Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO X - N. 12 - Bollettino Quindicinale - 30 Giugno 1928 - Conto C. P.

Unione Cooperatori
Apostolato - Stampa

Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV, 5)


Alba - Scuola Tipografica della Pia Società S. Paolo - Alba
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I Cooperatori si fanno la loro Chiesa

La Chiesa a S. Paolo procede alacremente. Allo scopo di metterla presto in grado di venir funzionata si è fatto così: si sono concentrati tutti gli operai (circa 30) nell'interno, lasciando per ora fermo il lavoro della facciata.
Nell'interno intanto si è quasi compiuta la riquadratura delle volte e delle cappelle, si è fatta buona parte del cornicione, si stanno collocando le prime cinque grandi vetrate di magnifico effetto. Confidiamo nella carità dei Cooperatori, giacché i bisogni sono veramente grandi.
Si ha buona speranza che, compiti i lavori assolutamente necessari per l’autunno la si potrà benedire e funzionare.
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OPERA DELLE DUE MILA MESSE PER BENEFATTORI E COOPERATORI

La Santa Messa ed i Grandi

Di A. Manzoni così narra un testimonio oculare: Vedemmo che il grande uomo si avviava alla Chiesa di S. Fedele. Sulla porta una vecchierella gli stende la mano. Il Manzoni toglie dal borsellino una moneta d'argento, gliela porge e passa oltre. S'avanza fin presso la balaustrata, e lì, sul nudo terreno, senza appoggio veruno, si inginocchia e, congiunte le mani, gli occhi modesti, tutto raccolto in sé, prega, prega... Quando fu terminata la Messa che usciva in quel momento, il Manzoni rimase ancora là davanti al Tabernacolo. Ed era un giorno feriale. Il Manzoni ascoltava la Messa ogni giorno e con frequenza si accostava ai Santi Sacramenti.
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Federico Ozanan lasciò scritto: «Il modo migliore per fare economia del tempo è perderne tutte le mattine mezz'ora per ascoltare la S. Messa. Quante cause di dissipazione per il resto della giornata, non toglie questa mezz'ora coscienziosamente perduta!»
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Garcia Moreno è il presidente della Repubblica dell'Equatore che per la sua opera coraggiosamente cristiana, cadde sotto il ferro della setta al grido: Dio non muore!
Egli s'alzava alle cinque del mattino, andava nella cappella, preparava egli stesso gli indumenti sacerdotali, serviva la santa Messa in presenza della famiglia e dei servi; spesso si comunicava e, finite le pratiche di pietà, si metteva al lavoro.
Interveniva a tutte le processioni del SS. Sacramento nella sua divisa di Generale in capo, e seguiva il Re dell'universo con la testa scoperta sotto i cocenti raggi equatoriali, assorto in una muta adorazione.
Quando fu ucciso gli fu trovato indosso il libro della Imitazione di Cristo, di cui nell'ultima pagina bianca erano scritte le sue risoluzioni tra le quali questa: Assisterò ogni giorno alla Santa. Messa e domanderò la virtù dell’umiltà.
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Ogni Messa a cui avrai assistito in vita ti sarà più salutare che tante altre da altri ascoltate per te dopo la tua morte.
Sei preservato da molti pericoli e disgrazie, da cui saresti stato abbattuto.
Diminuisci il tuo purgatorio con ogni Messa.
Ogni Messa ti procura un più alto grado di gloria in Cielo.
In essa ricevi la benedizione del Sacerdote, che il Signore ratifica in Cielo.
Assistendo devotamente alla Messa, rendi alla santa umanità di Gesù Cristo il massimo onore.
Vieni benedetto nei tuoi affari e interessi personali.
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Anno X N. 11 — Giugno 1928 — Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5).


S. Paolo ci ama

Nessun maestro ha tanta affezione ai suoi discepoli: nessun cuore di Apostolo ha tanta cura delle anime da lui evangelizzate: nessun padre, nessuna madre ha tanta delicatezza e tanto amore per i suoi figlioli. L'amore di S. Paolo pei suoi è un amore di tenerezza, sodo, forte, conquistatore e trasformatore di cuori.
Per le anime vostre, diceva S. Paolo ai suoi, io mi sopraspendo: ossia tutto quanto egli aveva lo dava per le anime. Soggiungeva: Io desidero essere il maledetto di Dio per i miei fratelli. Ai Tessalonicesi diceva: Rimasto per breve tempo senza di voi quanto alla vista non quanto al cuore, mi sono dato maggior premura di vedere la vostra faccia per il gran desiderio. Questo amore l'esprimeva nei saluti particolari alle singole persone, che lavorarono con lui nel Vangelo o che gli prestarono qualche bene. Così nel capitolo ultimo della lettera ai Romani scrive: Vi raccomando Febe, nostra sorella che è diaconessa affinché la riceviate nel Signore e l’assistiate in qualunque cosa possa avere bisogno di voi. Salutate Prisca ed Aquila miei cooperatori in Cristo i quali hanno esposto la loro testa per salvarmi la vita. Salutate Epiteto, mio diletto, che è stato per Cristo la primizia dell’Asia. Salutate Ampliato a me carissimo nel Signore, salutate Urbano nostro cooperatore in Gesù Cristo e continua con parole d'amore e riconoscenza.
L'amore che aveva per i suoi l'esprimeva con frasi della più profonda affettuosità: Ci siamo fatti piccoli tra voi come nutrice che si stringe al seno i suoi figli, così amandovi veramente, bramavamo a voi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita. Ai Corinti scriveva: Per voi sono diventato la spazzatura di tutti, se aveste anche dieci mila maestri in Cristo, non avete però molti padri: io vi ho generato nel Vangelo. Vi ho scritto versando molte lacrime affinché conosciate che è abbondantissima la mia carità verso di voi.

