Beato Giacomo Alberione

Opera Omnia

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ANNO XI N. VIII — 16 APRILE 1929 — C. C. Postale

UNIONE COOPERATORI
APOSTOLATO STAMPA

PRESSO PIA SOCIETÀ S. PAOLO


Cooperatori Carissimi in S. Paolo,


Il Tempio S. Paolo, sorto per grazia di Dio e col vostro concorso, è sempre più frequentato, e le funzioni sempre più belle e imponenti.
L’ornamento più bello, per ora, del nuovo Tempio, sono le grandi vetrate artistiche. Come abbiamo già detto, rappresentano S. Paolo nella sua Conversione; mentre scrive il suo capolavoro: la Lettera ai Romani ispirato dal Divin Maestro; il Martirio; la sua Gloria in Cielo. Queste le quattro vetrate più grandi che costano L. 20.000 caduna.
Vengono poi le due vetrate rappresentanti i due discepoli prediletti: San Tito mentre sta per ricevere il premio dal Signore lasciando questa terra, pieno di meriti; S. Timoteo mentre viene consacrato vescovo da S. Paolo: queste due vetrate costano L. 14.000 caduna. – Gli Evangelisti coi loro simboli sono rappresentati in quattro grandi vetrate di forma ovale che costano L. 8.000 caduna. Le altre vetrate rappresentano gli Apostoli e costano L. 5.000 caduna.
Una spesa complessiva di L. 200.000 (duecentomila). Vi abbiamo pregato, Cooperatori carissimi, per una offerta di lire 20 ciascuno onde poter coprire la spesa. A tale scopo vi abbiamo spedito una lettera-circolare in cui si spiegava la cosa.
Questa offerta si può raggiungere mediante due iscrizioni all’Opera delle 2.000 SS. Messe. Dato il numero dei nostri Cooperatori, occorrerebbero 10.000 (diecimila) azioni (offerte) da L. 20 caduna.
Tutti corrisposero, ed anche generosamente. Le azioni raggiunte attualmente sono in N. di 2500.
Ai generosi offerenti vada il nostro grazie di cuore; S. Paolo e gli Apostoli non mancheranno di ricompensare largamente in questa vita e nell’eternità.
Agli altri che ancora non avessero potuto, diciamo: «Fatevi questo bel merito!» Vi sarà reso il cento per uno.

***

Il Tempio di S. Paolo è per Voi, Cooperatori carissimi, in esso per Voi si prega giorno e notte il Divin Maestro. La Regina degli Apostoli, S. Paolo.
Gli Apostoli e S. Paolo rappresentati nelle vetrate, rendono il tempio più devoto, e ci invitano a lavorare con fervore sempre maggiore in questo luogo di prova per guadagnarci il paradiso sempre più bello.
Vorremmo che tutti i Nostri Cooperatori venissero a pregare almeno una volta nel Tempio costruito appositamente per loro, e meditassero un poco sui grandi insegnamenti che gli Apostoli ci danno per lavorare nel campo dell’Apostolato-Stampa.

***

A coloro che ci manderanno almeno 5 azioni da Lire 20 caduna, ossia L. 100 raggiunte con 10 iscrizioni all’Opera delle 2.000 SS. Messe, spediremo l’aureo libretto «IL PIU’ GRAN TESORO»: fatti ed esempi sulla S. Messa quotidiana coll’aggiunta del modo pratico di assistere alla S. Messa.
Coi migliori auguri d’un Apostolato sempre più fecondo di bene e ricco di meriti pel cielo.

Obbl.mo M. T. ALBERIONE

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VIA CRUCIS

Domenica 24 marzo fu benedetta la Nuova Via Crucis nel Tempio S. Paolo, con tutta la solennità del rito.
Essa è scolpita in legno, su disegno del Sig. Ing. Gallo Bartolomeo, dalla Spett. Ditta Riflesser di Val Gardena.
Opera insigne d’arte, in stile adatto alla Chiesa, regalo di una piissima persona albese.
Dopo apposito fervorino compiuta la benedizione, si fece la Via Crucis accompagnata dal Canto.
Chiuse la funzione la benedizione del Rev.mo Vicario Generale Abate Molino.

DIFFUSIONE DELLA BIBBIA

Nelle famiglie

Ogni famiglia dei nostri Cooperatori deve avere la BIBBIA e leggerla. L’uomo non vive di solo pane, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio: e oltre il cibo del corpo, vi è l’anima che ha bisogno di due altri cibi, cioè l’Eucaristia e la parola di Dio, che sono il Vangelo e la Bibbia.
Quando leggete la Bibbia?... Abbiamo poco tempo… Il tempo per leggere la Bibbia è tutto l’anno, poiché tutto l’anno si deve dare all’anima il cibo conveniente. Vi sono dei tempi più adatti: per esempio alla Domenica, quando si è afflitti o scoraggiati, quando si soffre qualche dispiacere, quando si deve portare una croce senza poterla confidare o dividere con altri, quando si desidera di istruirsi in religione, quando un cuore, un’anima, una vita si trovano in circostanze simili a quelle in cui si trovano vari personaggi della Bibbia; insomma quando si prova il nulla di questa vita e si sente il bisogno del Paradiso, il bisogno di più fiducia nella materna Provvidenza di Dio. Oh allora un po’ di Bibbia fa tanto bene ed è di tanto sollievo!
Diceva un brav’uomo il quale doveva lavorare tutto il giorno per mantenere i suoi figliuoli: quando sono un po’ irritato o scontento leggo un po’ della Bibbia e mi sento sollevato, rasserenato.
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Nei Collegi e nelle Scuole

La Bibbia delle Famiglie è pure adatta per i Collegi di giovanetti e giovanette.
La Bibbia ed il Vangelo sono l’anima e la vita degli altri libri; sono giovane e la vita degli altri libri; sono quelli che devono guidare e informare il giovane che studia e infondere nelle idee acquisite dai libri umani il pensiero di Dio e i criteri soprannaturali per la vita.
Dio a cui piacciono tanto i giovani, o circondino essi i suoi altari o cantino le sue lodi o Lo adorino o Lo ricevano nella santa Eucaristia, si comunica pure tanto volentieri come verità alle loro giovani intelligenze non ancora viziate da un pensiero naturalistico o paganeggiante.

