Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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OPERA DUEMILA SS. MESSE

Gesù è realmente presente nella S. Messa

Sì, sì. Gesù è realmente presente nella S. Messa.
Il re dei Mori, che si chiamava Ad-Abulet, fece imprigionare un Sacerdote cattolico che si chiamava Genesio e gli domandò se sapeva fare dei miracoli. Sì, rispose Genesio, ed ho tal potere da convertire con poche parole il pane nel Corpo del gran Signore dei Cieli, e il vino nel Sangue di Lui.
Rise il re a tali parole e gli comandò di fargli vedere un così grande prodigio.
Il Sacerdote Genesio, ispirato da Dio, accettò. Fece preparare un altare, ed il giorno seguente si accinse a celebrare la S. Messa. Il re, con tutta la sua famiglia e molti sudditi, stava attentissimo; giunti al momento della consacrazione, vide improvvisamente l'Ostia cambiarsi in un bellissimo Bambino che stava nelle mani del Sacerdote e mandava vivissimi raggi tutto all'intorno. A tale miracolo credette il re alla nostra religione, si fece istruire nella verità della fede cattolica e, poco dopo, ricevette il battesimo insieme a molti del suo regno.
Quantunque noi non vediamo Gesù in carne ed ossa, dobbiamo crederlo perchè ce lo dice la fede e ce lo hanno confermato centinaia di miracoli. Dobbiamo crederlo fermamente come lo credeva S. Luigi, re di Francia.
Costui se ne stava una mattina alle sue stanze, quando udì i servi correre e gridare: Miracolo! miracolo! — Lo pregarono a discendere in cappella ove era apparso Gesù, in forma di bellissimo bambino nelle mani del Sacerdote che celebrava la Messa. Andate, rispose il re, io non ho bisogno di vedere per credere, non voglio fare torto alla mia fede: e non si mosse.
Nel 1263 un sacerdote alemanno molto pio, ma da qualche tempo agitato da dubbi sulla presenza reale di nostro Signore nell'Eucaristia, intraprese un pellegrinaggio a Roma. Passando a Bolsena, celebrò Messa nella Chiesa di Santa Cristina: ma ecco che all'istante in cui alza l'Ostia sopra il Calice, invece della specie del pane che teneva fra le mani, vide e sentì una carne reale, coperta di sangue e in tale quantità che questo sangue cospargeva il corporale. E' facile pensare qual fosse la sua sorpresa. Ma ecco doppio ed incomprensibile miracolo: ogni goccia portava l'immagine di una faccia umana.
Il Sacerdote non ebbe la forza ed il coraggio di terminare il sacrificio; apre il tabernacolo, vi colloca il calice e il corporale, e si ritira tremante. Corre a gettarsi ai piedi del Papa Urbano IV, che allora si trovava in Orvieto, e gli domanda l'assoluzione del suo dubbio contro la fede, quantunque involontario. La Chiesa di S. Cristina, ove avvenne questo fatto, conserva ancora i segni del miracolo. Allorché il prete lasciò l'altare, caddero varie goccie di sangue sul pavimento, e quelle macchie vi rimasero talmente impresse, che sono visibili ancora ai nostri giorni come nel 1263, e sono oggetto di ammirazione ai pellegrini ed ai viaggiatori.
Non facciamo torto alla fede! Crediamo fermamente alla vera e reale presenza di Gesù nella Santa Eucaristia, e, andando a Messa il più sovente possibile, preghiamo Dio a volere aprire gli occhi a tanti increduli.

La S. Messa

La S.ta Messa è la preghiera più eccellente perchè in essa è Gesù che prega con noi e per noi. L'essenza della Messa, la parte più importante di essa è la Consacrazione: la comunione ne è la parte integrante. Per assistere bene alla S. Messa la si potrebbe dividere in tre parti e seguirne il senso liturgico. La prima parte è chiamata Introduttiva e con essa diamo noi a Dio. La seconda parte è detta Costitutiva con essa Gesù Cristo si da a Dio Padre. La terza parte è detta Completiva con essa Dio si dà a noi. Esaminiamo parte per parte.
I.a PARTE — INTRODUTTIVA
Questa parte va dal principio della Messa al «Prefatio» escluso: in essa
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diamo il nostro cuore, la nostra mente, le nostre opere a Dio.
a) Diamo il cuore a Dio col Confiteor, Misereatur, Indulgentiam, Kyrie eleison in cui prevale il senso del pentimento che sovrabbonda pure nel Gloria.
b) Diamo la nostra mente coll'introduzione che ci viene impartita con l'Epistola, col S.to Vangelo e col Credo. Il trasporto del Messale per la lettura del Vangelo, il rimanere in piedi durante la lettura, i ceri, l'incensazione che l'accompagnano nella Messa solenne, indicano la maggior perfezione della sua dottrina in confronto a quella dell'antico testamento.
c) Diamo a Dio le nostre opere coll’offertorio, che è il residuo delle offerte, che a questo punto della Messa i fedeli facevano ai sacerdoti: con tali oblazioni si figurava l’offerta delle nostre azioni al Signore, il quale ci dà i mezzi per operare. Ad altro numero vedremo le altre due parti.
Ascoltiamo più messe se è possibile con vivo pentimento dei nostri peccati ed offrendo al Signore le nostre azioni: assicuriamoci la partecipazione a molte di esse con la nostra ascrizione alle due mila Messe che vengono celebrate nella Pia Società S. Paolo coll'inviare una offerta sola in vita di L. 10.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


La bella Vocazione


E' morta a Kiiliney, presso Dublino, la signora Caterina Maria Mac Enery che era madre di 5 sacerdoti, occupati in varie diocesi in Inghilterra.
Essi sono: Padre Giuseppe, rettore di Santa Teresa, a Streford, Manchester; Padre Giacomo, nella parrocchia di S. Anna a Manchester; Padre Eugenio, nella parrocchia di San Pietro, a Blackburn; Padre Luigi, della diocesi di Cloffon, e Padre Tomaso, della diocesi di Cardiff.
Tutti i figli della signora Mac Enery erano al suo letto di morte ed i cinque figli sacerdoti hanno officiato alla Messa funebre prima della sepoltura della loro madre. Essa aveva 67 anni.

* * *
C'è a Baltimora (Stati Uniti) una famiglia cattolica di nome Horigan, la quale ha tradizioni religiose davvero esemplari.
In questi giorni, il 21.o membro di essa in due generazioni è entrato in convento e precisamente fra le Carmelitane. Uno zio e un prozio di questa nuova suora furono redentoristi, due fratelli e tre cugini sono gesuiti, due zie e due cugine sono fra le Suore dell’Amor divino, un altro zio è benedettino, un cugino seminarista tra i «Fratelli di San Giuseppe», ecc. Altri membri di questa famiglia sono in conventi stranieri o nelle missioni.
Questi sono per una famiglia degli autentici titoli di nobiltà, di quella più antica e vera, che non perisce con l'estinguersi delle generazioni, ma si eterna in cielo.

