Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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II. DECRETI DEL CONCILIO(1)
Avete già sentito la lettura, a tavola, dei documenti del Concilio Vaticano II. Sono tutti interessantissimi; ma ve ne sono alcuni che in particolare sono da considerarsi da voi. E fra quelli che sono più necessari da considerarsi, [sta] quello che /riguarda/ (a) la sacra liturgia, sì, poi, quello che /riguarda/ (b) la parte dogmatica; ma questo è già preso, preso bene, credo, da voi.
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Ma volevo fare il rilievo di quello che è la Chiesa, le condizioni dell'uomo nel mondo attuale. E' costituzione Gaudium et spes sulla Chiesa del mondo [con]temporaneo. E cioè se [è da] fare una conoscenza alquanto più pratica, conoscenza del mondo in cui dovete andare, nelle parrocchie. /E/ (a) questo è stato trattato molto lungamente; ed è il più ampio quello, tra i decreti. Nel mondo: cioè come /si trova il/ (b) Papa, il vescovo, il parroco, la suora. Come si trova.
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E allora, primo punto: e cioè vi è nella Chiesa /un grande/ (a) disordine. Grande disordine. E occorre quindi che noi ci orientiamo. Perché? E' la vita sociale, è la vita cristiana, è la vita di salvezza. Ora, la parte prima è /questa/ (b): la dignità della persona umana. Cioè considerare le persone che incontriamo: ecco, [sono] tutte anime create da Dio e tutte persone che il Signore ha voluto sulla terra, e le ha mandate, il Signore, per che cosa? Perché sono nati i bambini? Per che cosa? Perché Dio ha mandato gli uomini sulla terra per guadagnarsi il paradiso. E gli uomini sono così: sono dotati di intelligenza, ma nello stesso tempo hanno anche la libertà /di prendere quello/ (c) che è buono o quello che è cattivo.
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Allora, dobbiamo lavorare perché ci sono le due strade: una che conduce al cielo e una che conduce alla perdizione. E [per] la Chiesa, cioè [per] il vescovo, i parroci, le suore il lavoro è: perché si prenda la strada buona e quindi si arrivi al cielo. Questa è la vocazione vostra, perché l'uomo è fatto a immagine di Dio. Immagine di Dio, ma illuminato dall'intelligenza ecc. Ora, noi abbiamo da considerare ogni uomo; ma anche le comunità, /le associazioni/ (a)! Sì.
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La missione della Chiesa nel mondo contemporaneo come deve operare? Ecco: educare ognuno /cristianamente/ (a). Deve essere /fatta la prima educazione/ (b) in famiglia, e poi la seconda educazione in parrocchia e nella società, terzo nella società della scuola e dopo negli ambienti sociali.
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Occorre quindi che prendiate quella responsabilità che spetta a voi, in quanto è il vostro ministero e in quanto vi è la possibilità. Questo lo fate, e lo fate cominciando dal bambino che va all'asilo, e assistete anche il morente, l'uomo magari anziano. Assistete al suo passaggio all'eternità, /cioè quelle/ (a) anime che vengono aiutate da voi a passare dalla vita presente alla vita di felicità eterna.
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Grande [la] vostra missione! Tutti gli uomini, eh, cercano sulla terra di trovarsi in una vita buona, tranquilla; ma quello che devono in primo [luogo] cercare - dovrebbero cercare - [è] la salvezza eterna. La vita presente è un passaggio, e si arriva alla destinazione secondo che noi scegliamo la strada.
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Oh, tra le cose che vengono più [da] considerare [è] là, nella parte seconda: la dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione. E cioè che le famiglie si costituiscano bene. Sì, si costituiscano bene, in modo tale che dopo possano vivere bene in comunità, cioè in famiglia. E poi ricevere dal Signore, se tale è la volontà di Dio, i bambini, i fanciulletti, e i fanciulli e i giovani, più avanti, sì. Occorre, però, che sia consecrato il matrimonio e sia consecrata la famiglia, perché se si inizia bene, c'è da sperare che dopo si continuerà bene! Se invece non si comincia bene, sarà poi peggio nella conclusione. Quindi, vedere di edificare e aiutare le famiglie come fate.
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Secondo: la promozione del progresso della cultura. E cioè istruire quanto è possibile. E la cultura umana anche, quindi gli studi, come del resto fate anche voi. Sì. Ma poi ci sia la cultura religiosa e cioè i catechismi, le predicazioni, le conferenze e tutto quello che serve a illuminare.
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E vi sono poi i mezzi, i mezzi della comunicazione sociale cioè, e la stampa, /quel che è nel libro/ (a) e nel giornale, nella rivista. E poi quello che è il cinéma che può essere buono e può essere non buono. E poi la radio, quando è buona e quando non è buona. E così la televisione, e così il disco. E così altri mezzi, comprese anche le figure, le pitture. Son tutti mezzi, /strumenti di/ (b) comunicazione sociale. E quindi vigilare. Vigilare e aiutare, perché non ci siano gli abusi, [per] esempio nella lettura dei libri e dei giornali. Sì. E invece dare in mano alla gioventù riviste, libri, e magari periodici, nelle mani della gioventù, [e] non solo della gioventù, ma anche degli adulti.
