Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XII – N. 6 – 17 Marzo 1930 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

PRESSO PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Opus fac evangelistae (II Tim. IV, 5)


ALBA – Pia Società San Paolo – ALBA

Alcuni tra i migliori mezzi di cooperazione

IN DANARO

1.o DEPOSITO A FONDO PERDUTO: È un modo di farsi del bene in vita e assicurarsi i suffragi dopo morte in modo segreto, sicuro e prudente. – Si offre per le opere della Pia Società S. Paolo una somma di denaro, su cui volendo si può ritirare l’interesse, ed in caso di grave necessità lo stesso capitale. – Alla morte del depositario, la somma rimane definitivamente alla Pia Società.
2.o BORSE DI STUDIO: È una somma di denaro (L. 10.000, diecimila) il cui interesse serve a mantenere fino a studi compiuti un alunno della Pia Società, che aspira a divenire Sacerdote. E questo in perpetuo perché il capitale rimane: quando il Chierico ha terminato gli studi, la Borsa si passa ad un altro. Che bella corona di meriti per gli offerenti! In Paradiso parteciperanno a tutto il bene che avran fatto i loro Sacerdoti; avranno cooperato a salvare tante anime!
La Borsa si apre con l’offerta di lire 1.000 (mille). Ognuno può concorrervi con offerte anche minori.
3.o PENSIONI: Sono anime zelanti per la gloria di Dio ed il bene del prossimo. Con sacrificio non lieve, tanti inviano la loro offerta mensile di L. 40.
4.o SS. MESSE PERPETUE: Con l’offerta di L. 100 si ha una Messa all’anno; con L. 1.000 (mille), una Messa al mese; con L. 2.000 (duemila), 24 Sante Messe all’anno.
5.o SS. MESSE GREGORIANE: È un corso di SS. Messe consecutive che si celebrano per i defunti. Non si possono celebrare vita durante, ma si può lasciare il capitale: L.300 (trecento) alla Pia Società S. Paolo di Alba, che dopo la morte, avvertita, celebra colla massima sollecitudine.
6.o OPERA DELLE 2.000 SS. Messe: Con L. 10, una volta per sempre si può partecipare al frutto di 6 Messe al giorno. Si possono iscrivere vivi e defunti, parenti e amici anche a loro insaputa, famiglie intiere con una sola offerta di L. 10.
7.o ABBONAMENTO VITALIZIO al Bollettino «Unione Cooperatori Apostolato-Stampa»: L.100 una volta sola; dà diritto alla iscrizione all’Opera delle 2.000 SS. Messe.
8.o ALTRE OFFERTE: Per la Buona Stampa – Per i metri di muratura della Chiesa di S. Paolo – Per il pavimento – Per le Vetrate – Per gli Altari – Offerte anche minime – Pesche di Beneficenza – Lotterie pro Buona Stampa, ecc.

IN NATURA

1.o Un quintale di grano o l’equivalente in danaro L. 135 – Meliga – Patate – Ortaggi – Vino o vinello – Frutta.
2.o Legname da ardere e da costruzione.
3.o Carta da macero – stracci – rottami di ferro – Francobolli usati – Libri vecchi inservibili.
4.o Libri, raccolte di periodici, riviste cattoliche per Biblioteche, ecc.

ABBONAMENTO VITALIZIO
AL PERIODICO

L’abbonamento vitalizio costituisce un vero vantaggio alla Buona Stampa, toglie l’incomodo di rinnovare l’abbonamento ogni anno, è di molta utilità alla Casa che deve sostenere gravi spese per il mantenimento di tanti giovani.
Gli abbonati vitalizi partecipano al frutto di Duemila Messe ogni anno.
L’offerta per l’abbonamento vitalizio è di L. 100 (cento).
Per offerte, abbonamenti, celebrazioni di SS. Messe ecc., rivolgersi alla Pia Società S. Paolo – Alba (Piemonte).
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (II Tim. IV, 5)


COOPERAZIONE DI PREGHIERE

«Siate perseveranti nell’orazione, vegliando in essa con rendimento di grazie; pregando insieme anche per noi, affinché Iddio ci apra la porta della parola per annunziare il mistero di Cristo a motivo del quale io sono ancora in catene, affinché io lo manifesti come a me conviene di parlarne». Così S. Paolo nella sua lettera (c. IV 1-5) ai Colossesi.
Sovente l’Apostolo nelle sue Epistole raccomanda la preghiera, chiede cooperazione di preghiere. Ai Tessalonicesi (c. III, 1-2) dice: «Del resto, fratelli, pregate per noi, affinché la parola di Dio corra, e sia glorificata come già tra voi. E a Timoteo: (I c. IV, 8) «La pietà è utile a tutto…».
Questo perché sapeva che tutta la forza viene da Dio. «Qui incrementum dat, Deus», è Iddio che dà incremento, che vivifica ogni opera buona con la sua Grazia.
Perché troppo sovente si lavora, si zela, si escogitano tanti mezzi, e pur tuttavia il frutto è scarso e non proporzionato al lavoro compiuto? È mancato l’aiuto dall’alto, la grazia; e manca quest’aiuto, questa grazia, perché non si è ricorso a Dio, datore di grazia, con la preghiera.
Cooperazione di preghiere. È la più necessaria, la più importante, che dà anima a tutto l’Apostolato. La preghiera ottiene le grazie del Signore sulla stampa; senza di essa, il lavoro è sterile; per essa, l’Apostolato diventa fecondo. – È la prima e più preziosa cooperazione che chiediamo, e già ci danno i Cooperatori.
È la cooperazione più larga: Non tutti possono cooperare con le offerte; poco forse con le opere, molto invece con la preghiera. Tutti possono pregare: dai bambini innocenti che ricevono per la prima volta Gesù nel loro cuore, agli adulti: giovani e vecchi, ricchi e poveri.
Pregare non solo per noi, ma esercitare la vera carità verso il prossimo pregando per tutti, come ci insegnò il Divin Maestro Gesù nel Padre nostro. Pregare per la salvezza delle anime, per la conversione dei peccatori, per la conversione degli eretici, degli infedeli, per la propagazione della Fede, per i Missionari, per la diffusione del Regno di Nostro Signore Gesù Cristo in tutto il mondo. Su un miliardo e 980 milioni di uomini appena 310 milioni di cattolici! E il nemico delle anime non dorme, anzi, prende a sua disposizione i mezzi più celeri e le più recenti invenzioni. Consolanti i progressi che si vanno registrando anno per anno; ma quanto cammino ancora! Occorre preghiera affinché il Signore muova i cuori che sono nelle sue mani.
Cooperazione di preghiera per la conversione di tanti scrittori perversi, veri ministri di satana, che con una colluvie di pubblicazioni oscene, corrompono e conducono alla perdizione un numero sterminato di anime.
Riparare al Cuore SS. di Gesù tante offese, tanti scandali causati da migliaia
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e milioni di giornalacci, libri, periodici, ecc.

