Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

Effettua una ricerca

Ricerca Avanzata

CIRCOLARE 72

Presenta la collezione dei libri scritti dalle Figlie di San Paolo: «I Papi». Sottolinea che le Figlie non sono solo chiamate a diffondere, ma anche a scrivere; incoraggia a non trascurare mai questo dovere vocazionale.

Domenica, 31 luglio 1938


Rendiamo a Dio le dovute grazie perché si stanno pubblicando vari volumi della collezione «I Papi» scritti dalle Figlie di San Paolo148. Buono e lodevole impegno avete messo in questo lavoro: redazione, stampa, propaganda. Amare il Papa149, è amare Gesù Cristo; ascoltare il Papa è ascoltare Gesù Cristo; imitare le virtù dei SS. Pontefici è imitare Gesù Cristo; far conoscere il Papa è far conoscere Gesù Cristo.
Avevo scritto come introduzione a questa serie di libri «I Papi»: «Gesù Cristo è il Maestro divino dato dal Padre agli uomini. Egli ha detto: «Io sono la Via, la Verità e la Vita»150. Ma Gesù Cristo non doveva rimanere sempre sulla terra. Dopo la sua vita mortale, Egli continua a vivere e ad insegnare nella persona del Papa. Come si cambiano le particole nel Tabernacolo e rimane sempre il medesimo Gesù Cristo, così si sono succeduti i Papi sulla cattedra di San Pietro, e vive sempre lo stesso Gesù Cristo nel Papato.
~
Il primo studio d'ogni cristiano è quello della vita e dottrina di Gesù Cristo; segue subito come secondo, la vita e la dottrina del Papa.
Nei Papi i più alti esempi d'ogni virtù; nei Papi la dottrina sicura di salvezza; nei Papi il principio della vita cristiana.
Uno è il segno vero e visibile a cui tutti gli altri si riducono, di essere pienamente con Gesù Cristo: essere pienamente col Papa.
Ecco perciò una raccolta popolare di vite dei Papi. Tanto si è scritto e tanto dottamente dei Papi; ma la presente raccolta, mira alla pratica della vita. Vuol ricordare le virtù eminenti dei Papi, i loro insegnamenti, il loro ufficio di Pastori.
Chi conosce il Papa: lo ascolta, lo obbedisce, lo ama, lo segue; e nel Papa conosce, segue, ascolta, ama Gesù Cristo».
Le vostre ricchezze non sono i campi e le case; la vostra vera ricchezza sono le edizioni, i libri da voi scritti. Ringraziamo perciò il Signore per aver data costanza, lume, fervore in questo santo compito. Ottenere l'approvazione per stampare un libro proprio, non è solo come ottenere la promozione di fin d'anno; è molto di più perché‚ è il coronamento di tanti anni di studio.
Terminata la stampa di tutti i libri preparati, gioverà fare una bella festa al Divin Maestro.
S. Ignazio che la Chiesa festeggia oggi, per procurare la maggior gloria di Dio, voleva che tutti i suoi figli fossero distinti per studio, per virtù e pietà; due di essi son Dottori della Chiesa: S. Roberto Bellarmino e S. Pier Canisio per le belle opere scritte per illustrare e difendere le verità cristiane.
Le Figlie di San Paolo, voglio dire un buon numero di esse, non devono fermarsi alla stampa ed alla propaganda, ma mirare a scrivere.
Avete vinto il demonio della superbia e della pigrizia e alcune sono arrivate. Ma c'è il pericolo che dopo il primo lavoro posiate la penna. Non corrispondereste alla vostra vocazione. Non dovete svolgere una parte soltanto della vostra missione, ma tutta.
Concludiamo:
I. Ringraziamo il Signore con un devoto Te Deum. Recitiamo tre Pater ai Pontefici santi perché‚ vogliano proteggerci sempre.
~
II. Promettiamo di esser costanti ad usare la penna151; rinnoviamo questo proposito nel giorno in cui si farà la festa al Divin Maestro. Una bella e devota offerta a San Paolo sarebbe una piccola penna152 d'oro o d'argento in ringraziamento per le sue 14 Epistole, in preghiera, in promessa.
III. Questo proposito va inserito nell'esame come uno dei doveri principali del vostro stato e della vostra Congregazione. Il Signore ve ne domanderà conto. Egli vi ha aiutate e assistite sempre: vi aiuterà ed assisterà ancora se sarete fedeli alla vocazione di cui vi ha onorate.
S. Paolo scriveva per essere più utile alle anime: siate vere Figlie di tanto Padre. Tutte ne avrete vantaggio e la Congregazione arriverà a stampare edizioni proprie ed edizioni volute dalla Chiesa.

Primo Maestro

~

72. St. In CI, agosto (1938)1.
----------------

148 Questa collana attesta lo stretto legame che esisteva tra studio e redazione. Così sr. Giovannina Boffa ne descrive l'origine: «Al termine dello studio sulla storia della Chiesa, verso la fine del 1937, egli (il Primo Maestro) ci disse: “Ogni insegnante ha il diritto di chiedere agli alunni un compito di esame. Io vi chiedo di scrivere la biografia di un Papa. Ognuna pensi, studi, scelga il Papa che crede bene”... Con un po' di timore, ma con tanto entusiasmo e fede sulla parola del Primo Maestro incominciammo... Era felice quando gli portavamo le prime cartelle e ci benediceva. Quando una biografia era pronta ne godeva visibilmente ... e, fatte le eventuali correzioni e ottenuto l'imprimatur, si portava il lavoro in tipografia». (BOFFA G., Gli studi e la redazione delle Figlie di San Paolo nel periodo fondazionale. Memorie e documenti, Roma 1990. Arch. stor. gen. FSP, Roma). Le biografie pubblicate furono complessivamente tredici.

149 In queste parole appare la grande devozione di don Alberione per il Papa. Le prime Figlie di San Paolo nella professione emettevano anche il voto di fedeltà al Romano Pontefice (cf Costituzioni, 1932, art. 58; cf anche ESPOSITO R., Bibliografia della Famiglia Paolina, Roma 1983, pp. 135-136).

150 Cf Gv 14,6.

151 Il PS annota: «Ricevuta la benedizione del Signore, alcune Figlie di San Paolo con molto fervore e a nome delle sorelle protestarono: ‘No, non deporremo la penna, in quanto ci sarà permesso dall'obbedienza’». Questa nota lascia intendere che il testo fu anche pronunciato all'interno di una funzione religiosa.

152 In realtà la piccola penna d'oro fu offerta a san Paolo il 25 gennaio 1939. Così sr. Giovannina Boffa descrive l'evento: «Ci recammo in gruppo alla basilica di San Paolo e nel corso di una solenne e sentita celebrazione deponemmo la penna d'oro sulla tomba dell'Apostolo in segno di riconoscenza e come atto di supplica». (BOFFA G., op. cit.; cf anche CI, febbraio (1939)2).