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San Paolo ci conosce tutti. S. Paolo che Dio ci diede per protettore, ci vuole bene come ai Galati, come ai Tessalonicesi, come a Tito, a Febe. S. Paolo ha per noi cura della salute, della vocazione, della pietà, dello spirito. S. Paolo pensa a noi. Quante belle grazie ci concede! S. Paolo ci previene nei bisogni, come una mamma tutto spera per i suoi figlioli. S. Paolo è un amore che trascina, egli c'investe il cuore e lo accende e l'offre tutto a Dio, lo trasforma. Quante conversioni ha operato! Una goccia del latte che uscita dal collo tagliato di S. Paolo cadde sulla spada, sulle vesti del carnefice: compì il miracolo
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la grazia invase quel cuore, illuminò quell'anima, il carnefice si pentì, buttò via la scure, s'inginocchiò a pregare S. Paolo. Era cristiano! I littori anch'essi lo imitano, sono cristiani pure loro. È la sovrabbondanza della grazia in S. Paolo. Chi si avvicina a S. Paolo viene trasformato.
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Cooperatori ed amici carissimi, amate S. Paolo. Avvicinatevi a lui, apritegli il vostro cuore, ditegli le pene, raccomandategli chi volete migliore, oh! S. Paolo non vi lascerà delusi! Affetti, la coroncina, la novena a S. Paolo vi siano famigliari. Da quando incominciai a pregare S. Paolo ottenni grazie insperate, diceva un amico. Provate e vedrete quanto è soave l'amore a S. Paolo.

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Bando ai libri cattivi
«Galeotto fu il libro e chi lo scrisse» Dante - I, V.

Siamo al secolo delle letture, giacché grandi e piccoli, ignoranti e sapienti, ricchi e poveri, fra le mani vogliono il libro ed il giornale. Ma quello che è peggio, non si ha scrupolo nella scelta delle letture. Dalla maggioranza si è perduta l'idea, che il libro buono è il migliore dei compagni, che non cambia nome ad ogni spirar di vento, e che è il più paziente, ed il più fedele compagno, tanto nel pianto come nella gioia. Anzi, nella scelta si prende il cattivo, perchè allettatore delle passioni, e decanta stolti eroismi, perchè rinnega ogni nobile idealità di bene, con la speranza di un premio che «avanzerà ogni desiderio». E così il veleno morale prosegue la sua marcia spegnendo le più belle intelligenze, corrompendo i più nobili cuori, indebolendo le più forti volontà. A tanto male è necessario un argine formato da una schiera di persone volenterose; caso contrario il fior fiore della società, ben presto non produrrà che tossico, e andrà in dissoluzione.
I primi a figurare tra queste persone volenterose debbono essere i genitori. Son dessi che prima di ogni altro hanno la cura dei figli: son dessi che debbono rispondere a Dio della vigilanza e dell'educazione data ai loro figli. A loro quindi incombe il dovere di non permettere che essi leggano quei libri che mirano a distruggere in loro l'innocenza, e seminano in quelle tenere anime la corruzione, il vizio. Quanti genitori debbono piangere la rovina dei loro figli dovuta ad un libro, o rivista licenziosa!
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S. PAOLO
VITA E VIAGGI

Capitolo IX – Lucio Simone Manahen – Lo spirito Santo fa segregare Saulo e Barnaba – Sono ambedue consacrati Vescovi ed Apostoli – Saulo viene rapito al cielo. – Ciò che vide in questo rapimento – Falso libro attribuito all’Apostolo (Continua)

