Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno V – N. 3 – 27 Marzo 1923 – Bollettino mensile – Conto corrente colla posta

UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Opus fac evangelistae
(II Tim. IV 5)



Alba – Scuola Tipografica Editrice - Alba


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PIA SOCIETÀ SAN PAOLO
Scuola Tipografica – ALBA


È una istituzione in cui i membri conducono vita comune a modo di religiosi, dedicandosi alla diffusione del pensiero e della vita cristiana per mezzo della stampa. Chi scrive, chi compone, chi stampa, chi diffonde, tutto per amore di Dio, per amore delle anime, per il Paradiso. La Pia Società venne costituita da poco tempo, e comprende ora: una quindicina di Membri, parte sacerdoti, parte Chierici e parte secolari; una ventina di novizi; un buon numero di aspiranti: mentre circa 120 alunni imparano l'arte tipografica, compiono i loro studi, si esercitano nella pietà, e nella virtù.
Nell'attuale stagione raccomandiamo in modo particolare l'opera delle così dette «vocazioni tardive».
Il Codice di Diritto Canonico prescrive che i fanciulli che mostrano tendenza allo stato Ecclesiastico, alla vita Sacerdotale, siano molto per tempo, raccolti nei piccoli seminari a ricevervi quella formazione che è tanto difficile nel mondo. E questo è disposto con somma sapienza. Però accade abbastanza spesso che certi giovanetti non hanno potuto a suo tempo entrare in seminario. Finita l'istruzione elementare o superato l'esame di proscioglimento, furono messi al lavoro dei campi, avviati all'officina al commercio, mandati alle scuole pubbliche. Qualche volta la povertà, consigliò questo: altre volte la volontà dei parenti; altre volte l'indecisione del fanciullo a piegarsi più da una parte piuttosto che dall'altra.
Tuttavia il giovane è venuto su pio, affezionato alle cose di chiesa, schivo del mondo e dei suoi pericoli. I germi della vocazione si sviluppano lentamente, ma forse assai più sinceramente.
Don Bosco e altri grandi maestri dei Clero, hanno data molta importanza a queste vocazioni tardive: e molte di esse diedero frutti consolantissimi: Occorre coltivarle, indirizzarle, ed a tempo opportuno prendere queste piante e portarle in luogo adatto per venirvi definitivamente curate.
Consigliamo questa opera di zelo per il clero: quanta gloria ne verrà al Signore! quanti meriti a chi ne avrà coltivata una almeno!
Fra le varie case ove si raccolgono tali giovani vi è la Pia Società San Paolo di Alba (Piemonte); ove si accolgono; dividono il tempo tra pietà, studio, lavoro per la Buona Stampa: possono rendersi sacerdoti e se vogliono anche religiosi.
Chiedere spiegazioni al Teol. Alberione Giacomo - Alba.

LE FIGLIE DI SAN PAOLO


È una istituzione in cui buone figliuole vivono in comune ed a modo dei religiosi, consecrandosi al lavoro per la Buona Stampa. Si hanno scrittrici, legatrici; chi compone, chi stampa, chi spedisce, chi tiene la contabilità, chi attende alla biancheria, alla cucina, ecc. La casa aperta da pochissimi anni in Alba comprende una sessantina di figlie che compiono già un lavoro ammirabile contente di poter così far amare e conoscere un po' di più il Signore e la sua santa Chiesa. Alcune sono studentesse e compiono i corsi che si devono percorrere per le aspiranti al diploma di maestre mentre che dedicano un buon margine di tempo al lavoro per la Buona Stampa.
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UNIONE COOPERATORI
BUONA STAMPA

Pia Società San Paolo – Alba

Opus fac evangelistae (II Tim. IV 5)




VOCAZIONI ALLA B. STAMPA


Nostro S. Gesù Cristo scelse i suoi Apostoli tra la gente del povero popolo. Anche oggi le vocazioni alla vita apostolica, religiosa, ecclesiastica si hanno in numero assai maggiore fra le classi meno abbienti.
E quante volte appunto da queste classi vengono fuori i più santi, i più zelanti apostoli, sacerdoti, missionari, suore!...
Ne abbiamo molte di queste vocazioni. Vorremmo non lasciarle cadere: ma quante spese: oggi per un Chierico si spendono all'anno non meno di L. 2000 (duemila) fra pensione, corredo, libri, bucato, ecc.
Stendiamo la mano ed apriamo una sottoscrizione col titolo: «per la formazione di missionari sacerdoti, apostoli della Buon Stampa». Quante persone abbienti potrebbero sottoscriversi per la pensione di un giovanetto: pensione che noi, già aiutati da altri mezzi forniti dalla Divina Provvidenza, fissiamo in L. 360 annuali: cioè L. 30 per mese, L. 60 ogni bimestre.
Confidiamo nelle offerte spicciole, anche minime, giacché sono spesso i poveri che aiutano i poveri.
Il Sacerdozio è santo, grande, sublime. Iddio governa il mondo delle anime con un'azione meravigliosa e alla degnità di esserne strumenti ha innalzato degli uomini che sono i Sacerdoti.
Questi sacerdoti, necessari nell'economia attuale ai trionfi della gloria di Dio nel compimento dei destini dei mondo e nella salvezza delle anime, il Signore li trae dal popolo; e perciò nel popolo ha messo perenne il germe delle sante vocazioni. Il seme bisogna farlo germogliare, curarlo fin che si trasformi nell'albero d'una vocazione riuscita che adorni la Chiesa e offra protezione e riposo e salvezza alle anime; ed oggi specialmente, che la miscredenza, il materialismo, lo spregio del Sacerdozio minacciano di far disseccare quel seme, si comprende con quale cura e sotto lo stimolo di quale responsabilità e sacerdoti e buoni cristiani debbano studiare e aiutare la riuscita di felici e numerose vocazioni.
La cura zelante delle anime, nei nostri paesi, la creazione di mille opere religiose e sociali indirizzate a conservare la fede in mezzo ai nostri popoli la diffusione della civiltà cristiana tra milioni d'infedeli languenti moralmente e materialmente nelle tenebre della schiavitù diabolica, oh quale esca abbondante
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atta a suscitare nelle anime nostre una fiamma ardente di desideri che sorgano manipoli numerosi di buoni e zelanti sacerdoti, i quali compiano tutto quel lavoro nobile e santo! E quale immenso campo di bene offre ai Sacerdoti la Buona Stampa!
Il Curato d'Ars, interrogato quale elemosina ritenesse più necessaria, rispose: «Aiutare una vocazione».

