Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIII. MIGLIORARE LA PREGHIERA(1)
Il tempo attuale è propizio a pregare perché è un tempo di raccoglimento. Sì. E pensare che la grazia del Signore abbondi di più nella congregazione e in ciascheduno, in ciascheduna di voi, sì.
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La preghiera è quella che fa crescere nello spirito [e] nell'anima [determina un] progresso. Perché noi abbiamo una vita umana, sì - anima e corpo - e allora il corpo ha bisogno del sostentamento. E poi vi è la vita sopra la vita umana; vi è sopra la vita di grazia, la vita spirituale, la vita che viene crescendo per mezzo della grazia.
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San Pietro appunto /in una delle sue lettere diceva/ (a) di crescere in Cristo. Crescere in Gesù Cristo. Sì. Quindi nel crescere quanto al corpo [si cresce] fino a 20 anni, ventidue, ventitré anni poi ci si ferma; invece quello che è l'elemento, quello che è la vita di grazia sempre cresce. Cresce giorno per giorno, secondo le nostre disposizioni e fino all'ultimo momento della vita. Anzi, per l'ultimo momento della vita sarà ancora il momento più opportuno per aumentare la grazia e forse la più grande grazia, il più grande merito. Sì. Quindi l'alimentazione dell'anima nostra dipende dalla grazia, dalla preghiera. E' un'alimentazione spirituale. Sì. Oh, però, che si preghi bene!
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Oggi, sabato, nel cominciare la preghiera, [ci sono] /persone/ (a) che /si mettono nella preghiera come daccanto a Maria/ (b). Preghiera! Oh, pensare come Maria pregava nella sua fede, nella sua umiltà, nella sua speranza. E sono proprio queste le disposizioni, cioè la fede e la speranza e la carità. Ecco, sono le disposizioni che aveva Maria nel pregare e che noi dobbiamo /portare per/ (c) la preghiera.
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La preghiera secondo la fede, secondo la speranza e secondo la carità. Sì. Non andare subito - diciamo - ad iniziare la preghiera! Fare una piccola riflessione: come mettersi daccanto a Maria per pregare. E poi, presentiamoci con la fede, la speranza e la carità.
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E in primo luogo: la fede. La fede. La preghiera - che si rivolge a Dio -, la preghiera ci porta a lodare il Signore, sì, a ringraziare il Signore; e poi, l'altra parte della preghiera, [a chiedere] quelli che sono i bisogni nostri. Sì.
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La preghiera quindi è per adorare, ringraziare, lodare il Signore. Sì, l'anima nostra [è] volta al Signore, contemplando la santissima Trinità nel cielo, se si vuole. La preghiera che si rivolge a Dio, da una parte è per lodare e ringraziare il Signore; e poi la nostra parte e cioè: chiedere perdono e chiedere le grazie.
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La nostra seconda parte della preghiera [è] domandare il perdono delle nostre deficienze, delle nostre debolezze, dei nostri peccati; e poi la domanda delle necessità, delle grazie che ci sono di bisogno per ciascheduno di noi! Per ciascheduna di noi secondo la nostra posizione, come ci troviamo spiritualmente e poi anche quanto alla vita presente. Sì, la fede!
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Ci troviamo allora presenti davanti al Signore o davanti al tabernacolo, oppure nel nostro pensiero: elevare la nostra mente alla santissima Trinità. Sì. Glorificar Dio. Glorificar Dio e /nello stesso/ (a) tempo ringraziare il Signore. Dall'uso di ragione, anzi prima la santissima Trinità, Dio /che ha creato/ (b) l'anima nostra! Sì. E quindi è un'elevazione della mente e del cuore, questa. La prima parte, la fede. La fede!
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Poi la seconda disposizione riguarda la speranza. In che cosa dobbiamo sperare? Noi dobbiamo sperare, in primo luogo, /quelle/ (a) che sono le grazie necessarie /per il nostro spirito/ (b). E speranza per le necessità che nella nostra vita incontriamo. La speranza.
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La speranza, in che cosa è? Meritiamo noi le grazie? Noi dobbiamo appoggiarci alla bontà di Dio e ai meriti di Gesù Cristo. Ai meriti di Gesù Cristo. Quindi, non è che noi siamo degni; eh, l'appoggio deve essere questo, cioè Cristo crocifisso, Maria e i nostri santi protettori. Appoggiarci! Sperare. Sperare così! Sperare non perché valgono le nostre preghiere, ma perché vi è /il/ (a) merito, la grazia che viene dalla croce, che viene da Maria protettrice e dai nostri /santi apostoli/ (b). Sì. Bisogna che non ci fidiamo di noi.
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Qualche volta si pensa: ho fatto questa preghiera, ho fatto quell'altra, quella novena, ecc. Si domandano grazie di cose che riguardano la vita presente o diversamente; ma sempre dobbiamo dire: Per Christum. Oh sì, per Christum, oppure per Dominum nostrum Jesum Christum. Non domandiamo noi - degni -. Non hanno valore le preghiere /in una certa misura/ (a). E cioè quella che è la principale: appoggiarci ai meriti di Gesù Cristo. Appoggiarci ai meriti di Gesù Cristo! Come nella messa, nel breviario: Per Christum o per Dominum nostrum Jesum Christum e altre espressioni simili!