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Terzo capo: vita economica sociale. E cioè vivere rettamente, secondo i bisogni della vita presente. Vivere. E i genitori hanno l'obbligo di provvedere per i figli, sì. Ma è importante che tutta la gioventù, cominciando dai giovinetti [e] dalle giovinette, /impari/ (a) a lavorare e [ad] avviarsi per un lavoro, per una professione o per gli studi. Aiutare /perché poi/ (b), avanti negli anni, possano vivere onestamente e poi dare anche il contributo alla società e in special modo alla famiglia. /E c'è/ (c) una grande responsabilità in questo senso.
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Il quarto punto: la vita della comunità politica Quando si avvicinano le elezioni per quel che /riguarda/ (a) voi: la votazione sia fatta con saggezza! Quindi, cercare /le persone/ (b) che portano realmente un contributo alla società.
Persone che siano rette.
Persone di vita cristiana.
Persone di vita morale.
Sì, occorre ricordare che c'è l'obbligo di coscienza, quando ci sono le elezioni, [di] adoperare il voto. E' un contributo (se riesce una persona retta), ecco, è un grande contributo alla nazione, alla comunità. Oh, allora poi è necessario che noi abbiamo sempre presente che ci sia nella famiglia cristiana una unione. /Sì/ (c).
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Certamente le difficoltà per conservare nel mondo la pace [non mancano]. E un poco già siete a conoscenza delle premure del Papa perché si viva nella pace e perché si arrivi a contribuire anche per la parte economica. In questo senso: /adesso il Papa/ (a) ha voluto dare un avviamento perché si facciano offerte, un po' tutti i cristiani, per quelle nazioni che si trovano nella miseria, nella fame. Eh! E l'Italia ha contribuito abbastanza, sia nella parte civile e sia nella parte cristiana. Son passati attraverso alle mani del Papa tanti denari, /che/ (b) manda in India attualmente, in cui vi è una carestia [a] causa del tempo, [della] siccità! E allora, contribuire, esortare in questa maniera affinché tutti conoscano che la religione cristiana è una religione di carità! Una religione di carità. Quindi, di conseguenza, l'umanità si orienta di più verso la Chiesa, mentre che la Chiesa dimostra la carità nel mondo. E allora anche questo contribuisce.
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Altro punto: la propagazione della fede, come altre istituzioni che servono a diffondere la religione cristiana, la Chiesa. Sì. Quindi considerarsi nel mondo attuale. Alle volte si fanno delle lagnanze: ma, adesso tutto va male... E... prima andava tutto bene. Bisogna che prendiamo il mondo come è attualmente. Quelli che son già passati all'eternità, sono già a destinazione! E noi dobbiamo curare quelli che vivono! Quelli che possono ancora arrivare /alla santità/ (a) e alla salvezza. Sì.
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Considerare bene e mettere un certo impegno in ogni parrocchia, in ogni ambiente: conoscere bene la condizione sociale e morale-religiosa, e quindi portare gli aiuti /che/ (a) vi sono possibili. Che vi sono possibili. Per questo la conclusione che questo decreto è il più sviluppato. Dalla pagina 168 si va alla pagina 293 (1). E' il più sviluppato.
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Conclusione: compiti dei singoli fedeli per contribuire alla vita cristiana. E poi come stabilire il dialogo fra le persone consecrate a Dio (sacerdoti, religiosi) e il dialogo fra gli uomini per parlare di Dio. Il mondo è da costruire, ecco. E' un mondo da costruire, moralmente, e da condurre al suo fine. E il suo fine è l'eterna felicità! Quindi è il più lungo, fra i decreti, quello che vien chiamato «Costituzione Pastorale», da 168 a 293 (2).
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Oh, conviene che venga letto, sì! Già l'avete fatto! E per chi è un po' più innanzi negli anni, o novizie, o professe, che ci sia una spiegazione o una applicazione pratica, quanto è possibile, poco per volta. Già avete meditato altri, ed è utile che avete già esaminato e meditato. Si aggiunga questo che è /di tanta necessità/ (a). Ed è stata - si può dire - l'ultima conclusione del Concilio Vaticano [II] con questo documento: La vita nostra nel mondo attuale, la Chiesa nel mondo contemporaneo.

Albano Laziale (Roma)
13 marzo 1966

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(1) Albano Laziale (Roma), 13 marzo 1966.
27 (a) R: è.
(b) R: sono.

28 (a) R: e e.
(b) R: si tro si trova il il.

29 (a) R: una grande grande.
(b) R: questo.
(c) R: di serv[irsi] di prendere cioè quello.

30 (a) R: le ass le le associazioni.

31 (a) R: cristianamento.
(b) R: for for[mata] fatta la prima la prima.

32 (a) R: cioè aiutare quelle.

36 (a) R: quel che è pre[dicato] quel che è nei nel libro.
(b) R: di strumenti.

37 (a) R: imparare.
(b) R: perché siano poi.
(c) R: e che c'è.

38 (a) R: guarda riguarda.
(b) R: le paro[le] le persone.
(c) R: si ci sia la fami[glia] sì.

39 (a) R: adesso che il Papa.
(b) R: per cui.

40 (a) R: alla santità.

41 (a) R: che che.
(1) Cf. GS dei Doc. Conc.

(2) Cf. GS dei Doc. Conc.

43 (a) R: di tanta impo[rtanza] di tanta necessità.