Alla Regina degli Apostoli

Il culto alla Regina dei Apostoli è tra i più antichi, se proprio non lo si vuol dire assolutamente il più antico.
La venerazione dei primi discepoli per la SS. Vergine si rivela anche dalla santa invidia che traspariva dall’esclamazione di quella donna: Beata colei che ti fu Madre!
E quale amore, fiducia, altissima stima, non ebbero tutti gli apostoli per Maria! Maria che fu loro consigliera, guida, maestra, conforto nei primi difficili momenti della diffusione del Santo Vangelo; Maria che ottenne ed ebbe con loro i doni dello Spirito Santo; Maria a cui Gesù morente affidò gli Apostoli, perché privati del padre, avessero almeno i conforti di una madre; Maria che li ritenne tutti per suoi figliuoli dilettissimi impiegando le sue premure specialmente pel più giovane, S. Giovanni; Maria che sul letto del suo felice transito li ebbe vicini, animandoli, consolandoli con ineffabile tenerezza; Maria cui essi diedero sepoltura come figli alla più amata madre: Maria di cui pei primi conobbero la risurrezione e l’Assunzione al Cielo. Quale culto dunque più antico, nel cristianesimo, dopo quello al Divin Redentore, che il Culto a Maria, Regina degli Apostoli?
Però possediamo poche e anche poco felici immagini di Maria Regina degli Apostoli. Volendone una ci è necessario farla dipingere appositamente: ed una persona che tanto ama la Madonna se ne è assunto l’incarico e presto il prezioso lavoro sarà finito. La spesa sarà piuttosto rilevante, perché vi si richiede un tempo notevole. Quale sarà l’anima fortunata, o quali saranno le anime fortunate
che vorranno regalare alla Madonna la spesa della tela, del lavoro, della cornice? Certo, se la SS. Vergine, ancora vivente sulla terra ci avesse chiesta una veste, avremmo ritenuto gran fortuna potergliela offrire. Diamole questo piccolo attestato della nostra devozione: e chi sa quali e quante grazie darà a noi. Dare qualcosa a Maria significa ricevere da Lei, ma molto di più. Siamo persuasi che nel prossimo numero potremmo pubblicare tutte o parte delle offerte necessarie.

Lodi e canzoni

Il Dott. Varaldi, medico condotto della città, ci salutava così:
...intanto io entro in tutte le parti più remote della città, e sento che i bambini della Mascarella, della Sota, del Bonomo, delle case insomma attorno a San Paolo, cantano ora le laudi sacre: evidentemente le hanno imparate, sentendole cantare dai vostri giovani.
Negli altri quartieri della città, i bambini continuano a ripetere le solite canzonette poco edificanti. L'ambiente è un gran coefficiente di educazione».
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La Magna Charta del giornalismo cattolico

Pio XI ha consacrato nell'enciclica: «Rerum omnium» la missione della Buona Stampa. La «Civiltà Cattolica» nel quaderno del 17 marzo ripete con giubilo e con riconoscenza questo concetto, e invita ad un serio studio della lettera pontificia, «chi della stampa, e della stampa quotidiana e periodica in ispecie, si è fatto, o intende farsi una propria missione della vita, un sacro apostolato». Alla buona Stampa, scrive l'autorevole rivista, è affidato il principal compito di realizzare le due encicliche pontificie: il trovare le cause dei mali sociali, il rintracciarne le cause, l'applicarvi con sapienza i rimedi.
I giornalisti, «come stanno sulla breccia della quotidiana battaglia, i più esposti ai colpi, ma perciò stesso i più obbligati a conoscere le insidie e gli assalti dell'errore e degli erranti in ogni ordine sociale, sono pure gli strumenti più agili in mezzo al popolo, più poderosi e più pronti alla difesa e propagazione della verità. L'efficacia poi e con essa l'importanza del giornalismo sembra crescere a dismisura per le condizioni speciali della società susseguita alla guerra. Ma come è cresciuta a dismisura l'importanza della stampa, così del pari sono cresciuti i pericoli di seduzione derivati dal giornalismo cattolico dal necessario contatto col mondo del giornalismo avversario.
Viene adunque opportunissima la enciclica Rerum omnium, e per la parte che riguarda la stampa e i giornalisti in particolare resterà un perpetuo codice e la magna charta del giornalismo cattolico. Ai giornalisti infatti si rivolge in modo tutto speciale la parola del Papa, accennando a tutto il succo di ciò che si ricerca da loro: conoscenza piena della dottrina cattolica; integrità fedele nell'esporla, coraggio e fortezza invitta nel difenderla, ma congiunta alla forza la soavità e la prudenza, la carità e la mitezza, saggiamente intesa; la proprietà infine e prospicuità di linguaggio, son le altre qualità tutte che possono adornare e raccomandare uno scritto non per la vana compiacenza letteraria ed artistica, ma per la certezza dell'effetto e l'accrescimento del frutto. E poiché tutto questo raro e mirabile connubio di doti risplende in sommo grado nel Sales, lui, come grande santo e scrittore, il Papa dà loro come protettore e modello.
Ora il ceto dei generosi e nobili operai che sono gli scrittori e i giornalisti cattolici, può bene esultare, ma con l'esultanza andrà congiunta – non ne dubitiamo – una nuova e più fervida vitalità con una sempre più fedele e costante adesione del giornalismo cattolico alla parola del Papa».
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Il re dei giornali