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Ma realmente quello che ha valore presso la santissima Trinità è presentare i meriti di Gesù Cristo. [E'] lui, Gesù Cristo, che ha meritato per tutti! Il suo potere è infinito presso il Padre celeste. Quindi dobbiamo appoggiarci alla croce, a Gesù crocifisso. E poi possiamo unire insieme la protezione e la intercessione di Maria e dei santi apostoli Pietro e Paolo. Questo /è assolutamente/ (a) necessario, cioè se vogliamo le grazie specialmente spirituali è necessario che noi ci appoggiamo sempre a Gesù Cristo crocifisso, all'intercessione poi insieme di Maria e dei santi apostoli Pietro e Paolo.
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In terzo luogo la preghiera nostra: la carità. Terzo, sì: la carità che riguarda il Signore, l'amore al Signore e l'amore al prossimo. /Quindi l'atto/ (a) di carità o la virtù della carità teologale glorifica Dio.
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Il paradiso/ (a) è la glorificazione di Dio, il paradiso. E in quella glorificazione c'è la nostra felicità eterna! Non si capisce subito bene, ma il paradiso è tutto una glorificazione a Dio. A Dio, che là si vede, là si conosce, e là si ama: in paradiso! Ecco perché allora c'è la visione di Dio e il possesso di Dio e il gaudio di Dio. Sì. Ora, se quella è l'eternità, bisogna cominciare sulla terra: l'inizio. Quindi ci prepariamo al paradiso, quindi a quella glorificazione eterna di Dio.
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Poco per volta le anime che si elevano, arrivano a quello che è il Gloria Patri, Filii et Spiritui Sancto. E poi, per Christum Dominum nostrum. E allora si completa quello che è la carità nella preghiera. Prepararsi, prepararsi sulla terra al paradiso! E quanto più noi siamo così orientati verso la gloria di Dio, così noi facciamo la vera /preparazione per entrare in cielo/ (a). Ma non solamente l'amore al Signore; ma, oltre la carità verso Dio, la carità verso il prossimo.
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Nelle nostre intenzioni possiamo mettere tutte le persone care che abbiamo /e che dobbiamo raccomandare/ (a) al Signore, e le anime che forse sono in purgatorio. E poi, amare il prossimo come noi stessi: la congregazione, le sorelle e tutte le attività che vi sono nella congregazione. Sì.
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Ma per avere completo /questo atto di carità/ (a) verso il prossimo - nel mondo ci sono tre miliardi e mezzo di persone -, se noi pensiamo a tutta l'umanità, oh, la carità si estende così ampiamente. Qualche volta si prega per una persona, per un'altra, ecc.; ma quello che è da completare - se si vuole completare - con il cuore largo: /pensare/ (b) a tante anime che non sappiamo se domani sono in cielo o non lo sono.
281
Amare/ (a) il prossimo come noi stessi, cioè come noi desideriamo la salvezza e la santità, che anche tutte le altre anime, tutte le altre persone abbiano la partecipazione del gaudio eterno. Quindi, pensando a tutti, facciamo un tre miliardi e mezzo di intenzioni, e /quindi atti/ (b) di carità sono, comprese poi o almeno aggiungere le anime che possono essere ancora in purgatorio. A tutte!
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Allargare il cuore come il cuore di Gesù, come il cuore di Maria. Contenere e seguire, imitare il cuore di Gesù: Venite ad me omnes [Mt 11,28]. Ha il cuore così largo! E allora il cuore così largo /porta a noi una letizia/ (a), una gioia! Pensare e fare qualche cosa un po' per tutti. /Non potremo/ (b) dare soldi o certi altri aiuti. E non possiamo arrivare né /in/ (c) Cina, né nell'India, né in altre nazioni! Ma il Signore li ha tutti presenti, gli uomini, tutte presenti le persone. E noi mettiamo in generale le grazie che chiediamo per tutta l'umanità, per ciascheduno dell'umanità.
283
Ora, non cominciare subito proprio la preghiera - parlo dell'adorazione adesso, specialmente -. Fare quella preparazione all'anima: fede e speranza e carità. Sì, /la preghiera/ (a) avrà un valore molto superiore. Molto superiore. Figurarci /di/ (b) metterci accanto a Maria e pregare nel suo spirito e nelle sue disposizioni. E che essa medesima sia la nostra protezione, Maria. Sì, ci conforti e aiuti a pregare bene.
284
Siccome questo tempo è più adatto al raccoglimento e alla preghiera, ecco, chiedere al Signore la grazia di migliorare la nostra preghiera. Chiedere questa grazia: migliorare la nostra preghiera. E' il tempo adatto questo. Veramente tutto il tempo è adatto a pregare, ma questo tempo è più adatto e noi stessi siamo più inclinati al raccoglimento, come siete adesso applicate molto nello studio, nel fare gli studi bene. Oh!
285
Il Signore benedica tanto. E fare, se potete, un piccolo passo: voglio migliorare la preghiera. Domando la grazia al Signore di migliorare la mia preghiera. Alle orazioni del mattino, alla messa, alla comunione, alla visita e a tutte le altre orazioni: Signore, che miglioriamo noi la preghiera.

