Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Per il corso d' istruzioni sulla Sacra Scrittura

Quest'anno è bene che si inizino le Istruzioni sulla Sacra Scrittura, secondo le disposizioni date a suo tempo.
Esse devono servire a conoscere il Libro di Dio, le relazioni dell'uomo con Dio ed a soprannaturalizzare i nostri concetti ed i nostri pensieri mediante la considerazione delle realtà soprannaturali per cui noi siamo stati creati.
Si possono utilmente premettere alcune istruzioni di carattere generale, d'introduzione alla comprensione ed alla conoscenza della S. Bibbia stessa, le quali diano subito un concetto chiaro che non ci troviamo dinnanzi ad un libro come un altro, che si può quindi leggere o no, di cui si può far caso o no.
Proponiamo le seguenti:
1. La S. Bibbia: Mistero di Grazia. È il Libro della Rivelazione fatta da Dio all'uomo, in cui interviene, in modo particolarissimo, Iddio stesso. La S. Bibbia serve, perciò, in modo diretto, alla divinizzazione dell'uomo.
Tale mistero di grazia si manifesta:
a) nella stessa origine del libro sacro: è opera di Dio come Autore principale, il Quale si serve dell'uomo come di strumento intelligente, illuminandolo a conoscere, a voler scrivere, e lo guida a scrivere effettivamente tutto ciò e solo ciò che Egli vuole;
b) per le strettissime rassomiglianze con il mistero di grazia per eccellenza: la SS. Eucarestia: Il Verbo di Dio si fece uomo ed abitò fra gli uomini: Et vidimus eum... - la Sapienza di Dio si fece parola umana, comprensibile alla mente dell'uomo; il Verbo Incarnato si fece in tutto simile all'uomo excepto peccato - la Sapienza di Dio fatta parola umana simile a qualunque altra parola, è esente da errori; per l'Incarnazione la natura umana ha dovuto cooperare nella persona di Maria SS., in unione con lo Spirito Santo: - nella formazione della S. Scrittura l'uomo ha cooperato dandole la forma del fraseggiare, delle figure del parlare umano, sotto l'azione ispiratrice dello Spirito Santo; persino con la Passione di Gesù si può avere una rassomiglianza: come egli fu misconosciuto, sfatto dai flagelli, ucciso dalla cattiveria umana, così la S. Scrittura ha subito per opera degli increduli le più gravi vivisezioni; e come i Padri e i Dottori hanno dovuto studiare e faticare per stabilire chiaramente i dogmi cristologici, così gli studiosi stanno ancora studiando e faticando per stabilire chiaramente il testo critico della S. Scrittura e per darne l'esatta interpretazione...
c) per l'influsso che il Libro sacro esercita su chi lo legge: (Im. di Cristo, IV, 11, 4, corroborato da Ebr. 4, 12).
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2. La S. Bibbia Mistero di Verità. Essendo Libro di Dio, da Lui ispirato, non può contenere errori. Perciò:
a) La S. Bibbia è fonte di verità: costituisce una delle fonti della Rivelazione, assieme alla S. Tradizione; ma qui si faccia risaltare specialmente la inerranza della Sacra Scrittura, secondo le parole di Leone XIII: Di sua natura non solo esclude ogni errore, ma con quella medesima necessità lo esclude e lo respinge, con la quale è duopo che Dio, somma Verità, non possa essere Autore d'alcun errore.
b) Tuttavia la S. Scrittura è mistero di verità: anche nella vita del Verbo Incarnato vi sono alcune Sue frasi, alcuni Suoi gesti che fanno stupire (permanenza nel tempio senza dirlo ai genitori; risposta alla Mamma alle nozze di Cana; risposta a Pietro dopo la Confessione di Lui: Vattene, Satana!; durante la vita pubblica: Chi è mia Madre?...; ecc.). Così nella S. Scrittura vi sono frasi che alle volte sconcertano (v. Eccl. 3, 19-21; Sal. 6, 6; Is. 38, 18s. ecc. ecc.). Di qui:
c) Disposizioni nostre di fronte a tale mistero: come, conoscendo in Gesù il Figlio di Dio, dinnanzi a certe sue frasi o atteggiamenti cerchiamo di darcene spiegazione, così dobbiamo fare di fronte alla S. Scrittura: si può trattare di rivelazione ancora imperfetta; inesatte trascrizioni; frasi che richiedono profonda conoscenza dell'ambiente e del tempo in cui furono scritte, ecc. Si tratta di rinnovare la nostra fede nella inerranza della S. Scrittura, e poi andare a cercare la spiegazione dei nostri dubbi o delle frasi difficili presso autori approvati o da chi ce la può dare. E ricordare quanto il celebre Origene diceva a proposito del Vangelo di S. Giovanni: lo capirà soltanto colui che posa il suo capo sul petto di Gesù, colui, cioè, che mantiene una personale e strettissima intimità col Verbo Incarnato. Ciò riguardo a tutta la S. Scrittura.