Un «re» di fama mondiale è il signor Hearst, americano, il re dei giornali.
William Randolph Hearst è una delle personalità più spiccate del nuovo mondo. La lista delle sue pubblicazioni testimonia che nessuno dei domini dell'attività intellettuale, politica, economica e sociale degli Stati Uniti gli è rimasto estraneo e che egli può legittimamente pretendere di esercitare una influenza su la maggiore parte dei centri popolari del suo paese.
Egli possiede «il San Francisco Examiner, il Los Angeles Examiner, il Chicago Examiner, il Chicago American, l'Atlanta Georgian, il Boston American, il Boston Advertiser, il New York Evening Iournal e il New York American» che ha una tiratura addirittura fantastica.
Possiede anche alcuni giornali tedeschi tra cui il più importante è il «New York Deutsche Iournal». Oltre che di questi quotidiani egli è anche proprietario di periodici di grande diffusione, quali il «Cosmopolitan Magazine, l'Hasper's Bazar, il Motor Magazine e il Motor Boating Magazine».
I giornali e le riviste del signor Hearst d'una diffusione formidabile, rappresentano una delle forze più impressionanti degli Stati Uniti dal punto di vista sia politico e sociale, che industriale e finanziario. È un editore onnipotente.
La stampa del signor Hearst non si rivolge all'èlite americana. Opportunista prima di tutto, William Randolph Hearst dà alla sua immensa clientela formata nel medio e basso ceto e specialmente negli immigrati ciò che esca reclama.
In una di queste grandi pubblicazioni di Hearst si legge una lunga e interessante statistica dei giornali eccezionali. Eccola riassunta brevemente.
A New York, fu stampato per qualche tempo un giornale su tela. Dopo averlo letto, simile giornale... si poteva mandare al bucato. La lavandaia restituiva così una serie non disprezzabile di moccichini.
Nel genere si può notare anche il «Grand Iournal» stampato a Parigi, pur esso su tela. La grandezza di questo foglio era di metri 1,25 per 0,90. Dopo la lettura poteva quindi benissimo servire da asciugamani.
Vita d'un anno circa ebbero poi il «Courrier des Baigneurs e La Naîade» parimenti editi a Parigi e tirati su carta impermeabile oppure su tela cerata. Simile tiratura era giustificata dallo scopo di render possibile la lettura di tali giornali durante la pioggia.
A Baltimora un fabbricante di carte immaginò di stampare un giornale su un foglio di pasta dolce, sottile sottile; le parole riferenti le novità del giorno venivano impresse su questa aggradevole carta non per mezzo d'inchiostro, ma per mezzo di cioccolato. Un giornale insomma dei più appetitosi.
Ogni secolo a New York si stampa il giornale intitolato: «Illuminated Quadruple Constellation». La data di pubblicazione di questo giornale coincide con quella della ricorrenza della festa dell'indipendenza degli Stati Uniti. Otto pagine compongono questa pubblicazione: otto pagine divise in tredici colonne alte 48 pollici. Il primo numero si conserva nel museo di Aquisgrana ed è fatto di carta così resistente che pesa non meno di 150 chilogrammi.
Questo giornale si tira in ventottomila esemplari, per redigere e stampare i quali occorrono quaranta persone e tre mesi di assiduo lavoro.
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Nella Pia Società S. Paolo


A tutta la numerosa famiglia dei Cooperatori e degli amici, che ci dà mano a portare la Redenzione di Gesù Cristo alle anime, la più fervida preghiera e i più sinceri auguri di BUONA PASQUA!

La Pia Società S. Paolo.



Cenni storici generali sella Pia Società S. Paolo

Lo studio procede molto bene; cinque degli antichi ragazzi sono stati già ordinati, sacerdoti, ed uno ha preso la laurea in teologia; cinque hanno assolti gli studi teologici e verranno ordinati nell'inverno; il primo alunno, entrato a 13 anni nel 1914, ha fatto per parecchio tempo il Proto in tipografia, ha dato buona mano nella rivendita dei libri della Casa, eppure ha trovato il tempo per conseguire con lode nel 1921 la laurea in Scienze Sociali nell'Istituto Pontificio di Bergamo ed ha assolto il quarto anno di Teologia.
In casa i sacerdoti della Pia Società e alcuni professori del Seminario tengono un corso regolare di ginnasio, liceo, e teologia, e viene impiegata una cura speciale nello studio della sociologia e del giornalismo pratico. Gli alunni studiano pure le lingue straniere.
La Pia Società passò da un edifizio ad un altro finche nel 1921 venne deciso di fabbricare uno stabile proprio. Si acquistò perciò un vasto terreno nella città di Alba, in prossimità della ferrovia, e si pensò alla costruzione della Casa, che venne inaugurata il 5 ottobre 1921; ingrandita nell'anno seguente 1922, è ora un vasto edifizio di cinque piani, della lunghezza di 64 metri; ha al pianterreno i locali del macchinario, il deposito della carta, la legatoria e la rivendita dei libri; al primo piano gli uffici, la sala dei compositori, i refettori e le cucine; nel secondo e terzo le sale scolastiche, i dormitori e gli studi, e nel quarto le celle per i membri professi. Ora le domande di accettazione aumentano continuamente e alle parecchie vocazioni si unisce l'encomio dei Vescovi non solo ed il loro voto, che presto la Pia Società San Paolo, venga eretta canonicamente in una pia Associazione, iuris Dioecesani secondo i canoni, ma anche le loro insistenti pratiche per avere nelle loro diocesi una casa della Pia Società, pratiche alle quali si potrà venire incontro, quando il numero dei professi sarà maggiore, ma specialmente quando la Pia Società sarà canonicamente eretta.
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Sabato, 14 Marzo, giorno dai devoti consecrato alla SS. Vergine, quasi improvvisamente, munito di tutti i conforti religiosi, lasciava la terra per volare al cielo

BENSO DELFINO
di anni 24
aspirante alla Pia Società San Paolo


Nato a Benevagienna dal Maestro Dalmazzo, attualmente beneamato insegnante nelle scuole comunali di Alba, crebbe sotto le cure più che materne della zia Gatti di Pocapaglia per cui conservò sempre la più grata memoria.
Dalla zia e nella Piccola Casa del B. Cottolengo a Torino, egli succhiò quella fede viva nella Divina Provvidenza che diresse sempre i suoi passi, anche negli anni più difficili della giovinezza.
Entrò nella Scuola Tipografica quasi appena aperta nel 1914, vi rimase, fino a quando dovette partire per il servizio militare. Fu soldato fedele: ferito sul monte Fiore, fu fatto prigioniero, curato dagli austriaci e internato nell'Ungheria dove la sua salute rimase assai scossa fra i patimenti della prigionia. Quando poté ritornare a casa, dopo aver avuto innanzi e rinunciato a belle prospettive del mondo e dopo mature riflessioni, decise di consecrare la sua vita all'Apostolato Buona Stampa e fu accolto nella Pia Società San Paolo di Alba fra i servi di Maria, Regina degli Apostoli.
Da quel giorno ognuno poté ammirare i suoi notevoli progressi nella virtù, il suo vivo attaccamento alla Casa ed una distinta divozione alla S. Madonna, di cui recitava giornalmente il Rosario intero.
Era giovane semplice, di fede viva, generoso.
I Ss. Dottori dicono che «i voti si possono paragonare al Battesimo ed al Martirio»: costituendo uno dei più begli atti di amor di Dio: il caro Delfino li aveva fatti per un anno, con la fede e colla generosità che accompagnava ogni suo passo.
Uniti nei dolore e nei suffragi, inchinati riverenti alla amata e venerata salma, pensiamo che ogni età è buona per morire; che l'aver data la giovinezza al Signore è avergli consecrato il fiore della vita; che la morte, di chi è già morto al mondo, è morte fortunata; tanto più quando non si pensava che a far conoscere ed amare il Signore.
* * *

La salma del caro Delfino fu religiosamente composta nello stesso letto e nella medesima camera in cui è spirato.
Il mestissimo annunzio fu dato ai giovani dal Direttore: quel giorno parecchi alunni dovevano recarsi in famiglia per le vacanze pasquali. Tutti vi rinunziarono.
Alla sera il Direttore ricordò a tutta la famiglia i principali tratti di vita e ciò che distinguevasi nell'animo del figlio scomparso, caro e amato da tutti in Casa. Si recitò il Rosario intero de requie. Alla sera i Servi di Maria, e poi i Membri della Pia Società San Paolo vegliarono in gruppo per turno un'ora attorno alla sua salma.
Domenica tutti i sacerdoti della Casa, offrirono per la sua anima il santo sacrificio, e i chierici in sacris il breviario, tutti, giovani e figliuole, la S. Comunione. Nella giornata fu un continuo succedersi di visite, di rosari, dei sei Pater dell'abitino Ceruleo, di Deprofundis, Via Crucis di suffragio.
Ai funerali, celebrati domenica sera,
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prese parte tutta la famiglia: le figliuole, i giovani, i chierici e i sacerdoti in cotta: un lungo corteo di 250 persone, che accompagnarono il caro Delfino dalla Casa alla tomba, invocando incessantemente la Divina misericordia col Santo Rosario. Al camposanto Mons. Mioni salutò le spoglie di Delfino, che scendevano al sepolcro come seme di gloriosa risurrezione e invitò il suo spirito a supplicare la Divina Bontà per il Padre, e per i suoi cari, e per la Pia Società San Paolo e per la Buona Stampa.
Il lunedì si cominciò per lui il ciclo delle Ss. Messe Gregoriane: e il mese di Rosari; che andranno con le migliaia di Rosari dei giorni precedenti con le molte centinaia di migliaia di indulgenze plenarie e parziali a suffragare le sua bella e generosa anima.
La Pia Società San Paolo vive in continua comunione coi suoi defunti: Delfino è il quarto: e noi crediamo che i nostri defunti vivono in continua intercessione per noi, e sono per la Casa seme di vocazione, di apostolato e di santità.