Albano Laziale (Roma)
19 novembre 1966

286

(1) Albano Laziale (Roma), 19 novembre 1966.

266 (a) R: in una sua lettera, una delle sue lettere in cui diceva.

267 (a) R: per persone.
(b) R: si mettono come daccanto ala preghiera a Maria accanto a Maria.
(c) R: portare queste disposizioni per.

272 (a) R: nello st nello stesso.
(b) R: che ci ha crea ha creato.

273 (a) R: quello.
(b) R: per lo sp per il nostro spirito.

274 (a) R: la il.
(b) R: santi post apost santi apostoli.

275 (a) R: nella certa misura in certa misura.

276 (a) R: è assol è assolutamente.

277 (a) R: quindi che l'atto.

278 (a) R: il paradiso il paradiso.

279 (a) R: preparazione la vera preparazione in cielo per entrare in cielo.

280 (a) R: e da raccom e che dobbiamo raccomandare.

281 (a) R: questo atto di carità questo atto di carità.
(b) R: pensando.

282 (a) R: mettere amare.
(b) R: quindi di atti.

283 (a) R: porta al a noi porta a noi una una letizia.
(b) R: non porteremo non potremo.
(c) R: a.

284 (a) R. la la gra[zia] la vir[tù] la preghiera.
(b) R: di di di.