Anno VII — 20 Febbraio 1925 — Bollettino mensile — Conto Corrente colla Posta.
UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPA
Alba — Scuola Tipografica Editrice — Alba
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UNIONE COOPERATORI BUONA STAMPAOpus fac Evangelistae (II Tim. IV - 5).
LE LETTERE DI S. PAOLOCol cuore pieno di gioia e con la penna giuliva, portiamo a conoscenza dei cari cooperatori, che la Pia Società S. Paolo cura una bella edizione illustrata delle
epistole del suo Patrono, del Dottore delle Genti, del Predicatore della verità, del Maestro dei popoli, dell'Apostolo delle nazioni che non erano di Dio.
Il manoscritto è pronto! Abbiamo potuto esaminare e far esaminare il manoscritto delle Lettere di S. Paolo, che ora è a Roma per la revisione; fu trovato veramente bello e alla portata del popolo, tanto per la traduzione chiara, semplice, quanto per le note e copiose e opportune e vive.
Lettere carissimeSono prima di tutto opera dello Spirito Santo: sacre, sapienza e amore divino!
San Pietro nella sua lettera-testamento ai fedeli, scrive, come ultima raccomandazione, queste cose sulla raccolta delle lettere di San Paolo:
Carissimi, studiatevi d'essere immacolati... come anche il nostro carissimo fratello Paolo, secondo la sapienza a lui data, vi ha scritto, e come scrive anche in tutte le epistole dove parla di questo, nelle quali sono alcune cose difficili a capirsi, che gli ignoranti e i poco stabili stravolgono, come fanno anche del resto delle altre scritture, per loro perdizione. Voi quindi, fratelli, custoditele.
La sapienza delle lettereLe lettere paoline sono una miniera inesauribile di sapienza che illuminerà tutti i secoli, e vivificherà tutte le generazioni: ma sapienza divina, non umana.
Egli non fa persuasi cogli argomenti della umana sapienza: i suoi scritti sono spirito e virtù.
La sapienza umana per lui è niente, è perdita, è immondizia.
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La scienza di S. Paolo è la scienza della croce: e quindi della mortificazione, della lode a Dio, della fede, della carità; fino a portarci a vivere in noi la vita di Gesù Cristo.
Il senso delle Lettere Paoline
S. Paolo ha una missione un compito sociale, religioso, da ben valutarsi: è il ministro del Vangelo per i popoli gentili. L'umanità era separata da una profonda divisione: il popolo di Dio (gli ebrei) e il popolo non di Dio: (tutti gli altri uomini).
Gesù Cristo venne per salvare tutti, il ministero di S. Paolo era questo: di predicare l'universalità della redenzione, e di attaccare il popolo non di Dio, sul popolo di Dio, e farne un sol popolo, inserire l'olivastro sulla buona oliva, perché tutti fossero salvi. Le sue lettere fanno questo lavoro: instaurare omnia in Cristo, instaurare ogni cosa in Gesù Cristo: e poi far vivere agli uomini una vita celeste, perché le membra del corpo, che prima hanno servito a cattive azioni, fossero ora consacrate al servizio di Dio come ostie viventi e tempio dello Spirito Santo. Più ancora: che tutta la natura, guastata pur essa col peccato d'origine fosse associata all'uomo in un inno continuo di benedizione a Dio.
Scrive nel cuore
S. Paolo scrive che i suoi figliolini li nutre non di pane ma di latte: le sue lettere sono latte spirituale, sostanzioso, dolcissimo: chi le legge riceve grazia: l'anima diventa soda nella pietà, fervente nello spirito, tenera verso il Padre Celeste, s'accende d'amore a Gesù Cristo e di passione per lui; s'attacca alla Chiesa, vuole fare del bene e diventa efficace.
San Paolo per mezzo delle sue lettere, si stampa in noi; tanto che noi stessi diventiamo lettera sua: scritta non coll'inchiostro ma collo spirito, non su tavole di pietra e sulla carta, ma nei cuori di carne.
L'affetto
E tante volte bagnò S. Paolo i suoi scritti con lacrime copiose: e tanto operava nelle anime, e tanto effetto produceva nei cuori, che i fedeli piansero pur loro spesso di dolore del male, e di pena d'aver disgustato lui, e di desiderio di rivederlo.
Diffusione
Ora le lettere di S. Paolo, vanno diffuse. La direzione della Gioventù femminile Cattolica di Alba e dell'Unione femminile Cattolica piemontese promettono vivo zelo di propaganda.
S. Paolo ne scriva il nome nel libro della vita con quello delle sue primissime Cooperatrici.
Augurio
Speriamo che il grande Apostolo il quale prende i popoli pagani e li pianta su Gesù Cristo, perché lo spirito suo penetri in essi e vivifichi tutta la loro vita sino a far dell'uomo un Dio saprà attirarsi non solo ammiratori, non solo studiosi critici, ma anime che l'amino, che se ne innamorino o tentino con lui l'ascesa verso Dio fino al vivo iam non ego, vivit vero in me Christus.