NOTIZIETTE MENSILI

Solenne erezione della Via Crucis

La Via Crucis donata da tutta la famiglia del Buon Angelo, da molti amici della Domenica e dai buoni Cooperatori alla nostra Cappella in occasione della Prima Messa del Rev. Don Basso Giovanni, fu solennemente eretta la domenica 4 marzo.
Essa riempie un ardente desiderio, perché fu sospirata fin da quando si cominciò a conservare in Casa il Divin Sacramento.
I quadri della Via Crucis sono vestiti a festa; la cornice dorata, i colori eleganti; le figure in altorilievo.
La cerimonia durò due ore; partecipò tutta la famiglia; e quanti amici e vicini di abitato poté contenere la Cappella, troppo angusta.
Il sermone di istruzione, il Veni Creator, lo Stabat Mater, la benedizione, l'aspersione, l'incensazione dei quadri e delle croci, il bacio, il collocamento delle croci; il Te Deum finale hanno riempito l'animo del mistero della Via Dolorosa, e della grande importanza del pio esercizio. La prima Via Crucis fu fatta tutta per le buone persone che s'adoprarono e concorsero ad acquistarla.
Il pio esercizio è ripetuto in casa ogni martedì e venerdì di quaresima: e sarà praticato spesso nell'anno. La Via Crucis ci porta il cuore ad odiare il peccato, ad amare il bene, a sacrificarsi per le anime: e la Casa di S. Paolo deve essere la Casa dove non si fanno peccati, dove si vive tutti per il Divin Maestro, dove si immolano per le anime tutte le forze.

Un nuovo Chierico

Il giorno di S. Giuseppe Mons. Vescovo, conferiva nella sua cappella privata, l'abito chiericale al giovane Fassino Emilio, novizio della nostra Pia Società. L'abito ricorda che chi si dedica all'ammirabile apostolato della Buona Stampa, deve essere in tutto l'Uomo di Dio.

La festa delle indulgenze

Domenica 11 marzo, abbiamo celebrato la festa delle indulgenze: per ringraziare il Signore del grande beneficio concesso alla nostra Casa: per conoscere e far meglio conoscere la natura e la preziosità del dono; per proporre di volercene largamente servire a pro nostro e delle anime dei nostri cari Cooperatori defunti.
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ASSOCIAZIONE GENERALE BIBLIOTECHE
Pia Società S. Paolo - ALBA (Piemonte)

UNA NUOVA INIZIATIVA DELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO


È la «Associazione Generale Biblioteche», che presentiamo per la prima volta ai nostri Cooperatori.
Il ramo delle Biblioteche (Circolanti - Popolari - Scolastiche ecc.) è una parte essenziale dell’Apostolato della Buona Stampa, e come una delle parti principali dello scopo per cui è sorta la Pia Società San Paolo, che intende lavorarvi con tutta l’energia che richiede un campo così delicato e importante.
Dobbiamo però constatarlo col più vivo dolore: il campo è già invaso dagli avversari, di Gesù Cristo, è pieno di zizzania seminata dall’uomo nemico. I cattivi hanno compreso prima l’importanza delle biblioteche, e se ne sono subito impadroniti. La Massoneria, ha trovato nelle Biblioteche un mezzo potente di rovina delle anime e di lotta contro il bene, e le ha riunite. In sette anni più di 4500 Biblioteche ne ha organizzate, e le guida, le aiuta con benefici di tutti i generi. Il Governo le concede tutti i favori, tutta la protezione, e ogni giorno più la sua forza aumenta.

Programma

Esiste una Federazione Cattolica di Biblioteche Circolanti: ma è troppo debole; troppo scarsa di mezzi; essa attua una parte del nostro programma, di cui diamo lo Statuto in questo primo numero. Non ci limiteremo alle Biblioteche Circolanti. È necessario poco per volta estendersi a tutte le biblioteche, unirle tutte in un sola, compatta falange. Per questo abbiamo chiamato la nostra Associazione «Generale». Le numerosissime Bibliotechine scolastiche, le Biblioteche popolari le Biblioteche dei Collegi, le Biblioteche Parrocchiali, le Comunali, le Scientifiche, le Magistrali ecc. tutte dovranno unirsi, perché tutte devono essere organi per la pratica del cristianesimo. Tutto quello che è stampa, di qualunque cosa tratti, deve ispirarsi al Cristianesimo, che è qualcosa di infinito, come il suo Fondatore, e comprende tutte le manifestazioni della vita.
Questa è un’idea dell’immenso campo di lavoro, che ci sta di fronte, e, che il Signore ci affida. Siamo sicuri e ci conforta la benedizione di Dio. Le difficoltà si presentano senza numero, il lavoro da fare enorme: e noi ci sentiamo così poveri! Incominciamo sempre dal poco; il resto verrà.

Aiuti

Quelli che sentono più viva la necessità di questo lavoro, ci aiuteranno come il Signore li ispira. Suggeriamo tre mezzi: la preghiera. Si tratta di un apostolato, che tanto dà di frutto, quanto ha di benedizione di Dio. Noi seminiamo, ma chi fa nascere e dà l’incremento è Dio solo.
Un altro aiuto che molti ci possono dare è quello di lavorare, per quanto possono,
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a istituire Biblioteche dove ancora non ci sono; a purificare quelle che hanno dei volumi che in qualunque modo recano danno alle anime.
Una cosa che facilmente si può fare è di indicarci l’esistenza e le condizioni delle Biblioteche già formate, perché noi possiamo metterci in relazione con loro e aiutarle. Man mano verremo indicando tanti altri mezzi.