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È la preghiera l’Apostolato più efficace: – Quanto S. Alfonso dice di ciascheduno: «Chi prega si salva, chi non prega si danna», si può applicare qui trattandosi della salvezza delle anime; e cioè: si salveranno tante anime in proporzione che allo zelo, alla fatica, all’apostolato della parola e della stampa, si unirà l’apostolato della preghiera.
Si racconta che ad uno zelante predicatore che già stava invanendosi del bene operato dalle sue parole il Signore abbia fatto vedere il frate laico che, durante le sue prediche, se ne stava sotto il pulpito in fervorosa preghiera affinché le parole del confratello producessero il loro effetto.
Oh, quante anime avranno salvato con le loro preghiere umili, fervorose, certe persone ora sconosciute al gran mondo! Al giudizio di Dio, si sveleranno certi misteri di bene!

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È Cooperazione più facile: Quante preghiere si possono con facilità e con un po’ di buona volontà, innalzare al Signore! Quanti ad esempio recitare nelle orazioni del mattino, un pater per gli Agonizzanti della giornata, raccomandare le Anime Sante del Purgatorio, qualche giaculatoria durante il giorno, un bacio al Crocifisso, recitare la Corona; fare una Comunione settimanale o mensile per l’Apostolato della Buona Stampa, qualche Comunione riparatrice pei peccati innumerevoli causati dalla stampa perversa ecc., come già accennammo sopra. Cooperazione buona è offrire preghiere, azioni buone, sofferenze, pene, sacrifici, tribolazioni, ecc., che dobbiamo sostenere in tutta la nostra vita, per la Buona Stampa. Non se ne perde nulla, anzi, vengono così aumentati straordinariamente i nostri meriti ed il bene per l’Eternità.
Quante persone, nel segreto del loro cuore, offrono le loro preghiere ed i diuturni patimenti a favore e per la diffusione dell’Apostolato della Buona Stampa!
Per i nostri Cooperatori poi, la cooperazione di preghiere ha il suo centro nell’Opera delle 2000 SS. Messe. Nella S. Messa è Gesù che prega, e noi ci uniamo a Gesù a impetrare per l’Apostolato. Molti preferiscono questa forma di cooperazione, e cercano con zelo ammirabile iscritti all’Opera: alcuni si sono proposti di far iscrivere tutte le famiglie del proprio paese, e sono a buon punto; altri si stimano felici e fortunati quando possono trovare iscritti e tengono come grazia grande e particolare ogni iscritto.

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La preghiera, quando è fatta in comune, acquista un valore ed una forza speciale, perché il Signore l’ha detto: «Dove vi sono due o tre che uniti pregano nel Nome mio, io sono in mezzo a loro». – E questo è quanto si fa nelle Parrocchie ove i Cooperatori sono uniti in Sezione: Promuovere Comunioni generali di bambini; i bambini sono sempre quelli che strappano le grazie al Cuore SS. di Gesù, tridui, novene, Rosari; assistere alla S. Messa, Primo Venerdì del mese in riparazione della stampa cattiva e per la diffusione della buona; il primo Lunedì del mese dedicarlo a pregare assieme all’Apostolo S. Paolo recitandone la coroncina, o la preghiera a S. Paolo per la B. Stampa, la preghiera «Per chi sente sete di anime come Gesù» consigliata specialmente dopo la S. Comunione: preghiere tutte che la Pia Società S. Paolo può con tutta facilità e ben volentieri inviare a chi ne fa domanda, dietro compenso di tenue offerta.
A tutti poi i nostri Cooperatori e Cooperatrici, dovrebbero essere famigliari le devozioni della Pia Società S. Paolo, cioè il culto a Gesù Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo Apostolo, a S. Giuseppe, alle
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Anime Sante del Purgatorio, all’Angelo Custode.
Apprendere di cuore e recitare sovente la giaculatorie: «O Gesù Maestro, Via, Verità e Vita, abbiate pietà di noi» - «O S. Paolo Apostolo, nostro protettore pregate per noi e per l’Opera della Buona Stampa» - «O Maria, Regina degli Apostoli, pregate per noi».
I primi a sentire i benefici effetti della preghiera sono poi sempre i Cooperatori stessi, cui il Signore dà quanto è necessario per l’anima e per il corpo in questa vita, ed una bella corona di meriti nell’Eternità.

Un martire della Stampa

Tra i martiri inglesi ultimamente beatificati dal Papa in occasione del suo Giubileo sacerdotale merita speciale attenzione il B. Guglielmo Hartley, per il suo lavoro nell’Apostolato della stampa.
Il Beato nonostante il divieto della Regina d’Inghilterra curava la stampa e diffondeva tra il popolo gli scritti del B. Edmondo Campion d. C. d. G. che erano così odiati dagli eretici, e tanto a loro dannosi. Li stampava, li diffondeva, associandosi in questo lavoro altre persone come lui coraggiose. E tanto era il suo zelo, che nella prigione di Martholsea continuò il suo apostolato in pro della fede, così da eccitare le ire del vescovo eretico di Londra Aylmer. Questi in una lettera, riportata nei processi, allude in particolare al B. Hartley, quando si lamenta di quei «miserabili preti, che vivevano colà come un collegio di furfanti dicendo abitualmente la Messa dentro la prigione». Quello poi che più gli sapeva amaro era che i coraggiosi sacerdoti «attiravano la gioventù di Londra, riconciliandone alcuni ogni giorno».
Questo martire seppe usare della stampa per difendere la dottrina di Gesù contro gli eretici: esempio e monito ai cattolici a sostenere con tutte le loro forze la stampa cattolica, che ha bisogno di santi per poter vivere e fortificarsi. Dal Cielo il martire glorioso non cesserà di proteggere sì santo e nobile apostolato che fu anche il suo.

IMPORTANZA DELLA STAMPA

La stampa nutrisce il mondo!
L’abitudine che riesce a diminuire la nostra meraviglia non diminuisce mai la cosa meravigliosa!
La scrittura di un uomo fa germogliare la vita o la morte in una infinità di uomini lontani da essa per il tempo e per lo spazio, ma ad essa sottomessi per il moltiplicarsi della scrittura stessa.
Di più il grande ed immenso dovere creato dalla stampa.
Questo dovere eccolo espresso in poche parole: Far pervenire la vita agli altri uomini!
ERNESTO HELLO

Per le Sezioni Cooperatori
Apostolato-Stampa

Saremo riconoscenti al Capo Gruppo se ci volesse inviare una breve relazione circa l’attività della Sezione.
Gradiremo un risposta alle seguenti domande: Si fanno le adunanze? Ogni quanto tempo? Si fanno le Comunioni riparatrici mensili? I Cooperatori aiutano il Parroco nel diffondere la stampa buona? Nella Parrocchia c’è qualche giornale buono? C’è il Bollettino Parrocchiale? Sono diffusi giornali, periodici o libri cattivi? I Cooperatori aiutano nella distribuzione, nella raccolta di offerte? Quali stampe buone si potrebbero introdurre? Si aggiungano tutte quelle notizie e si facciano quelle domande che si credono opportune. Daremo a tutte una pronta risposta.
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PROGRAMMA DI AZIONE