La Chiesa antiochena, a somiglianza di quella di Gerusalemme, fioriva rigogliosa e bella, avente ancor essa i suoi Profeti e Dottori, vale a dire i vescovi ed i sacerdoti, tra i quali oltre Saulo e Barnaba, si fa menzione specialmente di un certo Simone il Negro, dal colorito della sua carnagione, di Lucio di Cirene, e di Manahen, fratello di latte di Erode Tetrarca, stimato da tutti come appartenente ad un ceto molto elevato nella società; ma più illustre ancora per essere nella Chiesa di Gesù Cristo ascritto al catalogo dei santi, assegnato il festivo giorno di lui ai ventiquattro di maggio; come quello di Lucio alli sei dello stesso mese.
Questi santi uomini attendevano concordemente ad esercitare le funzioni del loro ministero, cioè a predicare, ad insegnare, a celebrare le divine lodi, e ad offrire quotidianamente i sacrosanti misteri; le quali cose volendo celebrare con maggior purezza ed elevazione di spirito, maceravano la loro carne con rigorosi e lunghi digiuni. Ora accadde che mentre un giorno questi santi uomini offrivano l'incruente sacrificio, lo Spirito Santo fece loro udire distintamente queste parole: «Segregatemi Saulo e Barnaba per l'opera alla quale li ho assunti». Vale a dire; segregatemi costoro dal ceto dei sacerdoti per la grande opera alla quale io li ho scelti. Perocché volendo lo Spirito Santo nello stesso tempo che da Pietro si evangelizzava l'occidente, fare da Paolo e da Barnaba evangelizzare l'oriente, ordinò che venissero elevati alla pienezza del sacerdozio questi due grandi uomini, e farli così partecipi delle stesse facoltà e prerogative di cui erano forniti i primi dodici apostoli. Ricevuta una tale commissione, tutta la Chiesa si preparò alla sacra e religiosa cerimonia con nuovi e particolari digiuni, e mediante la preghiera e l'imposizione delle mani, liturgie proprie e necessarie per la consacrazione dei vescovi, da cui la Chiesa cattolica ha preso la forma e il modello che tuttora ritiene, vennero elevati questi prescelti dallo Spirito Santo a quella sublime dignità.
Che poi Saulo e Barnaba venissero appunto nella presente circostanza consacrati vescovi, si arguisce per tre ragioni: primo, perchè il digiuno, l'orazione e l'imposizione delle mani, sono appunto le cerimonie usate per le sacre ordinazioni; secondo, perchè giammai in antecedenza troviamo registrato avere Saulo e Barnaba esercitate funzioni appartenenti a questo ministero; laddove dopo l'imposizione delle mani, praticarono tutti i doveri del ministero episcopale ordinando sacerdoti: e finalmente poiché l'ordine gerarchico richiede che come Gesù Cristo ordinasse vescovi gli apostoli, e questi gli altri, così Saulo e Barnaba venissero elevati a tale dignità e consacrati da Lucio, Simone e Manahen, i quali, secondo la tradizione erano già vescovi.
E quantunque nei primi tempi della Chiesa molto si operasse per impulso dello Spirito Santo, ed in maniera
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eccezionale, tuttavia ho voluto seguire passo passo la promozione del grande apostolo delle genti: laonde, siccome il principio conferma il fatto, così non havvi luogo a dubitare che Saulo e Barnaba, col consenso di Pietro, non siano stati elevati in questa occasione alla sublime dignità di apostoli. Per ciò scrivendo ai Galati si gloria che niuna differenza vi sia tra lui e gli altri apostoli antecessori suoi, avendo simile ad essi l'autorità.
La finale autorità vide egli confermata da quel celebre rapimento fino al terzo cielo, avvenuto circa questo tempo, e raccontato da lui medesimo quattordici anni dopo, mostrandoci così la sua grande umiltà, ed il grado di contemplazione a cui era già pervenuto. Di questo rapimento ci avverte che egli nulla sa dire; se lo spirito solo fosse stato rapito fuori dei sensi, o se l'anima fosse stata realmente separata estratta fuori del corpo, o se corpo ed anima insieme fossero stati sollevati fino all'altezza del più sublime dei cieli. In questo rapimento egli vide così eccelsi e sacrosanti misteri che né lingua umana sarebbe idonea a degnamente rappresentare, né il comune degli uomini atto a comprendergli, e però furono da lui tenuti sotto un profondo e religioso silenzio.
Tuttavia opinando ciò che l'Apostolo avrà veduto in quel rapimento, si può dire che egli vedesse la gloria di Dio senza enigma, per quanto è capace di vedere vivente creatura umana; vedesse il mistero ineffabile dell'unità e trinità di Dio e l'incarnazione del Verbo: vedesse l'arcana natura degli angeli, unitamente alle doti, alla gloria ed agli ordini delle angeliche: gli arcani misteri degli attributi divini e vedesse la gloria di Gesù Cristo: la bellezza e lo splendore del paradiso, il gaudio dei santi, ed ascoltasse il trisagio celeste e gl'inni di giubilo che la corte del cielo innalza di continuo all'Eterno ed al Santo. Si può ancora opinare ch'egli vedesse ed ascoltasse quelle arcane cose del segreto, del modo, dell'ordine, della riprovazione e predestinazione, e della chiamata degli uomini alla fede, massime di quelle province dei gentili che si sarebbero arrese alla voce e sarebbero divenute cristiane.
Alcuni eretici antichi, ed alcuni devoti alquanto imprudenti si vantavano per l'addietro di possedere un libro contenente tutte le ammirabili cose da Paolo vedute nel suo rapimento, ma non volute scoprire ai fedeli; asserendo, per prova, averlo rinvenuto nella casa stessa dell'apostolo in Tarso. Oggidì però questo libro è seppellito nell'oblio, potendosi dire per cosa certa che la Chiesa nulla vi ha perduto, essendo opera di tenebre e non di luce, più acconcia a distruggere che ad edificare.