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Sezioni Parrocchiali Cooperatori B. Stampa
È questa l'ora e la necessità
La buona stampa è di ventata parte essenziale del ministero del Parroco; lo ha detto il Papa.
Un ambiente d'epidemia irreligiosa e immorale e perniciosamente antisociale ha creato e nutrito la stampa perversa. Le anime si rovinano.
Anche dalle parrocchie più remote e montane, i parroci scrivono accasciati, e ricorrono alla biblioteca e al bollettino. Sentono il nemico: comprendono i buoni affetti d'una stampa buona, che esca dal cuore del Divin Maestro, che sia piena della sua grazia: è l'ora della stampa: l'ora della stampa cattiva che fa scempio d'ogni cosa buona: è l'ora della stampa buona che difende le anime, e che conquista i cuori a Dio.
È una necessità: diremmo, è il senso dei fedeli, anche le anime più semplici e del più minuto popolo, chiedono la stampa per far del bene...
È il desiderio del Cuore di Gesù: accanto all'Apostolato della preghiera, accanto al Circolo giovanile e alla sezione uomini, e diciamo pure, accanto alla Pia Unione delle Figlie di Maria e alla Confraternita del S.S. Sacramento si istituisca la Sezione Parrocchiale Cooperatori Buona Stampa. Sarà la mano, il piede, il braccio del Parroco nel lavoro della Buona Stampa.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
Cenni storici della Pia Società S. Paolo
Nei primi mesi del 1919 va ricordato l'impulso dato alla vita spirituale.
Prima d'allora fu una coltivazione continua, ma il pane spirituale si somministra a gradi come il cibo del corpo e a gradi anche si capisce, ciò che vien comunicato e ripetuto.
Il Sig. Teologo aveva di mira di lavorare per Dio, di formare un'aiuola dei fiori più belli di virtù: di gigli e di rose e di viole e di margarite ecc.
Lo zelo per la gloria di Dio, l'amore alle anime, il lavoro per la Chiesa sarebbero sgorgati da sé, perché la bontà, la santità, la carità verso Dio è diffusiva.
E più di tutti sarebbe nato in noi l'amore e lo zelo e il lavoro per la diffusione del Vangelo a mezzo della stampa. Tanto bella, tanta necessaria, tanto urgente, tanto divina questa missione, che oggi S. Paolo la vorrebbe sua, che se un Angelo dovesse venire in terra per servire Dio di qui l'abbraccerebbe e verrebbe a star con noi.
Il signor Teologo continuava a fare lui le meditazioni, le prediche, le conferenze ai figliuoli, che crescevano pure negli anni, e in quei mesi spiegò assai diffusamente il «Gran mezzo della preghiera» di S. Alfonso, «l'Anima dell'Apostolato» del Chautard.
La piccola famigliola, la piccola nostra casa usciva unicamente dalla volontà, dal cuore di Dio: bisognava sapere a persuasione e sentire che Dio e nessun uomo era l'autore, che Dio solo doveva essere il fondamento, che Dio solo doveva essere il fine, che Dio e il suo spirito doveva informare totalmente l'anima nostra.
E molto inculcò in quei mesi il Signor Teologo, e nelle meditazioni e nella vita quotidiana e a passeggio la volontà di farsi santi, l'umiltà del cuore e la sua pratica, la fede, specialmente la fede, su cui si basa la casa: fede nella provvidenza di Dio per o-gni cosa; fede, fondamento e moltiplica della santità, di cui magnificava, ammonendo la necessità, le vette e gli inviti del Signore.
Era il patto insomma che veniva spiegato nella parte che riguardava la perfezione dell'anima e la sostanza era questa: collo sforzo di uno ottenere nel miglioramento di noi frutto di dieci per mezzo di una gran confidenza.
Poi esame di coscienza come mezzo e come indice del progresso.
Oggi, a dir vero, rileggendo gli appunti di sei anni fa ci vien da ringraziare la misericordia di Dio che perdona e tollera: e da umiliarci assai nel mirare le vette così alte, e le basi del monte così prossime ancora!! E gli amici specialmente preghino Dio che alla sua stampa mandi operai buoni, della sua bontà!
NOTIZIETTE MENSILI
La Conversione di S. Paolo
Ricorreva il 25 gennaio e fu celebrata la Domenica 1 febbraio. Fu preceduta e preparata con la Novena di benedizioni e di meditazioni e con più intensità di vita spirituale. La meditazione e la predica a Vespro, furono intonate sul senso e sui mezzi di una conversione completa di noi.
Le Messe della Comunione furono intramezzate da graziosi canti; ad ora più tarda, si ebbero le due Messe solenni.
Dopo i Vespri, il Sig. Paolo ci tenne una assai cara conferenza sulla vita di S. Paolo, illustrata da proiezioni luminose.
San Paolo benedica dal Cielo noi e quanti hanno in quel giorno pregato.
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La vestizione chiericale
Sette altri giovani della Casa, ricevettero dalle mani di Mons. Vescovo l'abito chiericale; e così serviranno Dio da vicino nelle funzioni del culto, e ogni giorno porteranno con se il ricordo e il monito di vestirsi di virtù.
