Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Per ottenere le benedizioni del Signore

Chi semina, chi coltiva, chi innaffia fa qualche cosa; ma soltanto il meno. Occorre che il Signore benedica, mandi a tempo la pioggia e il sole, tenga lontano le malattie, la grandine, le disgrazie.
I nostri Cooperatori lo sanno: essi sono persone di fede, e fede buona! Lavorano tanto, ma mettono pure tanta fiducia nel Signore per il buon esito delle loro fatiche. E lo dimostrano chiedendo ogni anno, e quest’anno più che mai, l’aiuto delle preghiere alla famiglia di S. Paolo.
«Entriamo nella stagione buona, abbiamo seminato, ed ora accudiamo i nostri campi, le nostre vigne ecc., ma se il Signore non benedice le nostre fatiche, i nostri raccolti saranno poi scarsi… Pregate perché possiamo avere una buona annata e noi promettiamo di essere riconoscenti al Signore offrendoGli parte dei nostri raccolti».
Questo è in sostanza quanto ci dicono e ci scrivono tutti in questi giorni.

Ebbene;
sì assicuratevi un buon raccolto: di bozzoli, fieno, uva, legumi ecc.; un buon andamento nei vostri interessi, impegnando la Divina Provvidenza.

E come?
Facendo la promessa di un’offerta a «S. Paolo» per la sua Chiesa o per le Vocazioni e per l’Apostolato-Stampa, se otterrete un buon raccolto. Ne avrete sicuro un grande aiuto.
Attenti però alle condizioni: 1. Che sia ferma la promessa; 2. che si lavori in grazia di Dio; 3. che si rispetti il giorno festivo.

La Banca più sicura
È la beneficenza; quella che non ha mai fatto fallimento e non lo farà mai, e che dà per interesse il cento per uno come ha promesso il Signore: e il Signore stesso ne è il presidente, Direttore, Amministratore.
Attorno alla Pia Società S. Paolo si è formata una grande famiglia di Amici Cooperatori, Benefattori (venticinque mila!), e fra essi una nobile gara per aiutare con le preghiere e con le offerte. E il Signore benedice visibilmente coloro che aiutano il progresso dell’Apostolato-Stampa che oggi è il mezzo più potente di bene.

Il perché delle offerte
L’elemosina è il modo migliore per attirarci le benedizioni del Signore di cui tutti abbiamo grande bisogno. S. Giovanni diceva: «Se noi conoscessimo il valore della carità, pregheremmo i poveri ad accettarla, perché l’elemosina obbliga il Signore a ricoprirci delle sue benedizioni.

E le offerte si fanno:
1. In ringraziamento al Signore per la buona annata.
2. Perché il Signore protegga le campagne, allontani la grandine e le malattie e dia un abbondante raccolto.
3. Per la buona riuscita di interessi spirituale e materiali.
4. Per l’Apostolato-Stampa.
5. In penitenza dei propri peccati.
6. Per la conversione del peccatori, di persone care e per la perseveranza dei buoni.
7. Per la guarigione degli infermi.
8. Per aiutare le Vocazioni religiose-sacerdotali all’Apostolato-Stampa.
9. Per Chierici e giovani bisognosi.
10. Per suffragare le Anime Sante del Purgatorio.
11. Per ottenere grazie speciali.
12. Per partecipare a tutte le preghiere, a tutto il bene che si compie nella Pia Società San Paolo e all’Opera delle 2.000 SS. Messe.

Che cosa si può dare?
GRANO: i nostri giovani ne consumano 7 quintali al giorno.
PATATE: ne occorrono 300 quintali ogni anno.
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VINELLO: ognuno può pensare quanto ne occorre.
FRUTTA: vi sono famiglie che ne abbondano.
VERDURA: di cui è largo il consumo.
LEGUMI: in una famiglia numerosa.
CARBONE e LEGNA: quanto ne occorre per la cucine e le stufe!
MELIGA: qualche po’ di polenta è una festa per i giovani.
OFFERTE PER LA CHIESA: quante cose occorre ancora da farsi per completarla!
TUTTO: calze, tele, vestiti ecc. ecc.: voi sapete cosa occorre in una famiglia ove ci sono tanti bambini, con molto appetito, letizia, grazia di Dio, ma… poverissimi.

E si prega?
Sì: per tutti i Cooperatori, Amici, Benefattori.
Nell’Opera delle 2.000 SS. Messe che si celebrano e si applicano ogni anno per chi fa l’offerta di almeno L. 10 Quanto più ne avranno beneficio quelle persone generose che dànno assai più.
Si fa l’adorazione giorno e notte, innanzi al SS. Sacramento esposto; dove si prega per la città, per la Diocesi, per l’Italia, per la Chiesa: in modo speciale si raccomandano al Signore i Benefattori. – Si fanno quotidianamente tante Comunioni: l’anno scorso quattrocento mila circa, che speriamo gradite al Signore. – Si recitano tanti Rosari e preghiere speciali.
Si diffondono milioni e milioni di fogli religioso-morali e centinaia e migliaia di Vangeli, Bibbie e libri buoni.

