Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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IL DESIDERIO PIÙ ARDENTE22
Vi è un desiderio che tutti dobbiamo nutrire nel cuore, anche se semplici cristiani, ma specialmente chi si vuole consacrare a Dio, ed è questo: farci santi. Dalle prime ore del mattino sino alla sera si metta l'intenzione: faccio questo per farmi santa. Di questo argomento vi ho parlato altre volte, e lo abbiamo raccomandato a tutti i santi, le anime del purgatorio, all'Immacolata, a Gesù buon Pastore, ed in tutto il mese di gennaio abbiamo pregato con più fervore: «Vergine Maria madre di Gesù, fateci santi». Ma abbiamo nell'anima questa aspirazione? Ora dobbiamo aggiungere un'altra domanda: «Fateci sante pastorelle, dateci anime, dateci tante anime», perché questa sarà la vostra professione, la vostra occupazione: aiutare le anime ad arrivare in paradiso. Questo bisogna che entri bene nell'anima. Voi, entrando qui, incominciate a pensare alle anime, a nutrire una sete nuova, la sete delle anime.
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Da che cosa si distingue la pastorella da una suora di vita attiva? Dall'amore alle anime. Ha detto Gesù: «Ecco il cuore che tanto ha amato gli uomini e tutto ha dato per essi». Per capire l'essenza della vocazione vi porto un esempio. Qual è e quale dev'essere il pensiero e il desiderio di un medico? Sanare e guarire gli ammalati. E quale deve essere il pensiero della pastorella? Salvare le anime. Quest'amore è il suo distintivo. La suora pastorella dev'essere un'anima consacrata per le anime. In tutto quello che farete nella vostra formazione, sia che studiate o che facciate dei bei ricami, pensate: «Questo mi servirà per l'apostolato, quando farò il laboratorio, l'asilo, quando sarò umile cooperatrice col parroco». Tutto sia preghiera, per diventare buone pastorelle. Se voi dopo la comunione dite soltanto: «Gesù, ti amo», Egli non sarà contento; dovete aggiungere: «Gesù, ti amo e amo le anime». Recitate l'atto di carità bene, per intero. Dite al Signore: «Fammi amare le anime come tu le hai amate; dammi anime e toglimi il resto, non cerco onore, stima, ma le anime cerco». Questo costituisce il carattere della pastorella.
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Una suora pastorella che nella sua giovinezza ha dato tutto al Signore, tempo, lavoro, forze, giunta alla vecchiaia offre la sua vita per le anime, come Gesù.
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Due cose cui mirare: l'anima vostra e le anime. Se un'aspirante vuole solo farsi santa, deve prendere un'altra strada: non deve farsi pastorella. Guadagnare Iddio sommo bene e il prossimo. Come noi desideriamo ardentemente di farci santi, così dobbiamo desiderarlo per il prossimo. Per le anime dare il tempo, le forze, la salute. Beata la suora che sul letto di morte potrà dire: «Ho dato la vita per le anime». Beata te che, ormai anziana, stanca sfinita, non ti resta, come al Buon Pastore, che dare la vita. Può darsi che qualcuna non lo senta ancora tanto, come il bambino quando va a scuola, ma siete venute qui per acquistare questa grazia. Le sante messe, le visite al santissimo Sacramento, ecc., indirizzarle ad acquistare questa grazia. Per ottenerla occorre contemplare Gesù buon Pastore, cercatore, Salvatore delle anime.
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La pastorella deve cercare il Crocifisso. Nelle vostre case mettere dei Crocifissi belli: contemplate gli occhi di Gesù. Com'erano belli gli occhi di Gesù! Questa sera, entrando, vi ho guardato negli occhi e ho detto: «Che bello sguardo hanno queste suore!»; gli occhi sono le finestre dell'anima. A Gesù piacevano tanto i bambini, perché leggeva nei loro occhi la semplicità, la bontà, ecc. Gli occhi di Gesù sono lo specchio della Divinità. Guardate gli occhi di Gesù. Nel Vangelo leggiamo molte volte che Gesù guardava verso il cielo, il Padre Celeste. La pastorella deve guardare molto il cielo e dire: «Lassù mi aspetta Gesù». Quando si presentò a Gesù il giovane ricco chiedendogli che cosa doveva fare per la vita eterna, Gesù gli rispose: «Osserva i comandamenti», ma per prima cosa Gesù gli volse uno sguardo d'amore. Se voi avete volontà di farvi sante, quando entrate in chiesa guardate il Tabernacolo, con amore: da dietro quella porticina Gesù vi guarda ad una ad una con amore e tutte conosce. E noi conosciamo Gesù? Lungo il giorno pensate: «Gesù mi segue con i suoi occhi anche attraverso i muri». C'è stata qualche biricchinata? allora dite subito: «Gesù mio, misericordia!», per essere sempre a posto.

12 Febbraio 1950

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22 12 febbraio 1950