Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XXVII

SAN PAOLO
GENNAIO 1952
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

Si cambia il Superiore...

Il motivo è uno solo: la maggior santità, il maggior apostolato: questo è il senso delle Costituzioni a tal riguardo.
In tali occasioni: tutti dobbiamo avere vivo sentimento di riconoscenza per il Superiore che ha terminato il suo ufficio; e preghiere per il nuovo Superiore, onde possa far bene; inoltre accoglienza buona e soprannaturale «ut cum gaudio hoc faciant et non gementes» (Ebr. XIII -17).
Il Superiore uscente prepari bene la strada al nuovo; disponga gli animi a riceverlo con riverente e filiale affetto; metta in iscritto la situazione completa per le quattro parti: cioè morale e intellettuale; per l'apostolato e per la povertà ed economia.
Il cambio si faccia nella massima carità.
Chiuso il suo ufficio, il Superiore uscente non tenga più relazioni né scritte, né orali con la casa e le persone che ha guidato, se non rarissimamente, per qualche grave motivo, e sempre e solo attraverso al nuovo Superiore.
Il nuovo Superiore parli e lodi il Superiore uscito, prenda da lui consigli frequenti, si guardi dalla tentazione di accogliere facilmente critiche e rilievi contrari. Chi oggi critica il Superiore uscito, domani criticherà il Superiore nuovo; e quando anche quest'ultimo lascerà l'ufficio, il borbottone continuerà lo stesso nelle sue biasimevoli abitudini; perché è sempre uguale il movente: mancanza di virtù.

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Domanda di grande importanza: - Il Superiore nuovo può mutare orarii, macchinari, ordine di studio, di apostolato, andamento disciplinare, economico, ecc.?
Una cosa sicura, porti grande spirito! in questo è sempre possibile il progresso: «non nova sed noviter»: che la pietà, la disciplina, la vita religiosa, ecc. tutto sia fatto con spirito paolino e conforme alle Costituzioni.
Due cose: ogni Superiore deve portare dei miglioramenti; ma dopo lunghe considerazioni, dopo aver sentito, veduto, pregato; mai precipitosamente; ma solo quando è ben sicuro che qualcosa è da riformarsi.
Evitare perciò i due eccessi: che ad ogni cambio di Superiore si pretenda di far tutto nuovo: oppure di non prendere le iniziative e portare i miglioramenti necessari, che sempre sono doverosi, dovendo ogni casa e l'Istituto progredire.
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Perciò il cambio avvenga con spirito soprannaturale; sapendo che il nuovo superiore entra per obbedienza nel nuovo ufficio di responsabilità nel dover dirigere i sudditi. I sudditi quasi non si avvedano del cambio della persona, ma continuino serenamente, considerando che sempre e solo a Dio si ubbidisce; e soltanto Dio darà il premio del servo fedele; mentre intanto offre la sua grazia a tutti per crescere in età, saggezza e merito.

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Il Superiore uscente può portare con sé in altra casa, oggetti, libri, vestiti personali; non può invece appropriarsi denaro, mobili, macchinario, biciclette, originali o titoli di libri che appartengono all'Istituto, nella casa che lascia anche se egli stesso avesse scritto quelle edizioni.
Né i religiosi possono far doni o regali al Superiore uscente di cose di cui non hanno la proprietà, ma solo l'uso.
Il cambiamento del Superiore deve avvenire a norma delle Costituzioni; è perciò un grande atto di carità: a profitto dei Superiori stessi, dei singoli, e bene della Congregazione. Ciò che è carità si compia in carità: perciò in silenziosità, in gioia, in fiducia serena. Sempre riprendere nuova lena nel servizio di Dio, qualunque sia l'ufficio ed il posto nuovo: solo e sempre cercando Dio ed il bel Paradiso, che si avvicina. È cosa da uomini ragionevoli, da religiosi osservanti, da Sacerdoti che cercano veramente la gloria di Dio ed il bene delle anime.


Sac. Alberione


RISPOSTA

Ricevo domande perchè sia abbreviato il tempo di tre anni compiuti prima del noviziato agli aspiranti Discepoli, specialmente quando si tratta di vocazioni tardive. Prego non insistere, per il grande amore che dobbiamo a loro ed alla Congregazione! Piuttosto prolungare che abbreviare, quindi.


Sac. Alberione

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NOTIZIE

La Casa di Torino ha diffuso negli ambienti più vari, durante il 1951, un buon numero di edizioni: che, calcolate in cifre, hanno superato centoventi milioni. Eppure, nel settore in cui tale Casa opera, è ancora poco, relativamente a quanto sarebbe necessario fare! Fiducia e generosità amorosa ed operosa.
MESSICO - «Sinora, contando anche le ristampe, abbiamo fatte ottanta edizioni. Potremo fare di più, aumentando le vocazioni».
SACILE - «In due mesi la nostra piccola Casa ha stampato e brossurato 30.000 volumi di pagine 150 - 170 ciascuno».
SPAGNA - «A Zalla : nuove macchine, nuove edizioni, nuove vocazioni, pubblicazione di Famiglia Cristiana. Acquistate dieci pellicole per la riduzione, in contratto cinque. SAN PABLO FILM oramai promette bene».
ISOLE FILIPPINE - «Grande gioia per la nostra piccola Casa: l'Ordinazione Sacerdotale dei nostri tre Diaconi».
ASPIRANTI DISCEPOLI E STUDENTI - In qualche Casa quest'anno si è già arrivati ad avere due terzi di Discepolini rispetto ad uno terzo di studenti ginnasiali.
NOVIZIATI D'ITALIA - Al Noviziato dei Discepoli è terminata la Cappella, riuscita bella divota, grande. Ora sono già incominciati i lavori per raddoppiare la Casa, poiché il numero dei Discepoli aspiranti è in continuo aumento.
Al Noviziato dei Chierici è terminato il lavoro di ampliamento; e già i nuovi locali sono occupati; ora sono due le macchine stampatrici.

