Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno V – N. 5 – 19 Maggio 1923 – Bollettino mensile – Conto corrente colla Posta

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac Evangelistae
(II Tim. IV 5)



ALBA – Scuola Tipografica – ALBA

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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA


Pia Società San Paolo – Alba


Opus fac Evangelistae (II Tim. IV 5)



Date alla Chiesa un Missionario B. Stampa

Una mamma giaceva da mesi nel letto affetta da un gravissimo tumore: da più giorni non poteva più reggersi sulla persona. La sera di uno di quegli ultimi giorni arrivò a casa e s'accostò al suo letto il figlio primogenito, che al mattino era stato consecrato Sacerdote. Mio figlio è prete! fu tanta la commozione di quella mamma, tanta energia le impresse il pensiero e la vista del figlio sacerdote, che, con meraviglia di tutti, balzò a sedere sul letto, lo strinse fortemente al cuore, e lo baciò teneramente.
Tanti pianti, tanti sospiri, tanti sacrifici aveva costato quel figlio a sua mamma: fu l'ultimo amplesso: all'indomani il neo sacerdote celebrava la sua prima messa: la mamma non era presente... pochi giorni dopo celebrava nella stessa chiesa la sua prima messa funebre per la mamma presente cadavere.
Vorremmo chiamare papà e mamma dei nostri Chierici, dei nostri giovani, quei sacerdoti, quei cristiani dal cuore sacerdotale, quelle ottime maestre e figliuole, che hanno promesso a Dio di dare alla Chiesa un missionario della Buona Stampa pagando per esso, per la sua formazione lire 30 ogni mese alla Pia Società San Paolo di Alba.
Certo il nome e il merito di mamma e di padri lo dà loro il Signore.
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Da Farigliano gli alunni della frazione Masanti ci scrivono.
Abbiamo accolto proprio con entusiasmo la proposta che ci fece la nostra maestra di portare cioè a benefizio del Missionario della Buona Stampa un soldo ogni giorno il quale però fosse frutto delle nostre mortificazioni. Ci siamo provati, ed ora ecco sbucare dalla scatola del nostro Missionario L. 30, proprio quanto ci abbisogna per soddisfare la nostra promessa. Ed è con grande piacere ed amore che inviamo la nostra prima quota. La signora maestra ci disse che il Signore ci manderà tutti i giorni il soldino per il Missionario. Sarà poi vero? Se sarà così noi promettiamo di portarlo sempre il nostro soldino e di mandare ogni mese che verrà 30 L. Intanto Lei Rev.mo Signor Teologo ci benedica insieme alle nostre famiglie ed alla nostra maestra e dica al nostro Missionario che preghi per tutti gli scolari della frazione Masanti di Farigliano.
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A Pocapaglia si provvede per la Pensione di un Chierico della Pia Società S. Paolo cominciando dal 1. maggio 1923 e ci scrivono:
I sottoscritti si obbligano di pagare la retta mensile di L. 30 riservandosi la rimanenza per provvedere a qualche eventuale bisogno del loro protetto al quale augurano salute e buona riuscita.
Il Direttore Sig. Teologo Alberione si compiacque dare a questa Pensione il nome di Delfino, uno de' suoi cari e primi figliuoli, conosciuto a Pocapaglia e volato recentemente al Cielo per proteggere la santa Casa che Egli amò tanto in vita. Speriamo che l'esempio di Pocapaglia venga seguito da molti buoni paesi. Zelatrice è la zia del defunto Delfino la maestra Gotti Celestina.
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Lo zio di uno dei nostri giovani, ha versato alla Pia Società San Paolo una somma a fondo perduto, per ricavare ogni anno due mesi di pensione per un piccolo apostolo della Buona Stampa.
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Le Signorine Rapalino Candida e Ludovina di Benevello si associarono la signorina Gallesio Rosina e ci riferirono: Abbiamo già 20 lire assicurate a offerte di una e due lire. Per maggio porteremo la prima quota e sarà il nostro fioretto alla Santa Madonna. Oh! quale fioretto!
Ritornano circa la metà del mese, e ci dicono: «Abbiamo superate le 30 lire e faremo cosi: Trenta le versiamo: sette le teniamo, cinque sono promesse e fan dodici: se potremo farle diventare trenta saranno due mesi: altrimenti saranno uno e mezzo, o uno ogni due; o ce ne serviremo per qualche spesa del nostro figlioccio».
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Ieri la Sig.ra Bertrando di Alba ci diceva per via : Mi mancano solo più due lire a fare trenta e sono mentre vado a cercarle.
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I fratelli Rapalino Giacomo e Secondo risposero all'appello venendo in Alba e versando L. 30.
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Da Torino la Signora Emilia Forno farà avere ogni mese una pensione per suo conto e cominciò da Maggio.
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La Sig.na Bruno Ugolina di Roddino ci scrive che ha preso la cosa come una grazia, e lo è veramente e con entusiasmo: presto avrà completata la prima mesata e spedirà per il protetto che già le fu assegnato.
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Da Torino la Sig.na Delgrosso scrive: Ringrazio dell'onorevole offerta: mando ora questa cartolina vaglia per il mese di un giovane: in seguito mi interesserò.
Chi incomincia può ricevere la grazia di continuare.
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Il Divin Maestro, salendo al Cielo lasciò agli Apostoli che predicassero perché avrebbero così avuto un paradiso speciale.
Qual posto speciale in cielo non avranno quelli che non solo fanno del bene ma formano gli Apostoli. Questi saranno i prediletti della Madonna. Ricordiamo l'amplesso di quella mamma moribonda: quell'eccesso di affetto non è che una pallida figura dell'amore di tenerezza che ha Maria per i suoi sacerdoti, e per coloro che aiutano la formazione dei sacerdoti.