Statuto dell’Associazione Generale Biblioteche

Art. 1. - È costituita la «Associazione Generale delle Biblioteche» con Sede in Alba (Piemonte) presso la Pia Società San Paolo.
2. - Scopo dell’Associazione è di unire tutti gli sforzi isolati per dare il maggior sviluppo all’istruzione scientifica, professionale, educativa e morale delle masse, mercé la circolazione di ottimi libri, adattati alle varie capacità ed ai diversi bisogni dei lettori.
3. - L’Associazione si servirà dei seguenti mezzi per raggiungere lo scopo che si è prefisso:
a) Fondare Biblioteche in tutti i centri dove ciò sia possibile.
b) Aiutare ed ingrandire le già esistenti, cercando di renderle sempre più adatte alle nuove esigenze della Cultura e dell’Istruzione.
c) Fornire alle Biblioteche associate, pacchi scelti di ottimi libri, a prezzi facilmente accessibili, secondo i vari bisogni e le richieste.
d) Fornire alle Biblioteche federate gli schiarimenti e i consigli richiesti circa il buon funzionamento e la scelta di buoni libri, facilitarne, l’acquisto e fornire a tutti i volenterosi tutti i consigli e gli schiarimenti necessari per l’impianto di Biblioteche novelle.
e) Curare la stampa di libri, dei quali si sente maggiormente il bisogno, e che vengono ritenuti come i più adatti a raggiungere lo scopo che l’Associazione si è prefisso.
Art. 4. - Possono aderire all’Associazione tutte le molteplici Biblioteche già esistenti, le associazioni e i privati che intendono fondare delle Biblioteche circolanti e promuovere in un modo qualsiasi la circolazione di buoni libri.
Art. 5. - La tassa d’iscrizione è di lire 5 per la tessera e quella di associazione di lire 10 annue.
Art. 6. - A tutte le Biblioteche si concede:
a) Lo sconto del 30 per cento su tutti i libri editi dalla Scuola Tipografica Editrice di Alba.
b) Uno sconto massimo che varia dal 10 al 25 per cento sulle opere di amena lettura a istruzione popolare, pubblicate da altre case.
c) Saranno tenute a disposizione delle Biblioteche federate tutte le novità e le opere adattate, acciocché le Biblioteche vengano mantenute sempre in grado di soddisfare le giuste esigenze dei lettori.
Art. 7. - L’Associazione viene diretta dalla Pia Società S. Paolo di Alba, alla quale bisogna rivolgersi per la regolare iscrizione.
Art. 8 - Le Biblioteche associate ed i soci potranno manifestare i loro desideri al segretario di direzione oppure nei congressi che verranno convocati secondo l’opportunità.

Biblioteche circolanti

Abbiamo detto che la nostra Associazione dovrà comprendere tutti i gruppi di Biblioteche delle varie classi della vita.
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Per prima cosa, come quella il cui bisogno è maggiormente sentito, abbiamo deciso di organizzare e aiutare le Biblioteche Circolanti. Ne pubblichiamo il regolamento. Ora stiamo studiando l’organizzazione delle Biblioteche scolastiche e speriamo fra non molto di poterci mettere all’opera. Ogni ramo di Biblioteche avrà il suo regolamento particolare, che sarà come un ramo dell’Associazione Generale, che come il tronco dell’albero dà loro la vita.

Regolamento particolare
per le Biblioteche Circolanti Cattoliche


1. L’Associazione è posta sotto la protezione di S. Paolo, patrono della Buona Stampa, e di Maria SS. Regina degli Apostoli.
2. I Soci si impegnano di lavorare in questo ramo di Apostolo con tutte le energie e i mezzi disponibili, sia colla fondazione di nuove Biblioteche dove ancora non esistono, sia cooperando efficacemente a sostenere e sviluppare quelle che già hanno vita.
3. Tra i mezzi di azione:
1. Si deve dare la massima importanza alla Preghiera, perché si tratta di un vero Apostolato.
2. Cercare di dare la massima diffusione alle buone letture: in primo luogo libri informati a spirito cristiano, in secondo luogo le riviste e i giornali nostri.
3. L’Associazione s’incarica fornire biblioteche fatte; adatte ai vari bisogni per rendere più facile la scelta a coloro a cui manca il tempo o la pratica.
4. Curerà l’edizione di volumi di letture amene, romanzi attraenti, cristiani, tali da sostituire efficacemente quelli cattivi che ora sono in voga.
5. Si daranno, secondo la possibilità, norme e consigli utili per la vita e lo sviluppo delle Biblioteche, a coloro che ne faranno richiesta.
6. Riguardo agli oneri ed i vantaggi, si osserverà quanto nello Statuto dell’Associazione.

Vantaggi alle Biblioteche Associate

Abbiamo potuto dare alle nostre Associate vantaggi e favori considerevoli.

I nostri sconti

La cosa più necessaria alle Biblioteche, sovente povere e scarse di mezzi, è di poter avere libri ad un prezzo che loro permetta di vivere e prosperare . Noi ci incarichiamo della fornitura di volumi sui quali pratichiamo sconti fortissimi. Su tutte le nostre edizioni e su molte di altre case, che abbiamo ottenuto a condizioni di favore, facciamo, per acquisti fino a nette:
L. 100 – 30%; L. 250 – 35%; oltre lire 250 40%.
Il nostro Catalogo, che mandiamo gratis contro semplice richiesta, dà tutti gli schiarimenti necessari per gli acquisti e porta l’elenco di tutte le opere che teniamo a disposizione delle Associate, a condizioni di favore.

Servizi agli Associati

Legatura dei libri.
L’Associazione Generale delle Biblioteche provvede alla legatura dei volumi per Biblioteche, sia nuovi che usati. Si è studiato un tipo di legatura solidissimo, ma molto economico, in mezza tela. Provare alcuni volumi per rendersene conto esatto.
Ogni volume formato ordinario L. 1,25
Formato grande » 2,20
Per chi desidera altri tipi di legatura,
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prezzi a convenirsi, ma sempre modicissimi.