Unione di Preghiere

Per tutte le persone che si raccomandano offriamo al Signore tutto il bene e le azioni che si fanno in Casa, e le raccomandiamo alle preghiere dei Cooperatori.
Il Tempio a S. Paolo, che abbisogna ancora di molte grazie – S. S. Pio XI – L’Apostolato della Buona Stampa – L’incremento della Pia Società S. Paolo – La diffusione del culto al Divin Maestro, alla Regina degli Apostoli, a S. Paolo Apostolo, ecc. – L’Opera delle vocazioni religiose all’Apostolato-Stampa – L’Oprea delle 2.000 SS. Messe – La diffusione del S. Vangelo e della Bibbia – L’Apostolato del libro – L’Opera dei Bollettini Parrocchiali – I Cooperatori, Scrittori, Collaboratori, ecc. – I Centri di Diffusione – I Periodici settimanali e mensili – Mamma e figlio ammalati - Una grazia – La guarigione di un bambino – Una Cooperatrice per la salute della sorella, per un impiego al nipote ed altre grazie – Una grazia speciale - Una famiglia per grazie speciali – Una Cooperatrice per grazie sp. e mat. – Una Cooperatrice per una grazia importante – Un Cooperatore per una grazia – La famiglia di un Cooperatore – Una persona per una grazia segnalatissima – Una conversione – Una Cooperatrice – Una giovane inferma – Una Cooperatrice per conversioni – La salute di un’intera famiglia – Buon andamento spirituale e mat. di una Famiglia – Per benedizioni di una Famiglia – La salute corporale di una Cooperatrice – Una Famiglia – Una grazia tanto desiderata – Una guarigione – Due guarigioni ed altre grazie – Diverse persone per varie grazie.
Indulgenze del mese

21 Aprile (III dom. dopo Pasqua). – Solennità del Patrocinio di S. Giuseppe; 25: S. Marco Evangelista. Una speciale indulgenza plenaria viene concessa ogni volta che i Membri e Cooperatori faranno un’ora di adorazione davanti al SS. Sacramento e pregheranno per i fini della Pia Società.
Indulgenza plenaria in articulo mortis ai membri e Cooperatori, che confessati e comunicati, o almeno contriti diranno devotamente colle labbra o col cuore il Santo Nome di Gesù ed accetteranno pazientemente la morte dalle mani del Signore in pena dei propri peccati.
Parziale di cento giorni da lucrarsi dai Membri e Cooperatori, ogni volta diranno con cuore contrito, qualche preghiera secondo i fini della Pia Società San Paolo, o presteranno un qualche aiuto: lavoro, elemosina, offerte ecc.
Per tutti i Cooperatori chiediamo sempre due grazie: 1. che nessun Cooperatore e benefattore della casa si danni: tutti si salvino; 2. che sia loro abbreviato, e possibilmente rimesso il Purgatorio.
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SAN PAOLO
Vita e Viaggi

(Continuazione)


CAPITOLO XIII.

Primo scisma della Chiesa – Paolo e Barnaba a Gerusalemme – I Giudaizzanti vorrebbero circoncidere Tito – Pietro convoca il Concilio – Sua parlata – Lettera sinodica diretta ai fratelli di Antiochia – Paolo viene confermato apostolo delle genti – Torna ad Antiochia (Anno di Cristo 49).

Il cristianesimo nei suoi primordi sostenne un duplice conflitto col giudaismo; cioè a dire, interno ed esterno. Di fuori la sinagoga ostile, di dentro i neofiti giudaizzanti. Fiero il primo, pericoloso il secondo: questo si sosteneva sui pregiudizii, sulle opinioni talmudiche, sulla radicata loro tendenza a restringere la cerchia della fraternità, sull’ostinazione, in una parola, a voler tenere il Vangelo da meno del Pentateuco. Allorché il cristianesimo assunse la dignità di religione indipendente, ammettendo nella sua comunione idolatri ed incirconcisi, l’indignazione dei neofiti ebrei non conobbe confini, aborrendo i promulgatori del cristianesimo e divulgandoli come ribelli ed apostati alla legge mosaica.
Per la qual cosa, mentre Paolo e Barnaba trattenevansi in Antiochia, alcuni ebrei, appartenenti alla scuola farisaica, condotti da un cotale chiamato Cerinto, senza missione avuta dagli apostoli cominciarono pubblicamente a insegnare in Gerusalemme l’assoluta necessità di sottomettere i gentili convertiti alle cerimonie della legge mosaica per ottenere salute. Tale dottrina, che annunziò alla Chiesa il primo dei tanti scismi, venuti nei secoli seguenti a cagionarle dolori e angustie, per opera dei maligni, da Gerusalemme, come a precipuo focolare, propagossi fino ad Antiochia. Paolo e Barnaba ben consapevoli avere Gesù Cristo con la sua morte abrogato il duro giogo mosaico sostenendo la libertà evangelica, si mossero a combattere l’audacia di tali retrogradi: ma il tumulto dei giudaizzanti antiocheni sembrando non volere sì presto terminare, venne stabilito da Evodio, da Ignazio e dai seniori di quella cristianità, che i due con alcuni della contraria parte si recassero alla culla del cristianesimo per sottomettere la questione al parere degli apostoli e dei seniori di quella Chiesa.
Iddio medesimo con speciale rivelazione aveva ordinato a Paolo d’intraprendere questo viaggio, acciò conferendo con gli altri apostoli in Gerusalemme, i nemici suoi non avessero ardire di screditare nella opinione dei popoli la sua persona e dottrina, né di rendere infruttuosa ed inutile la sua predicazione. A tal uopo Paolo e Barnaba associarono ancora alla loro compagnia un giovane fervoroso nel servizio del Signore, avente nome Tito. Questi, riguardato ed amato dall’apostolo come suo diletto figliuolo, era nato da genitori idolatri, ma convertito alla fede divenne un uomo tutto acceso di zelo per la salute delle anime; si associò a Paolo in molte sue peregrinazioni; e fu elevato da questo alla dignità vescovile dell’isola di Creta, affidando a lui la cura di dare compimento all’opera da esso sì felicemente cominciata. Ivi morì in età avanzata, secondo i Greci di novantaquattro anni, dopo aver saggiamente governato la sua chiesa e sparso il lume della fede nelle isole vicine. Il suo corpo un tempo custodito nella cattedrale di Gortyne, antica metropoli dell’isola, venne, nell’invasione dei Saraceni l’anno 825, bruciato e disperso, restando intatta la sola testa, la quale trasportata in Venezia fu deposta nella stupenda basilica di S. Marco.
Pertanto i santi apostoli, unitamente a Tito, partirono da Antiochia, accompagnati per un tratto di strada dai principali fedeli, o come più conforme alla lettera greca ed alla volgata, da tutti i ministri di quella chiesa, avviandosi verso Gerusalemme. E siccome in questo viaggio
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l’Apostolo tenne un cammino diverso da quello che aveva percorso la prima volta, perciò, presa la via che conduceva alla vallata dell’Oronte e del Leonte, attraversati i fiumi Abana e Pharphar, proseguì fra le giogaie del Libano e dell’Antilibano, la grande via che da Antiochia menava all’Egitto, passò per la Fenicia, donde seguendo sempre la medesima strada, pervenne a Tiro nella Samaria, e costeggiando quindi il Mediterraneo, passò per Tolemaide, Nazaret, Cesarea ed Antipatre, apportando dovunque un santo giubilo, nel narrare a quei fedeli le numerose conversione delle genti; e finalmente per la valle omonima a questa ultima città, rientrò nuovamente in Gerusalemme.

(Continua)



Date alla Chiesa un sacerdote della Buona Stampa

Sono madre di un Sacerdote

A conforto delle buone madri cristiane che danno volentieri i loro figli al Signore nella carriera ecclesiastica trascriviamo questa bellissima lettera tradotta dalla contessa Rosa Pellegrini, della celebre signora Stolz, ove ci parla della sua felicità di aver dato un figliolo al servizio del Signore.

