Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

Anno X N. 15 — Bollettino Quindicinale — 15 Agosto 1928 C. Corr. Post.

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO - STAMPA

(Opus fac Evangelistae
Tim, IV, 5)


ALBA - PIA SOCIETÀ S. PAOLO - ALBA
~
I Cooperatori si fanno la loro Chiesa

La chiesa a S. Paolo procede alacremente. Allo scopo di metterla presto in grado di venir funzionata si è fatto così: si sono concentrati tutti gli operai (circa 30) nell’interno, lasciando per ora fermo il lavoro della facciata.
Nell’interno intanto si è compiuta la riquadratura delle volte, delle cappelle e delle pareti fino all’altezza di circa 8 metri. Il lavoro è la meraviglia dei molti che vengono a visitare; si sono collocate le prime cinque grandi vetrate di magnifico effetto e che sono l’ammirazione e lo stupore di quanti vengono a visitare la Chiesa; si attendono altre vetrate che già sono in viaggio dalla Germania. Confidiamo nella carità dei Cooperatori, giacché i bisogni sono veramente grandi.
Si ha buona speranza che, compiti i lavori assolutamente necessari per l’autunno la si potrà benedire e funzionare.

~
LE VETRATE NEL TEMPIO A S. PAOLO - ALBA

Le finestre devono essere proporzionate per stile, ricchezza, pietà col rimanente della Chiesa. Ed è perciò che si è compiuto con particolare attenzione uno speciale studio: e stanno riuscendo bellissime per stile, vetrate, intelaiature, figure.
Le finestre sono 22 in alto di cui:
1. Quattro a forma di conchiglia con un vetro di quattordici metri quadrati. Esse avranno vetri istoriati rappresentanti: la lettera di S. Paolo ai romani, la conversione di S. Paolo, il martirio di S. Paolo, la gloria di S. Paolo.
2. Quattro ad elissi ovali, di circa metri quadrati otto; si aprono nel pedritto del voltone centrale. Esse avranno vetri istoriati rappresentanti gli evangelisti con i rispettivi simboli, cioè: S. Matteo coll’Angelo; S. Marco col leone; S. Luca col bue; S. Giovanni con l’aquila.
3. Dodici finestre di forma rettangolare barocca, aperte sopra i quattro transetti della Chiesa, di due dimensioni, cioè parte di metri quadrati 6 e parte di metri quadrati 4. Avranno pure vetri istoriati, e vi si metteranno i dodici apostoli.
4. Due altre finestre a forma di uovo di conchiglia, di metri quadrati otto, aperte sopra il braccio di entrata nella Chiesa.
I vetri istoriati rappresentano due discepoli di S. Paolo: S. Tito e S. Timoteo. S. Timoteo nell’atto in cui viene ordinato Sacerdote da S. Paolo; S. Tito nel momento in cui spira l’anima sua «plenus dierum ac meritorum».
Così i giovani che dovranno essere in giorno gli apostoli del Vangelo a mezzo della Stampa avranno continuamente sotto i loro occhi gli esempi dell’apostolo per eccellenza, S. Paolo; e dei dodici altri apostoli, scelti dal Signore, e degli Evangelisti che ci hanno lasciato questo tesoro inesauribile del Vangelo.
Di S. Paolo ci ricorda la conversione del cuore; il capolavoro dei suoi scritti, l’epistola ai Romani; le sue fatiche pel Vangelo specie il martirio; la sua corona di giustizia, cioè la gloria eterna fra quanti l’hanno seguito, s. Luca, S. Tito, S. Timoteo, S. Tecla ecc. ecc.
E così le finestre saranno come una continua storia, predicazione ed incitamento ai Chierici a percorrere sull’esempio del loro celeste protettore, la via cui Dio li chiama. E affinché la vita d’apostolato sia sempre considerata nel suo principio di grazia e di missione data dalla chiesa ecco S. Timoteo che riceve l’ordinazione sacra da S. Paolo. Ed affinché sia pure considerato nel suo vero fine ecco S. Tito che già lascia la terra circondato dai discepoli e già va al premio del cielo.
I più illustri esempi di virtù e zelo li hanno lasciati gli apostoli, gli eletti direttamente da N. S. G. C. e da Lui forniti di autorità, poteri, doni speciali. Perciò la loro presenza sarà una scuola continua.
Gli Evangelisti ci ottengano poi la grazia di ben comprendere, e vivere, e pubblicare il Vangelo ad ogni creatura.
Il lavoro riesce degno per quanto umanamente si può dire. Lo stile è in intonazione giusta colla chiesa:; i colori sono distribuiti con ricchezza e proporzione; le figure sono vive, parlanti; la posizione d’ognuno ha un proprio significato.
***
Ed una parola ai Cooperatori e divoti di S. Paolo: le finestre costano lire 200.000 (duecentomila), cioè in media L. 900 per metro quadrato, così divise:

1. Ognuna delle quattro finestre grandi di s. Paolo costa L. 20.000 (ventimila); totale 80.000 (ottantamila).
2. Ognuna delle quattro elissi-ovali costa L. 8.000 (ottomila); totale lire 32.000 (trentaduemila).
3. Ognuna delle dodici finestre degli Apostoli costa l. 5.000 (cinquemila); totale L. 60.000 (sessantamila).
4. Le due finestre di S. Tito e S. Timoteo costano L. 14.000 (quattordicimila),
~
totale L. 28.000 (ventottomila).
Vi sarà certo tra i divoti di S. Paolo chi acquista una finestra, chi almeno un metro di finestra.

Già potremmo pubblicare tre nomi cioè tre finestre coperte ed acquistate; attendiamo anche di poter aggiungere altre persone, essendo questa la prima volta che proponiamo in pubblico la cosa.
Diamo il clichet delle finestre anche allo scopo di fornire un'idea più chiara.
~
Dio benedica i generosi e divoti oblatori.
Ed è spontanea e legittima la domanda che da ogni parte ci è rivolta quando sarà finita la chiesa?
Finita davvero?! Occorrerà ancor molto tempo: vi sono ancora gli altari, lo zoccolo, le pitture, la facciata, da sistemare il pavimento definitivo, il portale ecc. ecc. Ma, nell’autunno sarà finito l’intonaco e sarà aperta al culto e verrà regolarmente funzionata, a Dio piacendo.
Deo gratias! Auguri e preghiere

Aff.mo SAC. Alberione
p. Pia Società S. Paolo.

