Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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XIV. PRIMA PASTORELLA (1)
Per imparare bene, sempre meglio la vita pastorale e la vita della suora pastorella c'è un grande mezzo: la divozione a Maria, madre del divin Pastore.
La divozione a Maria madre del divin Pastore è espressa nella coroncina (a) che recitate; d'altra parte anche nelle lodi che cantate sempre vi è diffuso lo spirito pastorale. D'altra parte questo è il vostro compito.
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Maria ebbe la vocazione /di/ (a) pastorella. Il Signore l'aveva preparata. L'aveva preparata conservandola immacolata nella concezione; e poi le infuse tanta grazia, tanta luce, finché venne espressa da Dio per mezzo dell'angelo la sua vocazione, quando l'arcangelo Gabriele le annunciò che doveva esser la madre del divin Pastore Gesù. Ella quindi compì l'ufficio di pastorella in una maniera così bella, così grande che nessun'altra pastorella può raggiungere l'ufficio nel senso preciso che compì Maria: divenne la madre del buon Pastore. Madre!
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Ecco, certamente un ufficio della pastorella è di curare le vocazioni maschili (uno dei compiti) perché la pastorella è chiamata a accompagnare il pastore di anime; e quindi cominciando da[all']avviare giovanetti al seminario, agli istituti religiosi, e assisterli in quanto è proprio della missione della pastorella, almeno con la preghiera. E poi hanno sempre da collaborare assieme il pastore e la pastorella: si accompagnano nel lavoro di salvezza delle anime.
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E poi, <la su> la pastorella assiste i malati e previene il sacerdote e prepara la via al sacerdote. E poi la pastorella sarà colei che pregherà per il pastore defunto. Molti dimenticano il pastore. E gli uni perché pensano che i preti non han bisogno di suffragi perché son già buoni; e altri invece non pregano perché non pregano né per sé né per gli altri. Allora la suora pastorella suffragherà l'anima del pastore.
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Maria quindi, annunziata dall'arcangelo Gabriele, accettò l'ufficio: Fiat mihi secundum verbum tuum. Ecce ancilla Domini [Lc 1,3]. Accettò questo ufficio di diventar la Madre <del Past> del buon Pastore. E nello stesso tempo ella <può s> poté già capire qualche cosa di quello che sarebbe stato di Gesù nel futuro. Eh, erano le parole dell'arcangelo che la illuminarono. Sì. Egli, Gesù, il figlio suo sarebbe stato colui che avrebbe guidato tante anime, tante anime, e che a tutte le anime egli portava la salvezza. E avvenne il grande prodigio: vergine e madre!
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Quindi ella è la vera madre, la madre naturale del buon Pastore Gesù, di colui cioè che un giorno si dichiarò: "Io sono il buon Pastore" [Gv 10,11]. E quante cure ebbe Maria per Gesù! Come lo crebbe Gesù! Sì, là al presepio ella depose <nella pa> sulla paglia, dopo [averlo] avvolto <nel> in pannolini, depose sulla paglia il bambino. E vennero i pastori avvertiti dall'angelo. E vennero ad adorarlo. Ecco li nella culla il buon Pastore, e davanti alla culla, che ha cura del piccolo Pastorino, è la madre del divin Pastore.
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Ella quindi <diede l'essere umano a Maria> diede l'essere umano al bambino Gesù e lo allattò e lo salvò dall'ira di Erode, e lo nutrì, lo vestì, lo crebbe, anno per anno; e stette col buon Pastore Gesù fino a che Gesù non cominciò la sua missione. La madre del divin Pastore! Oh.
Poi Maria accompagnò Gesù con la sua preghiera, quando Gesù compiva il suo ministero pubblico. Sì.
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E se Gesù predicava, Gesù predicava le virtù, la santità, Maria era colei che in primo luogo metteva in pratica i consigli [e] le esortazioni di Gesù.
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E accompagnò Gesù buon Pastore fino al calvario, fino al momento in cui Gesù era per passare da questa vita terrena. E allora divenne madre dei nuovi pastori, perché Gesù disse dalla croce: "Donna, ecco [il] tuo Figlio [Gv 19,26]. Ed era un pastore Giovanni, [uno] dei dodici pastori. Cioè chi sono i pastori? Sono i vescovi che governano le diocesi, <sono> erano i dodici che sono andati nelle varie parti del mondo. Ella, tenuta in casa da un pastore, dal pastore del nuovo testamento! Gesù "/Giovanni/ (a), ecco [la] tua Madre [Gv 19, 26].
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Ed ella si prese cura dei dodici quando Gesù era salito al cielo. Chi c'era là nel cenacolo? Vi erano i dodici, perché già era stato eletto anche Mattia quando discese lo Spirito Santo. E Maria guidava le preghiere nella novena della Pentecoste, nei giorni che precedettero la discesa dello Spirito Santo. Faceva la madre allora, la madre dei nuovi pastori, nuovi pastori della Chiesa. E così con la preghiera e con l'incoraggiarli, ecco discese lo Spirito Santo.
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Ella li assistette, li consigliò i pastori. E quando <si> cominciarono a esser perseguitati i pastori del nuovo testamento, Maria era colei che li incoraggiava e li sosteneva e pregava per loro, onde avessero forza e coraggio a diffondere il Vangelo, cioè a comportarsi da buoni pastori. Quindi assistette i pastori del nuovo testamento.