Mia cara,
Benedici con me il Signore! Sono la madre di un Sacerdote. Venticinque anni fa ti scrivevo annunziandoti la mia gioia di essere Mamma. Mi ricordo, ero ebbra di gioia. Lo sentivo vicino a me vagire, nella culla, stendevo la mano, lo toccavo, volevo assicurarmi di possederlo. Che differenza da quella a queste gioie! Queste sollevano più in alto l’animo mio. Ringraziamo il Signore!
Non ne ero degna! Eppure il Signore si è degnato togliermi il figlio per l’altare.
Quelle mani che piccole baciavo con amore sono consacrate, hanno toccato Dio!
Quell’intelligenza che ha ricevuto la prima luce da me, e che prima di tutti ho dischiuso alla vita, oggi, cresciuto, mi ha sorpassata di lungo ed è consacrata…
Quel corpo da me curato con affetto, presso il quale tante volte vegliai, ora è consacrato al servizio di noi anime. Solleverà il peccatore, istruirà l’ignorante, darà Dio alle creature…
Quel cuore, quel cuore che sola sua madre ha avvicinato, ora è consacrato. L’amore che versa è solo carità…
Quando davanti a lui accorrerà l’anima turbata, perduta, come troverà le parole per ricondurla a Dio!
Vedi, sono la madre di un sacerdote, che rispose con tutto l’entusiasmo alla santità della vocazione. La pompa di quel giorno? I canti, le folle, non te le dirò, nulla ho veduto. Solo un’ombra, un diacono poi… basta.
Ieri ha celebrato per la prima volta, vi eravamo tutti. Erano le sue nozze. Oggi… questa mattina, per unica pompa il silenzio, due ceri sull’altare, il chierichetto, e il popolo ero io… sola… sua madre.
Quando si vuole dipingere il cielo con i colori della terra si dirà: La felicità di quel soggiorno è simile ad una madre che vede discendere alla voce del figlio suo, Dio stesso: essa dimentica il mondo, i dolori, il passato, il presente, non tocca che due punti: Dio e lui.
Era là, alto, grave nel movimento, maestoso. Io ero presso l’altare, non mi muovevo. Prego, guardo e mi dico: grazie Signore, io vi benedico per il passato. Quel prete era mio, sono io che per il presente, per l’avvenire, l’ho formato, ora è vostro. Custoditelo, è il sale della terra: che non sia scipito. Mio Dio, io lo amo, lo rispetto, lo venero, è vostro.
Al momento della Comunione, il chierichetto recita il Confiteor; egli si volta, alza la mano, è l’assoluzione che cade su sua madre! Povero figliuolo! Gli sfugge un singhiozzo, prende la pisside, l’Ostia, viene a me: è Dio portato da mio figlio! Che momento ! Dio, il suo Sacerdote, ed io… Una pace ineffabile mi trasforma, piango, nomino tutti i miei cari…
Vi sono dei giorni belli nella vita. Questo è il più bello, perché la terra non ha più parte. Addio: Le lacrime coprono il mio scritto. Sono lacrime di gioia.

TERESA STOLZ.

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Confidiamo in Maria Regina degli Apostoli
per passare bene il mese di Maggio


È nostra intenzione pubblicare un po’ per volta il bellissimo libro «Maria Regina degli Apostoli». Libro molto adatto, ed anzi stampato appositamente per i nostri Cooperatori che vogliono passare bene il mese di Maggio ad onore della nostra e loro Madre e Maestra: Maria Regina degli Apostoli.
Il libro potete procurarvelo presso le librerie della Pia Società S. Paolo di: Alba - Roma - Torino - Salerno - Bari - Verona - Cagliari.
È un volume di 340 pagine costa L. 6 franco di porto.

Fiducia e letizia pervadono il nostro cuore, come il cuore degli Apostoli nel Cenacolo: è la S. Madonna che fa sentire la sua presenza.
Cominciamo e passeremo insieme un mese con la Madonna, un mese con la Madre.
Maria è la Madre: e quando viene Maria,viene sempre con le mani piene di grazie e di doni; grazie già preparate da Lei, grazie per tutta la famiglia nostra e dei Cooperatori.
È la Madre degli Apostoli la nostra Maestra; impareremo da Lei, parlerà al nostro cuore e alla nostra mente; dopo un mese usciremo ai campi del Signore bene illuminati.
Perciò il mese di Maria ravviva la speranza. Maria è la speranza: è la speranza del bimbo che incontra le prime difficoltà nella vita: è la speranza del moribondo che combatte l’ultima battaglia: è la speranza dell’infermo che geme nel del pericolo del mare: è la speranza del giovane nel combattimento spirituale, nello sforzo della vigilanza e dell’esame di coscienza nella pena delle molte cadute, nel sacrificio delle difficili vittorie: è la speranza dei peccatori umiliati nel vizio, gravati dalle colpe, impotenti davanti alle occasioni del male: è la speranza delle anime e dei cuori in preda alle più gravi battaglie contro le tentazioni del demonio, per resistere ai lacci del mondo vano e corrotto, per domare le ribellioni e il trascinamento delle basse passioni: la speranza di chi lavora e suda per la famiglia: è la speranza dei disperati. – Maria è chiamata la salute degli infermi, la stella mattutina, la consolatrice degli afflitti, l’aiuto dei cristiani. – Maria è chiamata la porta del cielo: perché è la speranza di ogni cristiano che cammina verso il Paradiso.
Maria è la Regina Apostolorum, la Regina degli Apostoli, perché è la speranza di tutte le anime chiamate a fare del ben nell’immensa e crescente, ubertosa vigna della Chiesa. Maria è la Corredentrice è la Protettrice, è la Mediatrice. Questo titolo, questo ufficio, questa dignità, è il sole nella sua missione verso di noi, primogenita della dignità di Madre di Dio, come l’apostolato è primogenito della Redenzione.
Consacriamo un mese tutto alla S. Madonna, tutto alla sua divozione.
Lo stesso Divin Maestro ci ordina di fare così.
Gesù Cristo nostro Signore, è la via: Egli passò per Maria; anche noi dobbiamo passare per la S. Madonna.

GESU’ CRISTO È LA VIA

La strada verso il Paradiso l’ha mostrata Nostro Signore Gesù Cristo; Egli è il Divin Maestro, Egli è la Via: «Io sono la Via; nessuno va al Padre se non per mezzo mio». Gesù è il primogenito del Padre Celeste. I figliuoli minori, noi, tutti gli uomini avevano smarrita la via del Cielo e della salvezza: non erano più capaci a ritrovarla, non avevano più la forza a percorrerla.
Il Padre Celeste ha avuto pietà: fece istruire i suoi figliuoli minori dal suo Figliuolo primogenito: Dio come il Padre.
E il Divin Maestro ha insegnato agli uomini la via del Paradiso: i suoi insegnamenti sono comandi.
Ma prima di insegnare, ha dato l’esempio, ha camminato per la via che conduce al Cielo: e i suoi esempi sono pure comandi. Noi ci salviamo se camminiamo dietro a Gesù Cristo. Notiamolo: tutto il cristianesimo è qui, seguire Gesù Cristo. Egli non è solo un consigliere: Egli è la Via; perché Lui solo ci mostra come si va a salvezza; perché Lui solo è l’esempio, e i santi in tutto ci sono di esempio in quanto imitano Lui.
Ecco: Gesù, il Divin Maestro, la Via, venne a noi per mezzo di Maria, e per mezzo di Maria, ritornò al Padre. Ecco il suo esempio: ecco la sua prima legge.

