Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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sussistenza ecc. Qui si parla solo del celibato eletto spontaneamente per amore di virtù. Si può permettere quando vi siano queste tre condizioni cumulativamente:
1. Che si possa prevedere che vivranno castamente, non solo cogli altri, ma anche con se stessi. Quanti divengono la croce del parroco colla loro vita scandalosa! la croce dei confessori per l'abitudine a cadute solitarie!
2. Che la loro elezione sia affatto spontanea, anzi sia manifestata con una certa insistenza.
3. Che, in generale, particolarmente trattandosi di donne, o abbiano i mezzi di sussistenza o li possano guadagnare facilmente. Quante volte fatte9 vecchie, cadute inferme, divenute lo zimbello dei nipoti ed anche dei fratelli e sorelle, sono costrette a trascinare una vita misera ovvero a ricorrere all'ospedale!10 In tantissimi casi solo la speranza di eredità può imporre qualche rispetto.

CAPO X
LA FORMAZIONE DELLO ZELO NELLA DONNA

Il prof. Pasquinelli1 nella Settimana sociale scrive: «L'anno scorso da Terni giungeva all'ufficio dell'Unione popolare una cartolina vaglia di L. 100 con queste parole che dicono tutta una percezione cristiana vera, rispondente ai bisogni dei tempi, del bene
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9 Sta per diventate.

10 All'ospizio.

1 Archimede Pasquinelli (Jesi 1874 - Roma 1918), primo presidente della sezione giovanile del comitato diocesano dell'Opera dei Congressi, fu amico personale di Giuseppe Toniolo (Treviso 1845 - Pisa 1918; insigne economista e sociologo) e di Romolo Murri (Montone Sanpietrangeli 1870 - Roma 1944; prete e teorico della Democrazia Cristiana). Licenziato dall'insegnamento statale, per essere troppo “papista”, decise di dedicarsi a tempo pieno alla politica e al giornalismo sociale. Dal 1903 collaborò a Il domani d'Italia, un foglio politico fondato a Roma dal Murri due anni prima, ma trasferito a Bergamo dopo la condanna del fondatore per modernismo. Collaborò successivamente a L'ora presente, nella sua città d'origine. In un necrologio apparso sullo stesso giornale, il Pasquinelli fu descritto come un «attivo organizzatore, agitatore, povero e felice compositore di scioperi, milite delle lotte popolari».