Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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Per i nostri defunti

La Famiglia Paolina non si dissolve con la morte; soltanto, per essa, un membro muta la dimora.
Ogni giorno il Calendario Paolino ci ricorda chi è passato all'eternità; ci richiama il pensiero di chi ci ha preceduto nel grande passo; i buoni esempi di chi ci ha lasciati; il dovere di suffragare.
L'elenco dei nostri cari defunti si allunga e ci ammonisce: siamo attesi lassù; il premio sarà proporzionato ai meriti; noi stessi spontaneamente siamo portati a pensare chi ha lasciato migliori ricordi.

Ricordiamo ancora: le persone defunte verso le quali abbiamo maggiori doveri di riconoscenza o di carità; per vincolo di sangue o di religione; le persone defunte che ebbero maggiori responsabilità in vita, quaggiù; le persone defunte che possono trovarsi in purgatorio per occasione della stampa, cinema, radio, televisione; le persone defunte che possono trovarsi in purgatorio per nostra responsabilità: mancanza di zelo, cattivo esempio, ecc.
La carità verso i defunti attira la misericordia di Dio e la remissione dei nostri debiti con Dio.
«Sancta et salubris est cogitatio pro defunctis exorare».
È di fede l'esistenza del purgatorio; e che possiamo soccorrere quelle anime con i nostri suffragi, specialmente con il sacrificio della Messa.

ESERCIZI STRAORDINARI
(30 Giugno 1962)

Alla domanda, riguardante chi vi parteciperà: «Sono invitati e devono parteciparvi...», il devono è da prendersi in senso assoluto?
RISPOSTA: Non in senso assoluto; ma nel senso «se non intervengono ragionevoli motivi scusanti...».
Questo secondo già le norme disposte per il primo corso straordinario (1960).
Esempi: Vi sono infermi (almeno tre).
Vi è chi dall'estero è venuto in Italia da poco tempo, per es. da solo 4 anni o meno (verrà invece al Corso straordinario del 1964).
Vi sono membri la cui assenza dalla casa creerebbe un eccessivo disagio, ecc.
Occorre, però, che tutto sia normalmente notificato entro l'anno corrente.

Tutti i Superiori mandino l'elenco dei partecipanti e di chi è impedito.


Perché si conservi l'unione tanto giova l'insegnamento di S. Paolo: «non plus sapere quam oportet sapere, sed sapere ad sobrietatem»; «non stimarsi di più di quanto siamo e possiamo, ma ispirarsi a sentimenti di giusta misura». Quindi S. Paolo enumera i doni da Dio ricevuti ed i doveri che ne seguono; tutto da regolarsi in carità e verità.
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