II. - GESU’ CRISTO SOGGETTO A MARIA

L’ha prima fatto; poi ha dichiarato e imposto il suo esempio colla parola.
Era «soggetto» a Maria; «prese la forma di schiavo». Soggetto come a Madre, come a Regina, come a Padrona: come dipendente da Maria, come cosa di Maria. Mistero e legge!
Nel Paradiso terrestre, ai poveri nostri progenitori prevaricatori, il Padre Celeste ha promesso il Salvatore nel seme di Maria. Il Divin Maestro si fa annunziare Messia dai Profeti, come Figlio di Maria.
E viene la pienezza dei tempi: e manda Dio il suo Figlio in questo mondo, perché il mondo sia salvo per Lui.
Siamo nel punto centrale della storia; sul fondamento della Religione cristiana: Dio che stringe amicizia con l’uomo; Dio che assume la natura umana; Dio che si fa uomo, e diventa l’Uomo-Dio. Ed ecco: Dio chiede il consenso a Maria. E quando la S. Madonna pronuncia «sia fatto di me secondo la tua parola», Dio da cui discende ogni paternità, per mezzo dello Spirito Santo la riveste della sua grazia fecondatrice,
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e il Verbo di Dio discende nel seno di Maria sua Madre, è formato da Lei, «factum ex muliere», nasce da Maria, «peperit filium suum» e Maria Lo consegna al mondo.
Iddio voleva santificare il Precursore; e Maria porta Gesù in casa di Elisabetta, e Giovanni è ripieno di di grazia ed esulta, e la madre sua è riempita di Spirito Santo.
Maria offre a Dio nel Tempio, Gesù come Redentore, Ministro di Dio. E il Padre Celeste glieLo fa riscattare perché Lo educhi Lei, come sua Madre.
Il Bambino è cercato da Erode, e Maria Lo salva in Egitto. A dodici anni Maria Lo accompagna al Tempio: Gesù scelse la sua missione di Divin Maestro, poi ritornò subito all’ubbidienza della sua Santa Madre, perché Lo educasse al ministero affidatoGli dal Padre.
A trent’anni il Salvatore diede principio alla sua vita pubblica, colla benedizione della Santa Madonna.
Alle nozze di Cana di Galilea, non era ancora venuta l’ora di Gesù: Maria la fece venire; e Gesù, per ubbidienza a sua Madre, operò il miracolo: il primo miracolo. Mistero della onnipotenza della Madonna! Mistero di sudditanza da parte di Gesù! Ma Dio vuole così onorare Maria Santissima.
Il Salvatore era nelle sue ore di Passione e chiede il permesso a sua Madre. Maria Lo accompagna al Calvario; Maria con dignità Sacerdotale fa l’offerta a Dio del Redentore che muore sulla Croce per noi. E poi il SS. Corpo di Gesù è calato dalla Croce, ed è posto tra le braccia di Maria, che prima Lo aveva accolto quando discese dal Cielo.
Risuscitato glorioso, Gesù compare prima che a tutti alla Madre sua, per consolarLa, per annunciarle prima che a tutti la giustificazione degli uomini, e affidarglieLa, onde sia ministra agli uomini per la giustificazione, come lo era stata per la redenzione.
Nell’Ascensione di Gesù, Maria Lo accompagnò sul Monte Oliveto: il Salvatore si levò da terra, il Cielo si aperse, il Padre Celeste si presentò a riceverLo, e Maria Lo presentò e Lo restituì al Padre Celeste da cui Lo aveva ricevuto; perché in Cielo preparasse a noi il posto, e Lei fosse la porta della nostra salvezza.
Perché poi avessimo anche la parola chiara di comando, Gesù Cristo l’ha data. Sulla Croce lasciò l’ultima volontà: e posò i suoi occhi su la Madre e la proclamò Madre di tutti, e ricordò a Lei quest’ufficio: «Donna, ecco il tuo figlio», e indicò Giovanni: In Giovanni eravamo tutti intesi, tutti compresi.
Poi guardò il Discepolo e così gli Parlò: «Ecco tua Madre»: Tua Madre, da onorare, da ubbidire, da secondare. E voleva dire: Uomini, io ho fatto così, sono stato tutto di Maria, tutto in mano a Maria, se voi volete venire dietro a me, voi che siete miei ministri, se volete la salute, dovete anche fare così: questo vi indico, questo vi comando. Oh! È dunque necessario amare la Santa Madonna per risorgere dal peccato, per piacere a Gesù Cristo, e per mantenerci in grazia, per entrare in Paradiso.

III. - SIAMO ANCHE NOI DI MARIA

Il Beato Grignon de Montfort, il genio della divozione a Maria SS., fonda tutta la vera divozione su questa verità: «È per mezzo di Maria che Gesù venne a noi: ed è ancora per mezzo di Maria che noi andiamo a Gesù».
Come Gesù vuole, come Gesù ha fatto, eleggiamo Maria per nostra madre; e viviamo, diportiamoci con Lei come veri figliuoli, docili, anzi schiavi d’amore.
Per non cadere in peccati gravi, per portare l’innocenza fino al tribunale di Dio, per essere ministri alle anime innocenti, occorre la vera divozione a Maria. Per conservare la grazia, per giungere a salute, Maria è la porta, la strada. Si può anche evitare la strada, arrampicarsi per i dirupi; ma non è la via dei figli: si può anche non passare per la porta ed entrare per la finestra, ma solo i ladri fanno così. E conservare l’innocenza è preziosa cosa! Non si piangerà mai abbastanza il primo peccato!
Impariamolo per noi a favore degli altri. Nessuno disperi però con Maria: Ella è la salvezza dei peccatori: e la via della penitenza, irta di spine, diventa per mezzo di Maria, la via delle rose.
Siamo di Maria: consacriamoLe tutto come Gesù: siamo suoi schiavi, e ubbidiamoLe in tutto come Gesù.
PresentiamoLe ogni giorno il nostro ossequio; una cosa costante, anche piccola, che Le dimostri il nostro amore, ci tenga legati a Lei: la coroncina, l’esame di coscienza, le tre Ave Maria al mattino ed alla sera, una vittoria sul difetto principale, leggere un brano di un libro sulla divozione alla S. Madonna, ecc.
Poi chiedere una grazia, quella che ci sta più a cuore la più necessaria per l’anima nostra.

