Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IX. PROGREDIRE OGNI GIORNO
/Sono alcuni anni che, tornando per gli esercizi spirituali delle varie case, trovate cose nuove. Anche quest'anno trovate particolarmente l'approvazione pontificia che vi è stata consegnata con la data del 29 giugno, festa dei santi apostoli Pietro e Paolo. Poi trovate aumento di persone e l'inizio dei lavori per la costruzione della cappella. Ogni anno si segna qualche progresso dell'istituto, che non è solo esterno, ma piuttosto interno: osservanza religiosa più vissuta, pietà sempre meglio illuminata e sentita, lo studio che progredisce quasi continuamente/ (a).
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E' la congregazione come una famiglia che si ingrossa anno per anno: nuove figlie e nuovi mezzi e nuovo lavoro, cioè ampiamento di lavoro. La congregazione è un «ente morale», simile ad una persona fisica. Il bambino che nasce, il bambino che incomincia a camminare, il bambino che comincia a balbettare... Poi, quando cresce, arriva all'uso di ragione, va alla scuola, alla parrocchia, avanti, avanti negli anni, finché diventa uomo adulto. Così la congregazione. Trovate quindi sempre qualche cosa di nuovo. E queste novità, tutte belle, devono rallegrarvi e, d'altra parte, sono segno chiaro: Gesù è con voi.
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Ma anche voi, venendo dalle case, portate sempre delle cose più belle. Sì, i frutti del vostro apostolato son sempre più numerosi; la congregazione va allargandosi di parrocchia in parrocchia e va raccogliendo sempre un numero crescente di vocazioni. Certo, il tempo attuale ha delle difficoltà nuove, ma, nonostante le difficoltà, il Signore /semina continuamente/, (a) lo Spirito Santo nelle anime lavora, ed ecco che le vocazioni... io credo che piuttosto crescano realmente che diminuire, perché il Signore è lui il padrone della messe, e se noi preghiamo, [egli] manda operai alla sua messe e li manda in proporzione del bisogno. Quanto bisogno che le pastorelle fossero migliaia, migliaia!
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Vedete, l'ultima statistica dà questo risultato, che la popolazione del mondo è arrivata a due miliardi e ottocento milioni. Il mondo cresce di quarantacinque milioni ogni anno, nel complesso. Nascono ogni minuto ottantacinque bambini, nel mondo, e bisognerebbe dire: quarantacinque milioni di uomini ogni anno in più? Occorrerebbero quarantacinque preti nuovi, pastori nuovi, perché un pastore possa accudire un migliaio di anime. E non sempre i pastori sono dedicati alle parrocchie. E quante le pastorelle dovrebbero essere? Tre per parrocchia, no? Allora dovreste essere, quante? Quanto crescere ogni anno? Oh, a parte questo, voi portate sempre dei buoni frutti dalle vostre missioni parrocchiali.
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Che cosa importa, adesso, l'essere state approvate dalla santa Sede? Cosa importa l'aver l'approvazione pontificia? In generale importa questo, che mentre prima il superiore era il vescovo della diocesi dove si stava, adesso il superiore è la santa Sede, ed è il vicario di Gesù Cristo, il quale, però, opera per mezzo del dicastero che si chiama «Congregazione dei Religiosi», si. /Questo/ (a) già ci impone riconoscenza, non è vero? Il Signore vi ha guidato per le sue vie fino a questo punto.
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Non guardiamo però tanto al passato. Il segno del fervore sta nel protendersi in avanti: nella santità protendersi in avanti. Il segno del fervore sta nel protendersi nell'apostolato; sempre meglio fatto l'apostolato. Il segno del fervore sta nell'aumentare il numero delle vocazioni che raccogliete nelle varie parrocchie, e sta nel formare queste vocazioni sempre meglio. Ora, ecco la riconoscenza a Dio, sì: portare questo fervore nuovo e - voglio dire - mostrarlo con l'osservanza dei due primi articoli delle costituzioni.
