Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

V. CORPUS DOMINI(1)
Ieri abbiamo celebrato con solennità la festa [del] Corpus Domini, il corpo del Signore Gesù Cristo. Ma dicendo Corpus Domini si intende Gesù Cristo corpo, anima, divinità. Tuttavia facciamo adesso una considerazione, e cioè che il corpo del Signore, quando lo riceviamo nella comunione, ha gli effetti spirituali e gli effetti diciamo corporali.
79
Sono sette i vizi capitali, i peccati capitali. I quattro primi riguardano più lo spirito, come la superbia, l'invidia, ecc. E poi vi sono tre vizi o tre peccati capitali che riguardano specialmente il corpo. Ma il peccato [si] ha soltanto quando vi è il consenso dell'anima cioè della mente, della volontà.
80
Tuttavia parliamo dei peccati: /il peccato/ (a) di pigrizia, il peccato di gola, il peccato di sensualità. E immettendo in noi il corpo di Gesù Cristo [c'è] una comunicazione di grazia speciale perché si domini, si domini il nostro corpo. Sì. Lo si domini! E allora, allontanare la pigrizia, la golosità, la sensualità. Sì, perché la presenza di nostro Signore Gesù Cristo, specialmente nella comunione, ha anche gli effetti sopra il corpo. E quindi ricordare che [è] il Corpus Domini.
81
Ricevendo l'ostia, la presenza di Gesù Cristo sacramentale dura quanto duran le specie eucaristiche. Quindi tenere presente /che la presenza/ (a) nel nostro intimo ha effetti sopra il corpo stesso, non soltanto per la lingua, non soltanto per l'occhio, la curiosità o per l'udito (sentire cose non buone, ecc.), ma specialmente quello che /serve/ l(b) a dominare il corpo.
82
In che modo dominare il corpo? Che lo spirito nostro, la volontà nostra domini! Vi è sempre la lotta fra la carne e lo spirito. Sì. Ma quando noi facciamo delle belle comunioni, ecco, si supera la pigrizia, parlando così chiaramente. E cioè, che noi lavoriamo nella misura giusta, facendo i nostri doveri quotidiani, o costino fatica o non costino fatica, o piaccia o non piaccia. Regolare in noi stessi questo: il giusto lavoro, il giusto studio; e nello stesso tempo quello che noi dobbiamo allontanare, e cioè la pigrizia! Sì.
83
E se si fa tutto quello che il nostro dovere chiede, ecco: Si è fatto il riposo, son passate le ore del riposo, allora la grazia che il Signore ci dà di dominare e di guidare il nostro corpo. Quindi il giusto lavoro, le giuste applicazioni agli apostolati e agli studi. Quindi, quello che è necessario e quello che si deve dare al corpo, quel che il corpo ha bisogno.
84
/Però noi dobbiamo avere/ (a) una luce per distinguere quando è sufficiente il riposo o non è sufficiente. Oppure, quando si tratta del lavoro, fare il lavoro in quanto è la misura, in quanto bisogna adoperare il nostro corpo, sì. Perciò, essere illuminati: fino a questo punto così, oltre generalmente no! Non si può. Ci possono esser delle piccole eccezioni, ma intanto /quello/ (b) che riceviamo dalla grazia del corpo di Gesù Cristo: abbiamo la fortezza di dominare il nostro corpo, il nostro essere.
85
Oltre la pigrizia come /peccato/ (a) sensuale vi /è la golosità/ (b), e cioè che noi sappiamo dominare la nostra gola. Dominare! Occorre prendere il cibo nella misura necessaria, fosse anche la medicina. Prendere quello che è necessario perché /la salute rimanga/ (c) e /anche si arrivi/ (d) allo sviluppo fisico! Però ecco, fino a questo punto basta; oltre.... Stare nella misura. Il cibo: non tanto perché ci piace, perché è adatto al nostro gusto o non piace al nostro gusto; ma, quando abbiamo lo spirito, dominiamo anche la nostra gola. Prendere quel che si deve prendere in obbedienza, secondo il volere di Dio, e poi fermarsi in quello che sarebbe solamente eccessivo.
86
Ecco: /il nostro/ (a) corpo viene santificato dalla presenza del corpo di Gesù Cristo, particolarmente quando si riceve l'ostia santa consecrata. E ci vuole della virtù, ecco, per dominare il nostro corpo, perché vi è sempre la lotta - come già ripetuto - la lotta fra lo spirito e la carne.
87
Poi, vi è quello che è la sensualità. E allora il cuore che si orienti verso Dio, verso le anime, verso le persone, i fedeli e gli uomini tutti. Sì. Il cuore ha tendenze: ha tendenze come di sentimento-amore. Ora, l'amore a Dio in primo luogo è spirituale. In secondo luogo anche compia la sua parte /il nostro/ (a) cuore. E cioè, anche fisicamente, anche il cuore, la sentimentalità [sia] ordinata a Dio e alle anime. E alle anime!
88
Ecco allora la presenza di Gesù Cristo in noi. Si arriva fino ad amare Iddio sopra tutte le cose? E' la vocazione. E' la vocazione, cioè il voto di castità. Quando l'anima è illuminata dalla grazia di Dio, ecco si orienta verso il Signore: c'è l'amore a Dio, l'amore alle anime. Sì.