Un lutto
La morte ci ha fatto un'altra visita, togliendoci il buon Mini, un vecchietto che da circa due anni abitava con noi, lavorando l'orto. E morì quando né lui né alcuno se l'aspettava.
La Casa gli fa suffragi speciali e ne raccomanda la sua anima alle preghiere degli amici.
La Regina degli Apostoli
La nuova casa «Regina degli Apostoli» è al terzo piano; mancano due altri per ultimarla. Ha bisogno di tutto, come la «Provvidenza», e la raccomandiamo alle preghiere e alla carità dei cooperatori e dei benefattori.
Ritiro Mensile
Non è più novità, perché si fa tutti i mesi, ma desideriamo tanto che anche i nostri amici una volta al mese almeno, pensino a fare una buona morte.
La stereotipia
Quanto è necessaria! e il Padre Celeste ce l'ha provveduta; ed ha già incominciato a funzionare.
Oggi nella stampa è mezzo economico, sbrigativo e potente di bene. Occorre ancora la Zincotipia, per i clichés; e la domandiamo anche al Signore...
LA STAMPA NELLE MISSIONI
S. Paolo scrive: «Eravate anche voi un tempo senza il Cristo, fuori del popolo di Dio; solo ospiti della rivelazione, senza speranza della promessa di salute, e senza Dio in questo mondo. Ora invece voi che eravate lontani, siete stati fatti vicini per il Sangue di Gesù Cristo e avete anche voi accesso al Padre Celeste.
Non siete più forestieri e ospiti, ma cittadini dei santi, e domestici di Dio, sopraedificati sopra il fondamento degli Apostoli e dei Profeti, e sopra la pietra angolare Gesù Cristo.
I popoli gentili sono diventati coeredi, compartecipi della promessa di salute, e membra del corpo dalla Chiesa, di Gesù Cristo per il Vangelo di cui io sono ministro».
S. Paolo parla di noi: e a noi scrive queste consolantissime cose: ma perché noi diamo uno sguardo alle genti non ancor figlie della Chiesa e alle povere membra staccatesi dal corpo: e la stampa oggi è il mezzo di riattacco, e la lampada di luce accanto ai vicari apostoli e ai missionari.
REGINA APOSTOLORUM
Il papa Benedetto XV, nel suo vero affetto al Ven.do Seminario di Bologna che aveva tanto curato e migliorato, volle dalla suprema sua sede, mandarvi un regalo insigne. E lo scelse proprio tale che da una parte compendiasse i suoi desideri più intimi in riguardo agli Alunni del Seminario e dall'altra fosse come una continua ammonizione. Mandò una ricca effigie della «Regina Apostolorum» del Biagetti. In essa la S. Madonna è rappresentata in atto di sedere fra una rappresentanza dei primi Apostoli e degli Apostoli dei tempi successivi; dodici stelle, figura dei dodici primi apostoli, le fanno corona e Maria è immersa in contemplazione e in preghiera: contempla la glorificazione che a mezzo degli Apostoli vien data per tutti i tempi e tutta l'eternità all'Augusta Trinità; prega per la Chiesa, per gli Apostoli, per i sacerdoti, per tutte le anime che hanno aspirazioni e sensi di apostoli.
È lieto pensare: la prima venerazioni che Maria ebbe sulla terra e dopo il suo beato transito, le venne tributata dagli Apostoli, ed il titolo di Regina degli Apostoli salirà sempre più in onore man mano che trascorreranno i secoli si moltiplicheranno gli Apostoli e sempre più forte si sentirà il bisogno di Apostoli santi.
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A 14 mila copie
è arrivato il giornalino per i fanciulli. È una prova che il Signore benedice questo ancor piccolo e giovine foglio nato per istruire, educare e divertire i piccoli, ma che piace anche ai non piccoli. Il giornalino è atteso con ansia in molte città, paesi, villaggi e va a ruba; è il Signore che lo benedice! Ma ancora molti innocenti bambini hanno nelle mani giornaletti, opuscoli da cui non ricevono che veleno!
Diffondiamo il Giornalino, i maestri e le maestre lo raccomandino ai loro scolaretti e preghiamo per questo foglio, preghiamo molto. Il Signore farà il tutto.
Da Marzo 1925 a marzo 1926 L. 5 - Alba Pia Società S. Paolo.
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OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I NOSTRI COOPERATORI E BENEFATTORI
Nella S. Messa assistiamo ad un fatto che sembrerebbe incredibile: un Dio infinitamente grande e santo che scende dal cielo per venire in mezzo alle sue creature cattive per perdonarle e portare a loro gli aiuti di cui abbisognano. Oh, bontà di Gesù! Egli è tutta premura, tutto amore pei suoi figli e questi si dimostrano freddi, indifferenti, trascuranti di tanto amore; tralasciano per un niente d'intervenire al S. Sacrifizio, di partecipare a tanto bene.
Dimostriamo che vogliamo bene a Gesù, che desideriamo i suoi aiuti partecipando a quante più messe, ci è possibile.