Registri e stampati.
L’Associazione si incarica di provvedere alle sue Biblioteche i registri e gli stampati che accorrono per il funzionamento. Per ora tiene pronto:
Registro d’ingresso o inventario dei libri L. 5,–
Registro dei prestiti » 5,–
I registri sono legati in mezza tela.
Tessere di riconoscimento. Al cento » 3,50
Tessere doppie per segnare i prestiti. Al cento » 9,–
Cartoline di invito a restituire i volumi avuti in prestito (si spediscono per posta come stampe, con l’affrancatura di centesimi 10). Al cento » 5,–

Biblioteche fatte.
Per chi desiderasse avere biblioteche fatte, l’Associazione può fornire elenchi preventivi di volumi adatti a qualsiasi classe di persone. Basta indicare per quali classi di persone deve servire la Biblioteca e la spesa che si intende raggiungere. Pregasi, in tal caso, unire francobollo per la risposta.
Questo porta il vantaggio di avere libri adatti, e di escludere la possibilità di avere volumi duplicati.

L'adesione di un Arc. Americano

Puebla, 26 febbraio 1923.


Reverendo Signore,
Con animo giocondo ho ricevuto la sua lettera, con cui mi fa consapevole di quella bellissima ed utilissima opera, che chiama delle «Mille Ss. Messe» e di cui Ella è Direttore Generale.
Per certo, ed è manifesto, un grande vantaggio si potrà ottenere da quest'opera sia per l'aumento e la difesa della fede, sia per suffragio delle anime che passano da questa vita.
E poiché non vi è nulla di più consono al sacro ministero, che curare per quanto si può quest'opera, anch'io desidero di venire ascritto fra i Cooperatori Buona Stampa, e mando per l'Opera delle Mille Messe Lire italiane 495 e nomino zelatore per questa Archidiocesi il Signor D. Ignazio Marquez.
Di V. S. Rev.ma in Gesù Cristo

+ Enrique Sanquez.
Arcivescovo di Puebla.



Parola d'ordine

Se ogni parrocchia, sia pure piccola, non mandi uno di questi predicatori: un bollettino, un deposito libri e oggetti religiosi, una biblioteca.
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Mille Ss. Messe ogni anno
per i nostri Cooperatori


Il fiore delle opere

Un sacerdote celebrava nella Cappella di S. Luigi, re di Francia.
Quelli che ascoltavano la Messa videro colla più grande sorpresa tra le mani del Sacerdote il più bello e il più amabile di tutti i bambini. Si corse ad avvertire S. Luigi del miracolo, e lo si pregò di venire egli stesso a vederlo. Ma egli rispose:
– Io credo così fermamente che Gesù Cristo è presente nell'Eucaristia, che non ho punto bisogno di andare a vedere questo miracolo per persuadermene; io ve lo credo presente più fermamente che se lo vedessi. È veramente Gesù, che s'immola nel S. Sacrificio della messa; e che col suo preziosissimo sangue lava i nostri peccati, salva le anime e feconda la Buona Stampa.
La Messa per la Buona Stampa, per i suoi missionari, per i suoi Cooperatori e per i suoi giornali è oltremodo cara al Sacro Cuore.
Il numero degli inscritti alle mille messe in ogni mese ed in ogni paese aumenta e già si è penetrati all'estero. È Gesù che suscita le anime, che le invita, che cerca le zelatrici.
Il bene è cosi grande che se ne comprendessimo un po' esulteremmo di gioia e benediremmo il Signore che ci concede di potervi partecipare. È questo che ci scrivono zelatrici da diverse parti. E così si esprimono: «Se mi vuol mandare, scrive una Signora del Torinese, un altro bollettario dell'Opera delle Mille Messe farò del mio meglio, coll'aiuto del Signore, di riempirlo ancora, essendo questa il fiore delle opere e perciò chissà quanto accetta e ricompensata dal Cuore di Dio».
E il Signore non mancherà di ricompensarla e benedirà le famiglie degli inscritti ed abbrevierà il purgatorio a tante anime. Un'altra una maestra, scrive: «Sarà mio dovere e mia cura continuare sempre alacremente nella santa opera della B. Stampa, se ne ha tanto bisogno in questi tempi... Così mentre Gesù sarà contento si farà pure del bene ai vivi e anche ai poveri defunti; che, col mezzo
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delle mille messe, potranno più presto volare al cielo». Sono la voce del gradimento divino e del bisogno delle anime. Ecco un altro elenco di ascritti venuti in questo mese: [segue elenco].
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Le Figlie di San Paolo


Sono ora 55 tra maestre, serve di Maria, Aspiranti, ed Alunne: sono tutte in Alba: invocano quindi ogni giorno... il loro nido. Il Signore manda loro una quantità di lavoro proporzionata alla loro abilità tecnica: e bisogna pur dirlo, nel lavoro imparano bene, e si formano bene, e avanzarono dalla piegatura a mano alla piegatura a macchina, alla brossura a mano e a macchina, alla legatura, alla iscrizione dei titoli in oro. Del resto il campo della buona Stampa è tanto vasto e tanto delicato, che mancheranno gli operai, e mancheranno le macchine e i mezzi per lavorarlo, ma non mancherà il lavoro da eseguire, né avrà termine il progresso nel medesimo.
Ma ciò che più vale nel lavoro di queste figliuole è lo spirito con cui si compie in Casa ogni lavoro di qualunque genere sia: non affatto lo spirito di commercio o di interesse; nessuno in Casa pensa a guadagnare per sé; non solo lo spirito cristiano comune per cui si fanno le cose per coscienza e per la gloria di Dio, come ultimo fine: è lo spirito rigorosamente religioso che esige raccoglimento, delicatezza, senso di responsabilità, sollecitudine, intensità di azione e di opera, rigorosa cura del tempo, umiltà, e che dà ogni cosa a Dio non solo come a ultimo fine, ma come a Padrone diretto, cui la persona religiosa si è interamente votata; ma v'ha di più: v'è lo spirito di vocazione, che per noi prima di tutto è spirito di fede e di amore e di entusiasmo, di contentezza, che fa compiere il lavoro, ogni lavoro per la buona stampa con la stessa purezza di anima e di intenzione, con la stessa pietà con cui si predica la parola di Dio, con cui si distribuisce la S. Comunione.
Parallele alla Pia Società San Paolo, sorte per lo stesso fine, le Figlie di San Paolo sanno che la Scuola, la Legatoria, la Libreria, la Cucina, il Laboratorio, sono per esse templi, sono Chiese: che la missione della buona stampa è un apostolato, che il dare alle anime buona stampa è come portar alle anime la S. Comunione: che la buona stampa, nella sua forma svariata, forma col cibo eucaristico la quotidiana manna dell'anima.

Breve vita di San Paolo


Continuazione N. 4.


Da quel giorno però gli occhi dell'Apostolo resteranno indeboliti, quegli occhi, che hanno veduto il Redentore risorto, circonfuso dalla luce della sua gloria; ai quali si è manifestato luminoso il crocifisso, morto per noi ma ritornato in vita; che lo hanno veduto nello splendore della sua natura glorificata, sono meno capaci di più vedere il sole creato e la luce di questo mondo. Nel cuore del futuro apostolo resta insistente la brama di morire per rivedere Gesù ed essere sempre con lui, e gli occhi stessi saranno sempre ammalati e lo faranno
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soffrire tanto, tanto; ma questo dolore gli terrà sempre desto il ricordo della sua antica cecità di spirito e della grande grazia, che gli ha fatto il Signore sulla via di Damasco...
Gli ebrei di Damasco attendevano ansiosi Paolo, il grande nemico del nome cristiano, e aspettavano che egli avesse iniziato presto, presto la sua attività nefasta nella loro città. Quando egli entrò, perciò, il Sabato dopo il suo battesimo, nella sinagoga, l'aspettazione fu intensa. Quale non fu però lo stupore in molti ebrei, quale lo sdegno nei più, quando Paolo, invece d'inveire contro il cristianesimo, professò la propria fede nella divinità di Gesù, lo dimostrò, l'aspettato Redentore, ed invitò gli astanti a credere in lui.
Si fece allora un grande tumulto nella Sinagoga e molti inveirono contro di lui.
Paolo fu pago di avere, con questa sua franca professione di fede cattolica cancellato il mal concetto che gli ebrei di Damasco si erano formati sul suo conto, ma non si sentì invece in grado di fungere subito da Apostolo; Aveva bisogno di molta preghiera, di molta preparazione. I grandi santi si maturano nel silenzio e nell'orazione. Abbandonò perciò Damasco e si ritirò nel deserto della penisola sinaitica, dove rimase Mosè novello, più di un anno, che impiegò nella preghiera, in lunghi digiuni e nella rinnovazione di se stesso. Fece colà rapidi progressi nella perfezione, per poi ritornare a Damasco a diffondere la religione di Gesù.

Continua.



Vigolungo Maggiorino
aspirante all’apostolato B. Stampa


Continuazione N. 5.



Innocente e lieto

Il nostro fanciullo amava come tutti gli altri i giuochi infantili ed innocenti: coi fratelli e compagni era costantemente allegro.
Anche nel divertirsi egli voleva e sapeva riuscire il primo. Li lasciava però prontamente quando il segno delle funzioni o della scuola, o la voce dei genitori lo chiamasse ai suoi doveri.

Va da Gesù

Era diligentissimo nel recitare le orazioni mattino e sera. Fu sorpreso anzi molte volte ritirato in qualche angolo della casa, tutto raccolto in preghiera.
In Chiesa si portava con divozione edificante: lo si poteva scorgere subito dal modo di fare le sue genuflessioni, e dai segni di Croce.
Il Parroco invitava i fanciulli ai SS. Sacramenti abbastanza di frequente; particolarmente in occasione di feste speciali. Maggiorino corrispondeva subito all’invito. Anzi talora, comprendendo già quanto valga la Comunione a conservare puro ed innocente il cuore, si accostava spontaneamente alla Confessione e Comunione.

Serve la S. Messa.

Egli aveva per tempo imparato a servire le Sacre Funzioni e specialmente la Santa Messa. Era puntuale nel portarsi per tempo, vi stava con contegno edificante e rispondeva sempre con voce chiara e senza quei soliti errori, così facili a sentirsi dai nostri piccoli inserventi.

(Continua)




Teol. Alberione G. – Direttore respons.
Scuola Tipografica – Alba

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Vantaggi spirituali ai Cooperatori e benefattori nostri

1. — Partecipazione al frutto di mille SS. Messe ogni anno.
2. — Le molte indulgenze plenarie e parziali concesse dal Papa.
3. — Facoltà pei sacerdoti di benedire corone, croci, crocifissi applicando le indulgenze apostoliche, quelle del Rosario dei crucigeri, di S. Brigida, l'altare privilegiato quattro volte per settimana.
4. — Partecipazione speciale a tutto il bene che si compie nel nostro Istituto.
5. — Chi aiuta una vocazione ecclesiastica o all'apostolato Buona Stampa sarà pure partecipe di tutto il bene che ne seguirà.
6. — I Benefattori hanno diritto a raccomandare le proprie intenzioni: basta scrivere: si faranno speciali preghiere.
7. — Per chi intendesse beneficare l'istituto in un modo particolare si possono accettare legati di Messe e pensioni speciali.
Abbiamo visto moltissime grazie particolari a chi soccorre la Buona Stampa: il Signore dimostra così di gradire quest'opera così necessaria ai nostri giorni.
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