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Il primo articolo è sempre uguale per tutti gli istituti, sostanzialmente, e cioè la santificazione dei membri mediante l'osservanza dei voti e della vita comune. Il secondo articolo invece è quello che specifica gli istituti e quindi segna l'apostolato. Ora nella edizione delle costituzioni nuove, come sono passate sotto l'esame della congregazione, vi sono alcune parole cambiate, ma per meglio spiegare, oppure <per> corrispondono alla mentalità che vi era <nella congregazione> in alcuni membri della congregazione, non nella congregazione, ma in qualche membro della congregazione non in alcuni. Quindi l'apostolato parrocchiale, che resta sempre quello che specifica la congregazione vostra e quello che formerà il vostro <la> grande lavoro, in cui raccoglierete innumerevoli meriti.
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Dunque, oltre la riconoscenza a Dio, questa riconoscenza di vita! Primo articolo: attendere a farsi santi. Ecco il primo fine degli esercizi. Siete venute per farvi sante, per praticare in primo luogo l'articolo fondamentale, il primo articolo: arrivare a glorificare il Signore, arrivare alla perfezione religiosa che sta nell'osservanza dei santi voti e nella vita comune. Ecco adesso, in questi giorni, avete da esaminare il passato, sì.
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Come ho speso i miei anni che ho trascorso in congregazione? Esame!
Come ho corrisposto alla grazia della vocazione? Esame!
Come io mi impegno nelle pratiche di pietà,
specialmente esame di coscienza, meditazione e visita,
per progredire, per osservare i voti e la vita comune?
Come io osservo la povertà, la castità, l'obbedienza?
Come sono descritti nelle costituzioni? Esame!
Come osservo la vita comune, il che significa: come io mi comporto con le sorelle?
Come mi comporto - parlo di voi, la domanda che dovete farvi - con chi guida l'istituto? Come io amo le /aspiranti e come cerco le vocazioni?/ (a) Come coopero allo sviluppo della congregazione? Ossia coopero mediante la ricerca delle vocazioni? Come coopero mediante il mio contributo materiale alla congregazione, all'istituto?
Come è la mia vita, dà buon esempio?
Come io ottengo le grazie, con la preghiera, sopra l'istituto?
Come prego per l'istituto?
Io poi - deve dir ciascheduna - sono di punta nel cammino, oppure sto indietro, alla coda?
Vi sono le fervorose che son di punta nello spirito e vi sono forse anche quelle che camminano più adagio, può anche essere che qualcheduna tenga indietro e che impedisca un po' il progresso spirituale, il fervore della congregazione. Ecco l'esame di coscienza sopra il primo punto delle costituzioni.
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Secondo, per mostrar la nostra riconoscenza alla santa Sede e al Signore specialmente dell'approvazione pontificia, compiere l'apostolato come è descritto nel secondo articolo, l'apostolato che ha tre parti e che formano un unico apostolato.
Prima: istruzione religiosa; secondo: formazione religiosa; e terzo: preghiera, culto cristiano. Ecco.
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Istruzione religiosa. Ognuno deve esaminarsi: «Io mi son preparato bene per fare i catechismi? Mi son preparato prima, quando ero in casa, e continuo a prepararmi, lezione per lezione, adesso che sono nelle parrocchie?»
Il catechismo non è che si debba prendere leggermente. E bisogna prepararsi per spiegare le cose ai fanciulli e, quanto più sono teneri questi bambini, quanto meno sono istruiti, tanto più han bisogno di spiegazioni chiare.
Quindi occorre una preparazione maggiore. Come, dunque, preparo l'istruzione religiosa? Studiando continuamente? E poi, come compio questa istruzione? La metto, questa istruzione religiosa, a capo di tutte le altre opere dell'apostolato come principale, fondamentale? Perché, se si ignora la religione, come si praticherebbe? Non è possibile! Sentono tanti errori e se noi non andiamo a mettere in quelle menti un po' di verità...