A conforto di quanti amano il Signore e desiderano farsi del bene vengono celebrate due mila messe ogni anno nella Pia Società San Paolo di Alba: per parteciparvi basta inviare l'offerta di L. 10 una volta sola in vita.
Diamo l'elenco delle indulgenze e privilegi che il Santo Padre si è degnato di concedere ai membri della Pia Società ed a tutti i suoi Cooperatori alle quali partecipano tutti coloro che si ascrivono alle DUEMILA MESSE.
Indulgenza Plenaria alle solite condizioni. (Confessione, comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa), nelle seguenti feste o in uno dei sette giorni immediatamente successivi.
a) Nelle feste del Signore: Natale, Epifania, Pasqua, Ascensione, Corpus Domini, Giovedì e Sabato Santo.
b) Nella festa della Pentecoste.
c) Nelle feste della Madonna: Immacolata Concezione di Maria; Assunzione.
d) Nel giorno della festa di San Giuseppe (19 marzo) e nella solennità del suo patrocinio (3.a dom. dopo Pasqua).
e) Nella festa di Ognissanti,
f) Nella festa della Conversione di San Paolo (25 gennaio) e nella Commemorazione (20 giugno).
g) In tutte le feste degli Apostoli.
h) Nella festa di San Francesco di Sales.
Una speciale Indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i membri o Cooperatori faranno un'ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento e pregheranno secondo le intenzioni della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai membri e Cooperatori, che confessati e comunicati o almeno contriti diranno devotamente colle labbra o col cuore il santo nome di Gesù, ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni da lucrarsi dai membri e dai Cooperatori ogni qual volta diranno, col cuore contrito, qualche preghiera, secondo il fine della Pia Società, o presteranno un qualche aiuto: (lavoro, elemosina, offerte).
Privilegi
Tutti i sacerdoti, membri e Cooperatori potranno benedire con il solo segno di croce, e col permesso del Vescovo diocesano.
a) fuor di Roma, privatamente sempre, in forma pubblica invece soltanto nell'Avvento e Quaresima e durante le
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Missioni o i santi esercizi, corone, rosari, croci, crocifissi, piccole statue e medaglie ed applicare loro le indulgenze apostoliche e ai rosari anche quelle di santa Brigida.
b) Corone del santo rosario applicando loro l'indulgenza di 500 giorni per ogni Pater e Ave anche non recitando il rosario.
Tutti i sacerdoti, membri o cooperatori, quattro volte alla settimana hanno il privilegio dell'altare privilegiato.
S. E. Mons. Vescovo di Alba permette a tutti i sacerdoti della sua diocesi, che fossero nostri cooperatori l'esercizio di questi privilegi. I sacerdoti delle altre diocesi ne devono chiedere licenza ai loro Vescovi.
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Opera Antiblasfema
Italia Antiblasfema
I buoni constatano con piacere i progressi della campagna contro la bestemmia e il turpiloquio... nessuno assista impassibile alla lotta di redenzione, entri in lizza ed adoperi i mezzi più acconci per la propaganda. Un mezzo semplicissimo e potente che abbatte e convince i bestemmiatori è l'Italia Antiblasfema da diffondersi nelle famiglie buone perché vedano il modo di partecipare alla santa crociata, e in quelle affette dal vizio per far loro conoscere che devono correggersi.
Particolarmente si faccia penetrare Italia dove maggiormente è sentito il bisogno: nelle osterie, nei caffè, nei bar, nei luoghi di ritrovo ecc...
Fra le tante opere buone tornerà gradita al Signore quella che si compie in riparazione delle bestemmie, e il sacrificio di poche lire per abbonare ad Italia quei luoghi più frequentati dagli abitudinari blasfemi perché sappiano che l'Italia vuole sbarazzarsi di tanto luridume, in nome della religione e della patria, sarà largamente ricompensato da Dio. Inviare abb.to a Scuola Tipografica Alba. L. 3
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DIVINA PROVVIDENZA
Sovente al Signore facciamo torto.
Crediamo che la Divina Provvidenza sia solo per le cose materiali: Stolti! direbbe san Paolo: forse che il regno di Dio è cibo e bevanda?
La bontà crediamo sia effetto tutta del nostro sforzo: la sapienza la tributiamo tutta al nostro studio: la buona riputazione, i giudizi favorevoli degli uomini alla eminenza del nostro io; le critiche e quanto ci contraria alla malignità degli uomini.
Non è così!
Il Padre Celeste a ogni anima, a ciascun uomo provvede ogni cosa per la via, per la missione, per il fine cui l'ha destinato nel suo amore e nella sua misericordia.
Ad ognuno ha già messo sulla via quel tanto di aiuti materiali, di contraddizioni, di riputazione, di sapienza e di grazia di cui ha bisogno, di buon tempo, e di fastidi.
Impariamo a non lamentarci mai: impariamo a confidare sempre, abituiamoci come S. Paolo a dire in ogni cosa: Dio sia benedetto.