~
OPERA DELLE DUEMILA MESSE
PER I BENEFATTORI E COOPERATORI

La Santa Messa ed i Grandi

Durante le vacanze autunnali tutti ammiravano Carlo Gounod che ogni mattina ascoltava la S. Messa con edificante pietà. Una volta mancava chi servisse all’Altare. Il Gounod se ne avvide, uscì dal banco, gentilmente domandò al curato il permesso di servire la S. Messa, prese il messale, e si avviò all’altare.
L’antivigilia di una festa P. Enrico Lacordaire si trovava a Parigi per un affare importante e i suoi amici volevano trattenerlo. Ma egli, che era allora direttore di un collegio da lui fondato, rispose: non posso, perché per la mia assenza resterebbero senza confessione parecchi dei miei figliuoli che si preparano alla festa. Indi con aria grave soggiunse: Non si può calcolare l’effetto d’una Comunione di meno nella vita di un’anima.
Quasi ogni mattina – racconta di sé Augusto Conti, illustre filosofo e insigne letterato – mi reco alla Chiesa, condotto da mia figliastra caritatevole, per assistere al santo sacrificio della Messa e anche talvolta nutrire l’anima mia col Pane degli angeli. O soave squilla che mi inviti e mi desti nell’animo così dolce tenerezze: tu mi risuoni dentro come la voce del mio Dio, del mio Redentore. Quante lacrime ho sparso, ripensando ai miei peccati, alla misericordia divina che li cancella col Sangue della Vittima celeste.
Si comunicava quotidianamente anche Tommaso Moro gran Cancelliere di Arrigo VII che poi lo fece uccidere perché non olle seguitarlo nell’eresia.
A chi lo criticava perché ciò facesse egli secolare e con tanti affari da sbrigare, rispose: «Voi mi adducete proprio le ragioni per cui devo comunicarmi ogni giorno. Le occasioni di offendere Dio si presentano tutti i giorni, ed io tutti i giorni mi fortifico per mezzo della Comunione. Io ho bisogno di lumi e di sapienza per il disbrigo di affari intricati; perciò ogni giorno vado a consultare Gesù nella SS. Comunione.
~
Anno X — N. 15 — Bollettino Quindicinale — 31 Agosto 1928 — Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5).


Genitori, … datemi un figliuolo

È l’invito discreto che Nostro Signore fa sentire al cuore dei genitori quando, nella famiglia, ha scelto un ragazzo per il Sacerdozio e la vita religiosa, una figlia suora.
Nostro Signore non obbliga, non costringe, rispetta la libertà umana. Ma domanda… e il suo richiamo merita una risposta. Invita e il suo invito richiede un’accettazione… o un rifiuto.
«Donamelo, vuoi? Ne farò un mio Sacerdote. Conto su di lui, sul tuo figliuolo per continuar, fra gli uomini, il ministero che ho cominciato sulla terra… ».
«Gesù percorreva tutte le borgate, insegnando e predicando il Vangelo e guarendo ogni infermità. Ora, vedendo le folle, ebbe di esse compassione perché erano stanche e giacevano di qua di là come pecore senza pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il Padrone della messe affinché mandi gli operai».
Gli «operai della messe» sono prima di tutto i preti.
Genitori, comprendete l’invito discreto e premuroso?
In questa vocazione c’è un debito di famiglia da pagare, un onore da raccogliere.

1.o Un debito di famiglia
Durante la guerra non abbiamo compreso questo debito di famiglia verso la patria?
Nel 1916 una madre apprendendo la morte gloriosa del figlio sul campo, seppe dire in mezzo ai singhiozzi: «Quanti altri figli dal principio della guerra si son sacrificati per la nostra famiglia! È il nostro turno!».
Le sembrava d’aver pagato un debito.
Era parlare da Italiana. È parlare da cristiano il dire a Dio, quando ci chiede non più l’imposta del sangue, ma l’imposta del sacerdozio: «Quanti altri figliuoli, da tanti e tanti anni, si sono consacrati al servizio spirituale della nostra famiglia!... È il nostro turno!».
Pensiamo al nostro debito verso la chiesa! Possiamo ricordare uno solo dei grandi benefici di Dio, senza incontrare accanto a questo ricordo la figura del sacerdote?
Gesù Cristo ha detto: «Chi non avrà la fede sarà condannato». E S. Paolo «Come avranno la fede se nessuno la insegna?».
Ora chi v’insegna? Il Prete… Gesù Cristo ha detto: «senza battesimo, non sarete salvati».
Ora chi vi ha battezzato? Il Prete. Gesù Cristo ha detto: «I peccati non rimessi su questa terra, non saranno rimessi in cielo».
Ora chi vi ha rimesso tanti peccati? Il Prete.
Gesù Cristo ha detto e ripetuto: «se non mangiate la mia carne non avrete la vita in voi».
~
Ora chi vi procura il corpo Eucaristico di Gesù? Il Prete, sempre il Prete.
Dunque avete verso la chiesa un debito sacro.