Cooperatori, Amici Benefattori!
L’elemosina non impoverisce sulla terra. L’elemosina arricchisce per il Cielo.
«Date e vi sarà dato». «Ero affamato e mi deste da mangiare... assetato e mi deste da bere» dirà Gesù a chi ha fatto l’elemosina per amor suo.
Chi aiuta un giovane a diventare Sacerdote, merita di avere il Sacerdote a far bene il passaggio all’eternità. Chi col soccorso forma un Sacerdote, troverà quello stesso Sacerdote a parlare in suo favore al tribunale di Dio.

Deo gratias!
Vi ringraziamo della vostra bontà ed assistenza, o Cooperatori ed Amici. Per voi quanto bene si è già fatto! Ma quanto più ne rimane a compiere! Quanto bene vi siete guadagnato per l’eternità. E questo certo perché siete ben persuasi che: se è dovere pensare alla vita presente, è dovere e bisogno urgentissimo provvedere all’eternità!

Novena a San Paolo
Per ottenere una grazia speciale
Antifona: O S. Paolo Apostolo, predicatore della Verità e dottore dei Gentili, intercedi per noi presso Dio che ti ha eletto. Pater, Ave, Gloria.
Versetto: Tu sei vaso di elezione, o S. Paolo Apostolo, Predicatore della Verità nel mondo intero.

ORAZIONE
O Dio, che per la predicazione del Beato Apostolo hai ammaestrata la moltitudine dei gentili, concedi a noi, ti preghiamo, che sentiamo presso di te il patrocinio di Colui del quale veneriamo i natali. Per Gesù Cristo nostro Signore. Così sia.

PREGHIERA
O glorioso S. Paolo, che da persecutore del nome cristiano sei divenuto un Apostolo ardentissimo per zelo e che, per conoscere il Salvatore Gesù fino agli estremi confini del mondo hai sofferto carcere, flagellazioni, naufragi e persecuzioni di ogni genere, e in ultimo hai versato sino all’ultima goccia il tuo sangue, ottieni a noi la grazia di ricevere come favori della divina misericordia, le infermità, le tribolazioni, le disgrazie della vita presente, affinché le vicissitudini di questo nostro esilio non ci raffreddino nel sevizio di Dio, ma ci rendano sempre più fedeli e fervorosi. Così sia. (Indul. di 300 giorni).

Consigliamo
a quanti desiderano ricevere grazie da San Paolo:
1. La Novena a S. Paolo.
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2. Accostarsi ai SS. Sacramenti un giorno della Novena.
3. Fare un’offerta al Tempio di San Paolo.
4. Promettere di pubblicare la grazia su questo Periodico, preferibilmente con nome e cognome, essendo di maggior gloria di Dio.
PER CHI DESIDERA GRAZIE!
Recitare con fervore questa invocazione:
O glorioso S. Paolo, Protettore dell’Apostolato-Stampa, degnati di esaudire pe preghiere che i tuoi figliuoli della Pia Società S. Paolo fanno per noi, per la nostra campagna, per tutti i nostri bisogni spirituali e temporali. Noi Ti promettiamo riconoscenza facendo a suo tempo l’offerta di ………

Firma e indirizzo ben chiari


OPERA DUEMILA SS. MESSE

La Casa S. Paolo, per ricompensare i suoi benefattori, celebra unicamente per loro, ogni anno ed in perpetuo DUEMILA MESSE. Sono considerati benefattori quanti offrono una volta tanto L. 10. E’ una grazia poter partecipare a tanto bene ed assicurare a se stessi ed ai propri cari i più preziosi suffragi.
Con una sola offerta può partecipare a tutte le messe anche un’intera famiglia coi vivi e defunti.
Gli iscritti partecipano a tutte le messe in perpetuo ed anche dopo morte.
Le zelatrici di quest’opera sparse in moltissimi paesi si acquistano preziosi meriti pel cielo ed hanno un dono dalla Casa S. Paolo.

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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


La divozione a Maria Regina degli Apostoli

Un centenario
Quest’anno più che mai noi sentiamo di essere figli di Maria, stretti attorno a Lei per dimostrarLe tutta la nostra venerazione, il nostro ossequio, il nostro amore; quest’anno in cui ricorre il XV Centenario del Concilio di Efeso. Questo Concilio, che venne celebrato nel 431, viene solennizzato da tutta la Chiesa e in tutte le Diocesi e varrà a ravvivare nei cuori dei Cristiani la divozione e l’amore, sempre più sentito, verso la Gran Madre di Dio.
Con particolare opportunità viene oggi questo XV Centenario, per difendere il dogma e il culto mariano, contro alcuni avversari dell fede, che si infiltrano nel popolo cristiano e fecero, adesso, propria l’infausta eresia di Nestorio e la vanno divulgando.
Ma da questo li riconosciamo che non sono dell’ovile di Gesù Cristo, perché non onorano la Madre sua; e negando la divina maternità negano che Gesù Cristo sia vero Dio.
Tre splendori rifulsero in quel solenne Concilio cui intervennero oltre 200 Vescovi: la Divinità di Gesù Cristo, la Maternità divina di Maria, il Primato di Pietro sempre vivente nel Romano Pontefice suo Successore.
E noi adoriamo ed amiamo Gesù; siamo figli di Maria; siamo docili ed ubbidienti al Papa. Lo sappiamo che onorando Maria, onoriamo Gesù; amando Maria amiamo Gesù; imitando Maria, imitiamo Gesù; e pregando Maria, otteniamo quello che vogliamo da Gesù. Abbiamo in Cielo un’Avvocata potentissima che intercede per noi, una Mamma che conosce tutti i nostri bisogni, che desidera soccorrerci prima ancora che noi La preghiamo.
Chi non onorerà Maria, chi non Le dimostrerà il suo amore, chi non La pregherà in questo mese? Chi non si sforzerà di imitarne le virtù?