BORSE DI STUDIO
Gli amici vedono d'un colpo completata la borsa di studio in onore dell'Angelo Custode. È un pio sacerdote: l'ha fatto con gravi sacrifici, perché aspetta da Dio molta grazia in mezzo a molti travagli. L'Angelo sia sua luce suo mediatore. S. Paolo voglia dimostragli il suo amore.
Da Chiavari il Sig. Parroco scrive: «Caro Teologo, dal Credito Ligure le faccio spedire lire 100 nominali cons. N. 5 F. È questa una offerta di una mia parrocchiana A. D. per le sue opere, cioè per le Figlie di S. Paolo e per i suoi Missionari.
Le altre borse sono pure in aumento.
Testamenti
Pochi giorni fa un amico ci faceva questa confidenza: «Mio padre non conosceva l'Istituto e quindi non ha disposto per esso nel suo testamento, ma noi figlioli compiamo le sue intenzioni e provvediamo anche per la Vostra casa e intanto vogliate subito principiare per il papà defunto il corso di messe gregoriane».
Così e altri hanno già dato l'esempio: la Pia Società S. Paolo ha tanto bisogno di aiuto, per dar la buona stampa al piccolo popolo, per darla gratis ai poveri, per portarla in missione, per avviare al sacerdozio giovani chiamati e scarsi di mezzi, per educare all'apostolato tante figliuole...
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Sezione Società Biblica
È ultimata la stampa della 5.a edizione (300. migliaio) dei Ss. Vangeli. La presente edizione ben curata, porta nuovi disegni; è corredata di due cartine geografiche: e porta aggiunto un indice analitico.
Ricordiamo finalmente, e preghiamo vivamente tutti i nostri Delegati Diocesani, che da oltre tre mesi hanno ricevuto i nostri Ss. vangeli a volercene inviare con sollecitudine il saldo. La Società Biblica fa tutto il possibile; ma certo, ha pure i suoi impegni, e gravi verso le Cartiere, le fabbriche inchiostri ecc. tanto più cogli aumenti degli ultimi mesi.
Sottoscrizione permanente
Quante Ditte - Società - Industriali -Facoltosi potrebbero prendere su di sé il nobilissimo peso di portare il S. Vangelo fra i proprii operai - nelle famiglie del proprio paese – città - Diocesi!!! Alle volte basta presentar loro la cosa. Si organizzano feste - corse - mostre ecc. ecc. nessuno vorrà organizzare il ritorno di Gesù Cristo nelle famiglie?
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Molti chiedono
Se la Società Biblica invierà solo il S. Vangelo. No, rispondiamo: questa non è che l'avanguardia. Il fermarsi qui è una cosa troppo incompleta. E come ad una tavola imbandita non basta il pane, ma occorrono altri cibi adatti ai convitati, così per la diffusione del Vangelo non basta la forma di libro tale e quale: occorre sminuzzarlo, prepararlo in vari modi secondo i convitati, ossia secondo le varie categorie di persone a cui in una Diocesi occorre presentarlo per completare l'opera pastorale. Perciò la Società Biblica, o meglio la Società S. Paolo, di cui la Società B. è solo una iniziativa, circonda il Vangelo con le pubblicazioni annunziate sopra, libri di pietà opportunissimi al popolo, a confessori per abbreviare e rendere più efficace l'opera loro, il Giornalino per i fanciulli delle scuole, l'Aspirante per i giovanetti, le biblioteche per i vari ceti di persone, i bollettini parrocchiali per tutti. L'aver dato il Vangelo nella forma presente non è che il primo passo, per creare un centro di attività destinato ad allargarsi gradatamente.
Il Divin Maestro che inspira, guida e illumina, versi pure a torrenti il suo amore, la sua misericordia e il suo aiuto su coloro che per diffondere l'amore suo, il suo perdono fra tanto odio soffrono, pregano e lavorano.
Mezzi pratici
Mezzi pratici di diffusione
1° Preghiera, penitenza e propaganda nutrita e intensa quanto è possibile con la stampa, gli amici, gli istituti di Suore, dove tanti sacerdoti si forniscono di ostie, di qualche Maestra o brava persona che scriva.
2° Scrivere personalmente ai Parroci migliori che facciano i primi; e poi pubblicarli come esempio. Insistere che non c'è nulla da spendere: quanto si spende rientra.
3° Dopo le Quarantore o gli Esercizi, o anche in una domenica qualsiasi o nella Festa del s. Vangelo invito del parroco a procurarselo e un tavolino alla porta della chiesa, anche per varie domeniche, finché ogni famiglia ne abbia una copia.
4° Tra le Figlie di Maria o i giovani e le giovani del circolo dividere il paese; ognuno si impegni a passare casa per casa nella sua frazione.
5° Un venditore ambulante che passa ad ogni famiglia. La massima diffusione i protestanti la compiono con questo mezzo; e pensare che ne diffusero l'anno scorso 293.000 copie.
6° Collocarne presso qualche rivendita o libreria.
7° Proporlo come dono agli operai nelle fabbriche, strenna agli ospedali, ai carcerati ecc.
