in più.
E perché trattare con tanta famigliarità i bambini? Non discendo ad altre particolarità perché sono tutte cose che chi ha il santo timor di Dio capisce dietro i suggerimenti dell'angelo custode.
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1 Barberis G., Vita di San Francesco di Sales, o. c., p. 101.

2 Cf Col 4,6 (Volgata).

3 Cf Mt 10,37.

4 Mt 10,16.

5 Cf Mt 22,30.

6 Originale: N. S. G. C.

7 “Continenti nella vita coniugale”.

8 Lc 11,28: «Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano».

9 Cf Ap 14,3.

10 Padre e fondatore: S. Giuseppe Benedetto Cottolengo. Cf Piano L., San Giuseppe…, o. c.

11 Cf At 20,29-31.

12 Originale: delicazza.

13 Consiglio che diventerà prassi nelle Costituzioni del 1944 art.153; e nelle Costituzioni del 1953 art. 202.

14 Cf Mt 8,21-22.