Il Rosario di Maria SS.ma
Regina degli Apostoli
Alcuni misteri del Santo Rosario sono maggiormente adatti e direttamente riguardano l’apostolato regale di Maria Regina degli Apostoli; le sono perciò un ossequio particolarmente gradito.
Perciò le persone che lo reciteranno avvantaggeranno molto nella divozione a Maria e nello zelo.
Si compone di cinque misteri tratti dal Rosario di Maria SS. Sono: Il 1 Gaudioso; il 5 Doloroso; il 3, il 4 e il 5 Glorioso:

1. GAUDIOSO: L’Annunciazione: Maria diventa madre di Gesù e nostra Madre.
Il Verbo di Dio, la Sapienza, il Figliuolo di Dio si fa uomo nel seno di Maria e la S. Madonna diventa la madre e l’educatrice di Gesù, apostolo del Padre e maestro degli Apostoli, e perciò Madre di tutti gli altri apostoli.
Maria invocava nella preghiera la redenzione del mondo. L’Arcangelo S. Gabriele le appare: l’annuncia piena di grazia: le porta il messaggio di Dio: Maria dice il : con quel salva il mondo; e diventa madre di Gesù Cristo, la madre di noi, che siamo le membra di Gesù.
Maria è nostra Madre!
Ineffabile conforto per noi essere figli
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di Maria, e inestimabile fortuna! Una Madre che ogni bisogno soccorre, perché è regina; una regina che ogni bisogno vede, perché è madre: madre nostra e regina nostra.
Maria anzi amorosamente previene alle nostre suppliche. Maria educa i padri e le madri ad essere madri e padri e i figli ad essere buoni figli.
Chiediamo la grazia di amare tanto Gesù che Maria ci ha portato; che abbondi in noi lo spirito e la verità di Gesù Cristo.

5. DOLOROSO: La Crocifissione: Maria offre per noi la vittima divina, e compie l’atto più grande di nostra Corredentrice.
Gesù agonizzante vede il giovane Giovanni ai piedi della Croce: egli ha bisogno di cure materne: egli rappresenta gli Apostoli: a questi Gesù ha promesso di non lasciarli orfani: si volta perciò a Maria, sua Madre e le dice: Ecco il tuo figliuolo; poi si volta a Giovanni e dice: Ecco tua Madre! Maria era già Madre, ora è proclamata solennemente, ed è consacrato il suo ufficio materno cogli Apostoli.
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Maria ci ama molto perché molto ha sofferto per noi, e molto ha sofferto per noi perché molto ci ama. Nessuna madre ha sofferto per i suoi figli tanto, come la Santa Vergine ha sofferto per noi: quindi l’amore unito di tutte le madri sta senza misura di sotto all’amore che Maria porta al più piccolo dei suoi divoti. Maria che incontra Gesù sulla via del Calvario, Maria ai piedi della Croce, dopo la Crocifissione e morte di Gesù, Maria che riceve Gesù nel suo grembo deposto dalla Croce, ecco quanto soffre Maria, quanto costiamo a Maria, qual prezzo Maria offre per ottenerci le grazie.
L’Apostolo deve applicare la Redenzione. E la Redenzione si applica specialmente colla rinnovazione del sacrificio della Croce.
Domandare a Maria la divozione alla Santa Messa.

3 GLORIOSO: La discesa dello Spirito Santo: Maria ottiene il Divino Spirito sugli Apostoli, e li prepara colla preghiera alla loro missione: è la Nostra Mediatrice.
Maria conferma gli Apostoli sbattuti dopo la morte di Gesù: sconcertati dopo la sua Ascensione: e ottiene loro lo Spirito Santo.
Maria e gli undici sono radunati nel cenacolo: si prega, si salmeggia, si fanno propositi: la compagnia di Maria è santa! Maria ammonisce gli Apostoli e li prepara a ben ricevere lo Spirito Santo. E lo Spirito viene: ed entra negli Apostoli e compie meraviglie: e più abbondantemente su Maria e moltiplica la sua santità.
Ogni grazia viene a noi per le mani di Maria, e ogni grazia si può ottenere dalla S. Madonna.
Gli Apostoli han fatto con Maria la prima novena allo Spirito Santo: e Maria ha ottenuto lo Spirito Santo agli Apostoli.
Lo Spirito Santo è ogni bene, ogni dono, ogni grazia.
Abbiamo bisogno di Spirito Santo: di molto Spirito Santo per santificarci e fare del bene: lo Spirito Santo è Sposo di Maria, e scende copioso dove vede l’immagine di Maria.

