Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IX

ALTRI SUFFRAGI

Il Signore salva gli uomini per il ministero degli uomini. Egli desidera vivamente che le anime purganti vengano liberate dai suffragi dei vivi. I suffragi sono opere di soddisfazione.
Ora quali sono i suffragi che, secondo la dottrina della Chiesa, possono giovare alle anime del Purgatorio?
Sono le preghiere, l’elemosine, i digiuni, le mortificazioni, le opere buone, e qualunque lavoro onesto e compiuto in grazia.
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LE PREGHIERE VOCALI

La Chiesa ci stimola col suo esempio. Appena muore una persona ne dà l’annunzio col suono della campana, perché i fedeli preghino. Il sacerdote viene a rilevare la salma dalla casa, l’asperge con acqua benedetta; l’accompagna alla chiesa con canti devoti. Colà si rinnovano le preghiere, le benedizioni alla salma; e si chiude la funzione supplicando gli Angeli a portare l’anima del trapassato all’eterno riposo. Anche nel cimitero, prima di calare la salma nella fossa, si rinnovano le preghiere.
In ogni Messa i Sacerdoti hanno uno speciale «memento» per i defunti, dopo la consacrazione.
Nell’ufficiatura si conchiude la recita del Breviario con l’invocazione « Le anime dei fedeli defunti per misericordia di Dio riposino in pace».
Il Salmo « De profundis» è la preghiera più comunemente recitata per invocare il riposo eterno ai nostri cari trapassati.
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La pia contessa Matilde, devotissima delle anime purganti, alla morte del marito dispose la celebrazione di un milione di Messe. Aggiunse per suffragi molte preghiere, mortificazioni e generose elemosine ai poveri e ad alcuni monasteri.

LE OPERE BUONE

Ogni opera buona ha triplice valore.
Primo: valore meritorio , cioè aggiunge ai nostri meriti il diritto ad un nuovo grado di gloria in cielo.
Secondo: valore impetratorio , per cui si ottengono dal Signore le grazie.
Terzo: valore soddisfatorio , che serve a pagare alla divina Giustizia le pene temporali meritate per i peccati.
Il valore meritorio è inalienabile e rimane proprio della persona che ha compiuto l’opera buona. Invece il valore impetratorio e soddisfatorio possono venir ceduti ad altri in virtù della Comunione dei Santi.
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S. Teresa racconta, nel libro delle sue Fondazioni , che il signor Bernardino da Mendoza le diede una casa con giardino e vigna per fondare un Convento a Valladolil. Due mesi dopo tale dono, prima che la fondazione avesse luogo, il benefattore cadde improvvisamente ammalato: non poté confessarsi, benché desse certi segni di contrizione, e morì mentre la Santa si trovava assai lontano. Il Signore le apparve, dicendole che il signor Bernardino era salvo, sebbene avesse corso grave rischio di andare perduto. La misericordia divina si era estesa sopra di lui pel dono che aveva fatto al Convento. Egli però non sarebbe uscito dal Purgatorio, finché si fosse celebrata la prima Messa nella nuova casa.
Santa Teresa sentì profondamente le pene di quell’anima, e partì immediatamente per Valladolid. Appena la Santa fu comunicata, alla prima Messa celebratasi nella nuova casa, l’anima del benefattore le apparve tutta raggiante, e quindi salì al cielo.
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IL LAVORO

Qualunque lavoro onesto e compiuto in grazia di Dio può essere offerto alla Divina Misericordia in suffragio delle anime purganti.
Così è il lavoro di una donna che in casa attende alle faccende domestiche; il lavoro dell’operaio e del contadino che guadagnano col sudore della fronte il proprio sostentamento; l’ufficio dell’artista, del medico, dell’avvocato, del maestro, del sacerdote, ecc. che operano secondo la loro propria professione; il lavoro dello studente, del soldato, dell’uomo.

LA S. COMUNIONE

Essa è, dopo la S. Messa, il maggiore suffragio per i defunti. Nella Comunione l’anima si unisce a Dio nel modo più stretto per una creatura.
Il Papa Pio X concesse molte indulgenze per chi si comunica spesso; e
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specialmente per coloro che zelano la comunione frequente.
S. Maria Maddalena de’ Pazzi raccomandava molto caldamente alle sue novizie di fare comunioni per i defunti. Le apparve il padre defunto, un giorno, e le disse: «Sono salvo, ma in Purgatorio; e per essere liberato, ho ancora bisogno di cento e sette Comunioni». La Santa le fece col massimo fervore: vide poi l’anima del padre volare subito al Cielo.
Vi sono molte pie persone che hanno l’abitudine di fare una Comunione per settimana in suffragio dei defunti, scegliendo il lunedì o il martedì.
Un vecchio e bravissimo industriale diceva: «Io non ho mai lasciato passare una settimana senza sentire una Messa e fare una Comunione per le anime purganti, da cinquant’anni: d’allora le cose di famiglia e della mia industria hanno sempre prosperato».
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LE MORTIFICAZIONI

I digiuni sono una delle penitenze più in uso presso i Santi. Ma poiché non sempre questo è possibile, ognuno può ricorrere ad altre penitenze: la modestia degli occhi, il ritegno nel parlare, la moderazione nel bere e nel mangiare, il reprimere la curiosità, gli atti obbedienza, le quotidiane fatiche, l’esatto adempimento del proprio dovere.
Vi è poi un altro genere di penitenze, tanto più accette a Dio in quanto ci vendono dalla sua mano di Padre: sono le afflizioni, i dolori della vita, le ingratitudini, e molte pene interne, Innanzi a queste disposizioni dell’amorosissima Provvidenza il dire: «Sia fatta la volontà del Signore!» è di grande merito per noi; e può servire di ottimo suffragio per le anime purganti.
Altra specie di mortificazione: Avete ricevuto qualche offesa? Dimenticatela e offrite a Gesù il vostro risentimento: sarà questo un atto eroico di virtù. Piuttosto che molto piangere i
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defunti, dobbiamo fare del bene. San Bernardo dice: « Videmus quotidie mortuos plangere mortuos suos: fletum multum et fructum nullum: Molti pianti e molto dolore, ma poca carità e poche opere».
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