DALLA CINA


Il Superiore scrive:

«Amatissimo Primo Maestro,
Gli Angeli Custodi di questa grande Nazione si velano gli occhi... Noi siamo sempre stretti tra le braccia della nostra Mamma Celeste, dove Lei, amato Padre, ci mette ogni giorno con piena e sicura fiducia: ce la scrisse nella Sua lettera del 10-9-51. Con filiale cuore ringraziamo, come pure ringraziamo delle tante e quotidiane preghiere e sacrifici che da Lei e dai cari Confratelli si offrono ogni giorno per la nostra fortezza e salvezza. Ne sentiamo tutto il bisogno e l'abbondante efficacia.
La nostra casa è diventata un santuario, dove si prega e si fa pregare molto... Ci piacciono tanto le parole che S. Cipriano indirizzava a Papa Cornelio in esilio: Incumbamus gemitibus adsiduis et deprecationibus crebris. Haec sunt enim nobis arma caelestia, quae stare et perseverare fortiter faciunt. Haec sunt munimenta spiritalia et tela divina, quae protegunt. - Noi continuiamo la cura parrocchiale dei cattolici della nostra zona, la quale è la più vasta della città: questa è l'unica opera che ci viene concesso di fare da circa dieci mesi. (Ma sappiamo che siamo circondati ed osservati quasi da ogni parte dai «lanzichenecchi», e qualche volta arrivano fino addosso al confessionale...!) - Come è commovente e pieno di ricordi vedere spesso ripetersi nella nostra cappella la scena, sebbene incruenta, del martire S. Tarcisio! - Da questo, amato Padre, Lei può certamente comprendere tante cose... Quante gioie concede la nostra misericordiosa Madre e Regina ai Suoi cattivi ma devoti ed amanti figli! Le croci e gli incubi quotidiani si cambiano in gioie e certezze e ci portano avanti nella vita interiore. E' bello il capo IV della seconda lettera di S. Paolo ai Corinti...!
Nelle nostre conversazioni quotidiane abbiamo tante volte desiderato che la magistrale Enciclica Divini Redemptoris (marzo
1937), sia studiata con ogni cura e diligenza in tutti i Seminari ed Istituti religiosi della nostra Italia: ogni singola parola di quella Enciclica è di un realismo senza pan. Che il Divino Maestro conceda a tutti di essere sempre preparati alle sue sante e future battaglie...
Ci benedica tutti, amato Padre, dal Cuore Immacolato della nostra Mamma e Regina degli Apostoli».
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Una data storica


VOTO DI CUORI

Cessato l'immane flagello che gettò nel lutto famiglie e nazioni intere, parve sorgere un'era novella di pace da lungo tempo attesa per la tanto travagliata e sofferente umanità.
Ed è in questa atmosfera di attesa serenità di cuori che il Reverendissimo Sacerdote Alberione potrà dare finalmente il via per la sospirata attuazione di una Chiesa alla Regina degli Apostoli che, per la sua imponenza e grandiosità, testimo-nierà ai secoli la riconoscenza di tutti i figli alla Madre, Maestra e Regina.
Nel 1945 ebbero inizio i lavori di scavo per vincere il dislivello dovuto al terreno collinoso nell'area che circonda le case della Pia Società San Paolo.
Dopo due anni di lavoro che portarono alla costruzione del sottochiesa e della cripta, precisamente il 20 agosto del 1947, festa di San Bernardo, in cui ricorre la data della fondazione della Pia Società San Paolo nel 1914, il Cardinal Salotti di v. m. pose la prima pietra per il Santuario che doveva svettare maestoso e solenne come compimento del nostro voto.
NOTTE DI NATALE 1951. Ai due precedenti anni ne seguirono altri quattro.
Furono anni di preghiera, di lavoro intenso, di gravi preoccupazioni, di amorosa lunga attesa. Ed eccoci a questa grande data. La cripta, ormai pronta, doveva essere inaugurata proprio la notte di Natale; Gesù non doveva più avere una grotta, né una povera e disadorna cappella, ma la bella, devota, accogliente cripta del Santuario.
Tutte le Famiglie paoline si raccolsero, per le 11 di sera, per un'ora di preghiera in preparazione alla Santa Messa di mezzanotte.
Pareva un sogno! Il molto lavoro e la lunga attesa per avere finalmente un luogo degno per Gesù e per la Sua Santissima Madre, ricolmava i cuori di una gioia più intensa.
Il Te Deum. - Il Reverendissimo Signor Primo Maestro ha pronunziato parole di riconoscenza al Signore, alle Case dell'Istituto, ai Cooperatori e a tutti quanti hanno cooperato per la felice realizzazione di questo Tempio; per essi e per tutte le loro intenzioni avrebbe celebrato la Santa Messa. «Vieni, o Maria, tra ì tuoi figli; e portaci Gesù, compisci il tuo apostolato».
Seguì il canto dell'inno di ringraziamento a Dio e quello della Novena.
«Prope est jam Dominus, venite adoremus» : il Signore è prossimo a scendere fra noi, venite adoriamoLo. Ed eravamo tutti raccolti per questo: adorare, ringraziare il nostro Dio così buono, misericordioso e sempre generoso nell'esaudire i suoi figli.
Poi la Santa Messa con canti e inni natalizi. Alla Comunione le Famiglie paoline si accostarono alla Sacra Mensa: circa seicento. I propri cari, i Superiori, i Benefattori, tutti furono ricordati a Gesù, per tutti una preghiera, un'invocazione di grazie, di pace, di perseveranza nel bene, di premio eterno!
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La Messa solenne. Fu la prima celebrata con tutta la solennità che la Sacra Liturgia acconsente.
La Schola cantorum, abilmente diretta dal nostro Sac. Dott. Roatta, fu ammirevole nell'esecuzione.
Ognuno di noi era presente: la mente affollata di dolci ricordi; il cuore traboccante di gio-ia...
Kyrie eleison... Signore, abbi pietà di noi! Christe eleison... Cristo, abbi pietà di noi! Erano le voci bianche dei nostri fanciulli. Parevano voci di angeli svolazzanti attorno all'Altare che supplicassero perdono per tutti noi poveri peccatori... Le dolci melodie di quegli innocenti che penetravano fino in fondo all'animo per colmarlo di sentimenti celesti, s'intrecciavano con le voci mature dei Chierici e dei Discepoli. Erano le voci robuste dei tenori e dei bassi che, supplici, invocavano la medesima misericordia! Momenti d'indicibile mesta poesia, soffusa di dolce speranza di un largo perdono da quel Bambino che sarebbe venuto tra noi per parlarci il linguaggio dell'amore, per fortificare la nostra debolezza, per guidarci con la sua luce.
Gloria in excelsis Deo: Gloria a Dio e pace a-gli uomini. Anche qui le stesse voci bianche e le voci adulte come se cielo e terra si unissero per cantare al Signore quella gloria che il peccato gli toglie e che gli uomini di cattiva volontà di proposito gli negano.
... Et incarnatus est... E il Verbo, il Figlio di Dio, ha preso umana carne, si è fatto Uomo per salvare gli uomini. Mistero d'amore! Quelle voci candide annunciano il grande mistero!
Alla Consacrazione. Il momento è solenne, solo rotto dalle patetiche note dell'armonium. Brevi istanti... ed ecco Gesù vivo e vero sul nostro Altare; e tra noi per essere adorato, amato, per esaudirci.
Il cuore è gonfio di letizia, lacrime furtive scendono silenziose... sono i momenti in cui Gesù si degna di dare ai suoi amanti anche un poco di gioia sensibile.
A Vespro il Signor Primo Maestro ci parlò nuovamente porgendo alla nostra considerazio-ne tre punti: la cripta è: domus orationis, casa di preghiera: sarà il luogo dell'adorazione continuata e delle belle funzioni liturgiche destinate a glorificare la Maestà di Dio e ad ottenere le grazie per la famiglia umana. Di qui il Divino Maestro illuminerà le menti, guiderà i nostri passi, santificherà noi e l'apostolato.
E' focus sanctificationis nostrae, il luogo della nostra santificazione. E' il trono di grazia di Maria. Da questo luogo Maria spargerà su tutti i suoi figli le sue misericordie e abbondanti grazie.
Sarà pure il Tempio delle vocazioni che dovranno essere molto numerose.
Ormai quella cripta è diventata oltremodo cara, perchè centro vitale di tutta la vita di apostolato, delle ore più belle della giornata, passate intimamente con Dio per ottenere luce, forza e coraggio per vivere una vita di sempre maggior dedizione e per ricordare al Signore tutte le necessità spirituali e temporali della povera famiglia umana.