AZIONE FUORI CHIESA

L’azione pro buona stampa fuori Chiesa e annessi può considerarsi sotto tre aspetti: azione sui giornali stessi – azione sopra i rivenditori – azione sopra i lettori.
1. – Quanto ai giornali si può tentare di migliorarli, e vi si riesce efficacemente se il Comitato pro buona stampa fa richiami al Direttore ad ogni articolo che suoni male. – Fu ben detto che «il timore dell’abbonato, o piuttosto del perdere l’abbonato, è per questa gente principio di sapienza!
Generalmente fanno più breccia i richiami fatti in forma collettiva, purché siano sempre in forma cortese, su punti determinati, e ben motivati. Perciò dovranno essere ben concordati con persone competenti che sappiano mettere i punti sugli «i» all’articolo incriminato; ciò vale assai più di richiami pubblici o risposte provocatrici, che spesso suscitano controrisposte peggiori ancora, e dànno alla derrata velenosa una pubblicità a buon mercato e malamente suggestiva.
Particolare cura si dovrebbe poi avere di avvisare i Direttori bei giornali più diffusi e men retti, in fin d’anno, all’epoca degli abbonamenti, di quanto nelle loro pubblicazioni ordinariamente spiacesse; l’occasione è quanto mai propizia per dare un buon avviso a quelli degli avversari che peccassero non proprio per cattiveria, ma solo per un tal quale cattivo andazzo, in una quasi buona fede: quanto agli altri non sarà del tutto inutile, appunto per timore di perdere abbonati. – Né sarebbe fuori di proposito interporre persone influenti…
2. – Quanto ai rivenditori più cose sono loro opportune:
a) fornirli di buona stampa, cui vendere, almeno alle condizioni consuete, se non a condizioni in qualche modo migliori: fornirli poi a tempo, supplendo con servizi privati di volenterosi, i rivenditori della periferia che non sarebbero prontamente riforniti dai servizi pubblici. Per es.: se un giornale buono esce la sera, e si aspetta a venderlo alla periferia il domani mattina quando ve lo porta il treno, si va a rischio di non trovargli compratori, perché sa già di vecchio…
E qui è proprio il caso di organizzare come un manipolo di corridori o ciclisti volonterosi che si prestassero uno per sobborgo o quartiere delle città, a questo apostolato.
A questo si deve provvedere dalla presidenza ed amministrazione della Sezione ben organizzata. I Membri della Sezione e le Seminatrici pensino, oltre ad avere il loro ufficio in cui ricevere le offerte, gli abbonamenti, le domande di saggi, ecc., anche al modo di diffusione più celere e adatto.
b) Ottenere dai padroni dei chioschi che non vendano produzioni scandalose, o almeno che non le mettano in evidenza; e se le insistenze presso i padroni non approdano, insistere presso la moglie, od altre persone che possano avere su di lui un buon ascendente. – Fatti consolanti dimostrano che con un po’ di coraggio e un po’ di industria si può fare per questa strada molto cammino.
Certo questo punto ha le sue difficoltà psicologiche e finanziarie; il giornalaio avvezzo a contare sul soldo, si sente restio a rinunziare alla pubblicazione che gli frutta, o a trascurarla; vuol dire che la «Seminatrice», il «Cooperatore», quando ci sia da fare un passo di tal genere, non opereranno da soli; con una giaculatoria, un’invocazione fervida, si farà alleati e l’Angelo Custode proprio, perché suggerisca tono ed espressione conveniente al caso, e l’Angelo Custode di quel giornalaio cui dovrà rivolgersi, perché quell’Angelo
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gli volga l’animo ad acconsentire. – Era la pratica del celeberrimo P. Jeantier coi suoi giovani, e ne otteneva miracoli!
3 – Quanto ai lettori, essi offrono il campo più vasto, più proficuo, più facile della propaganda delle «Seminatrici», dei «Cooperatori». – A tutti gioveranno questi mezzi:
a)Non avere mai paura di rilevare l’indole cattiva o dubbia di un giornale, davanti a chi lo legge; si faccia in bel modo, amorevolmente, ma si faccia. E si faccia una, due, tre… volte, quante bastino, senza mai offendere o turbarsi, ma senza smettere mai: «Gutta cavat lapidem!» - A forza di simili avvisi individuali, una persona riuscì a sostituire quindici giornali buoni ad altrettanti cattivi; similmente la «Ligue Patrotique des Francaise» che mena attivamente questa campagna ne ottenne risultati magnifici.
Come dicemmo, l’avviso deve essere completo, e non dimezzato soltanto; ossia mentre si denuncia la malvagità o la dubbia fede di una pubblicazione, si deve suggerire una analoga tra le pubblicazioni buone; poi, al secondo avviso, portarla di persona e lasciarla in imprestito; poi, al terzo avviso, offrirsi a procurarne l’abbonamento o l’invio periodico… e così via. – È difficile che si resista a lungo all’assedio amorevole: e intanto si prende conoscenza anche della stampa nostra, e con l’aiuto di Dio, alla conoscenza, seguirà l’affezione…
b) Conservare, e se mai procurare dalle amministrazioni in buon numero di copie, gli arretrati per propaganda, per sostituire, per regalo, per saggio e farli girare ampiamente, e quindi imprestarli piuttostochè regalarli ai lettori, offrendosi di cambiarli coi seguenti all’atto della restituzione.
L’attenzione del non distruggere gli arretrati, ma farli circolare, sarebbe l’opera più caratteristica delle «Seminatrici»; però con una cautela. Bisognerà non nuocere alle amministrazioni, e quindi alla stessa Buona Stampa; e si nuocerebbe quando questi prestiti, troppo regolarmente continuati, distogliessero taluni dall’abbonarsi alla pubblicazione che così comodamente gli torna a casa senza ch’egli si disagi di un soldo. Perciò giova di rendere di tanto in tanto saltuario il prestito.
Le «Seminatrici», possono dunque fare la raccolta degli arretrati anche su larga scala: basta che ogni «Seminatrice», manifestando lo scopo morale della raccolta, ne dia voce alle famiglie vicine e conoscenti, per farne discreta fortuna. – Tutto poi si concentra alla Sede; si seleziona, si classifica, e si destina alla ordinata distribuzione.
Quello che da ultimo ritorni, e non se ne sappia più che profitto cavare, avrà ancora un uso benedetto da Dio: agli ospedali, alle carceri, potrà sempre fare un po’ di bene!
c) Un mezzo che sarebbe nello stesso tempo una fortuna e per i buoni giornali, e per i lettori, sarebbe l’uso di incoraggiare e universalizzare, di fare i propri regali per nozze, promozioni, strenne, onomastici, genetliaci, sotto forma di abbonamenti gratuiti a buona stampa, adatta per la persona cui si vuol regalare.
Quest’apostolato che non toglie nulla al regalo, anzi ne moltiplica la soddisfazione periodicamente è dei più commendevoli, perché è a getto continuo, come si dice, perché rinnova il beneficio, e l’impulso a leggere la buona stampa proprio ogni volta che torna in casa il periodico. E cominciata la collezione, preso gusto a quella lettura, si vorrà continuare; quanto bene se ne compirà! E così facessero tutti i Dirigenti, tutti i Nonni, gli Zii, tutti i Parroci, quando vogliono mostrare affetto e riconoscenza verso qualche persona! Cerchino adunque i Cooperatori di persuadere a tutti una tal pratica, e avranno un raccolto di meriti copiosissimo.
d) Non si devono lasciare da parte coloro che comprano giornali o periodici
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non precisamente per sé soli, ma anche principalmente per la clientela dei loro negozi, quali i barbieri, gli albergatori, i dentisti, i professionisti ed esercenti in genere…
Ottimo mezzo largamente sfruttato dalle organizzazioni cattoliche, quando e dove queste seppero farsi onore, e non vivacchiare soltanto, facendo più o meno perdere un tempo prezioso ai Dirigenti… E i «Cooperatori», le «Seminatrici», faranno bene a valersene quanto più possono; specialmente facendo notare che tal uso di buona stampa fa conoscere assai bene come persone a modo gli esercenti e i professionisti, e assicura loro la più vasta e migliore clientela; tanto più se se ne sparga la fama tra le organizzazioni cattoliche e vi si accaparrino sempre nuovi consensi e… clienti.
Che bell’aiuto daranno così i «Cooperatori» e le «Cooperatrici-Seminatrici Evangeliche» alle loro Parrocchie!