4.GLORIOSO: L’Assunzione di Maria: Maria conferma gli Apostoli e li rassicura della sua assistenza: noi l’onoriamo come nostra Guida.
La beata morte di Maria circondata dagli Apostoli e le sue ultime raccomandazioni ai medesimi, sono gli ammonimenti e gi incoraggiamenti più preziosi, perché ultimi, perché pieni della grazia di quell’ora, perché bene intesi dagli Apostoli !
Maria muore di carità e gli Apostoli la collocano in una tomba nuova. Giunge Tommaso al terzo giorno, vuole ancora vedere le sembianze della madre sua. Il medesimo desiderio hanno gli Apostoli prima di separarsi, quasi per fare un giuramento di comunione e di fedeltà sul cuore di Maria.
La tomba è aperta: un profumo indica il mistero: restano solo i pannolini: due angeli annunciano agli Apostoli la risurrezione e l’Assunzione: e Maria è in su, in su verso il cielo. Gli Apostoli la fissano ancora una volta: Essa guarda loro: quello sguardo contiene il riassunto delle raccomandazioni di Maria e la promessa del Cielo.
Il numero dei figli di Maria cresceva ogni giorno. Si può dire: che non potendo più la S. Madonna averli tutti sotto gli occhi, volle il Padre Celeste portare in cielo la Madre nostra santissima, onde di là ognuno vedesse e governasse.
E la S. Vergine fu assunta in Cielo. I dubbi, i pericoli, le difficoltà della vita sono molti: in essi guardiamo Maria nostra stella, diamo mano a Maria nostra guida. Allora non si sbaglia, non devia, non si cade: le difficoltà si superano, si persevera nel bene, si arriva al porto della salvezza.
Abbiamo bisogno che Maria ci tenga gli occhi sopra, e rimanga sempre con noi, ci santifichi e ci diriga e fecondi il bene che facciamo fino all’ultimo giorno della nostra vita, fino a riceverci con Sé in Cielo.

5. GLORIOSO: L’Incoronazione: Maria riceve la triplice corona di potenza, sapienza e bontà; è incoronata regina, madre, maestra e nostra protettrice. Questo mistero compendia assieme il Trionfo di Maria e degli Apostoli.
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Maria è incoronata Regina degli Apostoli, di tutto il paradiso, di tutta la terra.
Maria penetra il cielo, s’avanza fino al trono di Dio: in Paradiso è una festa… paradisiaca, un trionfo di paradiso.
Il Padre le pone in capo la corona della potenza, perché nulla sia negato a Maria di quanto domanda, e tutti siano a lei soggetti.
Il Figlio la corona della Sapienza, perché sia luce di verità ai suoi apostoli in terra.
Lo Spirito Santo, la corona dell’Amore, perché possa infondere in tutti gli apostoli lo spirito di santità.
Ella ci tiene la sua santa mano sul capo e ci protegge in vita, in morte e al giudizio.
Avere per protettrice la Regina del Cielo: chi può misurare questa grazia? E’ Maria: la salute degli infermi, la speranza dei naviganti, la difesa di chi è tentato dal demonio, l’aiuto dei cristiani, la Regina degli Apostoli.
Maria conserverà sempre quelle corone, e le conserva per noi pure: e i suoi tesori sono inesauribili! Esse sono per noi pegno di vittoria: e saranno la corona del trionfo di Maria.
Amiamo tanto questa nostra mamma, così potente, così buona e premurosa per noi!

Il mese di Giugno a San Paolo

Entra nelle abitudini dei nostri carissimi Cooperatori nell’Apostolato-Stampa il dedicare a S Paolo il mese di giugno. Infatti il mese si chiude con la solennità dei SS. Pietro e Paolo (29 giugno) e Commemorazione di S. Paolo (30 giugno).
S. Paolo bisogna conoscerlo: conoscerne la vita, i miracoli, i viaggi, le sofferenze, i suoi carissimi discepoli, le sue lettere; di più conoscerne le virtù eroiche e le prigionie, la sapienza ed il cuore, il martirio e la gloria.
S. Paolo bisogna pregarlo: e pregarlo per le grazie che egli vuole concedere; ed in primo luogo e più di tutto per le conversioni, l’ardore nella pietà, lo zelo apostolico, l’amore accesissimo a Gesù Cristo, per le vocazioni sacerdotali e religiose.
S. Paolo bisogna imitarlo: Egli ha un atteggiamento che ispira la più forte fiducia: di elettissima intelligenza, di carattere schietto e generoso, tutto cuore per chi lo ama, formatore di tanti santi; ha esempi, massime per tutte le condizioni di vita: per il fanciullo, l’operaio, il religioso, il sacerdote, il Vescovo.
Non può sufficientemente bastare per tutto questo un giorno, e nemmeno una settimana, occorre la vita, o almeno un mese.

Ecco che cosa ne scrive S. Giovanni Crisostomo: «Mi rattristo e soffro che non tutti conoscono, come converrebbe, S. Paolo». E ciò non avviene per incapacità, ma per non voler famigliarizzare con questo Santo.
Per famigliarizzare occorre ogni giorno, per un tempo notevole, leggerne la vita, meditarne le lettere, pregarlo, sforzarci di imitarlo. E tutto questo: con l’affetto di figli, con l’umiltà di peccatori, con fede di cristiani. E’ poco, veramente poco un mese nell’anno per chi ama l’Apostolo. Ma sarà il principio della divozione che si svilupperà nel seguito dell’anno: sarà l’inizio di una vita forte che si modellerà sopra l’Apostolo.