* * *
L’Opera delle Vocazioni, come tutte le più belle e grandi opere nella Chiesa, è sotto la protezione di Maria SS. E' la S. Madonna, Madre e Regina degli Apostoli, che suscita e benedice le Vocazioni Sacerdotali.
Molte Diocesi istituirono l'Opera delle Vocazioni: Torino, Bologna, Mondovì, Volterra, ecc:. ne danno l'esempio.
Quanti giovanetti fortunati, rispondendo alla chiamata del Maestro Divino entrano nei Seminari per prepararsi nella pietà e nello studio alla salvezza delle anime!
E quante anime, aspirando ad una vita più perfetta, per dare maggior gloria a Dio e pace agli uomini, lasciano la famiglia per entrare negli Ordini Religiosi, consacrandosi interamente al Signore!

* * *
Le anime chiamate allo Stato Religioso-Sacerdotale sono anime privilegiate, poiché è questa la Vocazione più bella e più feconda di bene.
Gli ordini religiosi sono la milizia della Chiesa e della fede; essi camminano in testa ai cristiani per il loro spirito di perfezione.
I fedeli adempiono la legge evangelica, i religiosi seguono anche i consigli evangelici: cosi il Signore Divin Maestro, invitando quel giovanetto alla vita di povertà gli ha detto: «Se vuoi essere perfetto, va, vendi, dà ai poveri e seguimi».
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Quando consigliò la castità soggiunse: «E chi può capire capisca, che non tutti intendono queste parole»; dell'ubbidienza, ci diede esempio fino alla rinuncia completa della sua volontà, fino all'immolazione di sé.
Lo stato religioso è perciò uno stato eroico per se stesso: ma Gesù Cristo ce ne ha dato l'esempio e dev'essere imitato anche in questo: e l'hanno imitato la Santa Madonna, i grandi Padri della Chiesa, e lo imitano i religiosi, che si uniscono come in famiglie spirituali, per aiutarsi, come in leghe di perfezione.
Queste famiglie Religiose, altre sono specialmente chiamate a precedere coll’esempio: altre specialmente chiamate a precedere colla parola: i primi sono i contemplativi, che dan l'esempio di distacco dal mondo e di vita povera; di distacco dalla propria volontà e di vita di ubbidienza: di distacco da ogni piacere e di vita purissima: fanno la preghiera loro occupazione principale e più assidua: uniscono Dio al mondo.
I secondi sono gli ordini detti di vita attiva: questi professano i voti religiosi, e fanno loro occupazione principale e più assidua con la preghiera anche le opere di zelo: la predicazione, la scuola, la stampa, gli ospedali..., uniscono il mondo a Dio: e ai tre voti spesso ne aggiungono un quarto che li obbliga al loro ministero specifico.

* * *
Gli Ordini Religiosi tengono nella Chiesa un duplice posto: l.o Un posto ordinario che è l'attendere alla perfezione di se stessi mediante la pratica dei consigli evangelici ed il legame dei voti.
2.o Un posto straordinario che è la santificazione degli altri, impiegando la loro attività nell'attendere ai bisogni straordinari della Chiesa.
Il ministero ordinario della Chiesa, il ministero parrocchiale è proprio del Clero ordinario, secolare, parrocchiale: istituzione viva, perenne come la Chiesa, indefettibile come la Chiesa, la più importante, la vera necessaria, quella che forma le coscienze cristiane, che fa vivere la vita cristiana, che combatte l'inferno, che popola il Paradiso, che salva le anime: che istruisce, che santifica, che governa...
Ma nella Chiesa si vanno nel corso dei secoli aprendo particolari bisogni, delineando nuove necessità: cui non può sopperire il ministero ordinario: ecco perciò venir incontro la missione straordinaria delle famiglie religiose: che non mancheranno mai alla Chiesa, perchè non mancheranno mai i bisogni straordinari, così come non mancarono i profeti in Israele; di più vi saranno sempre secondo i tempi, nuove famiglie religiose, perchè sempre, secondo i tempi, la Chiesa avrà particolari e straordinarie missioni da compiere.
La missione straordinaria delle famiglie religiose sta quindi nel lavorare nella Chiesa, accanto al ministero parrocchiale, in aiuto al ministero parrocchiale, in questi campi speciali, in dipendenza del Papa, con l'aiuto di tutti i fedeli.

* * *
Il tempo è opportuno: aiutare le Vocazioni Religioso-Sacerdotali all’Apostolato-Stampa. E perchè? Perchè la Stampa è ormai diventato il mezzo più celere e adatto per diffondere il S. Vangelo, per dar gloria a Dio e salvare le anime.

* * *
I nemici di Gesù e delle anime, gli emissari di Satana, i Protestanti, affilano le armi e spargono a piene mani la zizzania nel campo del Signore, e si servono della Stampa... Bisogna opporsi ad ogni costo.
«Vorrei mettermi sulla porta dell'inferno, diceva S. Teresa, per impedire alle anime di entrarvi...»
Anime generose, anime piene di amore a Gesù, che sentono il disgusto di vederlo offeso ed il desiderio irresistibile di riparare tanto male e salvare tante anime!
Cooperatori! Voi ne conoscete di queste anime. Sono fanciullini innocenti che si accostano con tanto fervore alla S. Comunione, ascoltano con devozione
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e, quando possono, servono la S. Messa.
1) Pregare per queste animucce, affinché il Maestro Divino faccia germogliare in loro il germe della Vocazione e della più bella Vocazione.
2) Consigliare. Quante volte una buona parola, un incoraggiamento può fare un bene immenso!
3) Soccorrere con l'offerta l'Opera delle Vocazioni. Sarà sempre una grande consolazione in punto di morte, poter dire: «Ho concorso con le mie preghiere e con i miei risparmi a formare un Sacerdote! Ho speso bene il mio denaro; ora sono sicuro di lasciare un Sacerdote che prega per me, celebra tante SS. Messe in suffragio dell'anima mia!»

D. Saverio.


Sul monte santo di Dio

Nel giorno di S. Pietro e di S. Paolo altri sei alunni della Pia Società San Paolo hanno ricevuto il sacro ordine del Suddiaconato; e due arrivarono alla cima del monte del Signore e furono consacrati sacerdoti e costituiti nella pienezza del Sacro ministero, e dispensatori delle grazie di Gesù Cristo.
Due Messe di più ogni giorno è qualcosa di incalcolabile per la gloria della SS. Trinità, l'onore del Paradiso, il refrigerio delle anime purganti, la pace della Chiesa, le benedizioni divine sui parenti, il conforto dei cooperatori, la salvezza delle anime, la vita cristiana delle Parrocchie!
Essi hanno ricevuto per la bocca del Vescovo, la missione della Chiesa di predicare il Vangelo: e lo faranno con il mezzo della maggior diffusione, la stampa; e lo faranno pervenire ai più poveri e ai più distanti dalla Chiesa; lo Spirito Santo guiderà loro la mano, e intingeranno la penna nel Cuore di Gesù, per dire alle anime i palpiti amorosi del Cuore divino; e innaffieranno col Sangue di Gesù i loro scritti, perchè siano le loro parole tutte salvatrici di anime.
E i sei pregheranno; ma non più soli, bensì assieme alla Chiesa, con il cuore e le preghiere della Chiesa, che sono il cuore e le preghiere di Gesù.
E chi può assicurare quanto valga presso Dio questo nuovo coro di preghiere?

Un gruppo di nuovi Chierici

Venti carissimi giovani, che terminano il corso ginnasiale, ricevettero e furono vestiti, nel giorno di San Paolo, dell'abito religioso della Pia Società; ed entrarono nel numeroso coro dei Chierici, per le sacre funzioni. Qual è infatti il più bel modo di esser felici nella vita!
— E' quello di distaccarsi dal mondo.
— E' quello di mortificare se stessi in ogni egoismo.
Quale infatti il più gran dono che Dio fa agli uomini?
— E' il dono di se stesso, ch'egli fa a quelli che interamente si danno a lui.
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LA VITA DI SAN PAOLO

L'Apostolo Paolo riempie la Chiesa del suo nome, come ha riempito il mondo della sua predicazione; e comunica la sua carità alle anime generose, come per la tenerezza materna, trascina al suo cuore i cuori dei semplici.
La sua vita era nascosta in Dio, e quella che si manifestava in lui, era la vita di Gesù Cristo.
Perciò il primo Autore della vita di San Paolo, il primo in ordine di tempo e in dignità è lo Spirito Santo.
Il Paraclito divino dettò a Mosè, la profezia sull'opera di persecuzione e la conversione di Saulo, preannunciata nel suo antichissimo padre Beniamino. (Gen. cap. 49; 27).
E' una scena tragica che ascende fino alla ferocia, e ridiscende alla più dolce comunione della carità. San Pietro, per inspirazione dello Spirito Santo, fa l'elogio delle lettere del carissimo fratello Paolo, e raccomanda come suo testamento ai fedeli, di custodirle, avvisando che in esse vi è qualcosa di difficile, che non deve interpretare a modo suo. (2 Lettera di San Pietro. Capo III ver. 15-17).
Le parole di S. Pietro sono piene di autorità, quell'autorità però che non nasconde e testimonia l'unione intima dei due apostoli nella carità di Gesù Cristo.
San Luca nei capitoli VIII e IX degli Atti degli Apostoli descrive, sotto il soffio divino, le rovine di Saulo e i particolari della sua conversione sulla via di Damasco: e non l'abbandona più; accompagnandolo a Tarso, a Antiochia, a Gerusalemme nei Cap. XI e XII. Dal cap. XIII gli Atti divengano storia delle missioni di S. Paolo. Sono esposti in ordine cronologico i viaggi e le opere, i discorsi tenuti, le conversioni operate, i martiri sofferti, fino alla prima prigionia di Roma.
Non tutte le opere di San Paolo ha scritto il discepolo negli Atti: ma in compenso il racconto dei fatti li presenta particolari preziosissimi, ed è fedelissimo alla verità delle cose e alla storia dei tempi; l'elocuzione sobria, ci rivela molte altre cose che il discepolo non ha scritto, e lo stile piano, elegante invitano a continuare la lettura.
San Paolo nelle sue lettere, tutte divinamente inspirate, ha scritto, in brani personali, la storia della sua anima apostolica: il suo zelo nel giudaismo, il fervore nell'apostolato, l'umiltà del suo cuore, il combattimento spirituale, la sua carità senza misura, e la passione che lo faceva crocifisso con Gesù Cristo.
Egli attesta che «dice la verità», le sue parole scolpiscono e caratterizzano il pensiero: il suo stile è talora concitato e impressivo per la sovrabbondanza dell'amore che lo sospinge; altre volte è patetico a causa dei gravissimi dolori che l'affliggono, e per l'abbondanza della tenerezza paterna penetra tutte le fibre del sentimento fino alle più intime; sovente rapisce e trasporta, altre volte ferma l'anima e la rivolge su se stessa: non scoraggia mai, edifica sempre.
Sopratutto l'anima e la vita di San Paolo s'erge e si delinea davanti all'anima nostra con tanta forza di esempio, e manifesta con tale splendore la vita di Gesù che vive in lui, che trascina ed è impossibile non correre dietro a lui.
Non faremo qui l'elenco delle citazioni, diamo invece il consiglio di leggere devotamente le quattordici lettere dell'Apostolo; le quali, assieme agli Atti sono la fonte più copiosa e più autorevole da cui bisogna attingere per scrivere una vita di San Paolo bella e vera.

I PAPI E LA STAMPA
L'Apostolato della Stampa è il più importante; ogni giorno esso diventa sempre più necessario.

PIO XI a M. Goetghebur
da la Groisade de la Bonne Presse de Paris.
LA STAMPA
La sua forza è terribile e vincerà tutti i cannoni.
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I Vangeli della Domenica

I chierici del corso teologico della Pia Società San Paolo hanno preparato questa operetta, la quale è come una lettera domenicale ai loro parenti, e ai loro amici. Sono portati tutti i vangeli festivi dell'anno: ognuno con una breve spiegazione di tre paginette: così che, i commenti, formano una lettura gustosa e molto nutriente. Poiché i cari chierici hanno scritto veramente intingendo le penne nel fervore del cuore, e per accendere nei cuori l'amore del Divino Maestro.
E' ben naturale, che i giovani, chiamati a servire Dio, e la Chiesa, e nell'apostolato della stampa, diffondano sulle anime questa luce di vera carità, man mano che lo Spirito Santo la accende nei loro cuori.
Il libro tascabile è utilissimo, specie per quelli che proprio non possono udire la parola del Parroco, si manda dietro l'offerta di L. 1,50.
Questa offerta sarà per favorire la vocazione dei Chierici stessi e di molti altri.
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IL COOPERATORE PAOLINO

