Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno IV - N. 10 - 10 Set. 1922 - Bollettino Bimensile Conto Corrente posta

Unione Cooperatori Buona Stampa

Opus fac evangelistae
(II Tim. IV 5)



ALBA - Scuola Tipografica Editrice - ALBA

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Vocazioni alla Buona Stampa


È un argomento nuovo: nei secoli passati non se ne parlava: parecchi anni addietro nessuno osava affermarlo, pochi lo pensavano, pochissimi lo desideravano, lo sospiravano.
Le orecchie di molti si chiuderanno forse anche oggi scandolezzate: altri giudicheranno la cosa come una esaltazione, una esagerazione, un'illusione di una povera anima che sogna.
Tutti capiscono la necessità di coltivare le vocazioni per la missione del sacerdozio, per le suore di carità: molti intendono la necessità dei missionari e delle suore missionarie: non più tutti, non più molti, pochi sono persuasi che anche la Buona Stampa oggi ha bisogno di vocazioni proprie, vere e sante; di sacerdoti, di scrittori, di propagandisti, di tipografi veri religiosi; di maestre, di scrittrici, di propagandiste, di tipografe, vere suore.
Il bisogno di questi religiosi e di queste religiose per la Buona Stampa è però una realtà palpitante: è il sospiro delle anime che meglio vedono la corrente dei tempi, dei cuori che meglio sentono la necessità della Chiesa.

L'ora della Buona Stampa

Eritis mihi testes: voi mi sarete testimoni nella Giudea, nella Galilea, fino agli ultimi confini del mondo, aveva detto Gesù Cristo agli Apostoli: e i dodici ed i loro discepoli furono testimoni della divinità di Gesù Cristo e della Religione Cristiana per mezzo della predicazione. Poi furono testimoni i Dottori coi loro volumi. Poi furono testimoni i chiostri colla santità della vita monastica. Poi i santi dell'età moderna coi loro istituti di educazione cristiana. Oggi chi rende la principal testimonianza a Gesù Cristo è la Buona Stampa. Il giornale che entra nel tugurio del povero, e nello studio del dotto, e fra le carte del commerciante e va a trovare il contadino in campagna, e riposa sul banco del deputato e sul tavolo del ministro, e sul trono dei re; e dirige la politica e forma l'opinione pubblica, e plasma le coscienze.
L'inchiostro dei buoni scrittori vale come una volta il sangue dei martiri.
I santi di oggi, i cattolici di azione, i sacerdoti, i Vescovi, i Sommi Pontefici predicano la gravissima necessità della Buona Stampa, ne ammoniscono l'urgenza, ci fan obbligo grave di coscienza l'occuparcene.
È l'euntes, docete omnes gentes, del Divin Salvatore, è sempre il comando del Divin Maestro di predicare a tutte le genti, che in ogni tempo si veste della forma più adatta ai nuovi errori, alle nuove condizioni sociali, ai nuovi progressi scientifici, alla nuova vita dell'umanità. Ed oggi prende forma di Buona Stampa. E questo adattarsi della Chiesa a tutte le esigenze dei tempi, questa sua fecondità di produrre contro i nuovi mali nuovi mezzi efficaci di difesa e di evangelizzazione, è un segno mirabile della sua divinità, è il carattere che le assicura perpetuità e trionfo.

Vocazioni

Questa è l'ora della Buona Stampa: è l'ora dell'apostolato, della missione della Buona Stampa. E perciò questo apostolato ha bisogno di vocazioni. Non è più sufficiente occuparsi della Stampa come aggiunta a chi è già carico
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di occupazioni. Non potrà svolgere convenientemente il più importante e necessario apostolato di oggi chi principalmente è inteso ad altra opera di bene. Non si può affidare il lavoro della Buona Stampa a mercenari, a prezzolati: la buona stampa è una missione; non è un mestiere: occorrono apostoli, non impiegati. Sono necessarie vocazioni di anime, di persone che vi consacrino tutte le energie, tutte le attività fisiche e spirituali: vite che si consumino per essa esclusivamente: ci vogliono i religiosi della Buona Stampa.
Nessuna altra soluzione è oggi sufficiente.
Iddio non lasciò mancare i profeti ad Israele: è certo che le vocazioni non verranno mai meno nella Chiesa; il Signore cesserebbe di essere con Lei; è certo che ad ogni tempo, ad ogni nuovo male non mancherà mai il rimedio adatto: è certo che la buona Stampa è oggi il mezzo più efficace: è certo quindi che Dio manderà vocazioni proprie vere, sode, sante alla Buona Stampa: beati i chiamati, beati coloro che coltivano queste vocazioni!
Molti possono lavorarle, tutti possono aiutarle, tutti possono pregare.
L'impresa è delicatissima: delicatissima la scelta: non tutti han doti sufficienti a quest'apostolato di santità, di sacrifizii, di intensità. Delicatissima la formazione. Dio sa di quante cure siamo figli!
È una vocazione nuova; in molti vi sono i germi da scoprire, da innaffiare, in molti è totalmente da creare, molti invece han solo bisogno di una parola amica e decisa, che indichi con fortezza la via. Tutto dipende dalla grazia, tutto dipende dal rispondere o dal ributtare nel tempo buono la voce di Dio. Per questo anche qui dobbiamo purtroppo ripetere il lamento di Gesù Cristo: Molti sono i chiamati, pochi gli eletti. È veramente così.