La festa della Regina degli Apostoli
a S. Apollinare

Riportiamo dall’«Osservatore Romano» la relazione di una bella festa tenutasi ad onore della «Regina degli Apostoli».
Il Pontificio Seminario Romano per gli studi giuridici ha celebrato con solennità straordinaria la festa della Regina degli Apostoli. L’immagine della Celeste Patrona, affresco sul muro dell’antico portico della Chiesa fu per molto tempo ricoperta d’intonaco per essere difesa dagli oltraggi delle Soldatesche di Carlo VIII, sino a che una circostanza mirabile e provvidenziale fu, dopo 152 anni e precisamente il 13 febbraio 1647 di nuovo svelata alla pietà dei fedeli che, di anno in anno, in numero sempre crescente accorsero a portarle l’omaggio della loro devozione.
Durante la novena che ha preceduta la festa, notevole fu il concorso del popolo alla predicazione dei giovani sacerdoti del Seminario stesso, i quali, sotto la protezione della Vergine Santa, formano le loro intelligenze e i loro cuori alle opere dell’Apostolato.
Molti sacerdoti e prelati, fra i quali Mons. Nardone, Mons. Roberti e Monsignor Campa celebrarono il mattino della festa la Santa Messa, distribuendo la Santa Comunione a una folta schiera di fedeli, tra cui un gruppo di Suore Zelatrici del Sacro Cuore, una rappresentanza delle Suore del Preziosissimo Sangue, del Conservatorio di S. Eufemia, delle Orsoline, la Rappresentanza dell’U. F. C. I. e il Gruppo delle Donne Cattoliche di S. Croce in Gerusalemme.
Solenne il Pontificale celebrato da S. Ecc. Mons. Trocchi, Uditore della reverenda Camera Apostolica, al quale prestarono servizio gli alunni del Seminario Romano Minore, mentre la «Scola Cantorum» del Seminario giuridico, coadiuvata da ottimi elementi del Seminario Romano Maggiore, eseguiva scelta musica. Risultava così, dalla celebrazione di un unico Rito Divino, la magnifica armonia di anime e di cuori che regna fra le tre distinte sezioni del Pontificio Seminario Romano.
Durante il giorno fu grande la folla di coloro che portarono alla Vergine Santissima il tributo della loro filiale pietà, fra i quali volle pure essere presente Sua Eminenza il Card. Lauri e Sua Eminenza il Cardinal Vicario, il quale poi, si trattenne a lungo, con paterna amabilità, fra gli alunni del Seminario giuridico.
Alla sera nella Chiesa grande, stipata di popolo, di sacerdoti ed ex alunni dell’Apollinare, molti membri e rappresentanti dell’Azione Cattolica e tutto l’Ufficio Diocesano dell’U. F. C. I., l’Illustrissimo e Rev.mo Mons. Ernesto Ruffini, Segretario della Sacra Congregazione dei Seminari, disse in magnifico discorso le lodi della Regina degli Apostoli.
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La Benedizione Eucaristica fu impartita da S. Ecc. Borgoncini-Duca, Nunzio della Santa Sede presso il Re d’Italia.
Profondamente commosso – come poi ebbe a dire cogli alunni del Seminario giuridico nel rientrare, consacrato Vescovo, ove per tanti anni aveva atteso alla sua formazione sacerdotale, l’Ecc.mo Nunzio volle rivedere tutti gli antichi luoghi, rimanendo fino a tarda sera in amabile cordialità coi superiori del Seminario e con gli alunni.
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L’Educazione Cristiana della Gioventù
prepara le Vocazioni più belle

AMBIENTE DELL’EDUCAZIONE

a) La famiglia cristiana

Per ottenere una educazione perfetta è di somma importanza, vigilare a che le condizioni di tutto quello che circonda l’educandato, durante il periodo della sua formazione, cioè il complesso di tutte le circostanze, che suole denominarsi «Ambiente» corrisponda bene al fine inteso.
Primo ambiente naturale e necessario dell’educazione è la famiglia a ciò appunto destinata dal Creatore, Onde di regola, l’educazione più efficace e duratura è quella che si riceve in bene ordinata e disciplinata famiglia cristiana, tanto più efficace, quanto più chiaro e costante vi splende l’esempio dei genitori, sopra tutti, e degli altri domestici.

b) La Chiesa nelle sue opere educative

L’ambiente educativo della Chiesa non comprende soltanto i suoi Sacramenti, mezzi divinamente efficaci, e i suoi riti, tutti in modo meraviglioso educativi, né solo il recinto materiale del tempio cristiano, pur esso mirabilmente educativo nel linguaggio della liturgia e dell’arte, ma anche la grande copia e varietà di scuole, associazioni e ogni genere di istituzioni intese a formare la gioventù alla pietà religiosa insieme con lo studio delle lettere e delle scienze e con la stessa ricreazione e cultura fisica.

