Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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bene che nessun altro libro può avere, perché santissimo è il suo autore, anzi è la stessa santità»46.
L'accordo che esiste tra Eucarestia e Bibbia e il loro reciproco completamento, portano Don Alberione a lanciare questo invito: «Non passi giorno senza aver letto la Scrittura, perché questo sarebbe un giorno perduto, come se non aveste fatto la Comunione. Leggetela con la stessa assiduità con cui fareste la santa Comunione». E ancora: «Siate vere Figlie di San Paolo, il quale leggeva, consigliava, viveva della Scrittura; bisogna che essa sia il viatico che ci accompagna nella vita»47.
Il Fondatore, anticipando i contenuti del Vaticano II, percepisce l'armonia tra Bibbia ed Eucarestia anche in prospettiva apostolica: «Se non si fa della Bibbia il centro dell'apostolato non lo capirete mai; è come se uno volesse avere la fonte senza avere l'acqua»48.
E quasi concretizzazione del rapporto che egli coglie tra Eucaristia, Bibbia e apostolato, è la Visita o ora di adorazione quotidiana al santissimo Sacramento, un momento forte nel quale, ogni Figlia di San Paolo, si mette come discepola alla scuola del Maestro Divino per «conoscere Gesù Verità», chiedere la grazia di comprendere «la vita religiosa, capire i voti, la via della santità, delle virtù, crescere nella fede… chiedere al Signore… la grazia di diffondere la fede per mezzo della stampa, affinché questa illumini tutti» «Se andiamo con Gesù, cioè se faremo bene le Visite, diventeremo un'immagine vivente del cuore di Gesù»49.

III. AVVERTENZE

1. Nella pubblicazione si è avuto cura di mantenere uno stretto legame con l'originale. Per conservare la possibilità di un riferimento diretto ad esso, quando si tratta di ritiri mensili o di corsi di Esercizi già stampati in volumetti, viene indicato il volume nel titolo corrente, e in margine, in grassetto, è segnato il numero di pagina.
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Quando la pagina inizia a metà paragrafo è indicata dal simbolo | .
Le Meditazioni varie dattiloscritte, ciclostilate o pubblicate sulla Circolare Interna o in fascicoli, sono numerate, per anno, con numero ordinale, per distinguerle dalle istruzioni degli Esercizi che sono indicate con numerazione romana.

2. Nella nota introduttiva di ogni intervento, si è avuto cura di evidenziare i destinatari, però non sono indicati quando la predica è rivolta solo al ramo femminile: FSP e PD che allora formavano un solo gruppo. Si specifica invece se la predica è rivolta alla FP, in questo periodo infatti la Famiglia Paolina è una realtà non solo ideale ma reale, che il Fondatore va formando con linee spirituali e apostoliche comuni.
Talvolta la predica è rivolta in modo particolare ai sacerdoti e ai chierici, cf n. 25 del 15.6.1933.

3. Il termine Istruzione o Ora di adorazione specificato nell'originale è riportato nella nota di introduzione.

4. Gli interventi operati sul testo sono minimi: inserimento del titolo quando non risultava nell'originale o sostituzione quando non sembrava pertinente. Altri interventi sono: uniformità delle maiuscole o minuscole privilegiando la sobrietà; adattamento alla forma corrente per accenti, doppie vocali finali (es. principii con princìpi); completamento di elementi mancanti, ad esempio, numerazione omessa. Tali interventi, se necessari, sono stati evidenziati con la parentesi quadra [ ]. Le tre parti dell'ora di adorazione sono state distinte con numero ordinale. Alcuni vocaboli non sono stati uniformati perché rispecchiano l'uso del tempo, ad esempio: ubbidienza, sibbene, ecc. Dei testi latini, conservati fedelmente, è stata riportata in nota la traduzione e, talvolta, la correzione.

5. Si sono corretti gli errori grammaticali, ad esempio le concordanze, gli errori tipografici o ortografici evidenti, riportando in nota il testo originale. Sono state completate le abbreviazioni quando restava il dubbio che fossero comprensibili. Si è intervenuto sulla punteggiatura solo quando la comprensione del pensiero presentava qualche difficoltà, ad esempio una eccessiva abbondanza di due punti (:). Si sono eliminate le virgolette ( o « ») quando il discorso diretto era finzione letteraria; si sono
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lasciate le cediglie () se favorivano la comprensione del testo. Le virgolette ad angolo (« ») si sono riservate per le citazioni letterali.

6. Si è avuta particolare cura dell'apparato informativo: note bibliche, note storiche riguardanti l'ambiente, i fatti, i personaggi, le fonti, ecc., nei limiti del possibile. Quando nel testo non è riportata la citazione, anche se è evidente la risonanza del testo biblico, non si è messa la nota.

7. Per facilitarne l'uso, si è corredato il volume di vari indici: biblico, onomastico, topografico, bibliografico dei libri citati, analitico, cronologico con l'indicazione anche del testo originale.

8. La citazione dell'opera è la seguente: FSP + anno + pagina del presente volume (es. FSP29*, p. 10).
Se invece, per motivi di studio, si vuole fare riferimento al testo originale, si può usare il seguente criterio: titolo e serie + sbarra + il numero del volume + numero dell'istruzione + pagina (indicata in margine), esempio: HM II/4, I,25.

9. Per le note bibliche e la traduzione italiana dei testi latini, si fa riferimento alla Bibbia di Gerusalemme, trad. CEI; talvolta, alla Volgata, trad. di Tintori E., ed. 1931, perché richiesta dal senso. Per la traduzione dell'Imitazione di Cristo, si fa riferimento a Edizioni Paoline 1990. Per la citazione di altre fonti si è ricorso il più possibile alle Edizioni Paoline, essendo generalmente queste il punto di riferimento.

A cura del Segretariato Internazionale di Spiritualità
Figlie di San Paolo

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46 Cf Meditazioni varie 1932, n. 23.

47 Cf Meditazioni varie 1933, n. 13.

48 Cf ibid., n. 13.

49 Cf Esercizi luglio 1932, XI.