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8° Premio di catechismo — Dono ai parrocchiani in occasione di qualche festa o data memoranda del Parroco.
9° Adottarlo come testo nelle scuole di religione ai Giovani dei Circoli.
Ed altri mezzi da consigliare per aiutare sempre più, li attendiamo da coloro che già han fatto la festa del S. Vangelo.
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Le vie e i mezzi della Divina Provvidenza
«Domandate e riceverete»
Il Padre Celeste provvede i suoi figliuoli per ogni cosa. Ma tanti figliuoli vogliono fare senza il Padre, e gemono nei loro travagli, e s'affaticano per il modo di uscirne: e non pregano. Altri pregano quando ogni sforzo è riuscito inutile, ma il loro cuore rimane troppo attaccato alle cose del mondo, alla roba, alle comodità. Il Padre Celeste ci esaudisce per la vita eterna: e i piccoli sacrifici che accompagnano la preghiera, rendono noi più disposti a ricevere le grazie.
Per la pensione ai ragazzi
Due nuove in questo mese si sono aggiunte, con volontà di continuare.
Una è fatta in atto di ringraziamento, e per dare al Divin Maestro un Sacerdote, affinché dia modo di coltivare sane piante di giovani.
L'altra è cara al Divin Maestro per il sacrificio che costa e per l'atto di generoso abbandono in Dio con cui fu principiata.
E questo tutto conosce il Cuore di Gesù, e S. Paolo tiene scritto nel suo libro.
Una Madrina colle sue cooperatrici hanno festeggiato il loro chierico che ha ricevuto l'abito talare, e gli fecero il regalo dell'abito stesso di ottima qualità e fattura e di un sacchettino di bomboni per se e... per gli altri.
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Ecco la mano della Divina Provvidenza, che manda quello che occorre.
Tanti cooperatori offrono del superfluo: ma tra i nomi suesposti, vi sono di quelli che offrono del necessario; e altri si tengono nascosti agli occhi degli uomini.
Si fabbricano la casa e si accumulano tesori in cielo.
Dunque S. Paolo chiede sempre ai suoi cooperatori?
— Chiede sì, ma dà più ancora: assicura e fa fruttificare il patrimonio, ricompensa, con grazie spirituali copiose e adatte per ognuno.
S. Paolo chiede, perché qui tutto è da fare: casa macchine, chiesa personale, e la buona stampa per le parrocchie, per la chiesa, per le missioni è necessaria e bisogna farla...
San Paolo chiede a voi, perché siete di S. Paolo. Dio non chiama tutti a cooperare nello stesso bene: voi siete di S. Paolo: aiutatelo in tutte le forme che potete!
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Deo gratias! Bontà del Padre Celeste! Il pane rincarato porta alla Casa una maggior spesa giornaliera, e annuale assai rilevante.
E le varie centinaia di persone in Casa continuano a lavorare, a studiare, a servire Dio e in buona salute e nel miglior appetito di questo mondo. Le offerte registrate sono quasi tutte delle famiglie degli alunni, che, sicuro, tra i Cooperatori han da essere le prime.
Per la Cappella
In Cappella sta la fonte di ogni grazia: la cappellina avrà da servire a tanto bene ancora, perciò confidiamo di poterla decorare.
Ha bisogno anche di pannilini, di tovaglie, di fiori.
Le messe si succedono dalle 4 alle 8. L'adorazione è perpetua, e il Divin Maestro non resta mai solo.
Una pia figliuola ha preparato per la Pisside nuova un velo elegantissimo e preziosissimo.
Vi sono ricamati a colori vivi e a grandi figure i simboli eucaristici per ogni tempo, e serve per le massime solennità.
I due mesi di lavoro saranno in sovrabbondanza accreditati dalla misericordia infinita del Divin Maestro.
L'altarino della Beata Teresa
Presto sarà ultimato e vi si potrà celebrare la S. Messa.
Per il raggio al Divin Maestro
Vi è già la pisside dei cooperatori.
Vi sarà anche il raggio.
L'adorazione perpetua sarà un effluvio sempiterno di misericordia sui cooperatori che fanno la casa a Gesù.
La nuova Chiesa
Forse la prossima volta daremo a tutti gli amici una nuova assai bella.
Per la casa ve ne è proprio bisogno!
Le autorità e le famiglie albesi, specie viciniori, hanno da insistere per il bene spirituale che ne verrà anche alla nostra Città, tanto bisognosa di misericordia e di spirito di fede di pietà.
Tutto è nella volontà santissima e nell'amore ineffabile del Padre Celeste. I suoi piccoli manovali sono un bel niente e poverissimi.
Ma è la Chiesa della buona stampa e dei Cooperatori, cui S. Paolo la raccomanda nelle preghiere e nelle offerte.
Cassettine della buona stampa
Questa forma di cooperazione è così facile! e un soldino si può avere da tutti, anche dai piccoli! mentre sommati danno modo di fare tanto bene, e di far pregare tante anime, per i cooperatori non conosciuti. Ogni minima cosa è considerata davanti a Dio!