D. Ruggeri

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COOPERATORI

Formare Cooperatori che nel loro piccolo ambiente tengono viva la fiamma dell'apostolato delle edizioni, mediante piccoli centri di diffusione a carattere parrocchiale o interparrocchiale, qualora il paese constasse di più parrocchie è ottima cosa.
Trovare con il consiglio del Parroco, una persona che sia avviata alla vita spirituale e quindi fornita anche di abilità, cioè come terreno in cui possa germogliare il seme della spiritualità paolina, che ad essa, nelle debite proporzioni, bisogna comunicare.
Tale lavoro di conquista, per raggiungere la sua efficacia, in via ordinaria, sembra sia da farsi direttamente e personalmente; poiché trattandosi di dare a queste persone come una vocazione paolina, non sempre la scelta fatta da altri è di esito felice.
Molti Parroci desiderano avere nella parrocchia un deposito di libri. Noi potremmo rispondere a tali esigenze, anche per la garanzia dell'efficacia e della sicurezza amministrativa, solo quando nella stessa parrocchia abbiamo una persona plasmata allo spirito e all'apostolato paolino. Risulta chiaro che tale compito non è consigliabile se affidato a chi non possiede tale spirito.
Scopo di questa iniziativa è la formazione di paolini secolari, che formino come il prolungamento di noi paolini religiosi, con la partecipazione all'apostolato per far conoscere il Divin Maestro, Via, Verità e Vita. Tutto questo va inteso nella possibilità che comporta la loro vita nel secolo ed il loro stato.
5) E' chiaro che questi Cooperatori devono essere ben compresi di esercitar nel loro piccolo ambiente una predica perenne per fare conoscere il Divin Maestro, Via, Verità e Vita, alle anime.

Don Ruggeri


Da ricordare


Quasi in ogni Casa vi sono: «L'OSSERVATORE ROMANO» e «LA CIVILTÀ CATTOLICA» od una Rivista simile. Sono utilissime pubblicazioni; e quasi indispensabili per le nostre Case.

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Vi sono Case che hanno raccolte moltissime iscrizioni all'Unione Cooperatori (colla partecipazione delle Sante Messe); altre invece hanno fatto pochino.

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Per il 1952 le Sante Messe da celebrarsi per i Cooperatori (2.400) sono per ogni Sacerdote in numero 12 (dodici). Ne sono dispensati i Sacerdoti che stanno in India, Cina e Giappone.

Da qualche Casa non sono ancora pervenuti i resoconti morale, intellettuale, economico, ecc.

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In qualche Casa sono stati accettati aspiranti troppo giovani, prima ancora dei dovuti attestati di studio, trascurando anche di chiedere le informazioni; privi di tutto; dispensati pure dal contributo mensile... Prepariamo programmi ben studiati e siamo fedeli alle norme stabilite; lasciandoci sempre guidare dallo spirito di Dio.

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Arrivano quasi regolarmente le copie (numero 10) dei nuovi libri, come offerta alla Chiesa Regina Apostolorum.

INTENZIONI DI PREGHIERE

1. Santuario Regina Apostolorum.
2. Buon esempio nel parlare e nella vita quotidiana.
3. Il lavoro scientifico su Gesù Maestro, Via, Verità e Vita.
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NOTIZIE

VICENZA: Ricevo il telegramma in cui è detto: «Abbiamo messo l'ultima tegola in novanta giorni lavorativi». Si tratta di grande casa! è costruita secondo il penultimo San Paolo.
MADRID: «Spedita la nostra Pastorale, adesso cominciano a giungerci richieste e domande di informazioni per il cinema. Vedo che è una cosa molto impegnativa, soprattutto perché si tratta di cosa nella quale si mette il Clero, ed anche i Vescovi».
TOKYO: Ricevuti: i campioni del giornale settimanale giapponese e copia della Bibbia coreana della quale già 7000 esemplari sono stati spediti in Corea; l'uno e l'altra editi dalla Pia Società San Paolo.
MILANO e BARI: Entrano in funzione le nuove Linotypes.
ROMA: Sabato giorno 16 c.m. è giunta l'offset. Il giorno 18 c.m. si è celebrata con solennità una Messa per tutti i Professi defunti: paolini e paoline.

AVVERTENZE

E' bene che in ogni Casa si introduca l'uso della festa del Santo Vangelo o Divino Maestro, in modo simile a quella che si fa nelle parrocchie per il popolo.
Si ricorda a tutti i Superiori delle varie Case d'Italia e dell'Estero, che non hanno ancora inviato l'elenco degli iscritti alla Confraternita del S. Rosario, di farlo pervenire al più presto alla Casa Generalizia, la quale provvederà a fare l'iscrizione regolare presso i PP. Domenicani. Per le indulgenze si prega di rivedere il "SAN PAOLO" di Agosto 1951.
Per compilare il nuovo Stato Personale attendiamo con sollecitudine le variazioni avvenute nelle singole Case. Preghiamo pure segnalarci gli eventuali errori rinvenuti nel precedente.

INTENZIONI DI PREGHIERE

Santuario Regina Apostolorum.
Tener sempre presente il fine e la fine.
3).La costruzione del Vocazionario del Cile e di Bari.

ANNIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

26-IV-1931 Ch. Bernardi Vittorino M. Stefano 16-IV-1934 Fr. Rossi Giuseppe M. Ignazio 21-IV-1935 Ch. Vanzo Giuseppe M. Saverio
11-IV-1941 Ch. Petrucci Ortensio M. Urbano
26-IV-1941 D. Santacaterina Francesco M. Luigi
12-IV-1942 Ch. Banfo Sergio M. Severino
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NOTIZIE

ROMA. - La Casa delle scrittrici è stata trasferita a Grottaferrata per poter lavorare in serena tranquillità.
Di speciale: attualmente si preparano a pubblicare nel prossimo autunno una rivista per l'insegnamento della religione.
Si è ristampato il «Libro delle preghiere». Alcune cose sono state rivedute, altre aggiunte. Tutti ne abbiano copia, per uniformità nelle preghiere. Le case estere ne curino la traduzione. Ogni casa d'Italia faccia ordinazione delle copie che desidera, direttamente alle Figlie di S. Paolo - Roma.
Le Pie Discepole hanno iniziato la pubblicazione della loro rivista liturgica «La vita in Cristo e nella Chiesa». In questo ultimo tempo hanno aperto otto centri liturgici.
Le suore Pastorelle hanno iniziato la redazione del bollettino parrocchiale che distribuiscono nelle 24 parrocchie dove hanno casa.
TOKYO. - «Se Dio vuole il 30 marzo inizieremo le trasmissioni alla radio... Due terzi delle aspiranti delle Figlie di S. Paolo sono già occupate alla radio».

INTENZIONI DI PREGHIERE

1. Santuario Regina Apostolorum.
2. Che la visita del Primo Maestro alle case sia di letizia e luce e santificazione.
3. Per i Discepoli Professi.

FESTA DEL DIVIN MAESTRO

Nell'ultimo numero del «San Paolo» è stato scritto: «E' bene che in ogni casa si introduca l'uso della festa del S. Vangelo cioè del Divin Maestro». Mi avete chiesto un programma. Servirà di guida il programma svolto a Roma:
Giovedì 13, Venerdì 14, Sabato 15 Marzo. - Ore 18: Adorazione per tutti. In tali giorni si procuri di fare la Confessione; in ogni studio, ambiente di tipografia, nel parlatorio s'intronizzi il Vangelo.
Domenica 16 Marzo, Festa del Vangelo. - Dare particolare solennità, sia alla Messa della Comunità, sia alla Messa solenne.
Ore 16, Processione. - Si parte dalla Cripta, si va fino all'atrio Pia Società S. Paolo (Casa Generalizia), ove si prende la Bibbia che si porta in processione. Si va processionalmente alla Casa delle Figlie di S. Paolo; si entra nella Chiesa, per discendere nella Cripta.
In Cripta, iniziando la processione, si canta l'antifona: Omnes autem vos fratres estis, col Benedictus
. Prendendo poi il Vangelo, che si porta in processione, si canta l'antifona: Magister, scimus quia verax es, con le Beatitudini.
Terminata la processione, in Cripta, per la benedizione del Vangelo e intronizzazione, si canta l'antifona: Magister, quid faciendo, col Magnificat. Benedizione del Vangelo, Predica, Benedizione eucaristica.
Nella processione, si vada per quattro, uniti il più possibile, perché sia più facile eseguire il canto.
Si fanno due cori alternati: Chierici-Discepoli - Giovani primo coro; le Suore secondo coro.
In processione si eseguiscono i seguenti canti:
In principio; Pater, venit hora; Inni al Divino Maestro; Dixit Dominus; Laudate pueri, Dominum; Invocazioni per gli Scrittori.
In processione si porta anche la statua del Divin Maestro.
PER LA BENEDIZIONE DEL VANGELO: Adiutorium nostrum…
Asperges... Gloria Patri... Asperges... (al locale)
Antifona
: «Magister, scimus quia verax es et viam Dei in veritate doces» (p. 1107 del liber usualis).
«In principio erat Verbum...» (Giov. I, 1-14). Si ripete l'Antifona.
Dominus vobiscum... etc.

OREMUS

Domine Jesu Christe, qui propter nimiam caritatem tuam, humanitatis factus es Magister Via, Veritas et Vita, benedic hos tui Evangelii libros: et nobis concede eos honorifice custodire, spiritu Ecclesiae legere, et constanter divulgare; ut, intercedentibus Maria Apostolorum Regina ac Sancto Paulo Ap., mente, voluntate et corde tibi similes inveniamur et ad vitam perveniamus aeternam. Qui vivis etc.
Si rinnova l'asperges sui libri.

In questo prossimo periodo di mia assenza da Roma, prego scrivere al Procuratore D. Federico Muzzarelli.

Sac. ALBERIONE

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NOTIFICAZIONI

Si sta costituendo a Milano per i periodici nostri o stampati nelle nostre tipografie un "ufficio di pubblicità" sotto la direzione di D. Panunzi. Si raccomanda di favorirlo e preferirlo, perché anche questa parte delle nostre pubblicazioni funzioni in modo sempre più conveniente.
ROMA. - Il sei luglio vi sarà l'Ordinazione Sacerdotale dei tre Diaconi:
D. Giovanetti Renato Tarcisio D. Spinicchia Benedetto Gabriele D. Testi Franco Zeno
LA DIR. DEL «GIORNALINO» COMUNICA
Le Case della Pia Società S. Paolo all'estero che desiderassero utilizzare materiale pubblicato dal «GIORNALINO» tengano presente:
Dal mese di Gennaio 1952 la Direzione ha affidato il mandato di vendita in esclusivo di tutto il materiale de «IL GIORNALINO» pubblicato e da pubblicare all'Agenzia Internazionale Copyright Stampe ICAPRESS.
Tale mandato ha la durata di due anni e vale tanto per il Giornalino come per gli albums .
Ci siamo riservati, tuttavia, di trattare direttamente con le nostre Case dell'estero, dando comunicazione all'ICAPRESS di ogni richiesta.

ANNIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

21-VI-1936 Ch. MURABITO Salvatore M.
23-VI-1936 Ch. Nov. SAVINO Donato 23-VII-1945
D. RESTELLI Silvio M. Carlo
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CINEMA IN ARGENTINA

In Argentina sono in distribuzione le seguenti pellicole:
La maestrita de los obreros; La Novela de un joven pobre; Su primer baile; Sangre y marfil; Pàjaros bobos; Venganza; El Milagro de Monte-cassino; De la Sierra al valle; De Méjico llegó el amor; El ladrón de Bagdad; Tontos de altura; Casi un sueno; Tundra; Grande senor el revòlver; El desafio; El Hijo de las fieras; La que no perdonò; La venganza de Tarzàn.

PELLICOLE NUOVE USCITE IN ITALIA.

Avventura di Oliver Twist; Terra di giganti; Briscola; Salamandra d'oro; Tragica incertezza.