89
Questa presenza di Gesù Cristo ha un grande valore, perché ci comunica una fortezza e uno spirito perché noi possiamo dominare il nostro corpo. Il nostro corpo, che deve avere anche la propria santificazione; e non cedere alle tendenze della gola, della pigrizia, o della sensualità. Superare! E santificare quindi il corpo, il quale un giorno arriverà /al cimitero/ (a); ma poi il corpo che è stato santificato risusciterà glorioso. Glorioso, sì, perché il corpo [è stato] usato per la santificazione dello spirito stesso! Usato il corpo al servizio di Dio! Sì.
90
Ecco, nei tempi attuali ci sono tanti eccessi, disordini; ma, quando riceviamo Gesù Cristo, viene immessa in noi una comunicazione che non tocca solamente lo spirito e l'anima, ma tocca il corpo stesso. Il corpo stesso. Ecco!
91
Alle volte vi possono essere degli eccessi, /in vari ambienti/ (a) e tendenze. Oh, questo vi viene poi illustrato dalle madri, che possono portarvi - e vi portano certamente - una luce /per distinguere/ (b) quello che non è buono da quello che è santo e buono. La luce e la grazia. La luce nell'anima e la grazia nel corpo stesso. Nell'intimo stesso. Sì.
92
Anni fa si faceva l'ottava del Corpus Domini; ma tuttavia la festa del Corpus Domini è sempre solenne; e poi, oltre a questo, noi abbiamo sempre la messa, la comunione e la visita al santissimo Sacramento! Ecco: da una parte vi è la grazia per lo spirito; ma /vi è anche la grazia/ (a) per il corpo, specialmente durante il momento della comunione.
93
E poi se vogliamo penetrare anche /più/ (a), approfondendo le cose, Gesù Cristo come si è immolato? Il suo corpo: la flagellazione, la condanna a morte, il viaggio al calvario portando la croce, e la crocefissione, e le agonie di Gesù. Ecco, tutto questo, oltre che ottiene le grazie per lo spirito, ottiene le grazie anche perché noi dominiamo il nostro fisico, il nostro corpo! Sì. Oh!
94
In un /catechismo/ (a) di attualità [si] fa risultare anche questo, cioè l'effetto, il frutto del contatto di noi col corpo [e] sangue di Gesù Cristo nella comunione. E come viene offerto al Padre celeste? La messa! Il sacrificio della messa è il sacrificio stesso della croce. E allora noi per la sofferenza, le sofferenze di Gesù Cristo nel suo /corpo domandiamo/ (b) questo.
95
Di lì fioriscono le vergini. Fioriscono le vergini. Per cui vi è il dominio sopra il corpo. E non si cerca quello che è la soddisfazione della gola o soddisfazione della pigrizia /e la/ (a) soddisfazione della carne! Si può arrivare fino a un certo grado come vita cristiana, ma è più elevata, immensamente più elevata la vita di verginità. Verginità!
96
[Dare] grande importanza al contatto /del nostro/ (a) corpo col corpo immacolato di Gesù Cristo! Quanto più saranno allora le vocazioni! Se si fa la comunione frequente - e si fa bene - i frutti. E le vocazioni fioriranno non solo per numero, ma anche per maggior fervore, anche per la santificazione.
97
Uno dei nostri /scrittori/ (a) che si trova in Africa ha scritto la vita di una suora vergine e martire. E si può dire che è uguale e - in certa maniera - più santificata che Maria Goretti! Scritto in questi ultimi giorni e che verrà pubblicato fra poco tempo da noi. Sì.
98
E /quando si sa/ (a) che queste persone san dominare il corpo, fino a che punto arrivano? Alla verginità e al martirio! Come dominano il corpo sacrificando[lo] per Gesù Cristo, il quale ha sacrificato se stesso per noi. E baciare il crocifisso di tanto in tanto, specialmente alla sera. Che Gesù Cristo santifichi il nostro corpo con la sua grazia [e] misericordia! E allora, nel giorno della risurrezione, quale gloria avrà anche il corpo insieme allo spirito! (1).

Albano Laziale (Roma)
10 giugno 1966

99

(1) Albano Laziale (Roma), 10 giugno 1966.

81 (a) R: la superb[ia] non la superbia ma dico il peccato.

82 (a) R: che la presen che la presenza.
(b) R: se serve.

85 (a) R: quindi che però noi abbiamo.
(b) R: quello quello.

86 (a) R: peccato peccato.
(b) R: è non soltanto la pigrizia, la golosità.
(c) R: eh, la la la salute che rimanga.
(d) R: anche che si arriva.

87 (a) R: il nostro il nostro.

88 (a) R: il nostro il nostro.

90 (a) R: al ci al cimitero.

92 (a) R: in va in vari san in vari santo voglio dire in vari ambienti.
(b) R: e per di e per distinguere.

93 (a) R: vi è anche lo spirito vi è anche la grazia.

94 (a) R: più più.

95 (a) R: cate catechismo.
(b) R: corpo e quindi domandiamo.

96 (a) R: e la e non la.

97 (a) R: della nostra del nostro.

98 (a) R: scritti scrittori.

99 (a) R: quando noi quando si sa.
(1) Segue la recita della preghiera «Cara e tenera mia madre Maria» [cf. Preghiere, pag. 27] intonata dal Fondatore.