Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XII – N. 4 – 17 Febbraio 1930 – Conto Corrente Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

PRESSO PIA SOCIETÀ S. PAOLO

Opus fac evangelistae (II Tim. IV, 5)


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ALBA – Pia Società San Paolo – ALBA

Teol. GIACOMO ALBERIONE, Direttore Respons. — Pia Società San Paolo - Alba
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S. MATTIA. — È l'Apostolo eletto dal Collegio Apostolico in luogo di Giuda. Sconosciuta ci è la sua vita, come pure le sue fatiche di apostolato. Un'antica tradizione dice che abbia evangelizzato la Cappodocia e le coste del Mar Caspio (Asia Minore).
È celebrato dalla Chiesa il 24 febbraio.

IL TEMPIO A SAN PAOLO

Dall'ottobre 1928 in cui venne aperto al culto, è sempre più frequentato da forestieri ed amici vicini e lontani.
È l'Apostolo che si forma i suoi Divoti; li forma secondo il suo spirito, intercede per loro presso Dio.
Quanti vengono per ringraziare, per chiedere grazie, per avere un conforto! Entrano in Chiesa, e si uniscono alle preghiere che gli alunni ed i sacerdoti della Casa fanno in comune.
Assistono alla S. Messa, e ben sovente si accostano ai SS. Sacramenti anche ad ora per loro scomoda e con non lieve sacrificio. Ne vediamo quasi ogni giorno accostarsi al Banchetto Eucaristico poco prima di mezzogiorno.
Notte e giorno il Divin Maestro se ne sta sulla porticina del S. Tabernacolo a ricevere le nostre suppliche; e vi è sempre chi Gli tiene compagnia.

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Questo Tempio, centro di tante preghiere, di tanti affetti; luogo ove il Divin Maestro ha posto la sua Cattedra, di dove vuole illuminare tutti gli uomini, fu eretto coll’incoraggiamento ed aiuto di preghiere e di offerte dei nostri Cooperatori e Benefattori.
È però ancor bisognoso di tante cose! L'abbellimento della facciata, il pavimento definitivo, lo zoccolo in marmo, gli Altari pure di marmo, le pitture, ecc., ecc.
A quando tutti questi lavori?
È questa una domanda che tanti fanno, ma a cui non è per ora possibile rispondere con precisione.
Rimettiamo tutto nelle mani della Divina Provvidenza, confidando nella sua infinita bontà e misericordia, e non poco nell'aiuto e generosità dei nostri Benefattori e Cooperatori carissimi.
Vi sono ancora tante spese da coprire: Le vetrate, i metri di muratura, i metri di pavimento, ecc.
La maggior parte de nostri Cooperatori
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ha già dato il suo contributo; Deo gratias! Tanti si sono già visti ben ricompensati dalle benedizioni del Signore. Tutti ricordiamo costantemente nelle nostre preghiere.
Ve ne sono ancora che non hanno dato la loro offerta? Sì: forse per l’impossibilità in cui sinora si sono trovati.
A costoro ricordiamo il merito che avranno presso Dio, il bene che si assicurano nel tempo e nell'eternità per aver contribuito all'edificazione d'una chiesa in cui saranno ricordati ogni giorno in vita e dopo morte.
Le offerte per le vetrate non furono fino ad oggi né moltissime, né poche: ma in numero discreto.
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Le vetrate costano complessivamente L. 200.000 (duecentomila): artistiche e di fine lavorazione estera. Rappresentano i dodici Apostoli, i quattro Evangelisti; San Paolo che scrive la Lettera ai Romani, La Conversione di S. Paolo, il Martirio, la Gloria di S. Paolo; S. Tito e S. Timoteo.
Essendo in numero di 20.000 (ventimila i nostri Cooperatori, si è pensato di chiedere a ciascuno l'offerta di L. 20; 10.000 (diecimila) azioni, a fondo perduto, da lire venti cadauna. Chi non può mandare personalmente, o raccogliere presso qualche pia persona un'offerta di lire venti?
Moltissimi l'hanno già fatto diverse volte, non accontentandosi di inviare un'azione ma più azioni. Vi fu chi pagò un metro di vetrata (lire novecento); un degnissimo Sacerdote una vetrata delle più grandi (lire ventimila), ecc.
Le azioni fino ad oggi sono circa 4002; mancano 5998 : le attendiamo ancora dalla pietà e dalla carità dei già tanto benemeriti Cooperatori nell'Apostolato.
Chi invierà o raccoglierà cinque azioni (lire cento), godrà del frutto delle Duemila SS. Messe annue e sarà considerato abbonato perpetuo al periodico.
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E i Metri di muratura? Sono 4000 (quattromila) da lire 100 (cento) cadauno. Furono finora raggiunti m. 1774; mancano m. 2220. Vi sarà pure chi, potendolo, si vorrà acquistare questo bel merito: raccogliere offerte per metri di muratura.
I Metri di Pavimento sono 1500 (millecinquecento); ne furono raggiunti m. 87; ne occorrono ancora mq. 1413 L'offerta è di L. 50 (cinquanta) ogni metro.

Tutti, inviando la vostra azione, o il vostro metro, Cooperatori carissimi, concorrerete ad edificare ed abbellire non solamente la Casa del Signore in terra, ma sopratutto una casa per Voi stessi in Cielo.
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UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO-STAMPA

Opus fac Evangelistae (Tim. IV, 5)