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«Vas electionis et Doctor gentium».
Vaso di ogni più eletta grazia e dono dello Spirito Santo che si rovescierà su di noi; Dottore delle genti tutte, che ammaestrò il mondo intero, che a tutti apre la sapienza del Maestro Divino.
Leggere «Un mese a San Paolo» oppure «S. Paolo»; opuscoletti che dànno in breve una sufficiente conoscenza
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dell’Apostolo, delle sue lettere, delle sue fatiche apostoliche, ecc. S. Paolo non ha bisogno che di essere conosciuto!
Durante il mese sarà bene impegnarsi per la frequenza ai SS. Sacramenti della Confessione e Comunione. Questo è il maggior ossequio che si possa presentargli.
La coroncina poi a S. Paolo, la preghiera per ottenere la pazienza, l’orazione a S. Paolo per l’Apostolato-Stampa, gli inni e le lodi all’Apostolo, sono altrettanti ossequii che gli si possono rendere.
Gioveranno tanto le opere buone; quali per es.: zelare la stampa buona, togliere dalle famiglie ogni scandalo di stampati, giornali, cartoline, ecc. contro il buon costume; zelare l’opera delle vocazioni, l’Opera delle 2.000 SS. Messe; soccorrere le opere buone, specie la stampa, con qualche offerta in denaro od in natura; contribuire al culto di S. Paolo nelle sue immagini, chiese, medaglie, ecc.

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La minaccia protestante

S. Em. Il Card. Schuster, Arciv. di Milano, nel giorno 28 marzo, in cui veniva ricordata la cerimonia della consegna del simbolo di fede fatta dal Sacerdote, dopo aver tracciato la storia della traditio simboli, scrive contro la propaganda protestante che compromette e assale la Santa Fede Cattolica.

Audacie
«E’ pur di ieri la audacia di una conferenza tenuta da un Pastore Protestante in un salone di un Istituto Cattolico di Milano. Chi ne ha concesso il permesso era certo in buona fede, né poteva pur lontanamente pensare al carattere protestante della conferenza. Ma intanto, Noi dobbiamo fare le più alte meraviglie sulla audacia della propaganda evangelica, la quale giunge a tanto.

Sempre contro la Chiesa
E che dire poi della Società Cristiana pei giovani, delle opere di soccorso e di assistenza sociale, di quella colluvie di libricini, di foglietti, di vite di Gesù, di Evangelizzazioni, di Esposizioni della Fede Cristiana sparsi dai protestanti specialmente fra il buon popolo, dove con pie illustrazioni, con eleganza di formato, anche con una certa unzione di stile si descrivono la vita e la dottrina del Divin Maestro, omettendo tuttavia di discorrere di quella che San Paolo chiama il mistico corpo di Cristo e la sua integrità, cioè la Chiesa Cattolica, sposa sua immacolata, sanza neo e senza ruga di vecchiezza?
Quel vangelo stroncato è una vera contraffazione dell’autentico Vangelo di Gesù Cristo; quell’ostentata ignoranza della Chiesa Cattolica dei Dogmi da Lei insegnati, dei Sacramenti da Lei custoditi attraverso venti secoli di fede e di vita, e che fanno capo non ad altri che al Divin Maestro, non è una mossa leale, ma una manovra astuta, perché i semplici non si accorgano delle mene protestantiche contro la Chiesa di Dio. Diciamo francamente:
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la Chiesa di Dio, perché la Chiesa non può essere che una, è questa, fondata da Cristo e diffusa dagli Apostoli.

I protestanti non vengono
da Gesù Cristo e dagli Apostoli!
Ora, solo la Chiesa Cattolica vanta tale unità, continuità, cattolicità ed apostolicità. Lo riconosceva nel terzo secolo per fino il pagano Celso confutato poi da Origene, quando, polemizzando coi cristiani, a distinguere la famiglia Cattolica dalle frazioni eretiche, la chiamava senz'altro: la Grande Chiesa.
Tertulliano nel terzo secolo ha scritto contro gli eretici un libro: «De prescriptione», appunto per dimostrare che la loro causa non poteva neppure essere ammessa a discussione, perché erano sorti troppo tardi, quando già da lungo tempo la Chiesa Cattolica vantava il possesso pacifico delle Divine Scritture, dei Santi Sacramenti e della Fede Cristiana.
Che cosa direbbe ora il Polemista Cartaginese contro i Protestanti, sorti soltanto nel secolo XVI, senza una legittima missione, senza uno stabile Credo, senza un principio unico e divino di autorità, con una dottrina che non ha riformato nulla, ma che ha scatenato fin da principio la guerra religiosa, e che induce al al più pericoloso soggettivismo?
Che se erano proprio necessari al puro Vangelo i pseudo Riformati del secolo XVI, dov’era sin a quel tempo Gesù Cristo, che pure aveva promesso agli Apostoli:
«Ecco, io sono con voi sino alla consumazione dei secoli?»
Anzi: siccome il Simbolo degli Apostoli predicato oggi dalla Chiesa Cattolica è ancora quel medesimo insegnato dai Santi Concilii Ecumenici, propugnato dai Santo Dottori, consacrato dal Sangue dei Martiri, bandito all’Orbe dagli Apostoli; siccome questo Simbolo di Fede ritrova la sua più bella conferma perfino nei più antichi monumenti delle Catacombe; – e Noi lo possiamo ben dichiarare, dopo che a Roma per tanti anni ne abbiamo fatto argomento di studio e di pubblicazioni – dal momento, diciamo, che le deviazioni del puro Vangelo denunciato dai Protestanti datano, come essi affermano, sin dalla prima ora della Chiesa, converrà bene farne autore Gesù Cristo stesso, ripetendogli quel del Lirinese: «Domine, si error est, a Te decepti sumus».