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Oh, poi come si dà quest'istruzione religiosa: con che amore? Con che delicatezza, con che costanza?
Istruzione religiosa: se si sa adattarsi a quelle piccole menti, sì. Poi istruzione religiosa in altre maniere: nelle aule di asilo, nelle conferenze alla azione cattolica, alle giovani, alle donne; istruzione religiosa anche privata quando si va in una famiglia, quando si visitano dei malati, ecc. Lì è descritta l'istruzione religiosa da darsi.
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Poi c'è la formazione. si formano bene quei bambini? Si ha l'impegno che non si commettano peccati e che siano buoni? Rispettino la Chiesa, amino i loro genitori e siano delicati di coscienza?
Formazione della gioventù femminile la quale, man mano che cresce negli anni, ha sempre più bisogno, come ognuna di voi deve pensare: io ho atteso, io ho fatto.
Vi sono persone, pastorelle che in generale nelle parrocchie si danno generosamente; non guardano i difetti degli altri ma curano il progresso proprio. Se vogliam trovar dei difetti - noi - sarà facile, perché ci son sempre più difetti nel mondo che virtù. Siamo tutti limitati anche quando crediam di esser buoni, siam molto limitati e il difetto è la limitazione. Guardiam noi stessi!
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E il buon esempio nelle parrocchie? E l'osservanza religiosa nelle case piccole? E nel preparare le aspiranti che magari sono appena vestite per il noviziato? E nel ricevere le nuove professe perché lo spirito acquistato nell'apostolato cresca sempre e non trovino pericoli?... Come si vigila? Guardando questo, che le superiore hanno sempre bisogno di fare un po' più di preghiera che non le suddite, appunto perché hanno un doppio ordine di doveri. Noi dobbiam pregar di più.
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Terzo poi c'è da insegnare la preghiera. Si è insegnato bene quanto riguarda la messa liturgica? Si cura che <hanno> abbiano i libri necessari anche nelle famiglie? E si adoperano industrie per arrivare a questo, che la messa sia seguita con il messalino? - o almeno con altre preghiere perché non è prescritto che la messa si senta sempre col messalino, si possono adoperare anche altri metodi, ed è stato messo sul San Paolo, preso dall'istruzione della Congregazione dei Riti - .
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Oh, insegnare a pregare ai bambini. Insegnare a dire il rosario nelle famiglie. Insegnare a frequentare i sacramenti della comunione, della confessione. Che vengano alle funzioni in chiesa. Che i sacramenti /dai/ (a) malati siano ricevuti per tempo. Che si abbia cura che nelle case ci sia il crocifisso o il quadro della Madonna e, se volete, il quadro che rappresenta i due apostoli Pietro e Paolo. Ecco. E poi tutto quello che concilia la divozione: il canto sacro, la pulizia delle chiese, il rammendo delle cose, delle biancherie, ecc.
Procurare poi le belle funzioni, le belle funzioni che servono tanto alle anime, sì, e tutto il complesso di quello che serve a portare le anime a Dio e dar Dio alle anime.
Ecco l'esame di coscienza!
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Ora, ognuna deve dire: abbiamo come superiore supremo il Papa; dobbiam sentire riconoscenza perché con questo siam sicure! La Chiesa ha dato la sua approvazione? Vuol dire che la Chiesa è persuasa che questa sia un'istituzione buona; che in questa istituzione, seguendo le costituzioni, vi possiate far sante; che l'apostolato vostro è utile alle anime. Per l'approvazione - sebben le cose vadano sempre a rilento presso la santa Sede appunto perché ha da esaminar tutto - siccome non c'è stato neppure un'osservazione da parte di alcun vescovo, o dalla parte della santa Sede, voi vi sentite contente: «Noi siamo sulla via della santità e sulla via di un ottimo apostolato».