PROGRAMMA DI AZIONE

Abbiamo già spiegato a più riprese, quale sia la missione dei Cooperatori nostri nelle Parrocchie; quale e quanto vasto il loro campo di azione, la loro cooperazione di preghiere, di offerte, di opere per la lotta compatta e forte contro la stampa cattiva, per la diffusione del pensiero cristiano, per fare dell'Apostolato, per salvare le anime.
Si è detto come organizzare praticamente la stampa in Parrocchia: la formazione delle Sezioni Cooperatori Apostolato-Stampa.
Nel dare relazione delle «Giornate pro Buona Stampa», abbiamo riferito sulla formazione e sul buon funzionamento di parecchie Sezioni.
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Ora non sarà fuori luogo, anzi lo crediamo di utilità assai pratica, riportare quanto leggiamo sulla rivista «Armonie Sociali» dell'Istituto Cattolico di Scienze Sociali di Bergamo, a proposito di Azione Femminile delle così dette «Seminatrici Evangeliche» nel campo dell'Apostolato-Stampa.
Il Periodico riporta e commenta il Programma di Azione diramato alle Parrocchie dell'Archidiocesi parigina, dopo la riunione dei vari incaricati parrocchiali per la Buona Stampa; riunione tenutasi a Parigi nell’anno 1913 nella Parrocchia di S. Onorato di Eylau, sotto la presidenza dell'Abate Soulange Rodin.
Ecco il programma commentato dal suddetto Periodico e che può essere applicato in pratica alle nostre Sezioni.
«L'Azione parrocchiale, in materia di stampa, può esercitarsi su due terreni: c'è quella che si svolge nella chiesa e negli ambienti annessi; poi quella che si svolge fuori di chiesa e nelle sue adiacenze.
Giustamente si parla di Azione parrocchiale; questa è il nucleo vitale di simili campagne, le irradiazioni dei grandi centri, quando manca il nucleo particolare, operante sul posto, sono destinate a sconfortante sterilità: le grandi conferenze le generose distribuzioni gratuite di buona stampa per propaganda, ecc., fanno sovente fracasso; daranno il senso di grandi e larghe adesioni ottenute, ma in realtà il frutto rimarrà scarso, come un vantaggio di un improvviso acquazzone per le campagne riarse: l'acqua non si ferma e quindi conta poco.
Ci vuole l'azione diretta sul luogo, fra gente che si conosce, che si può seguire in maniera sistematica, su cui si può influire in mille modi; sperimentando il secondo, quando è fallito il primo, il terzo quando è fallito il secondo, e così di seguito con santa audacia e perseveranza.
Si distingue poi l'azione fatta in Chiesa e luoghi annessi, dall'altra fatta su più larga scala, un po' dappertutto. La prima deve preparare il terreno alla seconda; l'una e l'altra sempre coordinatamente e seriamente intese.
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AZIONE IN CHIESA
1. — Quanto alla chiesa, possono essere utili questi mezzi d'azione:
a) Anzitutto la preghiera: e in chiesa si tratta più specialmente di preghiera comune. Già in più luoghi si celebra la S. Messa mensile per la Buona Stampa; sarebbe sommamente opportuno divulgare e generalizzare la pratica.
È davvero necessario insistere sulla necessità della preghiera ogni qualvolta si vuole riuscire nell'apostolato; troppo poco forse ce ne ricordiamo, e però tanto poco cammino facciamo nelle nostre iniziative. Qui poi abbiamo la preghiera in comune — durante il S. Sacrificio — di tutti i Membri della Sezione; preghiera comune che realizza una speciale promessa di efficacia che troviamo registrata nel S. Vangelo. Preghiera fatta durante la S. Messa, quando Gesù Vittima si associa con noi nel pregare, e però ci rende come onnipotenti... Chi non vede quanto sia importante questo mezzo di azione?
E quando si sappia la scopo di questa Messa mensile, si verrà a poco a poco a capire dalla gente anche più rozza, anche relativamente meno devota, l'importanza della qualità della stampa che ci entra in casa, su cui si fermano gli occhi, alla diffusione della quale si coopera col comprarla, coll’abbonarvisi; la molta, moltissima incoscienza che c'è nelle masse cristiane in questa parte, verrà a poco a poco dileguandosi, col divino aiuto.
b) Bisogna poi agitare in chiesa la questione della stampa. Se ne parli nelle istruzioni parrocchiali, nelle sacre Missioni, nei Catechismi a dialogo, battendo forte sul peccato di stampa; quaresimalisti, catechisti, confessori, non cessino d'insistere sul vitale argomento...
Ad accrescere questa pratica istruzione del popolo in questa materia, e ad aiutare la riflessione comune, necessaria a ben disporre la volontà, gioverà tanto il suggerimento diramato già in Italia in migliaia di Parrocchie, di procurare una breve, ma efficace ed incisiva preghiera per l'Apostolato della Buona Stampa; preghiera da recitarsi in comune, da ripetersi giornalmente dopo la recita del S. Rosario, ripetuta frase per frase, prima dal Sacerdote e poi dal popolo, e però largamente distribuita tra i fedeli, con raccomandazione di farla ripetere in famiglia a quei di casa che non fossero intervenuti.
La preghiera più adatta, e che già si recita nella Pia Società S. Paolo e da tanti Cooperatori, è quella stampata sulle immagini del «Bacio a Gesù» in riparazione della Stampa cattiva. È la preghiera «Per chi sente sete di anime come Gesù». Queste immagini portano sul davanti il «Volto Santo» e, a tergo la suddetta preghiera. Oppure sarebbe tanto bene la preghiera a S. Paolo per l'Apostolato-Stampa; e il ripetere sovente l'invocazione: «San Paolo Apostolo, nostro protettore, pregate per noi e per l'opera della Buona Stampa».
Se queste preghiere entrassero nelle consuete orazioni quotidiane di tante pie persone, qual vantaggio non se ne otterrebbe in breve! Certo i «Membri delle Sezioni», le «Seminatrici Evangeliche», dovranno essere le prime a recitarle abitualmente, a farne la propaganda più ampia e più assidua tra la popolazione.
c) In molte parrocchie si è già stabilito l'uso di vendere il giornale, il settimanale, l'illustrato cattolico alla porta della chiesa. Altrove si esperimentò con buon successo l'erezione d'una edicola presso il vestibolo o l’entrata della chiesa, per la esclusiva vendita della Buona Stampa e di oggetti sacri (immagini, medaglie, corone...), per aiutare il buon proposito dei ben disposti.
Non deve mai essere dimenticato ogni mezzo per aiutare la buona volontà; se l'occasione fa l'uomo ladro, tante volte lo può fare anche santo, con l'aiuto del Signore. — S'incominci pure con un semplice tavolo e con due sedie per due «Seminatrici Evangeliche» o
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«Membri della Sezione» che con tanto di bracciale con la soprascritta Buona Stampa, o con distintivo di miglior gusto, stiano per turno, per qualche breve tempo a fare la vendita: a suo tempo si penserà all'edicola, e sarà fatto un gran passo verso la meta.
La Pia Società S. Paolo potrebbe con facilità fornire i distintivi «S. Paolo».
Si consiglia di aggiungervi la vendita di oggetti sacri, per meglio attirare l’attenzione, indurre a fermarsi e dare un’occhiata sull'illustrato esposto, sui titoli del giornale messo in vista, e così avviare il movimento...
Ed anche il piccolo guadagno può aumentare; tanto di più per la cassa sociale, e quindi di disponibile per l'ampliamento del giro degli affari... del Signore.
Sarebbe il caso di avviare un piccola «deposito-rivendita» di settimanali, libri, oggetti religiosi, ecc., che la Pia Società S. Paolo rilascia con forti sconti e condizioni favorevoli.