Libri per il mese di Maggio

Tra i molteplici ossequi da fare alla Madonna durante il mese di Mariano, crediamo che il più grato e migliore sia quello di leggere e praticare le elette e ammirabili virtù di Maria, narrate nei libri che parlano di Lei. In questo mese tutti dovremmo conoscere la vita della nostra Madre e Maestra divina e cercare di imitarne le virtù!
Per facilitare la scelta dei libri crediamo bene riportarne alcuni tra i migliori e più comuni:
P. MUZZARELLI – Il mese di Maggio L. 1,—
P. PAOLO SEGNERI – Il divoto di Maria L. 1,50
S. ALFONSO – La Salve Regina L. 3,—
— Le virtù di Maria L. 3,—
— Le Glorie di Maria (2 vol.) L. 6,—
G. FRASSINETTI – Amiamo Maria L. 0,50
— Mazzolino di fiori a Maria L. 030
— Avviamento dei giovanetti alla divozione a Maria L. 0,50
— Frutti del mese Mariano L. 0,25
— Il Giardinetto di Maria L. 0,60
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NELLA PIA SOCIETÀ S. PAOLO
Dalle nostre Case

ALBA

Settimana Santa – Trascorse in un maggior raccoglimento, nella meditazione dei patimenti di Gesù. Si celebrarono le funzioni nel modo migliore che ci fu possibile.
Si fece la visita al S. Sepolcro, processionalmente, alle varie Chiese della Città.
Numerosissime furono le visite in S. Paolo, fino alle ore 11 di sera.
Il bacio al S. Crocifisso. – Al Venerdì Santo fu convenientemente adornato ed esposto il S. Crocifisso per il bacio a Gesù, morto per noi. Alla sera si fece la Via Crucis e la predica sulla Passione. La morte di Gesù in Croce fu morte di amore; dobbiamo contraccambiarlo con altrettanto amore.
Il giorno di Pasqua trascorse tra la più schietta allegria. Il Cinema ci rappresentò il films della Conciliazione.
La Pasqua dei Soldati

Lunedì, martedì, mercoledì della Settimana Santa, i Sodati della nostra Città hanno adempiuto il Precetto pasquale, divisi per battaglione.
Siamo stati ammirati del contegno serio, che mostrava quanto comprendevano la grandiosità dell’atto. Il Cappellano Militare Teol. Boris e l’ex Capitano Sac. Trosso rivolsero loro fraterne e calde parole di circostanza.

TORINO

Il Divin Maestro ci mandò quattro nuovi Bollettini. Si iniziò pure la distribuzione di un bollettino in ogni famiglia d’una vasta parrocchia di Torino. Deo gratias! Il Divin Maestro, che è la verità stessa, la comunichi alle menti nostre, ed illumini nel cammino sulla via del Cielo.
Un bel Deo gratias, per tutti i nostri Benefattori e buone persone che con vero spirito, ci aiutano costantemente nella diffusione della Sacra Bibbia ed altri libri buoni.
Così pur ringraziamo e preghiamo per tutti gli altri buoni Cooperatori, che ci prestano il loro aiuto con consigli e mezzi materiali.

Quanto alla santificazione delle anime, in ciascuna Messa, Dio concede al mondo un beneficio tanto grande quanto quello che ci fu nel momento dell’Incarnazione. (S. Bonaventura)

ROMA
LE CATENE DI S. PAOLO

S. Paolo è il prigioniero di Gesù Cristo. Perché fu tutto preso da Gesù Cristo, perché per amore e per testimonianza della fede in Gesù Cristo fu più volte nei vincoli delle catene: fu in catene a Filippi; in Gerusalemme; in catene a Cesarea; in catene a Roma due volte; in catene operò miracoli di conversione. In catene portò il nome di Gesù Cristo davanti ai re; in catene predicò al popolo romano; in catene scrisse le mirabili lettere agli Efesini, ai Filippesi, ai Colossesi, a Filemone e la seconda a Timoteo.
Le catene sacrosante che hanno toccato e legato i polsi dell’apostolo San Paolo sono conservate nella sua basilica a Roma: qui si espongono alla venerazione dei fedeli, i quali con fiducia, con merito, con frutti di molte grazie le baciano e le toccano. Esse sono il desiderio di molti cuori.
Orbene un fac-simile di queste catene, la Pia Società San Paolo può offrire a tutti i carissimi Cooperatori. Esse sono un vincolo esterno che più intimamente ci unisce all’Apostolo S. Paolo e per lui a Gesù Cristo.
Noi speriamo anche molto frutto spirituale da questo segno esterno di vincolo.
La catenella fac-simile è argentata, e può servire assai bene come catenella da orologio.
Essa porta come ciondolo una medaglia di S. Paolo, che ha sul davanti l’immagine dell’Apostolo con la leggenda: «Paulus vinctus Christi»; sul retro la figura della Basilica ostiense.
La catenella ha toccate le catene sacrosante da cui fu riprodotta.
Si spedisce franco di porto, dietro l’offerta di lire 6 - sei, per catenelle in ferro; L. 7 - sette, per catenelle argentate.
Chiederle per maggiore comodità alla Casa di Roma, Via Grotta Perfetta 6 – oppure Via Chiesa Nuova 1 – Roma.
Ma ciascuno può chiederle a qualunque degli altri indirizzi:
ALBA, Piazza S. Paolo – TORINO, Via Belfiore, 66 – SALERNO, Piazza Ferrovia – BARI, Via Dante Alighieri, 29 – VERONA, Via S. Cosimo, 1 – CAGLIARI, Via G. Spano, 22.

«L’ANGELO DELLE FAMIGLIE» si pubblica in più migliaia di copie e si porta nelle case del popolo di Roma; specie delle Parrocchie dove non vi è il bollettino parrocchiale, e nelle famiglie che meno sentono la parola del Parroco. Sarà un buon sussidio dell’apostolato catechistico, assai bene organizzato nella città di S. Pietro.
Il foglietto si dona, come la parola di Dio, gratuitamente: ma le famiglie a cui proviene,
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con libere offerte, gli dànno mezzo di vivere e di estendersi sempre più in largo.
Parecchie case di Roma non aprono la porta alle persone che distribuiscono il foglietto religioso: i portinai fanno difficoltà a lasciar entrare nelle case popolari. Temono che sia propaganda protestante, fogli protestanti: tanto è l’invasione nelle famiglie dei figli disgraziati che, odiando la madre, si sono venduti al nemico di Dio.
Vi sono casi pietosi: i protestanti sono penetrati in famiglie bisognose, in famiglie d’infermi, han fatto elemosina, l’han fatta pagare col prezzo dell’anima, han fatto buttare la fede, e poi non sono più comparsi: e intanto hanno incassato la giornaliera, il prezzo del sangue!
Aiutiamo le anime! Aiutiamo le famiglie, diamo la verità a larghe mani, facendo anche, colla scienza, della carità, opere di misericordia! E questa fa il buon Angelo!