2.o Un titolo di onore
Chiunque ha fede comprende che non c’è in terra e in cielo, onore paragonabile a quello di essere sacerdote.
Che un capo di stato scelga un uomo per farne il suo rappresentante, il suo ambasciatore, il dispensatore dei suoi favori, è già un onore; ma che Dio designi un uomo per vivere nella sua intimità, per farne il suo intermediario, il suo mediatore, è un onore che li sorpassa tutti.
Nessun ministero può essere paragonato al ministero del prete, nemmeno è più fecondo né più utile.
«andatevi a confessare a un angelo o alla Santa vergine, diceva il parroco d’Ars, potranno assolvervi? No. Se aveste davanti un migliaio di angeli non potrebbero assolvervi… Vi daranno il corpo e il sangue di Gesù Cristo? Nemmeno».
Ebbene alla parola del sacerdote il perdono di Dio scende in un’anima, la pace del cielo torna in essa; alla parola del prete, Nostro Signore viene sull’altare e rimane presente in mezzo a noi.
Senza il prete che diverrebbe il mondo? Tornerebbe alla barbarie, al paganesimo più vergognoso. Non più giustizia, né diritto; al loro posto, come anticamente, la forza e la brutalità.
Il prete è l’uomo del Vangelo, e il Vangelo è la carta della civiltà umana.
Senza il prete che diverrebbe la morale?... a poco a poco sparirebbe dalle anime col dileguarsi della fede.
Il prete è l’uomo della morale, l’insegna e la pratica.
Senza il prete che diverrebbero le opere di carità, talora unica riserva dei deboli, dei ragazzi, dei vecchi, dei vinti della vita?... Crollerebbero.
Il prete è l’uomo della carità. Come il suo Maestro ha pietà, solleva la miseria.
Sì, l’opera del prete – del più umile curato – è immensa. Salva tutto… Salva con le sue preghiere la gloria di Dio: egli che è talvolta solo a pagare!...
Visita, consola, riconcilia, semina l’ideale, alza le aspirazioni al di sopra dei bassi istinti, delle cupidigie e dell’egoismo… in una parola, nella dura terra della vita, eleva le anime, le salva.
Uomo di preghiera, sostegno della carità, difensore della morale, propagatore del Vangelo, pastore delle anime, tale è il sacerdote.
Dov’è l’uomo politico che faccia durante la vita il bene che realizza il prete in un anno?
Dov’è lo scienziato che meriti a parità di titolo, l’appellativo di «benefattore dell’umanità?».
«C’è un uomo, in ogni parrocchia, che non ha famiglia, ma è della famiglia di tutti; che prende l’uomo dal seno della madre e lo accompagna fino alla tomba, che benedice o consacra la culla, il letto di morte e la bara; un uomo che i ragazzini imparano ad amare… un uomo che è per natura il consolatore di tutte le miserie dell’anima e del corpo; un uomo che ha il diritto di dire tutto e la cui parola cade dall’alto sulle intelligenze, sui cuori con l’autorità di una missione divina!...
Quest’uomo è il parroco» (Lamartine).
Che onore per i genitori vederlo all’opera e poter dire: «Quest’uomo è mio figlio! Sono suo padre… sono sua madre! Certo, noi l’amavamo molto: era il migliore. Ma Dio l’ha chiamato, noi l’abbiamo dato».
E possono sempre aggiungere: «Già fin da questo mondo noi siamo ricompensati!».
Felici dunque i genitori che, secondo le vedute di Dio, favoriscono le aspirazioni dei loro figli! La gloria ricade su di loro. Hanno diritto di essere fieri; il sacerdozio di un figlio è, per la sua famiglia, un blasone divino.
«Per essere prete, diceva Monsignor Dupanloup, bisogna esser nato grande o diventarlo».

GENITORI CRISTIANI
DOMANDATE PER I FIGLI E PER VOI
QUESTA NOBILTÀ E QUESTO ONORE.
~
S. PAOLO
Vita e Viaggi

Capitolo X - Saulo cambia il nome in Paolo – Partenza da Cipro, arrivo in Antiochia di Pisidia – Discorso di Paolo alla Sinagoga – Fatiche del loro ministero – Maledizione agli Ebrei – Fuggono da Antiochia.

(Continua).


Elima, poi, cui l’apostolo avea inflitta in pena salutare della sua malvagità la cecità temporanea, pentitosi del fallo, credette in Gesù Cristo, ricevette il battesimo e con questo la sanità; ma poco dipoi, ritornato alle sue inveterate abitudini, negata l’onnipotenza di Dio, apostatò dalla fede.
In Pafo avvenne il cangiamento del nome dell’apostolo, da Saulo in Paolo: mutazione secondo alcuni avvenuta in memoria della conversione del proconsole romano; e secondo altri, più verosimilmente, per ragione di origine e di cittadinanza, per cui usò il primo, perché ebreo, fino a che trattò co’ suoi connazionali: ma quando cominciò a trattare con i gentili, fecesi chiamare con il secondo, perché più famigliare ai Greci ed ai Latini.
Dopo lo splendido trionfo della fede cristiana nella conquista del proconsole Sergio, e come credesi ancora della sua famiglia, de’ suoi amici, e di molti altri tra coloro che erano stati testimoni del prodigio avvenuto, Paolo rivolse i suoi sguardi verso l’Asia Minore per guadagnarla al Vangelo. In compagnia dunque di Barnaba e di Gianmarco, lasciata Pafo, che nelle moderne carte geografiche travasi cangiata col nome di Baffa, presero nuovamente la via del mare, e costeggiata l’isola dalla parte di ponente, fecero rotta per la Panfilia, ove giunti, navigando a ritroso il fiume Cestro, allora navigabile fino a Perga, quivi presero terra e furono abbandonati da Gianmarco.
Costui, giovane di età e di animo debole, all’aspetto delle alte montagne da valicarsi, ricovero perpetuo di assassini, non potuti snidare dall’attività e dal rigore dei proconsoli romani, sentì nell’animo, già annoiato dai viaggi, lo sgomento: il quale maggiormente gli si accrebbe al ripensare da un canto ai giorni felici passati allato della madre sua che più non credeva rivedere, e dall’altro alla fosca idea delle persecuzioni che gli si paravano dinanzi e sempre più terribili, minacciandogli una certa morte accompagnata da atroci dolori. La nostalgia possente s’impadronì del suo spirito, ed il suo giovane cuore turbato al sommo per tante circostanze, cedette con tale facilità, che solo la grande giovinezza poté rendere scusabile: prese quindi commiato dai due apostoli e se ne tornò a Gerusalemme, pensando menarvi vita più quieta e tranquilla.
Questo atto di pusillanimità dispiacque moltissimo a Paolo, il quale non volle associarlo in altro viaggio: ma di poi Gianmarco prese coraggio, e superata ogni umana debolezza, pianse la mancanza, e divenne anch’esso fervoroso predicatore del Vangelo. Si crede che nell’adempire sì nobile ministero morisse in Efeso, dove nei primi scoli della Chiesa era celebre il suo sepolcro; quantunque i Latini dicono trovarsi il suo corpo in Biblo di Fenicia. Nondimeno dai Greci e dai Latini viene onorato il ventisette settembre.
A Perge Paolo e Barnaba non si fermarono punto, ma costeggiando probabilmente
~
le rive del Cestro, e valicato il Tauro entrarono in Pisidia
Era contornata questa provincia a levante dall’Isauria e dalla Cilicia, a mezzogiorno dalla Panfilia, a ponente dalla Licia, Caria e Frigia, ed a tramontana dalla Frigia.
Paese sassoso e montuoso, quantunque sia adombrato da parecchie vallate e pianure fertilissime, era abitato da popoli frigi, mescolati ai Cilici ed agli Isauri, agli ultimi dei quali rassomigliavano per la loro vita brigantesca: così che le loro città fabbricate su rocce inaccessibili, divenivano altrettante fortezze naturali, da impensierire ancora gli stessi esperti capitani dell’esercito di Alessandro, quando volle impadronirsi di Termesso.
A capitale della Pisidia eravi Antiochia, città piuttosto greca che meramente pisidica, essendo stata fabbricata da Seleuco Nicatore, era situata a mezzogiorno di una catena di monti confinanti con la Frigia. Appartenne in origine alla Siria, quindi dopo la battaglia di Magnesia, 190 anni avanti Gesù Cristo, fu annessa a Pergamo, ed infine divenuta capitale della provincia romana, si abbellì di teatri, di templi e di chiese, i cui ruderi ancora si scorgono nella moderna Yalobatch.
Paolo pertanto e Barnaba, entrati nella Pisidia si fermarono in Antiochia per illuminare alla fede i loro connazionali.