AZIONE NEI LOCALI
ANNESSI ALLA CHIESA

2. Per «annessi alla chiesa» si intendono gli Oratori, i Circoli, tutto ciò che rientra nell'ambito dell'Azione Cattolica parrocchiale. E si suggeriscono per la buona stampa i seguenti espedienti:
a) Prima cura delle organizzazioni nostre in fatto di buona stampa, deve essere quella del diffondere il Bollettino Parrocchiale. Sarà già esso stesso un numero di buona stampa per ogni casa in cui entra; poi sarà nelle singole famiglie il vero araldo della buona stampa, se lo si saprà sfruttare a dovere, come mezzo di propaganda.
È utile a questo punto un'osservazione: tante volte nelle organizzazioni cattoliche si cerca di servire meglio che si può gli organizzati senza far servire questi stessi agli organizzatori. Il dare è una bella e meritoria cosa per l'organizzatore; ma il solo ricevere e non dare mai nulla, sarebbe una gran brutta cosa per un organizzato, una cosa quasi da incosciente in chi si professa cattolico militante.
Gioviamoci delle organizzazioni per la buona stampa, se mai si accresca un tantino la quota, per comprendervi il prezzo del buon settimanale nostro, o l'offerta per il Bollettino Parrocchiale.
Si citino con encomio all’ordine del giorno i diligenti, i premurosi in quest'opera santa, per muovere altri. Con un po' di tatto e di coraggio si potrà ottenere assai, e una volta avviata la cosa, passerà in consuetudine e nessuno baderà al piccolo incomodo che sul principio credeva di provarne.
Quanto al «Bollettino Parrocchiale», l'elogio non è più da farne; la pratica che se ne va sempre più universalizzando, ne dimostra con sempre maggiore evidenza la provvidenziale utilità. — Si presenta però una questione: Prenderlo bello e fatto o comporselo da sé?
Certo, non tutti possono rispondere allo stesso modo per la differenza di tempo disponibile, della spesa, della capacità, dell'opportunità... Ma quando si può farlo tutto o in gran parte da sé, vi è un grande vantaggio. — Si lavora da soli, ma si può anche farsi aiutare, per es. distribuendo il lavoro anche tra le «Seminatrici» o i «Membri della Sezione», specialmente quando si trovano persone colte e capaci di tanto. Si aumenta così l'impegno per una maggiore divulgazione.
Naturalmente occorre fornire la materia, dare lo spunto, correggere il compito ecc., fissare un'adunanza collettiva del personale di redazione, per discutere, completare, esaminare... finire la pubblicazione.
Quanto alla distribuzione del bollettino, ove non si possa fare gratuita a tutti, rimettendola alle spontanee offerte dei singoli per mantenerlo, si suggerisce di mandarlo volta per volta, a un quinto delle famiglie non abbonate, gratuitamente; così anche queste, una ogni cinque volte, l'avranno in casa; rare saranno che oseranno respingere,
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parecchie invece si sottoscriveranno.
E in ogni numero del bollettino si trovi posto per una sentenza o caratteri da titolo, o per uno stelloncino pepato, o per un brevissimo proclama, stile affissi elettorali, sulla necessità della buona stampa; sarà una propaganda eccellente.
Un detto, un aneddoto, un'illustrazione, un episodio, ogni numero, descritto con vivacità, con varietà, dieci volte non farà breccia; viene l'undecima, la pesca miracolosa è fatta... Segreti del cuore, segreti del Signore!
b) Altra opera parrocchiale per la buona stampa è la sala di lettura. In qualche luogo, è vero, l’opera non dà risultati soddisfacenti, come si bramerebbe; ma non c'è da disanimarsi. È un insuccesso passeggero, prodotto da cause accidentali, che, rintracciate diligentemente, si possono presto far sparire. A S. Sulpizio l'opera è quanto mai fiorente. Ogni settimana passano nella sala di lettura da seicento a settecento lettori!
La sala deve essere di comodo accesso ai frequentatori; ben fornita di giornali, periodici, riviste, di gradevole ed igienica permanenza. Qui ancora i nostri Cooperatori e Cooperatrici, renderebbero un buon servizio, prestandosi per turno nelle ore libere, all'assistenza, al buon funzionamento.
Di somma importanza sarebbe esporre all'entrata uno o più quadri, a lavagna o a dattilografìa, dove si segnano preventivamente ai frequentatori gli articoli più notevoli delle pubblicazioni, per attrarvi l'attenzione dei lettori. Gioverebbe assai per assicurare la frequenza alla sala.
c) Insistere dappertutto nelle nostre organizzazioni, affinché si abbia in grande orrore la stampa cattiva, insistere e vigilare; ammonendo all'uopo francamente chi si sapesse abbonato o abituato a giornali di cattiva lega.
In tali ammonimenti, due cautele saranno da usarsi: 1) che si facciano in privato e amorevolmente, massime se si tratti di avversari potenti che potrebbero reagire violentemente in caso di qualifiche imprudenti e magari anche far causa; 2) non solo si dimostri il male che c'è nel ricorrere alla stampa cattiva, ma si indichi anche come si può supplire, secondo ciò che l'ammonito cerca. Questo facilita il buon proposito dell'emendazione, dissipando il fantasma degli incomodi od inconvenienti che ne tornerebbero.
(Continua : al prossimo numero: Azione fuori di chiesa).

QUARESIMA

È vicino Marzo: termina il Carnevale e incomincia la Quaresima. La Quaresima è il tempo della penitenza e della mortificazione.
Ogni buon cristiano, che cerca di assecondare lo spirito liturgico della Chiesa, deve in questo tempo meditare specialmente sulla Passione di Gesù Cristo: è questo uno dei migliori modi per passar bene la Quaresima.
Per aiutare i fedeli ad adempiere questo dovere, additiamo un bellissimo libro di meditazione per il tempo Quaresimale:
P. IGNAZIO
LA SCUOLA DI GESÙ APPASSIONATO
È un prezioso volumetto che, scritto con cuore, chiama a meditare sulla passione di Gesù.
Contiene 31 meditazioni sui dolori sofferti dal Salvatore, un triduo a Maria SS.ma Addolorata e altre Pie Pratiche. Costa L. 1,20 in brossura e L. 2,45 legato in tela.

ALTRI LIBRI

Il Divin Maestro, L. 2,—
La Bibbia delle Famiglie (2 volumi), L. 15,—
L'Imitazione di Cristo, L. 1,20
La pratica di amar G. Cristo, L. 1,—
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L’edicola bianco-gialla

Nessun mezzo dev'essere trascurato per la diffusione della stampa nostra, di cui sempre più impellente sentiamo la necessità. Le raccomandazioni dell’Episcopato, le auguste parole del Santo Padre, il fatto stesso da tutti noi sentito della mancanza di un foglio cattolico, che possiamo liberamente introdurre nelle famiglie cristiane, dicono tutta la gravità del problema e l’urgenza di provvedervi.

È in seguito a queste considerazioni che un curato della diaspora propose l'istituzione di chioschi parrocchiali per la vendita di giornali e riviste di carattere cattolico e di opuscoli buoni ed educativi proposta che a tutta prima sembra prematura ma che avrà un avvenire, come lo conferma l’esperimento fatto dal curato stesso nella sua parrocchia di Wald.

I PERIODICI

La fretta della vita moderna, la mania delle ginnastiche, dei giochi, delle escursioni, dice il proponente, disabituano sempre più i giovani dalla lettura dei libri. Al posto dei libri subentrarono i periodici, specialmente illustrati. E quelli cattivi vanno a ruba, mentre i pochi periodici cattolici che resistono non si vedono nelle edicole dei giornalai. Nessuno li chiede e chi li chiedesse non li troverebbe.
Questo però non deve scoraggiarci, non ci dà diritto di abbandonare il campo, rinunziare ai rimedi. I Cattolici devono continuare la pubblicazione e specialmente la diffusione.


LA DIFFUSIONE

A questo scopo può, se pure in misura modesta, giovare l’«edicola parrocchiale». Sarà ignorata, sarà deserta, per qualche tempo verrà derisa, verrà osteggiata; che importa? Il bene che si farà, sarà sempre un guadagno, di fronte al male che deriva dalla sua mancanza. Anche i buoni hanno diritto di essere informati degli avvenimenti del giorno, dei progressi, in una parola di quanto avviene nella società moderna.
L’edicola parrocchiale sarà un consigliere fidato. In essa non si troveranno pubblicazioni pericolose per la fede e per i costumi; essa sarà provvista di «tutte» le pubblicazioni periodiche che possono entrare liberamente nelle famiglie cattoliche.
L'edicola parrocchiale sarà una barriera che arresterà la valanga delle oscenità, sarà un pergamo nella strada. L’edicola insegna e distribuisce la buona parola. Essa parla anche agli indifferenti ed agli avversari; essa offre i suoi scritti anche a quelli che non vanno in chiesa. Una volta o l'altra, qualcuno di questi, per curiosità o per ispirazione dall'alto, acquisterà l'una o l'altra delle pubblicazioni dell'edicola parrocchiale e la buona parola avrà trovato nuove strade che altrimenti le restano inaccessibili. Ecco gli scopi dell'edicola parrocchiale.