NOTIZIE

I Fratelli della Cina.
- Da Hong-Kong i nostri Fratelli scrivono in data 16-8-1952: "L'altro ieri proprio alla vigilia della nostra Mamma Celeste Assunta, siamo arrivati in Hong-kong, espulsi in modo veramente violento ed ignominioso (da Nankino) dai complici responsabili, ma in modo glorioso per noi, poiché «digni habiti sumus pro nomine Jesu contumeliam pati». Di tutto ne sia ringraziata la nostra Mamma «Regina Apostolorum».
Ed in data 5-9-1952: «Domani partiremo con una nave inglese fino a Singapore, ove il giorno 13 ci imbarcheremo sulla Surriento, la quale ci porterà a Napoli. Ci benedica tutti amato Padre, noi ed i nostri figlioli spirituali: la Regina e Mamma degli Apostoli ci santifichi, ci illumini e ci fortifichi tutti e conservi i nostri carissimi che con grandissimo dolore sono rimasti».

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VANGELO DELLA GIOVENTÙ, commentato da D. Robaldo. E' opera utilissima e viene largamente diffusa. Per il nostro uso interno, vivamente si esortano i Membri ad adottarlo per i Discepoli aspiranti e professi; come pure per i giovani del ginnasio. Porterà molto vantaggio.

ANIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

26-9-1934: Ch. Frizzi Francesco M. Angelo.
17-9-1938: Ch. Albicini Silvio M. Cristiano.
27-9-1941: Abrate Giov. Ant. M. Fr. Benedetto.
20-9-1944: D. Berardo Pietro M. Daniele.
26-9-1945: D. Baroni Pio M. Pio
9-9-1948: D. Perino Giov. M. Francesco Sav.
4-9-1948: Borello Andrea M. Fr. Riccardo.
2-9-1949: D. Costa Giuseppe M. Gabriele.
11-10-1931: D. Occhetti Placido M. Salvatore.
15-10-1943: D. Sterpone Pasquale M. Giov. Bosco
12-10-1948: Pavan Liberale M. Fr. Alfonso.

INTENZIONI DI PREGHIERE

1) Santuario Regina Apostolorum;
2) Per "Orizzonti";
3) Per i ritiri mensili.
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Il 28 Luglio 1952, alle ore 10,15, colpito da un fulmine, sul littorale di Pescara decedeva improvvisamente il

CH. JOSEPH BEDE DILLON

Era nato l'11 Aprile 1925 a GATESHEAD (Inghilterra). Dopo aver atteso alla sua formazione sacerdotale in un seminario inglese, nel 1948 era entrato nella Pia Società S. Paolo, accolto dalla nostra comunità di Londra. Trascorse l'anno di noviziato ad Albano ove emise la professione religiosa nel 1950. Terminati a Roma gli studi di teologia, attendeva di poter emettere la professione perpetua ed accedere agli ordini maggiori.
La sua scomparsa improvvisa costituisce una grande perdita per la nostra nascente fondazione di Londra. Sarebbe stato infatti il prima sacerdote inglese della nostra congregazione e si attendeva da lui un decisivo contributo per l'estensione del nostro apostolato nella sua patria.
Di carattere buono, gioviale, docile, aveva superato non senza difficoltà il periodo di adattamento in un ambiente lontano e assai diverso da quello della sua formazione giovanile. In questo ultimo anno sopratutto si era dedicato con entusiasmo all'apostolato del cinema rivelando notevoli capacità organizzative e una profonda comprensione dell'alta missione che lo avrebbe atteso una volta che fosse giunto al sacerdozio.
Il vivo compianto che ha lasciato tra i suoi confratelli del corso teologico e tra coloro che lo conobbero è la testimonianza più valida di una vita che senza apparenze esteriori, andava maturandosi spiritualmente e penetrando nell'anima della nostra Congregazione.
A norma dell'artìcolo 269 si facciano i suffragi per l'anima del caro estinto.
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Dovere grave

1. Ciascun Superiore dovrà accertarsi in tempo utile circa la regolarità della posizione anagrafica ed elettorale dei singoli dipendenti.
2. Entro il prossimo mese di ottobre dovrà esser regolarizzata l'iscrizione anagrafica in modo da consentire per gli eventuali omessi dalle liste elettorali, la loro regolare inclusione nelle liste stesse al momento della revisione annuale che - com'è noto - ha inizio il 1.o ottobre dì ciascun anno con riferimento allo stato dell'anagrafe a quella data.
3. In caso di trasferimento a Roma o in altre località, è necessario che nell'atto stesso del loro trasferimento, gli interessati abbiano cura di richiedere il cambiamento di residenza nonché il conseguente trasferimento nelle liste elettorali rispettivamente di Roma o delle altre località.
4. Infine, allo scopo di controllare la posizione elettorale di ciascuno degli interessati, si ricorda che dal 1.o al 15 gennaio dì ogni anno sono in pubblicazione presso gli Uffici Elettorali di ciascun Comune le liste elettorali (generale e di sezione) e che ogni interessato ha il pieno diritto e il grave dovere di prendere visione ai fini dì eventuali reclami.
Ogni Superiore sappia di dover nel modo migliore, ma con tutta sollecitudine e serietà, come il caso richiede, impegnarsi per osservare e far osservare con ogni diligenza ed in tempo debito le norme date.

Dalla Congregazione dei Religiosi abbiamo ricevuto questa circolare. Vi preghiamo di essere molto solleciti a far anagrafare tutti in modo che non si perda nessun voto nelle prossime elezioni.

Notizie

ROMA - Con grande gioia e viva riconoscenza alla nostra Madre e Regina abbiamo abbracciato i due Sacerdoti espulsi dalla Cina: D. Canavero e D. Bertino. Così è compita la grazia: tutte salve le vite dei Nostri; ora da parte nostra l'impegno di compiere la promessa, terminando la Chiesa «Regina Apostolorum».
LONDRA - «Abbiamo una piccola tipografia. La libreria si avvia lentamente, ma molto bene qui a Londra. S. Paolo è un nome che attira e gode le simpatie dei cattolici e dei protestanti».
ZALLA (Bilbao) - «Abbiamo incominciato il noviziato regolarmente in settembre; i novizi sono dieci».
COLOMBIA - «Sono entrati al noviziato quattro studenti e tre Discepoli».

INTENZIONI DI PREGHIERE

1. «Pro Santuario Regina Apostolorum»
2. Opera Catechistica
3. Acquisto delle SS. Indulgenze
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Anno XXVII

S. PAOLO
NOVEMBRE - I - 1952
ROMA - Casa Generalizia

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

DON SEBASTIANO BENEDETTO TROSSO

Cornegliano, 8-IX-1894 - Alba, 14-X-1952

Quando Don Trosso, terminata la guerra (1915-1918) doveva essere congedato dal servizio militare essendo già capitano, ebbe proposte ed assicurazioni lusinghiere di venir prestissimo elevato ai più alti gradi dell'esercito proseguendo la carriera. Pensò, pregò, domandò consiglio. La sua risposta fu: prima la mia vocazione, prima la salvezza dell'anima mia; il paradiso vale assai più.