Il Cooperatore Paolino è persona che, restando nel mondo, partecipa quanto maggiormente può alla vita di pietà e di apostolato dei religiosi e delle religiose della Pia Società San Paolo.
Il religioso e la religiosa di San Paolo intendono di seguire totalmente il Divin Maestro «Verità, Via, Vita» sull’esempio di San Paolo Apostolo.
Il Cooperatore Paolino cerca di imitare il Divin Maestro nella sua
povertà, purezza, obbedienza.
Due specie di pratiche di pietà specialmente coltiverà il Cooperatore Paolino. 1.o L'esame di coscienza, la meditazione, la direzione spirituale; 2.o la visita al SS. Sacramento, la lettura del Vangelo, la Santa Messa, la Comunione.
I) Spiritualmente:
Il Cooperatore Paolino coopera alla Società San Paolo:
a) con il culto e l'amore a Gesù Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, San Paolo Apostolo; — b) con l'Opera delle SS. Messe; — c) con la cura e l'aiuto alle vocazioni Paoline.
II) Con le opere:
a) con l'adesione alla Sezione biblica della Pia Società San Paolo; — b) nell'Apostolato del libro; — c) nell'opera Bollettini Parrocchiali; — d) nell'Unione Scrittori, Disegnatori, Collaboratori ai periodici; — e) nelle Sezioni Parrocchiali o Diocesane dei Cooperatori Paolini; — f) nelle Associazioni G. Biblioteche; — g) nei Centri di diffusione, e negli abbonamenti; — h) con tutte quelle sante industrie che tendono ad allontanare ogni dottrina contraria a quella dell'unico Maestro ed a diffondere ogni stampa della Dottrina Cattolica.
III) Con le offerte:
a) assumendo le spese di pubblicazione di scritti (Vangeli, fogli, libri) di molta gloria di Dio e pace agli uomini; — b) Assumendo le spese per gli studi di un aspirante al Sacerdozio, o all'ufficio di Maestra-scrittrice nella Pia Società San Paolo; o per la formazione di un Religioso laico o Religiosa per l'Apostolato-Stampa (borse di studio, vestizioni, pensioni); — c) donando in natura o denaro quanto occorre per il Culto, l'Apostolato, la vita dei Paolini o delle Paoline (vitalizi, depositi a fondo perduto, macchinari, cibarie, oggetti sacri ecc. ecc.).

Cooperazione di preghiera
Pratiche che si consigliano

I religiosi della Pia Società San Paolo hanno queste pratiche di pietà: Meditazione, Messa e Comunione, Visita al SS. Sacramento (un'ora al giorno), esame di coscienza (preventivo, particolare e generale), lettura quotidiana della S. Scrittura. Le divozioni loro sono: Divin Maestro, Regina degli Apostoli, San Paolo, Angelo Custode, San Giuseppe, Anime Purganti. I Cooperatori Paolini dovranno avvicinarsi quanto più possono a queste pratiche di pietà ed a queste divozioni, in modo da formare un'unica famiglia spirituale.

La divozione a San Paolo
La sua potenza


La potenza di intercessione di S. Paolo è grande come il suo amore per Dio, come il suo amore per noi. Il Signore, avendogli affidato sulla terra una missione vastissima, gli aveva pur dato una forza ed una potenza grandissima, che non s'arrestava alle difficoltà, e superava ogni ostacolo.
I grandi e molteplici miracoli che accompagnavano la sua predicazione ne fanno testimonianza.
Miracoli nell'ordine fisico: A Cipro accieca il mago Elima che sovvertiva la sua predicazione ed impediva al Proconsole di convertirsi; a Listri risana uno storpio; a Filippi libera una povera figliuola dal demonio.
Nell'ordine morale: E’ un conquistatore di cuori, un santificatore di anime; e chi si è avvicinato a Lui si è fatto santo: S. Luca, S. Dionigi, S. Timoteo, S. Tito, S. Tecla e uno stuolo di Discepoli fedelissimi e ferventi gli fanno bella corona in Cielo.
Contro i nemici del Vangelo Egli ha messo in opera tutti i mezzi la parola e la penna, predicando sempre e dappertutto con forza e convinzione. Niente lo trattiene, niente lo ferma; neppure i
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ceppi, neppure le catene, e dal carcere scrive: Io soffro per il mio Vangelo, fino ad essere incatenato, ma la parola di Dio non è legata.
E dov'è il segreto, la sorgente di tanta potenza? Poiché S. Paolo non poteva solo qualche cosa, ma poteva tutto, come dice Egli stesso: «Omnia possum tutto posso. Da sé? Ecco ne dà subito la ragione: «In eo qui me confortat» in Colui che mi conforta. Per la grazia di Dio che è in me». — Egli si riconosceva impotente e debole da se stesso e quindi confidava unicamente in Dio, nella Onnipotenza della Sua grazia.
Questa caratteristica della sua potenza: la sua profonda umiltà e la sua fede senza limiti.
«Noi apostoli, egli dice, siamo gli ultimi degli uomini, la feccia di tutti; e Dio prende le cose che non sono per confondere quelle che sono» e perciò «io sono potente allorquando sono più debole e senza forza».
E questa potenza di S. Paolo nel suo apostolato sulla terra, ora che è in Cielo è, certamente aumentata assai presso Dio.
Bisogna che lo crediamo: San Paolo ha le braccia lunghe presso Dio. Se egli poteva tutto su questa terra per il suo grande amore e per la sua grande confidenza nel Signore, quanto più ora che si trova in Cielo! Che cosa vi sarà che non potrà per i suoi devoti?
Ci sentiamo deboli, abbiamo bisogno di grazie, di aiuti spirituali e materiali? Abbiamo fede; chiediamo nell'umiltà... Preghiamo con insistenza S. Paolo. E non vi sarà nulla cui Egli non possa arrivare: Malattie? ha risanato tanti, ha risuscitato morti! Per il trionfo del bene? è la sua potenza! Resistenza per chi intralcia la via al bene? è la sua forza divina! Volontà? è il suo distintivo! Scienza? è l'Apostolo della verità! Conversioni? è il gran Convertito!... E allora chiediamo a S. Paolo stesso, a Maria Regina degli Apostoli, al Divin Maestro la divozione a San Paolo. Chi ha trovato S. Paolo ha trovato Gesù; ha trovato l'onnipotenza e la misericordia di Dio: ha il suo nome scritto nel libro della vita.

