Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Anno XLI
SAN PAOLO
Marzo-Aprile 1966
Roma Casa Generalizia,

AVE MARIA, LIBER INCOMPREHENSUS, QUAE VERBUM ET FILIUM PATRIS MUNDO LEGENDUM EXHIBUISTI (S. EPIPHANIUS EP.)

Voti augurali

L'anima nostra sia pervasa d'intima gioia e di santo gaudio; una lode perpetua al Salvatore: vincendo la morte ed il peccato, redenti e riconciliati con Dio.
Risurrezione nostra da una vita tiepida, inerte: per una vita fervente, santa, spontanea: vita veramente paolina: «Se siete risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù, ove Cristo è alla destra del Padre». Alleluia!
P. MAESTRO


RADUNO: CONSIGLIO GENERALIZIO, PROVINCIALI E REGIONALI

L'articolo 292 delle Costituzioni nostre dice: «Passati sei anni dall'elezione (del Superiore generale), il Superiore generale convoca tutti i Superiori Provinciali e Regionali per trattare, assieme agli Officiali della Curia Generalizia, le cose di maggior importanza della Società».
Doveva essere convocato dopo sei anni, secondo le Costituzioni; ma si è tramandato a dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, nell'eventualità che venisse data qualche nuova disposizione; ma nulla è stato cambiato.
Perciò, secondo la circolare già mandata, il Raduno sarà dal 18 maggio al 2 giugno corrente anno.

Partecipanti: Don Alberione G., Superiore Generale
Don Zanoni, Delegato e Vicario Generale
Don Marazza, Consigliere e Superiore Provinciale d'Italia
Don Dragone, Consigliere Generale
Don Gambi, Consigliere Generale
Don Poggi, Procuratore e Segretario Generale
Fratel Grossetti, Consigliere aggiunto
Fratel Turbiani, Consigliere aggiunto
Don Pasquero, Superiore Provinciale (Argentina-Cile)
Don Roatta, Superiore Provinciale (Brasile)
Don Paganini, Superiore Provinciale (Giappone)
Don Ferrero, Superiore Provinciale (India)
Don Costa, Superiore Provinciale (Spagna)
Don Crovella, Superiore Provinciale (USA)
Don Valente, Superiore Regionale (Inghilterra -Irlanda)
Don Saorin, Superiore Regionale (Canadà)
Don Perino, Superiore Regionale (Colombia)
Don Tonni, Superiore Regionale (Congo)
Don Gratilli, Superiore Regionale (Filippine)
Don Zecchinati, Superiore Regionale (Messico).
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ARGOMENTI

Fra «le cose di maggior importanza», secondo il sopraddetto articolo, vi sono le seguenti:
1) Esaminare se sono state applicate le disposizioni del Capitolo Generale (1957), nelle Province e Regioni.
2) L'esame del Decreto Conciliare del Vaticano II: De accommodata renovatione vitae religiosae.
3) Le nostre Costituzioni, secondo la lettera e lo spirito.
4) Esame del Direttorio (preparato nel 1947, ed ora aggiornato).

Il Direttorio è un commento esplicativo, interpretativo e pratico delle Costituzioni. Il Direttorio non stabilisce leggi.
La preparazione sta nelle preghiere; i Superiori Provinciali e Regionali tengano un'adunanza dei Superiori delle Case loro dipendenti, commentando l'articolo 292 delle Costituzioni, e tenendo conto di quanto viene trattato: pietà, studio, apostolato, vita religiosa, amministrazione.
Il Raduno è diviso in due parti; cioè: corso di Esercizi spirituali e la trattazione degli argomenti indicati. Nell'esaminare il Direttorio si avrà occasione di trattare tutti gli argomenti più importanti proposti dai Superiori partecipanti.
Durante il raduno si avrà la traslazione della Salma del Servo di Dio M. Timoteo Giaccardo, dal cimitero di Roma al loculo costruito nella Cripta inferiore del Santuario Regina Apostolorum.
Sac. G. Alberione

Per le vocazioni adulte
I Vocazionisti delle Case d'Italia, che avessero modo di prendere contatto con giovani dai 17 ai 25 anni intenzionati ad abbracciare la vita religiosa paolina, sono pregati di orientarli ai Vocazionari per Adulti: ad Albano (aspiranti al sacerdozio), a Roma (aspiranti discepoli).

ORIENTAMENTI

I. Parola del Papa
«Guardare indietro, ricordare, è dovere; non solo perché bisogna avere coscienza storica dell'ambiente in cui si vive, ma perché il culto della tradizione fa parte della genuina pedagogia ecclesiastica. La mentalità incurante e sprezzante di alcuni innovatori moderni verso il passato non è del tutto intelligente; e se cerca d'interpretare e assecondare l'istintivo e naturale distacco della psicologia giovanile dalle forme di vita della generazione precedente, non sempre fa questo con la felice intuizione del cuore del giovane, che vuole, sì, francarsi da certe costrizioni ed inibizioni a lui imposte, ma non vuole disconoscere la fortuna e l'onore della sua origine, non vuole essere egoista e ingeneroso verso chi lo ha amato ed educato, non vuole fondare la sua maturità sulla propria inesperienza, ma piuttosto su ciò che l'altrui esperienza gli ha preparato e gli regala».
(Paolo VI)
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II