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Ella ancora ha fatto ricordare specialmente a san Luca cose che riguardavano la vita di Gesù. E ella narrò a san Luca le cose che troviamo nei primi capitoli del Vangelo di san Luca, cioè l'annunziazione, la nascita di Gesù bambino, la fuga in Egitto, <la> la vigilanza durante il tempo che la sacra famiglia stette in Egitto, sì, e poi <la per> lo smarrimento e il ritrovamento di Gesù a Gerusalemme nel tempio. Sì, ella narrò queste cose e san Luca le scrisse nel suo Vangelo. Oh.
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Compì allora Maria il suo ufficio di madre del divin Pastore rispetto a Gesù, e di madre spirituale rispetto ai dodici, cioè ai pastori del nuovo testamento. Pastori e vescovi che dovevano andare in tutto il mondo a predicare quello che avevano imparato da Gesù.
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E Maria è la madre del clero. Maria è la madre dei sacerdoti. Maria è la proteggente, la protettrice dei vescovi, sì. Certo Maria ha cura di tutti i cristiani, tutti; ma in modo particolare dal cielo ha cura di coloro che sono i pastori nella Chiesa, e cura particolare di voi cooperatrici <del buo> dei pastori.
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Ella, Maria ispirerà tante cose perché la pastorale e il lavoro che fate e di preparazione al vostro ufficio Maria lo benedice e prega sempre e ispira, guida <con le> coi suoi lumi e con la grazia che ottiene dallo Spirito Santo. Sì.
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Quando voi fate la professione, voi non fate una professione comune di suore, no. Fate una professione di pastorella. E cioè viene la consecrazione <della> vostra anima, del vostro cuore, della mente, delle forze a Gesù buon Pastore; e si contrae l'impegno di viver da pastorella, e si fanno i propositi di viver da pastorella. E questo donarsi al Signore non è solo stare in chiesa a pregare, ma è di accompagnare l'opera dei pastori delle anime. Sì, così piace al Signore, così benedice il Signore.
Perché la vocazione in fondo ha parti che sono uguali per tutte le suore, ma vi sono per voi delle particolarità.
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E quindi ecco, quanto a Maria madre del buon Pastore:
Primo: conoscere bene questa madre, conoscere Maria come pastorella.
Secondo: amare questa madre e studiare l'ufficio e come l'ha compito verso il buon Pastore e verso ai pastori <del nostro> del nuovo testamento, gli/ (a) apostoli. E come Maria si preoccupa, cura, prega, ispira i pastori del nuovo testamento, tutti, specialmente il Papa, i vescovi e tutti quelli che hanno cura d'anime.
E voi partecipate a tutto l'ufficio che ebbe Maria e partecipate all'ufficio che hanno i pastori del nuovo testamento.
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/Primo/ (a): chiedere a Maria la scienza pastorale.
Secondo: chieder la grazia di amarla e di entusiasmarsi per questa missione.
Terzo: studiarla. Preparazione all'ufficio di pastorella in tutto l'insegnamento che vi vien dato. In tutto. E poi se vi è una scienza che dovete studiare è la scienza pastorale. Oh.
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Certo che anche i sacerdoti appena ordinati fanno l'anno di pastorale, ma loro hanno già fatto nei corsi teologici un avviamento e una preparazione e [hanno acquisito] la scienza di chi deve compiere l'ufficio di pastore nella Chiesa. Ma anche voi, tutto quel che studiate in fondo è una preparazione all'ufficio di pastorelle.
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Vi guidi Maria madre del divin Pastore. Avere l'idealità della suora pastorella, il concetto esatto della vita della pastorella. Credere alla vocazione particolare di pastorella, e credere che vi son le grazie per compier l'ufficio di pastorella. E credere che avrete più difficoltà per molte cose, ma avrete anche più grazie: credere!, poiché il Signore dà le grazie secondo l'ufficio che uno ha da compiere. Oh.
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Allora: fiducia in Maria <e c> e domandare a Maria questo spirito di suore pastorelle: suore pastorelle. Tutto avete da guardare sotto quello aspetto, in quanto quello che avete da fare o da studiare o da domandare al Signore: sempre ordinato a quella vita particolare che vi attende.
Oh, che grande ufficio nella Chiesa è questo! Sarete le sorelle dei sacerdoti e pure li accompagnerete!
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Ho veduto in questi giorni il prevocazionario di Saliceto presso Modena (a). Sì. E ho visto come tengono quei fanciulli. E lì resta anche un esercizio come si possono educare i fanciulli. E come pregare adesso per quel prevocazionario, perché dia vocazioni alla Chiesa. Dia vocazioni alla Chiesa: pastori!, perché non è un collegio comune, è un preseminario, un prevocazionario <o> o per il clero diocesano o per il clero religioso al quale più propriamente vi dovete e volete orientarvi.

Albano Laziale (Roma)
5 novembre 1963

484

463 (a) Cf. Preghiere, pag. 122ss.
(1) Albano Laziale (Roma), 5 novembre 1963

464 (a) R: a.

471 (a) V: Omette.

479 (a) R: degli.

480 (a) Nella registrazione primo è messo in fondo al capoverso.

484 (a) E' un prevocazionario maschile tenuto dalle suore pastorelle e aperto il 15-10-1961.