Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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RITIRO FEBBRAIO 1952
52. LA GIORNATA E LA VITA52
1. Certamente ognuna di voi questa sera è preparata al ritiro, oggi è una bella festa, e ognuna di voi ha già ricevuto grazie della Madonna.
La Madonna non aveva bisogno di purificazione perché era immacolata. Ella al tempio presenta al Padre celeste Gesù buon Pastore, offre il sacerdote eterno. Bisogna chiedere alla Madonna due grazie.
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2. Prima: che ci offre con Gesù Cristo al Padre celeste per la salvezza delle anime. Voglio presentarmi e offrirmi per la gloria di Dio. Dire alla Madonna che ci offra ogni mattina nella messa, è l'offerta è tanto più vera quando viviamo per Gesù Cristo. L'offerta è un simbolo di chi si dona. La Madonna ci dia grazia per distaccarci sempre più da noi. Non si deve chiudere un esame di coscienza senza chiedere alla Madonna che ci purifichi, perché Gesù ci prenda e ci usi.
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3. Se un pennello non viene preso dal pittore diviene sempre più vecchio e buono a niente. Noi siamo i pennelli e Gesù è il pittore; che la Madonna ci metta nelle mani di Gesù perché egli faccia la sua opera d'arte.
L'offerta vuole dire maggior buona volontà per fare la volontà di Dio. Volete fare bene la novena all'Immacolata di Lourdes? dite bene il rosario.
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4. Questi anni sono importantissimi per la vostra vita, per il vostro Istituto. E' la generosità di questi anni che assicura il vostro Istituto. Qual è il fastidio, la preoccupazione più grossa?" che voi vi facciate sante, che corrispondiate alle grazie straordinarie, che siate veramente generose. Santificare la giornata, per santificare i mesi e la vita, poiché la vita è fatta di giornate. Amando il Signore ogni giorno, si santifica la settimana e così la vita intera viene santificata.
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5. San Carlo Borromeo aveva questo principio incominciando la giornata: oggi voglio essere buono. Viviamo ogni giorno come se fosse l'ultimo della vita. Il cominciare bene la giornata assicura le grazie per la giornata. Cominciare e chiudere la giornata come vorremmo incominciare e chiudere la vita.
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6. Quali sono gli atti che ci preparano alla giornata? Il "Benedicamus", che deve essere sentito nel cuore. Ringraziare Iddio che ci chiama al suo servizio nella nuova giornata che è per conoscere, amare, servire Dio. Segue la meditazione, per conoscere Dio. La meditazione porta tanto frutto quanto entra nella nostra anima. Potete fare molte meditazioni e rimanere sempre uguali. Se la pastorella non fa bene la meditazione, me ne accorgo dopo solo un quarto d'ora che parlo insieme a lei.
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7. Ogni sofferenza è un dono di Dio, così ogni umiliazione; ma come fa pensare così un'anima che non fa bene la meditazione? Ognuno di noi si trasforma nella misura che ha i pensieri di Gesù.
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8. Educare la volontà per servire Gesù. Nella messa facciamo con lui la rinunzia ti noi stessi: sono venuta per fare la volontà tua. Che stiamo a fare a messa se non si rinuncia alla nostra volontà! "Signore, io ti offro me stessa piccola vittima", che significa vittima?
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9. Santificare il cuore nella comunione: come mi ama Gesù. Ed io come amo Gesù mentre amo così me stessa. Una persona è il ritratto dell'egoismo e fa la comunione tutte le mattine!
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10. Pastorelle, lasciate qualunque cosa, ma non lasciate la meditazione. Lasciate la comunione, ma non lasciate la meditazione e l'esame di coscienza. La fede supplisce ai sensi. La vostra famiglia diventerà grande nella misura che diventerete sante. A volte siamo così distratti che non siamo neppure capaci di ricevere le grazie. Il fastidio più grosso dell'Istituto è la vostra santità.
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11. Dovete essere molto educate con Gesù in Chiesa. Se la pastorella non è educata con Gesù come può insegnarlo agli altri.
Cominciare bene la giornata. Dite così alla messa: Gesù buon Pastore mi consacro a te, per i fratelli, e tu consacra me per il Padre.
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12. Quando il sacerdote eleva l'ostia dite: Madonna Immacolata offri me con Gesù al Padre. Uscite di chiesa, vivete l'offerta fatta.
Dobbiamo chiudere la giornata come vorremmo chiudere l'ultimo giorno della nostra vita. Chiuderemo la vita come chiudiamo la nostra giornata. Se chiudete la giornata con poco amore, chiuderete la vita con poco amore. Non s'improvvisa niente. Chiudere ogni giorno con quella disposizione di spirito che vorremmo avere nell'ultimo giorno della vita.
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13. Alla fine della vita, dovremo dire: vi ringrazio Gesù di avermi creata, fatta cristiana, pastorella. Dire grazie ogni giorno ci merita le grazie per l'indomani. Alla fine della giornata mettersi in raccoglimento, con sentimenti di dolore: anche oggi, Gesù mi hai dato tante grazie ed io ti ho offeso. Ma non lasciarsi prendere dalla tristezza nel chiudere la giornata. Alla sera, sta bene il Magnificat; sì, perché oggi Gesù è stato buono per me. Ogni giorno provo la bontà di Gesù e la mia infedeltà. L'unico vero male è il peccato. Sentire Gesù vicino a noi ogni sera: ogni sera tanto dolore. Dare l'ultimo bacio al crocifisso. Chiudere la giornata nell'abbandono e con fiducia che come Gesù ci ha aiutato oggi, ci aiuterà domani: fiducia serena.
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14. Addormentarsi sul cuore di Gesù, sul braccio della Madonna. Capisco che ci sono tante cose da fare, ma bisogna anche chiudere la giornata. Chiudere gli occhi pensando ai moribondi della notte, a tutte le sorelle sparse per il mondo, che gli angeli custodi custodiscono loro e le anime a loro affidate.
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15. Così santificherete le serate e insegnerete alle famiglie a santificarla. Otteniamo agli altri la grazia di fare ciò che facciamo bene noi. Il silenzio della sera ci ricorda il grande silenzio della notte. Che tutti sappiano che le suore alla sera si raccolgono, come ci si raccoglie, per ben morire.
La sera, pensate ai sentimenti di Gesù al suo abbandono al Padre celeste.

2 febbraio 1952

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52 2 febbraio 1952