Miracoli di bene

Ed abbiamo mai pensato al bene che può fare un apostolo della B. Stampa da quella che ora è la cattedra del mondo?
Noi restiamo ammirati davanti alla vita di S. Francesco Saverio, il santo missionario che nell'India ha convertito circa dieci milioni di anime: noi ammiriamo S. Vincenzo de' Paoli, il Ven. D. Bosco.
Ricordiamo con simpatia Suor Faconda, Mis. d. C., che dieci anni fa celebrò i mille battesimi conferiti ai negri. S. Francesco Saverio e Don Bosco fecero tanto bene, perché han saputo cogliere l'ora della Buona Stampa, e quei che vi si consacrano per vocazione possono compiere un bene anche molte volte maggiore. Oh! Qual corona di meriti è riservata ai missionari ed alle missionarie della Buona Stampa! È la misericordia di Dio che trionfa! Chi ha scienza, chi ha capacità di mente, chi ha la forza di volontà, chi ha molto desiderio di santità, chi ha gran sete d'anime, nel campo della stampa potrà esaurirsi, ma vedrà sempre davanti a sé la via farsi più lunga, più ampia, più bella.

Vittorie

Non tutti i paesi sono terreni per vocazioni: in tanti posti non ne nasce quasi mai nessuna.
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La vocazione è una creazione di Dio, e il Signore semina dove si può avere speranza di frutto. In altri siti invece le vocazioni vere e sode fioriscono e si moltiplicano. D'ordinario il Divin Maestro si serve dell'opera di un sacerdote pio, prudente, bene orientato verso una speciale missione, e, nel caso nostro, verso l'Opera della Buona Stampa. Il passaggio di tali sacerdoti è un'inondazione di bene.
Spesso però quando il fiore della vocazione è spuntato, nascono le difficoltà: intrinseche ed estrinseche, timori e contraddizioni: le prime si vincono con un largo spirito di fiducia in Dio, le seconde colla fedeltà alla voce di Dio.
Nella vocazione alla Buona Stampa abbiamo molte volte esperimentato questo fatto: che S. Paolo, la Regina degli Apostoli, il Divin Maestro appianano, annullano con una delicatezza squisita quelli che sembravano ostacoli insormontabili: e le anime chiamate e rimaste fedeli riescono ad intraprendere la loro strada proprio nel tempo giudicato più opportuno: cioè, di regola, poco dopo la presa decisione.
I parenti cristiani poi si elevino a pensieri di fede.
Per quanto affetto portiamo ai nostri figliuoli non dobbiamo mai dir no al Signore.
Il provvedere ad un figliuolo o ad una figliuola che vuol servire a Dio non sarà mai di aggravio reale alla famiglia, perché il Signore per quelli che chiama a sé provvede lui stesso, e la famiglia dovrà dirsi fortunata, se la Divina Provvidenza si serve del suo mezzo. Del resto non deve già ritenersi un premio grande il poter onorare Dio con la propria sostanza, col frutto del proprio sangue?
Né credano i genitori che la mancanza di questi figli sia cagione di stenti per loro. Non sarà certo il Signore che toglierà i figli per lasciare i parenti in angustia.
Sono riflessioni mille volte ripetute, specialmente mille volte comprovate da quanti genitori han dovuto dir alla chiamata divina.