I Cooperatori della Chiesa
nei primi tempi, sentivano profondamente questo comandamento di Dio di aiutare il prossimo a salvarsi, coadiuvando i ministri del Signore: fino a mettere la loro vita in pericolo, come ci attesta S. Paolo.
Molte basiliche romane ancor oggi fanno tale testimonianza. Ad es. la basilica di S. Balbina sull'Aventino.
Balbina fu martire. Gli antichi martirologi dicono e vergine romana ma i più recenti aggiungono «martire». Non molte cose si conoscono di lei e della sua storia. Ad ogni modo si sa che Balbina fu la figliuola di Quirino, tribuno ai tempi del Papa Alessandro I, il quale tenuto in custodia dallo stesso Quirino, operò il miracolo di guarirgli la figlia, cosa che il tribuno pagano aveva chiesta inutilmente ai suoi dèi. Padre e figlia si fecero allora cristiani. Negli Atti del Martirio di S. Alessandro si legge che Quirino tribuno fu per la sua conversione in terribile guisa torturato da Aureliano imperatore. Così per Balbina. Fu sepolta, accanto al padre, in quella parte del cimitero di Calisto che si chiamò poi cimitero di Balbina.
La più antica memoria di questa si ritroverebbe invece nel Sinodo celebrato al tempo di S. Gregorio Magno, dove si sottoscrivono esplicitamente due preti, Pietro e Placido, col titolo di Santa Balbina.

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Meco lavorarono nel Vangelo, e il loro nome è scritto nel LIBRO DELLA VITA.
(San Paolo: Phil. IV, 3).
La famiglia dei Cooperatori, tutta unita, manderà pii suffragi all'anima bella di
SARDO MARIA, VED. MANCARDI
di Farigliano, cooperatrice fin dai primi anni dell'Unione.
La sua più bella e più preziosa eredità è un figlio Sacerdote, che è pure amico carissimo e zelantissimo tra i Cooperatori. Un nipote, figlio di un altro figlio, è Sacerdote nella Pia Società San Paolo.
Il pensiero di aver consacrato un figlio a Dio e alla Chiesa, è stato certamente, nel punto della morte, un grande conforto al cuore della pia donna, e molta speranza ha dato all'anima sua.
O genitori, i sacrifici e le rinunce, che Iddio vi chiede, giudicateli dal punto della morte.
E la carità esercitata verso Dio e verso le anime come buona Cooperatrice è stata un'altra fonte di consolazione: poiché il bene più grande che si compie nell'Unione Cooperatori è quello che ciascuno fa a se stesso. E' difatti un'unione di anime, che si vogliono salvare con molti meriti, e guadagnarsi un Paradiso molto bello.
L'anima che ricordiamo è volata a Dio ricca di giorni e di virtù. Per essa in Casa si è subito incominciata la celebrazione delle Messe gregoriane, per cui la pia Cooperatrice aveva versato l'elemosina da quasi dieci anni. I suffragi continueranno però, perchè la morte non rompe i legami con i carissimi Cooperatori: dopo la morte essi sono sempre vivi e continuano la loro cooperazione.
E così si avvera che veramente veniamo a costituire una società di eletti, per prendere, tutti, l'eredità della salute eterna.
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Il prevosto di Bricherasio ci annunzia pure la morte della
Maestra LUCIA FERRERO
benefattrice e cooperatrice, perchè tutte le belle anime dei Cooperatori facciano preghiere e opere di suffragio.
Quelli che ci precedono, preparano il posto a noi: siamo solleciti a farli arrivare in Paradiso, prima che venga l'ora nostra, che sempre è vicina.
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Nuove Borse di Studio
Il Santo Bambino di Praga

Nella prima metà del sec. XVII Fernando II d'Austria, avendo ottenuto, con manifesto intervento del cielo, completa vittoria sui popoli ribelli, pieno di gratitudine, aveva innalzato in Praga un magnifico tempio alla SS. Vergine sotto il titolo di «Santa Maria della Vittoria». In questa chiesa venne esposta alla venerazione dei fedeli anche una statuetta di Gesù Bambino, che la principessa Polissena aveva donato all'Ordine Carmelitano, quale attestato di riconoscenza per la sapiente opera, che il suo Generale P. Domenico di Gesù e Maria, dato al bene della patria e della famiglia imperiale. Così l'Ordine Carmelitano, già tanto distinto per la sua divozione a Gesù Bambino, ricevuta come in eredità da S. Teresa e da S. Giovanni della Croce, fu anche il primo promotore di questa cara divozione.
Infatti, attorno a quella graziosa statuetta cominciarono ad affollarsi i divoti, e subito Gesù Bambino moltiplicò le grazie e i prodigi in loro favore. Si accorreva da lontano e ciascuno ritornando ai suoi paesi, portava con sé e diffondeva la divozione al S. Bambino: che si sparse in Austria, in Germania, nella Baviera, nel Belgio, in Italia, in Francia: ovunque sorsero chiese e cappelle; e grandi sono i benefici che apporta tra i fedeli.
Questa nuova Borsa di studio che comincia con la somma di L. 1200, otterrà dal S. Bambino che sempre più si
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diffonda la sua divozione: affinché i bambini crescano innocenti e istruiti nelle verità della fede, educati secondo il suo cuore; giacché sempre minore è il numero di coloro che sappiano bene educare.

Mariano.

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«Spedisco lire duemila per la Borsa di Studio «S. Anna» e invoco speciali preghiere per urgenti bisogni. S. Anna faccia sì che presto la sua Borsa raggiunga il compimento».

S. Judith
è il nome con cui la benemerita Cooperatrice Sig.na Giovannina Bruschi di Dongio (Svizzera) ha voluto intitolare una nuova Borsa di studio.
Ha già versato L. 2955 e ci scrive: «Mi riservo di fare il versamento totale, fiduciosa che con l'aiuto di S. Paolo potrò raggiungere le diecimila lire necessarie».
Mentre sentiamo doveroso il ringraziarla anche pubblicamente, siamo lieti di segnalarla ai Cooperatori tutti, con la speranza che susciti imitatori tra i nostri carissimi Benefattori, sempre solleciti e premurosi del bene, delle anime e della gloria di Dio.

D. Bernardo


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Il pavimento della Chiesa di San Paolo

Come possono i Cooperatori provvedere il pavimento alla Chiesa del grande Apostolo da loro già tanto amata ed aiutata? Oltre alla sottoscrizione dei metri di pavimento, come già per la muratura, proponiamo un mezzo facile e sommamente utile ai Padri e alle Madri. Presentiamo loro un bel mezzo per aiutarli nella formazione dei figli e formarne cristiani veri e convinti.
Ogni famiglia dei Cooperatori si procuri la Bibbia delle Famiglie (L. 15); e così mentre si ha la Bibbia in casa, la quale potrà essere letta con tanta utilità e frutto, si danno alla Pia Società i mezzi necessari per il pavimento. Le Bibbie da diffondere per provvedere il
pavimento: copie 10.000
Diffuse: 15.
Rimangono da diffondere copie: 9.985.
Le famiglie dei Cooperatori sono 25 mila.