(Continua)

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Le feste di S. Paolo quest'anno saranno celebrate in autunno perchè solo in quel tempo, sebbene i lavori di stuccatura e riquadratura proseguano con intensa alacrità sarà possibile aprire al culto il nuovo tempio. Saranno allora grandiose: e v'interverranno amici lontani e vicini per stringersi al comun Padre a chiedergli grazie ed a rendergli ringraziamenti.

Il Signore ci accorda tutto quello che nella Santa Messa Gli domandiamo, e ciò che più, ci dà quello che noi non pensiamo neppur di chiedere e che Ci è più necessario.

San Girolamo


I libri grandemente aiutano a perfezionare l'intelletto e la volontà e ci danno ammonizioni che non ardirebbero darci gli amici.

(CANTU').

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S. Bonaventura: dottor serafico scrittore

Nascita
Nacque S. Bonaventura nella città di Bagnorea, che fa parte del Patrimonio di S. Pietro, ed è sede vescovile, fabbricata sul pendio d'un monte, quasi ai confini della Toscana, correndo l'anno del Signore 1221 da Giovanni Fidanza ed Abenzia Zappoldi. Fu verso il quinto anno che quel caro fanciullo veniva assalito da un forte morbo e invocato colla madre l'aiuto di S. Francesco d'Assisi veniva prodigiosamente guarito.

Suoi studi

Nulla ci è dato di poter dire sui primi suoi studi: solo sappiamo che più tardi che si applicò con fine virtuoso alla filosofia, ponendovi da principio un amore assai forte dando prova del suo perspicacissimo ingegno e lasciò trasparire fin d'allora quella acutezza portentosa che si ammirò poi nei suoi scritti.
I suoi precettori non meno dei suoi condiscepoli erano meravigliati del suo felicissimo ingegno; ma in pari tempo egli era per gli uni e per gli altri di grande edificazione; in quanto le doti rarissime di cui era fornito, ben lungi dell'invanirlo, lo facevan sentire sempre più bassamente di se stesso, e l'umile e modesto suo portamento dava a divedere in lui un'anima tutta assorta nei pensieri del cielo e innamorata di Dio. Ebbe a lungo come Maestro il celebre Alessando d'Ales: il Dottore irrefragabile.

Apostolato

Grande fu l'Apostolato di S. Bonaventura. Spiccò il suo Apostolato più che altrove nella lunga serie di opere che quale Dottore e scrittore eccellente diede alla luce: spiccò inoltre il suo Apostolato nei Concili cui prese parte, nelle varie lotte in cui si trovò, nelle opere del suo pastorale ministero in qualità di Vescovo.

Come scrittore

A lode di S. Bonaventura e dei suoi scritti, riportiamo direttamente quanto scrisse il celebre Abate Trifemio: «Bonaventura eruditissimo nelle divine Scritture e nobilmente dotto nella secolare filosofia, sottile di ingegno e chiaro d'eloquio... scrisse egli molti opuscoli profondi e divotissimi, nei quali usando parole ardenti, non meno accende l'affetto del lettore di Cristo, di quello che ne illumini l'intelletto colle Sante Dottrine. Egli infatti per l'utilità delle sue opere facilmente supera tutti i Dottori del suo tempo, se tu poni mente allo spirito del divino amore e della cristiana devozione che in lui parla. Egli è profondo non verboso; sottile non curioso; eloquente non vuoto; e le sue parole infiammano e non gonfiano».

I pregi dei suoi scritti

«Quindi da chi lo ama è letto con più sicurezza; più facilmente inteso, più utilmente riletto, e con maggior dolcezza e frutto ritenuto. Molti profondono dottrina, molti predicano divozione, pochi insegnano coi libri e l’una e l’altra; ma S. Bonaventura superò e i molti e i pochi, mentre la sua dottrina insegna la divozione e la divozione vicendevolmente la dottrina. Se dunque vuoi divenire dotto e devoto sta applicato allo studio dei suoi opuscoli». (Ab. Trifemio: Degli scrittori Eccl.)

Le opere

Ci sia lecito distinguere coll'erudito P. Bonelli le opere di questo Dottore Serafico in vere o verisimili, ed incerte o dubbie.
Tra le vere o verisimili alcune furono pubblicate fin da principio nell'edizione Vaticana, altre non comparvero alla luce che dopo la metà del secolo passato per cura del suddetto padre Bonelli; altre rimangono ancora inedite.
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Lasciate le dubbie e le inedite, le altre vanno divise nei seguenti ordini: 1) Nelle teologiche; 2) Nelle ascetiche; 3) Nelle scritturali; 4) Nelle liturgiche; 5) Nelle minoritiche; 6) Nelle predicabili; 7) Nelle Epistolari; 8) Nelle poetiche.

Morte di S. Bonaventura

Consumato pertanto non meno dalla gravità del morbo, che dall'accesissima carità, Bonaventura in sull'alba del 15 luglio 1274, che cadeva in quell'anno di Domenica, assistito dai suoi confratelli e da molti prelati ecclesiastici, rendeva a Dio lo spirito nell'età ancor fresca di 53 anni. Così si spegneva questa lampada del Santuario, che colla luce della sua sapienza, diffusa fra il gran numero delle sue opere, aveva illustrata la Chiesa di Dio.
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Date alla Chiesa
un sacerdote della buona Stampa

I membri di una buona famiglia, di comune accordo, avevano deciso di concorrere a formare un sacerdote della Stampa onde avere anch'essi il loro sacerdote che per loro pregasse, che moltiplicasse il bene, che salvasse anime. Un giorno, due di essi si presentano dal Direttore della Pia Società S. Paolo e gli manifestarono il loro desiderio.
Di buon grado il Direttore accordò loro quanto desideravano e fu assegnato il Ch.co a cui essi avrebbero provveduto la pensione. Più tardi quelle buone persone chiesero al Direttore di avere in casa loro, almeno per mezza giornata, il loro Ch.co: riebbero risposta affermativa. Una gioia indescrivibile entrò in quei cuori: non avevano più pace e col desiderio affrettavano il giorno felice in cui avrebbero potuto avere a loro bell'agio il loro Ch.co: avrebbero potuto averlo vicino, parlargli, sentirlo parlare di tante e tante cose belle, ne parlavano con tutti, a tutti davano il felice annunzio; oh, come erano felici! Ed il loro Ch.co progredisce nella pietà e nello studio e fra pochi giorni sarà ordinato suddiacono: ogni giorno s'unirà alla schiera immensa di sacerdoti a recitate la preghiera ufficiale della Chiesa e quella preghiera si muterà in celesti grazie sui suoi amati benefattori.
Quante altre famiglie possono procurarsi tale gioia! possono avere il loro Ch.co ed il loro sacerdote!

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Indulgenze del mese

Indulgenza plenaria: 29 Giugno, San Pietro e Paolo apostoli. 7 Giugno, Corpus Domini. 30 Giugno: Commemorazione di S. Paolo. 25 luglio: S. Giacomo Apostolo.
Una speciale indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i membri e cooperatori faranno un'ora di adorazione davanti al Santissimo Sacramento e pregheranno secondo i fini della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai membri e cooperatori che confessati e comunicati o almeno contriti, diranno devotamente colle labbra e col cuore il santo nome di Gesù ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni da lucrarsi dai membri e dai Cooperatori ogni qualvolta diranno col cuore contrito qualche preghiera secondo il fine della Pia Società o presteranno un qualche aiuto: (lavoro, elemosine, offerte).
3 giugno, 1.a domenica del mese: comunione riparatrice pei peccati della stampa cattiva.
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Dio vuole l’Apostolato-Stampa

La stampa è la manifestazione esterna del pensiero reso pubblico a tutti mediante libri e giornali, riviste e foglietti tanto che tutti con poca spesa possono leggere: ma di grazia questo è un fatto di questi ultimi tempi, voluto solo dopo l'invenzione della stampa? No, Dio stesso ha voluto per il primo questo suo mezzo provvidenziale. Portiamoci attorno al Sion: Dio volle questo mezzo in una forma tra le più solenni che mai l'uomo possa immaginare. Egli lo volle rendere pubblico, poiché, dal cuor dell'uomo la sua legge sembrava cancellata e non Gli era apparso altro mezzo migliore e adatto che ristabilirla pubblicamente, solennemente, dimostrandosi in questo autore diretto della legge divina, stampandola direttamente su due tavole di pietra che per ben due volte Egli stesso consegna di sua mano a Mosé. Che vogliamo di più, di un fatto così esternamente manifesto dei suoi divini pensieri? Quindi possiamo affermare:

Dio ha voluto direttamente l'Apostolato-stampa

Si prova dalla S. Scrittura: E tutto il monte Sinai tremava perchè il Signore era disceso sopra di esso in mezzo al fuoco ed al fumo che usciva come da una fornace, e tutto il monte metteva terrore.
Ora il Signore disse a Mosè: sali da me sul monte e fermati quivi, io ti darò le tavole di pietra e la legge e i comandamenti che ho scritti, affinché tu loro insegni. E quando Mosè fu salito, la nuvola coperse il monte. E la gloria del Signore si posò sul Sinai coprendolo per sei giorni, ma il settimo giorno Dio chiamò Mosè di mezzo alle caligini. Ora l'aspetto della gloria del Signore era come un fuoco ardente sulla cima del monte. Mosè scese dal monte portando in mano le due tavole della legge scritta dall'una parte e dall'altra e fatte di mano di Dio: la Scrittura parimenti impressa era di Dio. (Es. XXII 15 - 16).