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«Leggere, favorire in qualunque modo la cattiva stampa è peccato: leggere e sostenere la Buona Stampa è dovere. Prendiamo la nostra deliberazione.
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Per rendere possibili le opere Parrocchiali

Se le persone vengono meno in chiesa, bisogna andare a cercarle a casa: ricondurle alla Chiesa e intanto conservare nelle anime la fede. Se nuovi errori sono penetrati a turbare le menti e a ingannare le coscienze, nuovi mezzi adatti bisogna mettere in opera, per dissipare l'errore e per propagare la sapienza di Dio. L'azione della buona Stampa nel ministero parrocchiale, si fonda qui. Ma il nuovo campo offre nuove difficoltà, difficoltà materiali, d'ordine tecnico, d'ordine morale; difficoltà veramente difficili, per cui il Parroco, il Sacerdote, i buoni della Parrocchia vengono a trovarsi nella impossibilità morale di incominciare l'opera che vedono necessaria, e compirebbero con zelo.
La Pia Società San Paolo per l'Apostolato della buona stampa, prosegue questo scopo di mettersi vicino ai Parroci, e di rendere possibile nelle parrocchie l'apostolato della buona stampa, appianando le difficoltà del denaro, del modo, dello scrivere materia adatta, del buon esito.
Il Signore ci benedice in questa missione: perché così va oggi concepita praticamente la buona stampa fra il popolo.
Alcuni esempi.
A Susa il giornale diocesano era stato sospeso: Mons. Castelli, allora Vescovo di quella Diocesi affidava la soluzione alla Pia Società San Paolo. Le Figlie di San Paolo si assunsero in proprio il giornale La Valsusa, che riprese le pubblicazioni, aumentò la tiratura, ed ora fu rilasciata con una vita prospera: Mons. Castelli, e Monsignor Rossi nelle loro lettere commendatizie della Pia Società San Paolo riconoscono questo merito alle Figlie di San Paolo.
Noi invece riconosciamo che il valore, sta solo nell'efficacia, diremo così sacramentale della missione necessaria ai tempi per cui Dio ha fatto sorgere la Pia Società San Paolo, servendosi all'uopo delle cose che non sono per confondere quelle che sono.
Assai più casi dovremmo riferire per i Bollettini Parrocchiali, e molti altri per le Biblioteche e i Depositi-Rivendita.
Nel 1914 si spedirono ai parroci diocesani le prime circolari per il Bollettino Parrocchiale. Cominciarono così diversi Parroci e non lo sospesero più. Il Bollettino non fu mai una passività per il Parroco, perché sempre si pagò da sé. In un paese le offerte per il Bollettino salirono a tal somma da coprirne le spese coi soli interessi.
Il Bollettino rese possibile molte altre opere in Parrocchia: la compilazione non porta guari sacrificio. Ora più di cento sono i Bollettini parrocchiali attorno a quel primo: molti parroci che l'avevano sospeso lo riprendono vedendosi così facilitare la via, e rassicurata... la borsa: altri ci scrivono lettere di commozione, esprimendo che le nostre proposte aprirono loro davanti una via da tempo studiata e non trovata; altri, che finalmente conoscono il modo di lavorare il nuovo campo: e i Bollettini e i Depositi crescono, e vengono dall'Italia superiore, centrale, meridionale, insulare e dalle terre redente.
Dio benedice, perché vuole la stampa, ma la stampa pratica, quella che è veramente parte essenziale nel ministero sacerdotale.
Abbiamo occhio ai fatti!
Quando l'insegnamento era in mano alla Chiesa, essa comunicava, colla lingua e colla scienza, la fede: ma in seguito l'insegnamento passò alla scuola laica: ora è passato al molto giornalismo irresponsabile.
Qualunque scrittorello pretende insegnare: ed il popolo beve e crede, o si forma la coscienza da quegli scritti. Corriamo ai ripari, altrimenti tutto va perduto.

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«Il Signore, che non ha bisogno di noi, a noi però domanderà conto dell'uso che avremo fatto dei mezzi e delle risorse che egli ci aveva dato per la nostra salute e per la sua gloria. Tra questi mezzi formidabile, onnipotente, oggi è il giornale: lo si può trascurare?».
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Come si fa il bene