Si sono procurata la Bibbia delle Famiglie i seguenti Cooperatori : De Luca Nicola, Guidi Biri, Sig.ra Teresa ved. De Dominicis, Collegio San Giuseppe, Concetta Cavalli, Matilde Malavasi, Don Mariano Bocchino, Don Egidio Molducci, Don Francesco Miglioli c. 2, Giovanni Noseda, D. G Foderini, Dottor Grassi Gaetano, Alessandro Muccino, D. Vincenzo Terranova.
Inviando L. 15 più L. 1,20 per la posta, in tutto L. 16,20 si avrà la Bibbia delle Famiglie senza altri disturbi. Dove più persone la desiderano, conviene si mettano d'accordo: in questo modo se ne possono spedire un certo numero di copie in un pacco solo con un po' di riduzione sulle spese postali.
A edificazione di tutti saranno pubblicati i nomi delle famiglie che si saranno procurata la Bibbia per cooperare al pavimento della Chiesa.
Le persone che tanto bene hanno già meritato con le altre forme di cooperazione, possono cooperare anche in questo modo, che piace molto al Divin Maestro ed a San Paolo ed opera tanto bene nelle famiglie. Le stesse zelatrici, avendo fede che la Bibbia troverà accoglienza, come trova la Santa Messa, provino ora a diffondere anche la Bibbia: incomincino da poco; una, due, tre copie e poi potranno aumentare. Suggeriamo che raccolgano prima le adesioni o meglio ancora l'offerta necessaria e poi mandino a prendere la Bibbia, inviando pure i nomi di chi la vuole per poterli pubblicare.
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NELLA PIA SOCIETÀ SAN PAOLO

Nella Casa Madre di Alba


Con un intervallo di pochi giorni si sono svolte in Casa due processioni: quella della Regina degli Apostoli che era stata tramandata al 31 maggio, e quella del Corpus Domini (4 Giugno).
Queste due funzioni si sogliono celebrare in Casa ogni anno, ma quest'anno tutte e due sono state preparate e seguite con una cura e un amore tutto particolare; ognuno ha dato volentieri quello che aveva di più bello per gli addobbi; e anzi tutti a gara hanno saputo rubare qualche tempo alla ricreazione o allo studio per aiutare nel preparare. Ogni reparto della Casa ha voluto esporre al passaggio della processione la maggior parte possibile dei suoi mezzi di apostolato e i libri di studio: dalle pentole della cucina, alle macchine della Cartiera, ai vari generi di composizione, alle macchina da stampa, al reparto della legatoria, alle macchinette più delicate degli uffici e alle penne usate dagli scrittori, tutto vi aveva la sua larga rappresentanza; ed ogni oggetto era accompagnato da speciali cartelli su cui era espressa la grazia che si desiderava ottenere.
Gli inni e le lodi sacre si sono succeduti ininterrottamente per tutta la durata della processione che si è poi sempre chiusa colla benedizione solenne del Santissimo Sacramento.
La Regina degli Apostoli e il Divin Maestro sono passati attraverso i cortili e le case benedicendo ciascuno e benedicendo i vari mezzi destinati a cooperare per la gloria di Dio e il bene delle anime.

Il mese a San Paolo

E' sempre una gran gioia per i figliuoli poter radunarsi per qualche tempo attorno al proprio padre, specialmente quando si tratta di un padre buono come San Paolo. Attorno a lui, ai suoi piedi, noi abbiamo passato l'intero mese di giugno per conoscerlo sempre meglio, per conoscerne quel cuore che, anche sotto quell'aspetto di severità e di austerità, è pieno di tanta tenerezza più che materna, per imparare ed imitare le sue virtù e il suo zelo che non cessò di effondersi che colla morte, e, dopo la morte, si diffuse sempre di più.
San Paolo non mancherà di ricompensare tutti largamente di questo ossequio, anzi, di questa catena di ossequi che gli viene offerta; benedirà la casa e i Cooperatori ottenendoci spirito di amore a Dio, di sacrificio per il prossimo e di abnegazione di sé che è il distintivo degli Apostoli: quelle virtù forti e vincitrici di tutte le contrarietà, come è richiesta dalla nobilissima missione della Stampa.

Nella Casa di Roma


«Da domeniche, una diecina di ragazzi andiamo per Roma a fare la propaganda del giornalino, della «Domenica Illustrata» e di buoni libri. Siamo contenti che il giornalino piace molto ai piccoli romani, troviamo anche nuovi abbonamenti. Siamo divisi a squadre a due e ogni gruppo va al posto assegnatogli dall'assistente; si va alla Garbatella, al Testaccio, a S. Maria Maggiore ecc. il mio compagno ed io andiamo a S. Giovanni in Laterano, a S. Croce e fuori porta S. Giovanni.
Alcuni pochi quando offriamo il buon cibo, ci rimandano con sgarbo, e questo fa pena: ieri offrii ad un uomo ben vestito la domenica illustrata; egli mi rispose di no, ed io me ne stavo per andar via ed offrirla ad un altro, quando lo stesso disse a certi guidatori di servizi pubblici che noi, indicando me, siamo scansa fatica: io lo ripresi e gli dissi: senta signore, noi diffondiamo buoni giornali, solo per il bene delle anime; l'altro rispose con un sorriso di scherno; per il bene delle anime? e continuò a ridere, io mi ricordai delle parole del nostro Divin Maestro: non omnes capiunt verbum istud, e proseguii il mio cammino con santa pace e pensando che siamo figli di San Paolo e che egli ci aiuterà lo stesso nella propaganda; un altro mi domandò che cosa c'era dentro; e come vide una figura di Gesù disse subito: roba di Chiesa è tutt'aria. Ciò che mi fece ardere, nel cuore più vivo il desiderio di far molto bene, perchè sono molte le pecorelle lontane da Gesù, la mia propaganda l'ho messa sotto la speciale protezione di Gesù Bambino».

Figlie di San Paolo

Il 24 corrente, solennità di Pentecoste la cappellina fu tutta adornata di gigli e di rose; sedici figlie, desiderose di abbracciare lo stato religioso, e di dedicare la propria vita all'Apostolato-Stampa, vestirono la divisa benedetta delle Figlie di San Paolo.
Il Signore che si compiace di eleggere le cose umili e semplici per farle cose belle del suo Paradiso, e per dare il Vangelo agli umili e ai semplici; Egli che è veramente mirabile nelle sue vie, si degnò chiamare a sé queste altre figliuole, le quali furono liete di ascoltare la sua voce, che le invitava a compiere una missione tanto grande e seguirono Lui.
Fu quello un giorno di santa letizia non solo per esse, ma anche per i parenti che assistevano alla cerimonia e tutti provarono la gioia che il Signore promise, dicendo: «Venite che soave è il mio giogo, e leggero il mio peso».
Possano le novelle Figlie di San Paolo comprendere sempre il dovere di santificazione e l’alta
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missione di attirare molte anime a Dio, mediante l'Apostolato della Stampa.