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Depositi a fondo perduto
Ogni volta li raccomandiamo ai cari amici, perché i depositi a fondo perduto a S. Paolo assicurano e rendono fruttuosi i patrimoni di famiglia, e il patrimonio celeste.
È importante, che per la gloria di Dio e per la vita eterna sappiamo distaccare il cuore dai beni della terra! quanto purgatorio di meno!
Una figliola versa una piccola somma: è tutto quanto poteva disporre.
Un uomo della campagna, in forma semplicissima senza parole dà una somma maggiore, ritenendosi il meno.
— Un'altra figliuola dona il libretto dei suoi piccoli depositi a risparmi.
Chi deposita a fondo perduto può ritirare gli interessi, e, se gli occorre, anche il capitale.
Altro modo facile di cooperare
È facile e per tutti; ed è di gran peso agli occhi di Dio, che lo premia nella fiducia in modo ineffabile: ed alla Casa è di notevolissimo aiuto.
Del resto quelli che hanno provato non hanno che da essere soddisfatti.
— Difatti, un contadino, portando il suo disponibile, diceva: sono sempre i denari che ho qui, che mi rendono più tranquillo.
— Un altro contadino versa una somma discreta, perché a casa non gli serve.
— Una pia signorina viene non raramente a far questa bella azione per sé e per altri, perché: S. Paolo ha sempre bisogno e di tutti!!!
LE FIGLIE DI S. PAOLO
Un po' di storia
Ancora di S. Paolo: e trascrivo gli appunti, di chi li ha vissuti: I danni cagionati dallo scoppio della polveriera di Pampaloon si scoprivano così grandi in Susa e nei paesi vicini, che a noi si manifestava sempre più larga e amorosa la protezione del nostro Patrono Celeste S. Paolo, che era di fatto il padrone di Casa. Nel negozio di libri si era collocato il suo quadro su una mensolina, e sempre vi si teneva una lampada accesa davanti con fiori freschi.
Le alunne e le studenti della Città presero a voler bene al nostro San Paolo, e sovente vi portavan fiori e offerte. Questi segni di devozione a noi facevan tanto piacere, perché avremmo voluto che San Paolo entrasse da per tutto: non solo, ma sapesse anche affezionarsi tanto qualche figlia da farla sua come noi.
Sovente in Parrocchia o nelle Chiese le figlie sentivano nelle prediche nominare S. Paolo: e senza pur sempre tutto capire, ciò le riempiva di santa letizia, e se ne rallegravano dicendo: S. Paolo entra proprio da per tutto; qual Padre grande ci ha dato il Signore!
Era una protezione quotidiana! Sovente anche noi eravamo meno diligenti: e occorse più volte di essere avvisate a notte dai vicini che si era lasciata aperta la porta del Negozio: altre volte la porta rimaneva aperta in tempo di pranzo nel più bel del meriggio: altre volte rimaneva anche aperta tutta la notte.
E la lampadina restava accesa, S. Paolo vegliava e mai nulla mancò, nemmeno un foglio.
Suppliva con tanta compassione S. Paolo a tutte le nostre pochezze!.
Le Discepole
Queste non sono le Pie discepole; ma quelle che in altri istituti religiosi chiamano le postulanti. È nato più tardi da noi questo gruppo, come gruppo speciale di formazione: ora c'è, e sono distinte dalle
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alunne. Il Divin Maestro le illumini, e le formi bene alla bella missione che le aspetta.
In casa
È stato sistemato lo studio, il parlatorio, i vari laboratori. Una buona signorina mise a disposizione una utilissima stufa.
Anche il cortiletto per i tempi belli è diventato spazioso, segregato da disturbi di altri.
Le figlie cresciute di numero, sono state divise in gruppi affidate alle varie maestre, anche quelle che non studiano più, e subito sono dedicate ai lavori di stampa, vengono coltivate in un gruppo speciale dalla Maestra delle novizie.
La casa si organizza e le parti prendono forma. Intanto tutte le figliuole danno mano in tutto quello che vi è da fare, come in famiglia, e la vita famigliare si mantiene nelle sue bellezze.
LA VOCAZIONE RELIGIOSA
— Son proprio contenta della visita fatta alla Casa; ne ritorno entusiasta con un unico desiderio: di vedermi tolti gli ostacoli dal Signore perché S. Paolo mi conti fra le sue figlie di Alba.
Se ascoltavo solo il parere dei parenti!..
— Che avrebbe fatto?
— Non sarei venuta certamente.
Oh! perché?! Mi fa diventar curiosa.
— Senta: quella mia amica che è alla buona Stampa da qualche anno mi invitava sovente a lasciare il mondo per battere la stessa sua strada. Io che in fondo al cuore sentivo la chiamata del Signore, chiamata che mi pareva a S. Paolo dopo la lettura di qualche numero di quel giornale.... con la copertina rosa...
— L'Unione Cooperatori Buona Stampa...
— Sì, quello; dopo aver pregato manifestai il, mio desiderio in famiglia, e la cosa trapelò al di fuori delle pareti domestiche, anche i parenti vennero a conoscerla.