— Sig. Direttore, perché cacciare in fondo all'ultima pagina della copertina del bollettino «Una nuova forma di beneficenza?»
— Si è fatto così a caso.
— Ed è proprio a caso ch'io l'ho letto.
— Bene! almeno così potrà pensarvi.
— Ma sì: vi avevo già pensato da molto tempo: solo ignorava che la Pia Società S. Paolo accettasse anche beneficenza sotto questa forma.
— Dunque è il Signore che vi ha fatto leggere quelle poche righe.
— Davvero ed ho subito portate qui L. 2.000 che deposito a fondo perduto; non voglio ricevuta di sorta; solo mi riservo in caso di prolungata malattia di chiederne gli interessi annuali: ma spero di no, che potrò cioè farne a meno.
— Deo gratias! dunque di tutto, e del capitale, e degli interessi. Si vede che il Signore l'ha benedetta, anche con l'abbondanza dei beni materiali.
— È vero, siamo poche persone in casa, ma il Signore ci ha prosperati generosamente.
— Deo gratias! anche perché l'ha ispirata a far buon uso delle ricchezze.
— Io credo che Lei non deve ringraziarmi, e in nessun modo permetto venga pubblicato il mio nome. Io mi tengo già molto obbligata ad amare il Signore che mi dà modo di compiere delle opere buone.
— Contenta però che le 200 persone che sono in casa preghino per Lei e per i suoi!!
— Ah! questo sì! lo desidero tanto e ne ho tanto bisogno: ma preghino per l'anima sopratutto: il resto sia come vuole il Signore.
— Quando si pensa a servire bene il Signore, Egli resta impegnato a pensare a noi.
— Per questo l'assicuro che questa somma non sarà l'ultima: il bene desidero farlo in vita: in morte non farei che dare ciò che non potrei portarmi appresso.
— Una giusta prudenza però!
— Sì: ma io non mi fido di chi resta dopo di me: le volontà dei morti si dimenticano e si interpretano così spesso malamente !
— Io volevo dire che però la prudenza consiglia a pensare anche in una certa misura alla vecchiaia.
— Vero: ma così io credo di pensarvi abbastanza in questa forma di beneficenza: giacché se mi troverò in necessità potrò ritirare gli interessi.
— Va bene: venga pure liberamente, è giustissimo: e la Pia Società San Paolo li pagherà volentieri non solo perché dovuti, ma ancora perché ha uno speciale obbligo di riconoscenza.
— Grazie, Sig. Direttore. Intanto sto pensando ad un legato di Messe e glie ne parlerò la prima volta che ritorni.
— Bene, bene: sentirò volentieri e spero di accontentarla. Deo gratias! ancora e ossequi.
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Per impegnare la Divina Provvidenza

Molti Capi-famiglia, già nostri Amici, Cooperatori, e Benefattori, tutta via risentendo dello scarsissimo raccolto dell'annata scorsa ed avendo già esperimentato quanto siano efficaci presso il Signore le preghiere dei nostri giovani, in questi giorni ci hanno detto o scritto presso a poco così:
Fate pregare perché il raccolto del grano e dei bozzoli di quest'anno vada bene e noi dimostreremo la nostra riconoscenza facendovi una bella offerta a raccolto assicurato.
Alcuni ci hanno promesso un sacco di grano, altri un mezzo quintale ed altri una determinata somma di denaro.
Noi abbiamo accettato la proposta come una via con cui la Provvidenza ci vuole soccorrere, sapendo bene come il Signore ha ripetutamente dimostrato di essersi presa questa Casa sotto la sua specialissima protezione e di voler esaudire le preghiere che qui si fanno, ed abbiamo promesso ai nostri amici le nostre preghiere.
Il Signore ha in mano le sorti come degli uomini così delle campagne e da Lui dipende un buono o cattivo raccolto.
La beneficenza e l'elemosina non hanno mai impoverito nessuno e sono anzi i mezzi infallibili di assicurarsi anche la prosperità su questa terra.
Si legge di un tale che ogni anno portava la sua offerta a Don Bosco dicendo: Da quando ho incominciato a fare la mia offerta, i miei affari sono sempre andati meglio.
La proposta torna adunque a tutto vantaggio dei Benefattori nostri e per questo c'estendiamo a tutti i Cooperatori, che vorremmo favoriti della benedizione del Signore sulla famiglia e sui raccolti.
Noi adunque da oggi e fino a quando il raccolto del grano e dei bozzoli sia assicurato, faremo pregare i nostri giovani anche per Lei, che a sua volta per riconoscenza verso il Signore ci faranno una offerta in grano in bozzoli o in denaro proporzionato al raccolto.
Non è una bella fortuna quella di avere 250 persone che pregano dal Signore la benedizione sopra la campagna? Certo; e non passa giorno senza che noi non riceviamo lettere o vengano qui persone che di presenza ci dicono: Fate pregare e se il Signore mi benedice vi farò una bella offerta.
Ebbene, vi torni gradita l'offerta delle nostre preghiere ed accettate la proposta che vi facciamo.
Firmate il talloncino qui unito, staccatelo e mandatecelo subito indietro e noi lo metteremo nella cassettina delle grazie da chiedersi a San Paolo, cassettina che è posta nella nostra Chiesina dedicata all'Apostolo dove si recitano tanti Rosari e si fanno 80.000 Comunioni all'anno e dove tante preghiere si fanno ogni giorno per i nostri benefattori.
Quindici famiglie si sono già sottoscritte per un quintale di grano; diciannove per mezzo quintale.

LA PIA SOCIETÀ S. PAOLO



O glorioso S. Paolo Apostolo, protettore della Buona Stampa, degnati di esaudire le preghiere che i piccoli tuoi figliuoli di Alba fanno per noi e per la nostra campagna e noi ti promettiamo la nostra riconoscenza facendo a suo tempo la nostra offerta.