3. La S. Bibbia Mistero d'Amore. Argomento toccato un po' nella prima Istruzione, ma qui si allarga:
a) è Dio che ce la dà: Iddio incominciò ad operare per primo nei riguardi della S. Scrittura: si scelse l'agiografo, lo preparò (cfr. Ger. 1, 5-10; Is. 6, 6-10; Lc. 1, 44. 76-80); li scelse vari e diversi di condizione, d'intelligenza, di doti, per dare al suo libro la varietà; guidò poi gli agiografi secondo quello che è già stato detto dell'ispirazione;
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b) è Dio che la conserva: è meravigliosa la cura da Dio avuta nel corso dei secoli per la conservazione del testo sacro nella sua integrità materiale, per cui noi, pur nonostante le innumerevoli mani che la copiarono, le innumerevoli traduzioni che di essa vennero fatte, possiamo essere sicuri di leggere nella nostra Bibbia quello che Iddio ispirò e fece scrivere dall'agiografo tanti e tanti secoli fa. E ciò basato non solo sulla fede, ma su documenti storici, quali sono le copie della Bibbia arrivate sino a noi, le traduzioni antichissime, le citazioni che tantissimi scrittori hanno fatto di essa, cose tutte che concordano tra di loro e ci riferiscono gli stessi testi. Ma Iddio non ha solo assistito gli uomini nella trasmissione materiale del testo della S. Scrittura, bensì anche nella conservazione del retto senso di esso...
c) nella S. Scrittura Iddio non ci dà soltanto qualche cosa, ma si dà Egli stesso, nella sua sapienza, nella sua verità, nella sua legge, nella sua volontà. E' un qualche cosa di vivo e di vitale, che risponde ai nostri quesiti, alle nostre ansietà, che si fa guida per nostra via: ed è sempre parola viva e squillante. Ciò vale poi in modo del tutto particolare del S. Vangelo.
A queste tre Istruzioni d'indole generale, si potrebbe aggiungerne ancora una che può avere questo titolo: La Bibbia e la vita cristiana, spiegando come la S. Scrittura ci metta nella giusta posizione di fronte a Dio, indicandoci ciò che Egli è per noi, che cosa siamo noi di fronte a Lui, e che cosa dobbiamo fare per raggiungere il nostro fine. Inoltre, come la S. Scrittura possa avere una parola chiarificatrice per qualunque nostro stato d'animo, in qualunque grado di vita spirituale ci troviamo.
Utilissima pure un'Istruzione dal titolo: La Rivelazione del Verbo Incarnato nella natura.
Il Verbo Incarnato è il centro della creazione, ma specialmente il centro della storia umana e della rivelazione del Vecchio e Nuovo Testamento.
L'Incarnazione benché a prima vista sconvolga la mente umana perché un mistero, se meditata profondamente si riscontra che è conforme alle divine perfezioni e alle aspirazioni umane e trattandosi di un avvenimento della massima importanza, bisognava che fosse preparato con una doppia preparazione: a) remota: da Adamo a Mosè e b) prossima: da Mosè a Gesù Cristo.
Gesù Cristo è il grande restauratore dell'unità: unità di leggi (un solo massimo comandamento) e unità sociale (il corpo mistico).
Dopo le Istruzioni d'indole generale, si passerà utilmente ad una che dia l'idea della Bibbia come noi oggi la possediamo: nei suoi nomi, nella sua divisione, nel pensiero progrediente della rivelazione, ecc., cose che si trovano chiaramente esposte in qualunque trattato di Introduzione generale.
Poi si passerà a trattare dei singoli libri.
È utile tenere come idea generale che tutta la S. Scrittura mira al Figlio di Dio, Maestro della umanità: prima come preparazione a Lui (far risaltare le profezie messianiche, le figure della Sua Persona, dell'opera sua, della Chiesa con i suoi Sacramenti, Liturgia, finalità); poi come esposizione della sua vita e della sua dottrina.

D. Fedele Pasquero

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