I protestanti non hanno simbolo di fede
Che, se è erroneo il nostro perenne Simbolo Apostolico, che, attraverso una catena di documenti, fa capo al Santo Vangelo ed alla predicazione Apostolica dei Dodici, quale altro simbolo ci offrono i protestanti? Li abbiamo appunto veduti qualche anno fa riuniti a congresso per discuterne insieme, ma abbiamo poi inteso dal loro stesso labbro che quelle molteplici confessioni rappresentate oggi dal Protestantesimo, quand’anche recitassero d’accordo il Credo di Nicea, non gli darebbero tuttavia il medesimo significato. A che cosa quindi esso si ridurrebbe?
Tutto questo caos d’interpretazioni significa forse perfetta coerenza col principio dell’interpretazione privata e soggettiva della Scrittura, che è stato punto di partenza della corrente protestantica; ma non si vede come un tale individualismo religioso ad oltranza possa mai fondare una chiesa, e meno ancora, come il Protestantesimo possa lealmente fare appello a quel filone di tradizione cattolica che ci ha dato il Simbolo di Nicea coi suoi Martiri, coi suoi difensori e perseguitati, coi suoi assertori invitti.
Se qualsiasi privato senso del Simbolo di Fede è legittimo, è dunque inutilmente che la Chiesa Cattolica già da venti secoli prega, combatte e spera?


I protestanti non meritano il nome di cristiani
Tanto sangue versato, tanti sudori sparsi, tante energie spese, tanti sacrifici sostenuti per predicare, difendere contro gli avversari qualsiasi sillaba del Simbolo Apostolico di Fede, per riceverlo in una vita santa, saranno dunque sciupati inutilmente, quando il medesimo titolo di cristiano – oggi i protestanti preferiscono dire: Pancristiano – può essere comune ed onorare quindi Fedeli ed avversari, i figli dei Martiri ed i successori di Lutero, gli assertori del Simbolo di Nicea e gli Ariani,
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i Cattolici e coloro che, in conseguenza del libero esame, svuotano tanto il Credo come il Vangelo di ogni contenuto dogmatico?
In verità, il Protestantesimo, quello che è stato in filosofia lo è altresì in religione: esso non può edificare nulla, ma vuol semplicemente distruggere. I suoi principii di soggettivismo aprono l’adito al pessimismo più disperato, al nichilismo più desolante ed alla anarchia universale».

+ Alfonso Card. Schuster

E qui il Pastore della Chiesa milanese, invita a pregare anche per gli erranti, e invoca dal Signore un aumento di fede per tutti i cristiani.
La stampa cattolica ha qualcosa da fare?

La Pia Società San Paolo di ALBA ha pubblicato un foglietto di propaganda contro i protestanti «Gli errori dei Protestanti». Diffonderlo largamente; L. 6,00 per ogni cento copie.
Già circa 300.000 copie sono state diffuse in questi mesi.
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LA FESTA DEL DIVIN MAESTRO

L’uomo è nato per la verità, ma non la può conoscere da sé. E’ un essere ammaestrato anche nelle cose della terra; molto più avrà bisogno di un maestro, quando si parla di ciò che trascende i sensi e la vita mortale.
Gli antichi sentirono il bisogno di questo celeste maestro, di questo essere divino disceso dal cielo ad ammaestrare l’umanità nelle vie della felicità eterna; quelli dell’oriente l’aspettavano dall’occidente, quelli dell’occidente dall’oriente, e i desideri s’incrociavano sulle terre del Giordano, dove viveva un popolo che aspettava il maestro celeste dal suo seno.
Finalmente il Desiderato da tutte le genti venne, e fu proclamato e si proclamò Maestro.
Annunziato dai profeti, proclamato dal Padre luce, guida e maestro delle nazioni, Gesù da se stesso si disse Maestro, approvando tal nome a lui dato, presentandosi come via, verità e vita.
Ed aveva ben ragione di proclamarsi maestro essendo il Verbo, la luce che illumina ogni uomo che viene in questo mondo ed avendo anche come uomo in sé tutti i tesori della sapienza e della scienza.
Gesù non è soltanto il Maestro, ma è il Divin Maestro, perché è Dio, e parla divinamente di cose divine.
Ammaestrò colle opere e con le parole. Le sue opere saranno l’esempio eterno per tutte le anime; le sue parole che facevano esclamare: nessun uomo ha parlato come Lui, e saranno la guida e il conforto dell’umanità in tutti i secoli.
Oggi non c’è più Lui come uomo su questa terra a fare sentire la sua parola divina, ad ammaestrare tutte le genti, ma ha lasciato questo incarico ai suoi discepoli, e in essi a tutti i loro successori. Egli ha data e promulgata la dottrina, gli Apostoli e i loro successori l’hanno diffusa. Quindi Gesù Cristo è l’unico vero Maestro e gli Apostoli, i Vescovi e i Sacerdoti sono i mezzi di diffusione.
Per tutto questo siamo certi che piacerà molto al Signore che noi lo facciamo conoscere sotto il titolo di «Divin Maestro»; e più ancora gli piacerà che noi facciamo conoscere la sua Parola divina, la sua Dottrina, il suo Vangelo. Tutte cose che si ottengono mirabilmente ed infallibilmente colla celebrazione della festa del Divin Maestro.
La festa del Divin Maestro porterà come frutto un grande amore all’insegnamento della Chiesa, all’insegnamento del Vangelo, all’insegnamento dei Parroci, e di conseguenza le anime saranno più timorate di Dio, Lo ameranno di più, si accosteranno con più frequenza ai santi Sacramenti, frequenteranno la chiesa, e condurranno una vita cristiana nel vero senso della parola.
Finora tutti quei Parroci che l’hanno celebrata ne furono grandemente contenti e ne ringraziano il Signore di averli così abbondantemente benedetti.
Preghiamo i RR. Parroci che la celebrano di darcene relazione affinché pubblicandola serva d’esempio e di incitamento agli altri.
Le domande di schiarimenti, come di richieste o di proposte sono molte. Ne pubblichiamo due che possono servire di esempio:
M. R. Sig. Direttore,
Vorrei celebrare la festa del Divin Maestro. Tiene foglietti per la circostanza? Se sì, me ne mandi 200. Poi ordinerò i Vangeli. E la benedizione del Vangelo
~
con quale formulario dev’essere fatta? Appena ricevuti i foglietti, manderò l’importo. In attesa riverisco raccomandandomi alle loro preghiere».