FIRMA


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Nella Pia Società S. Paolo


Cenni storici generali della Pia Società S. Paolo

Ai due Alunni della «Scuola Tipografica Piccolo Operaio» altri se ne aggiunsero, e crebbero a cinque e poi a sei, sette e nove. Allora fu insufficiente il dormitorio e si affittò una nuova camera. Fu la prima specie di sanmartino, cui dovevano seguire tanti altri.
Ma il sig. Teologo – con questo nome è conosciuto ed è chiamato in Casa, e fuori il Direttore, Teologo Alberione – che doveva essere la mamma dei nuovi piccoli Apostoli della Buona Stampa, era nel medesimo tempo Direttore Spirituale e Professore nel Seminario: non poteva continuare in casa quella presenza, che era necessaria. La Santa Madonna vi pensò Lei, e Iddio provvide. Una sera il sig. Teologo camminava pensoso verso il Santuario di N. S. della Moretta, per raccomandare a Maria le nuove oscure occupazioni: prima di entrare in Chiesa incontra un pio Sacerdote: si parlarono, si scambiarono pensieri e sentimenti: si intesero; forse non s'erano mai veduti, ma non erano più nuovi, e si conoscevano già l'un l'altro.
Il pio Sacerdote era il R. D. Rosa Giuseppe di Canelli, allora direttore dell'opera Michelerio in Asti. II Rev. Don Rosa venne ad abitare in Casa ed ebbe la sorveglianza diretta degli alunni. Fu una grazia per la Casa; e si poté anche stabilire un corso abbastanza regolare per lo studio. Venne anche in casa la mamma del R. D. Rosa, per la cura delle cose domestiche e il servizio di cucina: era dai giovani chiamata col caro appellativo di «Nonna» e riceveva come tale amore e riverenza.
I piccoli alunni imparavano l'arte tipografica e progredivano nella pietà, nello studio, e nella tecnica tipografica: il Signore proporzionava sempre i lavori alla capacità, e le capacità ai nuovi lavori.
Il Municipio aveva visto di buon occhio nascere la nuova Scuola Tipografica, che si impostava come qualcosa di originale. Pochi ne conoscevano il fine. Si sentivano i giudizi più disparati: altri diceva che il sig. Teologo apriva una semplice tipografia cattolica, altri un collegio per educare buoni padri di famiglia: altri invece intravidero ed intesero, quantunque in confuso, la natura vera della Casa, e di questi parte diventarono in seguito i collaboratori del Sig. Teologo. Nemmeno però i piccoli apostoli operai della Casa, che ebbero la fortuna di essere i primi, capivano la grandezza della loro missione, né sapevano dove proprio andassero. Questo però è singolare: essi avevano una grande fiducia, la certezza nel Direttore, nel Padre, cui Dio li aveva affidati: sapevano ch'egli non cercava che il loro bene: erano tranquilli, e facevano le cose con fervore di spirito, e con convinzione di animo.
La fede che in quei primi mesi dovevano avere i giovani e le loro famiglie, doveva essere ben grande: il Direttore richiese anche di più: ma al Signore piacquero quegli atti di fede: prosperò lo spirito, si progredì nello studio come chi solo ha questa occupazione: si imparò nella tecnica tipografica, come da chi solo attendeva al lavoro: anzi i risultati furono ancora superiori: questi sono fatti constatati, che hanno i loro testimoni. La Divina Provvidenza, come proporzionava il lavoro alla capacità, proporzionava pure la Casa e le macchine al numero degli alunni, ed il numero allo spirito, ed alla fermezza dei primi venuti.
Dopo un anno il laboratorio di Casa Degiacomi era insufficiente. Si affittò allora per la tipografia un locale a pian terreno dall'Avv. Federico Pagliuzzi in Via Baluardi, 2, prospiciente la piazza XX Settembre: la tipografia veniva a trovarsi in un ambiente migliore: una camera per i compositori, una camera per le macchine,
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una per il magazzino, una cameretta di ufficio: un piano di fienile per la cartaccia.
Ma anche l'alloggio era ormai troppo angusto. Nel maggio 1915 si comperò, coll'aiuto di varii istituti e di varie ottime persone, sacerdoti e laici, la bella Villa Moncaretto, sita in posizione salubre e poetica, distante venti minuti dalla Città. A Moncaretto si stava bene. Un inconveniente notevole però era la distanza dalla tipografia, e questo portava vari disturbi e perdita di tempo. Ma il fine per cui si scelse la Villa Moncaretto sorpassava ben lungamente il motivo del semplice alloggio.
Questo scopo si potrà e si dovrà raggiungere in altro tempo, forse non più lontano. In visione di questo fine a Moncaretto, accanto alla Scuola Tipografica, si iniziò una Colonia Agricola di bambini.
Il Can. Allamano, aveva dato questo consiglio al Teol. Alberione: abbia la porta della sua Casa larga per entrare, ma più larga per uscire. Subito in quell'anno cominciarono le purificazioni: prima dell'Ottobre 1915 cinque giovani dovettero lasciare la Casa: i motivi sono varii. Di quei primi, fino a pochi mesi erano ancora quattro in Casa: uno, Delfino, volò il Paradiso, la vigilia della Domenica delle Palme, all'età di anni 24: tre sono ancora a dividere col Sig. Teologo le responsabilità e ad educare nel grande apostolato i nuovi che entrano. L'Apostolato della Buona Stampa è delicatissimo, e solo quelli che vuole il Signore e corrispondono alla singolare grazia, possono entrarvi.