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Potrei anche dirvi dell'apostolato che è direttamente, sulle anime e quindi è quello che Gesù Cristo lo vuole in primo luogo perché Gesù ha lavorato sulle anime ed è morto per le anime, egli buon Pastore. E voi, col distintivo che avete, vi ricordate ogni giorno che Gesù è morto per le anime e Maria ebbe il suo cuore trafitto da una spada di dolore e offerse il suo dolore per la salvezza del mondo. Voi portate questo distintivo, ma non dev'essere un distintivo come uno si mette addosso un orecchino, magari, - non voi, certo - ma è un programma di vita questo distintivo. Lo portate e dichiarate davanti a tutti quei che vi vedono col fatto, cioè col portare questo distintivo, che il vostro cuore <è> si uniforma al cuore di Gesù buon Pastore, che il vostro cuore si uniforma, per quanto è possibile, al cuore della madre del divin Pastore, Maria. Ecco. Allora progresso.
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Adesso un piccolo pensiero sul modo di far gli esercizi. Anzitutto confermo tutto quel che avete già sentito altre volte sul modo di far gli esercizi, non è vero? Non ho bisogno di dirlo. Tanto più fate silenzio tanto più parlerete con Dio e entrerete nella sua intimità, tanto più osserverete gli orari e tanto più acquisterete meriti, e farete anche un po' di penitenza per qualche inosservanza che ci fosse stato lungo l'anno, qualche riparazione al Signore. E quanto più meditate e tanto più voi acquisterete forza, perché gli esercizi non stanno tanto nelle prediche quanto nei riflessi e nella preghiera. Poi negli esercizi conferite bene con chi vi guida per tutti i problemi.
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Poi, ecco il pensiero che può essere in qualche maniera un po' nuovo. Maria deve assistere in questi giorni, che possono anche esser un po' pesanti per il calore, eh? Sì! Oh, Maria ottiene la grazia preveniente, la grazia concomitante e la grazia conseguente. Ottiene, Maria, se pregate, la grazia per cominciare bene gli esercizi. Preveniente. Infonde in voi santi pensieri, santi desideri, Pregar la Madonna con dei buoni rosari.
Secondo, ottiene le grazie concomitanti, cioè le grazie necessarie nel corso degli esercizi. Può essere che, a un certo momento, il diavolo disturbi parecchio, tenti almeno di disturbare. Chiamar sempre Maria! Vi darà la grazia concomitante, cioè quella che accompagna nel corso degli esercizi.
E terzo, la grazia seguente nell'osservare poi i propositi. Che i propositi siano ben scelti, siano fatti con generosità e poi osservati nel corso dell'anno. Metter gli esercizi sotto la protezione di Maria, Madre di Gesù buon Pastore. Sì! Le grazie antecedenti, le grazie concomitanti, le grazie conseguenti.
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Ecco allora che ognuna farà il suo progresso, anzi molto progresso, e l'istituto tutto assieme progredirà e darà gloria a Dio... Eh... produrrà dei santi, delle sante, produrrà delle sante! Su, non perdiamo tempo: sante! E sante di questa nuova missione: opere parrocchiali! Non c'è nella Chiesa attualmente, propriamente un'istituzione per questo. Se ci fosse stata, non si sarebbe creata, non è vero? O avremmo avuto presso la santa Sede qualche obiezione: «Ce n'è già un'altra simile». Niente affatto! E' nuova, ma bisogna che vi facciate delle sante in questo apostolato! E, per le opere di carità, ci son già tante sante, e per queste opere parrocchiali? Il Signore aspetta da voi: sante!

Albano Laziale (Roma)
31 luglio 1959

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75 (a) Omette T. e R. Preso dal quaderno di appunti, conservato nell'archivio generale, di sr. M. Liliana Fava, sgbp, presente come esercitante.

77 (a) Così T. Omette R.

79 (a) Così T. Omette R.

83 (a) Così T. Omette R.

90 (a) R: ai.