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L'ascetica di Don Trosso era molto semplice; si fondava su tre principii chiari, sicuri, decisivi: il Signore ci ha creati, dobbiamo salvarci, sopra la terra siamo per farci dei meriti per il paradiso. Questo modo di ragionare soprannaturalmente valeva per sé, per ogni decisione; lo applicava nella direzione e predicazione a tutti. In punto di morte disse serenamente: «Il Signore manda gli uomini sopra la terra a fare delle commissioni (opere buone) poi li richiama vicino a sé, in paradiso».

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«Voi, maestri dei nostri aspiranti, siate molto fermi: nell'istituto non deve regnare il peccato... correggete, curate, poi rimandate chi non si emenda».
Nei primi tempi del nostro Istituto vi furono alcuni giorni particolarmente difficili. Fu Don Trosso a volgere, con la sua preghiera e con la sua parola semplice e chiara, tutto in meglio. Superato, contro le previsioni umane, il grave ostacolo, il cammino si fece più facile.
La famiglia paolina gli deve tanta riconoscenza.

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Sono stato in Brasile nel maggio u.s.; vi ho trovato una decina di case (tra maschili e femminili), con un totale di circa 350 persone, molto fervore e buone iniziative. Hanno lavorato e lavorano con zelo buoni sacerdoti: la base e lo spirito, ognuno lo ripeteva, venne messo da Don Trosso. Lo sentono anche ora che lo sviluppo di tutto diviene di giorno in giorno più consolante: Don Trosso ha formato vere coscienze; egli voleva la vita religiosa ben vissuta; prima in sé poi in tutti. E tuttavia aveva per ognuno un gran cuore.

