Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XI - n. 23
S. PAOLO
G.D.P.H., Alba, 1 marzo 1936/XIV

[Sugli aspiranti al Sacerdozio]

Carissimi in San Paolo,
La vocazione al Sacerdozio ha molta diversità dalla vocazione allo stato religioso-laico. In essa entrano elementi essenziali, del tutto particolari: nella scienza sacra e nella perfezione, jam acquisita et exercenda.
Perciò gli aspiranti al Sacerdozio, ancorché già membri della religione, devono crescere nel sapere e nella virtù; in modo da arrivare ad una perfezione conforme al loro stato. La perfezione comprende, oltrecché la mondezza dal peccato, l'acquisto della virtù; per essere perfetto deve elevare la mente, la volontà, il cuore; cosicché il Sacerdote possa diventare maestro di fede, di virtù, di preghiera sull'esempio di Gesù Cristo stesso.
Circa la perfezione scientifica, molte sono le materie richieste e consigliate; ma via sicura si è: essere secondo la Chiesa per essere secondo Gesù Cristo. La S. Sede è guida nostra; il suo magistero è la continuazione del magistero di Gesù Cristo.
Negli studi ecclesiastici vi è materia e forma. La materia è costituita dalle singole scienze: Teologia Dogmatica, Morale, Ascetica, Pastorale, Mistica; Sacra Scrittura, Liturgia; Sacra Eloquenza, Arte Sacra; Diritto Eccl.; Storia Eccl. La forma è l'anima, la vita della scienza, in un Sacerdote: la sua pastoralità. Essa è lo spirito di amore vivissimo a Gesù Cristo, alla Chiesa sua, alle anime: amore che tutto fa considerare, cercare, riguardare, desiderare, interpretare, scegliere, utilizzare per il fine: essere pastori di anime. Gesù Cristo è il Maestro divino del Padre Celeste, dato agli uomini. Ed Egli, Deus scientiarum Dominus, verità della infinita sua sapienza ci comunicò quello che salva. La stessa Scrittura insegna non come siano fatti i cieli, ma le vie per arrivare la cielo.
Può accadere che con minore materia si abbia più spirito pastorale; come può verificarsi il caso di poco spirito pastorale con una scienza sacra abbondante. L'equilibrio è anche qui una perfezione che sommamente si addice al Sacerdote.
L'equilibrio perfetto si ha in Gesù Cristo, perché in Lui verità, grazia, bontà si equivalgono. Né si può pensare un Sacerdote formato in altro modo, dovendo essere un Alter Christus, nei disegni di Dio, negli uffici, nei poteri. Dunque: dottrina, azione, spirito polarizzato verso Dio e le anime: Omnis Pontifex ex hominibus assumptus, pro hominibus constituitur in his quae sunt ad Deum. È questo il vero segno della vocazione: la pastoralità o attitudine pastorale, espressione dell'amore alle anime.
...Gesù disse a Simon Pietro: Simone di Giovanni, mi ami tu più di questi? Gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che io ti amo. Gesù gli disse: Pasci i miei agnelli. Per la seconda volta gli chiese: Simone di Giovanni, mi ami tu? Pietro gli rispose: Certo, Signore, tu lo sai che io ti amo. E Gesù a lui: Pasci i miei agnelli. Per la terza volta gli chiese: Simone di Giovanni, mi ami tu? Si contristò Pietro che per la terza volta gli avesse chiesto: Mi ami tu? E rispose: Signore tu sai tutto, tu lo sai che io ti amo. Gesù gli disse: Pasci le mie pecorelle...
D. Robaldo mi diede una risposta, su questo argomento, che crede utile venga da tutti conosciuta, a conforto comune e conferma:
Molto buona l'idea d'incanalare la scienza ecclesiastica al servizio pastorale, cosa del resto che si sta già facendo, ma quanta strada resta ancora da percorrere. Troppe scuole formano dotti; troppo poche formano pastori. Qui sono assai più lontani da questo indirizzo che in Italia. Nessuna parrocchia ha il Parroco, ma un amministratore, il quale deve pagare un tanto alla Curia ogni anno; e quindi pesca dove può.
L'idea che la scienza ecclesiastica diventi al servizio della pastorale è nel campo sacro ciò che è nel campo civile, la scienza al servizio della nazione, e non strumento di declamatori di cattedre. È dare alla scienza la sua finalità, e non arrestarla a metà strada. È renderla salvatrice come la vuole Dio. Scienza difficilissima però, perché richiede il consenso della volontà; giusto quindi che si respingano i pigri, gl'indolenti ecc. Se ho capito il suo pensiero.
Mi pare di doverlo dire: Se si sarà fedeli a leggere sempre, in principio della scuola, un due versetti di Sacra Scrittura, il cuore si formerà pastorale molto più facilmente.
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Questa lettera fu spedita per la festa di S. Giuseppe:
Carissimi, abbiamo cominciato il mese di S. Giuseppe. Egli amava Gesù; io amo i miei Chierici. Egli provvedeva a Gesù; io devo provvedere ai giovani aspiranti alla Pia Società San Paolo. Mandatemi per quel giorno, ad onor di S. Giuseppe, una borsa di studio! Deo gratias! Io dirò la Messa per voi e per me, quel giorno. S. Giuseppe pagherà per tutti, a modo suo, la bella festa. Guardiamoci però di essere buoni e di amarLo come Gesù. Benedico. Sac.Alberione
Negli avvisi dati a Vespro, a tutta la comunità, nella domenica di Sessagesima, il Primo Maestro ha ricordato che si devono completare e rettificare alcune idee nei riguardi della vocazione. Occorre, oltre le qualità fisiche, quelle intellettuali, morali, sentimentali.
a) Qualità della mente: non basta l'apprendere le materie scolastiche; occorrono ancora il buon senso pratico e la giudiziosità. Non indicano vocazione le mentalità squilibrate, sconcertate, indecise, avventate: come giungerebbero a possedere l'equilibrio nel governo delle anime?
b) Qualità morali: non è sufficiente la condotta buona, presa e stimata così in genere; occorre generosità soprannaturale di chi vive di fede profonda, di vera speranza nel premio eterno, ed opera nella carità. Chi è sempre tiepido non è chiamato.
c) Qualità sentimentali: occorre affezione allo stato, alle anime, onde utilizzare tutto il sapere, tutta la virtù nei ministeri pastorali. Lo studente di ragioneria sogni registri, e la cassa e tutto quello che concerne la sua professione. I Chierici sognano l'altare, il confessionale, la penna, l'edizione: indirizzano a questi fini tutta la vita.
= La Casa di Buenos Ayres ha benedizioni da Dio. D. Tito scrive che ha acquistato il terreno per la costruzione di un'abitazione; e tutti i fanciulli pregano: Date anche a noi il nostro nido... Ed io prego con Loro.
= Le cose sono pure a buon punto per Messina.
= Dal Giappone e dalla Spagna: confidiamo in S. Paolo che le liete speranze concepite, per la grazia del Maestro Gesù, non abbiano da subire troppo dalle conseguenze di questi giorni. Le piccole piante hanno maggior bisogno di riparo in questi temporali: S. Paolo stenderà la sua mano potente. Si metta bene in onore il Santo Vangelo: Sit nobis salus et protectio.
= Ricevo oggi una lettera in cui si notifica l'arrivo nella Cina dei nostri carissimi D. Ghione e D. Canavero: Oremus pro fratribus nostris absentibus di corpo, eppure sempre più presenti al cuore e allo spirito.
= I Discepoli hanno fatto gli Esercizi Spirituali: vi è stata l'emissione dei voti dei nuovi professi; vi fu pure l'entrata in Noviziato degli aspiranti che ne avevano fatta la domanda.
= Le Suore San Paolo sono un'unica Famiglia religiosa, con due classi: Le Figlie e le Discepole. Hanno unica direzione ed unica amministrazione. Tanto per direzione quanto per amministrazione formano Famiglia religiosa, unica; alcune però delle Pie Discepole sono destinate dalla loro Prima Maestra Tecla per prestare i servizi famigliari nella Pia Società San Paolo, come questa presta il servizio religioso alle Figlie San Paolo.
= In questi giorni saranno spedite cinque-dieci copie del quadro Regina Apostolorum. Il Signor Fedetto, ad eseguire la rotocalco, trovò molta difficoltà; ed ancora non ci ha consegnato il lavoro a colori; però ora farà presto, dice.
= Preoccupazione e vigilanza sarà da usarsi perché l'apostolato si mantenga in quella elevatezza pastorale che è nelle lettere di San Paolo. L'amore a Gesù Cristo ed alle anime (prima della Congregazione, poi del prossimo in generale) ci farà distinguere e ben separare ciò che è apostolato da ciò che è industria e commercio. Il criterio massimo per giudicare le cose si è sempre lo spirito, sebbene vi siano quattro parti; la morale, l'intellettuale, l'apostolato, la povertà. Grande programma è quello del Tabernacolo: Di qui voglio illuminare; Non temete, io sono con voi; Abbiate il dolore dei peccati. La Congregazione è ad un terzo della sua manifestazione.
= In questi giorni l'Ente Missionario, per il quale D. Paolo ha tanto lavorato, ebbe nuove donazioni; si sono fatti gli atti civili occorrenti.
Benedico tutti sacerdotalmente.

Aff.mo M. ALBERIONE

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