(Continua)


-------
Zelatrici!
Conosciamo che in questi mesi vi sono maggiori difficoltà per diffondere l’opera delle due mila Messe: non scoraggiatevi; fare è necessario, pregare di più. Lavorate con intensità maggiore. Gesù sorride dal cielo, vede, nota e vi darà il premio. Noi ogni giorno vi ricordiamo tutte nella S. Messa.

AGLI EMIGRATI

Quanti altri potrebbero aiutare la Casa, farsi del bene per l’eternità, aiutare poveri giovani e chierici, concorrere ad edificare il Tempio a S. Paolo che costa milioni e così assicurarsi preghiere, ore di adorazione e Messe! Il Signore vi ispiri bene e San Paolo vi benedica tutti.
~
Letture che creano giovani delinquenti

Scrive la «Rivista di diritto penale e criminale» di Bruxelles:
«È certo che la stampa, specie quella a grande tiratura ha una larga parte di responsabilità nel cinismo dei delinquenti di oggi. È evidente, per esempio, che la campagna fatta da un gran giornale parigino in favore di uno dei soci della banda Bonnot, Dieudonnè, che si rappresentava come una vittima, non è tale da ispirare l’orrore del delitto».
È soprattutto la gioventù, che è sospinta al delitto da questa incessante pubblicità gratuita fatta al delitto: uno dei fatti salienti del nostro tempo, è appunto costituito dalla gioventù criminale. La nostra camera ha un progetto di legge relativo alla criminalità giovanile. Si tratta di rieducare moralmente i delinquenti. Sia. Ma non conviene prima di tutto prendere le misure necessarie per preservare, quanto è possibile, i giovani dalla tentazione di attentare alla vita o alle cose altrui? Ora, la lettura dei giornali su accennati non può svegliare o risvegliare in essi dei cattivi istinti. Queste letture creano, insomma il giovane senza ideali, e stanco di tutto, per il quale è necessario istituire la prigione scuola.
~
S. Bernardo di Chiaravalle

Nascita
Nel castello di Fontaines, nella Borgogna, nel 1091 nacque Bernardo da Techelino Signore di Fontaines e da Elisabetta figlia del conte Bernardo di Mombardo. Fin nella sua infanzia fu molto caro a Maria SS. ond’è che fu da Ella una volta salutato, mentre ne riveriva la sua cara immagine e tanto amore ed affetto egli dimostrò poi in seguito e coll’esempio e colla parola e cogli scritti da essere denominato il dottore di Maria, il citarista di Maria.

Suoi studi
Giovanetto ancora fu condotto a Castiglione presso la Senna dove fioriva una scuola celebre e dove insegnavano dottissimi scolastici. Subito apparve l’ingegno apertissimo del fanciullo e la sua meravigliosa facilità di apprendere. Il nemico gli suscitò intorno dei compagni, che lodando nell’alunno la grande perspicacia lo invogliassero di studi leggeri e di scienze puramente curiose.
Ma la mano amorosa della divina provvidenza che lo guidava, lo arrestò su questa china vana e sdrucciolevole, ed egli accortosi della nullità di quella scienza che gonfia senza migliorare sé ed altrui, la lasciò e pose opera a quegli studi che nel mentre pascolano l’intelletto e lo lasciano pieno di nobile soddisfazione, aggiustano altresì il cuore per guisa ch’ei si sente trascinato al bene per sé e per gli altri.

Apostolato di S. Bernardo
L’apostolato di questo ultimo Padre della Chiesa fu vario sotto ogni aspetto. S. Bernardo fu a contatto cogli uomini più grandi del suo tempo, coi Sovrani di tutta l’Europa egli fu in una continua relazione. Contribuì allo sviluppo delle Crociate che egli stesso predicò; in ossequio al Papa che gli aveva dato sì grande ed onorifico incarico. Confutò colla voce e cogli scritti gli errori filosofici e teologici del suo tempo, come quello di Pietro Abelardo; scoperse fino suid dai suoi nascondigli, Arnaldo da Brescia e combatté gli errori di Pietro da Bruyo. Converte gli eretici della Linguadoca e quel che più importa son le sue apostoliche per l’estinzione dello scisma di Pietro Leone: colla penna opera. Oltre le sue opere egli stese le regole dei Cavalieri del Tempio e scrisse numerose lettere ai personaggi più ragguardevoli di allora. Però ove oggi più si ammira è fra i suoi scritti.