Sac. Alberione

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IN MORTE DI DON TROSSO

Quasi improvvisamente ha lasciato la vita terrena per l'eternità il carissimo Don Sebastiano Benedetto Trosso, uno dei Sacerdoti anziani della Pia Società San Paolo.
Alcuni preavvisi di grave malessere fisico, senza arrestarne in alcun modo la generosa attività, gli avevano reso sempre più vigile e familiare il pensiero della morte, su cui insisteva ormai chiaramente in ogni meditazione, come hanno rilevato i Chierici di Casa Madre.
Il male inesorabile gli diede un netto preannunzio della fine il 13 ott., paralizzandone alcune membra, ma lasciandogli intatto l'uso delle facoltà mentali e dei sensi : in questa " vigilia dello Sposo " ebbe la più serena e cosciente preparazione alla morte, colla possibilità di ricevere tutti i conforti religiosi, colla visita desideratissima del Primo Maestro con cui si intrattenne a lungo nell'ultima delle sue notti, ricevendone vivo conforto, e colla partecipazione al suo affanno mortale di parecchi Sacerdoti e Discepoli che lo amavano profondamente ed erano, accanto al suo letto di agonia, rappresentanti di una larga schiera di Paolini che con D. Trosso conservano legami di natura eterna.
Il mattino del 14 la paralisi raggiunse i centri vitali, e da allora non vi fu altro che una lotta sempre meno vivida del superstite vigore fisico contro la morte che avanzava dominatrice e che lo raggiunse infatti poco prima della mezzanotte.
E' stato un cordoglio generale, molto vivo, molto profondo. Casa Madre è caduta nel silenzio, si è velata di mestizia. Arrivano le prime manifestazioni di dolore dalle varie parti del mondo ove ci sono dei fratelli. Il Primo Maestro, con alcuni Sacerdoti anziani, sta per giungere da Roma a rendere l'ultimo esterno tributo di amore ad uno dei suoi figli più cari e più affezionati.
In quest'ora, la figura di DON TROSSO è balzata dunque in primo piano, nella nostra Congregazione: è posta nell'evidenza suprema a cui consacra l'ora della morte. E' il momento della sintesi. La sintesi vera la fa Iddio, e la fa fare all'anima, illuminandola infallibilmente. Ma anche i vivi si orientano verso la sintesi di una figura che si invola al loro sguardo e che-tende a fissarsi nel loro ricordo in linee brevi ed incisive, che ne raccolgano la fisionomia con la miglior precisione possibile.
Tentiamo amorevolmente di fissare queste linee sintetiche, a chiaro ricordo dell'indimenticabile Don Trosso.
Ci viene avanti immediatamente, con chiarezza cristallina, la dirittura morale di Don Trosso: il senso umano e sacerdotale della lealtà, della
sincerità, della schiettezza in ogni occasione e con chiunque, forma il primo tratto nettissimo della sua bella personalità. Si potrebbe forse osservare che la dirittura morale non costituisce dote di gran rilievo trattandosi di un Sacerdote che sempre deve averla come fondamento di tutta la sua attività verso gli uomini: ma bisogna aggiungere che, in alcuni, tale dote si staglia con un risalto più pronunziato, fino a formare una caratteristica viva ed evidente. Don Trosso ha avuto sempre chiara, splendente, una dirittura morale di Prim'ordine. Si dà un addio molto malinconico ad uomini di questo stampo.
La dirittura morale è il prodotto di una personalità ben distinta e bene impostata e di una ben compresa vita di pietà e di amore a Dio. In Don Trosso vi è stato tutto questo.
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I tratti salienti che danno fisionomia caratteristica a Don Trosso, sono l'energia, la letizia, la generosità: fondendosi in un tutto armonico, tali doti ci danno appunto una personalità distinta, che si impone all'affetto di chi lo circonda. E' testimonianza comune: a Don Trosso non si poteva non voler bene.
Tutti hanno presente l'energia tipica del suo carattere: forse più che tutti là conservano viva nel ricordo i Maggiorini degli anni 1923-1930. La figura del «capitano» si è imposta sempre a tutti quelli che l'hanno avvicinato, per quanto il grado militare non abbia portato che un po' di lustro e di rifinitura al «fondamento che natura pone». Ottimismo, letizia da buon compagno simpaticone, congiunta ad un bel cuore sensibile e paterno, attività decisa e costante: tutto ciò si è cementato in un simpatico equilibrio, che gli ha aperto la via nelle svariate incombenze della sua azione sacerdotale e gli ha assicurato i successi sostanziali della sua vita.
Qui stiamo ponendo nel giusto rilievo un temperamento piuttosto felice per natura. Conta assai un bel carattere nella vita di apostolato e nella forma di convivenza sociale dei religiosi. Ma bisogna subito aggiungere che la natura, da sola, non regge: o si guasta, o si piega, o è incostante, o comunque risente le avarìe dei tempo e delle circostanze avverse. Se la impostazione della vita non diviene soprannaturale e se la grazia non conserva e non perfeziona le doti di natura, cadono le più belle promesse, avvizziscono le più fondate speranze.
Se Don Trosso ha raggiunto una serenità così completa e cosi diffusiva di se stessa, se ha conseguito una forma di virtù così semplice e apparentemente quasi spontanea, se, ad onta di tutti i difetti che accompagnano tenacemente la vita di: ogni uomo, e quindi là sua, egli si è elevato ad un grado di saggezza nelle cose sostanziali assolutamente invidiabile, dobbiamo attribuire tutto ciò al lungo, disciplinato esercizio della pietà, a cui lo Spirito risponde colla sua grazia e coi suoi doni.
I nostri Sacerdoti anziani che ci precedono all'eternità, ci lasciano l'invito alla pietà, chiaro e bene espresso nella loro vita. Don Trosso non rivelò pietà complessa o sublime, ma senza dubbio l'ebbe così semplice, familiare e quotidiana da poter riuscire di esempio utilissimo per tutti.
Ecco dunque due tratti ben precisi nella figura sintetica di Don Trosso: una fisionomia umana simpatica e gagliarda, e una netta ambientazione nella vita dello spirito.
Sappiamo però che le più belle disposizioni di natura e di grazia si affinano a si attuano in pieno, solo se trovano un conveniente campo di azione, la possibilità di un ritmo veramente elevato, uno scopo che risponda adeguatamente al complesso potenziale della natura e dello spirito.
Don Trosso rimane un esempio tipico imperituro di come uno scopo degno e ben sentito possa rendere piena, preziosa e meritevole di corona la vita di un uomo, anche quando non sia contrassegnata da doti superlative o da opere di notevole risonanza. Questo scopo degno, questo ideale sintetico di tutti i pensieri e le azioni di Don Trosso, è stato questo: Pia Società San Paolo.
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Se dunque rimarrà scolpito nella mente di ognuno il suo " bel volto nobile e gagliardo ", secondo che scrive oggi un Parroco di Pavia; se resterà negli animi l'esempio vivo della sua pietà paolina, rimarrà però soprattutto questo, di Don Trosso: la dedizione assoluta, senza riserve, senza mezzi termini, alla Congregazione. Ecco la sintesi autentica della sua vita.
Noi stimiamo moltissimo i Maestri anziani che ci hanno preceduto nella eternità, proprio per la realizzazione mirabile di questo compito sceltissimo della loro vita: mettersi coscientemente e generosamente dinnanzi alle schiere affluenti dei giovani e dire loro come si accolga in se stessi l'ideale dell'apostolato paolino, come vi si rimanga fedeli ad ogni costo, e come lo si renda operante e costruttivo per sé e per gli altri. La Congregazione di San Paolo terrà vivi per sempre i loro nomi.
Non particolarmente indicato per compiti di redazione o per l'impiego della parola, Don Trosso è stato tuttavia nella sua vita un fervido apostolo della stampa e un sicuro formatore di apostoli.
Nessuno l'ha mai sorpreso ad essere tentennante od indeciso o colto da pentimenti. Fino a 58 anni, la sua dedizione è stata quella stessa degli anni di Teologia in cui si era posto alla sequela del Primo Maestro con tutta fiducia e con deciso fervore, di fronte agli ideali appena
in embrione della nascente Congregazione Pao-lina. Ha formato bene, con presa buona, paolinamente incisiva, larghe schiere di giovani; ha prestato la sua opera nei primi avvii del No viziato per i Chierici; è partito sereno e fiducioso per l'America Latina, a impiantare con D. Saverio Boano la Congregazione in terra di Brasile e poi, solo, a fondarla in Argentina; è tornato per lunghi anni, gli anni della sua piena virilità, in Brasile, ove le case oggi fiorenti e le opere di apostolato ben avviate, testimoniano appunto la sua impronta e la sua sapiente azione di apostolo; ha prestato temporaneamente la sua opera presso la Casa di Roma e, come visitatore ed aiuto, in numerose altre case dell'America; è tornato infine a Casa Madre, donde era partito nel 1931 e vi ha trascorso l'ultimo anno di sua vita, Superiore amatissimo.
Noi cadiamo spesso e volentieri nei tranelli dell'«assoluto» : vorremmo cioè che un uomo che ammiriamo o che dobbiamo ammirare fosse perfetto, e siamo quindi sempre disposti ad a-dontarci ogniqualvolta lo troviamo in difetto o inferiore all'ideale previsto. E' la semplicissima dimenticanza del fatto che " uno solo è il vostro Maestro: Cristo", e che tutti gli altri hanno, inevitabilmente, delle deficienze più o meno vistose.
Anche Don Trosso ha avuto le sue: possono chiamarsi sbagli, cantonate, impetuosità, eccessiva prontezza, o come si voglia. Ma nulla varrà mai a farci dimenticare la splendida, diritta, plenaria dedizione di tutta la sua vita alla Congregazione di San Paolo e la sua bella attività di Superiore: non c'era la potenza dell'aquila, ma c'era il dono di valorizzare e di cementare le forze di una Casa e chiamarle tutte, anche le più personali e restie, a servizio esclusivo della Congregazione.
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La Congregazione, che è stata il pensiero di tutta la sua vita, è stata anche il pensiero dominante nell'ora della sua morte. Tra le ultime parole pronunziate distintamente prima della sua agonia, vi sono queste, rivolte a chi scrive queste righe di commemorazione: «Tienti sempre ben per mano alla Madonna: ella ti riempirà il cuore di Gesù: e tu allora darai tutta la tua pienezza alla -Congregazione: ma bada che questo circolo sia sempre completo».
Questa è la sintesi immediata ma, crediamo, verace, della magnifica vita di Don Trosso, passato da poche ore ai gaudii eterni.
Ora preghiamo per lui il Signore, che gli doni il premio del lavoro, giacché se Iddio è Giudice severo, è soprattutto l'eterno valorizzatore degli uomini che l'hanno amato e servito.
Don Trosso ha amato moltissimo l'attività. Quando il Primo Maestro è giunto a Torino per rendergli l'ultima visita, Don Trosso lo ha salutato anzitutto con questa espressione caratter ristica: «Tanta attività... e in un momento... paf!... sono bell'e sistemato».
Ora sappiamo precisamente che l'eternità beata è la sistemazione definitiva nell'attività completa e perfetta. La «visione» di Dio non comporta nulla di passivo, ma è il colmo sublime della operazione umana: «Ultima hominis beatitudo in altissima eius operatione consisti». E quando nelle preghiere funebri si fa parola di riposo o di pace, non si deve annettervi affatto l'idea della inattività o dell'inerzia: tali termini significano solo che dalla operazione suprema della visione di Dio è esclusa ogni deficienza, ogni mediocrità e quindi ogni senso di fatica, di dolore e di sforzo.
L'uomo che si salva viene costituito eternamente nell'atto pieno e beatificante della sua azione personale.
In questo senso tutto dinamico diremo dunque spesso per l'indimenticabile Don Trosso: «L'eterno riposo dona loro o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua; riposino in pace. Così sia".