TREVISO
Siamo vivamente riconoscenti alla Diocesi di Vittorio V., che accolse con largo appoggio le Figlie di S. Paolo, le quali si portano nelle diverse Parrocchie per la diffusione del S. Vangelo; varie ottime Figlie con sacrificio aiutano ed accompagnano le piccole Apostole della Stampa.
A S. FIOR oltre la larga diffusione di libri si poté tenere con gioia una Conferenza su l'Apostolato Stampa. Molte furono le anime che corsero a sentire ed uscirono con nuovi propositi di allontanare la stampa cattiva, ed aiutare la buona. Si raccolsero delle Iscrizioni alle 2000 Messe, ed offerte. Molte vollero cooperare all’Apostolato Stampa mediante Comunioni in riparazione ai peccati della stampa cattiva, altre con ascoltare S. Messe e altre con Rosari, fioretti ecc. La Sig.na Romanato volle tenere presso di se un deposito dei nostri libri.
Il Divin Maestro e S. Paolo, ovunque suscitano anime buone e generose che sanno aiutare le opere di Dio.
Ci è pure caro ricordare le Cooperatrici per la Nostra futura Cappellina.
La Sig.ra Berta I. ci dona la cara e desiderata Statuetta di Maria SS. Bambina con due eleganti lumini. Sig.na Nardari due vasetti di vetro per fiori. Sig.a Noilo G. pure due vasetti di porcellana. Sig. Zodo Lire 20. N. N. 20. N. N. 10. Sig. Luccheschi 10. P. P. 10. N. N. un bel tavolino.
A tutti giunga il vivo Deo Gratias!, l'augurio di ogni benedizione dal Cielo, mentre per ciascuno preghiamo il Signore e S. Paolo.

CATANIA
Si sono tenute in Catania nei giorni 2 e 3 maggio c. a. due giornate di preghiera e di studio per i dirigenti siciliani della Federazione Italiana Uomini Cattolici, dirette da Mons. Ferdinando Roveda, Ass. Eccl. Generale. Intervennero al riuscitissimo convegno oltre sessanta dirigenti, rappresentanti le Diocesi di: Catania, Messina, Siracusa, Arcireale, Caltagirone, Noto e Mazara del Vallo. Si discussero vari ed importanti problemi, fra cui il problema della stampa e del movimento protestante.
L'Avv. Vincenzo Schilirò, Presidente Diocesano di Catania, dopo avere notato che la risoluzione del grave problema, specie per la stampa periodica, è di competenza dell'Episcopato il quale se lo è già posto, come rilevasi dalla lettera collettiva della Quaresima di quest'anno, e dopo essersi compiaciuto che il Convegno ha sentito la necessità di trattare il grave, assillante problema, mentre fa voti che presto le competenti Gerarchie risolvano l'annoso urgente problema, raccomanda di aiutare e agevolare una sempre più larga diffusione delle pubblicazioni della Pia Società San Paolo di Alba, raccomandabili sotto, ogni rapporto. Si dice lieta di avere l'occasione per elogiare l'attività che le buone Suore Paoline svolgono anche in Catania, dove in questi ultimi tempi si è — purtroppo ! — dovuta notare una maggiore, attività protestantica, specie nei quartieri popolari e nuovi della Città. L'Avv. Schilirò venne, vivamente applaudito.
TORINO
Il Divin Maestro è venuto ad abitare con noi, ed ha suscitato buoni Cooperatori che generosamente concorsero all'arredamento della nuova piccola Cappella. Eccone l'elenco: Sig.a Tavella L. 50; Sig.a Folco Vaccarino L. 50; N. N. per candelieri L. 50; N. N. L. 20; N. N. L. 25; N. N. L. 5; N. N. 1 leggio; N. N. 1 bel crocifisso di metallo dorato; N. N. 1 Contro altare in seta dipinto a mano; Fam. Dentis: 1 tovaglia da altare e tappeto per predella; Ditta Omarino: 1 Pisside; D. Rossi-Sales: 1 calice; 1 Patena; 1 Turibolo; 1 navicella; Un Sacerdote: 1 Pianeta; Un Sacerdote: 1 Pianeta; Sig.na Maddalena P.: Ampolline e campanello; Fratelli Martino: Tendine per finestre e vari servizi.
Per tutti preghiamo dal Divin Maestro largo ricambio delle sue prime benedizioni, mentre lo supplichiamo a suscitare sempre più anime generose che onorino Lui, e s'arricchiscano dei bei meriti dell'Apostolato della Stampa!
FIRENZE
Riportiamo con riconoscenza le offerte dei Cooperatori, porgendo la promessa delle nostre preghiere.
C. P. M.: due vasi di fiori per la Chiesa; Dina Bolduatti: 1 urna per la S. Madonna, due tavolini, due poltroncine, un portacatino, due sedie, un materasso di lana, una poltrona, due mensole, diversi generi di cucina; Fam. Boni: 25 kg. di fagioli; Sig.ne Scosoni: lavoro di cucito per le Suore; N. N.: 4 tovaglioli; N. N.: 2 paia di calze, una lampadina, 1 pacco di cerini; Marianna Crisani: 1 asciugamano; Gina Leoncini: sapone; Narcisa Mortaggi: uova; Maria Antichi: stoffa; Arise Livia: 4 kg. di lana e 4 rocchetti di filo; Falzizzi Elisa: carta da lettere.
A tutti il Divin Maestro benedica!
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NAPOLI
«L'Avvenire d'Italia» pubblica:
«Si è aperta in Piazza Duomo, sotto il portico accosto all'ingresso particolare del Capitolo o Metropolitano, un deposito della Pia Società di S. Paolo. La venuta a Napoli della benemerita Opera, che tanto proficuo lavoro di bene compie attraverso le molteplici pubblicazioni religiose, è stata salutata con viva simpatia dagli ambienti cattolici cittadini».
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Da Genzano
Giornata della Buona Stampa
La domenica 21 giugno due giovani della Pia Società S. Paolo sono venuti a far propaganda della Buona-Stampa nella nostra cittadina.
Benissimo accolti ed aiutati dal Parroco, sono passati alle case, offrendo a tutti il Vangelo, Vite di Santi e Manuali di preghiere. La buona popolazione corrispose volentieri accettando sempre qualche libro, e facendo un'offerta per la Buona Stampa.
La domenica 28 giugno i medesimi giovani continuarono la propaganda nei luoghi ove ancora non erano passati.
Il seme della parola divina che abbondantemente si sparge non mancherà di far germogliare frutti di bene.
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La pietà nell'Apostolato
Don Gaetano Fusi, Direttore della Società Diocesana Buona Stampa di Milano, ha scritto questo libro, piccolo e denso; che spiega il senso della riparazione e forma le anime riparatrici; le anime che debbono col sacrificio, con la preghiera, con lo zelo, riparare il Sacro Cuore, per i peccati specialmente della stampa cattiva: e poi per tutti i mali.
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Cooperatori e lettori!
Un nuovo ed interessante libro è uscito in questi giorni: «Perchè siamo Cattolici e non Protestanti?» In esso, a forma di domanda e risposta, il che rende il libro molto facile ed accessibile anche al popolo, si espone la dottrina cattolica e si confutano gli errori dei Protestanti. Va bene per tutti, ma specialmente per le classi operaie e per quelli che sono in maggior pericolo di cadere in errore per causa della propaganda protestante e per quelle idee sbagliate che si divulgano e si spargono specialmente tra gli operai.
Chi è col Papa è con la Chiesa e chi è con la Chiesa è sicuro di salvarsi.
Offerta L. 2. Chiedetelo ad una delle case di San Paolo.