Bollettini che si stampano nella casa di Roma
Il Buon seme – Sambiase – Bollettino Parrocchiale – Tuturano – Voce di S. Antonio – Termoli – Bollettino Parrocchiale – Torraca – Bollettino Parrocchiale di Veiano – Bollettino – Valentano – L’Amico delle Famiglie – S. Martino di Venezze – Pax Vobis – Palagano – Voce Amica – Maiolati – Voce Amica – Monteroberto – Voce Amica – Castelbellino – Bollettino Parrocchiale – Rocca di Cambio – S. Sebastiano – Navelli (Aquila) – Bollettino Parrocchiale – S. Vito Romano – S. Maria delle Carceri – Prato – Bollettino Parrocchiale Ss Cosma e Damiano (Catania) – Voce del Sacro Cuore - Bolognano – La Rosa del Carmelo - Cancellara – Bollettino Parrocchiale - Grotolella (Avellino) – L’Angelo delle Famiglie - Ravenna – Bollettino Parrocchiale - Marta – Bollettino Parrocchiale - Piedimonte Etneo.

GIORNALI

Voce di Roma ed edizioni – L’Araldo di Volterra – L’Unità Sabina – Voce del Mezzogiorno – Il Faro del Golfo (Cariati).

PER LA NUOVA CASA

Il giorno sacro all’Annunziata – quest’anno l’8 aprile – si cominciò a riempire le fondazioni sotto l’occhio di Maria, che nell’Annuciazione divenne la Madre di Gesù Maestro, Regina degli Apostoli, madre nostra: dobbiamo credere che la S. Madonna crescerà questa casa, come ha cresciuto Gesù: che questa casa sarà scuola e cattedra ai ministri del Divin Maestro; che sarà fedelmente tempio della verità del Maestro Divino; che avranno speciali grazie dalla Regina degli Apostoli e da S. Paolo, i Cooperatori che alla fabbrica di questa casa cooperano.
Essa è nel desiderio supplice di tanti cuori belli; è nella sollecita preoccupazione dell’Ingegnere e degli impresari che vi lavorano attorno con intelletto d’amore, e con impegno di pietà. È, più di tutto, nella volontà di Dio, misericordiosa e salvifica: perciò è nel Cuore del Divin Maestro che l’ama; è nel Cuore della Regina degli Apostoli, cui è dedicata e la cura qual madre; è nel Cuore di S. Paolo, che la fa sorgere nella sua vigna, vicino al suo Cuore, come un sapiente architetto: e questo è il principale argomento di fiducia.
La casa di Roma sarà un dolce nido spirituale per i nostri cuori, o cari Cooperatori; sarà un dolce vincolo che si stringe al dolce Cristo in terra sarà il dolce Oliveto pegno della nostra ascensione al Cielo! Aiutatela. Chi porta un mattone avrà un merito; chi ne porta due, avrà due meriti che ne porta tre avrà tre meriti.
Perciò ricordiamo:
un m. quadrato di terreno si acquista con L. 10
un m. quadrato di fondamenta con L. 100
un m. cubo di scavi con L. 8
un palo di fonderione L. 70
Offrirono il loro metro:
D. Mosselis Antonio L. 10
D. Starace L. 10
Sig.a Paglieri Maria L. 10

SALERNO

Quasi improvvisamente, è morto il nostro Arcivescovo, e più, oseremmo dire, Padre che Arcivescovo: S. E. Monsignor Carlo Gregorio M. Grosso.
Egli se ne volato al cielo il Sabato santo, dopo appena due giorni di indisposizione che pareva trascurabile. Il male si aggravò improvvisamente, chiese e ricevette i SS. Sacramenti con edificantissima pietà e pronunciò le ultime parole che tutta riassunsero la sua vita: «Ho amato il Signore, il Papa, le anime: ora me ne vado a Dio!» E spirò placidamente.
Egli era nato a Genova il 22 aprile 1869, ed era stato eletto Arcivescovo il 7 aprile 1915. Apparteneva alla Congregazione Benedettina Cassinese della primitiva osservanza.
Non possiamo dire quanto egli amasse la nostra piccola famiglia di Salerno e quanto gli stesse a cuore l’Apostolato-Stampa.
Egli aveva voluto con una costanza dolce ma fermissima questa famiglia nostra, superando gravi difficoltà; Egli l’aveva accolta, aiutata, raccomandata, in ogni giorno. Ogni settimana vi faceva la sua visita, di tutto interessandosi, sciogliendo ogni difficoltà, insistendo presso tutti onde appoggiassero e cooperassero all’Apostolato-Stampa.
Egli è passato come Angelo! E tutti commossi e doloranti Gli preghiamo la pace! Ma non disperiamo: la fede ci mostra le anime apostoliche, coronate in cielo di gloria, infiammate di amore pel Signore, Loro gioia, e per gli uomini da salvare. Noi Lo crediamo il nostro Ven.mo Arcivescovo e Padre ancora più vicino, più premuroso, più potente per noi. Lo amiamo, preghiamo per Lui, e dietro il Suo santo esempio ci sentiamo più desiderosi di zelare l’Apostolato che Dio ci ha dato.

CAGLIARI

In questi giorni abbiamo sentito tanto la paterna bontà del nostro amatissimo Arcivescovo
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e particolarmente abbiamo provato quante premure e desiderio Egli abbia per la Stampa in questa carissima Cagliari.
Vi è qui infatti un giornale cattolico per la Sardegna, con tipografia propria, che da anni ed anni operano un grande bene. E ciò si deve allo zelo del nostro Arcivescovo. Egli gode tale ascendente che ognuno Lo segue in tutte le sue iniziative.

Un bel dono

E realmente un bel dono del Signore è quello che le Suore della Pia Società S. Paolo per l’Apostolato della Buona Stampa, son venute a portarci, impiantando a Cagliari (via Mazzini) una delle loro librerie.
Ormai era sentito da tutti il bisogno di una libreria che desse sicuro affidamento nella scelta delle letture, che rispondessero ai bisogni culturali e religiosi dell’Azione Cattolica.
Molti però sentendo parlare d’una libreria tenuta da Suore, potrebbero credere che vi si vendano solo dei libri ascetici, solo vite di santi e libri di preghiere. Ora, sebbene la parte predominante sia formata da questi, anche le studentesse, le signorine che si dilettano della lettura dei romanzi, i ragazzi amanti dei libri d’avventure possono trovare di appagare i loro gusti nella nuova, preziosa libreria, in tanta varietà di romanzi storici, di letture amene, di racconti di viaggi, ecc.; libri sani e dilettevoli, che la libreria mette a loro disposizione.
Spesso capita di dover fare il regalo di un libro a una signorina o ad una adolescente, di consigliare una ragazza nella scelta d’un libro sano e divertente: e ci si trova imbarazzati perchè raramente si può trovare nelle nostre librerie, ben fornite sì, ma di libri che è bene tener lontani dalla gioventù. Ora il problema è risolto: dalle Suore di S. Paolo la scelta può essere fatta con tranquillità.
Sicuri d’interpretare i sentimenti di Cagliari cattolica, rivolgiamo alle ottime Figlie di S. Paolo, col più cordiale «benvenute», l’augurio fraterno d’una proficua propaganda.

VERONA

La Sig.na Darra Irene, Insegnante a S. Michele Extra, residente a Verona, si occupa con tanto zelo della diffusione del Giornalino. I suoi alunni ne sono entusiasti e l’attendono sempre con impazienza. Quanto bene in mezzo a queste tenere animucce che il Divin Maestro ama tanto! Deo gratias!