Aiutiamo le Vocazioni

Di qui comincia l'opera degli aiuti. Con tante persone la Divina Provvidenza ha largheggiato con beni di fortuna, con doni e capacità, perché l'aiutassero nella formazioni dei suoi ministri. Non riusciremo mai a comprendere il merito di un'anima che si lascia per eredità un Apostolo nel campo della Buona Stampa.
Questo merito procurino di assicurarselo specialmente i Cooperatori. Farsi padrino o madrina di un giovane o di una figlia; soddisfare a chi non può pagare la tenue retta mensile, provvedere i libri, o capi di corredo: aiutare direttamente la Pia Società San Paolo: qual magnifica corona di anime che faranno la corona in cielo!

Ultime parole

A conforto di molti ripetiamo per chiusa, quanto ci scriveva il card. Pietro Maffi il 21 Ottobre 1921:
"Per me quest'opera è provvidenziale. Furono provvidenziali i monaci medioevali che copiavano i codici, e non lo saranno ora i Sacerdoti che moltiplicheranno le pagine sane e buone? Ed io penso poi che nel medio evo non vi era chi facesse contro: ma ora mentre il nemico infuria con una stampa infernale!
Ottime le suore che attendono agli asili: ottimi i sacerdoti che attendono
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alle scuole e alle missioni: ma allora non saranno ottimi quelli che colla stampa provvedono ai malati dell'errore, agli Asili per i bambini dell'ignoranza, agli infedeli, tali tra i fedeli, per la grande diffusione dell'errore? Un ordine religioso stampatore io l'ho sempre sognato".

Mons. Vescovo di Trieste
all'Unione Cooperatori Buona Stampa


Mons. Angelo Bartolomasi ci invia la sua adesione con la lettera che pubblichiamo:
"Fu scritto che se S. Paolo ritornasse al mondo si farebbe giornalista. Quello che farebbe oggi l'Apostolo delle genti io non so; ma so che sotto la protezione di lui fa un gran bene la Pia Società San Paolo per la Buona Stampa e che questa è oggi estremamente necessaria per far penetrare la Buona Novella, il Vangelo, in mezzo alle genti moderne, che ignorano Dio. Desidero perciò essere anch'io cooperatore della Buona Stampa della Pia Società di San Paolo, alla quale, benedicendo, auguro tanti cooperatori quanti sono i cattolici.
Trieste, 28 agosto 1922.

+ Angelo Bartolomasi
Vescovo di Trieste e Capodistria.



Ringraziamo di cuore l'illustre Presule dei fratelli redenti della adesione, della benedizione e delle belle parole. La voce dei Vescovi è per tutti un monito: è l'ora della Buona Stampa.

Grave monito del Papa

"L'avvicendarsi delle cose introdusse nei costumi del popolo cristiano molti nuovi elementi affatto sconosciuti e inauditi ai tempi dei nostri padri: e questa novità è necessario che oggi il Sacerdote conosca, perché ai nuovi mali trovi nella virtù di Gesù Cristo nuovi rimedi e porti la salutare forza della religione in tutte le vene della umana società".

Pius P. P. XI
Lettera Apostolica: Officiorum.



Una carità delicatissima

potrebbero fare alla nostra Casa persone di buona volontà, intelligenti, e molto istruite, che volessero occuparsi della correzione delle bozze. Il lavoro molteplice ci impedisce di portare ai lavori quella revisione accurata che esige la buona parola.
Il lavoro è delicato, importante, e richiederà gran copia di cognizioni. Vi sono però maestri, impiegati che potrebbero dedicare qualche ora del giorno a questa opera di bene, sull'esempio di quelle buone persone che si sono assunta con zelo la piegatura dei libri: si farebbe opera di vero apostolato, il Signore darà il centuplo.

Abbonamenti

È opera di zelo che dovrebbe occupare i Cooperatori B. Stampa in questi giorni. Far conoscere il buon giornale, invitare l'amico, l'amica, il parente ad abbonarsi, fare conoscere la necessità di ogni cattolico di sostenere il giornale cattolico: e pregare, pregare molto affinché aumentino gli abbonati al buon giornale; ed il Signore farà lui, muoverà i cuori.

Preghiamo

le gentili e buone zelatrici ed i bravi zelatori delle 300 messe a voler sui bollettari di ritorno indicare in modo ben leggibile, il nome degli ascritti, il paese o città, colla via ed il numero onde si possa far avere ai singoli il Bollettino
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"Unione Cooperatori B. Stampa". Sarà così eliminato l'inconveniente che molti ascritti alle 300 Messe non ricevono il Bollettino per mancanza di completo indirizzo.