Dottore e Padre
Prima di dare l’elenco delle opere di San Bernardo, ci sia permesso dire che Egli si meritò il titolo di Dottore della Chiesa, e per la profondissima dottrina, e per la vastità e per l’esattezza e per la purezza della sua teologia. È chiamato e salutato col titolo Doctor egregius. Il Santo oltreché dottore è anche Padre della Chiesa. La Chiesa romana suol dare il nome di Dottore a quelli, la cui dottrina è solennemente approvata, quando la santità non va disgiunta dal sapere-, dà poi il titolo di Padre a quelli che oltre alla dottrina e la santità hanno altresì una certa autorità derivante dalla autenticità della dottrina piuttosto basata sulla S. Scrittura e sulla Tradizione, che sulla umana filosofia. La scienza sublime del santo, la sua profonda penetrazione nelle cose soprannaturali, il suo studio continuo dei libri divini, le cui espressioni egli semina dappertutto nelle sue opere, la lettura degli antichi Padri, lo studio dell’antichità cristiana, la conoscenza della sacra tradizione fecero sì che le sue opere avessero nella Chiesa il più gran peso e la più alta estimazione.

Come scrittore
Quanto alle doti naturali dello stile e della lingua, alla facilità, alla sicurezza, all’esattezza del dire, egli, era così mellifluo nella dolcezza, così serrato nel ragionamento, così temperato nelle espressioni, così esatto nella scelta dei modi e delle parole, così sublime nei pensieri, così ispirato nelle movenze, che pare talora che lo iscritto gli venisse piuttosto suggerito da angelico labbro, anziché fosse frutto d’umana saggezza.

Le sue opere
Sono le seguenti: De considerazione, Il trattato dei dodici gradi dell’umiltà, Omelie sul Vangelo: missus est, Della conversione dei Chierici, L’esortazione ai cavalieri del tempio, Il trattato dell’amor di Dio, Dei comandamenti e delle dispense, Della grazia e del libero arbitrio, Lettera ad Ugo di S. Vittore, Dei doveri dei Vescovi. I libri dei Sermoni i più nobili dei quali sono quelli ch’egli dettò sul Cantico dei Cantici, I sermoni sul salmo: Qui habitat etc., I sermoni per tutto l’anno e 447 Lettere.

Morte di S. Bernardo
S. Bernardo volò al premio dei Santi il 20 agosto del 1153 nella età di 63 anni.
~
Le Seminatrici della Buona Stampa
-------
Le lettere che riproduciamo sono un bell’attestato dell’entusiasmo con cui fu accolta la nostra proposta, e noi preghiamo il signore a conservare ed aumentare in tutte le nostre zelatrici la buona volontà, e versar su tutte abbondanti grazie perché facciano del bene con profitto delle anime.



Numerose sono le Seminatrici della Buona Stampa a Torino.
~
Tutte queste buone persone le raccomandiamo al Signore perché possano sempre più corrispondere alle grazie che dal signore hanno ricevute, ché specialmente è quella di poter far del bene, per trovarselo in Paradiso.

L’ottima Sig.ra Dentis che è tra quelle mamme che cercano il vero bene della famiglia, alla morte di uno dei suoi cari figli, non paga di piangerne la dolorosa separazione, come si fa comunemente dai più, senza esitare fece incominciare un corso di Messe Gregoriane, per l’anima del caro defunto. San Paolo continui ad essere largo di benedizioni verso questa signora, che tanto spende per contribuire alla formazione di Sacerdoti della Buona Stampa con molti sacrifici.
Un’altra buona Signora, già amica di San Paolo, venne in questi giorni a fare una visita alla nostra piccola casa di Torino. La macchina era in funzione, stampava Bollettini Parrocchiali, entusiasta la signora volle offrire 100 lire per aiutare il, pagamento di essa. Quante buone persone ne imiteranno l’esempio considerando il bene che possono fare? La macchina è il pulpito dove parte la parola di Dio, che è tutta buona stampa che ne esce fuori. Il Signore che di tutto tiene conto, abbonderà in grazie verso la Benefattrice per il delicato pensiero avuto.

MERITI INFINITI

Che vuol dire aiutare le vocazioni al sacerdozio?
Vuol dire dare a Dio un collaboratore per la salvezza delle anime.
Vuol dire dare alla Chiesa un pastore.
Vuol dire dare al mondo un altro Gesù Cristo.
Vuol dire un altare di più, un calice di più, un sacrificio divino di più.
Vuol dire salvare un gran numero di bambini che dal sacerdote aspettano la luce della verità.
Vuol dire preservare schiere immense di giovani che nel sacerdote aspettano un amico ed un confidente nella lotta con le passioni e le seduzioni.
Vuol dire essere collaboratore di tutto il bene che il sacerdote farà.
Vuol dire avere diritto dinanzi a Dio di tutte le Messe, di tutti i meriti, di tutte le anime salvate per mezzo del sacerdote.
Vuol dire fare il più bel dono a Gesù.
Vuol dire fare l’opera più santa che si possa fare.

