Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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4. IMITARE MARIA NELL’APOSTOLATO PER TUTTE LE VOCAZIONI
Dilatare il cuore ai bisogni dell’umanità
Domenica II dopo l’Epifania, Meditazione, Castel Gandolfo, 20 gennaio 19631


Il Vangelo preso da san Giovanni, capitolo secondo:

«In quel tempo c’erano nozze in Cana di Galilea – la Galilea è una parte della Terra Santa – e vi era la madre di Gesù. E fu invitato pure Gesù con i suoi discepoli alle nozze.
Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli dice: Non han più vino. E Gesù rispose: Che ho da fare con te, o donna? L’ora mia non è ancora venuta. Dice sua madre ai domestici: Fate tutto quello che vi dirà. Orbene vi erano sei pile di pietra preparate per la purificazione giudaica, le quali contenevano ciascheduna due o tre metrete. Gesù dice loro: Riempite d’acqua le pile. E le empirono sino all’orlo. Gesù soggiunse: Attingete adesso e portate al maestro di tavola. E portarono. E come ebbe assaggiato l’acqua convertita in vino, il maestro di casa, che non sapeva donde fosse (ma lo sapevano gli inservienti che avevano attinto l’acqua), chiama lo sposo e gli dice: Tutti servono da principio il miglior vino e, allora, danno il meno buono quando sono brilli; ma tu hai serbato il miglior vino fino ad ora.
Così Gesù in Cana di Galilea dette principio ai miracoli, e manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui»2.

Qui è chiaro [che] l’intervento a una festa di nozze da parte di Maria e da parte di Gesù vuol dire che il matrimonio
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è cosa sacra, e Gesù poi lo elevò a sacramento, [a] suo tempo.
Riflessione seconda: interviene Maria quando ella, tutta attenta a quello che succedeva in casa, in aiuto a coloro che l’avevano invitata, si accorse che veniva meno il vino a metà della festa, e sarebbe stata una cosa un po’ umiliante per gli sposi. Maria allora si rivolge a Gesù: Non hanno più vino… e la preghiera era breve, ma piena di fede. Sembrò che la risposta di Gesù fosse negativa e, cioè, che Gesù dovesse ancora tardare a manifestarsi com’era, cioè il Messia, il Dio fatto uomo: Non è ancor giunta la mia ora. Ma Maria sapeva che la sua preghiera presso Gesù non poteva essere delusa, sarebbe stata quindi esaudita: Fate tutto quello che vi dirà Gesù, ecco. Tante volte noi dobbiamo ricorrere a Maria e vogliamo ricorrere a Maria, perché dice un santo Dottore: alle volte avviene che noi otteniamo più presto, più sicuramente le grazie da Gesù ricorrendo a Maria. Non perché Maria sia più potente, no… Maria ha l’intercessione, non ha l’onnipotenza, intercede. Ma si aggiunge alla nostra preghiera la preghiera di Maria e, allora, ecco che le nostre preghiere tante volte ottengono più facilmente in quanto non siamo solamente più noi a pregare, ma con noi Maria3. E allora Gesù esaudì Maria… ecco, si compì il miracolo: l’acqua venne cambiata in vino e in vino migliore.
Da notarsi che Gesù non si è ancora manifestato come Dio e uomo; aveva già fatto discepoli che l’avevano seguito per l’illuminazione interiore, la grazia interiore, ma non l’avevano ancora riconosciuto per quello che era. Ma per la grazia di Maria, Gesù viene a manifestarsi pienamente. Tutti servono da principio il miglior vino, eccetera… Così Gesù in Cana di Galilea dette principio ai miracoli – con l’intercessione di Maria – e così manifestò la sua gloria, che vuol dire la sua potenza, chi era egli stesso. E allora i discepoli, che non lo conoscevano ancora per quello che era, i suoi discepoli
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credettero in lui, credettero in lui. Ecco, allora: e Maria, come ha iniziato la vita, cioè l’incarnazione in lei del Figlio di Dio, così l’inizio del ministero pubblico di Gesù stesso. Quindi Gesù, per intercessione di Maria, anticipò l’ora; quando Gesù aveva detto: Non è ancora venuta la mia ora, ma Maria ha mosso l’orologio, diciamo così, mosso le sfere, e ha fatto arrivare l’ora che Gesù si manifestasse per quello che era. Allora nelle nostre preghiere rivolgiamoci a Maria: c’è spirito di fede più viva, di fermezza nella speranza, nell’ardore, nella carità. Oh! Se viene lo scoraggiamento e viene qualche pessimismo nell’animo, ricorriamo a Maria che ci presenti a Gesù, e allora Maria interverrà vedendo che siamo in necessità.
«Vinum non habent» – disse a Gesù –, non hanno più vino, e diciamo così a Gesù. Maria, non ho fervore, non ho spirito abbastanza vivo di fede, non ho umiltà abbastanza sentita, non ho spirito di carità, non ho lo spirito di fermezza, cioè di perseveranza nelle cose. Dirlo a Maria, Maria lo dice a Gesù: «Vinum non habent». E tante volte noi non sappiamo quali grazie ci sono necessarie, ma se ci affidiamo a Maria, penserà lei come una mamma, la quale indovina quando il figlio è malato, se lo vede un po’ indebolirsi, la faccia un po’ pallida eccetera… la mamma vede e interviene e aiuta: così Maria. Quante grazie non sappiamo neppure conoscere che ci sono necessarie: Maria, provvedi, provvedi!. E Maria interverrà per noi. Ecco, la vocazione di Gesù, come predicatore e come maestro nella Parola, la vocazione Gesù la manifestò proprio allora. Manifestò la sua gloria: farsi conoscere Messia e predicare ciò che manca nell’Antico Testamento, cioè predicare quello che è nel Nuovo Testamento, testamento di amore; poiché ciò che risulta di più nel Nuovo Testamento è l’amore, e Gesù si fa nostro maestro e muore per salvarci.