L'Unione Cooperatori B. Stampa

è a circa duemila copie; ma non basta, deve salire a dieci, venti, trenta, quaranta mila ecc. I Cooperatori procurino di farla conoscere, facciano leggere il Bollettino ai vicini, agli amici, alle persone conoscenti ed invitino ad iscriversi. Bastan L. 2 all'anno. È una opera di bene e di zelo anche questa e il Signore non lascerà cadere invano nessuna parola.

Carta da macero

Un amico ci manda quattro volumi, e scrive al Direttore:
"I quattro volumi qui uniti sono libri proibiti, fanne poltiglia per nuova carta da stampare con argomenti di gloria a Dio".
Quanti sarebbero in grado di imitare il nostro amico e di allontanare un pericolo, spezzare forse una catena di dannazione!

L'esempio dei piccoli

I bambini del Catechismo del Rev. D. Giacosa in Vaccheria per iniziativa della Catechista Olivero Anna, hanno offerto alla Buona Stampa L. 30.
Parecchio tempo prima avevano fatto lo stesso i bimbi dell'Asilo di Pocapaglia.
Un fanciullo ci portò le monete che aveva ricevuto durante il mese a servir la S. Messa.
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Nella Pia Società San Paolo


LA PRIMA DOMENICA di ogni mese nella nostra Cappella si fa l'Ora di Adorazione per la Buona Stampa. Quelle del mese d'agosto e settembre riuscirono veramente solenni e accorsero numerosi esterni a cui il Signore ha già fatto comprendere l'importanza della B. Stampa.

ALCUNE PIE PERSONE offrirono per la nuova Cappella, amitti, corporali, animette veramente belle. Ringraziamo queste persone generose e buone e preghiamo il Signore a benedirle. Occorrono pure tovaglie per altare, pianete, un tappeto, un quadro dell'Angelo Custode: non mancheranno certamente persone caritatevoli che offriranno al Signore questi oggetti necessari pel decoro delle sacre funzioni.

LA NUOVA CASA è finita e già le Figlie di S. Paolo l'hanno occupata. È il nido procurato loro dalla Divina Provvidenza: di là spanderanno tanta luce di tanto bene.

Le Figlie di S. Paolo

La famiglia è formata: tutti sanno ora che è una famiglia religiosa: il Signore la feconda, ha fatto giungere anche per essa l'ora delle vocazioni, e ne vengono veramente delle buone.
Si tratta di cosa nuova e riveste maggiori difficoltà: ha bisogno di venir conosciuta e coltivata con una cura particolare: chi vi si applica avrà meriti speciali presso il Signore.
Le Figlie di S. Paolo, sono scrittrici, maestre, tipografe, legatrici, venditrici, spedizioniere, contabili, altre si occupano della cucina, della biancheria, bucati secondo le inclinazioni e le attitudini.
Le pratiche di pietà sono abbondanti, ma specialmente sono sostanziose e nutrienti: e l'orario è intenso, per modo che tutte le energie della vita possano essere consacrate al Signore.
Intanto Eccellentissimi Vescovi proteggono, incoraggiano l'Opera e ne raccomandano le vocazioni. Giovani Maestre rinunciano ad una carriera intrapresa, e che oggi potrebbe rendere comoda la vita, per consacrare la loro vita all'Apostolato nobilissimo della Buona Stampa tra le Figlie di S. Paolo.
Un numero consolante di giovanette sono venute in questi giorni da diverse
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parti d'Italia, portandoci l'approvazione e l'entusiasmo dei loro pastori.
E ciò che è miglior argomento quelle che da anni lavorano in casa, che si sono uniformate allo spirito che hanno professato i voti religiosi perpetui o temporanei, provano la soddisfazione e sentono la pace di chi si trova a suo posto, cammina sulla sua via, ed è approvato da Dio.
Le difficoltà si vincono quando Dio chiama, e chi è chiamato ha fede: e oggi Dio chiama molte figliuole a questo apostolato di bene immenso, incommensurabile, perché questa è l'ora della Buona Stampa e delle vocazioni alla Buona Stampa.
Certo che, gettando lo sguardo sulla vastità del campo, e sulla moltitudine di anime che il Signore ha preparato a questi piccoli esseri deboli, il cuore si dilata e l'animo resta meravigliato: si loda il Signore per tanta misericordia e si crede che proprio questa è la missione delle anime votate allo spirito di fede, di carità, di umiltà, di sacrificio, di santità.


Teol. Alberione G. - Direttore Respons.
Scuola Tipografica - Alba

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