INVIARONO PER IL LORO CHIERICO:

Illustrissima B.ssa A. M. Cavalchino Garofoli, Lire 120 – Sig. Masino 50 – Sig. a Becchi Gozo A., 250 – Sig. Dentis, 100 – Sig.a Gatti, 180 – N.N.,100 - Sig. Biagio, 5 – N.N., 10.

Esercizi Spirituali – Figlie esterne
nella Pia S. Paolo in Alba.

Sono uno dei benefici più grandi che Iddio ci ha fatto.
L’anima lontana dagli strepiti e cure mondane attende unicamente al massimo negozio della sua eterna salute e ne trae un salutare profitto: ne esce desiderosa di mutar costumi e di avanzare nella virtù.
Più forte è in quei giorni il dolore dei peccati e più grazia riceve l’anima dal Signore. E con maggior sicurezza decide dell’elezione del proprio stato.
Nei giorni 12-19 Marzo le figliuole che presero parte agli Esercizi dettati dalla Pia Società superarono la settimana: ritornarono soddisfatte alle loro famiglie col proposito di ritornare un altro anno, con nuove compagne che non hanno ancora potuto avere parte a sì grande grazia.
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CENTRI DI DIFFUSIONE
di libri buoni ed oggetti religiosi


CHE COSA È IL DEPOSITO

1.° È un mezzo efficace per rendere accessibile la Buona Stampa anche a quei paesi che, per essere lontani dai centri, debbono rinunziare alla buona lettura per mancanza di comodità di provvedersela.
2.° Eccellente per coadiuvare e completare l’opera del Parroco sull’istruzione religiosa.

È POSSIBILE?

Un piccolo Deposito-Rivendita è anche possibile per questi paesi, e noi ne abbiamo già veduti nascere parecchi ed in poco tempo prendere uno sviluppo buono, soddisfacente, superiore tante volte alle aspettative.
Sì, in ogni Parrocchia vi dovrebbe essere un luogo, una persona, da cui i buoni possono provvedersi medaglie, libri ameni, libri di pietà, crocifissi, oggetti religiosi, corone, ecc.
Basta che ci sia un bottegaio nostro, una figlia, una suora, una maestra, la catechista, il sagrestano, le Suore dell’Asilo, il Parroco, il Circolo maschile, femminile, le donne cattoliche, ecc. Chiunque si presta!

MEZZO DI BENE E AIUTO ALLA SOCIETÀ

È una occasione favorevole per fare molto bene, lavorare per la conversione del nostro prossimo, procurare il decoro della casa di Dio e la solennità delle sacre funzioni.
Quest’opera la raccomandiamo vivamente alle nostre zelanti e laboriose collaboratrici come quella più accetta al Sacro Cuore e la più indovinata e efficace per aiutare la nostra Pia Società.
A Parecchie Zelatrici abbiamo spedito una circolare: a costoro e a tutti coloro che leggono il nostro Bollettino raccomandiamo di accogliere il nostro invito.
Speriamo che siano molte le anime generose che asseconderanno la nostra proposta: perciò crediamo bene riportare le
CONDIZIONI PER IL DEPOSITO

1.o – Il chiedere il deposito vuol dire accettare le condizioni seguenti:
2.o – Si accettano di ritorno libri e oggetti invenduti, purchè in ottimo stato.
3.o – Il pagamento si fa anticipato o contro assegno; in caso di resa si rimborsa il valore dei libri o degli oggetti invenduti.
4.o – Sconto del 25% sulle edizioni Vite di Santi, Tolle et Lege, Fons Acque – 25% sulla collezione ascetica – Sui manuali di pietà e quelli di prezzo netto non si pratica nessun sconto.
5.o – Porto ed eventuale restituzione dei libri a carico del committente.
6.o – Si può fare un leggero aumento sul prezzo di copertina nel vendere i libri per risarcirsi delle spese.
7.o – Oggetti sacri, immagini, ecc. prezzi netti. - Corone 25%.
Per iniziare il deposito, basta rimandare il listino in busta affrancata con 5 cent.mi. Spett.le Sezione Centri di Diffusione: Spedire al seguente indirizzo in assegno, o appena ricevuto vaglia i libri segnati.
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Nuova Borsa di Studio S. Pietro (IIa)


Con grande gioia e riconoscenza diamo l’annunzio della fondazione di questa nuova borsa di studio per un Chierico della Pia Società S. Paolo. E tanto più torna gradito che essa sia sotto il titolo del grande Apostolo, del primo Vicario di Gesù Cristo, di S. Pietro che esercitò e lasciò all’apostolato della penna due insigni lettere.
San Pietro: il capo anzi degli Apostoli, da tutti gli altri Apostoli venerato come loro maestro, guida, primo per autorità, il primo sacerdote e modello dei Sacerdoti; il grande amico, compagno di zelo, di sacrifici, di carcere, di martirio con San Paolo.
Il primo Papa; deve formarci all’amore, all’obbedienza, alla venerazione al Romano Pontefice, centro di unità di Fede e di Comunione, destinato dal Divin Maestro ad Unico Pastore dell’unico Ovile. A S. Pietro sarà dedicato un altare, dei principali, nella Chiesa di S. Paolo.
Chi costituisce la borsa è l’ottima e piissima Sig.a Rugna Albina, così sensibile e pronta a tutte le opere buone. Saranno sue tutte le opere buone e tutte le SS. Messe e preghiere che farà il Sacerdote da lei formato. Tanti:
Deo gratias!

- Teol. Alberione Giacomo, Dirett. Resp. -
ALBA, Piazza San Paolo – ROMA, Via Chiesa Nuova 1 – TORINO, Via Belfiore 66 – SALERNO, Piazza Ferrovia – BARI, Via D. Alighieri 29 – VERONA, Via S.Cosimo 1 – CAGLIARI, Via G. Spano 22.
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OPERA BOLLETTINI PARROCCHIALI

Predicare il Vangelo, diffondere la luce divina di verità in esso contenuta, è la grande, sublime missione del Sacerdote.
Egli è un alter Christus, ha il dovere di attendere alla propria santificazione ed alla salvezza delle anime; quindi non bada a noie, difficoltà, privazioni, ma tutto si spende per la diffusione del Regno di Cristo nel mondo e specialmente nelle anime affidate alle sue cure.
Egli è il Buon Pastore che custodisce gelosamente le pecorelle del suo ovile, va in cerca di quelle che si sono smarrite, le conduce a pascolare nei prati freschi, rigogliosi ove il nutrimento è abbondante e sano.
Oh come è bella la missione del Sacerdote e com’è ricca di frutti e quanto più lo sarà quando egli abbraccia tutti i mezzi più atti, più pronti per far del bene!
Oggi una fra le prime opere di zelo è certamente il Bollettino Parrocchiale.
Non occorre spendere parole per illustrare la bellezza, la necessità, l’utilità del Bollettino. Se ne faccia la prova e ben presto si toccherà con mano che il foglio Religioso, mensile o quindicinale, è un amico caro, un grande aiuto, un terribile e santo compagno di battaglia per debellare il vizio, il peccato e per spargere la buona semente, la luce del Vangelo nei lettori del Bollettino.
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BORSE DI STUDIO