NOTIZIETTE MENSILI


La Madre in mezzo ai suoi figli

La nostra Madonna, la Regina degli Apostoli, prese possesso della Casa della buona stampa, il 1.o Maggio. L'abbiamo desiderata tanto, l'abbiamo sospirata tanto: ora ci ha tutti attorno a sé, la cara nostra Madonna: tutti: la Pia Società San Paolo e le Figlie di San Paolo: e di qui Maria, come dal Suo trono, estende il suo sguardo e la sua protezione su tutti i Cooperatori della Buona Stampa, su quelli vicini e su quelli lontani. Ad essi manderemo l'immagine della Madonna della Buona Stampa, la Regina degli Apostoli.
La sera del primo maggio tutta la Casa. era adunata alla porta del cortile in attesa: il quadro apparve; uno scroscio intenso e fervoroso di applausi la salutò; un inno potente sciolse la gioia dei figli. All'ingresso del cortile, il quadro venne benedetto dal Sig. Teologo: si accesero i lumi, si intonarono le Litanie, e sfilò la processione aux flambeaux, che accompagnò la celeste Regina alla Cappella, accanto a San Paolo e al S. Cuore di Gesù. Presero parte le persone del vicinato. I Novizi della Pia Società, i Servi di Maria Regina d gli Apostoli, vollero il privilegio di portare la Sacra Icona e di corteggiarla.
Mentre in Cappella, Maria prendeva il suo posto, i canti continuarono incessanti: O bella Regina, Viva Maria, Lodate Maria.
Quindi il Sig. Teologo, parlò della nostra Madre Celeste: la nostra gioia è giusta: Maria è venuta colle mani piene di grazie; i primi a ricevere sono i primi che chiedono; ogni giorno di Maggio, verremo a visitare Maria, la nostra Madonna. Si recitò il Santo Rosario, e seguì la Benedizione col SS. Sacramento.
La Sacra Icona di Maria Regina degli Apostoli, non è una semplice riproduzione, è quadro di autore, dovuto al pennello di un'anima amante di Maria che molto pregò e fu aiutata da molte preghiere.
Rappresenta una visione di Maria, che assiste gli Apostoli adunati a Concilio. Poggiata sulle nubi, corteggiata da Angeli, è la Santa Madonna bianco vestita col manto azzurro pendente sul braccio sinistro; l'espressione del viso è ineffabile; gli occhi sono in atteggiamento di chi getta i suoi sguardi nell'infinito, in Dio, e sulla Chiesa che deve attraversare i secoli e santificare i popoli; la mano e il braccio destro sono elevate in atto di chiamare lo Spirito Santo sugli Apostoli; la mano sinistra è stesa sugli Apostoli in atto di protezione e di consecrazione; sopra Maria irradia lo Spirito Santo, che la riempie di luce divina: in basso, al pavimento, stanno gli Apostoli, cogli Evangelisti: in varii atteggiamenti, ciascuno coi segni del suo apostolato o del suo martirio: distinti in due gruppi raccolti rispettivamente attorno alla figura di San Pietro e a quella di San Paolo: e gli Apostoli rappresentano gli Apostoli dei secoli e oggi, gli Apostola della B. Stampa: come i primi Apostoli saranno istruiti da Maria, educati da Maria, guidati da Maria, santificati da Maria.
In questo Maggio, gli alunni della Casa, fanno alla S. Madonna due visite ogni giorno e bisogna riconoscerlo si ricevono grazie e favori straordinari.

Diapositive

Lo studio fotografico Liuzzi ci ha eseguite 60 diapositive che rappresentano la Casa, i suoi membri, la sua storia, la sua vita, le iniziative e le macchine. Riescono nitidissime
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e destano il più grande interesse, e talora eccessi di entusiasmo nella gente del popolo, e specie nelle mamme.
Si sono già proiettate a Monforte; a Corneliano il teatro era completo; a Magliano Alfieri molta gente dovette rinunziare alla rappresentazione, quantunque i presenti si fossero addensati fino contro lo schermo, e aggrappati alle finestre.
Faranno del bene anche in altri luoghi: e volentieri le porteremo nei paesi, anche lontani, che le desiderassero.

Letizia

Un amico ci diceva: Forse non vi è in Italia un Istituto dove i giovani siano più allegri! Certo in Casa hanno molti motivi per alimentare la pace del cuore e la gioia dell'anima. E sovente, quando il Direttore dà qualche avviso in pubblico, la contentezza dello spirito, la soddisfazione e l'amore esplodono in applausi intensi e frenetici che destano la più viva commozione e le più profonde impressioni!