Gesù Cristo
nel N.T. conferma questo grande avvenimento della legge scritta, consegnata a Mosè dicendo agli Scribi e Farisei: se non credono a Mosè non credono neppure a me: ed altrove: hanno Mosè ed i profeti, ascoltino quelli. Con le quali parole Gesù C. N. S. fa rilevare quanto Dio direttamente fece scrivere per gli Ebrei nei libri sacri che allora correvano fra le loro mani, ossia la legge divina che Egli era venuto a perfezionare e non a togliere.

Dalla Chiesa: La Chiesa sempre guardò nei libri la conformità ai divini insegnamenti accettando i buoni e proscrivendo quelli che non erano conformi e che tenevano teorie e dottrine opposte. Essendo Dio Somma verità, infallibile.

Dalle tradizioni Archeologiche: Si suole rappresentare sovente le due tavole divine coi Comandamenti scritti specialmente sui pulpiti: ovvero si rappresenta Dio avvolto quasi in una nube in atto di consegnare a Mosè prostrato le due tavole a foggia di libro. Ora questo dimostra appunto che queste tavole non essendo altro che una vera manifestazione esterna e solenne di Dio, di conseguenza l'apostolato stampa è opera divina sia preso nel senso di semplice scrittura, sia come parte esterna del pensiero.

Si prova dalla S. Scrittura:
leggesi infatti: Disse: Io scriverò le parole (Es. XXXIV). Questo il Signore non l'avrebbe detto se non l'avesse poi fatto.
Iddio ancora prima scrisse, o meglio lasciò impresso nell'uomo e nella
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natura questo grande attributo della scrittura e della stampa: nell'ordine naturale, nell'ordine intellettuale, morale dell'uomo.
Dalla pratica degli Ebrei e della Chiesa: Gli Ebrei tennero in sommo onore le tavole della legge: le chiusero nell'Arca Santa; sia per ordine divino dato a Mosè, sia anche perchè era un documento divino preziosissimo.
Dalla pratica costante della Chiesa che non solo ha contenuto prezioso ma anche i libri preziosi della S. Scrittura, avendo Dio per autore diretto, li tenne e li tien tutt'ora accuratamente in appositi luoghi della Chiesa, in appositi luoghi portandoli con solennità nelle processioni.
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BOLLETTINI PARROCCHIALI

«Una Buona Parola»

Una buona Parola è un bollettino settimanale di quattro pagine di formato piccolo. Ha una tiratura di 40.000 copie.
L'abbonamento annuale è di L. 2, la copia. Per oltre 25 copie al medesimo indirizzo si fa una sensibile riduzione.
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Le Seminatrici della Buona Stampa

Anime piene di buona volontà e di zelo per il bene delle anime si prestano volentieri a spargere libri buoni ed oggetti religiosi. Riconoscenti al Divin Seminatore che le sprona a lavorare per la gloria sua, diamo il resoconto del seme gettato dalle nuove seminatrici.
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Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano alle nostre preghiere offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il tempio a S. Paolo. — S. S. Pio XI. — La libertà della S. Sede e della Chiesa. — L'Apostolato della B. Stampa. — L'incremento della Pia Soc. S. Paolo. — I bollettini Parrocchiali. — L'opera delle duemila Messe. — I centri di diffusione di libri e oggetti religiosi. — Le Biblioteche. — La diffusione del Vangelo. — I periodici settimanali. — Gli scrittori cattolici. — Un povero peccatore affinché si converta. — Una persona per grazie importanti. — Una famiglia. — Due altre famiglie per grazie spirituali e materiali. — Alcune sorelle per grazie morali. — Alcuni giovani per la loro formazione. — Tutte le persone che in qualche modo si raccomandano alle preghiere della casa. — La conversione di una persona tanto desiderata da una zelatrice.
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NELLA PIA SOCIETA’ S. PAOLO
NOTIZIETTE MENSILI