La vocazione, la vocazione. La Mostra4 ha un grande insegnamento per voi, e cioè mirare a tutte le vocazioni!
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E tutti gli Istituti che sono stati rappresentati, e specialmente il Seminario – sebbene sia stato rappresentato un po’ modestamente –, è perché si entri nello spirito della vocazione. La Mostra è stato un grande insegnamento per voi: tutte le vocazioni! E se pensate a tutte le vocazioni, si moltiplicheranno le vostre vocazioni, perché se corrispondete cioè al lavoro che si deve fare per tutte le vocazioni, il Signore manderà le vocazioni a voi. Perché? Perché date dimostrazione di volere tutte le vocazioni: per tutti gli Istituti, per tutti i seminari del mondo. Ecco, se noi abbiamo lo spirito della vocazione, il Signore guiderà noi e porterà molte anime a compiere la stessa missione. E siccome le vocazioni sono state la prima preoccupazione di Gesù quando si manifestò, cioè è andato a cercarsi le vocazioni, così… Avete notato gli Istituti maschili? Siete chiamate e dovete aver la capacità, la psicologia e lo spirito soprannaturale anche per le vocazioni maschili e per le vocazioni agli Istituti Secolari. La Mostra è stata una grande lezione per voi: mentre che avete lavorato perché riuscisse5 bene, ed è quindi già un lavoro per tutte le vocazioni, come avete insistito perché facessero la loro esposizione, partecipassero: quella è stata una preghiera e un’azione vera, giusta, per tutte le vocazioni, ottima cosa. Ma deve lasciare un ricordo profondo: come avete avuto fede e attività, preghiera per tutte le vocazioni perché fossero tutte fatte conoscere, quello è stato l’esercizio della vostra vocazione; è quello che vi ha instradate e messe sopra l’attività vocazionaria. Vocazioni maschili e femminili: tanta virtù da poter anche operare sulla gioventù maschile… tutte le vocazioni!
E interviene Maria, per cui si manifesta Gesù e si manifesta così che i suoi discepoli credettero in lui: e allora furono pieni di fede in Gesù, lo conobbero nella sua missione, nel suo potere… potere di operare miracoli. Ecco, Maria: così la vostra imitazione di Maria. Ella era la Madre del Divin Chiamato, di colui che il Padre celeste ha mandato agli uomini Salvatore.
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Il cuore della giovane chiamata all’Istituto vostro deve dilatarsi! Esaminare la Mostra della Chiesa in un altro punto, e cioè in quel padiglione che rappresentava la Chiesa, la Chiesa, perché era in primo luogo la mostra della Chiesa. Quanti sono i cattolici? Quanti sono gli eretici, scismatici? Quanti sono i maomettani, i pagani e altre religioni? E in ogni nazione quanti sono i sacerdoti e quanti ne mancano per avere un sacerdote per ogni mille abitanti? E quante suore mi mancano per avere tre suore per ogni mille abitanti? Quello è estremamente utile, l’esame di coscienza da fare! La vostra istruzione è fondamentale, dopo quella spirituale è la fondamentale. Mancano quanti sacerdoti al mondo? E ne mancano due milioni e mezzo. E quante suore mancano al mondo? Mancano sette milioni e mezzo per essere nove milioni. Ora, ecco l’oggetto delle vostre preghiere, ecco l’aspirazione e quello che si domanda ogni giorno da voi al Signore nella preghiera, che è fatta per voi, che recitate6. E intanto la riparazione alle vocazioni che si perdono, alle vocazioni non corrisposte e a quelle che, pure corrispondendo da giovani, poi praticamente non vivono la vita di consecrazione, di apostolato. Il vostro cuore bisogna che si dilati come il cuore di Gesù, che invita tutti gli uomini alla salvezza: «Venite ad me omnes» [Mt 11,28].
Non restringetevi, come il cuore ristretto, alla vostra piccola casetta, ma un cuore dilatato, largo! Amore vivo a Gesù, portare delle anime a Gesù! E siccome questo è la vita di consecrazione e di perfezione: andare a Gesù nel nostro senso di chiamati, di chiamate… non è la cosa più delicata, più importante che ci possa essere in voi e per voi? E come parlate entusiaste della vocazione, oppure che la sentite poco? Sì, poiché la vita ha due parti: consecrazione, cioè dono di noi stessi a Dio; ma siccome Dio ci ha dato delle facoltà, delle capacità, della intelligenza, della memoria, la salute fisica, eccetera… una volta dati a Dio, Dio vuole che operiamo per lui, cioè che capiamo – intelligenza –, che amiamo le vocazioni, che sentiamo il bisogno della Chiesa e dell’umanità. Andate
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dappertutto e predicate [cf Mc 16,15]: e quante nazioni non hanno ancora accolto il Maestro Divino! Allora il cuore si allarghi: raccogliere nel nostro cuore i bisogni dell’umanità. Circa metà del genere umano è ancora all’oscuro del Vangelo; sostanzialmente sono, tra atei e pagani, circa metà [del] genere umano, oltre che poi anche degli altri: per esempio, ci sono tanti maomettani, ebrei, eccetera…
Il ricordo della Mostra è un’istruzione larga, è una cooperazione data7 perché tutte le vocazioni potessero essere conosciute, negli Istituti; e possano quindi i visitatori orientarsi, quando si tratta di gioventù; e poi si tratta anche degli adulti, perché il problema vocazionario interessa in tutti i sensi la Chiesa e l’umanità.
Allora nell’umiltà: Signore, siamo pochi. «Nolite timere pusillus grex, quia complacuit Patri vestro dare vobis regnum»8 [Lc 12,32], o voi, piccolo gregge, non temete, perché piace al Signore questo inizio, e santità ci vuole perché la santità mette la base. E avete la responsabilità di tutte quelle che seguiranno perché, se siete sante e ben formate, darete l’esempio: come vivere interiormente e come compiere l’apostolato. Giornata quindi bella, giornata di luce e di grazia.