Maggio

Questo Maggio è fiorito di gioie e di canti! Quanto siamo grati alla Madonna che ci ha posti fuori della soggezione!
La meditazione del mattino ed il sermoncino della sera aprono e chiudono la giornata che è tutta di Maria: Dopo la colazione, dopo il pranzo, i giovani scendono in cortile e corrono, per prima cosa, a riverire la Madonna in Cappella: il primo saluto dopo il passeggio lo si porta a Maria!
Nelle camerate si è eretto ed adornato l'altarino della Madonna, cui non mancano mai i fiori: dopo lo studio della sera si osserva la corsa per sorteggiare il fioretto: a notte, dopo il passeggio, il cortile è tutto un canto, un inno, una preghiera: quindi i giovani si dispongono in fila, intonano le litanie, entrano, inneggiando a Maria, in Chiesa, per riceverne la benedizione della sera.
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Una nuova forma di beneficenza

Sappiamo che in un paese, un gruppo di buone ed abili filodrammatiche, hanno organizzata una rappresentazione a beneficio della nostra Casa e dei nostri giovani.
La serata è riuscita molto bene, sia per il programma come per il numero degli spettatori.
Alle generose e buone promotrici, il nostro grazie; a tutti diciamo: ecco una nuova maniera e tanto facile di farci del bene.
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La stampa pornografica è la peste, il recipiente della peste e il veicolo della peste.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Pia Società S. Paolo – ALBA (Piemonte)

Funzionamento della Biblioteca


Ordinare i libri

La prima cosa che si deve fare perché una Biblioteca sia messa in condizione di vivere e di svilupparsi, è di elencare tutti i volumi in modo che la persona che dirige la Biblioteca possa avere sempre sott'occhi tutto quanto esiste nella biblioteca medesima. A questo serve il Registro detto Inventario dei volumi, o Registro d'Ingresso.
Ogni volume deve essere contrassegnato da un numero progressivo ed è bene che vi sia segnata pure la serie. Il numero di ordine è bene sia progressivo senza curare nessuna distinzione di materia; è più facile tenere l' ordine. Il numero della serie può essere segnato in cifre romane.
Le serie possono corrispondere alle divisioni di materie, e alle classi di persone a cui i libri son più adatti. Per es. una delle nostre Biblioteche ha adottato questa divisione: Serie I: Avventure, Romanzi, Racconti per tutti, che possono andare in mano anche ai giovani e ragazzi senza fare loro del male. — Serie II: Avventure, Romanzi ecc. da distribuirsi con cautela, da riservarsi a persone adulte. — Serie III : Libri che interessano solo i ragazzi, raccontini semplici, fiabe, ecc., a cui gli adulti non troverebbero più interesse. — Serie IV: Cultura profana, scienze, letteratura, ecc. — Serie V: Cultura Sacra, Religione, Morale, Apologia, Sociologia, Questioni moderne, Movimento Cattolico-Sociale. —Serie VI: Vite di Santi, Ascetica.
Questa divisione comprende tutte le categorie di volumi che possono far parte di una Biblioteca Cattolica, ed è molto pratica.
La divisione in serie va fatta da persona competente, che abbia una buona conoscenza dei volumi. Può servire di ottima guida il «Manuale di Letture» del Casati, che l'A.G.B. può fornire al prezzo di L. 13,50, collo sconto solito alle Associate.
Fatta la divisione dei volumi in serie, si può facilmente procedere ad elencarli nel Registro. La prima colonna è per segnare il numero d'ordine progressivo, che continuerà man mano che la dotazione di volumi della biblioteca aumenterà. Viene poi la colonna dove si deve segnare il nome dell'Autore e il titolo del libro. Nelle altre colonne si segna il prezzo, il numero di volumi di cui è composta ogni opera, la serie, e tutte le altre indicazioni di cui si sentirà colla pratica il bisogno, ma che non sono più essenziali. Ognuno avrà qualche sua industria particolare, e potrà servirsi delle colonne del registro come gli torna più utile, cambiando all'occorrenza la dicitura che è stampata in testa.

Distribuzione

Fatto questo primo lavoro, diventa facilissimo tenere l'ordine nella distribuzione, per evitare che qualche libro vada perso, per poter curare che la restituzione sia fatta a tempo.
Per la registrazione dei prestiti si seguono due metodi: quello del registro e quello delle tessere personali:
I Metodo: Il registro per segnare i prestiti d'ordinario è fatto su questo sistema:
Nella prima colonna si segna il numero d'ordine dei prestiti: questo per facilitare il resoconto mensile o annuale. Basta vedere l'ultimo numero segnato per sapere quanti sono i prestiti fatti durante il mese, o in tutto l'anno.
La seconda colonna è per il numero della tessera personale di riconoscimento di ogni singolo lettore. È necessario segnare il numero della tessera per poter trovare più facilmente, nel quaderno dove sono registrati i lettori, il loro indirizzo o le altre indicazioni particolari che vi sono segnate e che il Bibliotecario può aver bisogno di consultare in caso di mancata restituzione, o di ritardo notevole.
Viene in terzo luogo la colonna destinata a segnare il nome del lettore e subito dopo quella in cui si può segnare il titolo del libro. Quest'ultima però, sebbene assai comoda, può essere resa inutile dalla seguente, che serve a segnare il numero di catalogo. Quando è segnato il numero, col registro di cui si è parlato sopra, è subito trovato anche il titolo e quante altre indicazioni possono occorrere.
In due altre colonne si segna la data del prestito e la data della restituzione.
Si può registrare anche la tassa, se viene adottato questo sistema, come conviene fare perché la Biblioteca sia messa in condizione di poter vivere.
Questo primo metodo di registrazione esige, come si è accennato, un registro dei lettori e piccole tesserine personali che vengono numerate progressivamente e si consegnano al lettore. Tanto sul registro, come sulla tesserina è segnato il nome, indirizzo
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e condizione del lettore, l'indicazione del numero dei libri a cui ha diritto di prestito per ogni volta (sarebbe meglio che fosse uno solo, ma possono essere anche più per coloro che non possono venire sovente alla sede della Biblioteca, e leggono molto). In ultimo, solo nella tesserina, la firma del Bibliotecario e del lettore.
II Metodo: È assai più semplice ed economico: sono aboliti tutti i registri, e le tengono il posto semplici tessere, che servono anche per la registrazione dei prestiti, e che si tengono dal Bibliotecario ordinate. Esse sostituiscono convenientemente i due registri dei lettori e dei prestiti.
Nelle piccole biblioteche ai lettori non è necessario lasciare null'altro che la ricevuta del deposito, se si è adottato, su cui è bene segnare anche il numero della tessera. Il Bibliotecario conoscerà personalmente i lettori, oppure, in caso contrario, siccome si tratta di pochi, gli sarà facile trovare la tessera del lettore che si presenta per il prestito, trattandosi di un numero limitato.
Quando invece la Biblioteca avesse un po' più di movimento, sarà meglio che i lettori abbiano la tesserina di riconoscimento di cui sopra. Le tessere-registro si tengono per ordine numerico: quando il lettore presenta la sua tesserina col numero rispettivo, l'altra è presto trovata.
Tanto col primo, come col secondo metodo, diventa facile controllare la restituzione, che venga fatta per tempo; verificare l'esistenza dei singoli volumi, quando non siano in Biblioteca: una rapida scorsa alle tessere o al registro permette di vedere subito presso quale dei lettori si trova il libro ricercato.