«Il sottoscritto Cappellano prega di mandargli una copia del Vangelo di Nostro Signore Gesù Cristo. Se piace, vorrebbe introdurla nella lettura religiosa delle educande».

Nella Pia Società S. Paolo

ALBA
Una nuova macchina per il Vangelo e per la Bibbia?
Perché? Perché le piccole Case Figlie sparse per l’Italia sono ora 25, grazie a Dio; e nella propaganda, oltre a tutti gli altri libri buoni, diffondono in media più di 2.000 Vangeli al giorno, mentre attualmente si riesce a darne loro soltanto da 500 a 600. E spesso nella propaganda, specialmente nei luoghi disturbati dai protestanti, pur avendo tutto il desiderio di dare prima il Vangelo che ogni altro libro, devono dire non l’abbiamo, o lasciare magari che passino i protestanti con le loro bibbie.
La macchina necessaria per arrivare a dare circa 1100-1200 Vangeli al giorno costa L. 50.000, poiché il macchinario nuovo e moderno è sempre ancora costoso.
Portiamo la cosa a conoscenza di quanti hanno cura d’anime, o vogliono una diffusione di Vangelo sempre più largo, e dei Cooperatori, rivolgendo a tutti un caldo invito a voler per amore del Divin Maestro procurargli questo nuovo pulpito, da cui potrà parlare per lo meno a 600.000 famiglie!
«Questa è la vita, che conoscano Te e Colui che hai mandato, Gesù Cristo» (Giov. XVII, 3): «Ignoratio Scripturam, ignoratio Christi est» (S. Girolamo), il non conoscere la S. Scrittura è il non conoscere Gesù Cristo.
Specialmente nelle zone più disturbate dalla propaganda protestante, il Divin Maestro faccia sorgere anime che, senza perdersi in lamentele, mettano in grado di poter far conoscere la vera dottrina della Chiesa e il Vangelo e la Bibbia interpretati nel loro vero spirito dalla Chiesa, Maestra infallibile e depositaria della fede.
Noi intanto preghiamo fin d’ora il Divin Maestro per chi vorrà offrirgli questo nuovo pulpito, affinché possa farsi conoscere, amare e servire come è suo desiderio.
Si accettano anche piccole offerte.

PAVIA
Da pochi giorni ci troviamo a Pavia e già abbiamo incontrato ovunque simpatia ed affetto. Siamo riuscite con la grazia di Gesù a far penetrare nelle Famiglie «il Seme», da tutti accolto con tanto piacere e entusiasmo, ricambiato pure da generose offerte. La notizia della nuova Libreria tenuta da Suore Missionarie della Buona Stampa si è propagata rapidamente e fu da tutti ben accolta. Molti si sono offerti spontaneamente per aiuto, ed a quanti ci siamo rivolte abbiamo ricevuto forte sostegno.
Il Divin Maestro largheggi con tutti nelle sue copiose benedizioni.
A tutti giunga il nostro riconoscente Deo gratias! Ed in particolare a S. E. Mons. Vescovo, al Rev.mo Sig. Vicario Generale che nulla hanno risparmiato per noi; alle Rev.de Suore Benedettine, che ci accolgono ed aiutano con tanta carità; al Sig. Bonizzoni Giovanni, che tutto mette in campo a nostro aiuto, al Sig. Manzoni Giovanni per la generosa offerta e finalmente a tutti i buoni che ci avvicinano e ci aiutano.
S. Paolo benedica tutti.

CAMPOBASSO
S. Paolo ha inviato le sue Figlie in un nuovo centro onde la Dottrina e Luce del Maestro Divino si espanda sempre più.
Superate le piccole difficoltà di tutti i principii si è potuto anche a Campobasso stabilire una Libreria S. Paolo.
Ci troviamo bene e molto sostenute specialmente da S. Ecc. Mons. Vescovo e
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dal Rev.mo Don Luigi Iammarino.
Attendiamo con ansia molti libri perché ci auguriamo fare larga diffusione, e specialmente in occasione della Festa del Libro, onde la Parola di Dio penetri in tutte le famiglie ed in tutti i cuori. Il Divin Maestro che ci ha accompagnate e guidate con tanto amore, ricambi largamente quanti hanno operato per noi. Per tutti preghiamo.