La festa della Regina degli Apostoli
La festa della nostra Madonna si celebrò la domenica 27 maggio. Era attesa con impazienza dal più piccolo al più alto. Tutti aspettarono qualcosa di buono dalla Madonna che non poteva mancare. Ci si preparò con un mese di meditazioni, di fioretti e di preghiere più fervorose, con una novena di benedizioni. Si celebrò sulla chiesa che si sta ultimando: di qui s'innalzarono alla Regina degli Apostoli le migliori lodi che conoscevamo. Fu giornata divota, raccolta, da tutti si era preoccupati da qualche pensiero, da tutti si aspettava qualcosa di speciale dalla Mamma Celeste! Caratterizzò la giornata, l’offerta dei cuori alla cara mamma. Alla sera si portò la Madonna in processione. E passò per i cortili, passò benedicente le case adornate con drappi e fiori, passò benedicente i sacerdoti, i chierici, i giovani, le suore e le figlie: le varie iniziative della casa, le materie di studio bellamente esposte lungo il suo passaggio. Voglia ora la S. Madonna benedire e far fruttificare i santi propositi fatti in quella giornata.

Corpus Domini

La casa solennizzò questa dolcissima festa con una divota processione nell'interno dei suoi cortili. Fu addobbato con quanto di più bello vi era in casa il lungo passaggio per dove Gesù passava benedicente. Si voleva che Gesù benedicesse tutto quanto ci stava a cuore e si portò sul suo passaggio, come gli Ebrei portavano gli ammalati, gli attrezzi di lavoro, pezzi di macchine, libri di studio affinché Gesù tutto benedicesse e l'apostolato e lo studio.
Gesù passò sorridente e benedì.

Macchine nuove

Nuovi altri mezzi di apostolato è piaciuto al Signore mandarci: una cucitrice, una piegatrice, un tagliacarte che già funzionano. Si stipulò pure il contratto per la terza Monotaype.
È il Signore che ci vuol bene, ci moltiplichi i mezzi affinché moltiplichiamo il bene. Siano a Lui rese grazie.

Ospite illustre

Fu tra di noi S. Ecc. Mons. Dante Munerati Vescovo di Volterra. Rimase due giorni con noi. Celebrò la S.ta Messa nella cappella di S. Paolo. Alla sua partenza fu salutato da tutti i chierici e giovani della Casa che facevano ala al suo passaggio.
A S. Ecc. Rev.ma vadano i nostri ringraziamenti per tanto onore.

Sacre ordinazioni

Il 29 c. m. solennità di San Pietro nove venerandi Chierici della nostra Casa saranno ordinati suddiaconi. Con gli ordinandi, con noi hanno pure da rallegrarsi i nostri Cooperatori, perchè da quel giorno sono nove breviari in più che vengono pure per loro recitati.
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Borsa di studio Santa Maria
Maria è Regina Apostolorum. Non forma soltanto un sacerdote ma li forma tutti; come formò il primo Sacerdote; come educò gli Apostoli, li custodì, li amò, ottenne Loro lo Spirito Santo. Questa borsa, nuova, si intitola a Santa Maria, perchè Maria faccia non solo dei Sacerdoti, ma li faccia santi!
Deo gratias! diciamo alla persona pia che costituì questa borsa con la offerta di L. 10.000. Abbia tutto il merito per l’eternità! abbia tutte le preghiere della Pia Società S. Paolo e dei sacerdoti che tale borsa servirà a formare.
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Quanto alla santificazione delle anime, in ciascuna Messa, Dio concede al mondo un beneficio tanto grande quanto quello che ci fu nel momento dell' Incarnazione.

(S. Bonaventura)

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CENTRI DI DIFFUSIONE
di libri buoni ed oggetti religiosi

Proponiamo di iniziare nella sua Parrocchia un deposito di libri ed oggetti religiosi.
In un paese si potrà affidare ad un negozio già avviato, ad un libraio, in altro ad una pia persona desiderosa di fare del bene, altrove al Circolo giovanile, all'ufficio parrocchiale, al sacrestano, ecc. ecc. Nei centri più importanti si può iniziare una piccola rivendita destinata unicamente a questo.
Iniziare con pochi libri di pietà scegliendoli tra i migliori per sostanza, praticità, convenienza; libri istruttivi adatti per le varie classi di persone; libri di meditazione, catechismi. Tener sempre il Divin Maestro (Vangelo concordato) e il S. Vangelo perchè ogni famiglia ne sia provvista.

Zelatrici!

Conosciamo che in questi mesi vi sono maggiori difficoltà per diffondere l'opera delle due mila Messe: non scoraggiatevi; fare è necessario, pregare di più, lavorare con intensità maggiore. Gesù sorride dal cielo, vede, nota e vi darà il premio. Noi ogni giorno vi ricordiamo tutte nella S. Messa.
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La Bibbia delle famiglie

Le madri di famiglia specialmente trovano nella Bibbia delle famiglie un aiuto grandissimo per educare cristianamente i loro bambini, invece di narrare altre storie o fiabe.
Riportiamo la lettera di un nostro carissimo cooperatore e parroco zelantissimo.
Rev.mo Signore,
«Dopo aver ricevuto i numeri di saggio che avevo chiesto sono riuscito a trovare 17 persone disposte a prendere da me ogni settimana il numero che viene stampato.
Prego perciò inviarmi tutti gli arretrati per tutti i 17 lettori al più presto perchè sono già impazienti di vedere e di lèggere.
Così tra Vangeli, Bibbia, romanzo onesto, libri di lettura ecc. la mia cameretta a poco a poco diventa un negozio di libri e di giornali... tutto in Domino.
Porgo i più distinti ossequi unitamente all'augurio di una campagna sempre più estesa e feconda.