ALCUNE DOMANDE E RISPOSTE

Vorrei fare una borsa di studio, ma non posso dare L 10.000. Si può entrare a formarne una già avviata; vi è pure il merito, sebbene non da soli.
Non possiamo versare L. 10.000 in una volta e nemmeno ad epoche fisse. Consigliamo di fare in questo modo: versare anche poco per volta, quando torna possibile.
Ho intenzione… se tutto andrà bene… qualcosa lo farò… quest’anno venturo… se Dio vorrà… e simili espressioni.
Vi vorremmo dire in confidenza: fate subito, anche poco, ma fate subito. I motivi sono vari: 1.o tanti che avevano anche buona intenzione col tramandare se ne sono andati all’eternità senza aver fatto quanto desideravano; 2.o noi abbiamo da tirar su i giovani oggi, mentre dobbiamo pure sostenere le spese gravi di impianto; 3.o abbiamo ancora da terminare la Chiesa nel suo interno, e da portare la cartiera in funzione per farci noi la carta. E questo sarà una grande grazia per la Casa potendo così svolgere meglio il suo Apostolato; 4.o voi vi fate subito il merito.
Farei sì, qualcosa, ma avrei ancora bisogno di ritirare gli interessi finchè vivo: Si può fare anche così come del resto han già fatto altri.
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DIFFUSIONE DEL SANTO VANGELO
FESTA DEL DIVIN MAESTRO
Guida pratica per il triduo e per il giorno della Festa

È bene tenere un triduo con: 1) Esposizione del Divin Maestro Eucaristia sul tronetto e Vangelo in conu Evangelii su l’altare. 2) Fare una predica di meditazione sulle verità eterne al mattino ed altra di istruzione alla sera. 3) lungo il giorno possono succedersi le donne, gli uomini, le figlie, i giovani a fare l’adorazione. 4) Alla sera solenne Benedizione.
Gli argomenti delle meditazioni possono essere sul Viatico, su G. C. Giudice, sopra l’Eternità. Oppure: L’uomo fu creato pel cielo, ne dimenticò la via con il peccato originale, G. C. è venuto a rimetterci di nuovo sulla retta via col santo Vangelo. – Ci rimise sulla strada insegnando con le parole, mostrandoci il modo di farlo con gli esempi, dandoci la forza a percorrerla con la grazia. – Alla fine giudicherà (giudizio) e chiamerà al cielo i discepoli fedeli (paradiso) e caccerà lontano i discepoli infedeli (inferno).
L’Altare e la Chiesa siano adorni di addobbi, luci e fiori; le funzioni per la solennità, per le cerimonie, pel canto siano solennissime; i giorni e l’orario siano scelti fra i più adatti alla popolazione; la massima comodità di confessarsi e Comunione Generale. Nelle adorazioni si preghi: per il riconoscimento del magistero di G. C. e del suo Vicario il Papa; per il catechismo e per la predicazione; per il Vangelo, l’apostolato del libro, dei giornali, dei periodici.

ISTRUZIONE DELLA SERA

I - G.C. È L’UNICO MAESTRO
a) È tale per natura, per volontà del Padre, per averne con perfezione fatto l’ufficio.
b) La missione del sacerdote e della Chiesa di insegnare; e il lavoro dell’inimicus homo che semina la zizzania in discorsi, in libri e giornali, in scuole e tendenze contrarie al Vangelo.
c) Gli effetti dell’insegnamento di G. C. e del Sacerdote nel mondo (conversione e civiltà), nelle anime (salvezza e santità), nell’eternità (paradiso per chi ascolta, inferno per chi non ascolta).
II - GLI EFFETTI DELL’INSEGNAMENTO
a) Nel mondo: chi ascolta e chi si ostina; vi sono solo due grandi scuole: dei discepoli di G. C. e degli oppositori a G. C. discepoli di satana.
b) In noi: A quale scuola apparteniamo? Esame sopra la dottrina di G. C., alla predica, al Vangelo, al catechismo, alle letture buone.
c) Rimedii: Confessione e Comunione per aderire fortemente all’Unico Maestro.
III – CONVERSIONE
a) Declina a Malo: come confessarsi.
b) Fac bonum, con una santa Comunione.
c) Scegliendo i propositi e i mezzi di perseveranza.

FERVORINO PER LA COMUNIONE GENERALE

Conchiudere con una risoluzione simile alla rinnovazione dei Voti Battesimali: entrare decisamente nella scuola fra i discepoli più diligenti di G. C., unendosi strettamente al Divin Maestro con: a) leggere, sentire, diffondere il Santo Vangelo; b) sentire la Messa con la massima frequenza e divozione; c) Comunione frequente.

PER LA CHIUSA

I. Ora di adorazione predicata sopra la bellezza del Vangelo e l’infinita sapienza di Gesù.
II. Benedizione delle copie del Santo Vangelo (esposte sulla balaustra e consegnate alle figlie, giovani ecc.).
III. Fare solennemente queste proteste:
a) Riconoscere, amare, seguire fedelmente G. C. Maestro e la Santa Chiesa custode della sua dottrina.
b) Di aborrire ogni insegnamento contrario, venga da tendenze filosofiche, o da libri o giornali, o da discorsi, o da massime umane.
c) Di leggere il Santo Vangelo.
d) Intervenire alla istruzione religiosa, alle prediche in Chiesa.
e) Curare l’istruzione religiosa dei figli, dei servi, del prossimo in genere.
f) Farsi Cooperatori nell’Apostolato-Sampa con preghiere, offerte, opere.
IV Passare tutti innanzi alla balaustra a baciare il Santo Vangelo.
V Raccogliere elemosine per l’Apostolato-Stampa e per le spese del triduo.
In tale giorno è bene che tutti acquistino il Vangelo: meglio se in Chiesa, dal parroco, alla balaustra o in sacrestia; diversamente nelle famiglie, a cui lo potranno portare i fanciulli, i giovani, le figlie, gli ascritti all’Apostolato-Stampa.
Il Vangelo sia poi esposto e tenuto in luogo d’onore; letto dal capo-casa, o da un fanciullo innocente alla presenza di tutti i membri della casa; baciato con riverenza da tutti.
Come frutto pratico, alla sera si radunano le persone che possono formare il «Gruppo o sezione Cooperatori Apostolato-Stampa»; quindi si istruiscano a cooperare col Parroco in tale lavoro; si uniscono in gruppo eleggendo fra di loro un capo; si assegna il lavoro «distribuzione del Bollettino parrocchiale, Biblioteca parrocchiale, centro di diffusione; periodici diocesano o quotidiano, il Vangelo in ogni famiglia ecc. »
Questa sezione perché poi possa godere di tutti i privilegi, indulgenze ecc. la si fa aderire alla UNIONE COOPERATORI APOSTOLATO STAMPA, Alba.
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