La personalità
La vera personalità umana si ha quando si pensa rettamente e si opera rettamente in ordine al fine eterno. Questo per ogni uomo ragionevole e retto nell'operare in ordine al fine.
Invece la vera personalità cristiana si ha quando si pensa, si cerca e si opera in Gesù Cristo. È una personalità completa quando si vive del tutto in Gesù Cristo Via e Verità e Vita: per il paradiso.
Per le anime consacrate a Dio la personalità è perfetta («se vuoi essere perfetto») se si pensa, si cerca, si vive in Gesù Cristo del tutto, in modo assoluto; secondo la dottrina e la vita della perfezione, come vissuta da Gesù Cristo: questa perfezione si raggiunge se ci si distacca da tutto ciò che è impedimento secondo i voti della povertà, castità e obbedienza.
È vivere perfettamente in Gesù Cristo Via e Verità e Vita, come Egli visse perfettamente.
In ogni istituto religioso questa personalità religiosa prende il colore, le finalità ed attività proprie.

III

Il Vangelo in classe
In ogni Casa Paolina si incominci la lezione di scuola con la lettura di 2-3 versetti del Vangelo. Un alunno ne sia incaricato.
1) il Maestro della classe rappresenta il Divino Maestro dell'umanità;
2) favorisce il raccoglimento della scolaresca;
3) ordinare la scuola come preparazione alla redazione, come apostolato sacerdotale;
4) la lettura del Vangelo è preghiera per le grazie di apprendere la dottrina e dispensarla alle anime.

IV

Conoscere la vocazione
Scoprire lo spirito di un aspirante è grande arte, e del tutto necessaria nei superiori.
Lo spirito può essere divino, o umano, o diabolico.
Per la vocazione religiosa occorre lo spirito divino.

Alcuni segni:
1) La docilità, particolarmente se è persona colta, istruita intelligente: ed intanto segue la direzione spirituale, obbedisce, è flessibile, sottomesso; sono segni sinceri di buon spirito.
2) Tendenza a cose serie, utili, fruttuose, importanti. Dio è luce, e l'anima è illuminata anche nelle tenebre, perché Dio spinge ad operare bene e perseverare nel migliorarsi.
3) Amore alla dottrina della Chiesa, all'insegnamento filosofico-tomistico; tendenza ad approfondire per confermarsi.
4) Equilibrio: tutto è preso in bene, la pace è conservata con tutti, l'animo è discreto, prudente, giudizioso, riflessivo, religioso.
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5) Umiltà vera: né si esalta, né si deprime; man mano che crescono i buoni risultati, le lodi, le difficoltà, le critiche, ecc. Tutto contribuisce all'umiltà ed alla serenità fiduciosa in Dio: «Ecco l'ancella del Signore; sia fatto a me secondo la tua parola». È dono di Dio. Ama di essere conosciuto; si apre col suo direttore spirituale.
6) Le divozioni sono poche, ma profonde, costanti, illuminate: vivo desiderio di conoscere e vivere Gesù Maestro, con la fiducia nella Regina Apostolorum e in San Paolo Apostolo. Si nota un crescendo costante.
7) Ama le anime in Gesù Cristo: né per simpatia umana, né per interesse; incline più a servire che ad essere servito; comprende le pene e condivide le gioie, nella vita quotidiana di comunità applica i dodici segni della carità come descritti da San Paolo: «La carità è paziente, è premurosa, non è invidiosa, non offende ed è umile. Non è ambiziosa, non cerca il suo interesse, non si irrita, non pensa male. Non gode dell'ingiustizia, ma del trionfo della verità. Colui che ama tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta».
8) Possiede in qualche misura: «Beati i miti, i pacifici... », ecc.; sono frutti dello Spirito Santo, del «Dio della pace», per la sua costante unione con Lui. «Pace in terra agli uomini di buona volontà».
9) Fiducia in Dio e sfiducia in sé. Quando vi è la vera umiltà Dio comunica ai piccoli i suoi segreti e lascia gli orgogliosi nelle tenebre. L'umile diviene saggio e forte per la grazia di Dio; i superbi «divites dimisit inanes». Perciò è facile a piegarsi e a obbedire; non la pretesa che si pieghino compagni, superiori, direttore spirituale.
10) Libertà di spirito: non si abbatte nelle aridità, né si esalta nelle contemplazioni; continua le pratiche di pietà con puntualità e amore.
11) Veracità e semplicità nella condotta: nessuna finzione o ipocrisia.
12) Pratica nell'intimo «Chi vuol venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua». Perciò: domina le sue passioni, tutto rivolge in bene, è paziente nelle prove della vita, sempre sereno; e se le prove sono più forti ricorre più filialmente al Signore, ed in breve tempo ritorna nel suo intimo la pace di Dio.
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V