A che servono i Sacerdoti?
Essi (i sacerdoti) hanno dimenticato la famiglia carnale per costituire una famiglia spirituale avendo per parenti tutti gli uomini: essi soccorrono i poveri, vegliano gli ammalati, pregano Dio… Gli spiriti irriflessivi dicono: A che cosa sono buone queste figure? A che cosa servono, che cosa fanno?
Non è alcuna opera più sublime di quella che fanno queste anime pie, né vi può essere alcun lavoro più utile. Essi fanno molto bene perché pregano, anche per coloro che non pregano mai.
VICTOR HUGO.
~
Quattro Paramentali
offerti alla Chiesa di S. Paolo


La chiesa di S. Paolo riesce decorosa e devota: i lavori procedono con ritmo accelerato. Per questo i Cooperatori dell’Apostolato Stampa ed i devoti di S. Paolo cominciano a pensare alle suppellettili sacre necessarie pel funzionamento. Sono stati offerti:
Un calice in tutt’argento dorato tutto cesellato grandioso, con gli emblemi di S. Paolo e una patena di argento pesante.
Un paramentale ricamato oro fino e seta su moire pura seta chappe bianco, con fodera pura seta spumaglione cremisi (una pianeta, due tunicelle, un piviale, un omerale).
Un paramentale completo di stoffa raso rosso ricamato in oro fino e seta, due tunicelle, una pianeta, tre piviali, un velo omerale, e stolone tutto completamente ricamato con stemma di S. Paolo (spada penna e palma) con fodera spumaglione pura seta cremisi.
Un paramentale viola di seta damascata pesante ornato con agremano di oro mezzo fino, (tre pianete, due tunicelle, un piviale, tre stoloni, un velo omerale).
Un paramentale di seta di raso nero con fodera di seta pesante ornato con agallone argento mezzo fino (una pianeta, due tunicelle, un piviale, uno stolone).
Un conopeo in seta bianca completamente ricamato in seta e in oro fino.
Una pianeta rossa di velluto in seta e raso.

Offerenti
La preg.ma Ditta Miroglio di Alba offrì tutto il raso per il paramentale rosso; la sig. ved. Castella la seta per il paramentale nero; i Sigg. Rivella la seta per foderare il medesimo; la e signore Viglino e Achino la pianeta rossa.
Anche gli alunni e le alunne della Società vollero essi pure contribuire alla spesa dando ciascuno la propria offerta.
Manca ancora un paramentale verde, confidiamo nella Divina Provvidenza la quale vorrà invogliare le nostre zelatrici a rispondere all’appello nell’ultimo numero del bollettino.

---------------------------
SEDICI ROTATIVE!

Il Card. Kakowski, Arcivescovo di Varsavia (Polonia) nel suo recente viaggio a Parigi fu pure a visitare la «Bonne presse», la gigantesca fucina della stampa cattolica in Francia.
- Quante linotypes? – chiede il Cardinale.
- Venti, Eminenza.
- Quante rotative?
- Sedici!
- Quante pubblicazioni?
- Trentaquattro!
- Quanti operai e impiegati?
- Novecento!
- Quanti lettori?
- Tre milioni e mezzo!
… ecco Eminenza, la macchina del «Pélerin». Essa stampa 30 mila copie all’ora, in ventotto pagine, a cinque colori, tagliate e piegate.
- E quella grossa rotativa?
- È una novità che attualmente hanno solo tre giornali di Parigi, e può stampare 12 e persino 16 pagine in grande formato.
«Voi cooperate ad una grande opera, concluse il Cardinale, e perciò vi benedico di cuore!».
L’Osservatore Romano dice così: solamente un grande miracolo può far sì che la stampa perversa non uccida la Società. Questo miracolo si deve compiere: 1) Con la preghiera, la stampa è apostolato e l’apostolato ha bisogno di aver la forza di Dio; 2) con l’opera, aiutare, diffondere il buon giornale; 3) L’obolo, perché il giornale possa essere bello, e poi perché il giornale costa.
~
NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO
NOTIZIETTE MENSILI

La festa del Padre
Si aspettava con ansia il 25 luglio per dimostrare la nostra filiale riconoscenza per l’amato Padre; ma causa impedimenti fu tramandata per la domenica 29 dello stesso mese. Già credeva fosse andato tutto a monte, il buon Padre, circa il festeggiamento per suo onomastico, ma non fu così.
Tutti eravamo raccolti nella chiesa grande che si sta ultimando, preparati ad ascoltare il S. Sacrificio. Insciente s’avanza la vittima, ma giunto tra i suoi… «carissimi tormenti» com’egli ci chiama, scoppia un fragoroso applauso. Ha intuito ogni cosa, ma troppo tardi, perché è subito circondato. Tenta opposizioni, fa la faccia seria, ma dal mare di teste che lo guarda, s’alza un nostro compagno, che comincia a leggere una letterina, calda di affetti, di sentimenti e di preghiere pel buon padre. Gli vengono poi presentati i ricchi doni preparati per l’occasione: i ricchi para mentali bianchi, rossi, neri e violacei, una nuova pianeta rossa, un conopeo finemente lavorato, e un bellissimo calice, confacente allo stile e alla magnitudine della nuova Chiesa.
Dopo averci ringraziati e rivolte parole incoraggianti, fece intonare una lode alla Regina degli Apostoli, mentre all’altare cominciava la Santa Messa.
Sempre continui il Signore a far fruttificare l’opera faticosa del Padre, e faccia ancora di noi degni suoi figli.

Cartiera
I lavori per la costruzione del locale ove dovranno essere collocati i macchinari sono già a buon punto. Le macchine sono già costruite da parecchio tempo: si aspetta solo che sia pronta la casa e poi verranno spedite. Speriamo che i Cooperatori che verranno in ottobre alle feste di S. Paolo possano con soddisfazione, vederla funzionare. Abbisognavamo della cartiera, ed il Signore ce l’ha mandata; di tate altre cose ancora abbisogna la nostra casa ed il Signore, servendosi della generosità dei nostri cooperatori le provvederà certamente.

Sulla nuova Chiesa…
… si starebbe tutto il giorno col naso in su a guardare… È una meraviglia!
Confidiamo di poter dare a prossimo numero del Bollettino una dettagliata spiegazione delle architettoniche bellezze del tempio e appagare così il desiderio di tanti buoni cooperatori che non avranno la fortuna e la grazia di venire per le feste prossime a visitarla.
I lavori si sono concentrati nella parte ultima della Chiesa davanti all’entrata e alla fine di questa settimana si vedrà completamente intonacata sino al pavimento una delle più artistiche parti del tempio.
In questa parte ogni domenica viene improvvisato un altarino e vi si celebrano la S. Messa solenne e il Vespro a cui assiste tutta la Casa.
Nei sotterranei sono incominciati i lavori di sterramento e tutto procede alacremente.