Dev.mo Sac. G. A.».


La Bibbia porta nelle famiglie ove entra la pace e la benedizione di Dio.

Fatela conoscere e cercate almeno un abbonamento tra i vostri vicini, parenti, ed amici. Vi farete un gran merito.
Abbonamenti
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Pia Società S. Paolo - ALBA - (Piemonte).
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Tra i libri

Ascetica e Religione
Alberione — La donna associata allo zelo sacerdotale. Per il clero e per le donne. L. 5.
Alberione — Vigolungo Maggiorino, aspirante all'Apostolato della B. Stampa — Biografia L. 2.
Chiavarino — Fiat lux! Letture e racconti sulla SS. Eucarestia L. 6,50.
Chiavarino — Il Maestro dei Piccoli L. 4.
Chiesa — Ego sum vita L. 8.
Chiesa — Gesù Maestro. Letture per conoscere la dote di Maestro in Gesù Cristo L. 8.
Chiesa — La chiave della vita. Spiega il valore e fine della Vita L. 8.
Chiesa — Dal monte Oliveto L. 6.
Chiesa — Gesù Cristo Re. Lettura sulla regalità di N. S. G. Cristo L. 5.
Chiesa — Un modello di Catechista: Emilia Moglia. Biografia L. 4.

Libri di Devozione
La Pia Società S. Paolo ha intrapresa la stampa dei migliori libri di Ascetica, allo scopo di presentare ai fedeli e al clero quanto di migliore è stato scritto da autori venerati e competenti. È troppo importante che le anime desiderose di salire le vie ardue e santissime della perfezione siano guidate e nutrite con dottrine sicure, tenute dai santi, approvate dall'uso nella Chiesa. Sono finora usate in formato bello e comodo, in brossura, in bodoniana, in tela e fregio oro i seguenti:
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1. La scuola di Gesù Appassionato — P. Stanislao. Brossura L. 1,20, bodoniana L. 1,70, in tela L. 2,45.
2. Pratica di amar G. C. — S. Alfonso de' Liguori. Brossura L. 1,00, bodoniana L. 1,50, in tela L. 2,25.
3. Il gran mezzo della Preghiera. — S. Alfonso de' Liguori. Brossura L. 0,75, bodoniana L. 1,25, in tela 1,50.
4. Le Glorie di Maria. — (2 vol.) S. Alfonso de' Liguori. Brossura L. 6,00, bodoniana L. 7,00, in tela (uniti in un sol volume) L. 8,00.
5. Apparecchio alla morte. — S. Alfonso de' Liguori. Brossura L. 1,50, bodoniana L. 2,00, in tela. L 2,75.
6. L'imitazione di Cristo. — Kempis. Brossura L. 1,20, bodoniana 1,70, in tela 2,25.
7. La Filotea. — (Introduzione alla vita divota). S. Francesco di Sales. Brossura L. 1,50, bodoniana L. 2,25, in tela L. 2,75.
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LE FIGLIE DI S. PAOLO

La domenica 27 maggio oltre la chiusa del mese, nella cappellina delle figlie, si svolgeva una cara funzione. Dieci postulanti facevano un passo avanti nella vita religiosa, entrando in noviziato. Le nuove serve di Maria si consacrarono con fervore alla Regina degli Apostoli chiedendole abbondanti grazie per compiere il Divin volere nella via abbracciata, e far tanto bene alle anime.
Giunsero nel passato mese: un tagliacarte, una macchina per stampare, una cucitrice per la brossura, una piegatrice. Furono benedette dal Sig. Teologo l'ultima domenica di maggio. Così i lavori vengono fatti con maggior rapidità e perfezione: e le nuove macchine aiutano a fare maggior bene. Riconoscenti si prega il Signore ad aumentare le grazie, invogliando qualche pia persona a voler conoscere la spesa delle macchine ed aiutare... a coprirla. Questo atto sarebbe molto meritorio per il cielo.
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Le divozioni più care
nuovissima edizione contenente meditazioni, preghiere, pratiche divote, vespri e lodi sacre; stampato a caratteri grandi, nitidissimi, per persone di vista debole; L. 5: Pia Società S. Paolo Alba (Cuneo)
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Teologo AlberioneGiacomo, Direttore Resp.
— PIA SOCIETÀ SAN PAOLO —
ROMA Via OstienseALBA Via S. Paolo — TORINO Via Belfiore, 66
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