IL CHIOSCO DI WALD

E qui diamo alcuni cenni dell'esperimento fatto dal curato di Wald.
L'edicola parrocchiale di Wald esiste da circa un anno. Elegante, contraddistinta dai colori bianco e giallo, essa attua l'attenzione di quanti vanno in chiesa. Dapprincipio, non pochi scrollarono la testa, se ne stettero perplessi dinnanzi al nuovo chiosco. Ma non ebbero tempo di restare a lungo imbarazzati: fresche voci giovanili li scossero dallo stupore, esclamando con insinuante vivacità i titoli dei giornali, delle riviste, degli opuscoli del chiosco parrocchiale, che essi offrivano ai passanti, senza che si incomodassero di soffermarsi al chiosco bianco-giallo! E chi sono questi strilloni? Sono dei giovani cattolici, che si danno il cambio, ogni domenica, di due in due ore; dall'Ave Maria fino al termine dell'ultima Messa. Lo zelo dei giovani non è andato scemando, anzi cresce sempre più, e sempre altri giovani si annunciano a questo servizio volontario di Azione Cattolica. Il risultato, in un ambiente così difficile, ha superato le previsioni. Il numero delle puntate vendute va sulle migliaia. Sono migliaia di copie che altrimenti sarebbero rimaste invendute.
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Non in tutte le Parrocchie, è vero, si potrà effettuare l'edicola modello; ve ne sono però e noi ci auguriamo che qualcuna sorga nei centri principali. In tutte può farsi qualcosa: tante anzi hanno già una propaganda pratica e coronata da buoni risultati; ve ne sono ancora alcune in cui la stampa buona si fa nulla o quasi nulla e queste non tarderanno a sentirne gli effetti deleteri, se già non ne sopportano le conseguenze disastrose.
Non si trascuri pertanto nessun mezzo di diffondere la buona stampa, se non vogliamo poi dover correre ai ripari, quando non saremo più in tempo.


UN BEL FALÒ DI 8000 VOLUMI!
È stato acceso a Montreal nel Canada, presenti le autorità cittadine benemerite della lotta pornografica.
Quanti falò purificatori si potrebbero fare in tante città e paesi e che impedirebbero che tante anime vadano a bruciare nell'inferno!
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L’Educazione Cristiana della Gioventù
prepara le più belle Vocazioni per la Vigna del Signore

S. S. Pio XI nella sua mirabile Enciclica sulla «Cristiana Educazione della gioventù», tratta dell'importanza vitale, dell'eccellenza di una sana e soda educazione cristiana che deve essere impartita dalla Chiesa, dalla Famiglia e dallo Stato alla Gioventù.
Dice come deve essere data l'educazione, quale e come l'ambiente in cui si deve trovare la gioventù; il fine e la forma dell'Educazione cristiana.
Riportiamo i tratti principali che possono servire al caso nostro e di utilità a quei Cooperatori che si occupano della cristiana educazione della gioventù.
«Ai tempi nostri, dice il S. Padre, si ragiona tanto di educazione, si moltiplicano maestri e teorie pedagogiche, si escogitano, si propongono e discutono metodi e mezzi per creare una educazione nuova e di infallibile efficacia, per formare le nuove generazioni verso l'agognata felicità su questa terra.
Si cerca pertanto una felicità naturale, terrena e col mezzo dell’educazione. In ciò però errano facilmente, giacché, invece di dirigere la mira a Dio, primo principio e ultimo fine di tutto l'universo, si ripiegano e giacciono su se stessi, attaccandosi esclusivamente alle cose terrestri e temporanee; sicché continua ed incessante sarà la loro agitazione fino a quando non rivolgano gli occhi e l'opera all'unica meta della perfezione, Dio, secondo la profonda sentenza di S. Agostino: «Ci creasti, o Signore, per te, e inquieto è il cuor nostro fintantoché in Te non si riposi».
E, poiché l'educazione consiste essenzialmente nella forma dell'uomo, quale egli deve essere e come deve comportarsi in questa vita terrena per conseguire il fine sublime per il quale fu creato, è chiaro che, come non può darsi vera educazione che non sia tutta ordinata al fine ultimo, così, nell'ordine presente di Provvidenza, dopo cioè che Dio ci si è rivelato nel Figlio suo Unigenito, che solo è «via e verità e vita», non può darsi adeguata e perfetta educazione se non l'educazione cristiana.
La prima, più potente, più necessaria e duratura educazione, occorre imprimerla nel giovanetto, secondo la sentenza del Savio: «Il giovinetto, secondo la via che ha presa, anche quando sarà invecchiato non se ne scosterà». Diceva perciò con ragione San Giovanni Crisostomo: «Che v'ha di più grande se non governare gli animi, se non formare i costumi dei giovinetti?»
Ma non vi ha parola che ci riveli la grandezza, la bellezza ed eccellenza soprannaturale dell'opera dell'educazione cristiana, quanto la sublime espressione d'amore onde Gesù Signor Nostro, identificandosi coi fanciulli, dichiara: «Chi avrà ricevuto uno di questi piccoli in nome mio, riceve me».

LA CHIESA

La Chiesa fu sempre la prima e più premurosa educatrice. Ne ebbe la missione e l'autorità suprema di magistero dal suo Divin Fondatore:
«Ogni potere è stato dato a me in cielo e in terra. Andate dunque, ammaestrate tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del Figliuolo e dello Spirito Santo: insegnando loro ad osservare tutto quanto v'ho comandato. Ed ecco io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo». Al quale Magistero è stata da Cristo conferita l'infallibilità in una col mandato di insegnare la sua dottrina: onde la Chiesa «fu costituita dal Divino suo Autore colonna e fondamento della verità, affinché insegni agli uomini la fede divina, e ne custodisca integro e inviolato i1 deposito affidatole, e diriga ed informi gli uomini e le loro consociazioni ed azioni ad onestà di costumi ed integrità di vita, a norma della dottrina rivelata».
La Chiesa inoltre, possiede una Maternità soprannaturale: genera, nutre ed educa le anime nella vita divina della grazia, con i suoi Sacramenti e il suo insegnamento. Perciò a buon diritto afferma S. Agostino: «Non avrà Dio per padre, chi avrà rifiutato di avere la Chiesa per madre».
Questa premurosissima Madre e Maestra ha sempre in tutti i secoli promosso una moltitudine ingente di scuole ed istituzioni in ogni ramo di sapere. «Fin dal lontano medioevo, continua il Papa, nel quale erano così numerosi (qualcuno ha voluto dire fin troppo numerosi) i monasteri, i conventi, le chiese, le collegiate, i capitoli cattedrali e non cattedrali, presso ognuna di queste istituzioni era un focolare scolastico, un focolare di istruzione e di educazione cristiana. Ed a tutto ciò bisogna aggiungere le Università tutte, Università sparse in ogni paese e sempre per iniziativa e sotto la guardia della Santa Sede e della Chiesa. Quello spettacolo magnifico che ora vediamo meglio, perchè é più vicino a noi e in condizioni più grandiose, come portano le condizioni del secolo, fu lo spettacolo di tutti i tempi, e coloro che studiano e confrontano gli avvenimenti restano meravigliati di quello che la
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Chiesa ha saputo fare in questo ordine di cose, meravigliati del modo col quale la Chiesa ha saputo corrispondere a quella missione che Iddio le affidava di educare le generazioni umane alla vita cristiana, e raggiungere tanti magnifici frutti e risultati...».
E la missione educativa della Chiesa non si estende solamente ai fedeli, ma anche ai non fedeli, come ai nostri giorni, in cui le sue Missioni spargono a migliaia le scuole in tutte le regioni e paesi non ancora cristiani, dalle due rive del Gange al fiume Giallo e alle grandi isole ed arcipelaghi dell'Oceano, dal Continente nero alla Terra del Fuoco e alla gelida Alaska, così in tutti i tempi la Chiesa con i suoi Missionari ha educato alla vita cristiana e alla civiltà le diverse genti che ora costituiscono le nazioni cristiane del mondo civile.