Il Cav. Luigi Pautasso
Macellai (Bra)
Rendeva a Dio l'anima sua bella ricca di bene e di meriti in età di anni 78, il 28 giugno scorso. Volò al cielo, proprio quasi alla vigilia della festa di San Paolo, che egli amava tanto.
S. Paolo l’ha voluto far partecipare alla sua festa in cielo.
La vita del Cav. Pautasso fu realmente uno specchio di virtù civili, commerciali e cristiane praticate con delicata coscienza sempre e non rare volte con vero eroismo suggerito e sostenuto da profonda e schietta pietà. Morì conscio del suo sacrificio, sereno e confortato da tutti i carismi della Nostra Santa Religione.
Egli colla sua operosità, intelligenza e rettitudine dal nulla seppe elevarsi ed affermarsi nel suo commercio vinicolo in modo che il suo nome oltre essere conosciutissimo era diventato sinonimo di onestà e di coscienza. Il suo portamento fu sempre umile, semplice e alieno dal fasto.
Diceva un Signore in treno, discorrendo del Sig. Pautasso: Ah! Pautasso quello sì, è il re dei galantuomini.
Un contadino il giorno della sepoltura, riuscita un trionfo, si esprimeva così: da 35 anni tratto con il Sig. Luigi, mai ho avuto da lagnarmi di lui: rispose un altro che stava a sentire: oh, potevate pur trattargli insieme anche cinquecento anni, che non avreste avuto da lagnarvene. Un suo conoscente venuto a vedere la salma per l'ultima volta, dopo avergli recitato un requiem diceva: povero Sig. Luigi, certamente ormai sta meglio di noi: senza offendere nessuno non ce n'è nemmeno uno su cento come lui. Una donna in pubblica piazza: Eh, il Sig. Pautasso del bene se n'è fatto, ed ora se lo trova. Di testimonianze simili ce ne sarebbe da riempire molte pagine. E il loro valore è tanto più grande quanto tali commenti cadevano dalle bocche di tutti spontanei e disinteressati.
Per sua iniziativa e in gran parte a sue spese sorse la Chiesa parrocchiale dei Macellai, sorse l'Asilo e moltissimi furono i beneficati del Borgo e fuori.
Il Cav. Pautasso, che voleva essere chiamato semplicemente il Sig. Luigi, amava molto San Paolo, si interessava al suo sviluppo e godeva ogni volta che la Casa faceva un piccolo progresso. Confidiamo che San Paolo gli abbia preparato un bel seggio in Paradiso.
La Casa oltre alla rappresentanza di Sacerdoti, Discepoli, Figlie di S. Paolo, e Pie Discepole inviate alla sepoltura, suffragava l'anima sua con tutte le preghiere e celebrava le Messe Gregoriane, affinché se ancora non vi fosse possa entrare presto al meritato riposo in Paradiso.
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Amici e Cooperatori!
Tanto desideriamo che in tutte le vostre famiglie, come avete fatto per la Vita di S. Teresina del B. Gesù, entri pure, in questo anno Centenario della sua Morte, il
Libro di S. Antonio
il grande Taumaturgo di Padova, il Santo così caro al cuore degli Italiani, a cui ricorriamo sì spesso in varie nostre necessità, perchè molto potente presso Dio e a Lui vicino! Conoscerne meglio la vita è sentirsi portati ad imitarlo nelle sue virtù amarlo, fare a Lui graditissimo ossequio è infine lo stesso che meritarci la sua Protezione. Non lasciamo passare questo anno Centenario senza offrirgli un tanto ossequio. La sua Vita si può avere inviando la tenue offerta di L. 4 alla Pia Società San Paolo di Alba con preghiera vi sia mandato il libro:
P. ALFONSO SALVINI O. S. B.
con numerose illustrazioni a colori
Pag. 300 — L. 4,—
Il libro, ha avuto in breve volger di tempo una diffusione grande di decine di migliaia di copie.
L'Autore nostro, il cui nome si è già egregiamente affermato nel campo agiografico, ha seguito gli scritti magistrali e voluminosi del P. Domenico N. Sparacio Min. Conv. Oss., evitando tuttavia le questioni di critica, non confacentesi col carattere di popolarità a cui voleva informare la sua opera.
Scorriamo le trecento pagine: ecco le notizie storiche d'ambiente, la descrizione della gioventù e dei pericoli mondani incontrati dal Santo, — edificante pei giovani nostri la condotta di Fernandino a Lisbona (Cap. II) —; ecco la sete dell'apostolato, e del martirio che mutano il nobile Fernando in Frate Antonio; il suo pellegrinare sotto la volontà di Dio, la vita del fervente apostolo in Sicilia, in Francia, a Padova e gli strepitosi miracoli infiorettati di graziosissime scene e seguiti quasi sempre da importanti conversioni alla fede; ecco infine la storia del culto sviluppatosi e radicatosi profondamente nel popolo.
Pervade il libro un caldo alito spirituale che è il tacito ma continuo invito dell'Autore, fatto a chi legge, di rendersi migliore, ed è nello stesso tempo il desiderio che insensibilmente nasce in noi di voler imitare le virtù del grande portoghese, alito questo che basta da solo a giudicare il libro: non sono pagine aride e vane, ma pagine di fede, di ricostruzione morale, di eccitamento a vita più perfetta.
Leggere la Vita di S. Antonio, quest'anno, è per i giovani e le famiglie un guadagno spirituale grandissimo.
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