Deposito e tassa.

Abbiamo accennato nel parlare della registrazione dei lettori e dei prestiti di deposito e di tassa. Vi sono tante biblioteche le quali preferiscono farne a meno; ma questo non ci pare un bel sistema. La Biblioteca deve essere messa in grado di vivere da sé. Vediamo biblioteche laiche, cattive, che non solo vivono, ma danno da vivere a una famiglia, unite ad una rivendita, di giornali, a una piccola cartoleria, ecc. Di più, quando i lettori non si sentono toccati nella borsa, non devono pagarsi il divertimento della lettura, come pagano tutti gli altri, allora non hanno cura dei libri. Abbiamo sentito tante Biblioteche, le quali non avevano adottato il sistema del deposito cauzione e della tassa, lamentarsi che i libri o non venivano resi, con grave danno, oppure venivano resi in uno stato pietoso. Questo sistema, di far pagare la lettura, non è solo economico, è anche educativo. Non è bene che il popolo si abitui a ricevere da noi tutto gratuitamente, altrimenti darà minor importanza alle cose nostre che a tutto il resto, come è già purtroppo inclinato a fare per troppi altri motivi.
Qual regola seguire? Per il deposito: e bene che, ricevendo la tessera il lettore faccia un deposito il quale deve durare per tutto il tempo in cui egli si servirà dei volumi della Biblioteca e che poi verrà restituito. La somma da depositarsi dovrà avere una certa proporzione col valore dei volumi che ogni volta il lettore potrà ritirare dalla Biblioteca. Così, in caso di mancata restituzione, i libri saranno pagati dal deposito.
La tassa è quella piccola somma che il lettore versa per ogni volume che ritira, oppure per ogni settimana, ogni quindicina, ogni mese, come parrà più conveniente stabilire. Essa è destinata a compensare il logoramento dei volumi, la rilegatura, che dopo un po' di tempo diventa necessaria, e per formare un piccolo fondo che servirà all'acquisto di altri volumi, che dovranno man mano venire ad arricchire la Biblioteca. La tassa medica che è in vigore presso quelle Biblioteche che conosciamo, è di L. 0,25 per volume, con quindici giorni di tempo per la restituzione. È inteso che la restituzione anticipata non dà diritto alla resa di una parte della somma.

Multe.

Le Biblioteche meglio fondate, usano poi ancora stabilire una piccola multa per i libri ritornati senza copertina o sgualciti. I guasti più gravi poi, devono essere sempre ricompensati secondo il valore del libro e l'entità del guasto.
Su questo punto, il Bibliotecario dev'essere inflessibile, se non vuol mettere la Biblioteca sulla via del decadimento e di una morte progressiva.

Registri e stampati.

L'Associazione si incarica di provvedere alle sue Biblioteche i registri e gli stampati che occorrono per il funzionamento. Per ora tiene pronto:
Registro d'ingresso o inventario dei libri L. 5,—
Registro dei prestiti L. 5,—
N.B. — I registri sono legati in mezza tela
Tessere piccole di riconoscimento: al cento L. 3,50
Tessere doppie per segnare i prestiti: al cento L. 9,—
Cartoline di invito a restituire i volumi avuti in prestito (si spediscono per posta come stampe, con l'affrancatura di cent. 10): al cento L. 5,—
Registro dei lettori L. 5.—
Teniamo sempre a disposizione delle Biblioteche che ce ne fanno richiesta Catalogi e opuscoletti spiegativi dell'A. G. B., che si spediscono GRATIS dietro semplice richiesta.
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Depositi e rivendite di libri buoni e oggetti religiosi


Mi trovava di passaggio in un paese della nostra Diocesi e, avendo un paio di ore libere, mentre attendeva l'automobile postale che doveva condurmi in città, passai a far visita a quel Rev.do Parroco.
I nostri discorsi si aggirarono sulle cose del Ministero Sacerdotale e si fermarono sul male che producono le letture frivole e cattive in quel paese. Quel Sacerdote si mostrava vivamente impensierito, anche perché aveva in Parrocchia un libraio, che teneva libri, giornali, cartoline ecc. d'ogni genere e già aveva tentato tutte le prove che gli suggeriva il suo zelo pastorale, ma sempre invano.
D'altra parte non gli era raro il caso di sentirsi rispondere, quando predicava, parlava, insisteva contro certe letture: Leggiamo questi libri perché non ne abbiamo altri.
Gli suggerii allora di iniziare il Deposito-Rivendita, con cui avrebbe potuto dare ai suoi parrocchiani la comodità di libri buoni di letture amene, educative, istruttive non solo, ma anche di libri di pietà per le varie classi di persone, di cartoline belle, immagini ed oggetti religiosi.
Gli piacque la mia proposta, tanto più che si trattava di cosa che, oltre a non portare alcun aggravio alle sue finanze, già aggravate da tante altre opere del suo Ministero pastorale, avrebbe anzi portato ancora il suo utile non indifferente.
Ho un negozio qui vicino alla Parrocchia che potrebbe assumersene l'incarico, mi diceva: io gli suggerirei i libri di lettura che credo più opportuni; fra i libri di pietà ne sceglierei alcuni, fra quelli che trovo pubblicati nel catalogo della Scuola Tipografica di Alba, adatti per le varie classi di persone: così avrei pure il vantaggio di vedere più uniformità nei libri di devozione dei miei parrocchiani. Oggi stesso voglio parlarne al proprietario di quel negozio, onde combinare subito qualcosa. Ad ogni costo il Deposito lo inizierò, anche se dovessi tenerlo io nell'Ufficio Parrocchiale od affidarlo ad uno dei Circoli giovanili che ho in Parrocchia: sarà una bella occasione per dare maggior vitalità al Circolo stesso e procurargli un piccolo fondo coll'utile che se ne ricava.
Mi piacque la risoluzione del buon Parroco, gli dissi ancora qualche parola di incoraggiamento, gli promisi il mio appoggio per la buona riuscita del Deposito e mi accomiatai da lui contento di essergli stato lo strumento della Divina Provvidenza in un'opera che doveva portare buoni frutti.
Ora il Deposito-Rivendita è cosa fatta da un anno e mezzo circa; di tempo in tempo passa nuove ordinazioni alla Libreria della Pia Società San Paolo e coll'utile ricavato ha già coperte le sue passività ed ora destina parte dell'utile stesso ad aumentare sempre più il Deposito di nuovi libri, di nuovi oggetti, e parte ad opere buone, come premiazioni catechistiche, regali ai bimbi della Comunione, ecc.
Più consolante è però il frutto morale: mentre prima in quel paese circolavano libri frivoli e cattivi, ora furono sostituiti in gran parte da libri buoni; quasi tutti si portano alle funzioni col loro libro di pietà ove trovano le preghiere più comuni; tutti hanno la comodità di provvedersi di catechismi, di corone, immagini, statue, cartoline buone, e degli altri oggetti religiosi che servono di ornamento alle case cristiane.

Questione finanziaria

Non ci deve trattenere dall'iniziare il Deposito-Rivendita la somma che dobbiamo versare anticipata all'acquisto. Si tratta di piccola spesa e di cosa di breve tempo, perché i nostri Depositi sono attivi e danno da vivere al loro proprietario: ne serva di esempio quanto ho detto sopra. Un po' di buona volontà, un piccolo sacrificio da principio e ci saremo assicurato il capitale, avremo un cespite di risorsa anche materiale e, più di tutto, avremo la consolazione di aver iniziata un'opera che sarà destinata a portare tanto bene.

In ogni paese anche piccolo, si può formare un Deposito-Rivendita, sicuri che esso sarà apportatore di bene. L'importante è che si provi; sacrificio, lavoro e spesa verranno largamente ricompensati dal bene che si fa e dall'utile che si ricava.
La Pia Società San Paolo di Alba potrà fare tutte le facilitazioni possibili per il funzionamento del Deposito. È sorta coll'unico scopo di rendere possibili ai parroci le opere della buona stampa.
Dalla Pia Società San Paolo i Rev.di Parroci e le persone che desiderano fare del bene, potranno avere schiarimenti e direttive. Abbiamo stampate circolari colle condizioni ed un elenco dei libri ed oggetti che l'esperienza ci dice essere più convenienti: spediamo dietro semplice richiesta.
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Le vie e i mezzi della Divina Provvidenza


Offerte di Messe

Si sono aumentate di molto in questo mese: tante persone, hanno ricevuto grazie e fanno celebrare messe a San Paolo in ringraziamento; tante hanno bisogno di grazie spirituali e temporali e ricorrono con fiducia a S. Paolo e confidano nelle preghiere dei nostri giovani.
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La lista delle offerte, cresce ogni mese, ed ai vecchi amici si aggiunge sempre qualche nome nuovo.
Deo gratias! Sappiano i generosi benefattori che noi siamo loro riconoscentissimi e per tutti preghiamo ogni giorno il Signore, a voler essere largo di benedizione e di aiuti.
Il merito di coloro, che oggi aiutano la Casa della Buona Stampa è molto grande, perché molto grande si rivela anche la loro fede: i nostri Benefattori si possono davvero chiamare anime privilegiate dal Signore.

Teol. Alberione G. - Direttore Respons.
Scuola Tipografica - Alba

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