Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Per i Discepoli
Due parole ai librai

Il libraio ha uno dei compiti più delicati e più importanti della Congregazione: diffondere la parola di Dio. E' un compito delicato perchè ogni contatto con gli uomini riveste grandi responsabilità, specie quando si agisce come strumenti di grazia. E' un compito importante perché è il coronamento dell'attività specifica nostra; anzi, una delle caratteristiche principali della nostra Congregazione è appunto quella di affiancare l'Edizione e la Redazione con la Propaganda: «Andate, predicate a tutte le creature». Il Maestro vuole che la Sua parola sia portata agli uomini.
Possiamo dividere il compito del libraio in tre punti: scegliere il libro, saperlo esporre, consegnarlo al richiedente.
1) Il rifornimento dei libri richiede competenza da parte del libraio, dovendone egli conoscere (oltre che il titolo, autore, editore) l'indole del contenuto, il valore morale e la possibilità di diffusione.
In più c'è da trattare con gli Editori, e anche questo esige un certo tatto. Non sarà male ricordare che i libri possono essere richiesti in quattro modi: in conto assoluto, cioè con pagamento dietro fattura a scadenza di tre mesi; in conto deposito, cioè con diritto di resa delle copie invendute; in conto cambio, ossia dando all'Editore un corrispettivo di libri di nostra edizione; contrassegno, se si versa all'impiegato postale l'importo dei libri, al momento della consegna.
2) E' poi molto importante il trattamento ed esposizione dei libri. Chi frequenta la libreria riceverà gradita impressione se i libri sono disposti negli scaffali con ordine, spolverati, facili ad essere trovati.
Vari sono i criteri secondo i quali può essere ordinato un centro librario: per ordine alfabetico, per materia, per Casa Editrice. Quando lo spazio è scarso, è preferibile una divisione per materia: Sacra Scrittura, catechesi, predicazione, Mariologia, ascetica, biografie, formazione, cultura, lettura amena. Ogni criterio ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi; l'importante è che il libraio sappia trovare subito i libri richiesti.
Si deve dare precedenza assoluta alle nostre edizioni, sia: nella presentazione come nella esposizione in vetrina, sicuri così di una particolare benedizione di Dio; senza però trascurare le altre edizioni buone.
Il centro librario deve essere pulito, ordinato, in modo da essere accogliente come una chiesa: come in questa viene predicata la verità, così nelle nostre librerie viene fatto conoscere Gesù Maestro, attraverso il nostro apostolato.
3) La presentazione del libro al pubblico è il compito più importante e più difficile. Occorre competenza nel consigliare questa o quella lettura, tatto nel trattare, abilità nel richiamare l'attenzione su un libro piuttosto che su un altro. Spesso chi entra in libreria non sa di preciso che cosa desidera; è qui che il compito del libraio si fa particolarmente delicato. Vi sono alcuni sacerdoti che mandano i loro figli spirituali nelle nostre librerie, tanta è la fiducia che hanno sull'esperienza del nostro libraio a consigliare la lettura adatta. Il libraio impara a conoscere i gusti dei frequentatori, perciò arriva a saper indicare le letture giuste; può anche, talvolta, seguire passo passo il progresso spirituale del cliente; anzi, provocarlo senza che questi se ne avveda. Perciò è necessario tenersi al corrente delle riviste, cataloghi, giornali, contenenti recensioni e annunci delle novità librarie. Occorre anche tanta prudenza nel trattare, perchè può succedere che una frase detta con le migliori intenzioni sia capita male.
4) Mi si consenta di terminare con le parole del Primo Maestro, mai abbastanza meditate:
«Le nostre librerie sono centri di apostolato; l'indicazione ne è il Vangelo con l'immagine di S. Paolo.
Non sono negozi, ma servizio ai fedeli; non vendita, ma apostolato per offerta; non hanno clienti, ma cooperatori e lettori; non per affari, ma centri di luce e calore in Gesù Cristo; non si mira a dominare, ma a servire la Chiesa e le anime; non per far danaro, ma per beneficare le anime; i cattolici d'azione ed il clero debbono trovare collaborazione, luce, indirizzo per il loro ministero; non prezzi, ma offerte.
La libreria rispecchia tutto il nostro Istituto, è il punto di contatto tra esso e il popolo.
La libreria è un tempio, il libraio un predicatore; luce, santità, gioia, sono i frutti cercati in Cristo e nella vita cristiana. Il banco è un pulpito di verità».

Fra VINCENZO TOMMASINI

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PROPAGANDA COLLETTIVA

L'aggettivo è improprio; ma il senso è chiaro.
Propaganda collettiva è far adottare in diocesi i nostri catechismi.
Propaganda collettiva è la costituzione delle biblioteche che servono ad una collettività di persone.
Propaganda collettiva è la diffusione di una intera collana di libri, per esempio della patristica.
Propaganda collettiva è il triduo, come la giornata del Vangelo, o mariana, o catechistica, o del messalino ecc. in una parrocchia, in una diocesi, nelle carceri, in un collegio, ecc.
Propaganda collettiva è assicurarsi i propagandisti nella parrocchia, nel seminario, nell'associazione cattolica, nell'istituto, nelle librerie.
Propaganda collettiva è incaricare una persona capace ed attiva per raccogliere abbonamenti a: Famiglia Cristiana, Orizzonti, Giornalino, Aurora, Domenica, Vita in Cristo e nella Chiesa, Via Verità e Vita, ecc.
Propaganda collettiva è trattare del cinema: sale di proiezione, noleggio, proiettori, pellicole, cortometraggi ecc.
Propaganda collettiva è formare un catalogo particolare per circostanze determinate, come il mese di maggio; la quaresima, l'adunanza del clero, dei cattolici, dei maestri.
Propaganda collettiva è la circolare o la cartolina-réclame che viene spedita per una nuova edizione di stampa o di cinema.
Propaganda collettiva è rendersi cooperatori persone influenti, come le Autorità Ecclesiastiche, civili, militari, scolastiche, le presidenze e le segreterie delle associazioni per averne il favore, una raccomandazione, od almeno un lascia-passare per la scuola, la caserma, ecc.
Propaganda collettiva è parlare alla radio per una speciale iniziativa, formare un manifesto-annunzio, cercarsi i distributori delle edizioni.
Propaganda collettiva è servirsi delle recensioni sui migliori periodici e giornali.
Propaganda collettiva comprende le conferenze catechistiche, le esposizioni delle edizioni, l'intervento ai vari convegni dove si possono fare conoscenze, sciogliere difficoltà, proporre iniziative.
Propaganda collettiva è raccogliere i libri in determinate collane, con opere di valore: onde chi acquista un libro sia invogliato ad acquistarli tutti.
La propaganda collettiva si può fare da casa, dalla libreria, quasi ovunque. Ogni volta, che si sanno esporre così le edizioni da interessare maggior numero di persone; ogni volta che a persone capaci si inculca con prudenza e zelo l'apostolato; ogni volta che si scrivono e pubblicano libri che sono di larga diffusione, ecc. si ha la propaganda collettiva.
Propaganda collettiva è partire da casa con una buona macchina piena di libri adatti ed interessanti per molte categorie di lettori: non con una semplice borsa, che può contenere pochi libri, per cui la scelta è ridottissima.

Sac. Alberione

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