Quindi, cosa conchiudere? Maria, Madre delle sante vocazioni, Maria è la Madre della vostra vocazione. E come ella ha dato al mondo il gran Chiamato che è la vocazione per tutta l’umanità, così la chiamata vostra e la chiamata di tante anime a seguire Gesù.
Le parole possono essere più o meno abbondanti, ma ciò che importa è riempire il cuore di questi sentimenti, riempire l’anima di queste aspirazioni, di questi pensieri.

Sia lodato Gesù Cristo.
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1 Nastro originale 138/62 (Nastro archivio 135a. Cassetta 135, lato 1. File audio AP 135a). Titolo Cassetta: “Le nozze di Cana. Importanza della mostra delle vocazioni. La mostra della Chiesa”.

2 Vangelo: Gv 2,1–11. Il PM cita e commenta il brano all’interno della meditazione.

3 Cf ADOLFO TANQUEREY, Compendio di teologia ascetica e mistica, nn. 155–169, in particolare 162.

4 Come si comprenderà dalle parole che seguono del PM, egli si sta riferendo alla Mostra della Chiesa che si era chiusa da poco (18 novembre – 9 dicembre 1962). Cf AP 1962, pp. 9–12.

5 Il PM dice: riesca.

6 È la Preghiera di Offerta per le vocazioni. Cf AP 1961, p. 76, nota 11.

7 Il PM dice: data a, alla Mostra, cioè una cooperazione, perché…

8 «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno».