Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XV. CRESCERE IN GRAZIA E SAPIENZA(1)
State tutte liete sempre, ma specialmente in questi giorni. Giorni che sono così santi: la nascita di Gesù, poi l'ottava, e poi il canto del Te Deum l'ultimo giorno dell'anno, poi il Veni Creator per l'anno successivo, cominciando dalla mattina del 1° gennaio 1967.
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Dal Bambino voi chiedete molte grazie e le avete chieste nella notte del natale e poi nei giorni successivi e continuate /a chiederle/ (a) per avere la grazia di santità e di sapienza [e] di studio, sì! Già siete molto impegnate per compiere lo studio, lo so! E anche gli altri anni, specialmente l'ultimo anno si è fatto un vero cammino per lo studio. E si sono avuti i risultati degli esami, i quali dimostrano che c'è stata grande applicazione. Sì.
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Per lo studio ci vogliono due cose, e cioè: la buona volontà, l'impegno, sì; e secondo, la luce di Dio, la grazia di Dio per progredire nello studio. Sì. A noi tocca di fare tutto quel che ci è possibile; quindi impegnare bene lo studio. Attenzione bene nella scuola. Questo è obbligo, secondo che ci sono /le/ (a) possibilità. Sì.
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Ma oltre l'impegno che c'è e quello che si ottiene non soltanto da chi studia, /quello/ (a) che viene considerato [sono] le insegnanti, le suore che vi insegnano - e chi è maestro o maestra -. Che sia anche illuminato l'insegnante. E chi è allo studio: l'applicazione della buona volontà, capire bene le cose, poi applicarle le cose, poi i compiti, e poi il progresso ogni giorno. Ogni giorno con lo studio, con i compiti della scuola e poi tutto il complesso: impegnare bene il tempo. Impegnare bene il tempo. Questo lo so, ma metterci molta fede.
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Quindi ci sono due elementi: l'applicazione della nostra volontà e la grazia, la luce. Chi è il Maestro? Chi è? «Io sono il Maestro vostro» [cf. Mt 23,8]. Ecco. E' lui per mezzo dello Spirito Santo che illumina. Quindi, oltre l'impegno di ciascheduna, la preghiera perché allora con la grazia, con la preghiera, con la luce dello Spirito Santo... Sì. Quindi impegnarsi nello studio. Sì! Oh, bisogna allora che noi facciamo le cose in senso completo. In senso completo.
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Impiegare bene il tempo secondo la possibilità, secondo la salute. Poi, l'insegnamento nelle scuole. E poi, l'applicazione nelle ore di studio. E poi, la preghiera perché il Signore illumini. E poi, chiedere la grazia della memoria perché tante volte le cose si capiscono, si imparano e poi qualche volta si dimenticano. Sì. Due elementi quindi: la buona volontà e la grazia del Signore. L'impegno, voi piccole, e quello che è tutto lo sforzo, lo zelo delle maestre. Delle maestre. Sì! Bisogna che invochiamo la grazia attraverso lo Spirito Santo. E Gesù è il Maestro: «Io sono il vostro Maestro» [cf. Mt 23,8]. Ecco, Gesù lo ha detto con chiarezza. Con chiarezza, sì!
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Quindi dare grande importanza allo studio. Grande importanza a quello che riguarda la formazione spirituale; ma accanto vi è quello che è lo studio, quello che serve. Alcune potranno arrivare alla terza [media] e superare gli esami. Poi vi saranno coloro che progrediranno in altri studi. E [si potrà] arrivare quindi ad essere formate bene, secondo che /richiedono anche/ (a) le leggi. Oh!
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Gli anni, i tempi attuali sempre più si illuminano - gli anni attuali -. E cioè sempre di più si progredisce nel sapere, nel conoscere le cose. Quindi bisognerebbe accompagnare e superare il mondo ordinario, il popolo ordinario. Perché? Perché dovete insegnare a loro. Dovete insegnare a loro. Quindi che voi sappiate di più di quanto [sa] il popolo comune. Il popolo comune superato! Bisogna chiederlo come missione questo. Bisogna chiederlo come parte dell'apostolato il sapere.
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Il sapere, sì; ma col sapere c'è ancora il modo di presentare il sapere, le cose che si devono insegnare. Come volere portare [il sapere]; ma il modo e quello che è più adatto al popolo. Sì. E bisogna adattarsi alle capacità delle anime, del popolo, sì! Quanto importa il sapere! E quanto importa lo studiare il modo di insegnare! E /quale è/ (a) la grazia del Signore per utilizzare il sapere! Utilizzare il sapere perché, allora, le persone si illuminano e portano rispetto alla suora, quando la suora dimostra di sapere e anche il modo di insegnare. E' parte del vostro apostolato questo.
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L'apostolato. Ci vuole tutto il complesso dell'apostolato; ma nel complesso dell'apostolato c'è [una] parte importante: lo studio, il sapere, l'insegnare. L'insegnare che non ci riferiamo sempre a quello che è la scienza umana, ma specialmente [a] quello che riguarda la scienza divina. Cioè insegnare quello che [è] il catechismo, e il catechismo che si comincia /dai/ (a) primi elementi e poi andare avanti, avanti! Perché poi, nei tempi attuali, con tante difficoltà e obiezioni, è necessario che dopo i semplici catechismi [si vada] avanti, avanti e che la suora /si mostri superiore/ (b) a loro e [capace di] poter dare risposte secondo /la/ (c) Chiesa e secondo quello che viene insegnato di teologia /o/ (d) del catechismo almeno superiore, il catechismo superiore. Il vostro sapere. La scuola allora.
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Adesso al presepio del Bambino chiedete sì la grazia, ma chiedete anche la sapienza. «Io sono la Verità» [Gv 14,6] ha detto Gesù, lui! E' lui la verità. Quindi chiedere a lui le grazie per progredire, non soltanto per arrivare a quello che sono gli esami, ma a quello che poi si deve /usare/ (a) nell'apostolato. Sì, specialmente in questa settimana pregavo per questo. Pregavo per /questo: non (b) soltanto essere buone, ma essere anche molto illuminate e capaci di superare /il/ (c) popolo.
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Quindi mostrare che c'è una superiorità di insegnamento, particolarmente religioso, cristiano. E allora la suora prende una importanza per cui [oltre ad] essere stimata, viene anche /ad essere/ (a) non soltanto rispettata, ma docile. E volentieri [si va a] sentire la suora! Sentire la suora. Bisogna essere superiori non soltanto nella grazia, ma nello stesso tempo nel sapere. Mostrare che /c'è/ (b) una superiorità. E quindi in questo i fedeli ne avranno immenso vantaggio. Immenso vantaggio, sì!
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Qualche volta pensano che la suora sia un po' arretrata; ma adesso in questo tempo, e come sono organizzate [le cose] adesso da voi... Avanti, questo è tutto buono! Seguire con volontà e nello stesso tempo, dopo la comunione non solamente domandare la grazia /della/ (a) santità, ma la grazia del sapere, della scienza. Conoscere!
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E' lui, Gesù, che ha illuminato le anime di /quel tempo nella/ (a) [sua] vita pubblica. E voi dovete presentarvi in questa maniera. Elevare. Elevare. E sono stato molto lieto degli esami che ci sono stati l'estate passata. E allora con tutta buona volontà! Ma non fidarsi soltanto dell'impegno e di far quanto possiamo umanamente; ma la grazia, la luce, lo Spirito Santo che entri sempre più abbondante.
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Allora cantate delle lodi a Gesù Maestro. Sì, le lodi che mostrano [non] solamente la santità, /ma anche/ (a) il sapere! E così riguardo alla vita vostra, sia chi insegna che abbia molta grazia, e chi impara molta grazia.

Albano Laziale (Roma)
27 dicembre 1966

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(1) Albano Laziale (Roma), 27 dicembre 1966.

303 (a) R: a chiedere a chiedere.

304 (a) R: la.

305 (a) R: ma quello.

308 (a) R: richiedono anche richiedono anche.

310 (a) R: quale che è.

311 (a) R: da dai.
(b) R: si mostra di esser superiore.
(c) R: la la.
(d) R: e o.

312 (a) R: usare usare.
(b) R: questo che non.
(c) R: al al.

313 (a) R: ad essere ad essere.
(b) R: si è.

314 (a) R: della della.

315 (a) R: quel tempo in quel tempo che Gesù nella.
(b) R: l'altro mese l'estate passato.

316 (a) R: ma che anche.