D. G. ROATTA

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Notiziario

BRASILE - "In memoria aeterna erit justus". Desideriamo noi tutti, Paolini e Paoline del Brasile, presentare le nostre più vive condoglianze per la morte di D. Trosso a Lei, che certamente ha sentito, in modo particolare, questa perdita, essendo sempre stato il caro D. Trosso un suo collaboratore fedele della prima ora. Noi pure la
abbiamo sentita in modo speciale questa perdita, per il buon ricordo che ha lasciato nelle case del Brasile, che tanto a Lui devono.
La notizia giuntaci per lettera aerea ci ha veramente sorpresi dolorosamente, tanto più che non sapevamo della sua malattia. Ieri stesso abbiamo celebrato nella Parrocchia un solenne funerale di settima, presenti tutti i Paolini, le Paoline, le Pastorelle, buon numero di Cooperatori e molti amici, che numerosi aveva lasciati nel Brasile, specie per il suo buon cuore e costante ottimismo. Abbiamo pure iniziato un Corso di Messe Gregoriane qui nella Casa di S. Paolo, piccolo segno di riconoscenza per il molto bene fatto a questa Casa.

D. Celeste Lenta, Sup.


VOCAZIONARIO DI ROMA - Da varie Case si chiedevano copie di Elementi di sociologia, di Brevi meditazioni per ogni giorno dell'anno e del Libro delle preghiere nostre; ora i due primi sono già ristampati; il terzo è in preparazione, poiché si era fatta una prima edizione di sole quattromila copie.
CASA MADRE - Gli aspiranti discepoli sono circa centocinquanta.
OSTIA - Il nuovo vocazionario va gradatamente avviandosi ed ordinandosi.
LONDRA - E' stata aperta una bella libreria di carattere internazionale; "va sempre meglio, ma importa un lavoro continuo ed oculato". Infatti le librerie di tale natura hanno speciali difficoltà e richiedono larga conoscenza della produzione libraria delle varie nazioni.
U. S. A. - «Il primo numero di Pastorale uscirà in novembre. E' un nostro apostolato fondamentale: rivolgersi al clero. Con la sua collaborazione avremo più vocazioni, più larga diffusione di libri ed una base per la libreria internazionale; forte aiuto per l'apostolato cinematografico».
CANADA' - «La nostra propaganda prende sempre più larghe proporzioni. Il lavoro è in continuo crescendo».
MESSICO - «La buona Madre Celeste ci ha conceduto la grazia dei terreno: 15.000 mq. Speriamo di incominciare presto la costruzione».
Per CUBA - Si scrive da altra nazione: «Ho visto S. E. il Cardinale di Avana e mi ha detto che aspetta i Paolini presto: come gli era stato promesso. Ha già pronto il locale». Infatti si stanno preparando i buoni Fratelli per arrivare.
VENEZUELA - «Sto organizzando giornate del Vangelo. Quando mi è permesso, faccio le meditazioni udite in Cripta per l'intronizzazione del libro santo nei reparti».
INDIA - «In lingua hindi abbiamo stampato un libretto sul comunismo. E' arrivata la monotype per la nostra lingua. La nuova cappella è quasi compiuta. Hanno fatto la vestizione, nella festa del Rosario, uno studente ed un Discepolo».

INTENZIONI DI PREGHIERE

1) Per il santuario Regina Apostolorum.
2) Per i propagandisti del Sud-America.
3) Per un giornalino in ogni nazione.
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NOTIZIE

U.S.A. - Sotto la direzione di P. Vittoria Ralph è uscita a New York la rivista pastorale «Pastoral Life». Buona iniziativa.
MADRID. - È uscito il primo numero del «Giornalino», con il titolo «Valentin» «La revista de los Pequeños».

OMAGGIO ALLA REGINA APOSTOLORUM

Diamo l'elenco dei libri che il Primo Maestro ha ricevuto ultimamente per il Santuario «Regina Apostolorum»:
ALBA - Messalino festivo (Ed. tascabile).
Maggio di purezza.
Il problema morale di Vincenzo Gioberti.
Maria in una luce nuovissima.
Vita eroica (Figlie di S. Paolo).
Cacciatore di leoni e di anime (Figlie di S. Paolo).
ROMA - La Madonna (Fulton).
Spiritualità Sacerdotale in S. Paolo (Spicq).
Il rosario meditato.
Meditazioni (Primo Maestro).
Menti Nostrae.
Martire del Golgota. Vangelo (Pasquero).
Il fuoco ha da ardere.
BARI - Giacinta.
Messa del fanciullo.
CATANIA - La Grande Promessa.
La casa di tutti.
MADRID (Spagna). El celibato Eclesiastico (V. Tower).
Pio X.
La vida de Jesus contada a los niños.
Para ser amadas y felices.
Migajita (Collodi).
Cuando bate el corazon.
SAO PAULO (Brasile) - Imitaçâo da SS. Virgem.

INTENZIONI DI PREGHIERE

1) Il Santuario Regina Apostolorum.
2) Le giornate del Divin Maestro (Vangelo).
3) I nostri noviziati.

ANNIVERSARI DEI FRATELLI DEFUNTI

23-I-1935: RAVERA ARTURO (Chierico Novizio).
24-I-1948: SIG. M. TIMOTEO GIACCARDO.

FILMS PER RAGAZZI

Sono in corso di doppiaggio presso il nostro stabilimento i seguenti films per ragazzi; essi verranno distribuiti dalla Sampaolo-Film in 35 ed in 16 mm. a principiare dal gennaio prossimo.

PROGRAMMA 1

Natale nel Bosco. Animali meravigliosi

PROGRAMMA 2

Il Tunnel Segreto.
I cavalieri della Foresta (I Episodio).
La pallina magica

PROGRAMMA 3

Il Sentiero della fortuna.
I Cavalieri della Foresta (II Episodio)

PROGRAMMA 4
br>L'ultimo viaggio.
I Cavalieri della Foresta (III Episodio)

PROGRAMMA 5

Il Dragone del Castello.
I Cavalieri della Foresta (IV Episodio)

PROGRAMMA 6

Le tre borse.
I Cavalieri della Foresta (V Episodio)

PROGRAMMA 7

Il tormento della paura.
Il mistero della cintura di serpente (I)

PROGRAMMA 8

Il Cacciatore misterioso.
Il mistero della cintura di serpente (II)

PROGRAMMA 9

Il Ragazzo che fermò il Niagara.
Il ritorno della pallina magica.
Il mistero della cintura di serpente (III)

PROGRAMMA 10

Lo Scalatore solitario.
Il mistero della cintura di serpente (IV)

PROGRAMMA 11

Prigionieri del terrore.
Il mistero della cintura di serpente (V)

PROGRAMMA 12

Ragazza coraggiosa.
Il mistero della cintura di serpente (VI-VII-VIII).
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