Nuovi Paolini
È sempre il frutto più bello e delicato dei SS. Spirituali Esercizi l’offerta al Signore di tanti giovani vite e di tanti giovani cuori desiderosi di maggior perfezione e di maggiori beni celesti.
Furono 34 quest’anno i privilegiati che si consacreranno a Dio nella vita religiosa.
S. Paolo e il nuovo Santo patrono d’ognuno guidino nella via del Signore i novelli Paolini onde si faccian degni delle promesse divine.

Messa per i Defunti
Fu celebrata solennemente il 30 luglio u. s. sulla nuova chiesa una solenne Messa da requiem per gli alunni, per i parenti e per i cooperatori defunti. Il pensiero dei nostri cari trapassati ci sia di grande stimolo per pensare a suffragarli con preghiere, con opere buone e soprattutto con la S. Messa.

Le scuole
Si sono subito dopo gli Esercizi. Qualche modificazione del programma e dell’orario permette ai giovani un più ampio e profondo studio delle vecchie e nuove materie.
Benedicano la Madonna e S. Paolo la buona volontà di quanti si sono messi con slancio e impegno nel dovere.

Nuovi «Servi di Maria»
Furono oltre sessanta i giovani che nella Domenica 5 agosto fecero ingresso al noviziato sotto il titolo di «SERVI DI MARIA». Per essi il nuovo anno dovrà essere di più intensa preghiera, devozione e totale consacrazione alla Madre Celeste Regina degli Apostoli.
~
IL VANGELO NELLE PARROCCHIE

Il Divin Maestro sempre, ma specialmente in questi ultimi tempi vuole che il suo Vangelo entri nelle famiglie perché sia più letto, conosciuto e amato. Egli vuole che il S. Vangelo formi il libro modello su cui i genitori formino i loro figli, vuole che sia il consigliere e l’amico dell’uomo in ogni contingenza della vita. E questo desiderio per lo zelo dei Rev.mi Parroci va man mano attuandosi.
~
La Bibbia delle famiglie

Questa pubblicazione destinata a spargere sempre più nel popolo, i germi della fede e a farla entrare nella pratica della vita cristiana ha trovato un’eco profonda nel cuore di molti Parroci che consci del gran bene che essa può fare e deve fare si sono messi a tutt’uomo per diffonderla nelle loro parrocchie.
E per ottenere questo più facilmente alcuni l’hanno raccomandato dal pulpito quale utilissimo mezzo per la formazione specie dei giovani; altri l’hanno suggerito alle madri cristiane in apposita conferenza, altri infine la leggono e commentano nelle istruzioni parrocchiali.

Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.

– Il Tempio a S. Paolo – S. S. Pio XI – La libertà della S. Sede e della Chiesa – L’Apostolato della B. Stampa – L’incremento della Pia Soc. San Paolo – I bollettini Parrocchiali – L’opera delle duemila Messe – I centri di diffusione di libri e oggetti religiosi – Le Biblioteche – La diffusione del Vangelo – I periodici settimanali – Gli scrittori cattolici – Due madri di famiglia – Un bambino – Un giovane ammalato – Un collegio affinché possa compiere molto bene tra i giovani – Per togliere uno scandalo da un paese – Per la conversione della sorella di una cooperatrice.
~
Date alla Chiesa
un sacerdote della Buona Stampa

Questa persona sconosciuta che ama firmarsi: Serva della S. Famiglia, quanta cura pone per i suoi due studentini di quarta ginnasio! Li desidera buoni e lo sono: il Signore ascolta le sue preghiere.
Quale gioia si proverà al tribunale del Signore al pensiero che si è lasciato un sacerdote che prega, che compie il bene, che salva anime! Tutti possiamo procurarci tale gioia immensa perché si può fare sulla terra opera più grande che procurare alla Chiesa un buon sacerdote?

Il valore di una Messa

— Ecco una mezz’ora che vale una eternità.
— Per chi?
— Per l’anima pia che la Messa santifica. Per l’anima pentita che la Messa purifica. Per l’anima esposta alle tentazioni che la Messa fortifica
— Perché?
— Perché la Messa è il Calvario. Sul Calvario scorre il Sangue del Redentore.
Sul calvario il ladrone pentito guadagna il paradiso.
Sul Calvario Gesù perdona a chi coi peccati l’ha crocifisso.

-------------------------
I libri della devozione

La Pia Società S. Paolo ha intrapresa la stampa dei migliori libri di ascetica, allo scopo di presentare ai fedeli ed al Clero quanto di migliore è stato scritto da Autori venerati e competenti. È troppo importante che le anime desiderose di salire le vie ardue e santissime della perfezione siano guidate e nutrite con dottrine sicure, tenute dai santi, approvate dall’uso della Chiesa.
~
Chi la vorrà imitare?
La famiglia Rossetti per suffragare l’anima della defunta genitrice offre L. 300 per l’abito di una suora, la quale, per ricordare la mamma defunta, prenderà il nome di Ernesta.
È un modo gentile di aiutare tante figliuole, pure avendo i parenti poveri, confidano nella Divina Provvidenza. Sono sicure di non dover ritardare la vestizione per l’indigenza dei genitori. Buone persone verranno in loro aiuto, e per farsi dei meriti, o per suffragare i loro morti, verseranno l’importo per l’abito.

Tendiamo la mano
Nel mese di ottobre, se piacerà al Signore, si aprirà al culto il nuovo tempio a S. Paolo. In quell’occasione vi sarà pure la vestizione dei nuovi chierici (una quarantina). È per questi chierici che vi tendiamo la mano o meglio per alcuni di loro, i quali si trovano in poverissime condizioni. La vestizione completa importa la spesa L. 800 circa; chi vorrà acquistarsi questo prezioso merito pel cielo? Chi vorrà venire in aiuto ad un povero chierico e soddisfare tutte o in parte le spese della vestizione?
Non mancheranno persone che accoglieranno il nostro invito e fin d’ora le ringraziamo e le portiamo nel cuore innanzi a Gesù Eucaristico.