Perfezione
La perfezione religiosa e sacerdotale:
Il Religioso-Sacerdote è tenuto alla perfezione per due ragioni:
1) Come Religioso, perché costituito nello stato canonico di perfezione, in virtù della professione che gli impone di tendere alla perfezione propriamente detta, con la pratica dei consigli evangelici, nella forma determinata dalle sue Costituzioni. «La persona consacrata a Dio mediante i voti religiosi, commetterebbe senza dubbio un peccato mortale, mancando a questo dovere essenziale del suo stato di tendere alla perfezione».
2) Inoltre, è obbligato a tendere alla perfezione come Sacerdote, per le ragioni che impegnano il Sacerdote secolare stesso.
Altrettanto vale, «mutatis mutandis», per il Sacerdote secolare. Non perché sia in stato giuridico di perfezione come il Religioso, ma in virtù della sua ordinazione sacerdotale e per la sublime dignità delle funzioni sacerdotali, che esigono da lui ancora più santità che dal semplice Religioso non Sacerdote. Perciò il Sacerdote secolare che manca ai suoi doveri, pecca più gravemente che il Religioso laico.
Anche il Religioso laico è obbligato alla perfezione per la professione: «La persona consacrata a Dio mediante i voti religiosi, senza dubbio commetterebbe un peccato mortale, se non tendesse alla perfezione, che è dovere essenziale del suo stato».
Da «La teologia della perfezione cristiana»

VI

Le copie dei libri
Allahabad (India): La tiratura media delle copie dei libri che si stampano, è di 8000; e si diffondono con facilità.
È necessario distinguere fra gli argomenti riguardanti piccole frazioni di lettori, ma in primo luogo è necessario diffondere i libri che interessano le masse; siano prodotti in forti tirature.
L'insegnamento è questo: dare la massima diffusione, e quindi forti tirature, cominciando dal Vangelo, il Nuovo Testamento, l'intera Bibbia. Di conseguenza, dare maggior importanza alla diffusione con zelo e attività.
I libri di valore, che sono stampati in una nazione, vengano tradotti o riprodotti in altre nazioni, con le opportune convenzioni con gli Autori.
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NOTIZIE
Il Vicario Generale, Don Zanoni Damaso, si trova in visita ad alcune nostre case dell'America. Porta letizia e fraterna assistenza. Accompagnarlo con la preghiera.

Tra i libri scritti da Don Esposito Rosario, che attualmente dirige «Afrique cretienne»:
Leone XIII e l'oriente cristiano
Il Cristianesimo Orientale
Decreto sulla Chiesa Orientale
(Commento)
Processo al Vicario (Pio XII e gli Ebrei, secondo le testimonianze della storia, IV edizione) tradotta in francese e portoghese.
La Massoneria e l'Italia (III edizione)

Il disco paolino

Benedizione
Il giorno 10 febbraio 1966, S. E. il Cardinale Ildebrando Antoniutti, Prefetto della S. Congregazione dei Religiosi, si è recato ad Albano, nella Casa delle «Vocazioni Adulte», a benedire ed inaugurare gli ambienti e le macchine per la registrazione ed incisione dei dischi.
Il disco cattolico è uno degli «strumenti della comunicazione sociale».
Discoteca
Discoteca Pastorale: 12 dischi microsolco 33 giri, cm. 25, alta fedeltà. Brani del Vangelo nella perfetta dizione di Carlo D'Angelo.
La voce degli ultimi tre Sommi Pontefici.
Esecuzioni liturgiche, natalizie, ricreative.
Canti di montagna (brani vari).
Canti della patria (brani vari) ecc.
Edizioni
I dischi, per ora, principalmente servono alla Liturgia, alla famiglia, all'insegnamento catechistico e civile.
Iniziativa per le Suore
Un'iniziativa è stata proposta, e già è in corso: per i ritiri mensili delle comunità di Religiose.
Molte Religiose non hanno chi li predica. I dischi sostituiscono.
Il programma di questo primo anno comprende undici Ritiri mensili (due dischi per ogni Ritiro, con una meditazione e due istruzioni sulla vita religiosa).
Vengono predicati, da Cardinali e Vescovi, e registrati. Gli argomenti sono i seguenti:
- S. E. Card. Antoniutti Ildebrando:
La vita religiosa dopo il Concilio.
- S. E. Card. Lercaro:
Liturgia, vita dell'anima religiosa. Tempo di Pasqua.
- S. E. Card. Siri:

Impegno umano e spirituale della Religiosa dopo il Concilio.
- S. E. Pellegrino:
Vita contemplativa e vita attiva nel «Perfectae caritatis».
- S. E. Tomassini:
Vocazione religiosa: scelta di eccezione al servizio di Dio e della Chiesa.
- S. E. Cavanna:
Maria, Madre della Chiesa.
- S. E. Bartoletti:
La Chiesa e il mondo contemporaneo.
- S. E. Antonelli:
La povertà religiosa nel «Perfectae caritatis».
- S. E. Maverna:
Senso dell'obbedienza e superiorità di servizio.
- S. E. Carraro:
La preghiera: comunione con Dio e anima dell'apostolato.
- S. E. Piazza:
Natale: mistero dell'amore di Dio.
- S. E. Willebrands:
Comunità umana e senso dell'ecumenismo.
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