Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XI - n. 29
S. PAOLO
Roma, novembre 1936

[Lettere ricevute]

Carissimi fratelli,

Comunico due lettere: l'una di D. Costa, l'altra di D. Robaldo. Nei prossimi numeri qualche altra; e, se alcuno desidera scrivere sarà carità di fratello ai Fratelli. Buon Avvento! Buona festa dell'Immacolata! Buon Natale!
Aff.mo M. ALBERIONE

Bayonne, 12 Novembre 1936



Fratelli carissimi in S. Paolo,
1) Sono oggi 90 giorni - tre lunghi mesi! - dacché, per ordine delle Autorità consolari italiane, dovetti lasciare Bilbao, in compagnia dei cari fratelli D. Fossato e D. Brossa. Immaginate la nostra pena al dover lasciare, a Bilbao, completamente soli, quei nostri cari figlioletti: non fu possibile né mandarli a casa loro, perché appartengono quasi tutti a Provincie occupate dai nazionali, né condurli con noi. Ma il Signore è così potente, la santa Madonna così buona, S. Paolo così premuroso - speriamo, e preghiamo! - essi passeranno illesi tra i tanti e gravi pericoli corporali e spirituali in cui si trovano. La Spagna ha una costellazione di Santi i quali intercederanno presso il Signore che si abbrevino propter electos questi giorni di prova: quello che riguarda poi la nostra casa in particolare, tutto è nelle mani di Dio e perciò in buone mani. Certamente, debbo, davanti a Dio e davanti agli uomini, confessare che merito hoc patimur: e poi nisi granum frumenti cadens in terra mortuum fuerit ipsum solum manet: si autem mortuum fuerit, multum fructum affert. Ma con le parole della Chiesa supplichiamo il Signore ad essere misericordioso con noi: ne respicias peccata mea, sed fidem Ecclesiae tuae, e di tutta quanta la Congregazione di S. Paolo. Sì, fratelli carissimi, pregate e fate pregare i vostri fanciulli, per la casetta di Bilbao! Io invidio voi, Fratelli, che oggi state in mezzo ai fanciulli che avete raccolti, che la Madonna vi ha mandati: mi immagino vedervi tra i vostri bambini, sicut aquila provocans ad volandum pullos suos et super eos volitans, addestrandoli alla pietà, alla virtù, allo studio, all'apostolato, alla povertà. Molti fanciulli, molti e buoni! Com'è fredda, triste una Casa senza bambini! Fa venire in mente il Fiat habitatio eorum deserta et non sit qui habitet in ea. Ma il nocciolo di quanto vorrei dirvi è qui: che mi sembra di capitale importanza avere vocazioni indigene, nazionali, del posto: e a queste tendere nella propaganda, nella ricerca, nell'accettazione delle vocazioni. La lezione che ci dà la Spagna è di viva attualità. Noi abbiamo dovuto lasciare la Spagna, perché stranieri. Se avessimo già avuto qualche sacerdote-paolino-spagnolo, non avremmo oggi la preoccupazione di quei giovanetti lasciati là, soli. Certo, in un anno non era possibile fare dei preti-paolini-spagnoli: ma il mio pensiero l'avete già rilevato, che cioè con vocazioni della nazione in cui si è, le case e le cose possono continuare: gente di nazionalità diversa può invece essere espulsa da un giorno all'altro. I ragazzetti (16) lasciati a Bilbao sono tutti spagnoli, dal primo all'ultimo. Quando questo primo gruppo di Spagnoli, per esempio, sarà arrivato al Sacerdozio, alla vita religiosa paolina, potrà molto più facilmente che noi, e con miglior risultato, attendere alla formazione di altri loro connazionali. Certo, ogni nazione ha i suoi speciali difetti di carattere, ma ha anche speciali pregi; e se per noi piemontesi è alquanto difficile adattarsi a temperamenti o troppo nordici o troppo meridionali, non di meno con la pazienza e sopratutto con la grazia di Dio sarà possibile la loro formazione. Ora, perché non metterci anche noi alla realizzazione di una specie di piano quinquennale, mandando in Italia, nello spazio di cinque anni, almeno una mezza dozzina di giovanetti da tutte le nazioni in cui sono attualmente aperte le Case? Si darebbe inizio così ad una specie di Collegio Internazionale Paolino. Immaginate la contentezza che ne proverebbe il nostro Veneratissimo e R.mo Sig. Primo Maestro al veder realizzato questo progetto: che d'altronde non ha poi nulla di straordinario. Perché, non è naturale che i giovanetti camminino, corrano? La nostra Società è giovane, vuole camminare: facciamola, dunque, in Domino, camminare!... ut sermo Dei currat et clarificetur!
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Con la grande miseria di quel popolo e sopratutto con la sua grande ignoranza: ignoranza nelle cose di religione. Diciamolo in confidenza: si fa pochissimo catechismo: pochissima istruzione religiosa; la poca predicazione che si fa è, in generale, o troppo ampollosa e vuota, o troppo scarsa; ci sono (c'erano) grandi quotidiani, splendide riviste cattoliche, ma pochissima stampa popolare. Di qui potete subito comprendere come la religione degli spagnoli sia incompleta, appunto perché manca l'istruzione; non fondata supra firmam petram, la loro religione è fatta di atavismo, di sentimento, di impulsività. E si arriva, così, al caso odierno dei nazionalisti baschi (di Bilbao) - cattolici praticanti - che si alleano ai comunisti! - Vedete quindi come l'Apostolato-Stampa deve dedicarsi all'insegnamento delle verità fondamentali del Cristianesimo - dogma, morale, culto - base di Vangelo, di Catechismo, di spiegazioni catechistiche. Perché non disse Cristo al suo primo Convento: andate a predicate al mondo ciancie, ma diede loro verace fondamento. L'ignoranza religiosa non credo sia una piaga di cui la Spagna sola tenga il monopolio: credo lo sia un po' di tutte le nazioni in generale, anche di quelle che passano le più progredite. Che volevo dirvi con questo? Di tener sempre presente nello scrivere, nello stampare, nel diffondere, queste necessità. Quante idee non esatte avevo su questo punto! Spezzare il pane ai grandi, versale il latte ai piccoli diceva il santo Pio X: e di preferenza scrivere, stampare, diffondere le verità più semplici, ma fondamentali che insegnano la via del Paradiso: Vangelo, Catechismo. Ci faremo così eco sempre più fedele della parola del Divin Maestro, Verbum Patris, che fu mandato ad evangelizzare i poveri, a sanare i contriti di cuore: Spiritus Domini super me, evangelizzare pauperibus misit me, sanare contritos corde.
Molto umilmente vi prego a benedire quello fra i vostri Fratelli che ha maggior bisogno della Divina Misericordia e quindi delle vostre preghiere.
D. Costa

Polonia, 1 - XI - 36



Carissimi,
Pregato dal Primo Maestro di spiegare sul foglio mensile SAN PAOLO il metodo tenuto per preparare il Vangelo in polacco, lo faccio per sommi capi in quanto può tornare di maggior bene a tanti uomini, di maggior gloria di Dio e di utilità, facilitando la diffusione.
L'idea di guida. È la stessa tesi fondamentale di S. Paolo e del cattolicismo: 1. tutti abbiamo bisogno della fede fondamentale in Gesù Cristo; 2. come la predica e l'insegna la Chiesa. Quindi Vangelo e Catechismo della Chiesa, unica Maestra infallibile; preghiera liturgica.
Sguardo sul mondo. Molte sono le crisi, ma la più radicale e profonda è la crisi della fede, e della grazia. La creatura si è distaccata dal Creatore quasi in tutti i campi: nella filosofia, nella vita sociale, nella famiglia, nell'economia, nella cultura, nel diritto, ecc.
Rimedio. Venire o ritornare alla fede e alla vita della grazia, almeno tanto quanto basta per non lavorare invano in questa povera vita e non cader nell'inferno dell'altra. Di qui la necessità di aver un mezzo facile, efficace, alla portata di tutti. Queste condizioni si riscontrano nel Vangelo e nel Catechismo anche quando sono separati, ma meglio ancora quando sono uniti e possono accompagnare l'uomo anche fatto adulto o diventato vecchio. In tali età non si adatta più a studiare il catechismo, e d'altra parte leggendo il Vangelo da solo non sempre saprebbe ricavarne gli insegnamenti conformi alla fede cattolica.
Chi deve ritornare alla fede. Devono ritornare a maggior fede i popoli cattolici: vi si devono confermare, conformare, irrobustire, restarvi saldi; anzi oggi devono ancora diventare apostoli.
Devono ritornare i Protestanti. Essi col Vangelo, senza note, assalgono i cattolici, allo scopo di pervertirli: noi dobbiamo col Vangelo, col Catechismo nelle note, riproporre la fede vera a loro, per convertirli. Bisogna passare alla controffensiva, non restar sulla difensiva. Inoltre, ferre medelam inde unde hostis leserat: è la tattica di Dio. Curarli col Vangelo popolare, spiegato dalla Chiesa stessa.
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Devono ritornare i popoli scismatici, ai quali il bolscevismo ha tolto Dio e i Libri santi.
Devono venire in fine i pagani. Il Vangelo con Catechismo nelle missioni ha un campo assai vasto. Si devono tener presenti le specialità locali, le esigenze nazionali, patriottiche, ecc. in quanto non contrastano col Vangelo, onde farlo amare e credere, trattandosi di proporre la fede la prima volta. L'esempio dei Protestanti che con le loro bibbie e abusando purtroppo dell'ignoranza di quei poveretti li fanno inclinare alle loro sette, dice pure qualcosa.
Chi deve arrivare alla fede? Quasi interamente l'Asia, l'Africa, l'Oceania; molti dell'America.
Come fu fatto. Premessa: questo è il primo tentativo; può servire come esemplificazione, ma naturalmente può e deve essere perfezionato, armonizzandolo al Catechismo usato dove lavora la Pia Società, benché ritengo che non trattandosi del testo da studiare, ma di avere la dottrina cattolica in modo chiaro, breve, autoritario. Ho fatto così: il fondo è il Catechismo del Card. Gasparri (circa 350 volte); segue quello del Concilio di Trento (circa 65 volte); poi quello di Pio X (circa 45 volte). Sono i tre principali. Gli altri vi figurano per completare.
Che cosa contiene. Contiene in breve: fede, morale, preghiera e sacramenti. È in sostanza un tentativo di concentrare la verità, via e vita in breve, per tutti, come fa la Chiesa.
Le note hanno perciò una domanda dogmatica seguita dalla corrispondente risposta, poi una legge morale, pratica e, nei Vangeli domenicali, l'oremus, ossia preghiera, badando anche a ripetere la chiusa: Ti preghiamo per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo Figliol tuo, affinché si impari a pregare con la Chiesa, con lo spirito liturgico.
Quest'ordine tuttavia non si poté mantenere costantemente e integrale tutte le volte che capita una nota, anche per non aumentar di troppo il volume. Allora si metteva la domanda che paresse rispondere meglio al testo del Vangelo o qualche domanda che altrove non aveva trovato posto e qui veniva bene, permettendo questo di contemplare quanto il Catechismo insegna su certi punti; per es. sull'Eucaristia, sulla Cresima, sul Papa; dottrina che diverrebbe troppo lunga collocata in un luogo solo. Si sono unite anche un buon numero di Testimonianze del Catechismo del Card. Gasparri.
È materiale già tradotto in tutte le lingue dove agisce la Pia Società S. Paolo, quindi è lavoro facile con le citazioni alla mano.
In Christo, Via, Verità, Vita.

Aff.mo M. ROBALDO

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