LA FAMIGLIA

In secondo luogo, con la missione educatrice della Chiesa, concorda mirabilmente la missione educatrice della Famiglia; poiché entrambe procedono da Dio in modo assai somigliante. Alla famiglia, nell'ordine naturale, Iddio comunica immediatamente la fecondità principio di vita quindi di educazione alla vita, insieme con l'autorità, principio di ordine.
Missione e diritto inviolabile dei genitori che importa nei medesimi un grave obbligo precisato nel Codice di Diritto Canonico, Can. 1113: «I genitori sono gravemente obbligati a curare a tutto potere l'educazione sia religiosa e morale che fisica e civile della prole, e della prole stessa provvedere anche al bene temporale».
E la Chiesa in tutti i tempi ha pur sempre tutelato la missione e il diritto dei genitori nell'educazione della figliolanza ; tanto che sono degni di rilievo questi due fatti: la Chiesa che mette a disposizione delle famiglie il suo ufficio di maestra e di educatrice, le famiglie che corrono a profittarne e danno alla Chiesa a centinaia, a migliaia i loro figli.

LO STATO

In terzo luogo interverrà pure lo Stato, in questa educazione promovendo e proteggendo il bene comune di ordine materiale che consiste nella pace e sicurezza onde le famiglie e i singoli cittadini devono godere nell'esercizio dei loro diritti, e insieme nel maggior benessere spirituale e materiale possibile nella vita presente, mediante l'unione e il coordinamento dell'opera di tutti.

SOGGETTO DELL'EDUCAZIONE

Il Papa passa a trattare del Soggetto dell'Educazione. Chi deve essere educato cristianamente? «Tutto l'uomo decaduto ma redento».
Infatti non si deve mai perdere di vista che il soggetto dell'educazione cristiana è l'uomo tutto quanto, spirito congiunto al corpo in unità di natura, in tutte le sue facoltà, naturali e soprannaturali, quali ce lo fanno conoscere e la retta ragione e la Rivelazione: pertanto l'uomo decaduto dallo stato originario, ma redento da Cristo e reintegrato nella condizione soprannaturale di figlio adottivo di Dio, benché non nei privilegi preternaturali della immortalità del corpo e della integrità o equilibrio delle sue inclinazioni. Restano quindi nella natura umana gli effetti del peccato originale, particolarmente l'indebolimento della volontà e le tendenze disordinate.
«La stoltezza legata al cuore del fanciullo e la verga della disciplina la scoterà di dosso». Sono dunque da correggere le inclinazioni disordinate, promuovere e ordinare le buone, sin dalla più tenera infanzia, e sopratutto devesi illuminare l'intelletto e fortificare la volontà con le verità soprannaturali e i mezzi della grazia, senza di cui non si può né dominare le perverse inclinazioni né raggiungere la debita perfezione educativa della Chiesa, perfettamente e compiutamente dotata da Cristo e della dottrina divina e dei Sacramenti, mezzi efficaci della grazia.
Falso perciò ogni naturalismo pedagogico, che in qualsiasi modo esclude, o menoma, la formazione soprannaturale cristiana nell'educazione della gioventù; ed è erroneo ogni metodo di educazione che si fonda, in tutto o in parte, sulla negazione o dimenticanza del peccato originale e della Grazia o quindi sulle sole forze dell'umana natura. Tali sono generalmente quei sistemi odierni di vario nome, che si appellano ad una pretesa autonomia e libertà sconfinata del fanciullo, e che sminuiscono o anche sopprimono l'autorità e l’opera dell'educazione, attribuendo al fanciullo un primato esclusivo d'iniziativa ed un'attività indipendente da ogni legge superiore naturale e divina, nell'opera della sua educazione.
Ma vi ha ancor peggio, nella pretensione falsa, irriverente e pericolosa, oltre che vana, di voler sottoporre a ricerche, esperimenti e giudizi di ordine naturale e profano, i fatti di ordine soprannaturale concernenti l'educazione, come, ad esempio, la vocazione sacerdotale o religiosa ed in genere le arcane operazioni della Grazia, la quale, pur elevando le forze naturali, le eccede nondimeno infinitamente e non può in nessun modo sottostare alle leggi fisiche, poiché lo Spirito spira dove vuole.

LE PIÙ BELLE VOCAZIONI

Naturalmente con l'educazione che viene data in certi ambienti, in certe famiglie, non c'è da aspettarsi una gioventù di carattere, una gioventù sana di spirito e di corpo che possa dare speranze
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di vocazioni al ministero sacerdotale o allo stato religioso.
Le Vocazioni ad uno stato così sublime e privilegiato, non sbocciano che tra la gioventù modello per la pratica delle virtù cristiane, per religiosità, attaccamento alla Chiesa. Danno le più belle vocazioni quelle famiglie, quegli ambienti in cui si educa cristianamente la gioventù.
Il S. Padre nella sua Enciclica, passa quindi a dire quali e come devono essere questi ambienti di formazione; quale deve essere il fine e la forma dell'Educazione cristiana: lo vedremo al prossimo numero.
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Tra le migliori Benefattrici e Cooperatrici per l'Opera delle Vocazioni, si distinguono in modo speciale la Sig.ra Domenica Dentis e la sua affezionatissima figlia Irene di Torino.
Due anime fortunate che ben compresero la grandezza d'una vocazione religiosa e l'importanza della salvezza dell'anima.
Esse danno a pro di questa opera, gran parte dei loro beni di fortuna che il Signore loro concede su questa terra, preparandosi in tal modo una ricchezza inestimabile in Cielo. Ecco quanto la Sig.na Dentis ci scrive:
«...Eccomi finalmente tolto un fastidio e all'adempimento di una promessa che forzatamente dovetti tramandare. Il desideri mio e di Mamma fu sempre che, oltre ad avere un chierico ciascuna, avessimo potuto avere due Suore e che pregassero tanto per noi.
Oggi quindi, ritirando il denaro occorrente, lo invio senz'altro, sperando che Iddio esaudisca le loro e nostre preghiere dandoci la grazia di poter far tanto bene come è nostro vivissimo desiderio. Ossequi e preghiere.
— I. D.
L'offerta come Madrine di due Suore, fu lire 1000 (mille). — Il Signore Le benedica ed esaudisca nelle loro sante intenzioni.

FRANCOBOLLI USATI

Cercateli nei ripostigli dove tenete le vecchie lettere, per farne una elemosina per la Buona Stampa.
Non guastateli: staccateli con un bel margine di carta attorno.
Mandate, a mezzo Stampe raccomandate, in pacchetto scatola alla
Pia Società San Paolo - ALBA (Piemonte)
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Unione di Suffragi
Preghiamo e raccomandiamo alle preghiere di tutti i nostri Cooperatori, gli Amici e Benefattori passati a miglior vita:
Sig. VINCENZO DELPOGETTO
VICOPO' (Parma)
Cristiano esemplare, modello di padre, ebbe la fortuna di dare un figlio al Signore nell'Apostolato Stampa. — Volò al Premio eterno dopo una lunga malattia, sopportata con cristiana rassegnazione, pieno di meriti.
Sig. Avv. COLLINO
POIRINO (Torino)
Benefattore insigne della Pia Società, il Signore lo chiamò a Sé dopo una lunga vita spesa nel bene e nell'esercizio delle virtù cristiane.
Sig. FASSINO CARLO
VEZZA D'ALBA (Cuneo)
Offrì al Signore la sua giovane esistenza tanto travagliata. — Cooperatore nostro, lascia nella Pia Società due fratelli che tanto bene offrono al Signore per lui.