— ...e le avran detto di entrare in un altro istituto.
— Sono invece favorevoli alla Casa. «La Buona Stampa è una Casa benedetta dal Signore mi dicevano, quel Teologo, con nessun mezzo, che bella Casa ha fatto costruire per i suoi giovani e la tipografia!
E i muratori continuano a farne un'altra!...
Ma è pur quella una Casa religiosa, e tu, delicatina, potrai sopportare una vita di sacrificio? vedi nel nostro paese: parecchie figlie (e me le nominavano) avevano una salute di ferro, ma, chiusesi nei conventi, incominciarono a scolorire, a dimagrire, poi ecco lettere e telegrammi alle famiglie, con l'invito di riprendersi le figliuole malate, o di curarle essi per un po' di tempo... Che fanno ora a casa quelle tisicucce?
Se fossero rimaste presso i parenti avrebbero ancora la salute primitiva.
Se ciò succede in case già formate, chi sa quante ne andranno via da quella casa che è agli inizi e mancante di molte cose. E concludevano: «A S. Paolo c'è bisogno di figlie robuste, che siano la salute in persona, e tu, delicata, in pochi mesi verrai condotta al camposanto.
Mettevo in campo mille ragioni di difesa, ma sentiva ripetermi il ritornello: «Le figlie di questo paese non sono destinate a farsi suore: delle molte partite poche sono rimaste: esser meglio sposarsi e diventar ottime madri di famiglia, o anche zitelle avendo tanto campo per far del bene una buona figlia di Maria!
Io tentennava: le figlie ritornate in famiglia erano parecchie: se non fossero state chiamate dal Signore alla pratica dei consigli evangelici?
Volevo farla finita, risolvere in un modo o nell'altro la questione, pur di togliermi dal dubbio, e così ho fatta questa visita, ad insaputa dei genitori, e sono molto contenta di questo viaggio, e ripeto: desidero venir presto, presto.
— Bisogna aver fede, se il Signore chiama ad uno stato darà pure la necessaria salute.
Non bisogna però cambiare in regola le eccezioni, poiché, lo vede anche Lei, la maggior parte delle giovani che si consacrano ai Signore, stan bene: quante Suore nel mondo lavorano con zelo perla gloria Sua!
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A S. Paolo si vive alla buona, come in una grande famiglia, in questa casa piena di luce e di sole, nella quale piccole e grandi godono buona salute. Il Signore e S. Paolo non ci hanno perciò liberate da quelle indisposizioni da cui può esser colpito chiunque.
Lo stesso dottore della Casa faceva le meraviglie col Signor Teologo nel trovarci sempre così bene!
È ben diviso il tempo: ci sono le ore per la preghiera, per il lavoro, per la ricreazione dopo ogni pasto, e si lavora volentieri.
Chi non può fare un lavoro, gliene viene affidato un altro, e tutte le figlie secondo le loro forze e la loro capacità restano occupate.
— Io ho fede di poter lavorare tanto per il Signore, nonostante la mia delicatezza, e vorrei fermarmi subito... Farò del mio meglio per venir presto in questa Casa!
— Brava! e si troverà bene certamente: il Signore non si lascerà vincere da lei in generosità.
LE PIE DISCEPOLE
Il 10 febbraio giorno di S. Scolastica, ricordò il secondo natale; di fatti il 10 febbraio 1924 le prime due figliuole andarono ad abitare al Divin Maestro, il 10 febbraio 1923 l'idea delle Pie Discepole aveva cominciato ad aver attuazione. Ora sono circa 20: molto Dio ha benedetto il seme. Molte vocazioni Dio però ha sparse, perché maturino perché vengano a servirlo presso il Divin Maestro.
Nella vita eterna
D. Giuseppe Montanaro
Era parroco della Madonna del Popolo in Cherasco.
Ultimamente s'era tanto affezionato a S. Paolo, che a non veniva mai in Alba senza farvi visita. Verso Giugno venne apposta a portarvi un deposito a fondo perduto. Quattro giorni prima di passare all'altra vita fu ancora a trovarci. Il Sig. Teologo lo complimentò per l'aspetto florido: Rispose: È un inganno! Morì quasi improvvisamente per cardiopatia. Sul tavolo del suo studio fu trovata scritta ancora da lui, una busta per l'Unione Cooperatori. Ci fu tosto recapitata e conteneva cartella Consolidato di L. 100. Con tutta la famiglia facciamo suffragi per il suo eterno riposo.
Balzola Antonietta di Conzano
La notizia della sua morte la comunica il Parroco. Ha colla sorella tanti meriti per l'opera delle Messe. Anime trapassate e famiglie di viventi le debbono riconoscenza. Specie tutti gli ascritti alle 2000 Messe la tengono nelle intenzioni di propiziazione.
I defunti cooperatori non sono mai dimenticati: a loro poi raccomandiamo caldamente di dare mano alla nostra anima di potersi salvare.
Dirett. Respons. Teologo Alberione Giacomo
Scuola Tipografica Editrice - Alba
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