c) La Scuola

E poiché è necessario che le novelle generazioni vengano istruite nelle arti e discipline, onde si avvantaggia e prospera la civile convivenza ed a questa opera è, per sé sola, insufficiente la famiglia, così nacque l’istituzione sussidiaria e complementare della famiglia e della Chiesa, molto tempo innanzi che per l’opera dello Stato. Laonde la scuola, considerata anche nelle sue origine storiche, è di natura sussidiaria e complementare della famiglia e della Chiesa; e pertanto, per logica necessità morale, deve non soltanto non contraddire, ma positivamente accordarsi con gli altri due ambienti, nell’unità morale più perfetta che sia possibile, tanto da poter costituire, insieme con la famiglia e la Chiesa, un solo santuario, sacro all’educazione cristiana, sotto pena di fallire al suo scopo e di cambiarsi, invece, in opera di distruzione.
E qui il S. Padre si diffonde a parlare della scuola neutra, laica, mista, unica, cattolica.
Nella scuola neutra o laica viene esclusa la religione; la scuola mista è divisa in varie tendenze religiose. Occorre invece che sia altamente proclamata «l’educazione cattolica, per tutta la gioventù cattolica, nelle scuole cattoliche». «È necessario – per adoperare le parole di Leone XIII – che non soltanto in determinate ore si insegni ai giovani la religione, ma che tutta la restante formazione olezzi di cristiana pietà. Che se ciò manca, se questo alito sacro non pervade e non riscalda gli animi dei maestri e dei discepoli, ben poca utilità potrà aversi da qualsiasi dottrina; spesso ne verranno anzi danni non lievi».
Le buone scuole sono frutto, non tanto dei buoni ordinamenti, quanto principalmente dei buoni maestri, i quali, egregiamente preparati e istruiti, ciascuno nella disciplina che deve insegnare, e adorni delle qualità intellettuali e morali richieste dal loro importantissimo ufficio, ardano di amore puro e divino per i giovani loro affidati, appunto perché amano Gesù Cristo e la sua Chiesa, di cui quelli sono figli prediletti, e per ciò stesso hanno sinceramente a cuore il bene delle famiglie e della loro patria. E però ci riempie l’animo di consolazione e di gratitudine verso la Bontà Divina, il vedere come insieme con i religiosi e le religiose insegnanti, così gran numero di tali buoni maestri e maestre lavorare con disinteresse, zelo e costanza,
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in quella che San Gregorio Nazianzeno appella «arte delle arti e scienza delle scienze» del reggere e formare la gioventù.

d) Mondo e suoi pericoli

Se nonché, ai nostri tempi, si fa necessaria più estesa ed accurata vigilanza, quanto più sono cresciute le occasioni di naufragio morale e religioso per la gioventù inesperta, nei libri empi o licenziosi, molti dei quali diabolicamente diffusi a vil prezzo, negli spettacoli del «cinematografo», ora anche nelle audizioni «radiofoniche», le quali moltiplicano e facilitano, per così dire, ogni sorta di letture, come il cinematografo ogni sorta di spettacoli. Questi potentissimi mezzi di divulgazione, che possono riuscire, se ben governati dai sani principii, di grande utilità all’istruzione ed educazione, vengono purtroppo spesso subordinati all’incentivo delle male passioni ed all’avidità del guadagno.
Quanti traviamenti giovanili, a causa degli spettacoli odierni, oltre che delle malvagie letture, non debbono ora piangere i genitori e gli educatori!
Sono perciò da lodare e da promuovere tutte quelle opere educative, le quali con spirito sinceramente cristiano di zelo per le anime dei giovani, attendono, con appositi libri e pubblicazioni periodiche, a far noti, segnatamente ai genitori ed agli educatori, i pericoli morali e religiosi, spesso subdolamente insinuati, nei libri e negli spettacoli, e si adoperano a diffondere le buone letture e a promuovere spettacoli veramente educativi, creando anche con grandi sacrifici dei teatri e cinematografi, nei quali la virtù non solo non abbia nulla da perdere, ma bensì molto da guadagnare.

FINE E FORMA
DELL’EDUCAZIONE CRISTIANA

Fine proprio e immediato dell’educazione cristiana è di cooperare con la grazia divina nel formare il vero perfetto cristiano: cioè Cristo stesso nei rigenerati col Battesimo secondo la viva espressione dell’Apostolo: «Figliolini miei, che io porto in seno fino a tanto che sia formato in voi Cristo».

a) Formare il vero cristiano

Perciò appunto l’educazione cristiana comprende tutto l’ambito della vita umana, sensibile e spirituale e morale, domestica e sociale, non per menomarla comecchesia, ma per elevarla, regolarla e perfezionarla secondo gli esempi e la dottrina di Cristo.
Onde il vero cristiano, frutto dell’educazione cristiana, è l’uomo soprannaturale, che pensa, giudica ed opera costantemente secondo la ragione illuminata dalla luce soprannaturale degli esempi e della dottrina di Cristo: ovvero, per dirla con il linguaggio ora in uso, il vero e compito uomo di carattere.

b) Il più nobile e giovevole cittadino

Pertanto, il vero cittadino, nonché rinunziare alle opere della vita terrena o menomare le sue facoltà naturali, le svolge anzi e le perfeziona coordinandole alla vita soprannaturale, per modo da nobilitare la vita stessa naturale e da procurarle più efficace giovamento, non solo di ordine spirituale ed eterno, ma anche materiale e temporale.
Ciò è dimostrato da tutta la storia del Cristianesimo e delle sue istituzioni, che si identifica con la storia della vera civiltà e del genuino progresso sino ai nostri giorni; particolarmente dai Santi, ond’è fecondissima la Chiesa e soltanto essa, i quali hanno raggiunto, in grado perfettissimo, lo scopo dell’educazione cristiana, e hanno nobilitato e avvantaggiato l’umana convivenza in ogni genere di beni. Infatti, i Santi sono stati, sono e saranno sempre i più grandi benefattori dell’umana società, come anche i modelli più perfetti in ogni classe e professione, in ogni stato e condizione di vita, dal campagnolo semplice e rusticano allo scienziato e letterato, dall’umile artigiano al condottiero di eserciti, dal privato padre di famiglia al monarca reggitore di popoli e nazioni, dalle semplici fanciulle e donne del recinto domestico alle regine e imperatrici. E che dire dell’immensa opera, anche a pro del benessere temporale, dei missionari evangelici, che insieme con la luce della Fede hanno portato e portano ai popoli barbari i beni della civiltà; degli istitutori di molteplici opere di carità e di assistenza sociale, e della interminabile schiera di santi educatori e sante educatrici, che hanno perpetuata e moltiplicata la loro opera nelle feconde istituzioni di educazione cristiana in aiuto alle famiglie e a beneficio inestimabile delle nazioni?

c) Gesù Maestro e Modello dell’Educazione

Questi sono i frutti, benefici in ogni maniera, dell’educazione cristiana, appunto per la vita e virtù soprannaturale in Cristo, che essa svolge e forma nell’uomo; giacché Cristo Signor Nostro Maestro Divino, è anche fonte e datore di tale vita e virtù, ed insieme modello universale ed accessibile dell’umana progenie, con il suo esempio, particolarmente alla gioventù, nel periodo della sua vita nascosta, laboriosa, ubbidiente, adorna di tutte le virtù individuali, domestiche e sociali innanzi a Dio e innanzi agli uomini.
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CONCLUSIONE

Il Papa conclude la sua Enciclica con questa supplica:
Alziamo o Venerabili Fratelli, i cuori e le mani supplici al cielo, al «Pastore e Vescovo delle anime nostre», al Re Divino «che dà legge ai governanti» affinché Egli con la sua virtù onnipotente faccia sì che questi splendidi frutti dell’educazione cristiana si raccolgano e si moltiplichino «in tutto il mondo» sempre più a vantaggio degli individui e delle nazioni.
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Le vocazioni più belle sbocciano in mezzo alle anime più generose, tra le anime belle in cui, come dice l’Apostolo, venne formato Gesù.
Fate che la gioventù si accosti con frequenza al Banchetto Eucaristico; preghi con fervore, sia assidua alle funzioni di Chiesa ed al Catechismo, il che non è mai tanto difficile per i genitori ed educatori veramente cristiani, e non tarderete ad esperimentare frutti copiosi e consolanti.

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Il Santo Vangelo
primo libro di lettura

Tanti e tanti sono i libri, i fogli e gli opuscoli che ogni giorno passano fra le mani degli uomini.
Si legge con avidità il romanzo attraente quasi impazienti di conoscere la fine di questo o di quell’altro fatto, si legge con attenzione il giornale che reca notizie di cronaca, avidi di sapere lo svolgersi degli avvenimenti nel mondo; si attende e si legge più che con gli occhi col cuore il foglietto o giornale che porta notizie commerciali o di interesse perché si vuole migliorare la propria condizione, si vogliono accumulare ricchezze e beni materiali.
E il più grande interesse, l’affare più importante: il «salvare l’anima», è dimenticato.
Questa grave dimenticanza deve invece diventare la prima preoccupazione nostra, studiandoci di venire prima di tutto a conoscenza di quelle notizie che interessano l’anima nostra leggendo il Santo Vangelo.
Il metodo pratico è facile: prima di accingerci allo studio degli affari materiali leggiamo una pagina di Vangelo e sentiamo quello che dice il Signore.
Là tra quelle pagine, meglio che qualunque altro giornale, si scopre la vera via per fare grandi affari, affari che contano realmente nella vita dell’uomo e che gli giovano perché in mezzo a tanti pericoli si sa sempre conservare la dignità di cristiani.
Compito pratico di ognuno si è quello di acquistare questo prezioso libro per leggere prima quello che dice il Signore.
Siamo noi contadini, negozianti, affaristi, studenti ecc? in tutto ci dà la sola e vera regola di vita cristiana il Santo Vangelo.
Gesù Cristo ha voluto che questo libro raccogliesse ogni norma di vita in qualunque condizione si trovi l’uomo.
Chiedetelo al vostro Parroco o direttamente alla Pia Società S. Paolo.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

PALERMO

Il Signore ci volle anche nella Conca d’oro. Le Rev.de Suore della Divina Misericordia ci furono larghe di aiuto, fummo per un mese loro ospiti; intanto la Divina Provvidenza ci provvide l’abitazione e la libreria (Corso Vittorio Emanuele 393). Mons. Perricone Vicario Generale ci incoraggiò ed aiutò in tutti i modi possibili e volle che iniziassimo subito la propaganda nei paesi per fare un po’ di argine a quella protestante.
A Scianculli la propaganda ebbe ottimo risultato. Il Rev.mo Sig. Parroco, ci accompagnò egli stesso e questo con sacrificio perché il paese è composto di frazioni e dopo una giornata di pioggia le strade erano fangose. Non ci lasciò fino a quando furono visitate tutte le famiglie.
A Brancaccio. Si giunse poco prima di una conferenza alle Figlie di Maria. Il Sig. Parroco esortò le figlie adunate all’acquisto delle nostre edizioni.
Le giovani obbedirono: fecero provviste individuali e per il circolo; si alternarono perché non fossimo mai sole nella propaganda.
A Rocella. Il Parroco ci affidò alle Rev.de Suore Orsoline le quali ci accompagnarono in tutto il paese.
Arinella. Alcune circoline vennero con noi in tutte le famiglie ovunque bene accolte. Buona accoglienza si ebbe pure a Termini Bagheria, S. Lorenzo, S. Flavia, Porticello, Ficarazzi, Sferracavallo, Isola F., Partanua, Acquasanta, ecc.
Il Signore ricompensi i nostri benefattori e cooperatori e la Regina degli Apostoli interceda perché il nostro apostolato sia di vantaggio alle anime.

CAGLIARI

Colla benedizione ed incoraggiamento di S. E. Rev.ma Mons. Arcivescovo si è continuata la propaganda. I Rev.mi Parroci di Sauluri, Villacidro, Teulada, Domusdemarie, Monastir, Nuraminis, Ussana, ecc. ci furono larghi di ospitalità e contribuirono coi rinnovati avvisi al popolo, ed incitamento alla buona lettura, alla buona riuscita della propaganda. Ad Iglesias, poi, questa fu superiore ad ogni aspettativa. Il Rev.mo Mons. Bernardi, sempre primo nelle opere di zelo, ci ha procurato favorevole non solo, ma entusiasta l’ambiente. A lui il nostro grazie sincero nonché alla stimata Famiglia Belli che ci fu larga di ospitalità e gentilezze ed alle buone signorine che accompagnarono per più giorni le Suore nel giro di propaganda.
Anche nella diffusione del Giornalino pei piccoli e la Domenica Illustrata per le famiglie va prendendo un buon sviluppo. In città il Rev.mo Dott. Cabras ha incaricato i Fanciulli Cattolici per la distribuzione in parrocchia e col suo zelo sa mantenere l’entusiasmo nei piccoli apostoli i quali ne distribuiscono settimanalmente molte copie. A Senorbi se n'è iniziata una buona diffusione.
Di tutto siano rese grazie al Divin Maestro.

VERONA

Riportiamo dalla cronaca d’Este (Verona):
«PROVVIDO APOSTOLATO». – Inviate dalla Pia Società di S. Paolo si presentano in questi giorni alle case della città alcune Suore allo scopo di offrire il Vangelo, la Bibbia, e Vite dei Santi. Le benemerite Suore vanno volentieri accolte perché con tanto sacrificio esercitano il santo Apostolato della Buona Stampa diffondendo ottimi libri e tra questi il S. Vangelo che, come affermava recentemente il S. Padre, non dovrebbe mancare in nessuna famiglia.

BARI

Deo gratias! La nostra casetta è stata rallegrata dalla visita della nostra cara Maestra. Ricevemmo da Lei parole di incoraggiamento a compiere con generosità e spirito di fede e sacrificio il nostro Apostolato.
La nostra propaganda va sempre più estendendosi mercè l’aiuto degli Ecc.mi Vescovi, del clero e dell’Azione Cattolica. Siamo giunte alla Basilicata invitate da Sua Ecc. Mons. Arcivescovo di Mortera. Passammo da Montescaglioso, Bernalda Pisticci ecc.
Ovunque ben accolte anzi desiderate le nostre edizioni del Vangelo, Bibbia, Vite di Santi, ecc.; ma più di tutto piace la varietà dei nostri romanzi, che prendono il posto di tanti libracci.
Dappertutto si lascia un centro di diffusione affidato ad un Sacerdote o ad un’insegnante.
Siamo state pure a Granina, si fece il giro del paese e si lasciarono due centri di diffusione.
Voglia il Divin Seminatore innaffiare il seme gettato per la sua gloria.
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La terza pagina

Che cosa è diventata la terza pagina di certi giornali quotidiani?
Un tempo era la pagina letteraria o scientifica, la pagina della cultura; ma oggi?
Oggi la terza pagina ha invaso il campo poco pulito di certe riviste, ben note per la loro pornografia.
Così non è raro – anzi è troppo frequente – il caso di leggervi triviali novelle, interviste di «divi» e di «dive» che decantano luoghi, persone o fatti punto edificanti, corrispondenze estere ove ci si diletta a mostrarci le brutture morali degli altri paesi, quasicchè null’altro vi fosse da segnalare di buono, di istruttivo, di divertente, di educativo.
E tutto ciò – mentre il giornale stesso, in altra pagina riporta e commenta, con amarezza il bollettino demografico segnante la continua diminuzione delle nascite –; mentre in tutte le sue pagine non trova una mezza colonna da dedicare ai più solenni documenti pontifici, agli alti insegnamenti che vengono dal Vaticano.
Quanta incoerenza, ma soprattutto quale danno morale, specie per i giovani lettori!
Si è posto lodevolmente un freno alla cronaca nera, alla cronaca giudiziaria; perché non porre un freno energico anche a questa pseudo letteratura di una terza pagina, tutta a base di sensualismo, di scandali e sozzure d’ogni genere?
Noi ce lo auguriamo vivamente. Ma intanto il fatto ci porta a due riflessioni.
Che troppi cattolici non sdegnano di leggere e far entrare nelle loro famiglie certa stampa mentre per il giornale cattolico non hanno che l’indifferenza e la sterile critica.
In secondo luogo poi il fatto dimostra sempre meglio la necessità della stampa cattolica, al qual proposito facciamo nostre le parole scritte su questo tema dall’Osservatore Romano: «Si è detto troppo presto e troppo facilmente che ormai per le provvidenze intervenute tutti i giornali possono trovar degno posto in ogni casa e correr per le mani di tutti, anche dei nostri figliuoli.
No, se dei passi giganteschi – è la parola – s’eran compiuti su questa via almeno per ciò che riguarda la morale, vi sono degli sdruccioloni all’indietro che diventano impressionanti e tali da dover affermare una volta di più la legittima preoccupazione dei cattolici per vivere nella propria stampa la sicura amica delle proprie famiglie».
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Raccomandiamo una pia pratica che quasi diremmo un compendio degli Esercizi: cioè il Ritiro mensile o trimestrale.

Pio XI.

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Unione di preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo che abbisogna ancora di molte grazie. – S.S. Pio XI – L’Apostolato della Buona Stampa – L’incremento della Pia Società S. Paolo – La diffusione al culto del Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo Apostolo, ecc. – L’Opera delle vocazioni religiose all’Apostolato-Stampa – L’Opera delle 2000 SS. Messe – La diffusione del S. Vangelo e della sacra Bibbia – L’Apostolato del libro – L’Opera dei Bollettini Parrocchiali – I Cooperatori, Scrittori, Collaboratori, ecc. – L’Associazione Generale Biblioteche – I Centri di Diffusione – I Periodici settimanali e mensili – Una mamma per la conversione del figlio – Una conversione – Un infermo ripetutamente operato – Il buon andamento di interessi commerciali – Una guarigione – Una guarigione da mal di occhi – Parecchie persone ammalate – Una Cooperatrice per grazie spirituali e temporali e per conforto – Una grazia temporale – Una conversione – Una mamma e suo figlio.

Per i mesi di marzo ed aprile

Preghiamo i Cooperatori, in modo speciale quelli uniti in Sezione, a pregare secondo le seguenti intenzioni:
1. – Per riparare il male immenso causato dalla stampa e spettacoli immorali.
2. – Perché tutti gli Ascritti all’Unione Cooperatori Apostolato-Stampa, abbiano a santificare la Quaresima con vero spirito di mortificazione e di preghiera riparatrice.
3. – Perché il Signore faccia servire alla sua maggior gloria le insidie e gli ostacoli provocati dalla stampa cattiva alla diffusione della stampa buona.
4. – Perché i cattolici siano molto vigilanti, e non si lascino illudere dalle pubblicazioni protestanti e simili.

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Ringraziamo sentitamente il Rev.mo Can.co D. Filippo Campelli Rettore del Seminario Vesc. di Treia (Marche) il quale gentilmente ci offre le prime 50 annate della «Civiltà Cattolica».
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Fondazioni di SS. Messe Perpetue

Le SS. Messe annuali sono ora 2.000 (duemila); si spera però di poterle aumentare gradatamente.
Le prime furono così stabilite: una persona lasciava alla Pia Società S. Paolo L. 1000 con l’obbligo di una Messa mensile, finché durerà la Pia Società S. Paolo; cioè 12 Messe all’anno, con facoltà che altri, cioè i nostri Benefattori e Cooperatori, vi partecipassero nel frutto.
Chi volesse lasciare un simile lascito a vantaggio dell’anima sua farebbe un gran bene a sé, ai nostri Benefattori e Cooperatori ed alle vocazioni che si coltivano.
Con l’offerta di L. 1000 avranno una messa ogni mese, cioè 12 Messe ogni anno; con l’offerta di lire 2000 avranno due Messe ogni mese, cioè 24 Messe ogni anno.
Vi sono persone che potrebbero destinarvi senza sacrificio e altre con sacrificio, però ben prezioso, mille, due, quattro, dieci, venti cento mila lire. Questo ad insaputa di tutti: anzi, qualora occorressero, potrebbero ritirare gli interessi del danaro fino alla morte. Tutto confidenzialmente.

Sante Messe Gregoriane

«Chi ha tempo non aspetti tempo» dice un giusto proverbio. Il tempo migliore per farsi del bene per l’eternità è il tempo attuale. Per chi può disporre di sostanze e di denaro consigliamo l’assicurarsi un Corso di SS. Messe Gregoriane da celebrarsi dopo la propria morte. La Pia Società S. Paolo – Alba (Piem.) è in grado di soddisfare a questo piissimo desiderio dei suoi Cooperatori, versando per tempo l’offerta di L. 300, notificando a tempo il decesso avvenuto, presso questa Pia Società. Il miglior uso del denaro è quello che si spende a vantaggio dell’anima nostra mentre siamo in vita e per dopo la nostra morte.
Le SS. Messe Gregoriane tendono a suffragare le anime Purganti e assicurare loro l’eterno gaudio.

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UNIONE DI SUFFRAGI

Preghiamo e raccomandiamo alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, gli Amici e Benefattori passati a miglior vita:
Sig. SOAVI MARGHERITA BARONI
Gherghenzano – (Bologna)
Andò a ricevere il premio di una vita spesa per il Signore e per il bene della famiglia, dopo lunga malattia sopportata con cristiana rassegnazione.
Ebbe la fortuna inestimabile di lasciare due figli consacrati al Signore: uno già sacerdote, Parroco di Galliera, e l’altro chierico nella Pia Società S. Paolo.
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Il mese della Stampa
negli Stati Uniti

Il febbraio è – negli Stati Uniti – il mese destinato dal S. Padre per la propaganda in favore della stampa cattolica.
A tal fine mons. Mac Deviti, vescovo di Harrisburg e preside ecclesiastico del dipartimento stampe della National Catholic Welfare Conference, ha diramato ai cattolici del suo paese il seguente appello che merita di essere conosciuto:
«La parola stampata – dice l’appello – influisce profondamente nella vita del mondo. Essa esercita la sua massima potenza nei giornali quotidiani. Nei giornali cattolici essa rende i suoi servizi alla Religione e alla moralità ed aiuta la Chiesa nell’adempimento del mandato di predicare il Vangelo di Cristo.
Lo zelo e l’energia della stampa cattolica nell’usare la parola stampata trovano l’espressione negli Stati Uniti inoltre cento periodici cattolici con un numero approssimativo di cinque milioni di lettori. Parecchi di questi periodici tengono un posto onorato fra i giornali influenti del paese in tutto ciò che distingue le pubblicazioni di primo ordine.
Per allargare il raggio di influenza dei nostri migliori giornali e per aumentare quello dei meno prosperosi sono necessarie certe promesse.

La stampa cattolica deve avere l’appoggio dell’Episcopato

In primo luogo, la stampa cattolica deve avere l’appoggio dell’Episcopato.
Questa cooperazione è necessaria per ogni attività, che concerne gli interessi spirituali cattolici.
L’Episcopato americano ha dato ai giornali cattolici non solo parole di simpatia e di incoraggiamento, ma una effettiva assistenza pratica, mediante il servizio di informazioni della National Catholic Welfare Conference.
La prontezza e larghezza, che negli ultimi dieci anni hanno intensificato questo aiuto, sono una garanzia del continuo interesse dell’Episcopato.

Le prime fonti di forza stanno negli scrittori cattolici

Il sacro mantenimento delle promesse della stampa cattolica, dipende dai giornali stessi.
Le prime fonti di forza e di sviluppo di ogni impresa stanno in coloro che ne guidano i destini.
Se gli scrittori ed editori cattolici non intuiscono le possibilità della stampa cattolica e non approfittano di ogni occasione per rinforzarla e renderla sempre più accetta ai lettori, gli aiuti esterni poco gioveranno.

L’appoggio dei laici

Infine il giornale cattolico ha bisogno, per adempiere la sua missione, dell’appoggio dei laici ai quali deve servire. Se i laici cattolici non apprezzano gli scopi ed il lavoro dei giornali cattolici, l’energia, l’abilità, l’assiduità e l’abnegazione degli editori e scrittori non potranno conquistare al giornale cattolico un’influenza dominante nella vita spirituale ed intellettuale americana.
L’aiuto del laicato al giornale cattolico dovrà essere tanto più generoso con riguardo al fatto che non si tratta di una impresa puramente commerciale o di un guadagno. La stampa cattolica ha l’alto e nobile compito di sollevare in ogni luogo il rispetto per la Chiesa Cattolica e per i suoi seguaci; di correggere gli errori intorno alla Chiesa, le sue dottrine, le sue usanze e le sue direttive: di opporsi agli attacchi del fanatismo e dei pregiudizi e di rivolgersi a tutte le intelligenze dei ben pensanti, di formare un’opinione pubblica corretta intorno alle teorie pratiche che distruggono la fede e la morale e sopratutto di esporre, difendere e propagare la verità ed i principii cattolici.
Mons. Kellei vescovo di Oklahome, in una pastorale sullo stesso argomento scrive:
«L’influenza del giornale cattolico è immensa ma è troppo poco apprezzata.
Essa fa del bene positivamente, costruendo le sue dottrine sulla base solida dello spirito cristiano e fa del bene negativamente con l’impedire la diffusione del male.
Una stampa solida, concorde, bene attrezzata, è una forza potente al servizio della Chiesa militante.
Essa consolida fra i fedeli quella unità delle menti, che non è cosa terrena, ma è unità di Dio. Ognuno ha desiderio di nutrire e fortificare la propria fede alle sorgenti del vero. Sostenendo la stampa cattolica, aiutando la missione delle parole stampate, i fedeli compiono soltanto un dovere che Dio stesso impone. È ingiusto lamentare i difetti della nostra stampa, invece di fare il possibile per correggerli.
Il nostro aiuto assicurerà il miglioramento che di anno in anno si fa sempre più abbondante in prima linea, ogni cattolico legga e sostenga il foglio cattolico diocesano».
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Queste parole che ci vengono dall’America, hanno, in se stesse, un valore così grande, che noi non lo sminuiremo con un commento.

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Teol. GIACOMO ALBERIONE, Direttore Respons. – Pia Società S. Paolo – Alba
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Chiunque offrirà L. 10, parteciperà in vita ed in morte al frutto di 2000 Messe che ogni anno si celebrano nella Chiesa della Pia Società S. Paolo finché essa durerà pei benefattori.
Si possono ammettere al frutto delle 2000 Messe i vivi e i defunti, le famiglie in corpo o in singoli membri, i bambini, i parenti, gli amici anche lontani, anche a loro insaputa, versando per ciascuno L. 10.
Anche varie persone possono riunirsi per l’offerta di L. 10.
Teniamo moduli per raccogliere ascritti. Invitiamo le persone zelanti a chiederceli ed a volersene occupare.

V.o: Non solo approviamo la santa e salutare opera, ma la raccomandiamo caldamente ai fedeli.
Alba, 22 Aprile 1922.

Ab. Molino Vic. Gen.

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Vi sono paesi ove la popolazione si iscrisse, si può dire in massa. Quasi tutte le famiglie vollero essere ascritte a sì tanto bene perché dicevano: Abbiamo così assicurato i suffragi per la nostra anima.
Le zelatrici di quest’opera partecipano a tutto il bene che si fa ed a tutte le preghiere che quotidianamente innalzano al Padre le 900 e più persone che compongono la Casa.
Per tranquillità delle zelatrici e degli ascritti avvertiamo che questi partecipano al frutto delle duemila Messe appena fatta l’offerta ossia appena essi abbiano consegnato L. 10 alle zelatrici e prima ancora che il loro nome giunga a noi.
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La Pia Società S. Paolo ha bisogno delle seguenti opere per la Biblioteca di consultazione per lo studio dei Chierici:
Opere complete di San Giovanni della Croce.
Opere complete di S. Alfonso M. dei Liguori.
Opere complete di S. Francesco di Sales.
Opere complete di S. Bernardo di Chiaravalle.
Opere complete di Padre Da Bergamo.

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Molto di utilità sarebbe pure un erbario per la botanica, materiale per lo studio della chimica, fisica, mineralogia.
Se qualche Pia Persona le offrisse sarebbe una carità e un merito grande.

LA DIREZIONE

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COOPERATORI! AMICI! BENEFATTORI!

Il Signore non lascia mai senza ricompensa chi concorre ad abbellire la sua Casa. Inviate quindi tutti la vostra azione di L. 20 per le artistiche vetrate del vostro Tempio; S. Paolo e gli Apostoli intercederanno per voi presso il Signore e vi proteggeranno.

Per fare la vostra offerta, e per invio di denaro a qualunque altro scopo, servitevi di questo Bollettino di versamento.
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