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Una promessa mantenuta

La Direzione del Giornalino per i fanciulli, aveva promesso nell'ottobre scorso di dare al periodico una colorazione più attraente e di renderne la materia più utile alle Scuole di Catechismo.
Tre mesi: dicembre, gennaio e febbraio stanno a testimoniare che la promessa è stata mantenuta, nonostante le difficoltà e le spese.
Difatti nei dodici numeri pubblicati, la prima pagina è una bella tavola disegnata da un artista geniale e gentile, a colori vivaci, rappresentante una scena della Vita di Gesù. Le quali scene, vengono pubblicate in ordine, salvo qualche eccezione nelle grandi solennità, in modo che l’annata del Giornalino viene a formare un magnifico album evangelico.
Tutta la Vita di Gesù viene così illustrata, senza risparmio.
In seguito è intendimento della Direzione illustrare la Storia Sacra dell’Antico Testamento, e la Storia della Chiesa.
Ogni tavola è seguita da un articolo esplicativo, in forma semplice, e per quanto è possibile attraente, ricco di applicazioni morali, che viene gustato dai numerosi lettori e che riesce loro ad ispirare venerazione e amore tenero verso il Divin Salvatore.

Anche le altre parti del Giornalino piacciono ed educano efficacemente: il romanzetto missionario, le novelle, le poesiole, le massime morali sparse qua e là, le notizie dei principali avvenimenti della settimana adattate all'intelligenza infantile, i concorsi, le gare di temi, le barzellette di Nespolino, i modelli di giocattoli, gli aneddoti, e la esilarante storia dell'ormai famoso Tappettino, illustrata da Attilio.
Il suo dovere la Direzione crede d'averlo compiuto, e intende di continuare a compierlo ogni settimana. Ora tocca agli amici dei fanciulli e ai Cooperatori della Pia Società San Paolo far propaganda del Giornalino e diffonderlo largamente.
Tanto più che il prezzo rimane invariato: cent. 15 la copia (ai rivenditori si cede a 12 centesimi) e L. 8 d'abbonamento annuo.
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Il Santo Vangelo

È indispensabile per chi vuole condurre le anime alla scuola del Divin Maestro. Le verità che si vogliono infondere nelle anime, quelle verità che sono fondamentali ed essenziali a sapersi da ogni uomo perchè possa giungere a salvezza sono tutte comprese nel prezioso libro del Vangelo.
Se si deplora tanta ignoranza fra gli uomini, anche scienziati, si è proprio [...?] ra scienza, perchè si ha dai più vergogna di tenere come primo libro di studio il Santo Vangelo.
È errore grave, che pone a gravi rischi l'anima, quello di anteporre lo studio di qualsiasi altra materia alla lettura del Vangelo riservando per la lettura di esso il malaugurato detto: «se c'è tempo leggeremo anche il Vangelo».
Si ha un bel dire, ma fuori dalle massime del Vangelo non vi sarà mai vera sapienza, non si vive da cristiani perchè manca quella luce di verità che ci deve tenere sulla retta via.
Sì, tutti gli uomini camminano verso l’eternità anche quelli che non leggono il Vangelo ma bisogna vedere la diversità dell’esito dell'esame vero e decisivo tra gli uni e gli altri. Allora il Giudice giusto promuoverà quelli che saranno trovati conformi a Gesù Cristo, e boccerà gli altri. I promossi andranno in Paradiso, e i bocciati saranno cacciati nell'inferno.
Come si spiega questo fatto che le anime che amano il Signore o vogliono amarlo cercano e gustano la lettura del Vangelo? È presto spiegato
: il Vangelo contiene tutto quello che deve fare un cristiano e pone davanti l’esempio ammirabile del Salvatore. Gesù ha detto: fate come ho fatto io, ma perchè potessimo fare come Lui e quindi salvarci ci ha lasciato tutto scritto nel Vangelo.
A noi non resta che procurarci al più presto questo libro e farlo la guida della nostra vita. In esso ci è spiegato molto chiaramente quale deve essere il vero senso di questa breve vita su questa terra.
Per acquistarlo rivolgetevi alla Pia Società S. Paolo che ha i seguenti recapiti.
ALBA - Piazza S. Paolo — TORINO - Via Belfiore, 66 — ROMA - Via Grottaperfetta, 6 — SALERNO - Corso Garibaldi, 152 — BARI - Via Dante Alighieri, 29 — VERONA - Via S. Cosimo, 1 — CAGLIARI - Via Giovanni Spano, 23 — UDINE - Via Vittorio Veneto, 23 — FIRENZE - Via Borgo Ognissanti, 63 — PALERMO - Corso Vittorio Emanuele, 393 — GENOVA - Via Assarotti, 35 rosso — REGGIO EMILIA - Via Emilia S. Stefano, 22.
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NELLA PIA SOCIETA’ SAN PAOLO

ALBA

LA FESTA DELLA CONVERSIONE DI S. PAOLO — È una delle feste principali per la Casa. Preceduta dalla novena, fu celebrata con solennità e particolare entusiasmo.
Una particolarità quest'anno: oltre alle funzioni religiose, i giovani ed i chierici, prepararono e svolsero un'accademiola, che per la molteplicità degli argomenti trattati ed il numero dei recitanti, minacciò di diventare... un'accademiona, e si dovette dividere il programma in due parti, tramandando alla domenica seguente la seconda parte.
Un Rev. Sacerdote della Casa illustrò in un discorso i Viaggi di S. Paolo tracciati sopra una vasta carta geografica. Fecero seguito componimenti letti e recitati dai giovani e dai chierici, in lingua italiana, in latino, francese, spagnolo e greco.
Si parlò della Conversione di S. Paolo, dell'amore a S. Paolo, della storia e geografia sui luoghi e sui tempi dell'Apostolo, delle sue lettere, S. Paolo e la Stampa, la Teologia, la Filosofia e l’Eloquenza di S. Paolo, il Martirio di S. Paolo, ecc.; il tutto intramezzato da brevi canti.
Si ebbe esito abbastanza soddisfacente. Nelle varie recite erano rappresentati tutti i corsi del ginnasio, liceo e teologia e le varie sezioni di ogni corso; fu quindi, oltre il resto, come ben conchiuse il Primo Maestro, un saggio di buona volontà e di progresso negli studi in ogni scuola.

MESE DEL DIVIN MAESTRO E RITIRO MENSILE — Oggetto di meditazione durante il mese e nel giorno del Ritiro, fu «Gesù Maestro e Modello dei giovani», come ce Lo presenta il Sommo Pontefice nell'Enciclica «Sulla cristiana educazione della gioventù». Nostro Signor Gesù Cristo, fonte e datore di quella via e virtù soprannaturale che forma l'uomo passo passo, dall'infanzia all'età matura in tutte le età della vita; il Divin Maestro Modello, col suo esempio a tutti, ma particolarmente alla gioventù, nel periodo della sua vita nascosta, laboriosa, ubbidiente, adorna di tutte le virtù individuali, domestiche e sociali, innanzi a Dio e agli uomini.
Nostro Signor Gesù Cristo ha meritato nella sua vita terrena, tutte le grazie di cui ognuno attualmente abbisogna. RingraziarLo e modellarci su di Lui, i cui divini esempi ci sono comandi.