L’ossequio a Maria SS.
delle Figlie di S. Paolo
Le Figlie di S. Paolo sparse in molte parti d’Italia, sentono vivamente l’avvicinarsi del Mese di Maggio. Il mese dei fiori e delle gemme; il mese, che risveglia in tutti i cuori un ardente amore e spande tanto bene; il mese che rannoda i vincoli forti della carità davanti a cui scompaiono le distanze; il mese finalmente e soprattutto della Mamma Celeste, di Maria, la dolce creatura che ci dona Gesù e ci accompagna passo passo. A questa cara Mamma, Maestra e Regina le Figlie di S. Paolo offrono il loro comune ossequio di farla conoscere e amare da ogni persona che avvicineranno, da ogni famiglia in cui porteranno un libro di Maria.
La maggior diffusione nel Mese Mariano sarà dunque dei fogli e libri di Maria, per poter ricevere un premio e posto particolare in Paradiso, riservato a chi fa conoscere Maria. E Maria SS. ci benedica tutte unitamente a quanti in ogni modo ed ovunque ci accolgono e aiutano.

Cooperazione di preghiere
Tiberti Alfonsina, Giaculatorie e preghiere quotidiane; Vandelli Elmira, coroncina alla Madonna; Vandelli Luisa, Messa quindicinale; Fratti Alice, Messa quindicinale; Val Angelina, Comunione settimanale; Tiberti Marianna, Rosario settimanale; Ghibellini Luigia, Coroncina alla Madonna; Vivi Olimpia, Rosario settimanale; Romani Venusta, Rosario settimanale; Romani Iolanda, Rosario settimanale; Corsini Angusa, Rosario settimanale; Romani Filomena, Rosario settimanale e Comunione mensile; Romani Denilia, Giaculatorie quotidiane; Baraccani Enoe, Rosario settimanale e azioni; Romani Vincenzo, Giaculatorie; Gandolfi Renato, Giaculatorie; Corsini Giuseppe, Rosario quindicinale.
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Centri di diffusione

Per le varie iniziative che la Pia Soc., mette a disposizione e a servizio del RR. Parroci, nessuna crediamo, è di così facile attuazione quanto quella dei «centri diffusione». I Parroci, lo sappiano spendono ogni anno centinaia di lire per premiazioni catechetiche, ricordi di Comunione e Cresima, Missioni, Ritiri, ecc. ecc.
Perché spendere talora, a occhi chiusi? Perché servirsi del primo Catalogo che capita per le mani? Perché non riservarsi il diritto di restituire quanto, all’atto pratico, non si vede utile alle necessità particolari della Parrocchia?
Le considerazione che abbiamo finora esposto, sono è vero, d’indole prevalentemente economica. Ma chi non sa che anche per le migliori iniziative è necessario fare i conti con la borsa? Ora noi diciamo ai RR. Parroci: Rivolgersi alla Pia Società S. Paolo per l’Apostolato della Stampa in Alba (Piemonte). Essa concede queste facilitazioni:
1.o Dà i libri a prezzo ridotto. (La Pia Società non è una libreria qualunque; è una Congregazione religiosa che vuole essere di aiuto ai Parroci coll’Apostolato-Stampa). Il piccolo utile che i Parroci ricaveranno sarà tutto a beneficio loro o delle opere della Parrocchia.
2.o Dà ai Parroci il diritto di restituire i libri invenduti. Naturalmente deve essere cura rigorosa dei RR. Parroci l’impedire che i libri segnati in deposito si guastino o in qualche modo si deteriorino.
3.o E il pagamento? La Pia Società vorrebbe poter dire a tutti: prendete quello che volete dai nostri Cataloghi, provate a diffondere; se vi riesce, pagherete; se non vi riesce, rimanderete tutto ad Alba e non se ne parli più. Il peso come si vede, peserebbe troppo sulle spalle della Pia Società. E allora diciamo: pagate solo per metà, anticipatamente o contro assegno, il valore di quello che la Pia Società vi spedisce. «Ma e se non venderemo nulla?» Se non venderete nulla, farete un bel pacco di tutti i libri e li rispedirete ad Alba: e la Pia Società a sua volta vi rimanderà il vostro denaro.
4.o E le spese di porto? Le spese di porto sono a carico del committente; questa è la regola generale per tutti i depositi. Meglio sempre spedire a mezzo ferrovia. Per alcune località sarà più comodo, ma d’altra parte costa assai meno e quindi tale mezzo di spedizione è assai più conveniente.
Ed ora, all’opera! Tutti i Parroci possono tenere con sé libri e oggetti religiosi per le loro popolazioni. In caso potrebbe occuparsene anche il sacrestano o la Perpetua, o una brava maestra o le suore dell’Asilo…
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A tutti i cari amici raccomandiamo
l’anima bella del nostro carissimo
VITTORINO BERNARDI
chierico religioso della Pia Società San Paolo;
volato a Dio domenica 26 aprile.


Diremo di lui nel p. numero
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