Le cattive letture
Poco tempo fa la Corte d’Assise di Anversa condannava a 10 anni di lavori forzati una giovinetta di 16 anni che aveva attentato alla vita del padre.
I giurati ammisero due circostanti attenuanti: la giovane età dell’accusata (16 anni) e il fatto che la giovane si era perduta per la lettura di libri cattivi che suo padre le aveva procurato. Suo padre??!
Voleva egli soffocare nell’anima pura della figlia una vocazione religiosa e le aveva messo fra le mani un libro dove si inventavano le cose più abominevoli sulla vita del convento. Leggi qui, disse alla figlia, e certamente non ti farai suora!
La giovine non fu religiosa, ma la sua anima fu rovinata dalle cattive letture, il suo senso morale si oscurò e a 16 anni attentava alla vita del padre.
La gioventù educata alla scuola dell’impudicizia diviene peggiore d’ogni ferocissima belva. Il libro cattivo si presenta bene per la stampa, per la legatura, per la copertina, per il tritolo… Si apre il libro, si legge, si gusta, la immaginazione s’infiamma, il cuore batte forte come mai, la passione trova il suo pascolo, non vede più nulla, si legge, si divora, si resta divorati! È il fatto di tante, di troppe anime giovanili.
****

Pensiamo anche alla nostra anima: ascoltiamo, prendiamo parte a più Messe che possiamo: la Società S. Paolo ce ne offre il modo.
~
LE FIGLIE DI S. PAOLO

Esercizi - scuole
Nel mese di luglio ebbero luogo gli esami, e le figliuole libere da qualsiasi preoccupazione poterono attendere ai SS. Spirituali Esercizi.
Vi fu tanta buona volontà e impegno.
Con agosto è ricominciata la vita regolare e l’orario normale per la pietà, lo studio, il lavoro.

Giovani professe
Il pomeriggio del 19 luglio, chiudendo i SS. Esercizi Spirituali, fu una data preziosa, una funzione che rallegra ogni anno gli Istituti religiosi. Molti cuori gioirono.
Le figlie di S. Paolo rinnovarono i loro voti al Signore.
Quattro altre giovani, dopo i loro anni di noviziato e aver dato buona prova di sé in Casa, furono ammesse tra le figli di S. Paolo, e fecero per la prima volta le promesse temporanee. Con commozione le vedemmo fare il gran passo, passo che non è cieco, poiché quelle figliuole da parecchi anni vivono la vita della Casa e ne conoscono la responsabilità e i sacrifici.
E assunsero un nome nuovo: Innocenza Maria, Tarcisa Maria, Serafina Maria, Luigina Maria.
Nella serata molti osanna al loro indirizzo, e festeggiando le nuove paoline le altre contemplavano quella meta; per alcune più prossima, per altre più lontana ancora.

Passeggiata
Le figlie si divisero in tre squadre:
le più piccole in automobile fino a Borbore di Vezza e salirono al Santuario della Madonna dei Boschi.
Ai piedi della Vergine addolorata domandarono grazie per tutti, e tante e tante vocazioni.
Un’alta squadra a Grinzane ed una terza a Val Taloria.
Partirono prestissimo, nelle parrocchie sentirono la S. Messa e fecero la S. Comunione. Il Parroco di Grinzane ed il Prevosto di Val Taloria modificarono l’orario per dar agio alle figlie di giungere a tempo.
E d’accordo con le mamme delle ragazze provenienti da quei paesi fecero loro trovare apparecchiata una gustosissima colazione ed un pranzo succulento.
Prima di ripartire per alba ricevettero la S. Benedizione. Le figlie ringraziarono tutte le buone persone che vollero contribuire a rendere piacevole la passeggiata, in modo particolare il Rev. Parroco, le Suore e la sig.ra Castella di Grinzane; il Rev. Prevosto di Val Taloria ed i coniugi Veglio ed Aimasso.
Il Signore ricolmi di abbondanti grazie.

Un grazie vivissimo
al Rev.mo D. Sarotti Prevosto di Val Taloria alla Domenica durante le funzioni vespertine parlò di S. Paolo, della casa di Alba, del fondatore con parole che commossero i parrocchiani e li invogliarono a far buona accoglienza alle Figlie che l’indomani si sarebbero trovate sul luogo.
Le gitanti trovarono la chiesa piena do persone desiderose di conoscerle. Una meditazione sull’apostolato stampa aumentò la simpatia. Per le vie tante buone mamme erano dirette in Canonica cariche di ogni beni Dio. Tutti andavano a gara per rendere piacevole la passeggiata e perfino gli albergatori per rispondere all’appello del loro pastore, offrirono vino e dolci.
A tutti deo gratias e l’assicurazione di fervide preghiere per l’accoglienza avuta.

--------------------------------------------
S. Paolo non si lascia vincere in generosità: credete, pregate, insistete, ed avrete grazia.
-------------------------------------------

Teologo Alberione Giacomo Direttore Resp.
- PIA SOCIETÀ SAN PAOLO -
ROMA via Ostiense 75 ALBA Via S. Paolo TORINO Via Belfiore 66
~
LE OFFERTE DEI DIVOTI DI S. PAOLO

Se il Signore è generoso con noi mostriamogli la nostra riconoscenza col dargli almeno una parte di quanto Egli con tanto amore ci elargisce.

~
Offerte per Preghiere
Non si è mai veduto che l’uomo caritatevole cadesse in povertà, né i suoi figli furono costretti a chiedere il pane (Davide).

Offerte in natura
Chi fa l’elemosina è il pù saggio e il più fortunato mercante poiché fa contratti col Signore.

Offerte per le Paramenta
Come abbiamo detto in altra parte del periodico i para mentali sono già finiti ma non si è ancora finito di pagarli: lo diciamo per quelle buone persone che vedevano svanita l’occasione di acquistare un merito.
~