ROMA

Quattro care feste di casa si celebrarono insieme domenica 26 gennaio in unione di spirito colla casa di Alba. La festa al Divin Maestro, come chiusa del mese dedicato alla meditazione degli insegnamenti di Gesù. Durante il mese ci siamo fermati a considerare specialmente che Gesù Cristo fece sempre quello che piacque al Padre; per imparare da lui a compiere la volontà di Dio.
La festa della conversione di San Paolo ebbe un preludio il giorno 25 nella Basilica di San Paolo, dove abbiamo assistito al solenne Pontificale celebrato sulla tomba del grande Apostolo: dove abbiamo raccomandato di cuore tutti i carissimi cooperatori e i loro bisogni.
Alla sera del sabato si radunarono attorno al Signor Maestro i due gruppi della Casa per presentargli fiori e auguri di buon onomastico, ricorrendo pure la festa di S. Timoteo, il fedele discepolo dell'Apostolo.
Si lessero lettere, si cantarono inni, si offrirono doni, procurati con piccole offerte del borsellino di ciascuno e delle famiglie, e per lui si fecero preghiere filiali. La domenica si è solennizzata con funzioni e con giochi.
LA LIBRERIA

Le libreria, perchè potesse offrire più possibilità di diffondere libri sani in mezzo al popolo, si è portata in Via Giulia, 209 di fronte al Ponte Sisto. Speriamo che il Signore voglia benedire la nuova fatica nel cui nome si è intrapresa.
PROPAGANDA NELLE PARROCCHIE DI ROMA

Per contrapporsi in qualche modo alla intensa propaganda protestante, si è deciso di andar distribuendo nelle famiglie di Roma il S. Vangelo, le vite di Santi, romanzi buoni, giornaletti e bollettini. L'iniziativa incontrò il desiderio dei parroci che incoraggiano l'opera. Si sono già visitate le seguenti parrocchie: S. Giuseppe, S. Agnese, Ognissanti, S. Eusebio, S. Maria Liberatrice, S. Croce in Gerusalemme, S. Croce, S. Francesco a Ripa, S. Paolo, S. Lorenzo, S. Eustacchio, Santa Maria in Vallicella, S. Maria del Rosario.
Le famiglie, generalmente accolsero bene le Suore della Buona Stampa, e così, con la benedizione
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del Signore, la parola di Dio poté entrare in tante famiglie, e produrrà certamente i suoi frutti.

BARI

Una zelante Signorina delle Figlie di Maria accompagnò le Figlie di San Paolo nella propaganda ad Acquaviva. Passarono in ogni famiglia e lasciarono in tutto una cinquantina di romanzi, 25 Vite di Santi, 50 Vangeli, 35 copie del Divin Maestro, 150 Catechismi, 15 libri di pietà, 30 libri ascetici e varie corone e oggetti religiosi.
Si fondò un deposito-rivendita presso la Direttrice delle Figlie di Maria.
Da Acquaviva passarono a Gioia del Colle in occasione delle SS. Missioni, e di diffusero 40 romanzi, 36 Vite di Santi, 50 Vangeli, 30 libri di pietà, 20 copie del Divin Maestro (Vangelo unificato), 100 Catechismi, ed una ventina di libri apologetici ed ascetici. Si lasciarono due Centri di diffusione, uno alla Chiesa Madre, l'altro nella parrocchia dell'Immacolata.
Un centro di diffusione fu pure aperto a Ruffano presso la Sig.na Francesca Pio.
Altro Deposito di libri ed oggetti religiosi, a Ginosa presso il R. D. Rocco Lombardi.
Di grande incoraggiamento fu l'autorizzazione per la propaganda non solo, ma la benedizione e il desiderio vivissimo che si faccia del bene con la Stampa, di S. E. Rev.ma l'Arcivescovo di Barletta.
Il buon seme si spande ovunque: nelle famiglie, nelle parrocchie, nei Circoli, ecc. Ad Andria si lasciarono tra le Biblioteche, molte copie del S. Vangelo e della Bibbia, Vite di Santi, Romanzi, ecc. Si fondarono inoltre tre Depositi.
Ad Altamura si ebbe un buon aiuto dalla Sig.na Arnese, ottima Cooperatrice, cui fu affidato il Deposito-rivendita.
Un ringraziamento particolare lo si deve al M. R. D. Giovanni Genco, Vicario Generale.
OFFERTE: Sig. S. Ancora L. 30; Sig. Minernini 35; Sig. G. Sbisà 25; Ct B. 20; dalla Cassettina B. Stampa 25. — In natura: Rev. Sr. Benedetta, buona quantità di frutta, Sig. P. Ancora, dolci ed altra roba; Sig.a Riccardi M., aceto e frutta; Fam. Abbatiscianni, dolci ed arance; Fam. Morghese, dolci; Sig. Prof. N., olive ed altra roba; Sig. Dottor S., dolci; Sig. A., arance e vari oggetti.

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Occorrerebbero nella Biblioteca della Pia Società San Paolo per gli Scrittori, le annate della CIVILTÀ CATTOLICA. Saremmo ben riconoscenti a chi potesse offrirci l'opera, o indicarci il mezzo di poterla avere.
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La Domenica
va diffondendosi sempre più. Piace molto ai RR. Parroci, i quali fanno continue richieste. Fa un bene immenso in mezzo al popolo, essendo accessibile ad ogni mente. I fatti lo dimostrano. Ci scriveva un Rev.mo Parroco: Mandatemi copie del vostro foglietto religioso «La Domenica»; la voglio far entrare in ogni famiglia, farla leggere ad ogni persona: MI CONVERTE ADDIRITTURA TUTTO IL POPOLO.
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Quando ripenso alla scena di Sant'Agostino che, sordo alle lacrime della Madre ed alle esortazioni di tanti maestri, deve la sua conversione appunto ad una buona lettura, vorrei anch'io gridare in tutte le parrocchie: «tolle et lege; prendi e leggi».
Supplico quindi il Signore, che l'Apostolato della Buona Stampa, trovi ognor più dei sostenitori e dei missionari convinti, perchè la Divina Parola, penetrando più frequente e copiosa in tutte le case, incontri una docile corrispondenza in tutti i cuori.

Card. ILDEFONSO SCHUSTER.

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NUOVE BORSE DI STUDIO

ANIME PURGANTI (quarta)

Iniziata da tre piissime persone: due Sorelle che intendono così suffragare le anime dei loro amati genitori, ed una Signora per suffragi al marito defunto. — Versarono in una prima rata L. 1000 (mille).
Il Signore conceda il riposo eterno alle anime suffragate e la sua santa benedizione alle piissime Benefattrici.

S. ALFONSO

È un'altra Pia Persona che ama conservare l'anonimo affinché la sua carità . sia unicamente nota a Dio. Fondò e completò una Borsa ad onore di questo grande Santo Dottore della Chiesa, di cui tanto è divota.
S. Alfonso Maria dei Liquori: Santo ammirabile per la sua lunga vita straordinariamente ricca di meriti, tutta consacrata alla maggior gloria di Dio e alla salvezza delle anime.
Nato da nobile famiglia, dotato di rare qualità di mente e di cuore, dedicatosi agli studi di legge ne uscì in breve laureato. Ma tosto lasciò questa carriera per darsi a perorare presso il Signore altre cause di maggior importanza.
Abbandonato il foro, si applicò agli studi ecclesiastici, e, fatto sacerdote, si diede con tanto zelo a combattere i cattivi costumi e a predicare la legge del Signore con la parola e con gli scritti che se ne constatarono in breve tempo frutti consolantissimi.
Fondò la cosiddetta Congregazione dei Religiosi Redentoristi, i quali, ad imitazione del N. Divin Redentore Gesù, hanno lo scopo di evangelizzare i poveri nelle Campagne e nei luoghi più abbandonati e più scomodi.
Dal voto che aveva fatto di non perdere un momento di tempo, si comprende il suo zelo per la salvezza delle anime, quante anime abbia potuto condurre sulla via della salvezza.
Devotissimo della B. Vergine, scrisse il bellissimo libro delle sue Glorie; sovente fu visto rapito in estasi davanti al popolo, mentre di Lei parlava e ne inculcava la divozione. — Propugnò grandemente la divozione alla Passione di Nostro Signore ed il Culto alla SS. Eucaristia.
Trascorse una vita intemerata portando l’innocenza battesimale fino alla morte nella veneranda età d'anni novanta.
Chi può dire il bene che fecero e fanno tuttavia i suoi scritti? Specialmente la sua Teologia Morale in cui con principi chiarissimi e con visione quasi soprannaturale scioglie questioni difficilissime e dà norme fondamentali su cui si deve regolare la vita cristiana; il suo aureo libretto «Il Gran mezzo della preghiera», il libretto per la «Visita al SS. Sacramento», L'«Apparecchio alla morte», ecc.
Se questo grande Santo si curò tanto del bene delle anime in generale, ebbe una cura specialissima delle Vocazioni allo stato sacerdotale e religioso.
È ben giusto quindi che poniamo sotto la sua protezione le vocazioni dei nostri giorni destinate a compiere pur tanto bene nel mondo con quel mezzo che servì così bene al Santo Dottore.

