Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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SPIRITO DI POVERTÀ'30
1. La religiosa rinunzia a quanto era sua proprietà, proveniente dalla sua famiglia, e raccoglie per l'istituto, non conserva la libertà di disporre. Cedo a mia mamma, do in carità non si può dire. Non si può, neanche se si è avuto in propaganda. Chi trasgredisce a questi due punti manca al voto; la virtù poi è assai più estesa.
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2. Se non vi sono particolari necessità di padre, di madre, di nonni, la suora che porta all'istituto si mostra molto affezionata. Non mandare alla vestizione persone malaticce che non possono far vita comune. Al diavolo basta un filo. E' cosa fondamentale che il cuore sia distaccato. Le particolarità distruggono. Non mutare itinerari, viaggi, ecc.
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3. Date all'istituto e vi sarà dato. Tanto più che la Pastorella dovrà anche pensare ai poveri. Vediamo che sia il vero spirito di povertà, quello che si fa tener di conto, che non ci fa rompere i piatti, ci fa mettere il grembiule per non sporcarci. Il cibo sia ben fatto e digeribile. Se vai a comperare vedi ciò che serve e dura di più. Non rovinare macchine da cucire, abbi cura della salute che è dell'istituto. La povertà si esercita in tante maniere.
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4. Chi tiene conto del tempo, sa riempire e far fruttare le giornate; così pratica la povertà. E' un complesso di attenzioni per contribuire al fine dell'istituto, ma soprattutto per praticare il voto.
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5 Trattare tutte le cose dell'istituto come sacre, perché appartengono alla religione, sono consacrate a Dio. Tutto è benedetto con la benedizione dell'abito, anche i piatti, il letto. Immaginare Maria nella casetta di Nazareth e, come per la castità, siate tante "Maria".
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6. Chi ha spirito di povertà attira benedizioni e grazie dappertutto. Noi abbiamo un patto col Signore: Io lavorerò bene e userò tutto per Voi, ma voi datemi quanto occorre per me e per l'esercizio dell'apostolato. Alcune cose costano, per es. se prendete una macchina del cinema. Ma il Signore è infinito. Oh, se avessimo fede, quante cose verrebbero. Rinnovate il patto tutti i giorni. Battete la testa nella porta del purgatorio, o alla cassa di san Giuseppe. A lui mai chiesi invano. Immenso numero di volte bussai alla porta del purgatorio. Vi benedica il buon Pastore, lui che non ebbe una pietra dove posare il capo, ma tutto si dedicò all'apostolato, visse sempre in carità, non ebbe una bella culla per nascere, né un letto per morire e il sepolcro glielo prestò Nicodemo.

dicembre 1947

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30 Dicembre 1947