S. TEOBALDO

Completarono questa Borsa già in corso, due Benemeriti Cooperatori della nostra Diocesi.
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S. Teobaldo, Compatrono dello città di Alba, di cui l'anno scorso, si celebrò solennemente il quinto centenario della miracolosa invenzione del suo Corpo, fu un Santo popolarissimo, straordinario nella sua vita umilissima e tutta spesa nel lavoro, e nel bene verso i poveri e gli infermi.
Esercitava l'umile mestiere di calzolaio, e dice la sua vita, che impiegava il tempo che gli sopravvanzava in preghiere e celesti contemplazioni, e il poco guadagno in elemosine, pensando unicamente ad alleviare i poveri e niente riserbando per se. Mendicava per loro, li curava se ammalati, si faceva tutto a tutti.
Il Signore dimostrò più volte di gradire le opere del suo servo operando miracoli, tra i quali si racconta che un giorno avendo distribuito ai poveri tutta la farina che teneva nel sacco e avendolo riempito nuovamente con sabbia, questa sabbia si convertì in ottima farina.
Morì poverissimo; ma il Signore Lo volle glorificare, tanto che sono innumerevoli i miracoli succeduti dopo la sua morte.
Il Signore per intercessione di questo glorioso santo, si degni di elargire copiose benedizioni e grazie ai due Carissimi Benefattori.

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Avete bisogno di prendere un po' di sollievo dopo il vostro quotidiano lavoro?
— «La Domenica Illustrata» porta romanzo, novella, la pagina allegra, racconti vari, suggestivi nella, forma e moralmente sani.
Volete accrescere la vostra coltura e rallegrare il vostro spirito?
Su «La Domenica Illustrata» troverete pagine scientifiche, letterarie, profili di uomini illustri, medaglioni di santi.
Vi punge il desiderio di sapere i principali avvenimenti della settimana?
— «La Domenica Illustrata» porta settimanalmente due pagine nelle quali si dà appunto in breve la notizia di quanto è successo nel mondo.
— E cosa non c'è di più gradito che un piatto preparato con le vostre mani?
— «La Domenica Illustrata» vi regala svariate ricette di cucina, vi dà modo di sbizzarrirvi nell'alternare un cibo all'altro, nell’improvvisare con pochissima spesa un dolce o un rosolio.
Abbonamento annuale: L. 15; semestrale: L. 8. Numero separato: 30 centesimi.
Per numeri gratuiti di saggio e per schiarimenti scrivere alla Direzione de «La Domenica Illustrata» ALBA (Piemonte).
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Per l’accettazione dei Coadiutori laici o Discepoli
nella Pia Società San Paolo per l'Apostolato-Stampa

1. — Il loro dovere principale è attendere alla propria santificazione nella religione, osservando i voti di povertà, castità, obbedienza e la vita comune. Quindi occorrono tutti quei segni chiari di volere e sapere consacrarsi al Signore nell’esercizio delle virtù quotidiane. Poiché, giova sia ben chiaro, la loro vita ha nulla di straordinario; ma l'ordinario della loro vita religiosa richiede spirito di mortificazione, pietà soda, umiltà sincera, fedeltà ai piccoli doveri quotidiani.
2. — Per l'Apostolato stampa molti lavori sono possibili per loro: si può quasi dire che ogni attitudine e professione può toccare qui il suo sviluppo, applicazione a gloria di Dio e pace agli nomini:
si può fare l'agricoltore;
si può fare il meccanico;
si può fare il falegname;
si può fare il muratore;
si può fare il calzolaio;
si può fare il fornaio;
si può fare lo chauffeur;
si può fare il cartaio;
si può fare il cilindraio;
si può fare l'elettricista;
si può fare l'infermiere;
si può fare il costruttore,
si può fare il fornaciaio;
si può fare il sarto;
si può fare il foto-incisore;
si può fare il pittore;
si può fare lo scultore in legno;
si può fare il domestico;
si può fare il fonditore di caratteri;
si può fare lo stereotipo;
si può fare il monotypista;
si può fare il linotypista;
si può fare il compositore a mano;
si può fare l'impressore;
si può fare il legatore;
si può fare lo scrittore;
si può fare il bibliotecario;
si può fare il montatore di macchine ecc. ecc.
Ma allora che cosa è che non si può fare? Il peccato! Le cose buone invece nell'apostolato-stampa più o meno direttamente entrano tutte! tanto esso è largo, oggi, come viene veduto dalla Pia Società S. Paolo. Occorrerebbe ad esempio già un medico, avvocato, ingegnere ecc. ecc. e scrittori di ogni ramo del sapere umano.
Quindi che bella carità poter dire ad un bravo giovane: se vuoi essere perfetto, va: troverai i mezzi spirituali abbondanti; le tue attitudini naturali potrai tutte applicarle non solo, ma santificarle elevandole al servizio di Dio e delle anime.

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I primi Esercizi Spirituali... furono... un beato ritiro in cui sotto lo sguardo e la materna assistenza di Maria, si formarono insieme con i primi Apostoli, quelli che vorremmo chiamati i precursori dell'Azione Cattolica!

Pio XI

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UNIONE DI PREGHIERE

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo che abbisogna ancora di molte grazie — S. S. Pio XI — L'Apostolato della Buona Stampa — L'incremento della Pia Società S. Paolo — La diffusione del culto al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a San Paolo Apostolo, ecc. — L'Opera delle Vocazioni religiose all'Apostolato-Stampa — L'opera delle 2000 SS. Messe — La diffusione del S. Vangelo e della Sacra Bibbia — L'Apostolato del Libro — L'Opera dei Bollettini Parrocchiali — I Cooperatori, Scrittori, Collaboratori, ecc. — L'Associazione Generale Biblioteche — I Centri di diffusione — I Periodici settimanali e mensili — Una persona che tanto si raccomanda — Diverse Persone Benefattrici — Una guarigione da mal d'occhi — Due sorelle che si raccomandano. — Una Cooperatrice ammalata — Una zelante cooperatrice per tante grazie, per conforto e rassegnazione — Una famiglia per bisogni spirituali della Sezione Cooperatori. Ringraziali e temp. — Diversi Cooperatori, Benefattori, Cooperatrici e Zelatrici.

SS. MESSE GREGORIANE

«Chi ha tempo non aspetti tempo» dice un giusto proverbio. Il tempo migliore per farsi del bene per l'eternità è il tempo attuale. Per chi può disporre di sostanze e di denaro consigliamo rassicurarsi un Corso di SS. Messe Gregoriane da celebrarsi dopo la propria morte. La Pia Società S. Paolo - Alba (Piem.) è in grado di soddisfare a questo piissimo desiderio dei suoi Cooperatori, versando per tempo l’offerta di L. 300, notificando a tempo il decesso avvenuto, presso questa Pia Società. Il miglior uso del denaro è quello che si spende a vantaggio dell’anima nostra mentre siamo in vita e per dopo la nostra morte.
Le SS. Messe Gregoriane tendono a suffragare le anime Purganti e assicurare loro l’eterno gaudio.
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